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WALK THE TALK
La Voce della Community
per come si è raccontata alla
AlumniPolimi Convention 2014
DNA Politecnico
Innovazione
Leadership
Internazionalità
Networking
La nostra parte
2
Ringraziamenti
Ringraziamo gli Alumni che hanno fatto sentire la propria voce
in occasione della Convention e nelle settimane precedenti,
inaugurando una stagione di fertili discussioni per tutti noi
che facciamo parte della Community.
Ringraziamo i portavoce Paolo Colombo e Carlo Vanoli che
hanno saputo sintetizzare le posizioni degliAlumni e coglierne
il senso profondo, e ringraziamo i Testimonial, Luca Arighi,
Guglielmo Fiocchi, Aldo Fumagalli e Paolo Ramadori per le
loro testimonianze dirette, oneste e coinvolgenti.
E, naturalmente, ringraziamo tutti gli Alumni in sala (e anche
quelli che avrebbero voluto esserci ma non hanno potuto).
Il team
dell’AlumniPolimi Association
3
“Gli strumenti che abbiamo acquisto al Poli non
ci servono solo a risolvere equazioni matematiche.
Ci danno un metodo razionale per affrontare
i problemi, sapendo che esiste una soluzione
e che noi sapremo trovarla.”
Questo documento vuole sintetizzare la risposta alla domanda:
«C’è un’Italia che funziona politecnicamente parlando?».
Tra i disfattisti che gridano di abbandonare la nave e gli entusiasti che sostengono
che va tutto bene (ormai ne sono rimasti pochi), c’è l’approccio pragmatico dei
politecnici. All’interno della Community, gli Alumni si sono espressi in modi diversi
e con diverse posizioni, ma, sintetizzando, ne è emerso uno spirito critico che
non si lascia imbrigliare in una logica qualunquista, rifiuta i luoghi comuni e solleva
con determinazione il coperchio sui problemi del nostro paese, liberandoli dai
tabù che, a volte, sembrano accompagnarli. La Community ha forti radici nel
nostro Paese, ama l’Italia e ci crede ancora, con la consapevolezza dei suoi
grandi difetti e delle sue grandi potenzialità.
Senza necessariamente voler scardinare massimi sistemi, gli Alumni si schierano
a favore di un’analisi onesta e razionale di situazioni specifiche e affrontano i
problemi “come se fossero equazioni da risolvere”.
Al fianco di un analitico scetticismo prospera un’ingegnosa ed operosa volontà
di non arrendersi: la soluzione si trova e l’Italia possiamo farla funzionare meglio,
se facciamo bene e coscienziosamente la nostra parte.
Nelle risposte più diverse ci sono alcuni fattori ricorrenti che contribuiscono a
delineare il nostro DNA Politecnico.
Vediamoli insieme.
PREMESSA
4
Dna Politecnico								pag. 5
Innovazione, la chiave del futuro industriale italiano				 pag. 6
A lezione di Leadership 							pag. 7
“Fuga di cervelli” o “mobilità”? 						 pag. 8
Il valore del networking e del “fare sistema” 					 pag. 9
La nostra parte								pag. 9
INDICE
5
“Ringrazio il Poli per avermi insegnato
a farmi il mazzo, a lottare, a resistere!”
LESSON LEARNT: DNA Politecnico
C’è un’Italia che funziona politecnicamente parlando? Le risposte a questa
domanda lasciano emergere alcuni fattori che accomunano le diverse
testimonianze. Li riassumiamo in quello che abbiamo chiamato DNA Politecnico,
una combinazione di attitudini, principi e forma mentis nei quali la Community si
riconosce e che racchiudono la chiave dell’Italia che funziona.
Resilienza, onestà intellettuale, capacità di analisi, poliedricità, capacità di
integrare competenze diverse, pensiero sistemico e globale, tenacia, focus,
serietà e… “fame”. Per noi non è mai abbastanza! Nessun risultato è raggiunto
per sempre: metaforicamente, dopo ogni esame ce n’è sempre un altro. Abbiamo
imparato al Poli che bisogna studiare tutti i giorni e continuare ad imparare. E
siamo sempre gli ultimi a gettare la penna su un problema.
DNA Politecnico
Innovazione
Leadership
Internazionalità
Networking
La nostra parte
Il DNA Politecnico è quello che ci accomuna,
scavalcando le differenze tra le Scuole, tra i job title,
a tutte le latitudini e longitudini alle quali ci troviamo.
È una grande risorsa e gli Alumni la spendono ogni
giorno per fare la loro parte in un’Italia che, grazie a
loro, funziona un po’ meglio.
Prendendo coscienza della propria identità, la
Community si è accorta di avere una forza e una voce
spendibili anche in un’ottica di gruppo.
“Il Poli? Sono stati 5 anni
faticosi ma molto belli e
determinanti nella mia
vita futura: se non avessi
fatto il Poli, oggi non
sarei dove sono. Questa
impresa ci accomuna
come ex studenti del
Poli, ci da uno status di
gruppo.”
6
“Innovazione significa capacità e coraggio
di sfidare gli status-quo, a dispetto dei rischi”
LESSON LEARNT: Innovazione
Innovare è la chiave del futuro industriale.Un’affermazione semplice, ma non facile
da mettere in atto: la scelta di strade non battute presenta dei rischi. Li affrontiamo
in modo politecnico, cioè dopo un’attenta analisi dei fattori di rischio e beneficio,
consapevoli che il rischio maggiore è costituito non dall’innovazione ma dal suo
contrario, dalla cristallizzazione.Gli Alumni Polimi sono innovatori per costituzione,
per innata curiosità e spesso, soprattutto oggi, anche per istinto di sopravvivenza:
un prodotto innovativo si vende anche in tempi di crisi, mentre uno ordinario verrà
comprato semplicemente al prezzo più basso, con prevedibili risultati sul budget
aziendale, sull’occupazione, sulla qualità e sulla cultura industriale.
La necessità ci porta a chiederci cosa sia l’innovazione: come sua abitudine la
Community risponde in termini pratici.
L’innovazione è ciò che facilita la vita di un cliente e lo rende a sua volta più competitivo.
Non necessariamente innovazione di prodotto, quindi, ma anche di processi
produttivi, di gestione aziendale, di pensiero. Nel 2012, durante la prima edizione
della Convention, il designer Mauro Porcini ci ha raccontato come si può usare
il Design Thinking per cambiare la cultura di un’azienda, e la Community ha
interiorizzato la lezione, dichiarando che il primo mattoncino dell’innovazione
è la sinergia delle scuole politecniche: Architettura, Design e Ingegneria. La
cultura politecnica può innescare un circolo virtuoso: generando nuove tecnologie
produttive rende fattibile qualcosa che prima non lo era, ampliando l’orizzonte di
architetti, designer e ingegneri. In questo modo l’innovazione genera innovazione.
I leader politecnici ci credono, e conducono le loro aziende in quella direzione.
L’azione sistematica e sistemica degli Alumni in questo senso potrebbe innescare
una pioggia di reazioni con ricadute positive su tutto il paese.
DNA Politecnico
Innovazione
Leadership
Internazionalità
Networking
La nostra parte
Per sostenere questo processo, la Community si esprime a favore
di una maggiore collaborazione tra mondo aziendale e mondo
accademico, facendosi promotrice della ripresa della ricerca nel
territorio italiano come fattore di profitto, non di spesa.
7
“Si diffonde in modo sempre più capillare una leadership in grado di fare sistema,
di lavorare in rete,fatta di persone mobili con esperienze in diversi paesi,che si portano
dietro diversi punti di vista e hanno una grande sensibilità verso l’integrazione. Il leader
politecnico,con il suo approccio pragmatico,l’abitudine al lavoro di squadra e la
tenacia che mette nel raggiungimento di un obbiettivo,è pronto ai cambiamenti in atto”
LESSON LEARNT: Leadership politecnica
Riteniamo che il tessuto industriale italiano sia intrecciato di molte aziende che
funzionano politecnicamente parlando proprio grazie agli Alumni Polimi che le
guidano. Entriamo nel dettaglio di questo intreccio: qual è l’identikit del perfetto
leader politecnico, e quali sono le carte che mette in gioco?
Ha una concreta padronanza tecnologica dei processi che riguardano tutta la
catena progettuale e produttiva e la capacità di stare al passo con un cambiamento
continuo, grazie alle sue solide competenze politecniche. Consapevole che i
risultati migliori sono ottenuti da squadre che lavorano bene insieme, coltiva la
“cultura del noi”, bilancia la necessità di imprimere un indirizzo con quella di
lasciare che il team si esprima, sa ascoltare i suoi colleghi e valorizzarne le singole
capacità. Sa che il riconoscimento più importante è il rispetto del team e che è
importante consegnare al team un sogno, una vision. Il leader Politecnico affronta
il contesto industriale come un sistema complesso, ricevendo l’analisi dei fattori
dal team e imprimendovi una direzione coerente attraverso la propria capacità
di sintesi. Questo approccio sistemico lo aiuta a comprendere e valorizzare le
diversità, in contesti nazionali ed internazionali.
DNA Politecnico
Innovazione
Leadership
Internazionalità
Networking
La nostra parte
8
“Quando mi sono trovato di fronte a colleghi
provenienti da altre scuole rinomate a livello
internazionale, la mia preparazione tecnica
non era seconda a quella di nessuno di loro.”
LESSON LEARNT: Mobilità e internazionalizazione
Non vogliamo pensare in termini di “fuga di cervelli”, ma di “mobilità”. È vero che
spesso i giovani trovano migliori opportunità all’estero, ma questa non è una novità.
L’ambizione all’eccellenza e alla crescita ha sempre spinto i più intraprendenti
ad ampliare i propri orizzonti. Il problema non è che i cervelli se ne vanno, ma
rendere le nostre aziende abbastanza attraenti da farli tornare, portandosi dietro
un bagaglio incredibile di esperienze e competenze.
E non vale solo per gli Alumni: anche le aziende, per crescere, devono pensare
in maniera veramente globale. Se non può più avere la manifattura in Italia,
come fa un’azienda italiana a sopravvivere? Cambia! Delocalizza la manifattura
e concentra in Italia il sapere. Noi italiani sulla progettazione non siamo secondi
a nessuno! L’altra parola chiave è “internazionalizzazione”. Internazionalizzare
l’università significa internazionalizzare le aziende italiane. Portiamo al Poli uno
studente cinese, gli facciamo passare “5 anni terribili” (come quelli che ha passato
un qualsiasi Alumnus) e poi lo inseriamo in un’azienda italiana che vuole andare
in Cina, per fargli fare da ponte tra le due culture. Il meltin’pot che si crea in
un’azienda veramente globale e internazionalizzata è una spinta incredibile! Non
ultimo, le aziende multinazionali possono costituire anche un fattore di pace che
contribuisce a mantenere il mondo in equilibio.E la partecipazione italiana a questo
processo è grande.
DNA Politecnico
Innovazione
Leadership
Internazionalità
Networking
La nostra parte
9
DNA Politecnico
Innovazione
Leadership
Internazionalità
Networking
La nostra parte
“C’è una grossa differenza tra avere accesso alle persone e avere rilevanza
con le persone. L’accesso senza contenuto, senza rilevanza, è inutile,
la rilevanza senza accesso è come un diamante allo stato grezzo.
Il networking è la miscela perfetta di accesso e rilevanza”
LESSON LEARNT: Networking
Abbiamo messo sul tavolo tante domande. Le risposte le trovate ogni giorno voi
Alumni, donne e uomini targati Polimi, ricchi del vostro bagaglio culturale e di
esperienze personali, e forti del vostro DNA Politecnico.Questa è la forza dei singoli
Alumni Polimi. Se poi gli Alumni fanno sistema tra loro e con il nostro l’Ateneo,
ecco che effettivamente può nascere la possibilità di instaurare meccanismi virtuosi
per la crescita del nostro Paese. Fare networking è importantissimo! L’azienda non
finisce davanti al suo ingresso.
Il nostro primo dovere è fare bene il nostro lavoro, ma dobbiamo anche allargare
il cerchio, consapevoli che ci vorrebbe una staffetta generazionale di 10 anni sia a
livello imprenditoriale che nel sistema Paese. Logica, razionalità, focalizzazione e
serietà sono le nostre armi da portare nelle stanze dei bottoni, dove brilla l’assenza
del DNA Politecnico. Resta da capire se e come la voce delle migliaia di nostri
colleghi, ricercatori, progettisti, capi-produzione, manager e imprenditori possa
farsi sentire per dare un contributo nella direzione di una collaborazione tra privato
e istituzioni.
“Perché l’Italia possa stare al passo con le trasformazioni della nostra epoca è
necessaria la collaborazione del privato e delle istituzioni,che devono generare un
piano comune per la valorizzazione della ricerca scientifica”
LESSON LEARNT: La nostra parte

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Walk the Talk - Alumni Politecnico di Milano

  • 1. WALK THE TALK La Voce della Community per come si è raccontata alla AlumniPolimi Convention 2014 DNA Politecnico Innovazione Leadership Internazionalità Networking La nostra parte
  • 2. 2 Ringraziamenti Ringraziamo gli Alumni che hanno fatto sentire la propria voce in occasione della Convention e nelle settimane precedenti, inaugurando una stagione di fertili discussioni per tutti noi che facciamo parte della Community. Ringraziamo i portavoce Paolo Colombo e Carlo Vanoli che hanno saputo sintetizzare le posizioni degliAlumni e coglierne il senso profondo, e ringraziamo i Testimonial, Luca Arighi, Guglielmo Fiocchi, Aldo Fumagalli e Paolo Ramadori per le loro testimonianze dirette, oneste e coinvolgenti. E, naturalmente, ringraziamo tutti gli Alumni in sala (e anche quelli che avrebbero voluto esserci ma non hanno potuto). Il team dell’AlumniPolimi Association
  • 3. 3 “Gli strumenti che abbiamo acquisto al Poli non ci servono solo a risolvere equazioni matematiche. Ci danno un metodo razionale per affrontare i problemi, sapendo che esiste una soluzione e che noi sapremo trovarla.” Questo documento vuole sintetizzare la risposta alla domanda: «C’è un’Italia che funziona politecnicamente parlando?». Tra i disfattisti che gridano di abbandonare la nave e gli entusiasti che sostengono che va tutto bene (ormai ne sono rimasti pochi), c’è l’approccio pragmatico dei politecnici. All’interno della Community, gli Alumni si sono espressi in modi diversi e con diverse posizioni, ma, sintetizzando, ne è emerso uno spirito critico che non si lascia imbrigliare in una logica qualunquista, rifiuta i luoghi comuni e solleva con determinazione il coperchio sui problemi del nostro paese, liberandoli dai tabù che, a volte, sembrano accompagnarli. La Community ha forti radici nel nostro Paese, ama l’Italia e ci crede ancora, con la consapevolezza dei suoi grandi difetti e delle sue grandi potenzialità. Senza necessariamente voler scardinare massimi sistemi, gli Alumni si schierano a favore di un’analisi onesta e razionale di situazioni specifiche e affrontano i problemi “come se fossero equazioni da risolvere”. Al fianco di un analitico scetticismo prospera un’ingegnosa ed operosa volontà di non arrendersi: la soluzione si trova e l’Italia possiamo farla funzionare meglio, se facciamo bene e coscienziosamente la nostra parte. Nelle risposte più diverse ci sono alcuni fattori ricorrenti che contribuiscono a delineare il nostro DNA Politecnico. Vediamoli insieme. PREMESSA
  • 4. 4 Dna Politecnico pag. 5 Innovazione, la chiave del futuro industriale italiano pag. 6 A lezione di Leadership pag. 7 “Fuga di cervelli” o “mobilità”? pag. 8 Il valore del networking e del “fare sistema” pag. 9 La nostra parte pag. 9 INDICE
  • 5. 5 “Ringrazio il Poli per avermi insegnato a farmi il mazzo, a lottare, a resistere!” LESSON LEARNT: DNA Politecnico C’è un’Italia che funziona politecnicamente parlando? Le risposte a questa domanda lasciano emergere alcuni fattori che accomunano le diverse testimonianze. Li riassumiamo in quello che abbiamo chiamato DNA Politecnico, una combinazione di attitudini, principi e forma mentis nei quali la Community si riconosce e che racchiudono la chiave dell’Italia che funziona. Resilienza, onestà intellettuale, capacità di analisi, poliedricità, capacità di integrare competenze diverse, pensiero sistemico e globale, tenacia, focus, serietà e… “fame”. Per noi non è mai abbastanza! Nessun risultato è raggiunto per sempre: metaforicamente, dopo ogni esame ce n’è sempre un altro. Abbiamo imparato al Poli che bisogna studiare tutti i giorni e continuare ad imparare. E siamo sempre gli ultimi a gettare la penna su un problema. DNA Politecnico Innovazione Leadership Internazionalità Networking La nostra parte Il DNA Politecnico è quello che ci accomuna, scavalcando le differenze tra le Scuole, tra i job title, a tutte le latitudini e longitudini alle quali ci troviamo. È una grande risorsa e gli Alumni la spendono ogni giorno per fare la loro parte in un’Italia che, grazie a loro, funziona un po’ meglio. Prendendo coscienza della propria identità, la Community si è accorta di avere una forza e una voce spendibili anche in un’ottica di gruppo. “Il Poli? Sono stati 5 anni faticosi ma molto belli e determinanti nella mia vita futura: se non avessi fatto il Poli, oggi non sarei dove sono. Questa impresa ci accomuna come ex studenti del Poli, ci da uno status di gruppo.”
  • 6. 6 “Innovazione significa capacità e coraggio di sfidare gli status-quo, a dispetto dei rischi” LESSON LEARNT: Innovazione Innovare è la chiave del futuro industriale.Un’affermazione semplice, ma non facile da mettere in atto: la scelta di strade non battute presenta dei rischi. Li affrontiamo in modo politecnico, cioè dopo un’attenta analisi dei fattori di rischio e beneficio, consapevoli che il rischio maggiore è costituito non dall’innovazione ma dal suo contrario, dalla cristallizzazione.Gli Alumni Polimi sono innovatori per costituzione, per innata curiosità e spesso, soprattutto oggi, anche per istinto di sopravvivenza: un prodotto innovativo si vende anche in tempi di crisi, mentre uno ordinario verrà comprato semplicemente al prezzo più basso, con prevedibili risultati sul budget aziendale, sull’occupazione, sulla qualità e sulla cultura industriale. La necessità ci porta a chiederci cosa sia l’innovazione: come sua abitudine la Community risponde in termini pratici. L’innovazione è ciò che facilita la vita di un cliente e lo rende a sua volta più competitivo. Non necessariamente innovazione di prodotto, quindi, ma anche di processi produttivi, di gestione aziendale, di pensiero. Nel 2012, durante la prima edizione della Convention, il designer Mauro Porcini ci ha raccontato come si può usare il Design Thinking per cambiare la cultura di un’azienda, e la Community ha interiorizzato la lezione, dichiarando che il primo mattoncino dell’innovazione è la sinergia delle scuole politecniche: Architettura, Design e Ingegneria. La cultura politecnica può innescare un circolo virtuoso: generando nuove tecnologie produttive rende fattibile qualcosa che prima non lo era, ampliando l’orizzonte di architetti, designer e ingegneri. In questo modo l’innovazione genera innovazione. I leader politecnici ci credono, e conducono le loro aziende in quella direzione. L’azione sistematica e sistemica degli Alumni in questo senso potrebbe innescare una pioggia di reazioni con ricadute positive su tutto il paese. DNA Politecnico Innovazione Leadership Internazionalità Networking La nostra parte Per sostenere questo processo, la Community si esprime a favore di una maggiore collaborazione tra mondo aziendale e mondo accademico, facendosi promotrice della ripresa della ricerca nel territorio italiano come fattore di profitto, non di spesa.
  • 7. 7 “Si diffonde in modo sempre più capillare una leadership in grado di fare sistema, di lavorare in rete,fatta di persone mobili con esperienze in diversi paesi,che si portano dietro diversi punti di vista e hanno una grande sensibilità verso l’integrazione. Il leader politecnico,con il suo approccio pragmatico,l’abitudine al lavoro di squadra e la tenacia che mette nel raggiungimento di un obbiettivo,è pronto ai cambiamenti in atto” LESSON LEARNT: Leadership politecnica Riteniamo che il tessuto industriale italiano sia intrecciato di molte aziende che funzionano politecnicamente parlando proprio grazie agli Alumni Polimi che le guidano. Entriamo nel dettaglio di questo intreccio: qual è l’identikit del perfetto leader politecnico, e quali sono le carte che mette in gioco? Ha una concreta padronanza tecnologica dei processi che riguardano tutta la catena progettuale e produttiva e la capacità di stare al passo con un cambiamento continuo, grazie alle sue solide competenze politecniche. Consapevole che i risultati migliori sono ottenuti da squadre che lavorano bene insieme, coltiva la “cultura del noi”, bilancia la necessità di imprimere un indirizzo con quella di lasciare che il team si esprima, sa ascoltare i suoi colleghi e valorizzarne le singole capacità. Sa che il riconoscimento più importante è il rispetto del team e che è importante consegnare al team un sogno, una vision. Il leader Politecnico affronta il contesto industriale come un sistema complesso, ricevendo l’analisi dei fattori dal team e imprimendovi una direzione coerente attraverso la propria capacità di sintesi. Questo approccio sistemico lo aiuta a comprendere e valorizzare le diversità, in contesti nazionali ed internazionali. DNA Politecnico Innovazione Leadership Internazionalità Networking La nostra parte
  • 8. 8 “Quando mi sono trovato di fronte a colleghi provenienti da altre scuole rinomate a livello internazionale, la mia preparazione tecnica non era seconda a quella di nessuno di loro.” LESSON LEARNT: Mobilità e internazionalizazione Non vogliamo pensare in termini di “fuga di cervelli”, ma di “mobilità”. È vero che spesso i giovani trovano migliori opportunità all’estero, ma questa non è una novità. L’ambizione all’eccellenza e alla crescita ha sempre spinto i più intraprendenti ad ampliare i propri orizzonti. Il problema non è che i cervelli se ne vanno, ma rendere le nostre aziende abbastanza attraenti da farli tornare, portandosi dietro un bagaglio incredibile di esperienze e competenze. E non vale solo per gli Alumni: anche le aziende, per crescere, devono pensare in maniera veramente globale. Se non può più avere la manifattura in Italia, come fa un’azienda italiana a sopravvivere? Cambia! Delocalizza la manifattura e concentra in Italia il sapere. Noi italiani sulla progettazione non siamo secondi a nessuno! L’altra parola chiave è “internazionalizzazione”. Internazionalizzare l’università significa internazionalizzare le aziende italiane. Portiamo al Poli uno studente cinese, gli facciamo passare “5 anni terribili” (come quelli che ha passato un qualsiasi Alumnus) e poi lo inseriamo in un’azienda italiana che vuole andare in Cina, per fargli fare da ponte tra le due culture. Il meltin’pot che si crea in un’azienda veramente globale e internazionalizzata è una spinta incredibile! Non ultimo, le aziende multinazionali possono costituire anche un fattore di pace che contribuisce a mantenere il mondo in equilibio.E la partecipazione italiana a questo processo è grande. DNA Politecnico Innovazione Leadership Internazionalità Networking La nostra parte
  • 9. 9 DNA Politecnico Innovazione Leadership Internazionalità Networking La nostra parte “C’è una grossa differenza tra avere accesso alle persone e avere rilevanza con le persone. L’accesso senza contenuto, senza rilevanza, è inutile, la rilevanza senza accesso è come un diamante allo stato grezzo. Il networking è la miscela perfetta di accesso e rilevanza” LESSON LEARNT: Networking Abbiamo messo sul tavolo tante domande. Le risposte le trovate ogni giorno voi Alumni, donne e uomini targati Polimi, ricchi del vostro bagaglio culturale e di esperienze personali, e forti del vostro DNA Politecnico.Questa è la forza dei singoli Alumni Polimi. Se poi gli Alumni fanno sistema tra loro e con il nostro l’Ateneo, ecco che effettivamente può nascere la possibilità di instaurare meccanismi virtuosi per la crescita del nostro Paese. Fare networking è importantissimo! L’azienda non finisce davanti al suo ingresso. Il nostro primo dovere è fare bene il nostro lavoro, ma dobbiamo anche allargare il cerchio, consapevoli che ci vorrebbe una staffetta generazionale di 10 anni sia a livello imprenditoriale che nel sistema Paese. Logica, razionalità, focalizzazione e serietà sono le nostre armi da portare nelle stanze dei bottoni, dove brilla l’assenza del DNA Politecnico. Resta da capire se e come la voce delle migliaia di nostri colleghi, ricercatori, progettisti, capi-produzione, manager e imprenditori possa farsi sentire per dare un contributo nella direzione di una collaborazione tra privato e istituzioni. “Perché l’Italia possa stare al passo con le trasformazioni della nostra epoca è necessaria la collaborazione del privato e delle istituzioni,che devono generare un piano comune per la valorizzazione della ricerca scientifica” LESSON LEARNT: La nostra parte