Cyberbullismo nelle Scuole - Riconoscere Prevenire CombattereIvan Ferrero
Il Cyberbullismo è una piaga che si diffonde a macchia d'olio man mano che sempre più ragazzi utilizzano i dispositivi elettronici e i servizi su Internet.
Qui trovate la presentazione per le Aziende, con le opzioni di fundraising.
Cyberbullismo Convergenza di un DisagioIvan Ferrero
Il Bullismo Online (Cyberbullismo) è un fenomeno in costante crescita, ma cosa c'è dietro
E' davvero come ci raccontano i media?
Che cosa si nasconde dietro questo fenomeno, e come possiamo noi adulti aiutare i nostri ragazzi?
Sexting & Cyberbullismo sono stati gli argomenti principali del corso di due giorni a Lecce con la Dott.ssa Roberta Bruzzone psicologa forense e criminologa.
Lavoro interdisciplinare sui pericoli della rete e il cyberbullismo, realizzato dagli alunni della Seconda C della Scuola Secondaria di Primo Grado dell'Istituto Comprensivo Statale "Padre Pio da Pietralcina"
Cyberbullismo nelle Scuole - Riconoscere Prevenire CombattereIvan Ferrero
Il Cyberbullismo è una piaga che si diffonde a macchia d'olio man mano che sempre più ragazzi utilizzano i dispositivi elettronici e i servizi su Internet.
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Cyberbullismo Convergenza di un DisagioIvan Ferrero
Il Bullismo Online (Cyberbullismo) è un fenomeno in costante crescita, ma cosa c'è dietro
E' davvero come ci raccontano i media?
Che cosa si nasconde dietro questo fenomeno, e come possiamo noi adulti aiutare i nostri ragazzi?
Sexting & Cyberbullismo sono stati gli argomenti principali del corso di due giorni a Lecce con la Dott.ssa Roberta Bruzzone psicologa forense e criminologa.
Lavoro interdisciplinare sui pericoli della rete e il cyberbullismo, realizzato dagli alunni della Seconda C della Scuola Secondaria di Primo Grado dell'Istituto Comprensivo Statale "Padre Pio da Pietralcina"
Tutti in rete! il web, tra rischi e risorse. Alcuni spunti per una buona navi...Sonia Bertinat
Una breve guida sui rischi online e su come tutelare se stessi o i propri figli.
Creato con Laura Salvai
Scarica la versione ebook da qui http://bit.ly/1ir615x
Che cos'è il Cyberbullismo? Quanto è diffuso? Come si potrebbe contrastarlo?
La III B del Liceo delle Scienze Umane Duca D'Aosta di Padova, ha provato a dare qualche risposta, con una ricerca.
Elaborato realizzato nell'ambito del progetto Attivamente 2013-14; Fare Ricerca Mai Così Facile; Associazione Alumni della Scuola Galileiana, Padova.
Progetto realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Materiali per studenti ed alunni relativi al corso che si è svolto a scuola: Adolescenti e Social Network: accompagnamento all'uso consapevole della Rete.
Le media relations e i social media - Workshop 1Daniele Chieffi
Il primo appuntamento del mio workshop alla Cattolica di Milano, nell'ambito del Master in Media Relations. Lezione sulle dinamiche social del Web e sull'importanza di influnecers e blog
Smartphone, Social Network e Internet: siamo dipendenti?Alberto Caviglia
Quali fenomeni sta creando l'utilizzo di Social Network e smartphone? Cosa hanno evidenziato gli studi, recenti e meno, sulle dipendenze da internet e smartphone?
In questa presentazione riporto le riflessioni fatte nel primo capitolo della mia tesi in Marketing, che spero possano essere utili a chiunque voglia approfondire il tema.
Social media management: come gestire una pagina FacebookFrancesco Ricceri
Queste slide vengono da un corso tenuto nel 2014 per capire come gestire una pagina Facebook al massimo dell'efficienza. Non ci si può improvvisare social media manager, ci sono dei trucchi che si devono conoscere.
Tutti in rete! il web, tra rischi e risorse. Alcuni spunti per una buona navi...Sonia Bertinat
Una breve guida sui rischi online e su come tutelare se stessi o i propri figli.
Creato con Laura Salvai
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Che cos'è il Cyberbullismo? Quanto è diffuso? Come si potrebbe contrastarlo?
La III B del Liceo delle Scienze Umane Duca D'Aosta di Padova, ha provato a dare qualche risposta, con una ricerca.
Elaborato realizzato nell'ambito del progetto Attivamente 2013-14; Fare Ricerca Mai Così Facile; Associazione Alumni della Scuola Galileiana, Padova.
Progetto realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Materiali per studenti ed alunni relativi al corso che si è svolto a scuola: Adolescenti e Social Network: accompagnamento all'uso consapevole della Rete.
Le media relations e i social media - Workshop 1Daniele Chieffi
Il primo appuntamento del mio workshop alla Cattolica di Milano, nell'ambito del Master in Media Relations. Lezione sulle dinamiche social del Web e sull'importanza di influnecers e blog
Smartphone, Social Network e Internet: siamo dipendenti?Alberto Caviglia
Quali fenomeni sta creando l'utilizzo di Social Network e smartphone? Cosa hanno evidenziato gli studi, recenti e meno, sulle dipendenze da internet e smartphone?
In questa presentazione riporto le riflessioni fatte nel primo capitolo della mia tesi in Marketing, che spero possano essere utili a chiunque voglia approfondire il tema.
Social media management: come gestire una pagina FacebookFrancesco Ricceri
Queste slide vengono da un corso tenuto nel 2014 per capire come gestire una pagina Facebook al massimo dell'efficienza. Non ci si può improvvisare social media manager, ci sono dei trucchi che si devono conoscere.
La Sessualità in Internet: quanto e come il mondo web incide sulle conoscenze e sull'educazione. Presentazione presso il Centro Italiano di Sessuologia, Bologna, Dicembre 2009.
Prevision(18) - Nuove tendenze nella dialettica online/offlineValentina Durante
Presentazione realizzata per CISE Emilia Romagna, luglio 2011.
C’è chi aggiorna il proprio status su Facebook come prima cosa appena sveglio…
Chi parte per una vacanza sulla neve anche se odia la montagna e il freddo perché non ha resistito a un’offerta impedibile su Groupon…
Chi diventa un frequentatore compulsivo di bar e locali per conquistare il badge di super mayor in Foursquare…
Chi imposta una terapia fai-da-te confrontandosi con gli altri utenti di Patientslikeme…
Siamo perennemente e inesorabilmente connessi: la distinzione fra reale e virtuale si è sgretolata definitivamente. Sempre più aziende si rendono conto che ragionare per compartimenti stagni non è più possibile, che le strategie di social media marketing vanno gestite in modo totalmente integrato con le altre forme di comunicazione e con le altre funzioni aziendali.
E così Old Navy vende capi attraverso un videoclip per cellulare. Flair trasforma gli amici su Facebook in modelli inconsapevoli. Zappos, anziché blindare i social network, invita i dipendenti a twittare liberamente.
Ma c’è anche chi si sente schiacciato da una nuova competitività sociale, confrontandosi instancabilmente con amici veri, virtuali e presunti.
Chi fatica a tenere il passo con la mole di informazioni – più o meno utili e importanti – che vengono postate ogni giorno.
Chi, almeno in vacanza, vorrebbe rinunciare a Internet e cellulare.
Più cresce l’onnipervasività dei new media e più aumenta il desiderio di staccare finalmente la spina. Ma poiché è difficile decidersi a premere il pulsante off, ci sono aziende che impostano un programma di digital detox al posto nostro.
La tecnologia è entrata ormai in ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Accanto ai tradizionali media, sono sorti nuovi strumenti, ancora più potenti e pervasivi, come internet, i social networks e dispositivi di comunicazione mobile di ogni tipo.
Siamo ormai rassegnati a un perenne coming up to next, ad una aspettativa continua verso un futuro che riusciamo a leggere solo attraverso la lente della tecnologia, e non più con il cuore e la mente, oppure è ancora possibile trovare un giusto equilibrio, per avere una visione più libera, sana e critica della realtà? Il progetto di ricerca Familyandmedia ci aiuta a trovare una chiave di lettura e di riflessione per "sopravvivere" alla moderna ansia del digitale.
Rotte barriere tra la vita digitale e quella reale:
quello che succede on-line sempre più spesso ha impatto fuori da Internet, nella vita di tutti i giorni e nei rapporti con gli altri.
Il Garante per la Protezione dei Dati Personali mette a disposizione questo breve vademecum per verificare il nostro grado di conoscenza sull'argomento.
Per informazioni presso l’Autorità:
Ufficio per le relazioni con il pubblico
lunedì - venerdì ore 10.00 - 13.00
tel. 06 696772917
e-mail: urp@gpdp.it
pec: urp@pec.gpdp.it
Riflessioni sulla formazione nella società interconnessa - Seminario AIF nel ciclo "Dialogare con il digitale: apprendimento e nuove tecnologie" svolto il 6 maggio 2014 in CFMT - Via Palestro 32, Roma
Relatore: Fabrizio Faraco
Coordinatore: Roberto Vardisio
Similar to I giovani al tempo degli influencer (20)
The document discusses a video and reading project focused on bullying prevention for students. It involves dramatizing a bullying episode from the novel "Wonder" where the main character is bullied on a class trip during his first year of middle school. The project aims to teach students that it is better to be kind than a bully through creative writing and reading activities drawn from both classic and modern works.
2. Relazioni « Una società fatta di solitudini di massa»
« I giovani passano molto tempo a incontrarsi nel mondo virtuale
invece che in quello reale, dicendo cose di scarso interesse per la
comunicazione, ma di grande interesse per il mercato che,
individuati i loro gusti, bombarda i malcapitati con una pioggia di
messaggi pubblicitari per assecondare i loro desideri e i loro sogni»
«Passare molte ore a controllare i propri profili, e senza aver nulla
di davvero interessante da dire, ma solo assaporare il gusto di avere
tanti contatti che danno la sensazione di sentirsi davvero esistenti e
per giunta interessanti, lascia intendere il grado di solitudine in cui
siamo precipitati e quanta desuetudine stiamo alimentando a
incontrare gli altri senza le maschere di false identità»
3. «Se a questo si aggiunge che, rubando per esempio le
password delle persone che ci interessano, [o
impugnando il loro cellulare o curiosando nel loro
profilo] ci mettiamo a controllarne la vita, i sentimenti,
gli scambi epistolari che non ci riguardano, costruendo e
decostruendo l’immagine che abbiamo dell’altro a
partire dalle informazioni che desumiamo allora il
pericolo della ‘paranoia’ [un altro pericolo dunque] è in
agguato.
E questo bisogno di controllo totale prende il posto
dell’innocenza da cui una relazione dovrebbe prendere le
mosse, accettando quella prima condizione di ogni
incontro autentico che è quella che l’altro è davvero un
altro e non una risposta che si acconci perfettamente alla
nostra prefigurazione, perché questo non soddisfa tanto
il nostro bisogno di controllo e quindi di potere.
.
4. L’impressione che se ne ricava è
che «siamo tornati al
pettegolezzo di paese, dove
tutti sapevano i comportamenti
e gli stili di vita di tutti e li
commentavano, inquadrando le
persone in stereotipi, intorno ai
quali si alimentava la
conversazione, quando non
anche la maldicenza
5. I cinque sintomi di
«dipendenza» da social media
Qual è il social media che crea più dipendenza.
Le reti sociali hanno infatti trasformato il modo in cui le nuove
generazioni interagiscono tra loro.
- Il sintomo numero uno è rappresentato da ansia e
depressione, aumentate del 70% tra i giovani nell’arco degli ultimi 25 anni.
- Il secondo sintomo è la mancanza di sonno dei “social
addicted”. Il riposo è fondamentale per tutti, ma in particolare per i
teenager e i giovani adulti che si trovano ancora nello stadio di sviluppo delle
loro funzioni cerebrali. E sono numerosi gli studi scientifici che associano
una pessima qualità del sonno con l’abuso dei social media, soprattutto per
chi non riesce a “staccare” nemmeno di notte svegliandosi per controllare i
messaggi sui social (come confessa di fare circa il 20% dei giovani).
6. - Terzo sintomo: l’ossessione di come si appare, la fissa della propria immagine, grande
problema dei teenager e in particolare delle ragazze, che nel 90% dei casi si dichiarano insoddisfatte
del loro corpo. Le dieci milioni di foto caricate ogni ora sulla sola Facebook rappresentano una fonte
inesauribile di confronti fisici per ragazze con bassa autostima e dipendenza da social, tanto da
spingere alcune di loro a considerare il ricorso alla chirurgia estetica (alla quale ammettono di avere
seriamente pensato il 70% delle ragazze tra i 18 e i 24 anni).
- Il quarto nodo è rappresentato dal cyberbullismo. Problema rilevante, visto che sette
giovani su dieci affermano di esserne stati vittima almeno una volta, e che ben il 37% viene preso di
mira di frequente. Statistiche allarmanti, sottolinea il rapporto, perché spesso chi è vittima del
“bullismo digitale” finisce per manifestare depressione, ansia e isolamento, con le performance
scolastiche che precipitano. Il cyberbullismo assume diverse forme e a volte si combina con quello
“fisico”. Come racconta una giovane citata nello studio, «a scuola sono stata presa di mira da un
gruppo di ragazze prima di persona e poi su Facebook. Ho iniziato a smettere di mangiare, a perdere
sonno e a diventare molto ansiosa quando uscivo di casa per andare a scuola».
7. Il quinto sintomo di dipendenza è rappresentato da un fenomeno nuovo chiamato “Fear of Missing
Out” (FoMO) e cresciuto a dismisura nell’era dei social.
In pratica è la paura di “non esserci”, di venire tagliato fuori dagli eventi organizzati dagli amici perché
non connessi ai social. Questo porta alla necessità di essere continuamente collegati in Rete, con correlata
ansia.
8. Un influencer è un utente con migliaia
(se non milioni) di followers sparsi sui
vari social network. Può essere uno
YouTuber, un Instagramer, un blogger o
avere semplicemente una pagina su
Facebook dove condivide foto, video e
contenuti vari. Fin qui è come un
qualsiasi utente nella rete, ma a
differenza degli altri, l’Influencer è in
grado letteralmente di influenzare i
propri followers.
Influencer
9. Influencer, un termine quasi sconosciuto in
Italia nel 2014, mentre oggi non passa
giorno senza che blog o giornali
pubblichino un articolo a riguardo.
Si tratta di una parola inglese che
praticamente non viene tradotta in italiano,
pur essendo collegata all’espressione
“Marketing di Influenza” e, ovviamente,
al termine “Influenzare”.
Quando si parla di “Influencer” però non ci
si riferisce ad una cosa o ad una strategia di
marketing, bensì ad un individuo o,
meglio ancora, al suo ruolo lavorativo.
Oggi infatti si usa dire “Essere influencer” o
“Diventare influencer”, proprio per indicare
uno “Stato della persona”, presente o in
divenire.
Nonostante però il ruolo di “Influencer” abbia le
stesse connotazioni di un qualsiasi lavoro, come
quello del blogger o del medico, non lo si può
definire propriamente tale. Questo perché un
influencer, in quanto tale, non può essere o,
meglio, non dovrebbe essere retribuito per
“Influenzare”, altrimenti la sua condizione
verrebbe meno.
10. Riassumendo:
L’INFLUENCER PUÒ ESSERE YOUTUBER, UN INSTAGRAMER,
UN BLOGGER (O SIMILI)
DEVE AVERE MOLTISSIMI FOLLOWERS
CREA CONTENUTI IN GRADO DI GENERARE MOLTISSIME
INTERAZIONI
VIENE CONSIDERATO “CREDIBILE” E “AFFIDABILE”
11. L’elemento più importante e quasi consequenziale di tutto questo è che l’Influencer è
letteralmente in grado di influenzare chi lo segue, grazie non solo alla sua notorietà, ma
anche alla sua
“Affidabilità” e “Indipendenza”.
In poche parole, se un grande YouTuber che seguite vi consiglia di vedere un film e voi
lo fate, vi ha influenzato, ma se lo stesso YouTuber lo ha fatto perché pagato dalla casa
di produzione, allora smette di essere influencer, diventando di fatto un Ambassador.
Fare l’influencer tuttavia può portare guadagni perché avere tanti followers su Instagram
permette di poter contattare aziende disposte a pubblicare pubblicità sulla propria
pagina. I compensi possono essere molto bassi, un semplice “Scambio merci”, ma c’è
anche chi guadagna cifre molto alte.
12. La popolarità di un influencer non si misura solo con il numero dei followers, ma anche in
base alle interazioni, ovvero like, visualizzazioni, commenti e condivisioni.
Dunque l’influencer è in grado appunto di influenzare i suoi followers, ma come ci riesce?
I motivi sono tanti ma in questa sede ne riassumo 3:
GRAZIE ALLA QUALITÀ DEI SUOI CONTENUTI
GRAZIE ALLA COMPETENZA IN UN DETERMINATO SETTORE
GRAZIE ALLA SUA INDIPENDENZA E TRASPARENZA
16. DOMANDE SAFER INTERNET DAY 2019
SOCIAL MEDIA
• I ragazzi con il controllo dei genitori possono usare i social?
• Ma Facebook per i genitori va bene?
• Instagram e Facebook sono adatti ai bambini?
• Qual è il social più pericoloso? *
• Qual è il social che raccoglie più dati personali?
• Whatsapp è pericoloso?
BULLISMO
• Perché vengono attaccati i più deboli?
• Perché chi assiste ad atti di bullismo non fa niente?
• Quando diventi vittima di bullismo?
19. Instagram è un social network appartenente a Facebook dedicato alla
condivisione di foto e video.
Gli utenti iscritti alla community hanno un profilo personale, nel quale
possono caricare foto o video, che verranno poi riunite creando un
album fotografico scorrevole.
Nel corso degli anni Instagram si è arricchito di funzioni grazie a diversi
aggiornamenti, fino a renderlo un social particolarmente popolare
20. Il profilo utente può essere privato o pubblico, in base alla privacy che si
decide di adottare.
Il profilo pubblico è il più gettonato, in quanto permette una visibilità
maggiore. T
ra le opzioni esiste anche quella del profilo aziendale, utilizzato da aziende
che promuovono i propri prodotti o da personalità rinomate che fanno di
Instagram un guadagno.
È fondamentale sapere che il social offre la possibilità di modificare le
proprie foto con una gamma di filtri e parametri per il ritocco digitale come
contrasto, luminosità, nitidezza, sfumatura e tanti altri.
Nonostante questo spesso si ricorre alla modifica con app esterne con
maggiori funzionalità e una gamma di filtri più vasta e particolare.
21. Le nozioni base per scoprire il mondo di Instagram sono essenzialmente due: follower e
hashtag. Essendo un social network basato sulla condivisione, è necessario infatti crearsi
un seguito, ma anche fare parte del seguito altrui.
Infatti esistono i follower, ovvero le persone che scelgono di seguire il vostro profilo, e
i following, ovvero coloro che voi scegliete di seguire.
I post di questi ultimi vi compariranno nella home di Instagram in ordine più o meno
cronologico e in formato scorrevole. Potrete interagire con essi attraverso un like, cliccando
due volte sulla foto o selezionando l’icona del cuore, o con un commento, selezionando
l’icona del fumetto.
22. • Gli hashtag sono delle parole chiave precedute dal cancelletto (#) che
diventano un collegamento ipertestuale. Se infatti nella didascalia
della foto inserirete alcuni hashtag, chiunque ne cliccherà uno
sarà reindirizzato a una pagina che raccoglie tutte le foto della
community di Instagram che hanno quello stesso hashtag.
Questo strumento è molto utile per chi ha il profilo pubblico e vuole
crearsi un seguito di persone con gli stessi interessi. Se quindi si posta
una foto di una torta appena fatta si potranno usare gli hashtag #torta,
#pasticceria, o anche in inglese #bakery, #cake o #diy. In questo caso
la vostra foto comparirà insieme a tutte le altre foto che riportano lo
stesso elemento di indicizzazione.
23. Instagram tag
• Avete fatto una foto che vi piace tanto con quel vostro amico e la
volete postare su Instagram? Vi piacerebbe però far sapere a tutti chi
è il vostro amico e guarda caso anche lui ha un profilo su Instagram? Il
problema si risolve con l’utilizzo dei tag proprio come Facebook e
Twitter. Digitando la chiocciola (@) e il nome utente o il nickname
dell’amico sarà possibile taggarlo nella foto, ma anche nei commenti o
nelle storie.
24. Le Storie di Instagram
sono ormai una tendenza di cui gli instagramer più attivi non possono più fare a meno: la società
ha rivelato che oltre 250 milioni di persone usano Instagram Stories.
Perché piacciono così tanto?
Perché consentono di raccontare una storia, un momento saliente della propria giornata,
attraverso immagini e clip.
Anziché postare le solite foto, Instagram Stories crea una slideshow gallery, ovvero una
sequenza di foto e/o video nello stesso contenuto, eventualmente modificabile
con sticker, scritte a mano, sondaggi, emoji e filtri.
Trascorse 24 ore dalla pubblicazione, la storia sparisce dal feed e nessuno potrà più vederla a
meno che non l’abbia salvata sul telefono o l’abbia messa «in evidenza»
25. La quantificazione della nostra vita sociale è destinata, presumibilmente, a
dare un po’ di forma alle nostre interazioni interpersonali altrimenti amorfe.
Ma come un nuovo e sorprendente documento dell’artista e sviluppatore
Benjamin Grosser chiarisce, tutti questi numeri stanno anche avendo un effetto
più insidioso: sono diventati la principale misura con cui giudichiamo se le
nostre amicizie, e le nostre vite, sono preziose o appaganti.
Il social networking senza i numeri appare meno come una gara di popolarità
… e più come la socializzazione reale.
29. • Tutti possono iscriversi su YouTube
• Tutti hanno la possibilità di creare un canale YouTube sul quale pubblicare
dei video di qualsiasi tipo
• I video non vengono controllati fino a quando qualcuno non li «segnala».
Solo poi vengono controllati e, se ritenuti dannosi, eliminati.
CARATTERISTICHE
30. Su YouTube si possono trovare:
VIDEO MUSICALI VLOG
VIDEO GAME VIDEO TUTORIAL VIDEO BENESSERE
VIDEO
31. Le RELAZIONI all’interno di YouTube
• Chi parla lo fa dall’alto
• Non ci sono rapporti paritari
• Si può esprimere il proprio giudizio attraverso i
commenti ma spesso non viene preso in
considerazione
• Si acquisisce tutto ciò che ti viene mostrato senza
poter controbattere
UNIVOCHE
33. Ultimamente YouTube, in seguito alle segnalazioni di messaggi
inappropriati e riconducibili ad attività di pedofilia,
HA BLOCCATO la sezione dei commenti alla maggior parte dei canali che
pubblicano video in cui compaiono minori.
Ora solo alcuni canali selezionati potranno includere la sezione dei commenti in
caso di video con minori, ma YouTube chiede al canale di monitorare la sezione
per sicurezza e di segnalare qualsiasi commento sospetto.
UN CASO
34. Recentemente infatti YouTube aveva eliminato dal proprio sito oltre
400 canali e decine di milioni di commenti, dopo che a metà febbraio
un ex youtuber, Matt Watson, aveva mostrato come il sito
venisse utilizzato per lasciare segnalazioni e commenti quantomeno
sospetti nei video in cui compaiono i minori.
I video in questione di per sé non erano pornografici o espliciti:
spesso erano semplici riprese dei propri figli fatte dai genitori o
durante eventi scolastici.
Watson aveva però notato la presenza di commenti che suggerivano a
quale secondo mettere in pausa un video, in modo da vedere meglio i
bambini, e in alcuni casi le loro parti intime.
Altri commenti contenevano indicazioni su come trovare video più
espliciti con minorenni su altri siti, oppure suggerimenti su come
usare YouTube per trovare altri contenuti con minori
35.
36. Telegram
Cos’è?
Telegram è un’App di messaggistica simile a
Whatsapp, ma con molte più funzionalità! La
presenza del cloud permetterà al tuo
dispositivo di non risentirne in termini di
memoria, poiché tutto sarà salvato su di esso!
Per iscriverti come nickname devi scegliere un
“tag” composto da “@ + nome” che permette
di aggiungere contatti anche se non hai il
numero in rubrica
37. COMUNICAZIONE VERTICALE
Solo il creatore del canale può scrivere in
chat, quindi i membri del canale
riceveranno una notifica contrassegnata dal
nome e dalla foto del canale.
PRIVACY
Per entrare nel canale basta cercarlo nel
motore di ricerca di telegram e cliccare sul
tasto unisciti.
Si può vedere solo il numero degli iscritti
ma non si può vedere chi sono.
38. FUNZIONAMENTO
Gruppi, sottogruppi e canali
ln un normale gruppo Telegram è possibile aggiungere contemporaneamente 200 membri a massimo. Ogni membro del
gruppo, di base può invitare nuove persone e cambiare le impostazioni (come il nome e l’immagine assegnata al gruppo),
oltre ovviamente che scrivere in chat.
Se un gruppo supera i 200 membri e continua a crescere, può essere trasformato in un supergruppo. Questi, possono
avere un massimo di 100’000 membri. Un supergruppo è un gruppo più organizzato e centralizzato.
Nei supergruppi Telegram permette di invitare nuovi membri e modificare le impostazioni di base soltanto a specifici
membri designati. Colui che crea il gruppo prende il nome di creatore può nominare degli amministratori che lo aiutano a
gestire il gruppo.
Ognuno è libero di uscire dal gruppo quando vuole ma solo il «creatore» può «bannare» un membro. Se dopo cinque
richiami continua a non rispettare le regole il creatore può eliminare il gruppo.
Un canale , che sia pubblico o privato, può essere utilizzato come una sorta di newsletter.
39. Cosa sono i bot?
In generale un internet bot o web robot è un
software in grado di svolgere diversi compiti
automaticamente, rispondendo ad una serie di
comandi.
In Telegram i bot sono dei veri e propri
account che si possono aggiungere alla lista dei
contatti semplicemente inserendo il loro nome
nella barra di ricerca, la stessa che si usa per
trovare un vostro amico iscritto al servizio.
Gestiti da software e non da persone in carne
ed ossa, questi bot riescono a svolgere diversi
task offrendo simpatici servizi agli utenti.
Potrete interagire con un bot di Telegram per
creare, giocare, effettuare ricerche, salvare
promemoria e perfino trovare altri Bot.
41. COS’È
Skype è un ‘applicazione che permette
attraverso messaggi e videochiamate,
di comunicare con chiunque, in
qualsiasi parte del mondo egli si trovi.
42. FUNZIONAMENTO
• Per utilizzare Skype è necessario iscriversi all‘app usando e-mail e
password del proprio account
• Bisogna creare un profilo personale che ha il nome della persona
iscritta o un nome inventato
• Si può anche aggiungere una propria foto profilo di riconoscimento
43. • Relazioni orizzontali:
-Chat biunivovhe e di gruppo: è possibile parlare
con tante persone contemporaneamente sia in
chat che con le chiamate. È possibile parlare allo
stesso tempo con un numero massimo di 50
persone.
• Relazioni dall‘alto verso il basso> Bot: è possibile
parlare con dei robot che hanno la funzione di
rispondere alle domande che vengono loro fatte.
I bot possono essere di due tipi
• Quello standard che è un robot predisposto per
qualsiasi tipo di domanda o informazione
riguardi l'applicazione;
RELAZIONI
44. Quelli specifici ai quali ci si
rivolge per avere delle
Informazioni precise
riguardo per esempio un
locale o un prodotto da
comprare o quelli che
aggiornano le persone sulle
notizie sportive.
45. In qualsiasi tipo di chat è possibile mandare foto, video e altre
informazioni personali.
I bot sono come degli INFLUENCER
ma, non sempre possiamo sapere chi sono.
Essi possono avere come nome utente il loro vero nome e mettere la
loro vera foto nel profilo ma possono anche inventare tutto e decidere
di non avere nessuna foto di riconoscimento.
48. COS‘È
Whatsapp è un'applicazione che
permette di parlare attraverso
messaggi e chiamate con i propri amici
e conoscenti da ogni parte del mondo
49. FUNZIONAMENTO
• Dopo aver scaricato l'applicazione è necessario
creare un profilo personale con un nome utente e
eventualmente una foto del profilo
• Bisogna inoltre inserire il proprio numero di
telefono
50. RELAZIONI
• Relazioni orizzontali:
Chat biunivoche e di gruppo: è possibile parlare
con una sola persona o creare gruppi in cui
possono entrare fino a 256 Persone e in cui tutti
possono parlare,mandare foto ,video e messaggi
vocali.
• Relazioni dall‘alto (verticali):
-È possibile parlare con persone che
solitamente pubblicizzano e vendono prodotti
estetici inviando foto e video per invogliare
all’acquisto.
Questi non sono Bot meccanici, ma vere e
proprie persone che parlano con i contatti
interessati.
51. Anche su questa applicazione i «bot» sono degli
influencer la cui identità può essere visibile o meno
ma differenza di altri social, non possono questi non
possono essere automatici.