Tesina d'esame terza media: Diritti e Libertà by Gabriele De Filippis Maurizio De Filippis
Ho scelto il tema “diritti e libertà” per la mia tesina perché mi ha sempre colpito uno dei momenti più tremendi della storia: il genocidio effettuato nei confronti degli ebrei nei campi di concentramento. Ho cercato di trovare, se mai ci fossero, delle motivazioni per questi orrori, ma nessuna logica sembra spiegarli, se non pensare che, per delle ideologie di potere e superiorità, l’uomo ha pensato di annullare la dignità umana. Ho riflettuto, inoltre, su come nel periodo che stiamo vivendo, dovuto alla pandemia da Coronavirus, il diritto alla libertà sia stato limitato per proteggere tutti noi.
Ho capito da questa esperienza che essere liberi significa rispettare i diritti degli altri in modo che anche i nostri diritti possano essere rispettati.
Gabriele De Filippis
Olimpiadi 1936:evento sportivo o politico?Ugo_Fantozzi
INDICE
1. Introduzione
2. Storia delle Olimpiadi - Berlino 1936
3. Friedrich Nietzsche: La figura del superuomo
4. Nazismo e antisemitismo:Primo Levi
5. Il destino di un campione sportivo è scritto nel Dna
6. Alimentazione di gara
7. Conclusioni
Tesina d'esame terza media: Diritti e Libertà by Gabriele De Filippis Maurizio De Filippis
Ho scelto il tema “diritti e libertà” per la mia tesina perché mi ha sempre colpito uno dei momenti più tremendi della storia: il genocidio effettuato nei confronti degli ebrei nei campi di concentramento. Ho cercato di trovare, se mai ci fossero, delle motivazioni per questi orrori, ma nessuna logica sembra spiegarli, se non pensare che, per delle ideologie di potere e superiorità, l’uomo ha pensato di annullare la dignità umana. Ho riflettuto, inoltre, su come nel periodo che stiamo vivendo, dovuto alla pandemia da Coronavirus, il diritto alla libertà sia stato limitato per proteggere tutti noi.
Ho capito da questa esperienza che essere liberi significa rispettare i diritti degli altri in modo che anche i nostri diritti possano essere rispettati.
Gabriele De Filippis
Olimpiadi 1936:evento sportivo o politico?Ugo_Fantozzi
INDICE
1. Introduzione
2. Storia delle Olimpiadi - Berlino 1936
3. Friedrich Nietzsche: La figura del superuomo
4. Nazismo e antisemitismo:Primo Levi
5. Il destino di un campione sportivo è scritto nel Dna
6. Alimentazione di gara
7. Conclusioni
Gli alunni della 3B della scuola secondaria Prandoni di Torno illustrano il progetto ActionT4 sull'eutanasia dei disabili durante il Terzo Reich e commentano il libro di Mireille Horsinga Renno " Una ragionevole strage"
Gli alunni della 3B della scuola secondaria Prandoni di Torno illustrano il progetto ActionT4 sull'eutanasia dei disabili durante il Terzo Reich e commentano il libro di Mireille Horsinga Renno " Una ragionevole strage"
Come Eravamo: Prima mostra Filatelica sul tema Sanità - a cura di Loredana Ma...Giuseppe Fattori
Torino, 10/09/2016 - Vi sono vari modi per raccontare una storia. Raccontare la storia della Sanità in Italia può sembrare noiosa, ma se raccontata attraverso le illustrazioni di francobolli, cartoline postali e timbri si riveste di un fascino con un doppio valore. Lo Stato, ha utilizzato il mezzo di comunicazione più diffuso fino agli anni ’70, la Posta, da un lato per fare educazione e propaganda sanitaria, con una funzione quasi pedagogica; dall’altro come strumento di lotta contro le grandi emergenze sanitarie provenienti dalla società in evoluzione, come la droga, l’AIDS, l’incremento dei tumori e delle cardiopatie.
La Mostra Come eravamo, prima mostra filatelica on line sul tema sanità, raccoglie un piccolo patrimonio di testimonianze filateliche che ci arricchiscono e forniscono lo spunto per una riflessione sul nostro sistema sanitario, riportato nelle cronache solo per i casi di malasanità e, mai quale esempio riconosciuto a livello internazionale come eccellenza.
Gaza, palestina israele e il mondo dossier operazione margine protettivoAssopace Palestina
Raccolta di testi ha lo scopo di informare e far riflettere lettrici e lettori interessati, su quanto avvenuto in 51 giorni (8 luglio-25 Agosto 2014) nella striscia di Gaza, in Palestina e in Israele. di Alessandra Mecozzi
1. I DIFENSORI DEI
DIRITTI UMANI
di Vittoria D’Annunzio
Classe 3° E
a. s. 2020/21
Uomini e donne che hanno lottato per grandi obiettivi
2. Cos’è il diritto? Cosa sono i diritti umani?
Il diritto è un insieme di norme giuridiche, variabili da tempo a tempo e da popolo a
popolo, atte a regolare i comportamenti sociali degli uomini.
I diritti umani sono i diritti di ogni essere umano. I diritti sono:
FONDAMENTALI UNIVERSALI
INVIOLABILI INDISPONIBILI
3. La storia dei diritti umani comincia nel 539 a.C. quando Ciro il Grande, dopo aver
conquistato Babilonia, rese liberi tutti gli schiavi e dichiarò la libertà religiosa.
Le tappe più importanti da quel momento furono:
1215: La Magna Carta - dava nuovi diritti alla gente e sottoponeva il re alla legge.
1628: La Petizione dei Diritti - stabiliva i diritti delle persone.
1776: La Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti - proclamava il diritto alla vita,
alla libertà e alla ricerca della felicità.
1789: La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino - un documento francese che
affermava che tutti i cittadini erano uguali davanti alla legge.
1948: La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – un documento ispiratore della
legislazione internazionale sui diritti inalienabili dell'uomo composto da una premessa,
che spiega le ragioni storiche e sociali che hanno reso necessaria la sua stesura, oltre a
30 articoli che elencano i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali di ogni
individuo.
La tavoletta di Ciro quindi è la prima dichiarazione dei diritti umani della storia.
4. Following the end of the World War II, United Nations created the
Universal Declaration of Human rights in 1948. Eleanor Roosevelt was
the head of the commission. She is called "the First Lady of the World"
by President Truman, for the humanitarian goals achieved throughout
her life. Eleanor Roosevelt worked until the end of her days for the
acceptance and implementation of the rights covered in the
Declaration.
The Universal Declaration is an international document translated in
many languages, about 30 articles of fundamental rights for a
democratic society.
It includes civil, political, economic, social and cultural rights, such as:
• everyone has a right to life, liberty and security of their person;
• everyone has a right to vote and equality;
• everyone has a right to health;
• all people have a right to be protected from discrimination.
It declares that human rights are universal, to be enjoyed by all people,
no matter who they are or where they live.
The 10th December is the Human Rights Day and it is celebrated
everywhere in the world.
Universal Declaration of Human Rights
Eleanor Roosevelt
5.
6. Nel 2015 Gino Strada, chirurgo di guerra e pacifista, fu
insignito del "Right Livelihood Award 2015", il "premio
Nobel alternativo". Durante la cerimonia di consegna,
Strada fece un discorso di ringraziamento nel quale
spiegava l'attività di Emergency e in particolare la sua
esperienza di chirurgo nelle zone di guerra.
Egli racconta di aver incontrato per la prima volta le
vittime delle mine antiuomo in una città pakistana al
confine con l'Afganistan, di aver operato molti bambini
feriti dalle cosiddette “mine giocattolo”, piccoli
pappagalli verdi di plastica grandi come un pacchetto di
sigarette. Sparse nei campi, queste armi aspettano solo
che un bambino curioso le prenda e ci giochi per un po’,
fino a quando esplodono: una o due mani perse, ustioni
su petto, viso e occhi, bambini senza braccia e ciechi.
“Conservo ancora un vivido ricordo di quelle vittime e
l’aver visto tali atrocità mi ha cambiato la vita” sostiene
Strada.
Gino Strada
7. Gino Strada
Esaminando le cartelle cliniche dei pazienti di Kabul, Strada scoprì che il 90% delle vittime erano civili e
non militari, di cui un terzo bambini; questa carneficina di civili, si consumava nella maggior parte dei
casi in aree in cui le strutture sanitarie sono praticamente inesistenti. Per questo motivo, col passare
degli anni, Emergency ha costruito e gestito ospedali con centri chirurgici per le vittime di guerra in
Ruanda, Cambogia, Iraq, Afghanistan, Sierra Leone e in molti altri Paesi, ampliando le proprie attività
in ambito medico con l’inclusione di centri pediatrici e reparti maternità, centri di riabilitazione,
ambulatori e servizi di pronto soccorso.
Nel discorso, inoltre, Strada esprime il suo dissenso riguardo il fatto che, quasi settanta anni dopo, ci si ritrova
ancora davanti al dilemma posto nel 1955 dai più importanti scienziati del mondo nel cosiddetto Manifesto di
Russell-Einstein: «E’ possibile rinunciare alla guerra o il genere umano si annienterà da solo?»
Secondo Strada bisogna convincere milioni di persone del fatto che abolire la guerra è una necessità
urgente e un obiettivo realizzabile, affinché l’dea della guerra divenga un tabù e sia eliminata dalla storia
dell’umanità. La più diffusa, costante e aberrante violazione dei diritti umani è la guerra in
tutte le sue forme. Cancellando il diritto di vivere, la guerra nega tutti i diritti umani.
«Lavorare insieme per un mondo senza guerra è la miglior cosa che si possa fare per le generazioni future»
90% civili di
cui 1/3
bambini
10% militari
1200 casi
esaminati
8. Gino Strada - Emergency
Gino Strada, è uno dei fondatori di “Emergency”,
un’importante associazione umanitaria indipendente
italiana, neutrale e antipartitica, fondata a Milano nel 1994.
Emergency promuove una cultura di solidarietà, di pace e di
diritti umani, primo tra tutti quello alla salute.
formare il personale locale fino al completo
raggiungimento dell'autonomia operativa
offrire assistenza medico-chirurgica gratuita e di
elevata qualità alle vittime civili della guerra, delle
mine antiuomo e della povertà, senza
discriminazioni politiche, ideologiche o religiose
fornire un servizio di qualità utilizzando protocolli
terapeutici e metodi di lavoro standardizzati e già
sperimentati in situazioni di emergenza
Emergency si occupa di:
9. EGUAGLIANZA QUALITÀ RESPONSABILITÀ SOCIALE
I PRINCIPI DI EMERGENCY
Ogni essere umano ha
diritto a essere curato,
senza discriminazioni,
con le migliori cure
possibili.
I sistemi sanitari devono
essere di alta qualità e
garantire risposte efficaci ai
bisogni di tutti.
I governi devono considerare
come prioritari la salute e il
benessere dei propri cittadini e
le cure devono essere gratuite e
accessibili per chiunque ne
abbia bisogno.
10. Emergency e l’ospedale «scandalosamente bello»
Dall’incontro tra Gino Strada e Renzo Piano, uno dei più importanti architetti al mondo,
senatore a vita e ambasciatore dell’UNESCO, nasce il nuovo centro di chirurgia
pediatrica di Emergency in Uganda.
La costruzione di questo nuovo centro ha inizio nel febbraio del 2017 dall’idea di due
uomini che avevano il sogno di costruire un ospedale ”scandalosamente bello”, che
potesse unire la chirurgia pediatrica con il più alto livello di architettura. Si parla di
scandalo della bellezza, secondo Renzo Piano, perché per certe persone è uno
scandalo offrire bellezza ed eccellenza a tutti, in particolare ai più svantaggiati ed
emarginati, all’interno di uno scenario di sofferenze e di guerre dimenticate.
L’ospedale triplica di fatto la disponibilità di posti letto chirurgici per i bambini in
Uganda. Esso sorge in una zona verde e salubre e si estende su una superficie di 9700
mq, vicino al Lago Vittoria. La struttura è stata realizzata con la terra di scavo per
costruire i muri portanti con l’antica tecnica del pisè, una tecnica di costruzione
tradizionale che utilizza la terra cruda, garantendo un’inerzia termica che mantiene
costanti la temperatura e l’umidità nell’edificio. L’approccio alla sostenibilità è stato
utilizzato quindi anche nelle scelte progettuali, utilizzando gli stessi principi costruttivi
delle case tradizionali ma in modo innovativo.
Un’attenzione particolare è stata destinata alla sostenibilità ambientale, con una
dotazione di circa 2.500 pannelli solari fotovoltaici in copertura di una parte del
fabbisogno energetico del Centro.
12. Albert Einstein
Albert Einstein, fisico e scienziato tedesco,
vincitore del premio Nobel nel 1921 per la legge
dell'effetto fotoelettrico e ideatore della teoria
della relatività, è conosciuto anche per l’impegno
politico a favore del pacifismo e dei movimenti
per i diritti civili.
Nel 1914 Einstein rifiutò di firmare il manifesto
degli intellettuali tedeschi, che giustificava
l'aggressione tedesca contro il neutrale Belgio.
Durante la seconda guerra mondiale si adoperò
per tutelare gli Ebrei e ridar loro una patria.
Protestò contro la violenza nazista e non
risparmiò gli sforzi per dare aiuto ai perseguitati
dalla ferocia di Hitler.
13. Manifesto Russel - Einstein
Il contributo più importante che Einstein ha dato nella lotta per i
diritti umani è la redazione del manifesto di Russel-Einstein,
promosso insieme filosofo-matematico Bertrand Russel.
Russel ed Einstein affermarono di parlare come “membri della
razza umana”, rivolgendo il loro appello ad altri scienziati,
invitandoli a riunirsi, per discutere sulle conseguenze per
l'umanità, in seguito all'uso di armi di distruzione di massa, come
armi biologiche, chimiche o nucleari. La conseguenza di una
guerra mondiale con armi nucleari potrebbe essere una morte
universale, immediata solo per una minoranza mentre alla
maggioranza sarebbe riservata una lenta tortura di malattie,
disintegrazione e mutazioni indotte.
Einstein chiede quindi l'utilizzo di questa risorsa per scopi
pacifici, abolendo la guerra, per non porre fine al genere umano.
Più volte, poi, ribadisce la necessità che gli intellettuali di ogni
paese debbano essere disponibili a tutti i sacrifici necessari per
preservare la libertà politica e per impiegare le conoscenze
scientifiche a scopi di pace.
Il manifesto di Russel-Einstein è la dichiarazione pacifista,
presentata il 9 luglio 1955, nel pieno della Guerra Fredda, a
Londra in occasione di una campagna per il disarmo nucleare.
14. Né en Inde en 1869, Gandhi fait des études d’avocat
en Angleterre.
De 1891 à 1915, il travaille en Afrique du Sud où il fait
ses premières experiences de l’injustice. En 1915, a son
retour en Inde, Gandhi organise les luttes des
travailleurs pauvres contre les taxes injustes, pour la
tolérance entre les différentes ethnies et religions et,
surtout, pour l’indépandance de son pays qui à cette
époque, est une colonie britannique. Pour toutes ses
revendications, Gandhi applique la méthode de la
non-violence: des manifestations et des marches
pacifiques, des actes de désobéissance civique et des
jeûnes de protestation.
En 1947, l’Inde obtient enfin l’indépandance. Gandhi
se bat alors pour la paix entre Musulmans et les
Hindous de son pays. Malheureusement, un fanatique
hindou l’assasine en 1948.
Gandhi est considéré en Inde comme le Père de la
Nation et son anniversaire, le 2 octobre, est un jour de
férié indien.
Mahatma Gandhi
15. Le tappe dell’indipendenza dell’India
1757:
occupazione
India a mezzo
Compagnia delle
Indie Orientali
1784:
Indian Act
1858:
Government of India
1915:
Gandhi è il leader
del Partito del
Congresso
1919:
Gandhi elabora il
Satyagraha
1930:
Marcia del
sale
1947:
Indipendenza
India
16. La storia dell’indipendenza dell’India
Tra la fine del 1757 e la prima metà dell’Ottocento la Gran
Bretagna cominciò a occupare l’India, attraverso la
compagnia delle Indie Orientali. Il primo passo per
trasformare l’India in una colonia avvenne nel 1784 con
l’approvazione dell’Indian Act, che concedeva a governatori
e generali inglesi la facoltà di agire in nome del governo
inglese e successivamente nel 1858 venne emanato il
Government of India, che trasformò l’India in una colonia
sotto il diretto controllo del vicerè inglese.
Nel 1893 Mohandas Karamchand Gandhi, detto Mahatma
(Grande Anima) un avvocato indiano, di origine benestante,
si reca in Sud Africa con l'incarico di consulente legale per
una ditta indiana: vi rimarrà per ventuno anni. Qui si scontra
con una realtà terribile, in cui migliaia di immigrati indiani
sono vittime della segregazione razziale. L'indignazione per le
discriminazioni razziali subite dai suoi connazionali (e da lui
stesso) da parte delle autorità britanniche, lo spingono alla
lotta politica.
Nel 1906, in Sud Africa, Gandhi comincia la prima campagna
di resistenza non violenta. Gandhi giunge all'uguaglianza
sociale e politica tramite le ribellioni pacifiche e le marce.
17. 1915 1919 1920
Gandhi divenne
leader del Partito
Del Congresso, in
India. Il partito si
batté per la
liberazione dal
colonialismo
britannico.
Gandhi concepì una lotta
politica contro il governo
inglese, denominata
Satyagraha, basata sulla
resistenza non violenta e
disobbedienza civile, cioè una
forma di non collaborazione
radicale con i colonizzatori.
II grande campagna di
non cooperazione e
resistenza non violenta:
boicottaggio delle merci
inglesi e il non-pagamento
delle imposte.
Il Mahatma venne
arrestato più volte in
seguito alle sue lotte e
poi rilasciato.
Gandi e la protesta non violenta
18. La storia dell’indipendenza dell’India
Nel 1930 Gandhi organizzò la terza grande campagna di resistenza e disobbedienza civile: la marcia
del sale, per boicottare la tassa sul sale, l’imposta che colpiva soprattutto le classi povere. Egli
percorse a piedi un lungo cammino di oltre 200 miglia, fino all’oceano, con lo scopo di raccogliere
una manciata di sale dalle saline, rivendicando, simbolicamente, il possesso di questa risorsa
preziosa al popolo indiano.
La marcia a piedi si svolse per 24 giorni: agli iniziali discepoli si aggiunsero molti altri dimostranti,
per tutto il percorso, arrivando alle saline del Bhutan con migliaia di persone.
Le manifestazioni del movimento nazionalista costrinsero gli inglesi a promettere all’India la
concessione dell’indipendenza, a cui effettivamente si giunse il 15 agosto 1947.
Tuttavia nella ripartizione del subcontinente indiano nacquero due Stati sovrani: la Sovranità del
Pakistan (Repubblica islamica del Pakistan) e L’Unione dell’India (Repubblica Indiana). Dopo la
formazione del Pakistan seguì una vera e propria guerra di religione (anche per l’annessione del
Kashmir). In questo clima di violenza generale, Gandhi decise di digiunare fino alla morte e alla fine
i massacri terminarono.
Il 30 gennaio 1948 Gandhi fu assassinato da un fanatico indù che lo credeva a favore dei
musulmani.
La marcia del sale
19. Emmeline Pankhurst – le suffragette
Emmeline Pankhurst, attivista e politica britannica, è stata una
leader delle suffragette in Inghilterra, nonché la fondatrice del
“L'unione Sociale e Politica delle donne” che diverrà il cuore delle
suffragette attiviste.
Il principale obiettivo di questo movimento era l'espansione del
suffragio universale alle donne. Il movimento si collocava
all'esterno di qualsiasi formazione partitica e spesso fu messo in
cattiva luce e screditato dalle azioni di violenza delle
suffragette: irruzioni nelle sedi istituzionali, incendi di chiese o
edifici abbandonati, sabotaggi a linee telefoniche.
Emmeline, come tante altre suffragette, subì arresti e violenze
ma, grazie al suo carisma e alla sua capacità di unire le persone,
diventò una personalità talmente forte capace di operare dei
cambiamenti all'interno del sistema. Figlia di attivisti del partito
liberale, moglie di un noto avvocato difensore dei diritti
femminili, fu spalleggiata anche dalle sue 3 figlie che
continuarono la lotta iniziata dalla madre.
Nel 1928 il suffragio fu esteso a tutte le donne del Regno Unito
grazie anche al suo contributo.
20. Le suffragette italiane
Nel 1899, a Milano, un gruppo di donne capitanate da Ersilia Majno Bronzini, Ada Negri
Garlanda, Carolina Ponzio e Irma Melany Scodnik, fondarono l’Unione Femminile.
Esse provenivano dalla borghesia laica e progressista o militavano nel partito socialista,
erano colte e preparate, ma vivevano sulla propria pelle le discriminazioni di genere: prima
che cittadine erano mogli, soggette dunque all’autorizzazione scritta del marito per
compiere atti giuridici, a loro interdetti.
Fondare quindi l’unione richiese la collaborazione di mariti facilitatori e complici: così, dei 14
firmatari dell’Unione Femminile, tre erano maschi.
Le unioniste, trasformatesi nell’Unione femminile Nazionale in seguito al grande numero di
iscritti, si batterono per:
• la campagna per il divorzio;
• riconoscere e legittimare i figli nati fuori dal matrimonio;
• un sistema penale differenziato verso i minori;
• una moderna “scuola integrale dell’obbligo”;
• l’accesso alle donne all’istruzione professionale;
• l’istituzione delle Casse di Maternità;
• un salario pari a quello degli uomini.
Nel 1905, in seguito all’eco delle imprese delle suffragette inglesi, l’Unione scrisse una
petizione per l’allargamento del voto alle donne, che verrà firmata da 10mila di esse; nel
mondo politico e culturale questa iniziativa non riscosse grandi consensi.
21. 1968: il podio olimpico portavoce
dei diritti umani
L'influenza delle rivoluzioni del '68 arriva anche nel mondo dello sport e, durante
i Giochi della XIX Olimpiade, a Città del Messico, accadde qualcosa di eclatante
mai successo prima, in particolare il 16 Ottobre 1968 durante la premiazione della
finale dei 200 metri piani maschili.
Gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos, rispettivamente 1°e 3°
classificato, durante le note dell'inno nazionale salirono sul podio a piedi scalzi,
segno di povertà, chinando il capo e alzando al cielo il pugno con un guanto
nero, per protestare contro la segregazione razziale negli USA e rendere nota al
mondo intero la lotta per l'eguaglianza dei diritti civili e dei diritti umani. Un
segno di protesta epico, inimmaginabile in un contesto mondiale.
In molti però non conoscono la storia che si nasconde dietro l'australiano Peter
Norman, salito sul secondo gradino del podio. Norman per solidarietà e
condivisione della protesta, portò al petto la coccarda dell'Olympic Project for
Human Rights, l'associazione promotrice dell'iniziativa; il suo gesto, ebbe lo
stesso valore del messaggio non verbale lanciato da Smith e Carlos.
L’immagine del podio dei tre atleti fa il giro del mondo, perché non era mai
accaduto, nel mondo dello sport, che qualcuno si schierasse così apertamente su
questioni politiche.
22. Keith Haring
Keith Haring è uno dei maggiori artisti pop di sempre, emblema dell’arte visuale post-
pop art. Dagli Stati Uniti all’Australia, senza dimenticare l’Italia, viene definito come
l’artista più prolifico di tutto il XX secolo.
Dopo essere arrivato a New York, la sua carriera ha preso il volo, trasformandolo in
uno dei più famosi rappresentanti dell'arte contemporanea e inizia a dare forma a
quella che sarebbe stata la sua idea di arte. La sua filosofia può essere riassunta
con due parole: “popular art”, un tipo di arte che deve essere per tutti. Nessun
privilegio: Keith Haring voleva che chiunque potesse godere della sua arte.
I suoi disegni da bambino, come molti li hanno definiti, racchiudono tutti i principi
fondanti della vita umana: l’amore, la morte, la vita, la paura, la pace. Con la sua
arte apparentemente infantile Haring riesce a veicolare messaggi comprensibili a
tutti che toccano i temi più caldi della sua epoca: il razzismo, il capitalismo,
l’apartheid, la religione, la droga, l’AIDS ed il riarmo nucleare sono alcuni degli
argomenti che l’esponente della pop art vuole riportare all’attenzione di tutti.
A proposito dell'antirazzismo, causa a cui Haring era da sempre legato in qualità
di attivista del movimento contro l’apartheid, realizzò nel 1984, il famosissimo
poster “Free South Africa”, che fu impiegato per raccogliere fondi. L’artista utilizza i
propri omini colorati per denunciare una situazione di degrado, portando alla luce
lo sfruttamento e facendo sentire forte e chiara la propria opinione
riguardo questioni politiche e sociali.
23. Negramaro – "Dalle mie parti"
I Negramaro sono un gruppo musicale pop rock italiano, nato nel 2000, formato da sei
componenti. Nel 2003 esce l’album di debutto “Negramaro”. Nel 2005 esce il terzo album
“Mentre tutto scorre”, considerato l’album della conferma; il singolo intitolato come l'album
ha vinto il Premio della Sala Stampa Radio & Tv alla 55esima edizione del Festival di
Sanremo.
Oltre a questo, tanti altri sono stati i successi collezionati dalla band, il più recente risale
proprio a quest'anno. La canzone intitolata “Dalle mie parti”, contenuta nell'ultimo album
della band dal titolo Contatto, è il brano vincitore per il 2021 del Premio Amnesty
International Italia nella sezione riservata ai big della canzone italiana, sezione creata
nel 2003 da Amnesty International Italia e dall’associazione Voci per la Libertà, per
premiare la migliore canzone sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente.
Dalle mie parti è un inno a un mondo senza discriminazioni e senza confini, un appello a
porre fine alla contrapposizione mio/tuo in favore di un’appartenenza e di un’esistenza
comuni e condivise, denunciando l’indifferenza, la presunta superiorità, e l'avversione di
chi invece dovrebbe accogliere e comprendere i bisogni dell’altro con umiltà, di fronte al
dramma della crisi umanitaria che sta insanguinando il Mediterraneo.
Il portavoce di Amnesty International Italia, ha affermato di aver deciso di premiare un
brano che, a partire dal titolo dell'album in cui è contenuto, invita a superare divisioni di
ogni tipo. Dichiara inoltre di voler ripartire dall’arte e dagli artisti, trascurati come
produzione non essenziale e che invece da sempre dimostrano quanto siano
fondamentali, anche per promuovere i diritti umani.
24. Papa Giovanni Paolo II
Karol Józef Wojtyła nasce a Wadowice, vicino Cracovia, in Polonia, il 18
maggio 1920.
Nel 1978, ad appena 58 anni, Wojtyła viene eletto papa con il nome
di Giovanni Paolo II, in ricordo del suo predecessore.
Egli fu il primo papa non italiano dal sedicesimo secolo con uno dei più
lunghi pontificati della Chiesa.
Wojtyla parlò dell'esigenza di costruire un "nuovo ordine delle relazioni
internazionali" con al centro i diritti umani, tutti: civili, politici, economici,
sociali, culturali, da realizzare in base al principio della loro
interdipendenza e indivisibilità.
La sua influenza fu talmente grande che è proprio Giovanni Paolo II ad
essere considerato uno dei reali artefici del crollo della cortina di ferro
che attraversava il mondo intero.
Wojtyla è stato per tutta la sua vita un costruttore e sostenitore della
pace, adottando un atteggiamento non violento; è stato uno
straordinario comunicatore, un uomo dalla volontà di acciaio, un leader e
un esempio per tutti.
La sua figura è considerata una delle più significative e influenti per il
corso della storia contemporanea.
Il 27 aprile 2014 è stato proclamato santo da papa Francesco.
25. I difensori dei diritti umani perché…
… il tema «Difensori dei Diritti Umani» è un
argomento molto interessante, ricco di spunti e
riflessioni. Ho scelto quindi questa tematica per
evidenziare diverse storie di uomini e donne, più o
meno noti, che, durante la loro vita, hanno lottato
strenuamente affinché i diritti umani fossero
garantiti e rispettati in tutto il mondo.
All’interno di questa rosa di personaggi, quello che
maggiormente mi ha colpito è stata Eleanor
Roosevelt perché, oltre ad essere una grande
politica, una diplomatica e un’attivista, è stata la
prima promotrice della ratifica della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani da lei definita «la
Magna Carta di tutta l’umanità» che ha permesso
alla società di crescere ed evolversi nel tempo per il
riconoscimento dei diritti umani.
«Dove iniziano i diritti umani universali?
In piccoli posti vicino casa, così vicini e
così piccoli che essi non possono essere
visti su nessuna mappa del mondo.
Ma essi sono il mondo di ogni singola
persona; il quartiere dove si vive, la
scuola frequentata, la fabbrica, fattoria
o ufficio dove si lavora. Questi sono i
posti in cui ogni uomo, donna o bambino
cercano uguale giustizia, uguali
opportunità, eguale dignità senza
discriminazioni. Se questi diritti non
hanno significato lì, hanno poco
significato da altre parti. In assenza di
interventi organizzati di cittadini per
sostenere chi è vicino alla loro casa,
guarderemo invano al progresso nel
mondo più vasto».
-Eleanor Roosevelt