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Vita ed opere
di Machiavelli
Lavoro di Davide D’Annunzio, Manuel
Giampietro, Stefano Orlando
e Angelo Sebastiano
1. Il quadro storico e politico
italiano all’epoca di
Macchiavelli.
2. La vita di Macchiavelli tra signoria
ed esilio.
3. La sua produzione
letteraria.
3.1. Le opere
politiche.
3.2. Le opere
storiche.
3.3. Le opere
letterarie.
IL QUADRO STORICO E POLITICO
Lorenzo de' Medici, detto anche "Lorenzo il Magnifico" era soprannominato "l'ago della bilancia"
poichè fu l'unico in grado di mantenere l'equilibrio tra le signorie italiane dettato dalla famosa Pace
di Lodi.
1492 Alla morte di Lorenzo, il signore di Milano Ludovico il Moro chiama in
Italia il re francese Carlo VIII d'Angiò per riconquistare il Regno di Napoli,
causando scompiglio tra le signorie italiane. Il figlio di Lorenzo, Piero, si
allea con Carlo VIII e, per questo motivo, i maggiori Stati italiani si
riuniscono in una lega antifrancese scacciando il re dalla penisola.
1494 Cacciata dei Medici e instaurazione della Repubblica.
1452 – 1498 • Il governo di Firenze viene affidato al teologo Girolamo
Savonarola.
• Con le sue prediche si era schierato contro la corruzione della
corte medicea sostenendo un ritorno della vita civile basata sul
cristianesimo.
• Inizia un periodo di lotte civili tra i sostenitori di Savonarola (i
piagnoni) i sostenitori dei Medici (i palleschi) e il partito dei nobili
(gli arrabbiati). Vince la fazione del teologo e riunisce al suo
servizio politici avversi ai Medici.
• Savonarola realizza un modello di democrazia basato sulla rigida
osservanza religiosa imponendo un regime autoritario severo.
Questo suo regime si manifestò con gesti eclatanti come i roghi
pubblici di oggetti d'arte tanto da suscitare ostilità in varie fasce
della popolazione e del clero.
1497
• Papa Alessandro VI scomunica Savonarola poiché egli aveva predicato
contro il degrado morale della Chiesa.
• Il 23 maggio 1498 viene condannato al rogo.
• Dopo la sua morte il potere del Consiglio grande viene equilibrato
dall'introduzione di una nuova carica: il gonfaloniere a vita, affidato a Pier
Sodini.
• Nel 1512 il governo Sodini decade ad opera di Giovanni de' Medici,
segnando il ritorno della signoria medicea.
1527
• Si verifica un periodo di crisi per i rapporti tra Giulio dé
Medici, conosciuto come Clemente VII, e l’imperatore
Carlo V che culmina con il sacco di Roma.
• Le conseguenze arrivano anche a Firenze dove la nuova
fazione democratica e repubblicana riesce a smantellare il
governo mediceo e a riportare in auge la Repubblica.
1530 - 1737
Clemente VII ritorna ad assediare Firenze con l’aiuto delle truppe
imperiali, costringendola alla resa.
La caduta della Repubblica fiorentina sancì il definitivo rientro dei
Medici nella città toscana di cui ne mantennero il controllo fino al
1737.
MACHIAVELLI : LA VITA
Niccolò Machiavelli fu uno storico, scrittore, drammaturgo, filosofo,
politico e diplomatico italiano.
Nacque a Firenze nel 1469 da una famiglia abbastanza agiata da
permettergli di intraprendere gli studi di grammatica, aritmetica e
latino, e nonostante avesse a disposizione l'intera biblioteca di
famiglia, non conobbe il greco antico ma lesse solamente le
traduzioni latine di alcuni degli storici più importanti (Tucidide,
Polibio e Plutarco).
Il 18 febbraio 1498 Machiavelli si candidò al ruolo di segretario
della Seconda Cancelleria, ma gli fu preferito un membro dei
Savonarola, nonostante ciò costui fu scomunicato da papa
Alessandro VI e così Niccolò ricevette l'incarico di segretario della
magistratura dei Dieci di libertà e di pace.
NUOVE MISSIONI
DIPLOMATICHE
Il 6 agosto 1500 Machiavelli si recò alla corte francese a
Nevers, in nome della Repubblica, per raggiungere un
accordo con la Francia e terminare la Guerra di Pisa ; una
volta ottenuto il denaro da Firenze e osservato la
strutturazione della monarchia assoluta, Niccolò potè
tornare a casa e sposare tale Marietta Corsini, da cui avrà
sei figli.
Dopo le nozze eccolo ripartire alla volta dello Stato della
Chiesa, in particolare ad Urbino e Imola ove ospitato da
Cesare Borgia, figlio di papa Alessandro VI e grande uomo
politico che mirava a creare una signoria in Italia centrale e
per questo immischiato in numerose guerre di conquista
; grazie alle sue abilità diplomatiche Machiavelli strinse
alleanza col Borgia che però, dopo la morte del papa, non
riuscì a mantenere il ducato di Romagna ed esso venne
spartito tra Venezia e nuovi Stati regionali.
LA RIFORMA
DELL'ESERCITO
Tornato nuovamente a Firenze, Machiavelli
decise di riformare l'esercito dopo le
deludenti campagne militari a Pisa, fino a
quel momento l'esercito signorile era
composto perlopiù da mercenari ma con
l'arruolamento di soldati dai borghi toscani,
la città potè godere dopo tanto tempo di una
parata di milizie nazionali.
Infine fu il turno dell'amministrazione
dell'esercito, che al momento non aveva
ancora dei responsabili, furono perciò eletti i
Nove ufficiali dell'ordinanza e della milizia e
Niccolò nominato loro segretario, il governo
tuttavia continuò a rifiutare la nomina di un
unico capo militare per paura che prendesse
troppo potere, venne preferita quindi un'
elezione temporanea con conseguenti
ripercussioni sull'addestramento dei soldati.
NUOVI INCARICHI,
ESCLUSIONE, ...
Durante la Prima Repubblica (1494-1512), nel
1506, Machiavelli, si reca a Roma per una
spedizione e l'anno dopo in Germania
presso Massimiliano I d'Asburgo.
Successivamente nel 1510 venne richiamato in
Francia per tentare di restabilizzare la
situazione re-papa, ma nonostante tutto l'anno
successivo i contrasti ripartirono.
Dopo che venne restaurata la Signoria
medicea a Firenze (1512), Machiavelli venne
privato della permanenza in politica e da
Firenze.
L'anno dopo venne riammesso in politica e
nel 1516 scrisse "Il Principe" dedicandolo
a Lorenzo II, nipote del "Magnifico".
…RIAMMISSIONE
e MORTE
Dopo aver scritto sia nel 1521 che nel 1525 grazie
ad un favore da parte del papa Machiavelli potè
tornare in politica ma ora con incarichi di minore
importanza. In questi anni grazie all'aiuto di
Guicciardini curò l'allestimento della "Mandragola".
Il Sacco di Roma, una rivolta cittadina a
Firenze(1527), provocò il crollo della Signoria
medicea e venne quindi a ricostituirsi la Repubblica.
Grazie a questo Machiavelli ritrovò la speranza di
ritornare in politica, ma nonostante tutto venne
emarginato dal nuovo governo e accusato di aver
sostenuto i Medici.
Il 21 giugno dello stesso anno morì a Firenze di
un'improvvisa malattia.
Le opere
Si dividono in scritti politici, storici e
letterari
Le opere politiche
Gli scritti politici minori
Machiavelli compose numerose opere a carattere politico.
Discorso sopra le cose
di Pisa (1499)
• Primo scritto politico di
Machiavelli. In quest'opera si
espone la necessità dell'uso della
forza per sedare ribellioni ed in
particolare la ribellione di Pisa ai
Fiorentini.
Parole da dirle sopra
la provvisione del
danaio (1503)
• In quest’opera si espone il
problema del 1400-1500 dovuto
alle milizie mercenarie. Esse
erano diventate molto costose ed
infastidivano gli abitanti delle
città. Machiavelli propone di
sostituire i mercenari con milizie
cittadine.
Descrizione del modo tenuto dal
Duca Valentino nello ammazzare
Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da
Fermo, il Signor Pagolo e il Duca
di Gravina Orsini (1503)
• Breve opera storica in cui si
ripercorrono le vicende di alcuni
nobili che avevano partecipato ad
una congiura contro il duca
Valentino. Cesare Borgia li ricevette
facendo credere loro di perdonarli
ma a tradimento li uccise a
Senigallia.
Ritratto delle cose di
Francia (1510)
• Machiavelli elogia la forza del
regno francese in quanto la
monarchia era riuscita ad
incentrare il potere feudale nelle
mani del sovrano e a suscitare e a
stimolare il rispetto per la patria
che era il cardine di unione tra i
sudditi e il re.
Trattati
• Furono scritti da Machiavelli durante il periodo in
cui stette in esilio.
Il Principe
• L'opera principale di
Machiavelli che spiega come
vanno conquistati e
mantenuti i principati. L’opera
verrà dedicata dall’autore a
Lorenzo de’Medici per
accattivarsene le simpatie
Discorsi sopra la
prima deca di Tito
Livio (1517-1519)
• Discorsi di carattere politico e sociale
ispirati dai primi dieci libri dell' "Ad
urbe condita" di Tito Livio.
• E’ suddivisa in 3 libri:
1. Tratta di politica interna;
2. Politica estera e militare di Roma
antica;
3. Vari argomenti tra cui la crisi del
governo di Firenze
• L’opera parla dei giovani nobili che si
riunivano per discutere di politica,
arte e letteratura.
Dell'arte della guerra (1519-1520)
• Opera in forma di dialogo
incentrata sul problema
dell'esercito sia dal punto di vista
politico che amministrativo.
• L’attenzione viene posta sul
discorso delle armi mercenarie che
rappresentano la debolezza dello
Stato. A questa problematica si
uniscono discorsi su la paga e la
disciplina dei soldati, l’uso
quotidiano delle armi e la
disposizioe dell’esercito.
LE OPERE
STORICHE
Macchiavelli compose anche alcune opere
di carattere storiografico e cronachistico.
• "Decennale Primo"
Scritto nel 1504 è una
cronaca sottoforma di
poemetto scritto in terzine
dantesche di 550 versi circa
che ripercorre i principali
eventi verificatisi dal
momento in cui Carlo VIII
discese in Italia (1494) fino al
1504.
• "Decennale secondo"
Scritto nel 1514 ma non fu mai completato, venne interrotto dopo
200 versi e narra solamente gli eventi avvenuti fino al 1509.
• "La Vita di Castruccio Castracani"
Scritta nel 1520, rappresenta una biografia di un capo ghibellino
signore di Lucca del Trecento.
Venne dedicata a degli amici di Macchiavelli, Zanobi Buondelmonti e
Luigi Alamanni, e riprende il genere classicheggiante e umanistico
del ritratto di "uomini illustri" (prende ispirazione dalle "Vite
parallele" di Plutarco arricchendolo però di pensieri politici che
mirano a costruire la figura del "principe virtuoso").
• "Le Istorie Fiorentine"
Scritte nel 1532 ma pubblicate dopo la sua morte sono l'opera più importante della
produzione macchiavelliana.
Vennero iniziate nel 1520 quando Macchiavelli venne nominato "storiografo ufficiale della
Signoria" da Giulio dé Medici. Si tratto di una grande occasione poichè potè dimostrare le
sue doti da intellettuale al governo mediceo.
Il compito delle "Istorie Fiorentine" era quello di formulare un giudizio politico sull'epoca
in cui Macchiavelli viveva, specialmente ciò che succedeva a Firenze.
Per descrivere questo, però era necessario ricercare con attenzione cause ed effetti e,
trattandosi di un'opera su commissione, doveva esaltare la dinastia medicea.
Le opere
letterarie
Sono opere scritte da Machiavelli
durante il suo esilio e non
trattano né di politica né di
storia.
Le opere in versi
Le opere in versi
• Tra le opere i versi di Machiavelli ricordiamo i “Capitoli” incentrati sui vizi
umani, il poemetto in otto capitoli chiamato l'“Asino” che parla della
tendenza dell'uomo al vizio, infine i due “Decennali“, sulla storia italiana.
Le
commedie
La Mandragola
(1518)
• L’opera è una commedia ambientata a
Firenze. Parla di uno sciocco dottore in
legge disperato perché non ha figli che si
fa raggirare da un finto medico che gli
preparerà una finta pozione di Mandragola
(pozione della fertilità).
• Quest'opera denuncia la corruzione
della società di Firenze all'epoca di
Machiavelli.
La Clizia (1525)
• La seconda e ultima commedia.
• Quest'opera racconta l'amore di Nicomaco per
una schiava di cui è innamorato
anche Cleandro (figlio di Nicomaco). Alla fine
la moglie di Nicomaco fa rinsavire il marito
che lascia sposare Clizia al figlio Cleandro.
• L'opera è un'allegoria dell'uomo che non è
capace di realizzare i propri sogni.
Le opere in prosa
Belfagor arcidiavolo
(1518)
• Satira contro i costumi di Firenze
di quegli anni.
• Quest’opera narra di Belfagor che
viene inviato da Plutone sulla
Terra per vivere con uomo
sposato. Questo per verificare se
sia vero che la vita coniugale sia
peggiore dell’inferno.
• Il diavolo dovrà quindi
smascherare egoismi, cattiverie,
inganni e infamie dell’umanità e
della società di quel periodo.
L’Epistolario (1497-
1527)
• Raccolta delle lettere che
Machiavelli aveva indirizzato ai
suoi amici.
• In particolare sono significative
quelle indirizzate al Guicciardini
ed al Vettori.
Grazie per l’attenzione

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  • 1. Vita ed opere di Machiavelli Lavoro di Davide D’Annunzio, Manuel Giampietro, Stefano Orlando e Angelo Sebastiano
  • 2. 1. Il quadro storico e politico italiano all’epoca di Macchiavelli. 2. La vita di Macchiavelli tra signoria ed esilio. 3. La sua produzione letteraria. 3.1. Le opere politiche. 3.2. Le opere storiche. 3.3. Le opere letterarie.
  • 3. IL QUADRO STORICO E POLITICO Lorenzo de' Medici, detto anche "Lorenzo il Magnifico" era soprannominato "l'ago della bilancia" poichè fu l'unico in grado di mantenere l'equilibrio tra le signorie italiane dettato dalla famosa Pace di Lodi. 1492 Alla morte di Lorenzo, il signore di Milano Ludovico il Moro chiama in Italia il re francese Carlo VIII d'Angiò per riconquistare il Regno di Napoli, causando scompiglio tra le signorie italiane. Il figlio di Lorenzo, Piero, si allea con Carlo VIII e, per questo motivo, i maggiori Stati italiani si riuniscono in una lega antifrancese scacciando il re dalla penisola. 1494 Cacciata dei Medici e instaurazione della Repubblica.
  • 4. 1452 – 1498 • Il governo di Firenze viene affidato al teologo Girolamo Savonarola. • Con le sue prediche si era schierato contro la corruzione della corte medicea sostenendo un ritorno della vita civile basata sul cristianesimo. • Inizia un periodo di lotte civili tra i sostenitori di Savonarola (i piagnoni) i sostenitori dei Medici (i palleschi) e il partito dei nobili (gli arrabbiati). Vince la fazione del teologo e riunisce al suo servizio politici avversi ai Medici. • Savonarola realizza un modello di democrazia basato sulla rigida osservanza religiosa imponendo un regime autoritario severo. Questo suo regime si manifestò con gesti eclatanti come i roghi pubblici di oggetti d'arte tanto da suscitare ostilità in varie fasce della popolazione e del clero. 1497 • Papa Alessandro VI scomunica Savonarola poiché egli aveva predicato contro il degrado morale della Chiesa. • Il 23 maggio 1498 viene condannato al rogo. • Dopo la sua morte il potere del Consiglio grande viene equilibrato dall'introduzione di una nuova carica: il gonfaloniere a vita, affidato a Pier Sodini. • Nel 1512 il governo Sodini decade ad opera di Giovanni de' Medici, segnando il ritorno della signoria medicea.
  • 5. 1527 • Si verifica un periodo di crisi per i rapporti tra Giulio dé Medici, conosciuto come Clemente VII, e l’imperatore Carlo V che culmina con il sacco di Roma. • Le conseguenze arrivano anche a Firenze dove la nuova fazione democratica e repubblicana riesce a smantellare il governo mediceo e a riportare in auge la Repubblica. 1530 - 1737 Clemente VII ritorna ad assediare Firenze con l’aiuto delle truppe imperiali, costringendola alla resa. La caduta della Repubblica fiorentina sancì il definitivo rientro dei Medici nella città toscana di cui ne mantennero il controllo fino al 1737.
  • 6. MACHIAVELLI : LA VITA Niccolò Machiavelli fu uno storico, scrittore, drammaturgo, filosofo, politico e diplomatico italiano. Nacque a Firenze nel 1469 da una famiglia abbastanza agiata da permettergli di intraprendere gli studi di grammatica, aritmetica e latino, e nonostante avesse a disposizione l'intera biblioteca di famiglia, non conobbe il greco antico ma lesse solamente le traduzioni latine di alcuni degli storici più importanti (Tucidide, Polibio e Plutarco). Il 18 febbraio 1498 Machiavelli si candidò al ruolo di segretario della Seconda Cancelleria, ma gli fu preferito un membro dei Savonarola, nonostante ciò costui fu scomunicato da papa Alessandro VI e così Niccolò ricevette l'incarico di segretario della magistratura dei Dieci di libertà e di pace.
  • 7. NUOVE MISSIONI DIPLOMATICHE Il 6 agosto 1500 Machiavelli si recò alla corte francese a Nevers, in nome della Repubblica, per raggiungere un accordo con la Francia e terminare la Guerra di Pisa ; una volta ottenuto il denaro da Firenze e osservato la strutturazione della monarchia assoluta, Niccolò potè tornare a casa e sposare tale Marietta Corsini, da cui avrà sei figli. Dopo le nozze eccolo ripartire alla volta dello Stato della Chiesa, in particolare ad Urbino e Imola ove ospitato da Cesare Borgia, figlio di papa Alessandro VI e grande uomo politico che mirava a creare una signoria in Italia centrale e per questo immischiato in numerose guerre di conquista ; grazie alle sue abilità diplomatiche Machiavelli strinse alleanza col Borgia che però, dopo la morte del papa, non riuscì a mantenere il ducato di Romagna ed esso venne spartito tra Venezia e nuovi Stati regionali.
  • 8. LA RIFORMA DELL'ESERCITO Tornato nuovamente a Firenze, Machiavelli decise di riformare l'esercito dopo le deludenti campagne militari a Pisa, fino a quel momento l'esercito signorile era composto perlopiù da mercenari ma con l'arruolamento di soldati dai borghi toscani, la città potè godere dopo tanto tempo di una parata di milizie nazionali. Infine fu il turno dell'amministrazione dell'esercito, che al momento non aveva ancora dei responsabili, furono perciò eletti i Nove ufficiali dell'ordinanza e della milizia e Niccolò nominato loro segretario, il governo tuttavia continuò a rifiutare la nomina di un unico capo militare per paura che prendesse troppo potere, venne preferita quindi un' elezione temporanea con conseguenti ripercussioni sull'addestramento dei soldati.
  • 9. NUOVI INCARICHI, ESCLUSIONE, ... Durante la Prima Repubblica (1494-1512), nel 1506, Machiavelli, si reca a Roma per una spedizione e l'anno dopo in Germania presso Massimiliano I d'Asburgo. Successivamente nel 1510 venne richiamato in Francia per tentare di restabilizzare la situazione re-papa, ma nonostante tutto l'anno successivo i contrasti ripartirono. Dopo che venne restaurata la Signoria medicea a Firenze (1512), Machiavelli venne privato della permanenza in politica e da Firenze. L'anno dopo venne riammesso in politica e nel 1516 scrisse "Il Principe" dedicandolo a Lorenzo II, nipote del "Magnifico".
  • 10. …RIAMMISSIONE e MORTE Dopo aver scritto sia nel 1521 che nel 1525 grazie ad un favore da parte del papa Machiavelli potè tornare in politica ma ora con incarichi di minore importanza. In questi anni grazie all'aiuto di Guicciardini curò l'allestimento della "Mandragola". Il Sacco di Roma, una rivolta cittadina a Firenze(1527), provocò il crollo della Signoria medicea e venne quindi a ricostituirsi la Repubblica. Grazie a questo Machiavelli ritrovò la speranza di ritornare in politica, ma nonostante tutto venne emarginato dal nuovo governo e accusato di aver sostenuto i Medici. Il 21 giugno dello stesso anno morì a Firenze di un'improvvisa malattia.
  • 11. Le opere Si dividono in scritti politici, storici e letterari
  • 13. Gli scritti politici minori Machiavelli compose numerose opere a carattere politico.
  • 14. Discorso sopra le cose di Pisa (1499) • Primo scritto politico di Machiavelli. In quest'opera si espone la necessità dell'uso della forza per sedare ribellioni ed in particolare la ribellione di Pisa ai Fiorentini.
  • 15. Parole da dirle sopra la provvisione del danaio (1503) • In quest’opera si espone il problema del 1400-1500 dovuto alle milizie mercenarie. Esse erano diventate molto costose ed infastidivano gli abitanti delle città. Machiavelli propone di sostituire i mercenari con milizie cittadine.
  • 16. Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il Duca di Gravina Orsini (1503) • Breve opera storica in cui si ripercorrono le vicende di alcuni nobili che avevano partecipato ad una congiura contro il duca Valentino. Cesare Borgia li ricevette facendo credere loro di perdonarli ma a tradimento li uccise a Senigallia.
  • 17. Ritratto delle cose di Francia (1510) • Machiavelli elogia la forza del regno francese in quanto la monarchia era riuscita ad incentrare il potere feudale nelle mani del sovrano e a suscitare e a stimolare il rispetto per la patria che era il cardine di unione tra i sudditi e il re.
  • 18. Trattati • Furono scritti da Machiavelli durante il periodo in cui stette in esilio.
  • 19. Il Principe • L'opera principale di Machiavelli che spiega come vanno conquistati e mantenuti i principati. L’opera verrà dedicata dall’autore a Lorenzo de’Medici per accattivarsene le simpatie
  • 20. Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio (1517-1519) • Discorsi di carattere politico e sociale ispirati dai primi dieci libri dell' "Ad urbe condita" di Tito Livio. • E’ suddivisa in 3 libri: 1. Tratta di politica interna; 2. Politica estera e militare di Roma antica; 3. Vari argomenti tra cui la crisi del governo di Firenze • L’opera parla dei giovani nobili che si riunivano per discutere di politica, arte e letteratura.
  • 21. Dell'arte della guerra (1519-1520) • Opera in forma di dialogo incentrata sul problema dell'esercito sia dal punto di vista politico che amministrativo. • L’attenzione viene posta sul discorso delle armi mercenarie che rappresentano la debolezza dello Stato. A questa problematica si uniscono discorsi su la paga e la disciplina dei soldati, l’uso quotidiano delle armi e la disposizioe dell’esercito.
  • 22. LE OPERE STORICHE Macchiavelli compose anche alcune opere di carattere storiografico e cronachistico. • "Decennale Primo" Scritto nel 1504 è una cronaca sottoforma di poemetto scritto in terzine dantesche di 550 versi circa che ripercorre i principali eventi verificatisi dal momento in cui Carlo VIII discese in Italia (1494) fino al 1504.
  • 23. • "Decennale secondo" Scritto nel 1514 ma non fu mai completato, venne interrotto dopo 200 versi e narra solamente gli eventi avvenuti fino al 1509. • "La Vita di Castruccio Castracani" Scritta nel 1520, rappresenta una biografia di un capo ghibellino signore di Lucca del Trecento. Venne dedicata a degli amici di Macchiavelli, Zanobi Buondelmonti e Luigi Alamanni, e riprende il genere classicheggiante e umanistico del ritratto di "uomini illustri" (prende ispirazione dalle "Vite parallele" di Plutarco arricchendolo però di pensieri politici che mirano a costruire la figura del "principe virtuoso").
  • 24. • "Le Istorie Fiorentine" Scritte nel 1532 ma pubblicate dopo la sua morte sono l'opera più importante della produzione macchiavelliana. Vennero iniziate nel 1520 quando Macchiavelli venne nominato "storiografo ufficiale della Signoria" da Giulio dé Medici. Si tratto di una grande occasione poichè potè dimostrare le sue doti da intellettuale al governo mediceo. Il compito delle "Istorie Fiorentine" era quello di formulare un giudizio politico sull'epoca in cui Macchiavelli viveva, specialmente ciò che succedeva a Firenze. Per descrivere questo, però era necessario ricercare con attenzione cause ed effetti e, trattandosi di un'opera su commissione, doveva esaltare la dinastia medicea.
  • 25. Le opere letterarie Sono opere scritte da Machiavelli durante il suo esilio e non trattano né di politica né di storia.
  • 26. Le opere in versi
  • 27. Le opere in versi • Tra le opere i versi di Machiavelli ricordiamo i “Capitoli” incentrati sui vizi umani, il poemetto in otto capitoli chiamato l'“Asino” che parla della tendenza dell'uomo al vizio, infine i due “Decennali“, sulla storia italiana.
  • 29. La Mandragola (1518) • L’opera è una commedia ambientata a Firenze. Parla di uno sciocco dottore in legge disperato perché non ha figli che si fa raggirare da un finto medico che gli preparerà una finta pozione di Mandragola (pozione della fertilità). • Quest'opera denuncia la corruzione della società di Firenze all'epoca di Machiavelli.
  • 30. La Clizia (1525) • La seconda e ultima commedia. • Quest'opera racconta l'amore di Nicomaco per una schiava di cui è innamorato anche Cleandro (figlio di Nicomaco). Alla fine la moglie di Nicomaco fa rinsavire il marito che lascia sposare Clizia al figlio Cleandro. • L'opera è un'allegoria dell'uomo che non è capace di realizzare i propri sogni.
  • 31. Le opere in prosa
  • 32. Belfagor arcidiavolo (1518) • Satira contro i costumi di Firenze di quegli anni. • Quest’opera narra di Belfagor che viene inviato da Plutone sulla Terra per vivere con uomo sposato. Questo per verificare se sia vero che la vita coniugale sia peggiore dell’inferno. • Il diavolo dovrà quindi smascherare egoismi, cattiverie, inganni e infamie dell’umanità e della società di quel periodo.
  • 33. L’Epistolario (1497- 1527) • Raccolta delle lettere che Machiavelli aveva indirizzato ai suoi amici. • In particolare sono significative quelle indirizzate al Guicciardini ed al Vettori.