The Bates-Jensen Wound Assessment Tool provides instructions for evaluating wounds based on 13 items: size, depth, edges, undermining, necrotic tissue type and amount, exudate type and amount, skin color surrounding wound, peripheral tissue edema/induration, granulation tissue, and epithelialization. Nurses are directed to rate each item by selecting the response that best describes the wound and calculating a total score, with higher scores indicating more severe wound status. Wound progress should be tracked by plotting total scores on the Wound Status Continuum.
Con la presente relazione ho voluto verificare se in letteratura fossero presenti studi evidenti che comparassero l'uso delle medicazioni avanzate in sostituzione delle medicazioni tradizionali.
"Non ho nulla da perdere a provarlo" è la versione italiana ufficiale, realizzata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) di un vademecum, curato dalla non profit inglese Sense About Science, che affronta il tema, molto complesso, delle cosiddette “cure miracolose”, ovvero di quei rimedi, al di fuori dei canali della scienza medica, a cui vengono attribuite virtù eccezionali senza che vi sia alcuna evidenza scientifica a supporto.
The Bates-Jensen Wound Assessment Tool provides instructions for evaluating wounds based on 13 items: size, depth, edges, undermining, necrotic tissue type and amount, exudate type and amount, skin color surrounding wound, peripheral tissue edema/induration, granulation tissue, and epithelialization. Nurses are directed to rate each item by selecting the response that best describes the wound and calculating a total score, with higher scores indicating more severe wound status. Wound progress should be tracked by plotting total scores on the Wound Status Continuum.
Con la presente relazione ho voluto verificare se in letteratura fossero presenti studi evidenti che comparassero l'uso delle medicazioni avanzate in sostituzione delle medicazioni tradizionali.
"Non ho nulla da perdere a provarlo" è la versione italiana ufficiale, realizzata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) di un vademecum, curato dalla non profit inglese Sense About Science, che affronta il tema, molto complesso, delle cosiddette “cure miracolose”, ovvero di quei rimedi, al di fuori dei canali della scienza medica, a cui vengono attribuite virtù eccezionali senza che vi sia alcuna evidenza scientifica a supporto.
Il Clinical Nurse Specialist e rete infermieristica nella gestione delle Lesi...serenella savini
In letteratura esistono diverse ricerche inerenti modelli gestiti dal CNSwc, protocolli e strumenti operativi atti a migliorare la gestione dei pazienti affetti da LDP, ma pochi sono gli studi che hanno avuto come obiettivo principale quello di verificare l’efficacia di un modello unico e multidimensionale, che preveda la sinergia di interventi messi in atto dallo specialista mediante la consulenza informatizzata, al fine di migliorare gli outcomes quali Wound Healing, qualità di vita e soddisfazione.
estratto dal lavoro pubblicato sul Giornale Italiano di Nefrologia dal titolo
Non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda i topi
http://www.nephromeet.com/web/procedure/protocollo.cfm?List=WsIdEvento,WsIdRisposta,WsRelease&c1=00088&c2=18&c3=1
Disegno degli studi clinici e analisi dei dati ASMaD
Presentazione a cura del Dottor Alfonso Piciocchi - "L'infermiere di ricerca: ruoli e responsabilità nella Sperimentazione Clinica" - 11/04/2018 - Ospedale Sant'Eugenio - Roma
L'attività medica: prevenzione e soluzione dei conflitti.Maria Livia Rizzo
Bologna, 25 maggio 2012
Aula Clinica Medica - A.Osp. Sant'Orsola - Malpighi
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Modelli e strumenti di supporto alla scelta informata del paziente. Un argine alla medicina difensiva.
Il Clinical Nurse Specialist e rete infermieristica nella gestione delle Lesi...serenella savini
In letteratura esistono diverse ricerche inerenti modelli gestiti dal CNSwc, protocolli e strumenti operativi atti a migliorare la gestione dei pazienti affetti da LDP, ma pochi sono gli studi che hanno avuto come obiettivo principale quello di verificare l’efficacia di un modello unico e multidimensionale, che preveda la sinergia di interventi messi in atto dallo specialista mediante la consulenza informatizzata, al fine di migliorare gli outcomes quali Wound Healing, qualità di vita e soddisfazione.
estratto dal lavoro pubblicato sul Giornale Italiano di Nefrologia dal titolo
Non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda i topi
http://www.nephromeet.com/web/procedure/protocollo.cfm?List=WsIdEvento,WsIdRisposta,WsRelease&c1=00088&c2=18&c3=1
Disegno degli studi clinici e analisi dei dati ASMaD
Presentazione a cura del Dottor Alfonso Piciocchi - "L'infermiere di ricerca: ruoli e responsabilità nella Sperimentazione Clinica" - 11/04/2018 - Ospedale Sant'Eugenio - Roma
L'attività medica: prevenzione e soluzione dei conflitti.Maria Livia Rizzo
Bologna, 25 maggio 2012
Aula Clinica Medica - A.Osp. Sant'Orsola - Malpighi
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Modelli e strumenti di supporto alla scelta informata del paziente. Un argine alla medicina difensiva.
Gli aspetti pratici: documento di posizionamento AISLeC nell'ambito della valutazione delle ulcere da pressione
1. Nel futuro da protagonisti: la ricerca, la clinica e l ’ organizzazione del wound care di domani VII CONGRESSO NAZIONALE Gli aspetti pratici: Documento di posizionamento A.I.S.Le.C. nell ’ ambito della valutazione delle ulcere da pressione Claudia Caula
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7. GRUPPO DI LAVORO PER CRITICAL APPRAISAL In ordine alfabetico: Apostoli Alberto, Bizzini Rina, Castelli Valeria, Caula Claudia, Lo Palo Emilia, Magli Claudia, Peghetti Angela, Suardi Ombretta, Viola Annalisa
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9. COMPONENTI DEL PANEL In ordine alfabetico: Bianchi Tommaso, Maniaci Vincenza, Paladino Dario, Polignano Roberto, Riganelli Palmiro, Rossi Maurilio, Traspedini Paola, Zortea Rosa Rita
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14. Quesito 1 Quali strumenti sono raccomandati per la valutazione del pz ADULTO e identificare il rischio di UP?
15. Raccomandazioni 1.1. Per valutare il rischio di UP nel pz adulto potrebbe essere utilizzato l ’ indice di Braden. (+2) Raccomandazione positiva debole 1.2. Per valutare il rischio di UP nel pz adulto potrebbe essere utilizzato l ’ indice di Norton. (+2) Raccomandazione positiva debole
16. 1.3. Per valutare il rischio di UP nel pz adulto potrebbe essere utilizzata la Scala per la Dipendenza Assistenziale (CDS). (+2) Raccomandazione positiva debole Raccomandazioni Non ci sono evidenze sufficienti per formulare raccomandazioni sull ’ utilizzo dell ’ indice di Waterlow per valutare il rischio di UP nel pz adulto. (0) Nessuna raccomandazione
17. Quesito 2 Quali strumenti sono raccomandati per la valutazione del pz PEDIATRICO e identificare il rischio di UP?
18. 2.1. Per valutare il rischio di UP nel pz pediatrico potrebbe essere utilizzato l ’ indice di Braden Q. (+2) Raccomandazione positiva debole Raccomandazioni 2.2. Per valutare il rischio di UP nel pz pediatrico si deve utilizzare l ’ indice di Glamorgan. (+1) Raccomandazione positiva forte
19. Quesito 3 Quali altri metodi, in alternativa agli indici per la valutazione del rischio, sono raccomandati per la valutazione del pz ADULTO a rischio di UP?
20. 3.1. Per valutare il rischio di UP nel pz adulto si deve utilizzare il giudizio clinico. (+1) Raccomandazione positiva forte Raccomandazioni 3.2. Per valutare il rischio di UP nel pz adulto si deve utilizzare la comparsa dell ’ eritema non reversibile alla digitopressione. (+1) Raccomandazione positiva forte
21. Quesito 3 Quali altri metodi, in alternativa agli indici per la valutazione del rischio, sono raccomandati per la valutazione del pz PEDIATRICO a rischio di UP?
22. Non ci sono evidenze sufficienti per formulare raccomandazioni sull ’ utilizzo del giudizio solo clinico per valutare il rischio di UP nel pz pediatrico. (0) Nessuna raccomandazione Non ci sono evidenze sufficienti per formulare raccomandazioni sull ’ utilizzo dell ’ eritema non reversibile alla digitopressione per valutare il rischio di UP nel pz pediatrico. (0) Nessuna raccomandazione
23. Quesito 4 Uno strumento per la valutazione del rischio di UP dovrebbe guidare gli interventi di prevenzione ( es., per la destinazione di risorse, assistenza/cambio di postura ecc ) ?
24. Non ci sono evidenze sufficienti per formulare raccomandazioni sull ’ utilizzo degli indici di Braden, Norton, e Waterlow per guidare gli interventi di prevenzione. (0) Nessuna raccomandazione
25. Quesito 5 Chi deve effettuare la valutazione del rischio di UP?
26. 5.1. La valutazione del rischio di UP deve essere eseguita dal personale infermieristico. (+1) Raccomandazione positiva forte Raccomandazioni
27. Non ci sono evidenze sufficienti sulla valutazione del rischio di UP eseguita da personale di supporto. Pertanto, tenuto conto: - che la normativa vigente identifica l ’ infermiere come il responsabile dell ’ assistenza, - e che la valutazione del rischio di UP è finalizzata alla impostazione/verifica del piano di prevenzione A.I.S.Le.C. conviene che il personale di supporto non possa condurre autonomamente la valutazione del paziente riguardo al rischio di UP, fatta eccezione per l ’ osservazione dell ’ E.N.R.D.
29. Non ci sono evidenze sufficienti per formulare raccomandazioni sulla valutazione del rischio di UP eseguita da altro personale sanitario. (0) Nessuna raccomandazione
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32. Quesito 6 Quali strumenti sono raccomandati per il monitoraggio delle UP?
33. 6.1. Per il monitoraggio delle UP potrebbe essere utilizzato il PUSH Tool. (+2) Raccomandazione positiva debole Raccomandazioni 6.2. Per il monitoraggio delle UP si deve utilizzare il PSST (o BWAT). (+1) Raccomandazione positiva forte
34. Quesito 7 Uno strumento per il monitoraggio delle UP dovrebbe guidare gli interventi di trattamento ( es., scelta della medicazione, altri interventi di cura locale, ecc ) ?
35. 7.1. Per guidare gli interventi di trattamento delle UP potrebbe essere utilizzato il PUSH Tool. (+2) Raccomandazione positiva debole Raccomandazioni 7.2. Per guidare gli interventi di trattamento delle UP si deve utilizzare il PSST (o BWAT). (+1) Raccomandazione positiva forte
36. Quesito 8 Chi deve effettuare la valutazione / monitoraggio delle UP?
37. 8.1. La valutazione /monitoraggio delle UP deve essere effettuata dal personale infermieristico (+1) Raccomandazione positiva forte Raccomandazioni
38. Non ci sono evidenze sufficienti sulla valutazione delle UP eseguita da personale di supporto. Pertanto, tenuto conto: - che la normativa vigente identifica l ’ infermiere come il responsabile dell ’ assistenza, - e che la valutazione delle UP è finalizzata alla impostazione/verifica del piano di trattamento A.I.S.Le.C. conviene che il personale di supporto non possa condurre la valutazione delle UP
39. Non ci sono evidenze sufficienti per formulare raccomandazioni sulla valutazione / monitoraggio delle UP eseguita da altro personale sanitario (0) Nessuna raccomandazione