Il processo diagnostico dovrebbe essere inteso come iniziativa per assistere un individuo in difficoltà. Questo aiuto consiste nel cercare di conoscere il profilo del funzionamento cognitivo e quindi l'origine delle sue difficoltà.
Comprendere questo implica necessariamente una fase di diagnosi estesa che prevede sia interviste che valutazioni attraverso test standardizzati per "quantificare" determinate abilità con riferimento a quanto ci si aspetta dall'età e dalla scolarità supportate.
La gestione della Malattia di Huntington al Policlinico Gemelli: percorsi clinico assistenziali facilitati per i pazienti e i caregivers; il ruolo di Enroll nella pratica clinica
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
Questo intervento è una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dall’inizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e l’etichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilità contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. È fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane età per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione più efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali l’evitamento e la ruminazione con altre più adattive come l’accettazione, l’attivazione comportamentale e la creazione di relazioni più significative e supportive.
L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
Il processo diagnostico dovrebbe essere inteso come iniziativa per assistere un individuo in difficoltà. Questo aiuto consiste nel cercare di conoscere il profilo del funzionamento cognitivo e quindi l'origine delle sue difficoltà.
Comprendere questo implica necessariamente una fase di diagnosi estesa che prevede sia interviste che valutazioni attraverso test standardizzati per "quantificare" determinate abilità con riferimento a quanto ci si aspetta dall'età e dalla scolarità supportate.
La gestione della Malattia di Huntington al Policlinico Gemelli: percorsi clinico assistenziali facilitati per i pazienti e i caregivers; il ruolo di Enroll nella pratica clinica
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
Questo intervento è una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dall’inizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e l’etichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilità contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. È fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane età per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione più efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali l’evitamento e la ruminazione con altre più adattive come l’accettazione, l’attivazione comportamentale e la creazione di relazioni più significative e supportive.
L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
Palermo unawareness of deficits in alzheimer’s disease role of the cingulate ...Sara Palermo
Unawareness of deficits is a symptom of Alzheimer's disease that can be observed even in the early stages of the disease. The frontal hypoperfusion associated with reduced awareness of deficits has led to suggestions of the existence of a hypofunctioning prefrontal pathway involving the right dorsolateral prefrontal cortex, inferior parietal lobe, anterior cingulate gyri and limbic structures. Since this network plays an important role in response inhibition competence and patients with Alzheimer's disease who are unaware of their deficits exhibit impaired performance in response inhibition tasks, we predicted a relationship between unawareness of deficits and cingulate hypofunctionality. We tested this hypothesis in a sample of 29 patients with Alzheimer's disease (15 aware and 14 unaware of their disturbances), rating unawareness according to the Awareness of Deficit Questionnaire-Dementia scale. The cognitive domain was investigated by means of a wide battery including tests on executive functioning, memory and language. Neuropsychiatric aspects were investigated using batteries on behavioural mood changes, such as apathy and disinhibition. Cingulate functionality was assessed with functional magnetic resonance imaging, while patients performed a go/no-go task. In accordance with our hypotheses, unaware patients showed reduced task-sensitive activity in the right anterior cingulate area (Brodmann area 24) and in the rostral prefrontal cortex (Brodmann area 10). Unaware patients also showed reduced activity in the right post-central gyrus (Brodmann area 2), in the associative cortical areas such as the right parietotemporal-occipital junction (Brodmann area 39) and the left temporal gyrus (Brodmann areas 21 and 38), in the striatum and in the cerebellum. These findings suggest that the unawareness of deficits in early Alzheimer's disease is associated with reduced functional recruitment of the cingulofrontal and parietotemporal regions. Furthermore, in line with previous findings, we also found apathy and disinhibition to be prominent features of the first behavioural changes in unaware patients.
L'utilizzo della Realtà Virtuale nella Riabilitazione Psichiatrica delle funz...Salvatore Zichichi
Tesi di laurea 2015, presentata presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Un contributo di ricerca a uno studio sull'applicazione della Realtà Virtuale come tecnica di riabilitazione delle funzionalità esecutive e mnestiche nei pazienti schizofrenici. Relatore Prof. Daniele La Barbera, Corelatore Prof. Filippo La Paglia
Palermo unawareness of deficits in alzheimer’s disease role of the cingulate ...Sara Palermo
Unawareness of deficits is a symptom of Alzheimer's disease that can be observed even in the early stages of the disease. The frontal hypoperfusion associated with reduced awareness of deficits has led to suggestions of the existence of a hypofunctioning prefrontal pathway involving the right dorsolateral prefrontal cortex, inferior parietal lobe, anterior cingulate gyri and limbic structures. Since this network plays an important role in response inhibition competence and patients with Alzheimer's disease who are unaware of their deficits exhibit impaired performance in response inhibition tasks, we predicted a relationship between unawareness of deficits and cingulate hypofunctionality. We tested this hypothesis in a sample of 29 patients with Alzheimer's disease (15 aware and 14 unaware of their disturbances), rating unawareness according to the Awareness of Deficit Questionnaire-Dementia scale. The cognitive domain was investigated by means of a wide battery including tests on executive functioning, memory and language. Neuropsychiatric aspects were investigated using batteries on behavioural mood changes, such as apathy and disinhibition. Cingulate functionality was assessed with functional magnetic resonance imaging, while patients performed a go/no-go task. In accordance with our hypotheses, unaware patients showed reduced task-sensitive activity in the right anterior cingulate area (Brodmann area 24) and in the rostral prefrontal cortex (Brodmann area 10). Unaware patients also showed reduced activity in the right post-central gyrus (Brodmann area 2), in the associative cortical areas such as the right parietotemporal-occipital junction (Brodmann area 39) and the left temporal gyrus (Brodmann areas 21 and 38), in the striatum and in the cerebellum. These findings suggest that the unawareness of deficits in early Alzheimer's disease is associated with reduced functional recruitment of the cingulofrontal and parietotemporal regions. Furthermore, in line with previous findings, we also found apathy and disinhibition to be prominent features of the first behavioural changes in unaware patients.
L'utilizzo della Realtà Virtuale nella Riabilitazione Psichiatrica delle funz...Salvatore Zichichi
Tesi di laurea 2015, presentata presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Un contributo di ricerca a uno studio sull'applicazione della Realtà Virtuale come tecnica di riabilitazione delle funzionalità esecutive e mnestiche nei pazienti schizofrenici. Relatore Prof. Daniele La Barbera, Corelatore Prof. Filippo La Paglia
2. Percorsi riabilitativi
Presidio Ospedaliero Villa Rosa
Valutazione e trattamento delle
menomazioni e disabilità cognitivo
comportamentali
DISTURBI COMPORTAMENTALI
Frequenza tra 11 e 50%
Sintomi negativi
apatia
ipocinesia
mutismo
perdita iniziativa
Sintomi positivi
comportamenti eccessivi
ipercinesia
impulsività
disinibizione/agitazione
Salsomaggiore Terme 5-6 novembre 2010
3. Percorsi riabilitativi
Presidio Ospedaliero Villa Rosa
Valutazione e trattamento delle
menomazioni e disabilità cognitivo
comportamentali
DISTURBI COMPORTAMENTALI
Salsomaggiore Terme 5-6 novembre 2010
Stretta correlazione con sintomi cognitivi come
disorientamento spaziale e temporale, deficit
funzioni attentive e memoria, persistenti nella fase
di amnesia post-traumatica
4. Percorsi riabilitativi
Presidio Ospedaliero Villa Rosa
Valutazione e trattamento delle
menomazioni e disabilità cognitivo
comportamentali
AMNESIA POST-TRAUMATICA
Salsomaggiore Terme 5-6 novembre 2010
Importante fattore prognostico
Utile per individuare il livello di autonomia globale del pz,
eventuale presenza di deficit delle funzioni cognitive e in
particolare della memoria a lungo termine
Utilizzo di ausili per migliorare l’orientamento spazio-
temporale
5. Percorsi riabilitativi
Presidio Ospedaliero Villa Rosa
Valutazione e trattamento delle
menomazioni e disabilità cognitivo
comportamentali
RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA
Salsomaggiore Terme 5-6 novembre 2010
Nella fase acuta precoce non vi sono evidenze
cliniche di efficacia
Nella fase post-acuta trattamenti specifici portano
miglioramenti significativi, mantenuti di norma anche
nel follow-up
6. Percorsi riabilitativi
Presidio Ospedaliero Villa Rosa
Valutazione e trattamento delle
menomazioni e disabilità cognitivo
comportamentali
ANOSOGNOSIA
Salsomaggiore Terme 5-6 novembre 2010
Il mancato riconoscimento della propria disabilità è
dipendente dalla mancanza di comprensione della
propria malattia o dall’attuazione di un meccanismo di
difesa per negare i problemi conseguenti alla malattia
Non vi sono conoscenze solide su come intervenire sui
disturbi di consapevolezza
Il disturbo anosognosico rappresenta uno scoglio
importante nella riabilitazione neuropsicologica
7. Presidio Ospedaliero Villa Rosa
INDICAZIONI PER IL TRATTAMENTO RIABILITATIVO
Disturbi dell’attenzione, in particolare negli esiti di grave TCE
Disturbi delle funzioni esecutive, sebbene non esistano evidenze di efficacia
Neglect, attraverso trattamento visuo-esplorativo
Deficit del campo visivo
Disturbi di memoria
Disturbi di linguaggio e di calcolo
Aprassia articolazione fonatoria, aprassia degli arti
8. Presidio Ospedaliero Villa Rosa
INDICAZIONI PER IL TRATTAMENTO RIABILITATIVO
Positività degli effetti di trattamenti riabilitativi di alcuni disturbi neuropsicologici al fine
del recupero funzionale
Scarse informazioni sulla trasferibilità alla vita quotidiana dei miglioramenti in ambito
clinico
Necessità di studi con appropriate metodologie statistiche sulle conseguenze della
riabilitazione neuropsicologica per il reinserimento nella vita sociale, per il recupero
delle capacità lavorative, per il miglioramento della qualità della vita
Necessità di potenziare la ricerca sperimentale e clinica sulla valutazione approfondita
dei disturbi neuropsicologici, sull’analisi appropriata degli effetti di trattamenti
riabilitativi e sullo sviluppo di nuovi approcci terapeutici per quei disturbi che appaiono
ancora refrattari ad ogni procedura riabilitativa
9. Presidio Ospedaliero Villa Rosa
INDICAZIONI PER IL TRATTAMENTO RIABILITATIVO
Fermo restando il carattere di figura elettiva dello specialista in
neuropsicologia nella valutazione e riabilitazione dei disturbi neuropsicologici,
la giuria sottolinea l'imprescindibilità del carattere interdisciplinare del
trattamento delle persone con disturbi neuropsicologici al quale partecipano
diverse figure professionali mediche e non mediche.
Viene riconosciuto un ruolo essenziale per il processo riabilitativo alla giusta
motivazione del paziente ed alla influenza a lungo termine dell’attenzione da
parte della famiglia.
12. “Il miglioramento dell'attenzione costituisce il
presupposto per il training di altre funzioni
cognitive ed ha un significato fondamentale nel
trattamento dei disturbi della memoria.”
(A .Mazzucchi)
RIABILITARE LE FUNZIONI
L’attenzione
27. RIABILITARE LE FUNZIONI
MEMORIA DI MATRICI
Funzioni visuo-spaziali
Memoria a breve termine
Memoria di lavoro
Sistema dei numeri
Sistema del calcolo