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Settore Indirizzo tecnico delle attivitSettore Indirizzo tecnico delle attivitSettore Indirizzo tecnico delle attivitààà
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LL’’Agenzia per la protezione dellAgenzia per la protezione dell’’ambiente della Toscana: controlliambiente della Toscana: controlli
ambientali, monitoraggio delle acque e comunicazioneambientali, monitoraggio delle acque e comunicazione
Incontri di aggiornamento professionale per giornalisti sui temiIncontri di aggiornamento professionale per giornalisti sui temi delldell’’ambiente eambiente e
della informazione ambientaledella informazione ambientale
MercoledMercoledìì 15 giugno 201615 giugno 2016 -- ore 9,30ore 9,30 --13,3013,30
Il controlloIl controllo
delle acque di balneazionedelle acque di balneazione
2
Balneabilità e qualità delle acque
La possibilità di fare il bagno in mare (o in un fiume, o in un lago) in acqua
“pulita” è garantita dai controlli che ARPAT effettua sulla base di una
normativa sanitaria (D.Lgs 116/08 e DM 30/03/2010) che, quindi,
prevede solo l’analisi di parametri microbiologici (Escherichia coli
ed enterococchi intestinali), individuati come indicatori del rischio di
contrarre malattie associate alla balneazione e legati, soprattutto, ad
apporti di reflui urbani (acque di scarico provenienti da insediamenti
urbani).
Anche il giudizio di qualità delle acque di balneazione (classe) è basato
solo sull’elaborazione dei dati di concentrazioni batteriche senza
prendere in considerazione alcun aspetto di tipo organolettico (odore,
colore, ecc.), né ecologico, né chimico, né estetico o paesaggistico,
riferibile all’acqua, alle spiagge o ai fondali.
Il fatto che un’acqua sia balneabile e che, come spesso avviene in
Toscana, sia anche di classe di qualità “eccellente”, significa solo che
non ci sono rischi sanitari immediati per i bagnanti e che nel corso
del tempo si è rilevata una presenza minima di batteri fecali con
eventuali rari episodi di contaminazione.
3
Cosa sono le acque di balneazione?
Sono tutte le acque superficiali, interne (fiumi e laghi) e marine, dove la
Regione, di concerto con i Comuni, prevede che “venga praticata
la balneazione e non ha imposto un divieto permanente”.
Per la Toscana l’assetto attuale è stato in buona parte definito nel 2011,
quando sono state individuate le nuove aree di balneazione
facendo riferimento a tratti di costa con caratteristiche naturali
(geomorfologiche, idrologiche, ecc.) e antropiche (fonti di pressione,
limiti amministrativi ecc.) sostanzialmente uniformi.
Nell’ambito di ciascuna area viene stabilito un punto dove effettuare i
prelievi, nelle vicinanze di eventuali fattori di rischio (presenza di
porti, centri urbani ecc.) o dove sono emerse condizioni più critiche
o, a parità di rischio, dove si ipotizza il maggior afflusso di bagnanti.
Da allora, ogni anno la Regione, col supporto tecnico di ARPAT,
procede alla revisione dell’elenco delle aree e dei relativi punti di
prelievo: le variazioni possono riguardare l’introduzione di nuove
aree e/o divieti o una nuova classificazione delle aree esistenti.
4
La diffusione delle informazioni
Nel nostro sito (http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/acqua/balneazione) è possibile
reperire informazioni dettagliate ed aggiornate su:
• dati del monitoraggio, suddivisi per Comune;
• divieti temporanei (con aggiornamento quotidiano) e permanenti;
• mappe attraverso le quali è possibile visualizzare tutte le aree ed i divieti;
• informazioni e dati sui controlli per Ostreopsis Ovata;
• classificazione delle acque di balneazione;
• documentazione in materia (Report annuali, Annuario dei dati ambientali,ecc.)
• normativa di settore, regionale, nazionale e comunitaria;
• notizie e ARPATNews.
Molte di queste informazioni sono consultabile anche con la APP ARPAT scaricabile
gratuitamente su Apple store e Google market (http://www.arpat.toscana.it/app )
Tutte le informazioni sulle aree (delimitazione, coordinate del punto di prelievo, fattori di rischio,
classificazione, cause di eventuali inquinamenti, caratteristiche ambientali, ecc.) sono riportate in una
scheda, il “Profilo delle acque di balneazione” resa pubblica
• sul Portale Acque del Ministero della salute
(http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/home.do)
• sul sito della Regione Toscana: (http://www.regione.toscana.it/-/profili-delle-acquedi-balneazione)
• con apposita cartellonistica presso le diverse aree di balneazione.
5
Come si controllano?
Durante la stagione balneare (1 maggio – 30 settembre di ogni anno)
e nel mese precedente (aprile) vengono effettuati i prelievi (1 volta
al mese) in acque vicino alla riva (prof. <1,2m) di ciascuna area,
secondo un calendario stabilito all’inizio di ogni stagione.
Oltre a misure in campo (temperatura, vento, corrente, ecc.), vengono
prelevati campioni d’acqua e trasferiti in laboratorio (entro 24h dal
prelievo) per le analisi microbiologiche di Escherichia coli (EC) ed
enterococchi intestinali (EI).
I risultati definitivi sono disponibili entro 48h dall’inizio delle analisi, ma,
in caso di contaminazione, possono essere anticipati a 24h. I dati
vengono pubblicati subito dopo il completamento delle analisi.
Gli stessi controlli vengono effettuati nelle zone di divieto permanente
per motivi igienico-sanitari (foci inquinate) ai fini di un loro
risanamento, nelle zone richieste dai Comuni (punti aggiuntivi) per
vari approfondimenti ed in caso di eventuali emergenze in corso di
stagione.
6
Il controllo nella stagione 2016
• 261 aree di balneazione nelle acque costiere e 7 nelle
acque interne (laghi), per oltre 575km di coste
controllate
• 10 zone di divieto permanente e 9 punti aggiuntivi per
diverse criticità
• Quasi 1’800 campioni programmati in 6 mesi di attività
e 3’600 analisi, senza contare i prelievi suppletivi in caso
di inquinamenti ed altre emergenze
• monitoraggio dell’alga tossica Ostreopsis ovata nelle
8 zone a maggiore criticità (4 a Massa, 3 a Pisa e 1 a
Livorno) con 8 prelievi ciascuna (1 giugno e settembre, 3
a luglio e agosto)
7
Quando scatta il divieto?
Le concentrazioni rilevate vengono confrontate con i limiti stabiliti, per
ogni singolo campione, dal Decreto del Ministero della Salute del 30
marzo 2010, determinando l’idoneità o meno alla balneazione di
quell’area in quel determinato momento.
Nel caso in cui le concentrazioni siano superiori ai limiti, ARPAT
informa tempestivamente il Comune per l’adozione di un divieto
temporaneo alla balneazione e per la conseguente comunicazione ai
bagnanti mediante segnaletica.
Il divieto potrà essere rimosso solo dopo un ulteriore controllo che
attesti il ripristino dell’idoneità alla balneazione (i valori devono
essere inferiori ai limiti).
UFC = Unità Formante Colonia
1000500Escherichia coli
500200Enterococchi intestinali
Acque interneAcque marineLimiti DM 30/03/2010 in UFC/100 ml
8
L’inquinamento di breve durata (IBD)
La procedura relativa all’IBD (art. 2 del D.Lgs 116/2008), si applica solo nel caso di un
superamento durante un prelievo programmato (routinario) in una delle aree di
balneazione e viene utilizzata al fine di non considerare quel risultato “anomalo” nel
calcolo della classificazione a fine stagione
Per essere attivata, il Comune competente dovrà fare una richiesta formale a Regione
Toscana ed ARPAT entro 7gg dalla comunicazione del superamento, indicando le cause
dell'inquinamento, le misure di gestione per prevenire l’esposizione dei bagnanti e per
prevenire, ridurre o eliminare le cause dell’inquinamento.
ARPAT, dietro richiesta del Comune, effettuerà:
• 1 prelievo “suppletivo” entro 72h dal superamento per la revoca del divieto;
• 1 prelievo “suppletivo” entro 7 gg dalla conclusione dell’inquinamento di breve durata e,
quindi, entro 10 gg dall’inizio, per la sostituzione, ai fini della successiva classificazione,
del campione routinario fuori norma
I campioni scartati per IBD possono rappresentare il 15% del totale di quelli (routinari) delle
ultime 4 stagioni balneari (cioè fino a 4 su 24) e tale procedura potrà essere richiesta
anche più di 1 volta nel corso di ogni stagione balneare per ciascun’area di balneazione
9
La classificazione
Sulla base di studi epidemiologici a livello europeo, sono stati definiti degli
ambiti di concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi
intestinali ai quali sono stati associati dei livelli di rischio crescente
per la salute pubblica.
Alla fine di ogni anno, i risultati delle analisi dei campioni raccolti nelle
ultime 4 stagioni per ciascuna area di balneazione vengono elaborati
su base statistica (log-trasformazione e percentile) e confrontati con
tali ambiti per definire la classe di appartenenza.
Esistono 4 classi di qualità delle acque di balneazione:
Eccellente Buona sufficiente scarsa
Tra classe “sufficiente”, “buona” o “eccellente” non vi sono vere differenze
per il loro utilizzo (sono tutte acque balneabili), mentre per la classe
“scarsa” si può arrivare ad un divieto permanente di balneazione.
10
La classificazione 2015
(dati 2012-2015)
• 242 aree di balneazione in
classe “eccellente” (91%),
corrispondenti a quasi 580 km
di costa (97%)
• 14 aree in classe “buona”
(5,3%) per 9,6km (1,6%)
• 7 aree in classe “sufficiente”
(2,6%) per 4,9km (0,8%)
• 3 aree in classe “scarsa”
(1,1%) per 2,4km (0,4%)
Aree di balneazione
Classificazione 2015
(dati 2012-2015)
Provincia Comune (km) °Eccell.BuonaSuffic.Scarsa
Carrara 1,6 1 1 0
Massa 13,7 10 1 0 1
Massa.
Carrara
Montignoso 0,8 1 1 0
Forte dei Marmi 4,8 3 0 0
Pietrasanta 4,3 4 0 1 1
Camaiore 2,9 2 0 1
Lucca
Viareggio 7,4 6 0 0
Vecchiano 3,5 2 0 0
San Giuliano Terme 3,8 1 0 0
Pisa 20,0 10 0 0
Pisa
Pontedera 0,2 0 1 0
Livorno 24,8 19 0 1
Rosignano M.mo 29,5 17 0 0
Cecina 7,5 7 1 0
Bibbona 4,9 3 0 0
Castagneto Carducci 13,3 7 0 0
San Vincenzo 11,0 9 2 0
Piombino 36,4 13 3 1
Campo nell’Elba 23,0 7 0 0
Capoliveri 48,8 9 0 0
Marciana 22,8 6 0 0
Marciana Marina 9,0 4 0 0
Porto Azzurro 5,0 3 0 0
Portoferraio 24,0 11 1 0
Rio Marina 23,4 6 0 0
Rio nell’Elba 7,9 2 0 0
Capraia Isola 28,2 3 0 0
Livorno
Campiglia M.ma 0,2 1 0 0
Follonica 8,2 5 0 1
Scarlino 8,7 4 2 0
Castiglione della Pescaia 24,8 12 0 0
Grosseto 21,2 8 0 0 1
Magliano in Toscana 5,7 1 0 0
Orbetello 37,8 15 1 2
Monte Argentario 45,0 12 0 0
Capalbio 11,6 3 0 0
Isola del Giglio 45,3 10 0 0
Grosseto
Massa M.ma 1,6 1 0 0
Barberino di Mugello 0,9 3 0 0
Firenze Signa 0,3 1 0 0
Totale 593,9 242 14 7 3
11
Le principali cause di contaminazione
• impianti e sistema di collettamento non adeguati alle attuali necessità, per cui
by-pass dei depuratori e scaricatori di piena sono attivati anche in
situazioni di non reale necessità;
• le reti fognarie non sono ancora state completate in alcune zone e vi sono
problemi di obsolescenza delle condotte esistenti;
• black-out elettrici (alle pompe di sollevamento delle acque reflue) ed altre
situazioni di emergenza (rotture accidentali, intasamenti, ecc.) comportano lo
sversamento di acque non depurate direttamente in mare;
• il sistema di bonifica irrigua (canali, “caditoie” e idrovore) trasporta acque
contaminate da reflui di origine domestica (per commistione delle reti
fognarie, per allacciamenti abusivi, ecc.) e nelle vasche delle idrovore le
concentrazioni microbiche tendono ad aumentare, riversando nei fossi carichi
ancora maggiori;
• vi sono impianti di trattamento privati (fosse biologiche) poco efficienti e/o in
cattivo stato di manutenzione ed alcuni casi di mancanza di autorizzazione,
già oggetto di provvedimenti da parte dei Comuni;
• le precipitazioni di una certa intensità costituiscono un fattore di rischio per
la qualità delle acque di balneazione e, quindi, per la salute dei bagnanti,
perché movimentano questi carichi inquinanti e costringono i gestori ad
attivare i by-pass dei depuratori
12
I casi di inquinamento accidentale
Se ARPAT riceve una segnalazione (da Comune, Gestore S.I.I.,
Consorzio di bonifica, singoli cittadini, ecc.):
– sopralluogo nella zona interessata con rilievi fotografici e prelievi delle
acque di balneazione sia nel punto più vicino alla probabile immissione di
contaminanti, sia in quello normalmente utilizzato per i prelievi, sia in
ulteriori punti a distanza crescente (100m, 200m, …) tra i due precedenti
(se non coincidenti) per delimitare esattamente l'estensione
dell'inquinamento;
– i campioni vengono inviati al Laboratorio di Pisa nel modo più rapido,
cercando di far iniziare le analisi il giorno stesso;
Se la contaminazione è confermata, direttamente dagli operatori che
hanno effettuato il sopralluogo o dai risultati dei prelievi,
– viene inviata comunicazione al Comune chiedendo una ordinanza di
divieto temporaneo di balneazione nell’area interessata
– entro 72 ore dal superamento verrà effettuato 1 nuovo prelievo per
l'eventuale revoca del divieto e, in caso contrario, i prelievi verranno
ripetuti fino al ripristino della normalità

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Arpat: il controllo delle acque di balneazione

  • 1. 1 AntonioAntonioAntonio MelleyMelleyMelley,,, Settore Indirizzo tecnico delle attivitSettore Indirizzo tecnico delle attivitSettore Indirizzo tecnico delle attivitààà Direzione TecnicaDirezione TecnicaDirezione Tecnica LL’’Agenzia per la protezione dellAgenzia per la protezione dell’’ambiente della Toscana: controlliambiente della Toscana: controlli ambientali, monitoraggio delle acque e comunicazioneambientali, monitoraggio delle acque e comunicazione Incontri di aggiornamento professionale per giornalisti sui temiIncontri di aggiornamento professionale per giornalisti sui temi delldell’’ambiente eambiente e della informazione ambientaledella informazione ambientale MercoledMercoledìì 15 giugno 201615 giugno 2016 -- ore 9,30ore 9,30 --13,3013,30 Il controlloIl controllo delle acque di balneazionedelle acque di balneazione
  • 2. 2 Balneabilità e qualità delle acque La possibilità di fare il bagno in mare (o in un fiume, o in un lago) in acqua “pulita” è garantita dai controlli che ARPAT effettua sulla base di una normativa sanitaria (D.Lgs 116/08 e DM 30/03/2010) che, quindi, prevede solo l’analisi di parametri microbiologici (Escherichia coli ed enterococchi intestinali), individuati come indicatori del rischio di contrarre malattie associate alla balneazione e legati, soprattutto, ad apporti di reflui urbani (acque di scarico provenienti da insediamenti urbani). Anche il giudizio di qualità delle acque di balneazione (classe) è basato solo sull’elaborazione dei dati di concentrazioni batteriche senza prendere in considerazione alcun aspetto di tipo organolettico (odore, colore, ecc.), né ecologico, né chimico, né estetico o paesaggistico, riferibile all’acqua, alle spiagge o ai fondali. Il fatto che un’acqua sia balneabile e che, come spesso avviene in Toscana, sia anche di classe di qualità “eccellente”, significa solo che non ci sono rischi sanitari immediati per i bagnanti e che nel corso del tempo si è rilevata una presenza minima di batteri fecali con eventuali rari episodi di contaminazione.
  • 3. 3 Cosa sono le acque di balneazione? Sono tutte le acque superficiali, interne (fiumi e laghi) e marine, dove la Regione, di concerto con i Comuni, prevede che “venga praticata la balneazione e non ha imposto un divieto permanente”. Per la Toscana l’assetto attuale è stato in buona parte definito nel 2011, quando sono state individuate le nuove aree di balneazione facendo riferimento a tratti di costa con caratteristiche naturali (geomorfologiche, idrologiche, ecc.) e antropiche (fonti di pressione, limiti amministrativi ecc.) sostanzialmente uniformi. Nell’ambito di ciascuna area viene stabilito un punto dove effettuare i prelievi, nelle vicinanze di eventuali fattori di rischio (presenza di porti, centri urbani ecc.) o dove sono emerse condizioni più critiche o, a parità di rischio, dove si ipotizza il maggior afflusso di bagnanti. Da allora, ogni anno la Regione, col supporto tecnico di ARPAT, procede alla revisione dell’elenco delle aree e dei relativi punti di prelievo: le variazioni possono riguardare l’introduzione di nuove aree e/o divieti o una nuova classificazione delle aree esistenti.
  • 4. 4 La diffusione delle informazioni Nel nostro sito (http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/acqua/balneazione) è possibile reperire informazioni dettagliate ed aggiornate su: • dati del monitoraggio, suddivisi per Comune; • divieti temporanei (con aggiornamento quotidiano) e permanenti; • mappe attraverso le quali è possibile visualizzare tutte le aree ed i divieti; • informazioni e dati sui controlli per Ostreopsis Ovata; • classificazione delle acque di balneazione; • documentazione in materia (Report annuali, Annuario dei dati ambientali,ecc.) • normativa di settore, regionale, nazionale e comunitaria; • notizie e ARPATNews. Molte di queste informazioni sono consultabile anche con la APP ARPAT scaricabile gratuitamente su Apple store e Google market (http://www.arpat.toscana.it/app ) Tutte le informazioni sulle aree (delimitazione, coordinate del punto di prelievo, fattori di rischio, classificazione, cause di eventuali inquinamenti, caratteristiche ambientali, ecc.) sono riportate in una scheda, il “Profilo delle acque di balneazione” resa pubblica • sul Portale Acque del Ministero della salute (http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/home.do) • sul sito della Regione Toscana: (http://www.regione.toscana.it/-/profili-delle-acquedi-balneazione) • con apposita cartellonistica presso le diverse aree di balneazione.
  • 5. 5 Come si controllano? Durante la stagione balneare (1 maggio – 30 settembre di ogni anno) e nel mese precedente (aprile) vengono effettuati i prelievi (1 volta al mese) in acque vicino alla riva (prof. <1,2m) di ciascuna area, secondo un calendario stabilito all’inizio di ogni stagione. Oltre a misure in campo (temperatura, vento, corrente, ecc.), vengono prelevati campioni d’acqua e trasferiti in laboratorio (entro 24h dal prelievo) per le analisi microbiologiche di Escherichia coli (EC) ed enterococchi intestinali (EI). I risultati definitivi sono disponibili entro 48h dall’inizio delle analisi, ma, in caso di contaminazione, possono essere anticipati a 24h. I dati vengono pubblicati subito dopo il completamento delle analisi. Gli stessi controlli vengono effettuati nelle zone di divieto permanente per motivi igienico-sanitari (foci inquinate) ai fini di un loro risanamento, nelle zone richieste dai Comuni (punti aggiuntivi) per vari approfondimenti ed in caso di eventuali emergenze in corso di stagione.
  • 6. 6 Il controllo nella stagione 2016 • 261 aree di balneazione nelle acque costiere e 7 nelle acque interne (laghi), per oltre 575km di coste controllate • 10 zone di divieto permanente e 9 punti aggiuntivi per diverse criticità • Quasi 1’800 campioni programmati in 6 mesi di attività e 3’600 analisi, senza contare i prelievi suppletivi in caso di inquinamenti ed altre emergenze • monitoraggio dell’alga tossica Ostreopsis ovata nelle 8 zone a maggiore criticità (4 a Massa, 3 a Pisa e 1 a Livorno) con 8 prelievi ciascuna (1 giugno e settembre, 3 a luglio e agosto)
  • 7. 7 Quando scatta il divieto? Le concentrazioni rilevate vengono confrontate con i limiti stabiliti, per ogni singolo campione, dal Decreto del Ministero della Salute del 30 marzo 2010, determinando l’idoneità o meno alla balneazione di quell’area in quel determinato momento. Nel caso in cui le concentrazioni siano superiori ai limiti, ARPAT informa tempestivamente il Comune per l’adozione di un divieto temporaneo alla balneazione e per la conseguente comunicazione ai bagnanti mediante segnaletica. Il divieto potrà essere rimosso solo dopo un ulteriore controllo che attesti il ripristino dell’idoneità alla balneazione (i valori devono essere inferiori ai limiti). UFC = Unità Formante Colonia 1000500Escherichia coli 500200Enterococchi intestinali Acque interneAcque marineLimiti DM 30/03/2010 in UFC/100 ml
  • 8. 8 L’inquinamento di breve durata (IBD) La procedura relativa all’IBD (art. 2 del D.Lgs 116/2008), si applica solo nel caso di un superamento durante un prelievo programmato (routinario) in una delle aree di balneazione e viene utilizzata al fine di non considerare quel risultato “anomalo” nel calcolo della classificazione a fine stagione Per essere attivata, il Comune competente dovrà fare una richiesta formale a Regione Toscana ed ARPAT entro 7gg dalla comunicazione del superamento, indicando le cause dell'inquinamento, le misure di gestione per prevenire l’esposizione dei bagnanti e per prevenire, ridurre o eliminare le cause dell’inquinamento. ARPAT, dietro richiesta del Comune, effettuerà: • 1 prelievo “suppletivo” entro 72h dal superamento per la revoca del divieto; • 1 prelievo “suppletivo” entro 7 gg dalla conclusione dell’inquinamento di breve durata e, quindi, entro 10 gg dall’inizio, per la sostituzione, ai fini della successiva classificazione, del campione routinario fuori norma I campioni scartati per IBD possono rappresentare il 15% del totale di quelli (routinari) delle ultime 4 stagioni balneari (cioè fino a 4 su 24) e tale procedura potrà essere richiesta anche più di 1 volta nel corso di ogni stagione balneare per ciascun’area di balneazione
  • 9. 9 La classificazione Sulla base di studi epidemiologici a livello europeo, sono stati definiti degli ambiti di concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali ai quali sono stati associati dei livelli di rischio crescente per la salute pubblica. Alla fine di ogni anno, i risultati delle analisi dei campioni raccolti nelle ultime 4 stagioni per ciascuna area di balneazione vengono elaborati su base statistica (log-trasformazione e percentile) e confrontati con tali ambiti per definire la classe di appartenenza. Esistono 4 classi di qualità delle acque di balneazione: Eccellente Buona sufficiente scarsa Tra classe “sufficiente”, “buona” o “eccellente” non vi sono vere differenze per il loro utilizzo (sono tutte acque balneabili), mentre per la classe “scarsa” si può arrivare ad un divieto permanente di balneazione.
  • 10. 10 La classificazione 2015 (dati 2012-2015) • 242 aree di balneazione in classe “eccellente” (91%), corrispondenti a quasi 580 km di costa (97%) • 14 aree in classe “buona” (5,3%) per 9,6km (1,6%) • 7 aree in classe “sufficiente” (2,6%) per 4,9km (0,8%) • 3 aree in classe “scarsa” (1,1%) per 2,4km (0,4%) Aree di balneazione Classificazione 2015 (dati 2012-2015) Provincia Comune (km) °Eccell.BuonaSuffic.Scarsa Carrara 1,6 1 1 0 Massa 13,7 10 1 0 1 Massa. Carrara Montignoso 0,8 1 1 0 Forte dei Marmi 4,8 3 0 0 Pietrasanta 4,3 4 0 1 1 Camaiore 2,9 2 0 1 Lucca Viareggio 7,4 6 0 0 Vecchiano 3,5 2 0 0 San Giuliano Terme 3,8 1 0 0 Pisa 20,0 10 0 0 Pisa Pontedera 0,2 0 1 0 Livorno 24,8 19 0 1 Rosignano M.mo 29,5 17 0 0 Cecina 7,5 7 1 0 Bibbona 4,9 3 0 0 Castagneto Carducci 13,3 7 0 0 San Vincenzo 11,0 9 2 0 Piombino 36,4 13 3 1 Campo nell’Elba 23,0 7 0 0 Capoliveri 48,8 9 0 0 Marciana 22,8 6 0 0 Marciana Marina 9,0 4 0 0 Porto Azzurro 5,0 3 0 0 Portoferraio 24,0 11 1 0 Rio Marina 23,4 6 0 0 Rio nell’Elba 7,9 2 0 0 Capraia Isola 28,2 3 0 0 Livorno Campiglia M.ma 0,2 1 0 0 Follonica 8,2 5 0 1 Scarlino 8,7 4 2 0 Castiglione della Pescaia 24,8 12 0 0 Grosseto 21,2 8 0 0 1 Magliano in Toscana 5,7 1 0 0 Orbetello 37,8 15 1 2 Monte Argentario 45,0 12 0 0 Capalbio 11,6 3 0 0 Isola del Giglio 45,3 10 0 0 Grosseto Massa M.ma 1,6 1 0 0 Barberino di Mugello 0,9 3 0 0 Firenze Signa 0,3 1 0 0 Totale 593,9 242 14 7 3
  • 11. 11 Le principali cause di contaminazione • impianti e sistema di collettamento non adeguati alle attuali necessità, per cui by-pass dei depuratori e scaricatori di piena sono attivati anche in situazioni di non reale necessità; • le reti fognarie non sono ancora state completate in alcune zone e vi sono problemi di obsolescenza delle condotte esistenti; • black-out elettrici (alle pompe di sollevamento delle acque reflue) ed altre situazioni di emergenza (rotture accidentali, intasamenti, ecc.) comportano lo sversamento di acque non depurate direttamente in mare; • il sistema di bonifica irrigua (canali, “caditoie” e idrovore) trasporta acque contaminate da reflui di origine domestica (per commistione delle reti fognarie, per allacciamenti abusivi, ecc.) e nelle vasche delle idrovore le concentrazioni microbiche tendono ad aumentare, riversando nei fossi carichi ancora maggiori; • vi sono impianti di trattamento privati (fosse biologiche) poco efficienti e/o in cattivo stato di manutenzione ed alcuni casi di mancanza di autorizzazione, già oggetto di provvedimenti da parte dei Comuni; • le precipitazioni di una certa intensità costituiscono un fattore di rischio per la qualità delle acque di balneazione e, quindi, per la salute dei bagnanti, perché movimentano questi carichi inquinanti e costringono i gestori ad attivare i by-pass dei depuratori
  • 12. 12 I casi di inquinamento accidentale Se ARPAT riceve una segnalazione (da Comune, Gestore S.I.I., Consorzio di bonifica, singoli cittadini, ecc.): – sopralluogo nella zona interessata con rilievi fotografici e prelievi delle acque di balneazione sia nel punto più vicino alla probabile immissione di contaminanti, sia in quello normalmente utilizzato per i prelievi, sia in ulteriori punti a distanza crescente (100m, 200m, …) tra i due precedenti (se non coincidenti) per delimitare esattamente l'estensione dell'inquinamento; – i campioni vengono inviati al Laboratorio di Pisa nel modo più rapido, cercando di far iniziare le analisi il giorno stesso; Se la contaminazione è confermata, direttamente dagli operatori che hanno effettuato il sopralluogo o dai risultati dei prelievi, – viene inviata comunicazione al Comune chiedendo una ordinanza di divieto temporaneo di balneazione nell’area interessata – entro 72 ore dal superamento verrà effettuato 1 nuovo prelievo per l'eventuale revoca del divieto e, in caso contrario, i prelievi verranno ripetuti fino al ripristino della normalità