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1 of 42
dott. Nicola dell'Acqua
Commissario per l’Emergenza PFAS
Direttore Area Tutela e Sviluppo del
Territorio della Regione del Veneto
Cologna Veneta 2 maggio 2019
PFAS – A CHE PUNTO SIAMO
Ambiente, Rete Idrica e Irrigua
2
Tutto parte da….
25 marzo 2013 IRSA-CNR sulla base di una convenzione con il
Ministero dell’Ambiente redige uno studio sulla presenza di sostanze
perfluoroalchiliche (PFAS) nei fiumi italiani.
Presenza di PFAS
• nelle acque superficiali del bacino del Fratta-Gorzone e
• nelle acque distribuite ad uso potabile (PFOA > 1 µg/L,
PFAS totali > 2000 ng/L)
Seppur in assenza di limiti comunitari o nazionali il rapporto
ha indicato un possibile rischio sanitario per le popolazioni…
Realizzazione di uno studio di valutazione del Rischio
Ambientale e Sanitario associato alla contaminazione da
sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) nel Bacino del Po e nei
principali bacini fluviali italiani.
3
Versione Definitiva
http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/alle
gati/reach/progettoPFAS_ottobre2013.pdf
7
Tra le sostanze poli- e per-fluoroalchiliche NON – POLIMERICHE
ne sono conosciute più di 3000 (Wang et. al.; 2017 Environ. Sci. Technol. 2017, 51, 2508−2518)
Lo studio del CNR ha riguardato 12 sostanze: acidi PERFLUOROCARBOSSILICI e
PERFLUOROSOLFONICI tra quelle più diffuse per produzione e impiego
denominazione abbreviazione CAS n
acido perfluoro n-butanoico PFBA 375-22-4
acido perfluoro n-pentanoico PFPeA 2706-90-3
acido perfluoro n-esanoico PFHxA 307-24-4
acido perfluoro n-eptanoico PFHpA 375-85-9
acido perfluoro n-ottanoico PFOA 335-67-1
acido perfluoro n-nonanoico PFNA 375-95-1
acido perfluoro n-decanoico PFDeA 335-76-2
acido perfluoro n-undecanoico PFUnA 2058-94-8
acido perfluoro n-dodecanoico PFDoA 307-55-1
acido perfluoro n-butansolfonico PFBS 375-73-5
acido perfluoro n-esansolfonico PFHxS 355-46-4
acido perfluoro n-ottansolfonico PFOS 1763-23-1
8
PRIMI MOMENTI
• 04.06.13 ARPAV riceve dal MATTM comunicazione che IRSA-CNR ha riscontrato
presenza di PFAS in diversi corpi idrici superficiali e nei punti di erogazione
pubblici delle acque della provincia di Vicenza e comuni limitrofi. Il documento è
inviato anche alla Regione del Veneto dir. Ambiente
• 13.06.13 ARPAV chiede alla Regione Veneto dir. Ambiente di condividere, in
assenza di limiti normativi con cui confrontarsi, un "piano di monitoraggio
condiviso"
• 27.06.13 ARPAV comunica alla Regione Veneto dir. Sanità che è in grado di
procedere alla determinazione dei composti segnalati dalle autorità statali.
Inizio delle indagini ambientali……
9
Hanno riguardato :
• ACQUE SOTTERRANEE
• ACQUE SUPERFICIALI
• SCARICHI IDRICI
• ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO (sia dai
punti di attingimento che dalle acque erogate in rete)
(in una seconda fase terreni, rifiuti etc.)
INDAGINI SVOLTE DA ARPAV
ESTENSIONE DELL’INDAGINE ESEGUITA
A quasi 5 ANNI DI INDAGINE (ancora in
corso)
AREA indagine ESTESA PIU’ di 700 KM2
tra le province di VICENZA, VERONA e
PADOVA
+40 Comuni interessati all’inquinamento*
SONO STATI ANALIZZATI:
PIU’ DI 3700 CAMPIONI delle diverse
matrici ambientali (acqua, suolo, ecc.) e +
di 8.400 per la matrice sanitaria (acque
potabili, siero, alimenti, ecc.) per un totale
di oltre 12.100** analisi.
Oltre che nell’area di impatto l’indagine per
rilevare la presenza di PFAS si è estesa
sull’intera Regione.
* Ad accertato impatto ambientale e/o sanitario
**Aggiornamento 2017
Il plume inquinante ha superato i 190 kmq e ha
dimensioni tali da comprendere sia il dominio
dell’acquifero intravallivo
indifferenziato della media-bassa valle
dell’Agno (Vicenza), sia il dominio degli acquiferi
di media e bassa pianura delle provincie di
Padova e Verona e una parte considerevole della
rete idrografica (Poscola; Agno-Guà-
Frassine; Togna-Fratta-Gorzone; Retrone;
Bacchiglione; ecc…) conferendo al fenomeno
notevole rilevanza.
ESTENSIONE
DELL’INQUINAMENTO
Vicenza
Padova
Verona
IMPORTANTI PUNTI DI ATTINGIMENTO
DI ACQUA DESTINATA A CONSUMO
UMANO SONO INTERESSATI DAL
PENNACCHIO DI CONTAMINAZIONE
Sorgente della contaminazione delle acque sotterranee
12
La sorgente di
contaminazione
coincide con il sedìme
dello stabilimento
chimico (MITENI)
Scarico torrente
(oggi acque raffreddamento ma in
passato anche acque di processo)
suolo
acque sotterranee
?
al depuratore di Trissino
scarico a Cologna Veneta
nel fiume Fratta-Gorzone
molti chilometri a valle
13
Pozzi
Almisano
Limite della
Zona di
Ricarica
17
Dall’area sorgente i PFAS si
sono diffusi nell’ambiente
attraverso gli scarichi industriali
in fognatura, il Poscola (il corso
d’acqua che defluisce accanto
allo stabilimento) e il
sottosuolo (falda).
Il SITO INQUINATO
(con procedimento ex Titolo V del D.Lgs. 152/06 in corso)
18
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
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ago-17
set-17
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TognaamontedelloscaricoARICA
staz.2102aColognaV.(ng/l)
PFOS PFOA PFBS + PFBA AltriPFAS
2013-2017 2017
0
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1500
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2500
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3500
4000
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mag-17
mag-17
giu-17
lug-17
set-17
ott-17
nov-17
dic-17
FrattaavalledelloscaricoARICA
staz.2105aColognaV.(ng/l)
PFOS PFOA PFBS + PFBA AltriPFAS
2013-2017 2017
scarico A.Ri.C.A.
Togna - staz. n. 2102
a monte dello scarico A.Ri.C.A. (VR)
Fratta - staz. n. 2105
subito a valle dello scarico
A.Ri.C.A. e della confluenza del
canale L.E.B (VR).
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
lug-13
nov-13
gen-14
mar-14
mag-14
lug-14
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gen-15
mar-15
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set-16
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ott-16
nov-16
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gen-17
feb-17
mar-17
apr-17
apr-17
mag-17
giu-17
lug-17
ago-17
set-17
ott-17
nov-17
dic-17
ScaricoARICAaColognaVeneta
(ng/l)
PFOS PFOA PFBA + PFBS AltriPFAS
19.217 ng/l
somma PFAS
fuori scala
2013-2017 2017
Somma
PFAS
fuori
scala
19
0
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30000
40000
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60000
2-lug-13
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12-nov-13
21-gen-14
12-mar-14
14-mag-14
8-lug-14
18-set-14
12-nov-14
14-gen-15
24-mar-15
13-mag-15
8-lug-15
15-set-15
11-nov-15
27-gen-16
24-mar-16
18-mag-16
13-lug-16
14-set-16
6-ott-16
18-ott-16
9-nov-16
6-dic-16
19-gen-17
8-feb-17
7-mar-17
4-apr-17
20-apr-17
10-mag-17
14-giu-17
13-lug-17
9-ago-17
26-set-17
24-ott-17
22-nov-17
12-dic-17
25-gen-18
22-feb-18
22-mar-18
18-apr-18
15-mag-18
Andamento delle concentrazioni di PFAS - SCARICO ARiCA
PFOS
PFOA
PFHxA
PFPeA
PFBS
PFBA
Altri PFAS
Dato 29 maggio 2018
PFAS
(somma) 973
PFBA 87
PFBS 504
PFDeA 0
PFDoA 0
PFHpA 0
PFHxA 74
PFHxS 0
PFNA 0
PFOA 133
PFOS 82
PFPeA 93
PFUnA 0
20
Concentrazioni rilevate allo scarico in
fognatura dello stabilimento MITENI
0
1,000,000
2,000,000
3,000,000
4,000,000
5,000,000
6,000,000
A B C D E F G H I L M N O
PFAS tot (ng/L)
Data PFAS tot (ng/L)
A 03/07/2013 5.406.847
B 11/09/2013 699.595
C 20/11/2013 59.608
D 20/05/2014 141.012
E 20/01/2015 102.642
F 05/04/2016 138.770
G 02/05/2016 602.774
H 10/08/2016 149.469
I 29/11/2016 27.855
L 27/03/2017 3.939
M 25/05/2017 1.828
N 20/09/2017 2.175
O 25/10/2017 2.272
di cui 2.953.000 ng/L di PFOA
21
Concentrazioni rilevate allo scarico in
acque superficiali (torrente Poscola)
dello stabilimento MITENI
05 dic 2017
57 ng/L
23
Presenza nella acque destinate al consumo umano
(rete acquedotto e pozzi privati)
È stata legata alla contaminazione delle acque sotterranee,
principalmente quelli del campo di Almisano, gestiti da Acque
Veronesi, ma anche quelli di altre società di gestione del Servizio
Idrico Integrato (SII).
Nel Giugno 2013 le acque
erogate contenevano (fonte DGR 2133
del 23.12.2016) una concentrazione
totale di :
1215 ng/L
SOSTANZA Concentrazione
(ng/L)
PFBA 187
PFPeA 115
PFHxA 101
PFHpA 28
PFOA 559
PFNA 20
PFDeA 0
PFUnA 0
PFDoA 0
PFBS 158
PFHxS 23
PFOS 24
TOT 1215
Si desume che livelli simili di concentrazione
siano stati consumati per gli anni precedenti
fino all'estate del 2013. Successivamente, i
gestori del SII hanno adottato misure per
ridurre la concentrazione dei PFAS nelle
acque erogate.
24
INTRODUZIONE DI LIMITI A
PRODUZIONE E IMPIEGO DI PFAS
TEMPO EVENTO
Anni '50 INTRODUZIONE NELLE PRATICHE INDUSTRIALI E NEI PRODOTTI DI
CONSUMO
2000 il 16 maggio 3M abbandona volontariamente la produzione di PFAS a
catena lunga (PFOS e PFOA)
2000 29-30 maggio: al IX incontro della Task Force on Existing Chemicals
dell'OECD alcuni paesi membri convengono informalmente di lavorare
alla raccolta di informazioni sui pericoli ambientali e sanitari del PFOS
2002 al 34° Joint Meeting of the Chemicals Committee and the Working Party
on Chemicals Pesticides and Biotechnology (CC-WPCPB – OECD) è
riconosciuto che il PFOS è Persistente Bioaccumulabile e Tossico per i
mammiferi
2004 al 36° Joint Meeting – CC-WPCPB –OECD è convenuto di raccogliere dati
su PFOA e altri perfluoroderivati solfonati
2006 US-EPA promuove un accordo con alcune compagnie per il progressivo
abbandono di PFOA
25
INTRODUZIONE DI LIMITI A
PRODUZIONE E IMPIEGO DI PFAS
TEMPO EVENTO
2006 La Dir. 2006/122/CE inserisce PFOS tra i composti soggetti a limitazioni
dell'All 1 alla Dir 1976/769/CEE sulle sostanze e preparati pericolosi
2009 L’assemblea COP4 della Convenzione di Stoccolma dispone l'elencazione
di PFOS e derivati tra gli inquinanti organici persistenti (POP)
2009 Il Regolamento (UE) 757/2010 inserisce il PFOS e derivati tra i POP del
Regolamento (UE) 850/2004
2012-17 La UE inserisce tra le sostanze candidate considerate altamente
preoccupanti (SHVC) ai sensi del Reg (UE) 1907/2006 (REACH) vari PFAS
a catena lunga (PFOA, PFNA, PFDeA, PFUnA, PFDoA, PFHxS)
2017 Il Regolamento (UE) 1000/2017 inserisce lo PFOA e i suoi sali tra le
sostanze soggette e restrizione secondo il Regolamento (UE) 1907/2006
(REACH - Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of
Chemicals)
2017 il 13° comitato tecnico POP-RC della Convenzione di Stoccolma ha
adottato la valutazione di rischio per PFOA e deciso di proporne
l'elencazione tra i POP (con esenzioni). Per PFHxS è stato deciso che la
sostanza risponde ai criteri di screening ed è stabilita la redazione di un
documento di valutazione di rischio
26
2013
NON C’ERANO LIMITI DEFINITI DALLA NORMA
per PFAS
Acque potabili
Scarico acque reflue
Emissioni in atmosfera
Standard di qualità acque (Dir. 60/2000)
Siti contaminati (Concentrazioni Soglia di Contaminazione, CSC)
Solo per alcuni PFAS sono stati definiti dei valori per la determinazione
dello stato di qualità dei corpi idrici:
il D.Lgs. 172/2015 in attuazione della Dir. 2013/39/UE ha introdotto
Standard di Qualità (SQ) per alcuni (5) PFAS nelle acque superficiali (da applicare
a partire dal 22.12.2018) (sanzione?)
Il DM 06 luglio 2016 in attuazione della Dir. 2014/80/UE ha introdotto
Standard di Qualità per alcuni (4) PFAS nelle acque sotterranee (sanzione?)
27
Dal 2013 ad oggi
Ad oggi non sono definiti a livello nazionale/comunitario
limiti per scarichi idrici ed emissioni in atmosfera
LIMITI "AMBIENTALI"
Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC)
titolo V (suolo e acque sotterranee)
Parere ISS reso a MATTM e Regione del Veneto sullo PFOA (23.06.2015)
Parere ISS reso al NOE – CC e da questo trasmesso alla Regione del Veneto
(06.04.2018) riguardante alcuni composti della famiglia dei benzotrifluoruri su
PFOA, PFOA sale ammonico, PFOS e PFBS fluoruro (PFBSF).
28
LIMITI "AMBIENTALI"
Dal 2013 ad oggi
29
ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO
Il Ministero della Salute 29.01.2014 sulla base di Parere ISS indica "limiti di
performance (obiettivo)" per gli PFAS (PFOS 30 ng/L, PFOA, 500 ng/L, altri PFAS 500
ng/L).
In base all'esito del biomonitoraggio la Regione del Veneto ha richiesto di indicare limiti più
cautelativi con nota del 12.05.2017.
Il Ministero della Salute ha indicato con nota del 11.09.2017 valori di un ordine di grandezza
inferiori a quelli del 2014 raccomandando l'obiettivo tendenziale della "virtuale assenza"
(cioè il più basso valore ottenibile con le migliori tecnologie disponibili).
Dal 2013 ad oggi
La Regione del Veneto ha, nel tempo, modificato i propri
provvedimenti sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute
30
2018
Nella bozza [COM(2017) 753-final] di Direttiva comunitaria per la
revisione della disciplina delle acque destinate al consumo umano è
proposto un valore di 100 ng/L per ciascun singolo PFAS e di 500 ng/L
per la sommatoria.
Per PFAS, ai sensi della bozza di direttiva, si intendono tutti i composti
chimici che contengono una catena di atomi di C poli- o per-fluorurata.
31
AREA ROSSA: AREA MASSIMA ESPOSIZIONE SANITARIA
AREA ARANCIO: AREA CAPTAZIONI AUTONOME
: AREA ATTENZIONE
AREA VERDE: AREA APPROFONDIMENTO
AREA TRATTEGGIATA: PLUME INQUINANTE
AREA IMPATTO SANITARIO
32
ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO:
Il Ministero della Salute 29.01.2014 sulla base di Parere ISS indica "limiti di
performance (obiettivo)" per alcuni PFAS (PFOS 30 ng/L, PFOA, 500 ng/L, "altri
PFAS" 500 ng/L).
Per "altri PFAS" la indicazioni di ISS includono, PFBA, PFPeA, PFHxA, PFHpA,
PFNA, PFDeA, PFUnA, PFDoA, PFBS, PFHxS.
IN TOTALE 12 tra acidi perfluoroalchil-carbossilici e perfluoroalchil-solfonici.
NON ERANO DEFINITI LIMITI SANITARI e/o AMBIENTALI
ALL’EPOCA DELLA SCOPERTA DELLA
CONTAMINAZIONE (2013)
I gestori del SII avevano già implementato misure per osservare le
indicazioni ricevute e la DGR 168 del 20.02.2014 dà atto i limiti
indicati erano rispettati già dal settembre 2013.
33
ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO
In base all'esito del biomonitoraggio la Regione del Veneto ha richiesto di indicare
limiti più cautelativi con nota del 12.05.2017.
Il Ministero della Salute ha indicato con nota del 18.09.2017 valori di un ordine di
grandezza inferiori a quelli del 2014, raccomandando l'obiettivo tendenziale della
"virtuale assenza" (cioè il più basso valore ottenibile con le migliori tecnologie
disponibili).
LA REGIONE DEL VENETO HA, NEL TEMPO, MODIFICATO I PROPRI PROVVEDIMENTI
SULLA BASE DELLE INDICAZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE.
Con la DGR 1591/2017 è iniziata la sperimentazione per PFOA + PFOS < 40 ng/L e
tendenzialmente a zero nell'area di massima esposizione sanitaria
I Laboratori ARPAV abbassano il limite di quantificazione da 10 a 5 ng/L.
34
• PFOA e PFOS < 5 ng/L
• PFPeA, PFHxA, PFHpA, PFNA, PFDeA, PFUnA, PFDoA, PFBS, PFHxS < 5 ng/L
• PFBA : tra < 5 ng/L e 50 ng/L
Risultati della sperimentazione (DGR 1591/2017)
35
NUOVE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO
ACQUE POTABILI
Con Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21.03.2018 è stata accolta la richiesta di
dichiarazione dello stato di emergenza della Regione del Veneto e con OCDPC n. 519 del
28.05.2018 è stato nominato il Commissario Delegato.
Il Commissario delegato ha già inviato in data 21.06.2018 il Piano degli Interventi
Emergenziali (PIE) al Capo Dipartimento della Protezione Civile per l'approvazione.
36
LA LINEA A SERVIZIO DI
MONTAGNANA/POIANA
MAGGIORE
37
STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI REALIZZAZIONE
DEGLI ACQUEDOTTI EMERGENZIALI
Il Piano degli interventi emergenziali è stato approvato dal Dipartimento della
Protezione Civile nazionale nel corso del mese di dicembre 2018.
- DIRETTRICE OVEST: BELFIORE – LONIGO.
Il progetto di fattibilità e definitivo è stato presentato dalla Società Acque
Veronesi incaricata dal Commissario Delegato. E’ stato valutato
positivamente nella Commissione progettazione istituita dal medesimo
Commissario ed è stato quindi approvato dal commissario: è in fase
conclusiva la gara di appalto con prossimo affidamento dei lavori.
- NUOVI POZZI DI BELFIORE: progetto definitivo è stato presentato alla
Regione per la procedura di Via. Ora è in corso di istruttoria con tempi
dimezzati in base alle deroghe commissariali.
38
STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI REALIZZAZIONE
DEGLI ACQUEDOTTI EMERGENZIALI
- DIRETTRICE SUD: MONSELICE – PONSO – MONTAGNANA.
Il progetto di fattibilità è stato presentato formalmente dalla Società Acquevenete
S.p.A, incaricata dal Commissario Delegato. E’ stato approvato dalla Commissione
progettazione. E’ in corso di redazione il progetto definitivo-esecutivo, che dovrà
essere sottoposto a procedura di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) con
tempi dimezzati in base alle deroghe commissariali.
- DIRETTRICE EST: BRENDOLA – LONIGO.
Il progetto definitivo è stato preparato da parte di Veneto Acque S.p.A., ed è in
procedura per l’approvazione.
- NUOVI POZZI DI CORNEDO E CONDOTTA DI COLLEGAMENTO: progetto di
fattibilità approvato dalla Commissione progettazione.
39
NUOVE MODALITÀ di ADDUZIONE
ACQUE IRRIGUE
Si tratta di un progetto presentato dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo per la
realizzazione di una linea di approvvigionamento di acque ad uso irriguo provenienti dal
canale LEB (Lessinio-Euganeo-Berico) in sostituzione delle acque del fiume Fratta.
Il progetto, presentato alla fine di maggio 2018 è all'esame della Regione del Veneto.
Interessa i Distretti irrigui:
• Guà (Cologna Veneta,
Pressana e Roveredo di
Guà (VR)), 2.455 ettari;
• Monastero (Montagnana
e Urbana (PD)), 1.764
ettari;
• Fratta (Urbana, Merlara e
Casale di Scodosia (PD)),
3.804 ettari.
per un totale di 8023 ha
40
NUOVE SOSTANZE !
NUOVI PROBLEMI ?
4:2-FTS (4:2-FluoroTelomerSulfonate);
6:2-FTS (6:2-FluoroTelomerSulfonate);
8:2-FTS (8:2-FluoroTelomerSulfonate);
HFPO-DA (Perfluoro 2-Propoxy-Propanoic Acid);
I fluorotelomeri sono sostanze
con una parte di molecola
perfluorurata. Una volta rilasciati
nell'ambiente possono dare luogo
alla formazione di acidi
perfluorocarbossilici (PFOA, PFNA,
etc.).
La ricerca di alcuni fluorotelomeri
da parte di ARPAV, iniziata nel
2014, ed è, sino ad oggi, risultata
negativa nella massima parte dei
casi, salvo modeste quantità in
alcuni pozzi MITENI e allo scarico
ARICA.
Sono in corso approfondimenti e
intensificazione dei controlli.
Figura tratta da: Integr Environ Assess Manag 7, 2011—RC Buck et al.
41
acido 2,3,3,3-tetrafluoro-2-(eptafluoropropossi)propanoico
e il relativo sale ammonico (CAS 62037-80-3)
SALE AMMONICO = FRD 902
FORMA ACIDA = FRD 903
HFPO-DA
Il sale ammonico è utilizzato al posto dello
PFOA nella produzione di polimeri fluorurati
nel processo denominato GEN-X, messo a
punto dalla società DuPont® che ha
cominciato a utilizzarlo negli USA dal 2005.
42
Le autorità olandesi hanno interessato la regione del Veneto il 18 marzo 2018
La richiesta è arrivata dalla Regione il 05 aprile 2018. ARPAV ha proceduto a chiedere
gli standard e la sostanza in forma pura.
Lo standard analitico di HFPO-DA è arrivato i primi giorni maggio e verso i primi di
giugno sono rientrate tutte le determinazioni analitiche.
La questione del composto proveniente dal processo GEN-X era stata segnalata anche
nel Comitato Tecnico Scientifico a supporto della Commissione Ambiente e Salute del
30 maggio.
Dopo le prime due campagne, il 18 giugno il direttore tecnico di ARPAV ha informato
la Commissione Ambiente e Salute dei primi risultati da confermare che indicavano la
presenza del HFPO-DA e necessitavano di una campagna conclusiva di conferma dei
dati che è stata effettuata il 6 luglio.
Il limite di quantificazione è di 25 ng/L, più alto di altri PFAS, perché il segnale dato da
questa molecola è meno intenso rispetto ad altre analoghe molecole perfluorurate.
HFPO-DA
43
Il composto è stato
trovato in alcuni pozzi
interni allo stabilimento
MITENI di Trissino.
Andamento della concentrazione di PFAS totali ed in particolare del composto cC6O4 nel
pozzo di controllo «MW18» esterno alla ditta Milteni.
1.7 1.4 1.5 1.9 2.3
4.1
5.7 6.2 6.7
5.5 5.9
17.6
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
PFAS totali
PFAS microg/l
Il dato di marzo ‘19 risulta elevato, ma il flusso di massa in quel periodo era
particolarmente basso in ragione del basso livello della falda.
0.2
1.0
1.8
1.4
2.1 2.0
1.8
4.5
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4
4.5
5
Composto cC6O4
cC6O4 Semiquant
(microg/l)
45
La presenza di HFPO-DA è stata rilevata
in alcuni pozzi a valle dello stabilimento
46
Campo pozzi
Almisano
Le numerose verifiche effettuate sul lungo raggio
hanno tutte dato esito negativo !
47
cC604: PERCHE’ IL MONITORAGGIO?
La Commissione Regionale Ambiente e Salute ha deciso di
monitorare la sostanza su tutto il territorio regionale: ARPAV ha
dato riscontro favorevole a Dicembre 2018
Il composto è stato trovato nelle acque del Fiume Po, a partire
dall’ingresso nella regione Veneto, ai primi di aprile 2019, con i
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  • 1. dott. Nicola dell'Acqua Commissario per l’Emergenza PFAS Direttore Area Tutela e Sviluppo del Territorio della Regione del Veneto Cologna Veneta 2 maggio 2019 PFAS – A CHE PUNTO SIAMO Ambiente, Rete Idrica e Irrigua
  • 2. 2 Tutto parte da…. 25 marzo 2013 IRSA-CNR sulla base di una convenzione con il Ministero dell’Ambiente redige uno studio sulla presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nei fiumi italiani. Presenza di PFAS • nelle acque superficiali del bacino del Fratta-Gorzone e • nelle acque distribuite ad uso potabile (PFOA > 1 µg/L, PFAS totali > 2000 ng/L) Seppur in assenza di limiti comunitari o nazionali il rapporto ha indicato un possibile rischio sanitario per le popolazioni… Realizzazione di uno studio di valutazione del Rischio Ambientale e Sanitario associato alla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) nel Bacino del Po e nei principali bacini fluviali italiani.
  • 4. 7 Tra le sostanze poli- e per-fluoroalchiliche NON – POLIMERICHE ne sono conosciute più di 3000 (Wang et. al.; 2017 Environ. Sci. Technol. 2017, 51, 2508−2518) Lo studio del CNR ha riguardato 12 sostanze: acidi PERFLUOROCARBOSSILICI e PERFLUOROSOLFONICI tra quelle più diffuse per produzione e impiego denominazione abbreviazione CAS n acido perfluoro n-butanoico PFBA 375-22-4 acido perfluoro n-pentanoico PFPeA 2706-90-3 acido perfluoro n-esanoico PFHxA 307-24-4 acido perfluoro n-eptanoico PFHpA 375-85-9 acido perfluoro n-ottanoico PFOA 335-67-1 acido perfluoro n-nonanoico PFNA 375-95-1 acido perfluoro n-decanoico PFDeA 335-76-2 acido perfluoro n-undecanoico PFUnA 2058-94-8 acido perfluoro n-dodecanoico PFDoA 307-55-1 acido perfluoro n-butansolfonico PFBS 375-73-5 acido perfluoro n-esansolfonico PFHxS 355-46-4 acido perfluoro n-ottansolfonico PFOS 1763-23-1
  • 5. 8 PRIMI MOMENTI • 04.06.13 ARPAV riceve dal MATTM comunicazione che IRSA-CNR ha riscontrato presenza di PFAS in diversi corpi idrici superficiali e nei punti di erogazione pubblici delle acque della provincia di Vicenza e comuni limitrofi. Il documento è inviato anche alla Regione del Veneto dir. Ambiente • 13.06.13 ARPAV chiede alla Regione Veneto dir. Ambiente di condividere, in assenza di limiti normativi con cui confrontarsi, un "piano di monitoraggio condiviso" • 27.06.13 ARPAV comunica alla Regione Veneto dir. Sanità che è in grado di procedere alla determinazione dei composti segnalati dalle autorità statali. Inizio delle indagini ambientali……
  • 6. 9 Hanno riguardato : • ACQUE SOTTERRANEE • ACQUE SUPERFICIALI • SCARICHI IDRICI • ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO (sia dai punti di attingimento che dalle acque erogate in rete) (in una seconda fase terreni, rifiuti etc.) INDAGINI SVOLTE DA ARPAV
  • 7. ESTENSIONE DELL’INDAGINE ESEGUITA A quasi 5 ANNI DI INDAGINE (ancora in corso) AREA indagine ESTESA PIU’ di 700 KM2 tra le province di VICENZA, VERONA e PADOVA +40 Comuni interessati all’inquinamento* SONO STATI ANALIZZATI: PIU’ DI 3700 CAMPIONI delle diverse matrici ambientali (acqua, suolo, ecc.) e + di 8.400 per la matrice sanitaria (acque potabili, siero, alimenti, ecc.) per un totale di oltre 12.100** analisi. Oltre che nell’area di impatto l’indagine per rilevare la presenza di PFAS si è estesa sull’intera Regione. * Ad accertato impatto ambientale e/o sanitario **Aggiornamento 2017
  • 8. Il plume inquinante ha superato i 190 kmq e ha dimensioni tali da comprendere sia il dominio dell’acquifero intravallivo indifferenziato della media-bassa valle dell’Agno (Vicenza), sia il dominio degli acquiferi di media e bassa pianura delle provincie di Padova e Verona e una parte considerevole della rete idrografica (Poscola; Agno-Guà- Frassine; Togna-Fratta-Gorzone; Retrone; Bacchiglione; ecc…) conferendo al fenomeno notevole rilevanza. ESTENSIONE DELL’INQUINAMENTO Vicenza Padova Verona IMPORTANTI PUNTI DI ATTINGIMENTO DI ACQUA DESTINATA A CONSUMO UMANO SONO INTERESSATI DAL PENNACCHIO DI CONTAMINAZIONE Sorgente della contaminazione delle acque sotterranee
  • 9. 12 La sorgente di contaminazione coincide con il sedìme dello stabilimento chimico (MITENI) Scarico torrente (oggi acque raffreddamento ma in passato anche acque di processo) suolo acque sotterranee ? al depuratore di Trissino scarico a Cologna Veneta nel fiume Fratta-Gorzone molti chilometri a valle
  • 11.
  • 12. 17 Dall’area sorgente i PFAS si sono diffusi nell’ambiente attraverso gli scarichi industriali in fognatura, il Poscola (il corso d’acqua che defluisce accanto allo stabilimento) e il sottosuolo (falda). Il SITO INQUINATO (con procedimento ex Titolo V del D.Lgs. 152/06 in corso)
  • 13. 18 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 lug-13 ott-13 dic-13 feb-14 apr-14 giu-14 ago-14 ott-14 dic-14 feb-15 apr-15 giu-15 lug-15 ott-15 dic-15 feb-16 apr-16 giu-16 ago-16 set-16 ott-16 ott-16 nov-16 dic-16 gen-17 feb-17 mar-17 apr-17 mag-17 giu-17 lug-17 ago-17 set-17 ott-17 nov-17 dic-17 TognaamontedelloscaricoARICA staz.2102aColognaV.(ng/l) PFOS PFOA PFBS + PFBA AltriPFAS 2013-2017 2017 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 lug-13 set-13 nov-13 gen-14 mar-14 mag-14 lug-14 set-14 nov-14 gen-15 mar-15 mag-15 lug-15 set-15 nov-15 gen-16 mar-16 mag-16 lug-16 set-16 ott-16 ott-16 nov-16 dic-16 gen-17 feb-17 mar-17 apr-17 mag-17 mag-17 giu-17 lug-17 set-17 ott-17 nov-17 dic-17 FrattaavalledelloscaricoARICA staz.2105aColognaV.(ng/l) PFOS PFOA PFBS + PFBA AltriPFAS 2013-2017 2017 scarico A.Ri.C.A. Togna - staz. n. 2102 a monte dello scarico A.Ri.C.A. (VR) Fratta - staz. n. 2105 subito a valle dello scarico A.Ri.C.A. e della confluenza del canale L.E.B (VR). 0 2000 4000 6000 8000 10000 12000 14000 lug-13 nov-13 gen-14 mar-14 mag-14 lug-14 set-14 nov-14 gen-15 mar-15 mag-15 lug-15 set-15 nov-15 gen-16 mar-16 mag-16 lug-16 set-16 ott-16 ott-16 nov-16 dic-16 gen-17 feb-17 mar-17 apr-17 apr-17 mag-17 giu-17 lug-17 ago-17 set-17 ott-17 nov-17 dic-17 ScaricoARICAaColognaVeneta (ng/l) PFOS PFOA PFBA + PFBS AltriPFAS 19.217 ng/l somma PFAS fuori scala 2013-2017 2017 Somma PFAS fuori scala
  • 15. 20 Concentrazioni rilevate allo scarico in fognatura dello stabilimento MITENI 0 1,000,000 2,000,000 3,000,000 4,000,000 5,000,000 6,000,000 A B C D E F G H I L M N O PFAS tot (ng/L) Data PFAS tot (ng/L) A 03/07/2013 5.406.847 B 11/09/2013 699.595 C 20/11/2013 59.608 D 20/05/2014 141.012 E 20/01/2015 102.642 F 05/04/2016 138.770 G 02/05/2016 602.774 H 10/08/2016 149.469 I 29/11/2016 27.855 L 27/03/2017 3.939 M 25/05/2017 1.828 N 20/09/2017 2.175 O 25/10/2017 2.272 di cui 2.953.000 ng/L di PFOA
  • 16. 21 Concentrazioni rilevate allo scarico in acque superficiali (torrente Poscola) dello stabilimento MITENI 05 dic 2017 57 ng/L
  • 17. 23 Presenza nella acque destinate al consumo umano (rete acquedotto e pozzi privati) È stata legata alla contaminazione delle acque sotterranee, principalmente quelli del campo di Almisano, gestiti da Acque Veronesi, ma anche quelli di altre società di gestione del Servizio Idrico Integrato (SII). Nel Giugno 2013 le acque erogate contenevano (fonte DGR 2133 del 23.12.2016) una concentrazione totale di : 1215 ng/L SOSTANZA Concentrazione (ng/L) PFBA 187 PFPeA 115 PFHxA 101 PFHpA 28 PFOA 559 PFNA 20 PFDeA 0 PFUnA 0 PFDoA 0 PFBS 158 PFHxS 23 PFOS 24 TOT 1215 Si desume che livelli simili di concentrazione siano stati consumati per gli anni precedenti fino all'estate del 2013. Successivamente, i gestori del SII hanno adottato misure per ridurre la concentrazione dei PFAS nelle acque erogate.
  • 18. 24 INTRODUZIONE DI LIMITI A PRODUZIONE E IMPIEGO DI PFAS TEMPO EVENTO Anni '50 INTRODUZIONE NELLE PRATICHE INDUSTRIALI E NEI PRODOTTI DI CONSUMO 2000 il 16 maggio 3M abbandona volontariamente la produzione di PFAS a catena lunga (PFOS e PFOA) 2000 29-30 maggio: al IX incontro della Task Force on Existing Chemicals dell'OECD alcuni paesi membri convengono informalmente di lavorare alla raccolta di informazioni sui pericoli ambientali e sanitari del PFOS 2002 al 34° Joint Meeting of the Chemicals Committee and the Working Party on Chemicals Pesticides and Biotechnology (CC-WPCPB – OECD) è riconosciuto che il PFOS è Persistente Bioaccumulabile e Tossico per i mammiferi 2004 al 36° Joint Meeting – CC-WPCPB –OECD è convenuto di raccogliere dati su PFOA e altri perfluoroderivati solfonati 2006 US-EPA promuove un accordo con alcune compagnie per il progressivo abbandono di PFOA
  • 19. 25 INTRODUZIONE DI LIMITI A PRODUZIONE E IMPIEGO DI PFAS TEMPO EVENTO 2006 La Dir. 2006/122/CE inserisce PFOS tra i composti soggetti a limitazioni dell'All 1 alla Dir 1976/769/CEE sulle sostanze e preparati pericolosi 2009 L’assemblea COP4 della Convenzione di Stoccolma dispone l'elencazione di PFOS e derivati tra gli inquinanti organici persistenti (POP) 2009 Il Regolamento (UE) 757/2010 inserisce il PFOS e derivati tra i POP del Regolamento (UE) 850/2004 2012-17 La UE inserisce tra le sostanze candidate considerate altamente preoccupanti (SHVC) ai sensi del Reg (UE) 1907/2006 (REACH) vari PFAS a catena lunga (PFOA, PFNA, PFDeA, PFUnA, PFDoA, PFHxS) 2017 Il Regolamento (UE) 1000/2017 inserisce lo PFOA e i suoi sali tra le sostanze soggette e restrizione secondo il Regolamento (UE) 1907/2006 (REACH - Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of Chemicals) 2017 il 13° comitato tecnico POP-RC della Convenzione di Stoccolma ha adottato la valutazione di rischio per PFOA e deciso di proporne l'elencazione tra i POP (con esenzioni). Per PFHxS è stato deciso che la sostanza risponde ai criteri di screening ed è stabilita la redazione di un documento di valutazione di rischio
  • 20. 26 2013 NON C’ERANO LIMITI DEFINITI DALLA NORMA per PFAS Acque potabili Scarico acque reflue Emissioni in atmosfera Standard di qualità acque (Dir. 60/2000) Siti contaminati (Concentrazioni Soglia di Contaminazione, CSC)
  • 21. Solo per alcuni PFAS sono stati definiti dei valori per la determinazione dello stato di qualità dei corpi idrici: il D.Lgs. 172/2015 in attuazione della Dir. 2013/39/UE ha introdotto Standard di Qualità (SQ) per alcuni (5) PFAS nelle acque superficiali (da applicare a partire dal 22.12.2018) (sanzione?) Il DM 06 luglio 2016 in attuazione della Dir. 2014/80/UE ha introdotto Standard di Qualità per alcuni (4) PFAS nelle acque sotterranee (sanzione?) 27 Dal 2013 ad oggi Ad oggi non sono definiti a livello nazionale/comunitario limiti per scarichi idrici ed emissioni in atmosfera LIMITI "AMBIENTALI"
  • 22. Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) titolo V (suolo e acque sotterranee) Parere ISS reso a MATTM e Regione del Veneto sullo PFOA (23.06.2015) Parere ISS reso al NOE – CC e da questo trasmesso alla Regione del Veneto (06.04.2018) riguardante alcuni composti della famiglia dei benzotrifluoruri su PFOA, PFOA sale ammonico, PFOS e PFBS fluoruro (PFBSF). 28 LIMITI "AMBIENTALI" Dal 2013 ad oggi
  • 23. 29 ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO Il Ministero della Salute 29.01.2014 sulla base di Parere ISS indica "limiti di performance (obiettivo)" per gli PFAS (PFOS 30 ng/L, PFOA, 500 ng/L, altri PFAS 500 ng/L). In base all'esito del biomonitoraggio la Regione del Veneto ha richiesto di indicare limiti più cautelativi con nota del 12.05.2017. Il Ministero della Salute ha indicato con nota del 11.09.2017 valori di un ordine di grandezza inferiori a quelli del 2014 raccomandando l'obiettivo tendenziale della "virtuale assenza" (cioè il più basso valore ottenibile con le migliori tecnologie disponibili). Dal 2013 ad oggi La Regione del Veneto ha, nel tempo, modificato i propri provvedimenti sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute
  • 24. 30 2018 Nella bozza [COM(2017) 753-final] di Direttiva comunitaria per la revisione della disciplina delle acque destinate al consumo umano è proposto un valore di 100 ng/L per ciascun singolo PFAS e di 500 ng/L per la sommatoria. Per PFAS, ai sensi della bozza di direttiva, si intendono tutti i composti chimici che contengono una catena di atomi di C poli- o per-fluorurata.
  • 25. 31 AREA ROSSA: AREA MASSIMA ESPOSIZIONE SANITARIA AREA ARANCIO: AREA CAPTAZIONI AUTONOME : AREA ATTENZIONE AREA VERDE: AREA APPROFONDIMENTO AREA TRATTEGGIATA: PLUME INQUINANTE AREA IMPATTO SANITARIO
  • 26. 32 ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO: Il Ministero della Salute 29.01.2014 sulla base di Parere ISS indica "limiti di performance (obiettivo)" per alcuni PFAS (PFOS 30 ng/L, PFOA, 500 ng/L, "altri PFAS" 500 ng/L). Per "altri PFAS" la indicazioni di ISS includono, PFBA, PFPeA, PFHxA, PFHpA, PFNA, PFDeA, PFUnA, PFDoA, PFBS, PFHxS. IN TOTALE 12 tra acidi perfluoroalchil-carbossilici e perfluoroalchil-solfonici. NON ERANO DEFINITI LIMITI SANITARI e/o AMBIENTALI ALL’EPOCA DELLA SCOPERTA DELLA CONTAMINAZIONE (2013) I gestori del SII avevano già implementato misure per osservare le indicazioni ricevute e la DGR 168 del 20.02.2014 dà atto i limiti indicati erano rispettati già dal settembre 2013.
  • 27. 33 ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO In base all'esito del biomonitoraggio la Regione del Veneto ha richiesto di indicare limiti più cautelativi con nota del 12.05.2017. Il Ministero della Salute ha indicato con nota del 18.09.2017 valori di un ordine di grandezza inferiori a quelli del 2014, raccomandando l'obiettivo tendenziale della "virtuale assenza" (cioè il più basso valore ottenibile con le migliori tecnologie disponibili). LA REGIONE DEL VENETO HA, NEL TEMPO, MODIFICATO I PROPRI PROVVEDIMENTI SULLA BASE DELLE INDICAZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE. Con la DGR 1591/2017 è iniziata la sperimentazione per PFOA + PFOS < 40 ng/L e tendenzialmente a zero nell'area di massima esposizione sanitaria I Laboratori ARPAV abbassano il limite di quantificazione da 10 a 5 ng/L.
  • 28. 34 • PFOA e PFOS < 5 ng/L • PFPeA, PFHxA, PFHpA, PFNA, PFDeA, PFUnA, PFDoA, PFBS, PFHxS < 5 ng/L • PFBA : tra < 5 ng/L e 50 ng/L Risultati della sperimentazione (DGR 1591/2017)
  • 29. 35 NUOVE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO ACQUE POTABILI Con Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21.03.2018 è stata accolta la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza della Regione del Veneto e con OCDPC n. 519 del 28.05.2018 è stato nominato il Commissario Delegato. Il Commissario delegato ha già inviato in data 21.06.2018 il Piano degli Interventi Emergenziali (PIE) al Capo Dipartimento della Protezione Civile per l'approvazione.
  • 30. 36 LA LINEA A SERVIZIO DI MONTAGNANA/POIANA MAGGIORE
  • 31. 37 STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI REALIZZAZIONE DEGLI ACQUEDOTTI EMERGENZIALI Il Piano degli interventi emergenziali è stato approvato dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale nel corso del mese di dicembre 2018. - DIRETTRICE OVEST: BELFIORE – LONIGO. Il progetto di fattibilità e definitivo è stato presentato dalla Società Acque Veronesi incaricata dal Commissario Delegato. E’ stato valutato positivamente nella Commissione progettazione istituita dal medesimo Commissario ed è stato quindi approvato dal commissario: è in fase conclusiva la gara di appalto con prossimo affidamento dei lavori. - NUOVI POZZI DI BELFIORE: progetto definitivo è stato presentato alla Regione per la procedura di Via. Ora è in corso di istruttoria con tempi dimezzati in base alle deroghe commissariali.
  • 32. 38 STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI REALIZZAZIONE DEGLI ACQUEDOTTI EMERGENZIALI - DIRETTRICE SUD: MONSELICE – PONSO – MONTAGNANA. Il progetto di fattibilità è stato presentato formalmente dalla Società Acquevenete S.p.A, incaricata dal Commissario Delegato. E’ stato approvato dalla Commissione progettazione. E’ in corso di redazione il progetto definitivo-esecutivo, che dovrà essere sottoposto a procedura di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) con tempi dimezzati in base alle deroghe commissariali. - DIRETTRICE EST: BRENDOLA – LONIGO. Il progetto definitivo è stato preparato da parte di Veneto Acque S.p.A., ed è in procedura per l’approvazione. - NUOVI POZZI DI CORNEDO E CONDOTTA DI COLLEGAMENTO: progetto di fattibilità approvato dalla Commissione progettazione.
  • 33. 39 NUOVE MODALITÀ di ADDUZIONE ACQUE IRRIGUE Si tratta di un progetto presentato dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo per la realizzazione di una linea di approvvigionamento di acque ad uso irriguo provenienti dal canale LEB (Lessinio-Euganeo-Berico) in sostituzione delle acque del fiume Fratta. Il progetto, presentato alla fine di maggio 2018 è all'esame della Regione del Veneto. Interessa i Distretti irrigui: • Guà (Cologna Veneta, Pressana e Roveredo di Guà (VR)), 2.455 ettari; • Monastero (Montagnana e Urbana (PD)), 1.764 ettari; • Fratta (Urbana, Merlara e Casale di Scodosia (PD)), 3.804 ettari. per un totale di 8023 ha
  • 34. 40 NUOVE SOSTANZE ! NUOVI PROBLEMI ? 4:2-FTS (4:2-FluoroTelomerSulfonate); 6:2-FTS (6:2-FluoroTelomerSulfonate); 8:2-FTS (8:2-FluoroTelomerSulfonate); HFPO-DA (Perfluoro 2-Propoxy-Propanoic Acid); I fluorotelomeri sono sostanze con una parte di molecola perfluorurata. Una volta rilasciati nell'ambiente possono dare luogo alla formazione di acidi perfluorocarbossilici (PFOA, PFNA, etc.). La ricerca di alcuni fluorotelomeri da parte di ARPAV, iniziata nel 2014, ed è, sino ad oggi, risultata negativa nella massima parte dei casi, salvo modeste quantità in alcuni pozzi MITENI e allo scarico ARICA. Sono in corso approfondimenti e intensificazione dei controlli. Figura tratta da: Integr Environ Assess Manag 7, 2011—RC Buck et al.
  • 35. 41 acido 2,3,3,3-tetrafluoro-2-(eptafluoropropossi)propanoico e il relativo sale ammonico (CAS 62037-80-3) SALE AMMONICO = FRD 902 FORMA ACIDA = FRD 903 HFPO-DA Il sale ammonico è utilizzato al posto dello PFOA nella produzione di polimeri fluorurati nel processo denominato GEN-X, messo a punto dalla società DuPont® che ha cominciato a utilizzarlo negli USA dal 2005.
  • 36. 42 Le autorità olandesi hanno interessato la regione del Veneto il 18 marzo 2018 La richiesta è arrivata dalla Regione il 05 aprile 2018. ARPAV ha proceduto a chiedere gli standard e la sostanza in forma pura. Lo standard analitico di HFPO-DA è arrivato i primi giorni maggio e verso i primi di giugno sono rientrate tutte le determinazioni analitiche. La questione del composto proveniente dal processo GEN-X era stata segnalata anche nel Comitato Tecnico Scientifico a supporto della Commissione Ambiente e Salute del 30 maggio. Dopo le prime due campagne, il 18 giugno il direttore tecnico di ARPAV ha informato la Commissione Ambiente e Salute dei primi risultati da confermare che indicavano la presenza del HFPO-DA e necessitavano di una campagna conclusiva di conferma dei dati che è stata effettuata il 6 luglio. Il limite di quantificazione è di 25 ng/L, più alto di altri PFAS, perché il segnale dato da questa molecola è meno intenso rispetto ad altre analoghe molecole perfluorurate. HFPO-DA
  • 37. 43 Il composto è stato trovato in alcuni pozzi interni allo stabilimento MITENI di Trissino.
  • 38. Andamento della concentrazione di PFAS totali ed in particolare del composto cC6O4 nel pozzo di controllo «MW18» esterno alla ditta Milteni. 1.7 1.4 1.5 1.9 2.3 4.1 5.7 6.2 6.7 5.5 5.9 17.6 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 PFAS totali PFAS microg/l Il dato di marzo ‘19 risulta elevato, ma il flusso di massa in quel periodo era particolarmente basso in ragione del basso livello della falda. 0.2 1.0 1.8 1.4 2.1 2.0 1.8 4.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 Composto cC6O4 cC6O4 Semiquant (microg/l)
  • 39. 45 La presenza di HFPO-DA è stata rilevata in alcuni pozzi a valle dello stabilimento
  • 40. 46 Campo pozzi Almisano Le numerose verifiche effettuate sul lungo raggio hanno tutte dato esito negativo !
  • 41. 47 cC604: PERCHE’ IL MONITORAGGIO? La Commissione Regionale Ambiente e Salute ha deciso di monitorare la sostanza su tutto il territorio regionale: ARPAV ha dato riscontro favorevole a Dicembre 2018 Il composto è stato trovato nelle acque del Fiume Po, a partire dall’ingresso nella regione Veneto, ai primi di aprile 2019, con i seguenti valori:

Editor's Notes

  1. Da uno studio l’Istituto di Ricerca Sulle Acque del Centro Nazionale di Ricerca nel 2013 dove si accertava la presenza nelle acque potabili e in diversi corpi idrici superficiali in un’estesa area della provincia di Vicenza e aree limitrofe delle sostanze perfluoroalchiliche ( PFAS). Questo studio nasceva da una convenzione IRSA-MATTM per la ricerca degli inquinanti emergenti già rilevati nel nord europa (Svezia, Danimarca, germania, ecc…) pop inquinanti organici persistenti In questo prima studio non si parlava di acque sotterranee. Contrariamente da altri casi di inquinamento in Veneto questo fenomeno viene scoperto a seguito di uno studio l’Istituto di Ricerca Sulle Acque del Centro Nazionale di Ricerca nel 2013 dove si accertava la presenza nelle acque potabili e in diversi corpi idrici superficiali in un’estesa area della provincia di Vicenza e aree limitrofe delle sostanze perfluoroalchiliche ( PFAS). Questo studio nasceva da una convenzione IRSA-MATTM per la ricerca degli inquinanti emergenti già rilevati nel nord europa (Svezia, Danimarca, germania, ecc…) pop inquinanti organici persistenti In questo prima studio non si parlava di acque sotterranee. Nel 2006 il progetto europeo PERFORCE avviò un’indagine per valutare la presenza di PFAS (sostanze perfluoro alchiliche) nelle acque e sedimenti dei maggiori fiumi europei. Tra questi, il Po risultò il fiume con le più alte concentrazioni di PFOA, dato confermato da successive indagini sperimentali. L’evidenza di una situazione di potenziale pericolo ecologico e sanitario ha portato nel 2011 alla stipula di una convenzione tra Ministero dell’Ambiente e Istituto di Ricerca sulle Acque CNR per la realizzazione di uno studio di rischio ambientale e sanitario associato alla contaminazione da PFAS ne bacino del Po e nei principali bacini italiani, terminato nel 2013. L’indagine ha riguardato, tra gli altri, i corpi idrici superficiali e reflui industriali e di depurazione del reticolo idrografico della provincia di Vicenza, in particolare Distretto Industriale di Valdagno e Valle del Chiampo, sede del più importante distretto tessile e conciario italiano e dello stabilimento di fluorocomposti della Miteni SpA (ubicato a Trissino, VI). I test di monitoraggio eseguiti nell’area meridionale di questo territorio, dove si trova lo scarico del collettore consortile ARICA (che trasferisce nel canale Fratta-Gorzone i reflui depurati dei depuratori di Trissino, Arzignano, Montecchio, Montebello e Lonigo), hanno evidenziato concentrazioni di PFOA spesso superiori a 1000 ng/l anche a monte del collettore stesso. Contestualmente alle acque superficiali, durante l’ultimo campionamento sono stati effettuati prelievi di acqua potabile da punti di erogazione pubblici e privati in oltre 30 comuni delle province di Vicenza, Padova e Verona. Anche in questo caso sono state evidenziate concentrazioni di PFOA crescenti da nord a sud. Il 10 maggio 2013 il Ministero della Salute ha comunicato alla Direzione Generale Prevenzione della Regione Veneto la presenza di PFAS in concentrazioni definite “preoccupanti” nelle acque superficiali e potabili in vari comuni, soprattutto nella provincia di Vicenza, in punti di erogazione pubblici e privati. Lo stesso Ministero ha successivamente comunicato il parere dell’ISS da cui si evince un rischio potenziale per la salute umana e si consiglia l’adozione di misure di trattamento delle acque potabili per l’abbattimento delle PFAS e di prevenzione e controllo della filiera idrica sulla contaminazione delle acque destinate al consumo umano nei territori interessati. L’identificazione del sito contaminante è presente nella prima relazione prodotta da ARPAV in data 30 settembre 2013: l’impianto di depurazione di Trissino, a cui è allacciata la Miteni SpA, contribuisce per il 96,989% all’apporto totale di PFAS scaricati nel Fratta-Gorzone.
  2. La versione definitiva dello Studio CNR indica la presenza di PFAS in vari distretti fluviali italiani.
  3. Solo nel 2018 esiste una proposta di modifica della normativa comunitaria che introduce limite per il contenuto di PFAS nelle acque destinate al consumo umano.
  4. In un breve arco di tempo ARPAV ha provveduto ad effettuare i necessari rilievi e a mettere a punto le metodiche analitiche per la determinazione di 12 sostanze perfluoroalchiliche tra le più diffuse.
  5. In un breve arco di tempo ARPAV ha provveduto ad effettuare i necessari rilievi e a mettere a punto le metodiche analitiche per la determinazione di 12 sostanze perfluoroalchiliche tra le più diffuse.
  6. In un breve arco di tempo ARPAV ha provveduto ad effettuare i necessari rilievi e a mettere a punto le metodiche analitiche per la determinazione di 12 sostanze perfluoroalchiliche tra le più diffuse.
  7. Già dal luglio del 2013 è stato possibile ricostruire un quadro di contaminazione che contempla il coinvolgimento di acque superficiali e sotterranee con l'interessamento di punti di approvvigionamento idropotabile. Le informazioni raccolte sono state inviate alla magisratura e agli enti competenti (Ministero, Regione, Province e Comuni interessati
  8. Le acque sotterranee del sito risultano inquinate da PFAS (oltre che da altre sostanze, es. BTF) dallo stabilimento si diparte il pennacchio di contaminazione delle acque sotterranee. Inoltre, lo stabilimento immetteva e immette i suoi reflui nella fognatura pubblica che, a sua volta, recapita al depuratore di Trissino e da questo, al collettore consortile che raccoglie i reflui di altri 4 depuratori municipali.
  9. La somma di PFAS determinata il 02 luglio 2013 era pari a 49887 ng/L (Rapporto di Prova n. 310641 del 04.07.2018)
  10. Nonostante queste sostanze siano in produzione dagli anni ‘50, si arriva al 2000 perché la società 3M decida l’abbandono volontario della produzione di acidi perfluoroalchil-carbossilici e perfluoroalchil-solfonici a catena lunga (PFOA e PFOS). A partire da questa data, su iniziativa dell’OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Lo PFOS è riconosciuto come persistente bioaccumulabile e tossico (PBT) nel 2002.
  11. L’Unione Europea introduce delle limitazioni all’impiego del PFOS nel 2006 Nel 2009 il PFOS è introdotto tra gli inquinanti organici persistenti (POP) della convenzione di Stoccolma e di conseguenza nel Reg (UE) 850/2004 Tra il 2012 e il 2017 la UE inserisce tra le sostanze “altamente presoccupanti” (Subtances of Very High Concern, SHVC) vari PFAS a lunga catena (acidi pefluoroalchil-carbossilici e perfluoroalchil-solfonici). Nel 2017 è proposta dal comitato tecnico della Convenzione di Stoccolma l’elencazione tra i POP dello PFOA.
  12. All’epoca dello studio CNR quando è emerso il problema PFAS non c’erano limiti definiti per Legge per queste sostanze per nessuna delle matrici ambientali
  13. In campo AMBIENTALE non esistono limiti per scarichi o emissioni in atmosfera per i PFAs. SOLO in termini di STRANDARD DI QUALITÀ ambientale sono stati definiti limiti per la CLASSIFICAZIONE DI QUALITÀ dei corpi idrici. In tema di bonifica di siti contaminati non risultano definite CSC per suoli e acque sotterranee. Esiste solo un Parere dell'ISS del Solo nel 2015 l’’Istituto Superiore di Sanità che con nota prot. n. 18668 del 23/06/2015 ad oggetto “valori CSC bonifiche suoli e acque sotterranee – PFAS” definisce valori la CSC solo per PFOA CSC: Concentrazione soglia di contaminazione VALORI CSC PFOA ISS: acque sotterranee 0,5 µg/L; suoli ad uso verde 0.5 mg/kg suoli uso industriale 5 µg/kg
  14. In campo AMBIENTALE non esistono limiti per scarichi o emissioni in atmosfera per i PFAF. SOLO in termini di STRANDARD DI QUALITÀ ambientale sono stati definiti limiti per la CLASSIFICAZIONE DI QUALITÀ dei corpi idrici. In tema di bonifica di siti contaminati non risultano definite CSC per suoli e acque sotterranee. Esiste solo un Parere dell'ISS del Solo nel 2015 l’’Istituto Superiore di Sanità che con nota prot. n. 18668 del 23/06/2015 ad oggetto “valori CSC bonifiche suoli e acque sotterranee – PFAS” definisce valori la CSC solo per PFOA CSC: Concentrazione soglia di contaminazione VALORI CSC PFOA ISS: acque sotterranee 0,5 µg/L; suoli ad uso verde 0.5 mg/kg suoli uso industriale 5 µg/kg
  15. All'epoca della segnalazione (2013) per gli non vigevano limiti a livello comunitario e nazionale né per gli aspetti concernenti le acque potabili né alcun limite ambientale.. Su richiesta della Regione del Veneto il ministero della salute ha trasmesso, nel gennaio 2014 un Parere dell'ISS contenente limiti "obiettivo" da raggiungere per l'acqua distribuita per consumo umano. I risultati del biomonitoraggio condotto tra il 2015 e il 2016 su un campione di popolazione potenzialmente esposta agli PFAS attraverso l'acqua di rubinetto ha portato ad una RIDUZIONE dei valori obiettivo di un ordine di grandezza.
  16. Solo nel 2018 esiste una proposta di modifica della normativa comunitaria che introduce limite per il contenuto di PFAS nelle acque destinate al consumo umano.
  17. All'epoca della segnalazione (2013) per gli non vigevano limiti a livello comunitario e nazionale né per gli aspetti concernenti le acque potabili né alcun limite ambientale.. Su richiesta della Regione del Veneto il ministero della salute ha trasmesso, nel gennaio 2014 un Parere dell'ISS contenente limiti "obiettivo" da raggiungere per l'acqua distribuita per consumo umano. I risultati del biomonitoraggio condotto tra il 2015 e il 2016 su un campione di popolazione potenzialmente esposta agli PFAS attraverso l'acqua di rubinetto ha portato ad una RIDUZIONE dei valori obiettivo di un ordine di grandezza.