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REDAZIONE DELLE MAPPEREDAZIONE DELLE MAPPE
DI PERICOLOSITA’ E RISCHIODI PERICOLOSITA’ E RISCHIO
DI ALLUVIONIDI ALLUVIONI
FORUM REGIONALE DI INFORMAZIONE E CONSULTAZIONE
PUBBLICA
Piano di Gestione delle Alluvioni
(Direttiva 2007/60/CE - D.Lgs. 49/2010)
14 giugno 2013 - ore 10:00
CIHEAM IAMB - Istituto Agronomico Mediterraneo Bari
Via Ceglie, 9 - 70010 Valenzano (BA)
Regione CampaniaRegione PugliaRegione Basilicata
Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale
MAPPEMAPPE
DI PERICOLOSITA’DI PERICOLOSITA’
MAPPEMAPPE
DI RISCHIODI RISCHIO
COORDINATORI
Ing. Lia ROMANO Ing. Stefano PAGANO
con il contributo dei RESPONSABILI DI PROVINCIA del RISCHIO
IDRAULICO (Ing. R. Bonelli, Ing. D. Denora, Ing. G. Fumarola, Ing. V.
Gigante, Ing. V. Intini, Ing. R. Pellegrino, Ing. D. Sgaramella) e del
Geol. Roberto Limongelli e Ing. Isabella Trulli
GRUPPO DI LAVORO
Ing. Vito CAPONIO
Ing. Marco COLUCCI
Ing. Valeria DE GENNARO
Ing. Stefania GERONIMO
Ing. Roberta GIOVE
Geol. Domenica LEPORE
Ing. Adriana LOTITO
Ing. Michele LUISI
Geol. Maria Nilla MICCOLI
Ing. Pamela MILELLA
Ing. Maria MONTARULI
Ing. Fausta MUSCI
Geol. Mariangela PEPE
Ing. Davide PRATO
Geol. Giuliana NATUZZI
Ing. Maria SCAROLA
Geol. Donatello SOLLITTO
Geol. Luigi SPALLUTO
Ing. Luigi STELLA
Ing. Giuseppe VERDIANI
La Direttiva Europea n. 2007/60/CE del 23 ottobre 2007
intende “istituire un quadro per la valutazione e la gestione dei rischi di
alluvioni, volto a ridurre le conseguenze negative per la salute umana,
l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche connesse con le
alluvioni all’interno della Comunità ” (art.1).
D.Lgs. n. 49 del 2010, emanato per il recepimento della Direttiva 2007/60, prevede:
) valutazione preliminare del rischio di alluvioni
entro il 22 settembre 2011 (art. 4);
) aggiornamento e realizzazione delle mappe della pericolosità
e delle mappe del rischio di alluvioni
entro il 22 giugno 2013 (art. 6);
) ultimazione e pubblicazione dei piani di gestione del rischio di alluvioni
entro il 22 giugno 2015 (art.7);
) successivi aggiornamenti (2019, 2021).
Adozione
MISURE TRANSITORIE
Delibera C.I. AdBP n. 65/2010
Approvazione
MAPPE DELLA PERICOLOSITA’
C.T. AdBP 04/04/2013
Approvazione
MAPPE DEL RISCHIO
C.T. AdBP 20/05/2013
IL DISTRETTO IDROGRAFICO DELL’APPENNINO MERIDIONALE
Autorità di Bacino
Superficie di
competenza (km2
)
AdB NazionaleAdB Nazionale
Liri-Garigliano e VolturnoLiri-Garigliano e Volturno
11 500
AdB Trigno, Biferno e minori,
Saccione e Fortore
4 700
AdB Puglia 19 800
AdB Basilicata 8 900
AdB Calabria 15 000
AdB Campania Sud
e Interregionale Fiume Sele
5 600
AdB Campania Centro 2 000
art. 4 del D.Lgs. 10 dicembre 2010, n. 219,
nelle more della costituzione delle Autorità di Bacino Distrettuali (di cui all’art. 63 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152),
le Autorità di Bacino di rilievo nazionaleAutorità di Bacino di rilievo nazionale e le RegioniRegioni,
ciascuna per la parte di territorio di propria competenza, provvedono all'adempimento degli obblighi
previsti dal D.Lgs. 49/2010. Ai fini della predisposizione degli strumenti di pianificazione di cui al predetto
D.Lgs. 49/2010, le Autorità di Bacino di rilievo nazionale svolgono la funzione di coordinamentocoordinamento nell'ambito
del distretto idrografico di appartenenza.
Area Centro-Sud: REGIONI Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia
MAPPE DEL
RISCHIO
(art. 6 c. 5 del D.Lgs 49/2010)
MAPPE DELLA
PERICOLOSITA’
(art. 6 c. 2 e 3 del D.Lgs 49/2010)
Contengono la perimetrazione delle aree geografiche che potrebbero
essere interessate da alluvioni secondo i seguenti scenari:
Tempo di ritorno
alluvioni rare
di estrema intensità
(bassa probabilità)
D.lgs. 49/2010 AdB PUGLIA
fino a 500 anni 500 anni
alluvioni poco frequenti
(media probabilità)
100 - 200 anni 200 anni
alluvioni frequenti
(elevata probabilità).
20 - 50 anni 30 anni
indicando per ogni scenario i seguenti elementi:
a) estensione dell'inondazione;
b) altezza idrica o livello;
c) caratteristiche del deflusso (velocità e portata).
1. Adeguamento del PAI vigente alle disposizioni della Direttiva
2. Individuazione delle Fasce fluviali sulla restante porzione del
territorio non coperta da perimetrazioni idrauliche, ma interessata
dal reticolo idrografico ‘significativo’;
3. Introduzione dei recapiti finali di bacini endoreici
individuati nella Carta Idrogeomorfologica della Regione Puglia.
PAIVigente
ADEGUAMENTO DEL PAI VIGENTE
ALLE DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA
Inserimento delle perimetrazioni del PAI, integrate con gli
ultimi approfondimenti svolti che abbiano conseguito
almeno un passaggio di condivisione.
Ad ogni perimetrazione sono stati associati i seguenti
elementi caratterizzanti:
- i valori massimi di tirante (m), di velocità (m/s) e di
portata (mc/s), con riferimento a tratti del reticolo a
carattere esoreico di particolare significatività;
- i valori massimi del tirante (m) raggiunto in
corrispondenza alle aree di invaso dei bacini endoreici con
particolare livello di attenzione;
v
Limiti di bacino
Rete idrografica
Sezione
libera di
uscita
Bacini esoreici
PAIVigente
0=
y
(Hv)
+
x
(Hu)
+
t ∂
∂
∂
∂
∂
∂ζ
F=
x
p
y
u
+
x
u
-
HC
v+u
ug+
x
g+vc-
y
u
v+
x
u
u+
t
u
x2
2
2
2
2
22
f
∂
∂
+





∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
ρ
µ
ζ 1
F=
y
p
y
v
+
x
v
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HC
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vg+
y
g+uc+
y
v
v+
x
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2
2
2
2
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∂
+





∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂
ρ
µ
ζ 1
(Eq. di continuità 2D)
(Eq. di moto X)
(Eq. di moto Y)
Shallow Water Equations, per simulare la propagazione dell’onda nelle correnti a superficie libera.
Determinazione delle condizioni di pericolosità idraulica
Bacini endoreici
Determinazione delle condizioni di pericolosità idraulica
PAIVigente
Limiti di bacino
Rete idrografica
Punto più
depresso
del bacino
Il modello di infiltrazione:
il modello di Horton
f(t) = fc
+ (fo
-fc
)e-t/k
fo
valore iniziale della capacità di infiltrazione iniziale
fc
valore costante cui tende asintoticamente fo
k costante di tempo
pt
Potential
Infiltration
Actual Infiltration
Rainfall
Time
Infiltrationrate,f
f(t)
i
SCS GROUP fc [mm/h] fo [mm/h] k [min]
A 25.4 250.0 30
B 12.7 200.0 30
C 6.3 125.0 30
D 2.5 76.0 30
PAIVigente
Determinazione delle condizioni di pericolosità idraulica
v
Limiti di bacino
Rete idrografica
Sezione
libera di
uscita
Limiti di bacino
Rete idrografica
Punto più
depresso
del bacino
Bacini esoreici Bacini endoreici
Valutazione della pioggia
di durata critica
che massimizza
la portata transitante
Valutazione della pioggia
di “durata critica”
che massimizza
il “volume” depositato
Pericolosità connessa alle azioni di
trascinamento della corrente
Pericolosità connessa ai livelli idrici
che si accumulano in corrispondenza
dei recapiti finali della aree depresse
PAIVigente
FasceFluviali
INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE FLUVIALI
Individuazione delle “Fasce fluviali” sulla restante porzione
del territorio non coperta da perimetrazioni idrauliche, ma
interessata dal reticolo idrografico.
Fasce
Fluviali
INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE FLUVIALI
relazionirelazioni
area scolante – semiampiezzaarea scolante – semiampiezza
Sono state individuate le “Fasce fluviali“ relative ai corsi d’acqua rispondenti ai
seguenti requisiti:
- per il Gargano, caratterizzato da pendenze elevate, è stata definita una soglia
d’area di 10 kmq;
- per la restante parte del territorio, nel complesso contraddistinta da
pendenze più lievi e morfologie non sempre ben definite nelle porzioni di testata
del reticolo idrografico, si è scelta una soglia d’area di 25 kmq;
- per i tratti necessari a rappresentare la continuità di aree perimetrate a
pericolosità idraulica relative a reticoli con bacini aventi superfici anche minori
delle soglie prima indicate.
Recapiti
endoreci
INTRODUZIONE DEI RECAPITI FINALI ENDOREICI
tratti dalla Carta Idrogeomorfologica,
con un segno convenzionale di estensione massima di 1 ha,
rappresentano le zone più depresse di un bacino idrografico
privo di foce a mare avente superficie di almeno 1 kmq;
MAPPE DEL
RISCHIO
(art. 6 c. 5 del D.Lgs 49/2010)
MAPPE DELLA
PERICOLOSITA’
(art. 6 c. 2 e 3 del D.Lgs 49/2010)
4 Classi di Rischio (di cui al D.P.C.M. 29/09/98)
a) numero indicativo degli abitanti potenzialmente interessati;
b) infrastrutture e strutture strategiche (autostrade, ferrovie, ospedali, scuole, etc);
c) beni ambientali, storici e culturali di rilevante interesse presenti nell'area
potenzialmente interessata;
d) distribuzione e tipologia delle attività economiche insistenti sull'area potenzialmente
interessata;
e) impianti di cui all'allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, che
potrebbero provocare inquinamento accidentale in caso di alluvione e aree
protette potenzialmente interessate, individuate all'allegato 9 alla parte terza del decreto
legislativo n. 152 del 2006;
f) altre informazioni considerate utili, come le aree soggette ad alluvioni con elevato
volume di trasporto solido e colate detritiche o informazioni su fonti rilevanti di
inquinamento.
MAPPEDELRISCHIO
R = P x E x V = P x Dp
MATTM , ISPRA, Dip. di Prot.Civile e Autorità di Bacino Nazionali:
“Indirizzi Operativi per l’ attuazione della direttiva 2007/60/CE
relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi da alluvioni
con riferimento alla predisposizione delle mappe della pericolosità e del rischio
di alluvioni”
0-0-11
P (pericolosità): probabilità di accadimento,
all’interno di una certa area e in un certo intervallo di tempo,
di un fenomeno naturale di assegnata intensità;
E (elementi esposti): persone e/o beni (abitazioni, strutture, infrastrutture, ecc.)
e/o attività (economiche, sociali, ecc.) esposte ad un evento naturale;
V (vulnerabilità): grado di capacità (o incapacità)
di un sistema/elemento a resistere all’evento naturale;
Dp (danno potenziale): grado di perdita prevedibile a seguito di un fenomeno
naturale di data intensità, funzione sia del valore che della vulnerabilità
dell’elemento esposto;
MAPPEDELRISCHIO
Le classi di rischio sono quindi definite in rapporto al valore degli elementi
presenti nelle aree di pericolosità denominati Beni esposti, definibili come
quegli elementi antropici e naturali del sistema territoriale presenti all’interno
dell’area di pericolosità che possono subire danni a seguito di evento alluvionale.
I beni esposti sono stati raggruppati in 4 classi di Danno atteso :
Danno potenziale molto elevato:
aree in cui si può verificare la perdita di vite umane, ingenti danni ai
beni economici, naturali storici e culturali di rilevante interesse, gravi
disastri ecologico – ambientali;
Danno potenziale elevato:
aree con problemi per l’incolumità delle persone e per la
funzionalità del sistema economico, aree attraversate da linee di
comunicazione e da servizi di rilevante interesse, le aree sedi di
importanti attività produttive;
Danno potenziale medio:
aree con limitati effetti sulle persone e sul tessuto socio-economico.
Aree attraversate da infrastrutture secondarie e attività produttive
minori, destinate sostanzialmente ad attività agricole o a verde
pubblico;
Danno potenziale moderato o nullo:
comprende le aree libere da insediamenti urbani o produttivi dove
risulta possibile il libero deflusso delle piene.
MAPPEDELRISCHIO
D4 - Danno potenziale molto elevato:D4 - Danno potenziale molto elevato:
Zone urbanizzate (agglomerati urbani, nuclei abitati con
edificazione diffusa e sparsa);
Zone interessate da attività economiche e produttive di
rilevante interesse (zone commerciali, industrie, centri di ricerca,
etc. non potenzialmente pericolose dal punto di vista ambientale);
Strutture Strategiche (ospedali e centri di cura pubblici e privati,
centri di attività collettive civili, sedi di centri civici, centri di attività
collettive militari);
Infrastrutture strategiche (Autostrade, Tangenziali, Grandi
Strade e/o Strade a Scorrimento Veloce, Strade Statali, Provinciali
e Comunali principali, Stazioni FS, Linee Ferroviarie, Aeroporti,
Eliporti, Porti, Invasi idroelettrici, Grandi dighe, Elettrodotti,
Gasdotti, Acquedotti, Metanodotti, Linee Elettriche, Oleodotti);
Beni ambientali, storici e culturali di rilevante interesse (aree
naturali, aree boscate, aree protette e vincolate, aree di vincolo
paesaggistico, aree di interesse storico e culturale, zone
archeologiche);
Zone interessate da attività economiche, industriali o impianti
tecnologici, potenzialmente pericolosi dal punto di vista
ambientale (ai sensi di ai sensi di quanto individuato nell'allegato I
del D.L. 59/2005).
MAPPEDELRISCHIO
D3 - Danno potenziale elevato:D3 - Danno potenziale elevato:
Discariche, depuratori, inceneritori;
Zone omogenee presenti negli strumenti urbanistici comunali e
individuati come Cimiteri, cave, discariche anche se non in
esercizio;
Beni ambientali, paesaggistici e storico-archeologici che
racchiudono potenziali valori, ma non riconosciuti in termini
normativi.
MAPPEDELRISCHIO
D2 - Danno potenziale medio:D2 - Danno potenziale medio:
Zone agricole specializzate;
Zone estrattive;
Zone omogenee presenti negli strumenti urbanistici comunali e
individuati come ad esempio, verde urbano e parchi urbani,
borghi rurali;
Infrastrutture secondarie: intese come strade secondarie, linee
ferroviarie e stazioni nel caso in cui il danno non provochi
l’isolamento di uno o più centri urbani.
MAPPEDELRISCHIO
D1 - Danno potenziale moderato o nullo:D1 - Danno potenziale moderato o nullo:
Aree incolte o di scarso valore ambientale;
Aree agricole non specializzate (prati, pascoli, etc.);
Aree umide (zone umide, corpi idrici, boschi igrofili, lanche e
meandri abbandonati, ecosistemi sito-specifici, etc.);
Superfici costruite, a bassa densità di edificazione in stato di
abbandono o degrado riconosciuto.
MAPPEDELRISCHIO
RAPPRESENTAZIONE DEGLI ESPOSTI
Livello di aggregazione dell’informazione spaziale riconducibile alla meso-scala
unità di indagine = categorie di uso del suolo (ad es. aree residenziali e industriali,
infrastrutture)
- Uso del Suolo della Carta Tecnica Regionale della Puglia (UdS CTR
Puglia) del 2007, fonte SIT PUGLIA;
- Carta Idrogeomorfologica della Puglia del 2009;
- Corine Land Cover 2006 (CLC) per Basilicata e Campania;
- Database nazionale "Strati prioritari 10k" (DB Prior) del 2011;
- Impianti di depurazione, impianti IPPC-AIA, impianti assimilabili a discarica
(compostaggi, biostabilizzazione, messa in riserva..) forniti dall’ARPA Puglia
in formato vettoriale puntuale;
- Stabilimenti a rischio di incidente rilevante (ARIR), di cui al D.Lgs
334/99 e s.m.i., forniti da Servizio Rischio Industriale dell’ ISPRA in formato
vettoriale puntuale;
- Insediamenti produttivi o impianti tecnologici potenzialmente pericolosi dal
punto di vista ambientale (ai sensi di quanto individuato nell'allegato I del
D.L. 59/2005) forniti dall’Ufficio Rischio Ambientale della Regione Puglia;
- Impianti di depurazione, Serbatoi idrici, Partitori dell’Autorità Idrica
Pugliese;
- Registro Italiano Dighe;
- Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia (PPTR);
immobili e aree di notevole interesse pubblico, zone di interesse
archeologico inclusi gli immobili sottoposti a vincolo archeologico e le aree
individuate successivamente dall’amministrazione competente, aree protette
e siti naturalistici tra cui i parchi nazionali, naturali statali e regionali, siti di
interesse comunitario (SIC e SIC Mare) e zone di protezione speciale (ZPS).
STRATI
INFORMATIVI
MAPPEDELRISCHIO Stabilimenti a rischio di incidente rilevante (ARIR),
di cui al D.Lgs 334/99 e s.m.i.
FONTE = Servizio Rishio Industriale dell’ISPRA
DEPURATORI
FONTE = Autorità Idrica Pugliese
DIGHE
FONTE = Carta idrogeomorfologica (opera
strutturale) e Registro Dighe Italiano
Strade principali Autostrade, Strade Statali, Strade Provinciali,
Strade Comunali, Altre Strade, Linee Ferroviarie
FONTE = DBPRIOR 2011
Aggregazione ESPOSTI
in classi di DANNO
D4, D3, D2, D1
Clip su tavolette – n. 605
(per ridurre onere computazionale)
Intersezione
PERICOLOSITA’ - DANNO
Attribuzione classi di RISCHIO
GESTIONE ED ELABORAZIONE STRATI INFORMATIVIMAPPEDELRISCHIO
D.P.C.M. 29.09.98:
R4 (rischio molto elevato): per il quale sono possibili perdita di vite umane e lesioni gravi
alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, la
distruzione di attività socio-economiche;
R3 (rischio elevato): per il quale sono possibili problemi per l’incolumità delle persone,
danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, la
interruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni relativi al patrimonio
ambientale;
R2 (rischio medio): per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al
patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli
edifici e la funzionalità delle attività economiche;
R1 (rischio moderato o nullo): per il quale i danni sociali, economici ed al patrimonio
ambientale sono trascurabili o nulli.
CLASSI DI RISCHIO
CLASSI DI PERICOLOSITA'
AP MP BP
CLASSI DI
DANNO
D4 R4 R3 R2
D3 R3 R3 R2
D2 R2 R2 R1
D1 R1 R1 R1
MAPPEDELRISCHIO
UTILIZZO CELLE CENSUARIE ISTAT E CENSIMENTO NUMERO ABITANTI RESIDENTI 2001
(in attesa aggiornamento dati 2011)
DETERMINAZIONE NUMERO INDICATIVO DI ABITANTI
POTENZIALMENTE COIVOLTI DALL’ALLUVIONE
- art. 6 comma 5 lett. a) del D.Lgs.49/2010 -
(POPOLAZIONE CELLA CENSUARIA) : (POPOLAZIONE PERICOLOSITA’ )
=
(AREA CELLA CENSUARIA) : (AREA PERICOLOSITA’ )
MAPPEDELRISCHIO
Impianti inquinamento
D.Lgs. 59/2005, D.Lgs. 334/99 e s.m.i.
Aree protette
Beni ambientali,
storici e culturali
Rappresentazione cartografica:
MAPPE DELLA
PERICOLOSITA’
(art. 6 c. 2 e 3 del D.Lgs 49/2010)
MAPPE DEL
RISCHIO
(art. 6 c. 5 del D.Lgs 49/2010)
BASE:
-CTR della Puglia in scala 1:5000
-Cartografie disponibili Campania e Basilicata
FORMATO:
- A0
CODIFICA:
Le tavole sono contraddistinte
da un codice alfanumerico composto da
un numero progressivo e dal nome del comune
che rappresenta, in quel riquadro,
il maggior contributo areale (es. 586 Melissano);
per ciascun riquadro è stata restituita
la corrispondenze tra l’identificativo
ed i comuni interessati;
Rappresentazione cartografica:
QUADRO DI UNIONE
RAPPRESENTAZIONE DISTRIBUITA GRANDEZZE IDRODINAMICHE
Tiranti e Velocità
DETERMINAZIONE DELLA VULNERABILITA’
funzioni di danno
INDIVIDUAZIONE STRUTTURE STRATEGICHE
da Piani di Emergenza Comunale, Regioni, Province
RAPPRESENTAZIONE CRITICITA’
Argini e Opere di Attraversamento Idraulico
INDIVIDUAZIONE OPERE MESSA IN SICUREZZA
Reticolo idrografico oggetto di indagine e recapiti endoreici
TIRANTI [m]
VELOCITA’ [m/S]
INCREMENTO QUADRO CONOSCITIVO
MAPPA DELLA PERMEABILITA’
per calcolo della precipitazione netta
MAPPA DELLE DIREZIONI DI FLUSSO
E DELLE AREE CONTRIBUENTI
- forzatura se reticolo idrografico Carta Idrogeomorfologica
- Individuazione componente endoreica
per determinazione univoca bacini idrografici
e parametrizzazione caratteristiche geomorfologiche
RILIEVO GEOMETRICO
- Lidar
- Opere di attraversamento idraulico
COPERTURA LIDAR
RILIEVO OPERE DI ATTRAVERSAMENTO IDRAULICO
Database spaziale
STUDI IDROLOGICI ED IDRAULICIANALISIGEOMORFOLOGICHE
EIDROLOGICHE
MODELLIIDRAULICI
RAPPRESENTAZIONE
DISTRIBUITA
GRANDEZZE
IDRODINAMICHE
COORDINATORI
Ing. Lia ROMANO Ing. Stefano PAGANO
con il contributo dei RESPONSABILI DI PROVINCIA del RISCHIO
IDRAULICO (Ing. R. Bonelli, Ing. D. Denora, Ing. G. Fumarola, Ing. V.
Gigante, Ing. V. Intini, Ing. R. Pellegrino, Ing. D. Sgaramella) e del
Geol. Roberto Limongelli e Ing. Isabella Trulli
GRUPPO DI LAVORO
Ing. Vito CAPONIO
Ing. Marco COLUCCI
Ing. Valeria DE GENNARO
Ing. Stefania GERONIMO
Ing. Roberta GIOVE
Geol. Domenica LEPORE
Ing. Adriana LOTITO
Ing. Michele LUISI
Geol. Maria Nilla MICCOLI
Ing. Pamela MILELLA
Ing. Maria MONTARULI
Ing. Fausta MUSCI
Geol. Mariangela PEPE
Ing. Davide PRATO
Geol. Giuliana NATUZZI
Ing. Maria SCAROLA
Geol. Donatello SOLLITTO
Geol. Luigi SPALLUTO
Ing. Luigi STELLA
Ing. Giuseppe VERDIANI
Grazie!
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  • 1. REDAZIONE DELLE MAPPEREDAZIONE DELLE MAPPE DI PERICOLOSITA’ E RISCHIODI PERICOLOSITA’ E RISCHIO DI ALLUVIONIDI ALLUVIONI FORUM REGIONALE DI INFORMAZIONE E CONSULTAZIONE PUBBLICA Piano di Gestione delle Alluvioni (Direttiva 2007/60/CE - D.Lgs. 49/2010) 14 giugno 2013 - ore 10:00 CIHEAM IAMB - Istituto Agronomico Mediterraneo Bari Via Ceglie, 9 - 70010 Valenzano (BA) Regione CampaniaRegione PugliaRegione Basilicata Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale
  • 3. COORDINATORI Ing. Lia ROMANO Ing. Stefano PAGANO con il contributo dei RESPONSABILI DI PROVINCIA del RISCHIO IDRAULICO (Ing. R. Bonelli, Ing. D. Denora, Ing. G. Fumarola, Ing. V. Gigante, Ing. V. Intini, Ing. R. Pellegrino, Ing. D. Sgaramella) e del Geol. Roberto Limongelli e Ing. Isabella Trulli GRUPPO DI LAVORO Ing. Vito CAPONIO Ing. Marco COLUCCI Ing. Valeria DE GENNARO Ing. Stefania GERONIMO Ing. Roberta GIOVE Geol. Domenica LEPORE Ing. Adriana LOTITO Ing. Michele LUISI Geol. Maria Nilla MICCOLI Ing. Pamela MILELLA Ing. Maria MONTARULI Ing. Fausta MUSCI Geol. Mariangela PEPE Ing. Davide PRATO Geol. Giuliana NATUZZI Ing. Maria SCAROLA Geol. Donatello SOLLITTO Geol. Luigi SPALLUTO Ing. Luigi STELLA Ing. Giuseppe VERDIANI
  • 4. La Direttiva Europea n. 2007/60/CE del 23 ottobre 2007 intende “istituire un quadro per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni, volto a ridurre le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche connesse con le alluvioni all’interno della Comunità ” (art.1). D.Lgs. n. 49 del 2010, emanato per il recepimento della Direttiva 2007/60, prevede: ) valutazione preliminare del rischio di alluvioni entro il 22 settembre 2011 (art. 4); ) aggiornamento e realizzazione delle mappe della pericolosità e delle mappe del rischio di alluvioni entro il 22 giugno 2013 (art. 6); ) ultimazione e pubblicazione dei piani di gestione del rischio di alluvioni entro il 22 giugno 2015 (art.7); ) successivi aggiornamenti (2019, 2021). Adozione MISURE TRANSITORIE Delibera C.I. AdBP n. 65/2010 Approvazione MAPPE DELLA PERICOLOSITA’ C.T. AdBP 04/04/2013 Approvazione MAPPE DEL RISCHIO C.T. AdBP 20/05/2013
  • 5. IL DISTRETTO IDROGRAFICO DELL’APPENNINO MERIDIONALE Autorità di Bacino Superficie di competenza (km2 ) AdB NazionaleAdB Nazionale Liri-Garigliano e VolturnoLiri-Garigliano e Volturno 11 500 AdB Trigno, Biferno e minori, Saccione e Fortore 4 700 AdB Puglia 19 800 AdB Basilicata 8 900 AdB Calabria 15 000 AdB Campania Sud e Interregionale Fiume Sele 5 600 AdB Campania Centro 2 000 art. 4 del D.Lgs. 10 dicembre 2010, n. 219, nelle more della costituzione delle Autorità di Bacino Distrettuali (di cui all’art. 63 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152), le Autorità di Bacino di rilievo nazionaleAutorità di Bacino di rilievo nazionale e le RegioniRegioni, ciascuna per la parte di territorio di propria competenza, provvedono all'adempimento degli obblighi previsti dal D.Lgs. 49/2010. Ai fini della predisposizione degli strumenti di pianificazione di cui al predetto D.Lgs. 49/2010, le Autorità di Bacino di rilievo nazionale svolgono la funzione di coordinamentocoordinamento nell'ambito del distretto idrografico di appartenenza. Area Centro-Sud: REGIONI Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia
  • 6. MAPPE DEL RISCHIO (art. 6 c. 5 del D.Lgs 49/2010) MAPPE DELLA PERICOLOSITA’ (art. 6 c. 2 e 3 del D.Lgs 49/2010)
  • 7. Contengono la perimetrazione delle aree geografiche che potrebbero essere interessate da alluvioni secondo i seguenti scenari: Tempo di ritorno alluvioni rare di estrema intensità (bassa probabilità) D.lgs. 49/2010 AdB PUGLIA fino a 500 anni 500 anni alluvioni poco frequenti (media probabilità) 100 - 200 anni 200 anni alluvioni frequenti (elevata probabilità). 20 - 50 anni 30 anni indicando per ogni scenario i seguenti elementi: a) estensione dell'inondazione; b) altezza idrica o livello; c) caratteristiche del deflusso (velocità e portata).
  • 8. 1. Adeguamento del PAI vigente alle disposizioni della Direttiva 2. Individuazione delle Fasce fluviali sulla restante porzione del territorio non coperta da perimetrazioni idrauliche, ma interessata dal reticolo idrografico ‘significativo’; 3. Introduzione dei recapiti finali di bacini endoreici individuati nella Carta Idrogeomorfologica della Regione Puglia.
  • 9. PAIVigente ADEGUAMENTO DEL PAI VIGENTE ALLE DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA Inserimento delle perimetrazioni del PAI, integrate con gli ultimi approfondimenti svolti che abbiano conseguito almeno un passaggio di condivisione. Ad ogni perimetrazione sono stati associati i seguenti elementi caratterizzanti: - i valori massimi di tirante (m), di velocità (m/s) e di portata (mc/s), con riferimento a tratti del reticolo a carattere esoreico di particolare significatività; - i valori massimi del tirante (m) raggiunto in corrispondenza alle aree di invaso dei bacini endoreici con particolare livello di attenzione;
  • 10. v Limiti di bacino Rete idrografica Sezione libera di uscita Bacini esoreici PAIVigente 0= y (Hv) + x (Hu) + t ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ζ F= x p y u + x u - HC v+u ug+ x g+vc- y u v+ x u u+ t u x2 2 2 2 2 22 f ∂ ∂ +      ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ρ µ ζ 1 F= y p y v + x v - HC v+u vg+ y g+uc+ y v v+ x v u+ t v y2 2 2 2 2 22 f ∂ ∂ +      ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ∂ ρ µ ζ 1 (Eq. di continuità 2D) (Eq. di moto X) (Eq. di moto Y) Shallow Water Equations, per simulare la propagazione dell’onda nelle correnti a superficie libera. Determinazione delle condizioni di pericolosità idraulica
  • 11. Bacini endoreici Determinazione delle condizioni di pericolosità idraulica PAIVigente Limiti di bacino Rete idrografica Punto più depresso del bacino Il modello di infiltrazione: il modello di Horton f(t) = fc + (fo -fc )e-t/k fo valore iniziale della capacità di infiltrazione iniziale fc valore costante cui tende asintoticamente fo k costante di tempo pt Potential Infiltration Actual Infiltration Rainfall Time Infiltrationrate,f f(t) i SCS GROUP fc [mm/h] fo [mm/h] k [min] A 25.4 250.0 30 B 12.7 200.0 30 C 6.3 125.0 30 D 2.5 76.0 30
  • 12. PAIVigente Determinazione delle condizioni di pericolosità idraulica v Limiti di bacino Rete idrografica Sezione libera di uscita Limiti di bacino Rete idrografica Punto più depresso del bacino Bacini esoreici Bacini endoreici Valutazione della pioggia di durata critica che massimizza la portata transitante Valutazione della pioggia di “durata critica” che massimizza il “volume” depositato Pericolosità connessa alle azioni di trascinamento della corrente Pericolosità connessa ai livelli idrici che si accumulano in corrispondenza dei recapiti finali della aree depresse
  • 14. FasceFluviali INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE FLUVIALI Individuazione delle “Fasce fluviali” sulla restante porzione del territorio non coperta da perimetrazioni idrauliche, ma interessata dal reticolo idrografico.
  • 15. Fasce Fluviali INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE FLUVIALI relazionirelazioni area scolante – semiampiezzaarea scolante – semiampiezza Sono state individuate le “Fasce fluviali“ relative ai corsi d’acqua rispondenti ai seguenti requisiti: - per il Gargano, caratterizzato da pendenze elevate, è stata definita una soglia d’area di 10 kmq; - per la restante parte del territorio, nel complesso contraddistinta da pendenze più lievi e morfologie non sempre ben definite nelle porzioni di testata del reticolo idrografico, si è scelta una soglia d’area di 25 kmq; - per i tratti necessari a rappresentare la continuità di aree perimetrate a pericolosità idraulica relative a reticoli con bacini aventi superfici anche minori delle soglie prima indicate.
  • 16. Recapiti endoreci INTRODUZIONE DEI RECAPITI FINALI ENDOREICI tratti dalla Carta Idrogeomorfologica, con un segno convenzionale di estensione massima di 1 ha, rappresentano le zone più depresse di un bacino idrografico privo di foce a mare avente superficie di almeno 1 kmq;
  • 17.
  • 18.
  • 19.
  • 20.
  • 21. MAPPE DEL RISCHIO (art. 6 c. 5 del D.Lgs 49/2010) MAPPE DELLA PERICOLOSITA’ (art. 6 c. 2 e 3 del D.Lgs 49/2010)
  • 22. 4 Classi di Rischio (di cui al D.P.C.M. 29/09/98) a) numero indicativo degli abitanti potenzialmente interessati; b) infrastrutture e strutture strategiche (autostrade, ferrovie, ospedali, scuole, etc); c) beni ambientali, storici e culturali di rilevante interesse presenti nell'area potenzialmente interessata; d) distribuzione e tipologia delle attività economiche insistenti sull'area potenzialmente interessata; e) impianti di cui all'allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, che potrebbero provocare inquinamento accidentale in caso di alluvione e aree protette potenzialmente interessate, individuate all'allegato 9 alla parte terza del decreto legislativo n. 152 del 2006; f) altre informazioni considerate utili, come le aree soggette ad alluvioni con elevato volume di trasporto solido e colate detritiche o informazioni su fonti rilevanti di inquinamento. MAPPEDELRISCHIO
  • 23. R = P x E x V = P x Dp MATTM , ISPRA, Dip. di Prot.Civile e Autorità di Bacino Nazionali: “Indirizzi Operativi per l’ attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi da alluvioni con riferimento alla predisposizione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni” 0-0-11 P (pericolosità): probabilità di accadimento, all’interno di una certa area e in un certo intervallo di tempo, di un fenomeno naturale di assegnata intensità; E (elementi esposti): persone e/o beni (abitazioni, strutture, infrastrutture, ecc.) e/o attività (economiche, sociali, ecc.) esposte ad un evento naturale; V (vulnerabilità): grado di capacità (o incapacità) di un sistema/elemento a resistere all’evento naturale; Dp (danno potenziale): grado di perdita prevedibile a seguito di un fenomeno naturale di data intensità, funzione sia del valore che della vulnerabilità dell’elemento esposto; MAPPEDELRISCHIO
  • 24. Le classi di rischio sono quindi definite in rapporto al valore degli elementi presenti nelle aree di pericolosità denominati Beni esposti, definibili come quegli elementi antropici e naturali del sistema territoriale presenti all’interno dell’area di pericolosità che possono subire danni a seguito di evento alluvionale. I beni esposti sono stati raggruppati in 4 classi di Danno atteso : Danno potenziale molto elevato: aree in cui si può verificare la perdita di vite umane, ingenti danni ai beni economici, naturali storici e culturali di rilevante interesse, gravi disastri ecologico – ambientali; Danno potenziale elevato: aree con problemi per l’incolumità delle persone e per la funzionalità del sistema economico, aree attraversate da linee di comunicazione e da servizi di rilevante interesse, le aree sedi di importanti attività produttive; Danno potenziale medio: aree con limitati effetti sulle persone e sul tessuto socio-economico. Aree attraversate da infrastrutture secondarie e attività produttive minori, destinate sostanzialmente ad attività agricole o a verde pubblico; Danno potenziale moderato o nullo: comprende le aree libere da insediamenti urbani o produttivi dove risulta possibile il libero deflusso delle piene. MAPPEDELRISCHIO
  • 25. D4 - Danno potenziale molto elevato:D4 - Danno potenziale molto elevato: Zone urbanizzate (agglomerati urbani, nuclei abitati con edificazione diffusa e sparsa); Zone interessate da attività economiche e produttive di rilevante interesse (zone commerciali, industrie, centri di ricerca, etc. non potenzialmente pericolose dal punto di vista ambientale); Strutture Strategiche (ospedali e centri di cura pubblici e privati, centri di attività collettive civili, sedi di centri civici, centri di attività collettive militari); Infrastrutture strategiche (Autostrade, Tangenziali, Grandi Strade e/o Strade a Scorrimento Veloce, Strade Statali, Provinciali e Comunali principali, Stazioni FS, Linee Ferroviarie, Aeroporti, Eliporti, Porti, Invasi idroelettrici, Grandi dighe, Elettrodotti, Gasdotti, Acquedotti, Metanodotti, Linee Elettriche, Oleodotti); Beni ambientali, storici e culturali di rilevante interesse (aree naturali, aree boscate, aree protette e vincolate, aree di vincolo paesaggistico, aree di interesse storico e culturale, zone archeologiche); Zone interessate da attività economiche, industriali o impianti tecnologici, potenzialmente pericolosi dal punto di vista ambientale (ai sensi di ai sensi di quanto individuato nell'allegato I del D.L. 59/2005). MAPPEDELRISCHIO
  • 26. D3 - Danno potenziale elevato:D3 - Danno potenziale elevato: Discariche, depuratori, inceneritori; Zone omogenee presenti negli strumenti urbanistici comunali e individuati come Cimiteri, cave, discariche anche se non in esercizio; Beni ambientali, paesaggistici e storico-archeologici che racchiudono potenziali valori, ma non riconosciuti in termini normativi. MAPPEDELRISCHIO
  • 27. D2 - Danno potenziale medio:D2 - Danno potenziale medio: Zone agricole specializzate; Zone estrattive; Zone omogenee presenti negli strumenti urbanistici comunali e individuati come ad esempio, verde urbano e parchi urbani, borghi rurali; Infrastrutture secondarie: intese come strade secondarie, linee ferroviarie e stazioni nel caso in cui il danno non provochi l’isolamento di uno o più centri urbani. MAPPEDELRISCHIO
  • 28. D1 - Danno potenziale moderato o nullo:D1 - Danno potenziale moderato o nullo: Aree incolte o di scarso valore ambientale; Aree agricole non specializzate (prati, pascoli, etc.); Aree umide (zone umide, corpi idrici, boschi igrofili, lanche e meandri abbandonati, ecosistemi sito-specifici, etc.); Superfici costruite, a bassa densità di edificazione in stato di abbandono o degrado riconosciuto. MAPPEDELRISCHIO
  • 29. RAPPRESENTAZIONE DEGLI ESPOSTI Livello di aggregazione dell’informazione spaziale riconducibile alla meso-scala unità di indagine = categorie di uso del suolo (ad es. aree residenziali e industriali, infrastrutture) - Uso del Suolo della Carta Tecnica Regionale della Puglia (UdS CTR Puglia) del 2007, fonte SIT PUGLIA; - Carta Idrogeomorfologica della Puglia del 2009; - Corine Land Cover 2006 (CLC) per Basilicata e Campania; - Database nazionale "Strati prioritari 10k" (DB Prior) del 2011; - Impianti di depurazione, impianti IPPC-AIA, impianti assimilabili a discarica (compostaggi, biostabilizzazione, messa in riserva..) forniti dall’ARPA Puglia in formato vettoriale puntuale; - Stabilimenti a rischio di incidente rilevante (ARIR), di cui al D.Lgs 334/99 e s.m.i., forniti da Servizio Rischio Industriale dell’ ISPRA in formato vettoriale puntuale; - Insediamenti produttivi o impianti tecnologici potenzialmente pericolosi dal punto di vista ambientale (ai sensi di quanto individuato nell'allegato I del D.L. 59/2005) forniti dall’Ufficio Rischio Ambientale della Regione Puglia; - Impianti di depurazione, Serbatoi idrici, Partitori dell’Autorità Idrica Pugliese; - Registro Italiano Dighe; - Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia (PPTR); immobili e aree di notevole interesse pubblico, zone di interesse archeologico inclusi gli immobili sottoposti a vincolo archeologico e le aree individuate successivamente dall’amministrazione competente, aree protette e siti naturalistici tra cui i parchi nazionali, naturali statali e regionali, siti di interesse comunitario (SIC e SIC Mare) e zone di protezione speciale (ZPS). STRATI INFORMATIVI
  • 30. MAPPEDELRISCHIO Stabilimenti a rischio di incidente rilevante (ARIR), di cui al D.Lgs 334/99 e s.m.i. FONTE = Servizio Rishio Industriale dell’ISPRA DEPURATORI FONTE = Autorità Idrica Pugliese DIGHE FONTE = Carta idrogeomorfologica (opera strutturale) e Registro Dighe Italiano Strade principali Autostrade, Strade Statali, Strade Provinciali, Strade Comunali, Altre Strade, Linee Ferroviarie FONTE = DBPRIOR 2011
  • 31. Aggregazione ESPOSTI in classi di DANNO D4, D3, D2, D1 Clip su tavolette – n. 605 (per ridurre onere computazionale) Intersezione PERICOLOSITA’ - DANNO Attribuzione classi di RISCHIO GESTIONE ED ELABORAZIONE STRATI INFORMATIVIMAPPEDELRISCHIO
  • 32. D.P.C.M. 29.09.98: R4 (rischio molto elevato): per il quale sono possibili perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socio-economiche; R3 (rischio elevato): per il quale sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, la interruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni relativi al patrimonio ambientale; R2 (rischio medio): per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche; R1 (rischio moderato o nullo): per il quale i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono trascurabili o nulli. CLASSI DI RISCHIO CLASSI DI PERICOLOSITA' AP MP BP CLASSI DI DANNO D4 R4 R3 R2 D3 R3 R3 R2 D2 R2 R2 R1 D1 R1 R1 R1 MAPPEDELRISCHIO
  • 33. UTILIZZO CELLE CENSUARIE ISTAT E CENSIMENTO NUMERO ABITANTI RESIDENTI 2001 (in attesa aggiornamento dati 2011) DETERMINAZIONE NUMERO INDICATIVO DI ABITANTI POTENZIALMENTE COIVOLTI DALL’ALLUVIONE - art. 6 comma 5 lett. a) del D.Lgs.49/2010 - (POPOLAZIONE CELLA CENSUARIA) : (POPOLAZIONE PERICOLOSITA’ ) = (AREA CELLA CENSUARIA) : (AREA PERICOLOSITA’ ) MAPPEDELRISCHIO Impianti inquinamento D.Lgs. 59/2005, D.Lgs. 334/99 e s.m.i. Aree protette Beni ambientali, storici e culturali
  • 34.
  • 35.
  • 36.
  • 37.
  • 38. Rappresentazione cartografica: MAPPE DELLA PERICOLOSITA’ (art. 6 c. 2 e 3 del D.Lgs 49/2010) MAPPE DEL RISCHIO (art. 6 c. 5 del D.Lgs 49/2010) BASE: -CTR della Puglia in scala 1:5000 -Cartografie disponibili Campania e Basilicata FORMATO: - A0 CODIFICA: Le tavole sono contraddistinte da un codice alfanumerico composto da un numero progressivo e dal nome del comune che rappresenta, in quel riquadro, il maggior contributo areale (es. 586 Melissano); per ciascun riquadro è stata restituita la corrispondenze tra l’identificativo ed i comuni interessati;
  • 41. RAPPRESENTAZIONE DISTRIBUITA GRANDEZZE IDRODINAMICHE Tiranti e Velocità DETERMINAZIONE DELLA VULNERABILITA’ funzioni di danno INDIVIDUAZIONE STRUTTURE STRATEGICHE da Piani di Emergenza Comunale, Regioni, Province RAPPRESENTAZIONE CRITICITA’ Argini e Opere di Attraversamento Idraulico INDIVIDUAZIONE OPERE MESSA IN SICUREZZA
  • 42. Reticolo idrografico oggetto di indagine e recapiti endoreici
  • 44. INCREMENTO QUADRO CONOSCITIVO MAPPA DELLA PERMEABILITA’ per calcolo della precipitazione netta MAPPA DELLE DIREZIONI DI FLUSSO E DELLE AREE CONTRIBUENTI - forzatura se reticolo idrografico Carta Idrogeomorfologica - Individuazione componente endoreica per determinazione univoca bacini idrografici e parametrizzazione caratteristiche geomorfologiche RILIEVO GEOMETRICO - Lidar - Opere di attraversamento idraulico
  • 46. RILIEVO OPERE DI ATTRAVERSAMENTO IDRAULICO Database spaziale
  • 47. STUDI IDROLOGICI ED IDRAULICIANALISIGEOMORFOLOGICHE EIDROLOGICHE MODELLIIDRAULICI RAPPRESENTAZIONE DISTRIBUITA GRANDEZZE IDRODINAMICHE
  • 48. COORDINATORI Ing. Lia ROMANO Ing. Stefano PAGANO con il contributo dei RESPONSABILI DI PROVINCIA del RISCHIO IDRAULICO (Ing. R. Bonelli, Ing. D. Denora, Ing. G. Fumarola, Ing. V. Gigante, Ing. V. Intini, Ing. R. Pellegrino, Ing. D. Sgaramella) e del Geol. Roberto Limongelli e Ing. Isabella Trulli GRUPPO DI LAVORO Ing. Vito CAPONIO Ing. Marco COLUCCI Ing. Valeria DE GENNARO Ing. Stefania GERONIMO Ing. Roberta GIOVE Geol. Domenica LEPORE Ing. Adriana LOTITO Ing. Michele LUISI Geol. Maria Nilla MICCOLI Ing. Pamela MILELLA Ing. Maria MONTARULI Ing. Fausta MUSCI Geol. Mariangela PEPE Ing. Davide PRATO Geol. Giuliana NATUZZI Ing. Maria SCAROLA Geol. Donatello SOLLITTO Geol. Luigi SPALLUTO Ing. Luigi STELLA Ing. Giuseppe VERDIANI Grazie! La STO AdB Puglia

Editor's Notes

  1. Redazione preliminare delle mappe di pericolosità idraulica nell’ambito del D.Lgs. 23 febbraio 2010, n. 49
  2. Redazione preliminare delle mappe di pericolosità idraulica nell’ambito del D.Lgs. 23 febbraio 2010, n. 49
  3. Redazione preliminare delle mappe di pericolosità idraulica nell’ambito del D.Lgs. 23 febbraio 2010, n. 49
  4. Redazione preliminare delle mappe di pericolosità idraulica nell’ambito del D.Lgs. 23 febbraio 2010, n. 49