3. PROBLEM SOLVING
L'insieme delle procedure e delle
strategie che vengono messe in atto
dal soggetto motivato a raggiungere
un determinato obiettivo
Job & Ruminati, 1984
4. PROBLEM SOLVING
INTERPERSONALE
Un processo psicologico-relazionale
che rende disponibili una varietà di
alternative di risposta potenzialmente
efficaci e aumenta la probabilità di
scegliere la risposta più efficace
tra le varie alternative
D’Zurilla & Goldfried, 1971
5. 1. IDENTIFICARE/DEFINIRE IL PROBLEMA
2. GENERARE SOLUZIONI ALTERNATIVE
PROBLEM SOLVING
INTERPERSONALE
3. ANALIZZARE LE CONSEGUENZE
4. GIUNGERE AD UNA DECISIONE
5. IMPLEMENTARE L’AZIONE
6. VERIFICARE I RISULTATI
LE FASI
7. ICPS:
Interpersonal Cognitive
Problem Solving
- Ritardare una risposta impulsiva
- Definire i compiti in termini specifici
- Anticipare la conseguenza negativa o
positiva di una soluzione
- Scegliere la soluzione migliore
- Scomporre la soluzione prescelta in una
serie di passi realizzabili
- Combinare tutte queste abilità nelle
situazioni di vita reale
FINALITA’
8. IPCPS:
Interpersonal Prosocial
Cognitive Problem Solving
Incrementare le condotte prosociali
facilitando nei bambini
l’apprendimento di abilità cognitive
e comportamentali per la risoluzione
dei problemi interpersonali
FINALITA’
9. I PRESUPPOSTI
1. Le abilità di problem solving prosociale, in quanto
processo cognitivo, necessitano della padronanza di
concetti e regole che vi sono alla base
2. L’apprendimento deve essere cumulativo e fedele al
principio della difficoltà crescente
3. Tutto o quasi tutti gli esempi utilizzati dal programma
si basano su persone e relazioni tra persone piuttosto
che su oggetti ed eventi impersonali
4. L’apprendimento dei concetti è prioritario rispetto
alla produzione di una corretta grammatica e sintassi
dal punto di vista linguistico
10. I PRESUPPOSTI
5. Si cerca di favorire l’acquisizione di nuove strategie
di risoluzione dei problemi interpersonali piuttosto
che la sola riduzione di strategie aggressive
6. Ogniqualvolta la situazione problematica lo permetta,
dovrà essere affrontata secondo<l’ottica prosociale
7. La partecipazione attiva dei bambini è parte
integrante delle attività
8. Le abilità di problem solving interpersonale prosociale
non vengono insegnate come fini a se stesse, ma come
mezzo per facilitare l’apprendimento sociale e
migliorare la relazione
11. GLI OBIETTIVI
1. Abilità linguistiche
2. Sviluppo affettivo-emotivo
3. Educazione morale e sociale
4. Educazione intellettuale
12. LA METODOLOGIA
1. Inizio precoce del programma
2. Strutturazione di un contesto partecipativo
3. Presentazione dell’acronimo IPCPS
4. Incremento temporale graduale della durata degli
incontri
5. Flessibilità nei contenuti
6. Formazione di gruppi misti
7. Metodologia partecipativa
8. Seguire le tematiche proposte senza saltare nessun
concetto ne soffermarsi troppo
9. Poggiare i disegni e le immagini in vista
10. Rotazione democratica dei ruoli nei giochi di role
playing
13. 11. Permettere ai bambini di esporre problemi personali
12. Possibilità di assegnare i giochi come compiti a casa
13. Generalizzazione degli apprendimenti
14. Formazione dell’insegnante
15. Modeling parte integrante del processo educativo,
insegnante come modello (problem solving+prosocialità)
16. Uso del rinforzo e sospensione del giudizio
17. Proporre modelli di comportamento positivi
18. Ottica prosociale quando ci si rivolge a problemi di
altri
19. Implicazioni della prosocialità nella fase di
valutazione delle alternative
LA METODOLOGIA
14. • ABILITA’
PRE PROBLEM SOLVING
• Pensiero divergente
• Pensiero consequenziale
• Accoppiamento soluzione-
conseguenza
• Prosocialità
L’ORGANIZZAZIONE
Scuola materna e I ciclo Scuola Elementare
• ABILITA’
INTERPERSONAL
PROSOCIAL COGNITIVE
PROBLEM SOLVING
15. LA STRUTTURA DEL PROGRAMMA
ABILITA’ PRE PROBLEM SOLVING
Dal gioco 1 al gioco 31
ABILITA’ IPCPS
Pensiero divergente: dal problema 1 al 4
Pensiero conseguenziale: dal problema 5 al 10
Accoppiare soluzioni e conseguenze: dal problema 11 al 14
16. • ABILITA’
PRE PROBLEM SOLVING
• Pensiero divergente
• Pensiero consequenziale
• Accoppiamento soluzione-
conseguenza
• Pensiero mezzi-fini
• ABILITA’
INTERPERSONAL
PROSOCIAL
COGNITIVE PROBLEM
SOLVING
• TRAINING
INFORMALE
L’ORGANIZZAZIONE
II ciclo Elementare e Scuola Media
17. LA STRUTTURA DEL PROGRAMMA
ABILITA’ PRE PROBLEM SOLVING
Dal gioco 1 al gioco 38
(dal gioco 39 al 61)
Pensiero divergente: dal gioco 39 al gioco 44
Pensiero conseguenziale: dal gioco 45 al gioco 49
Accoppiare soluzioni e conseguenze: gioco 50
Pensiero mezzi-fini: dal gioco 51 al gioco 61
TRAINING INFORMALE
Linee guida:
- abilità pre problem solving
- abilità IPCPS
ABILITA’ IPCPS
18. LA PROSOCIALITA’
E’ la competenza che, senza la ricerca di
ricompense esterne, estrinseche o materiali,
favorisce altre persone, gruppi o fini sociali
oggettivamente positivi, secondo i criteri di
questi ultimi, e aumenta le probabilità di
generare una reciprocità positiva di qualità e
solidale nelle relazioni interpersonali o
sociali conseguenti, migliorando l’identità, la
creatività e l’iniziativa positiva e l’unità delle
persone e dei gruppi implicati.
Roche, 1997
19. CRITERI PER DEFINIRE
UN’AZIONE PROSOCIALE
Beneficio del ricevente
Non adempimento ad obblighi
di ruolo
Gratuità / spontaneità della
condotta
20. VALORI E NORME SOCIALI
AZIONE PROSOCIALE
EMITTENTE RICEVENTE
ESITI DELL’AZIONE PROSOCIALE
SITUAZIONE
AMBIENTE
ELEMENTI DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE
21. COMPORTAMENTO
PROSOCIALE
ATTIVO PASSIVO
Collaboraz. Aiuto Condividis.
Meta-
verbale Verbale Fisico
Disposizione
non
aggressiva
Supporto
verbale
Assistenza
verbale
Servizio
fisico
Assistenza
fisica
FUNZIONI DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE
Disposizione
non
egocentrica
22. 1. PERCEZIONE DELLO STATO DI BISOGNO
2. INTERPRETAZIONE DELLA NECESSITA’
L’AZIONE PROSOCIALE
3. RICONOSCIMENTO DELLA POSSIBILITA’ DI AIUTO
4. VALUTAZIONE DELLA PROPRIA COMPETENZA
5. PREVISIONE DI COSTI O RISCHI
6. ACCETTAZIONE DI COSTI O RISCHI
LE FASI
7. IMPLEMENTAZIONE DELL’AZIONE
8. VALUTAZIONE / MODIFICAZIONE DELL’AZIONE
26. BIBLIOGRAFIA
• Corao, A. & Micheluz, E. (1984-1985). L'insegnamento della maturità sociale: l'ICPS
di Spivack. Psicologia e Scuola, 21-22-23-24.
• Ricci,C., Diadori, E. & Pompei, M. (1995-1996-1997). Educare alla socialità.
L'Interpersonal Problem Solving applicato ad allievi del secondo ciclo della scuola
elementare. Psicologia e Scuola, da 76 a 86 e in corso di stampa.
• Ricci, C., Lambarelli, S., Gagiardini, I. & Crucillà, A. (1987). Interpersonal
Cognitive Problem Solving: adattamento italiano di un programma educativo per la
scuola materna e il primo ciclo delle scuole elementari. H.D., Giornale Italiano di
Psicologia e Pedagogia dell'Handicap e delle Disabilità di Apprendimento, 18-19, 67-
76.
• Ricci,C., Lambarelli, S., Gagliardini, I. & Crucillà, A. (1988-1989). L’insegnamento
delle abilità sociali: il programma di Shure e Spivack. Psicologia e Scuola, 41-45.
• Ricci, C., Tiberti, G., & Lanciotti, R. (1996). Handicap e scuola: dal sostegno
all’allievo al sostegno alla classe (a cura di). Erickson.
• Roche-Olivar, R. (1997).La condotta prosociale (a cura di). Terapia del
comportamento. Bulzoni Editore.
• Roche-Olivar, R., Salfi, D. & Barbara, G. (1990-1991). La prosocialità: una
proposta curricolare. Psicologia e Scuola, 50-51-52-53-54-55.
• Spivack, G. & Shure, M.B. (1985). The 1984 Division 27award for distinguished
contributions to community psychology and community mental health: George Spivack
and Myrna B.Shure. America Journal of Commmunity Psychology, 3, 221-243.
• Ricci, C., Diadori, E. & Pompei, M. (1995). ICPS, programma di addestramento per
il secondo ciclo della scuola elementare, manoscritto non pubblicato.
• Ricci, C., Diadori, E. & Pompei, M. (2003). Promuovere l’intelligenza interpersonale.
Erickson, Trento.
• Ricci, C., Lambarelli,S., Gagliardini,I. & Crucillà, A.(1987a). Adattamento italiano
del programma educativo Interpersonal Cognitive Problem Solving, manoscritto non
pubblicato, Roma, Istituto Walden.