agevolazione prima casa: condizione patrimoniale dell’acquirente
Contratto di lavoro a termine
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Jobs act: i nuovi contratti a termine
Contratto di lavoro a termine
ML 10900 e s.
Dal 21 marzo 2014 sono entrate in vigore importanti disposizioni volte a semplificare la dis
ciplina del contratto di lavoro a termine (D.Lgs. 368/2001), che analizziamo di seguito, in attesa
delle eventuali modifiche che potranno essere apportate in sede di conversione in legge del
decreto.
Ipotesi ammesse
È possibile stipulare contratti di lavoro a termine per lo svolgimento di qualunque tipo
di mansione e a fronte di qualsiasi esigenza aziendale. Non sono infatti più richieste la
sussistenza di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo né la
conseguente necessità di indicare tali ragioni nel contratto di lavoro.
L’apposizione del termine è priva di effetto se non risulta, direttamente o indirettamente, da atto scritto.
Durata
I contratti possono avere durata fino a 36 mesi (comprese le eventuali proroghe).
Il termine del contratto a tempo determinato può essere prorogato, con il consenso del
lavoratore, solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni. In tal caso sono
ammissibili fino ad un massimo di 8 proroghe, a condizione che si riferiscano alla stessa attività
lavorativa per la quale il contratto è stato stipulato.
Nelle ipotesi di contratti a termine prorogati, la durata complessiva del rapporto non può
comunque essere superiore a 3 anni.
Limiti quantitativi
Fatta salva la possibilità per i CCNL stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi
di fissare limiti numerici ai contratti a tempo determinato (ML 10975), il numero complessivo di
rapporti di lavoro a termine costituiti da ciascun datore di lavoro non può eccedere il limite del
20% dell’organico complessivo. Per le imprese che occupano fino a 5 dipendenti, tuttavia, è
sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato.
art. 1 DL 20 marzo 2014 n. 34: GU 20 marzo 2014 n. 66