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Energie naturali,
decentrate e
territoriali:
politiche e
comportamenti
a cura di Mario Agostinelli
www.marioagostinelli.it
www.energiafelice.it
1
2
Dal Don Chisciotte di Miguel Cervantes
• “ O perpetuo scopritore degli antipodi, face
del mondo, occhio del cielo. Tu che sempre
ascendi e, a dispetto delle apparenze non ti
corichi mai. Dico a te, sole, con il cui aiuto
l’uomo genera l’uomo! Illumina le tenebre del
mio ingegno, che senza te mi sento freddo,
sfinito, incerto”
La risposta: ridurre e cercare il sole
3
4
DALLA CRESCITA ALLA DECRESCITA
• Revisione del modo di produzione
capitalistico e radicale innovazione delle
politiche economiche.
• Limiti alla speculazione finanziaria
• Riduzione della scala dei grandi apparati
• Limiti al commercio/produzione di beni non
socialmente e ecologicamente desiderabili
• Riduzione generalizzata orario di lavoro
• Trasferimento tassazione dai redditi a risorse
naturali
• Sostegno fasce deboli e piena occupazione
5
RIPRENDIAMOCI I BENI COMUNI!
• La questione energetica è una questione di
democrazia.
• L’acqua, la conoscenza, la cultura sono
riproducibili, pubblici, trasmissibili
• La comunità aperta è luogo di partecipazione
• L’energia rinnovabile può essere prodotta su
scala locale in impianti di piccola e media
taglia e distribuita alla rete locale, con un
governo diretto delle comunità, pubblico e
partecipato.
6
DALLA COMPETIZIONE ALLA COOPERAZIONE
• No alla guerra
• Riforma istituzioni internazionali
• Nuove istituzioni internazionali di cooperazione e
redistribuzione
• Libera circolazione conoscenze (no brevetti e
royalties)
• Valorizzazione autosostenibile beni comuni a scala
territoriale
• Diffusione Reti di Economia Solidale
7
DALLA DIPENDENZA ALL’AUTONOMIA
• Politiche culturali e educative favorenti
autonomia, critica, ozio creativo e non
dipendenza dalle merci
• Riforma dei media:limiti alla pubblicità
• Cambiamento stili di vita e consumo
8
SOSTITUZIONE FOSSILI CON
RINNOVABILI
Sostituire elettrico mondiale = 15,5 GKW
• 2.5 milioni generatori eolici (2.5 MW)
• 210.000 Kmquadr. pannelli fotovoltaici
• 155.000 Kmquadr. solare termico
N.B.Lombardia = 23.861 Kmquadr. superficie
1 mquadr pannelli fotovoltaici = 75 KWora
1 ettaro pannelli termici = 10 MKWora
9
SOTTRARSI AL DOMINIO DELLE
MERCI
• 1 Tep /pro capite consumo energia.
• 1,5 Ton/anno pro capite emissione CO2.
• 50 litri pro capite di diritto all’acqua.
• Inversione overshoot day a 31/12 al 2030.
• impronta ecologica a 1,8 ha/cap al 2030
• Diritto e diritti del lavoro
• Multiculturalità, “ius soli”
10
LA DIMENSIONE TERRITORIALE
• Imparare a trattare l’energia come aspetto
territoriale
• Imparare a trattare l’energia sotto il profilo
della sufficienza della domanda
• Remparare a trattare l’energia come fattore
integrato al cibo, all’acqua, alla terra,
all’atmosfera
10
11
UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI
RETI CORTE
RETI CORTE
RETI CORTE
RETI CORTE =
RINNOVABILI
RETI LUNGHE =
RISPARMIO E
COLLETTIVO
12
Un’agricoltura a bassa intensità energetica
• I sistemi più tradizionali di coltivazione sono
oggi anche quelli più efficienti dal punto di
vista energetico (Vietnam 1:10). In seguito
alla rivoluzione verde iniziata negli anni ’60,
con l’impiego di fertilizzanti, sistemi
d’irrigazione, imballaggio dei prodotti, oggi
l’energia impiegata è maggiore di quella che
se ne ricava dal raccolto ( Stati Uniti 10:1).
Questo sistema produce più CO2 di quanta ne
possa assorbire.
13
• Maggiore efficienza energetica e uso di
fertilizzanti organici (agricoltura biologica)
• Fonti energetiche rinnovabili e filiera corta
(riduzione della distanza dalla produzione al
consumo).
• Produzione di biomasse ad uso energetico.
• Ovviamente i consumi alimentari delle
popolazioni più ricche devono diventare
compatibili con il mantenimento dei processi
naturali (es. dieta mediterranea con
riduzione dei consumi di carne).
Evoluzione del sistema agricolo
14
Contratto mondiale
sull’energia
L’energia è un
bene comune
Conservare le
risorse energetiche e
Ridurre i consumi
Tecnologie per lo
sfruttamento locale
Autoproduzione da
fonti rinnovabili
Controllo pubblico
della produzione e
distribuzione
Nuovi vettori energetici a
basso impatto
e trasporto collettivo
In una città ecosostenibile:
• I consumi energetici vengono ridotti al minimo.
• Si utilizza oculatamente l’acqua potabile.
• Si fa la raccolta differenziata dei rifiuti.
• Si ricorre all’utilizzo di apparecchiature e sistemi a basso consumo.
• Viene posta particolare attenzione alla costruzione degli edifici.
• La mobilità dovrebbe a sua volta essere garantita trasferendo il più
possibile lo spostamento a lunga percorrenza delle merci sulla ferrovia ed
aumentando nelle grandi città l’offerta di mezzi pubblici per il trasporto di
massa.
• Per il trasporto privato il ricorso all’idrogeno da fonti rinnovabili ed alle
celle a combustibile rappresenterebbero un’alternativa ai combustibili
fossili.
• Privilegiando il consumo di prodotti agricoli della filiera corta, si
ridurrebbero i consumi energetici connessi al trasporto.
15
16
Istituto FraunhoferIstituto Fraunhofer
CONSUMI ENERGETICI NEGLICONSUMI ENERGETICI NEGLI
EDIFICIEDIFICI
17
La situazione in Italia degli edifici
La maggioranza degli edifici risale a prima del 1965
18
Media Italia: 200 kWh/m2 anno
Max Germania: 70 kWh/m2 anno
Casa passiva: 15 kWh/m2/anno
Trasmittanza
19
Il risparmio energetico negli edifici
20
Le tipologie di soluzioni negli edifici
Due principali strade: la struttura e l’impiantistica
21
Casa zero emissioni
22
Stand-by
Il presidente dell’Autorità per l’energia e il gas,
nel febbraio 2010, ha messo nero su bianco
che costringere tv e lettori dvd a spegnersi
davvero, senza rimanere eternamente con la
lucetta rossa accesa, permetterebbe di ridurre
del 10% la media dei consumi delle famiglie
italiane, facendo loro risparmiare 45 euro
l’anno.
Illuminazione a LED
23
Funzionamento LED bassa energia
24
25
Una mobilità sostenibile
• Il concetto di mobilità come fabbisogno costituisce il punto di
riferimento sia per l’innovazione di prodotto sia per la
riorganizzazione della circolazione di persone e merci.
• Gli interventi riguardano: riorganizzazione e limitazione del
traffico, veicoli innovativi, combustibili alternativi,
riprogettazione dell’ambiente relazionale e comunicativo sotto
il profilo della raggiungibilità (muscoli e mente, non solo
macchine).
• Per il traffico indispensabile è necessaria una politica di
transizione per raggiungere il traguardo rappresentato da
veicoli dotati di propulsori elettrici con celle a combustibile
alimentate a idrogeno ottenuto da fonti energetiche
rinnovabili. (Adozione di soluzioni intermedie industrialmente
fattibili; creazione di nicchie di mercato incentivato
dall’intervento pubblico, per attivare una rete di produzione e
distribuzione di combustibili alternativi; sviluppo,
prototipizzazione e sperimentazione di nuove soluzioni
attraverso la ricerca avanzata).
Le vie per una mobilità sostenibile
Le soluzioni per una mobilità sostenibile
26
Mobilità sostenibile
I veicoli elettrici (bici,scooter, quadricicli, auto, furgoni, autobus) sono il mezzo di trasporto
ecologico per eccellenza.Il costo energetico per muoversi è di 1 euro/100 Km
Uno studio del wwf
mostra che anche
utilizzando centrali
convenzionali, il risparmio
energetico è dal 60 al 70
per cento rispetto ai mezzi
con motore
convenzionale.
L’inquinamento locale è nullo, e così anche quello totale se
usiamo energia rinnovabile per ricaricare le batterie, in primo
luogo fotovoltaico creando un connubio perfetto.
Dove si smaltiscono le
batterie?
Il 98% si ricicla! 27
La mobilità elettrica
28
La mobilità elettrica
Altre motivazioni per preferire la mobilità elettrica, sono:
L’assenza di rumore del propulsore.
Una maggiore stabilità e sicurezza della vettura, derivata dal
posizionamento delle batterie che nè abbassano il baricentro.
La semplicità di uso : l’assenza di cambio e frizione rende l’uso
dei mezzi a disposizione anche da parte dei disabili, ottimale
per sistemi di mobilità avanzata quali noleggio e car-sharing,
demolendo il concetto di acquisto di proprietà dell’auto a
favore dell’utilizzo.
Le prestazione sono in linea
con quelle dei moderni motori
a scoppio e perfette per le
città dove si percorrono 50-60
Km al giorno.
Razionalizzazione dei consumi energetici, ricaricando ad
esempio la notte, quando molta energia va sprecata.
29
30
I biocombustibili
• In forma liquida (etanolo, biodiesel) e in forma
gassosa (idrogeno e biogas) possono rappresentare
una valida soluzione per contribuire alla riduzione
delle emissioni di CO2, anche se usati in miscele
con i combustibili fossili.
• L’ipotesi di una sostituzione totale dei combustibili
fossili da parte dei biocombustibili presenta diverse
riserve, prima fra tutte la priorità alimentare dei
raccolti per combattere la fame nel mondo.
L’eccessivo sfruttamento delle terre potrebbe
rompere gli equilibri dell’ecosistema e infine
degradare l’ambiente perfino più di quanto non
facciano le fonti fossili.
Biocombustibili a confronto
31
32
Idrogeno: una soluzione?
 Si continuerà a bruciare fossili per lungo tempo.
 La CO2 rimane in atmosfera e cresce in concentrazione.
 Cresce la temperatura del pianeta.
 Idrogeno da rinnovabili non prima di 20 anni.
• Occorre “medicare l’infezione” e ridurre subito le
emissioni con cambiamenti socio-economici (le
proposte del contratto).
• Intanto sviluppare una medicina, come “l’economia
dell’idrogeno” da fonti rinnovabili.
33
Idrogeno
• Costituisce il 90% degli atomi dell’universo
(atomi legati da forti energie di legame).
• E’ un vettore energetico e l’energia
necessaria a produrlo entra a far parte dei
bilanci energetici e ambientali.
• Non è conveniente in termini sia economici
che ambientali la produzione da fossili.
• la generazione diffusa di piccola taglia da
fonti rinnovabili è di estremo interesse
(facile trasportare, alto rendimento
energetico nelle celle a combustibile).
34
Source: World Fuel Cell Council, Nuvera
Security
energia
Competitività
internazionale
Riduzione
gas serra
Inquinamento
locale
Stati UnitiStati Uniti
GiapponeGiappone
EuropaEuropa
Bassa Importanza Alta
 Riduzione delle emissioni di gas serra –
inquinamento globale
 Riduzione delle emissioni di inquinanti
locali
 Diversificazione delle fonti primarie,
riduzione della dipendenza dalle
importazioni
 Aumento della competitività
dell’industria nazionale con la creazione
di nuove opportunità ad alto valore
aggiunto
 Riduzione delle emissioni di gas serra –
inquinamento globale
 Riduzione delle emissioni di inquinanti
locali
 Diversificazione delle fonti primarie,
riduzione della dipendenza dalle
importazioni
 Aumento della competitività
dell’industria nazionale con la creazione
di nuove opportunità ad alto valore
aggiunto
Perché l’idrogeno?
35
Idrogeno: Quanto e da dove?
Le quantità in gioco
Per riconvertire l’economia USA 150 milioni ton/anno di H2
1350 milioni ton/anno di H2O
Nota:
• acque per uso domestico in USA: 1340 milioni ton/anno
• acque per veicoli tutto idrogeno USA: 28 milioni ton/anno
• acque per consumo termonucleare USA: 19600 milioni ton/anno
• acque per veicoli tutto idrogeno Lombardia: 1,5 milioni ton/anno
36
Le tecnologie
Energia
H2O
biomassa
calore
H2
Nota: si può liberare H2 per elettrolisi o biochimicamente,
o termochimicamente da H2SO4 (850°C) e da HI (450°C).
37
Produzione da fonti rinnovabili – medio e lungo termine
La produzione idrogeno
attraverso dissociazione
termica dell’acqua è un
processo termodinamicamente
possibile solo ad altissime
temperature (2500-5000°C), che
presenta difficoltà nella
separazione idrogeno/ossigeno,
una volta che questi si sono
formati
ENERGIA SOLARE CONCENTRATA
H2O Dissociazione termica diretta
H2
O2 L’impiego di processi termochimici consente di
abbassare notevolmente le temperature di reazione
(800-1500°C) e di effettuare la separazione idrogeno/
ossigeno in fasi diverse del ciclo, aumentando la resa
globale del sistema (fino a rendimenti del 50%)
H2O
H2
O2
Cicli termochimici
PROCESSO ZOLFO-IODIO
PROCESSO FERRITI MISTE
PROCESSO UT-3
PROCESSO ZnO-Zn
38
L’idrogeno come combustibile (problemi 1)
Anche se per unità di peso rilascia più
energia di ogni altro carburante,
• Per ottenerlo in qualsiasi processo si perde
molta dell’energia primaria.
• Quando è convertito da metano si perde il
15% di energia primaria.
• A temperatura ambiente occupa uno spazio
3.000 volte maggiore della benzina a parità di
contenuto di energia.
• Liquefa a -256°C, è difficile da immagazzinare
ed è infiammabile.
39
L’idrogeno come combustibile (problemi 2)
• Anche a 700 atmosfere occorrono serbatoi
quattro volte più grandi di quelli tradizionali.
• Per liquefarlo occorre spendere il 30% della
sua energia.
• I costi di un motore tradizionale sono di circa
370 euro. Quelli di un motore H2FC sono circa
3.500 euro.
• Una stazione di rifornimento (da 100 a 2.000
auto) richiede da 5 a 81 MW.
40
L’idrogeno come combustibile (trasporto)
• Per trasportare la stessa energia di una
autobotte di benzina occorrono 21 autobotti
di idrogeno.
• Per 500 Km percorsi da una autobotte di
idrogeno bisogna usare il 40% del suo carico.
• L’1,4% dell’idrogeno in un gasdotto va perso
per pomparlo ogni 150 Km.
41
Efficienza dell’intero ciclo WTW
Modello Efficienza
Idrogeno ICE 11,3%
Ibrido ICE 23,9%
Idrogeno ibrido FC 25,5%
42
Decrescere e vivere bene
• Intervenire sugli sprechi energetici (isolamento termico muri e vetri,
caldaie efficienti, elettrodomestici classe A, confort sobrio, no mode, no
finestre aperte, per ogni °C in più, aumenta 7% consumo)
• Calcolare i propri consumi e risparmi – Bollette e unità di misura
• Ridurre acquisti non necessari (mi serve?)
• Razionalizzare acquisti su base energetica e produzione rifiuti (acqua
minerale... imballaggi, scatola cioccolatini vs. sfuso, insalata prelavata e
incartata...gadget inutili, sacchetto in tessuto riutilizzabile – fatevi sentire,
contagiate gli altri non c’è nulla che il responsabile acquisti tema di più che
molta gente insoddisfatta delle politiche di vendita...)
• Privilegiare consumo locale e no verdure fuori stagione – GAS
• Riciclare rifiuti (direttamente, indirettamente)
• Riusare e Riparare (No moda e usa e getta) e Regalare (costituire un luogo
di scambio usato a livello di quartiere o su sitoweb)
• Divertimenti sobri: centrati sull’uomo e non sull’oggetto, lettura,
convivialità
• Autoprodurre cibo: orto domestico, anche urbano, conserve casalinghe
• Autoprodurre energia: solare, eolico, biomassa
• Ridurre le necessità di trasporto (dove vado? perché ci vado?)
• Ottimizzare i trasporti: condividere l’auto, andare in bus o a piedi (500 m
in 5 min, in auto non ci si mette meno tra semafori e parcheggi)
• Le città, direttamente o indirettamente, sono
responsabili del 50% delle emissioni derivanti da
uso dell’energia nelle attività umane
• Molte azioni di intervento ricadono nelle
competenze dei governi locali
• I Governi regionali e locali devono condividere
insieme ai Governi Nazionali la responsabilità
nella lotta ai cambiamenti climatici
Città e Cambiamenti Climatici….
43
Esistono oggi 200mila impianti da fonti rinnovabili
di piccola e grande taglia su tutto il territorio
italiano
Comuni Italiani: su 8.092 Comuni – 7.661 hanno
almeno un impianto – 94 % del totale
Comuni solari 7.273 – di cui 108 riescono a
coprire interamente il loro fabbisogno di energia
elettrica ( il più virtuoso San Bellino in provincia di
Rovigo con 58,4 MW/1000ab
Solare Termico: ad oggi 56 comuni hanno
superato il parametro europeo di 264mq/1000ab
I Comuni e le Energie Rinnovabili….
44
Nel Gennaio 2008 la Commissione in occasione della settimana per l’Energia
Sostenibile (EUSEW 2008) ha lanciato il “Patto dei Sindaci”, un’iniziativa
mirata a coinvolgere le città europee in un percorso virtuoso di sostenibilità
energetica ed ambientale. Nell’ambito della Campagna SEE “Energia
Sostenibile per l’Europa” il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare coordina, per l’Italia, le azioni per il coinvolgimento e
sostegno delle città
L’iniziativa, su base volontaria,impegna le città a ridurre del 20% le proprie
emissioni di CO2 attraverso politiche e azioni condotte a livello locale che
incrementino la produzione di energia da fonti rinnovabili e il risparmio
energetico
Totale Comuni Aderenti al Patto dei Sindaci:
EUROPA: 2653
ITALIA: 1153
CITTA’ SOSPESE: 17 su 32 totali
Aggiornato a Maggio2011
Il patto dei Sindaci…
45
La gestione della produzione e della distribuzione
locale potrebbe essere affidata a forme consortili
che comprendono le Amministrazioni pubbliche
ed i soggetti privati produttori di energia da fonti
rinnovabili.
Reti consortili e cooperative
46
47
48
SOTTRARSI AL DOMINIO
DELLE MERCI
OBBIETTIVI ENERGETICI AMBIENTALI e SOCIALI
• 1 Tep /pro capite consumo energia.
• 1,5 Ton/anno pro capite emissione CO2.
• 50 litri pro capite di diritto all’acqua.
• Inversione overshoot day a 31/12 al 2030.
• impronta ecologica a 1,8 ha/cap al 2030
• 80 g CO2/Km e 30 km/litro max da auto al 2020.
• Diritti del lavoro, Multiculturalità, “ius soli”
Azioni virtuose in ambito locale
50
51
GLI OBIETTIVI
E LA BELLEZZA DEI NUMERI (1)
• 1,5 Tep /pro capite consumo energia. (da 4.7
media OCSE)
• 2000W/pro capite disponibilità energetica
• 1 Ton/anno pro capite emissione CO2.(da 6
attuali)
• Inversione overshoot day a 31/12 al 2030.
• impronta ecologica a 1,8 ha/cap al 2030
• 80 g CO2/Km max da auto al 2015.
52
GLI OBIETTIVI
E LA BELLEZZA DEI NUMERI (2)
• >30% risparmio al 2020.
• >210 GKWora/anno risparmio al 2020
• >90 MTon/anno riduzione CO2 al 2020
• >100.000 posti lavoro anno
• >50% riduzione spese militari
53
Ma la miglior centrale è quella
che non dovremo costruire
Per info:
agostinelli.mario@gmail.com
roberto@beati.org
www.martinbuber.eu www.energiafelice.it
“Conta non ciò che sai, ma ciò che sai
essere sbagliato”
(detto indiano)
G R A Z I E
www.marioagostinelli.it
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54

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07 Energie naturali decentrate e territoriali politiche e comportamenti

  • 1. Energie naturali, decentrate e territoriali: politiche e comportamenti a cura di Mario Agostinelli www.marioagostinelli.it www.energiafelice.it 1
  • 2. 2 Dal Don Chisciotte di Miguel Cervantes • “ O perpetuo scopritore degli antipodi, face del mondo, occhio del cielo. Tu che sempre ascendi e, a dispetto delle apparenze non ti corichi mai. Dico a te, sole, con il cui aiuto l’uomo genera l’uomo! Illumina le tenebre del mio ingegno, che senza te mi sento freddo, sfinito, incerto”
  • 3. La risposta: ridurre e cercare il sole 3
  • 4. 4 DALLA CRESCITA ALLA DECRESCITA • Revisione del modo di produzione capitalistico e radicale innovazione delle politiche economiche. • Limiti alla speculazione finanziaria • Riduzione della scala dei grandi apparati • Limiti al commercio/produzione di beni non socialmente e ecologicamente desiderabili • Riduzione generalizzata orario di lavoro • Trasferimento tassazione dai redditi a risorse naturali • Sostegno fasce deboli e piena occupazione
  • 5. 5 RIPRENDIAMOCI I BENI COMUNI! • La questione energetica è una questione di democrazia. • L’acqua, la conoscenza, la cultura sono riproducibili, pubblici, trasmissibili • La comunità aperta è luogo di partecipazione • L’energia rinnovabile può essere prodotta su scala locale in impianti di piccola e media taglia e distribuita alla rete locale, con un governo diretto delle comunità, pubblico e partecipato.
  • 6. 6 DALLA COMPETIZIONE ALLA COOPERAZIONE • No alla guerra • Riforma istituzioni internazionali • Nuove istituzioni internazionali di cooperazione e redistribuzione • Libera circolazione conoscenze (no brevetti e royalties) • Valorizzazione autosostenibile beni comuni a scala territoriale • Diffusione Reti di Economia Solidale
  • 7. 7 DALLA DIPENDENZA ALL’AUTONOMIA • Politiche culturali e educative favorenti autonomia, critica, ozio creativo e non dipendenza dalle merci • Riforma dei media:limiti alla pubblicità • Cambiamento stili di vita e consumo
  • 8. 8 SOSTITUZIONE FOSSILI CON RINNOVABILI Sostituire elettrico mondiale = 15,5 GKW • 2.5 milioni generatori eolici (2.5 MW) • 210.000 Kmquadr. pannelli fotovoltaici • 155.000 Kmquadr. solare termico N.B.Lombardia = 23.861 Kmquadr. superficie 1 mquadr pannelli fotovoltaici = 75 KWora 1 ettaro pannelli termici = 10 MKWora
  • 9. 9 SOTTRARSI AL DOMINIO DELLE MERCI • 1 Tep /pro capite consumo energia. • 1,5 Ton/anno pro capite emissione CO2. • 50 litri pro capite di diritto all’acqua. • Inversione overshoot day a 31/12 al 2030. • impronta ecologica a 1,8 ha/cap al 2030 • Diritto e diritti del lavoro • Multiculturalità, “ius soli”
  • 10. 10 LA DIMENSIONE TERRITORIALE • Imparare a trattare l’energia come aspetto territoriale • Imparare a trattare l’energia sotto il profilo della sufficienza della domanda • Remparare a trattare l’energia come fattore integrato al cibo, all’acqua, alla terra, all’atmosfera 10
  • 11. 11 UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE = RINNOVABILI RETI LUNGHE = RISPARMIO E COLLETTIVO
  • 12. 12 Un’agricoltura a bassa intensità energetica • I sistemi più tradizionali di coltivazione sono oggi anche quelli più efficienti dal punto di vista energetico (Vietnam 1:10). In seguito alla rivoluzione verde iniziata negli anni ’60, con l’impiego di fertilizzanti, sistemi d’irrigazione, imballaggio dei prodotti, oggi l’energia impiegata è maggiore di quella che se ne ricava dal raccolto ( Stati Uniti 10:1). Questo sistema produce più CO2 di quanta ne possa assorbire.
  • 13. 13 • Maggiore efficienza energetica e uso di fertilizzanti organici (agricoltura biologica) • Fonti energetiche rinnovabili e filiera corta (riduzione della distanza dalla produzione al consumo). • Produzione di biomasse ad uso energetico. • Ovviamente i consumi alimentari delle popolazioni più ricche devono diventare compatibili con il mantenimento dei processi naturali (es. dieta mediterranea con riduzione dei consumi di carne). Evoluzione del sistema agricolo
  • 14. 14 Contratto mondiale sull’energia L’energia è un bene comune Conservare le risorse energetiche e Ridurre i consumi Tecnologie per lo sfruttamento locale Autoproduzione da fonti rinnovabili Controllo pubblico della produzione e distribuzione Nuovi vettori energetici a basso impatto e trasporto collettivo
  • 15. In una città ecosostenibile: • I consumi energetici vengono ridotti al minimo. • Si utilizza oculatamente l’acqua potabile. • Si fa la raccolta differenziata dei rifiuti. • Si ricorre all’utilizzo di apparecchiature e sistemi a basso consumo. • Viene posta particolare attenzione alla costruzione degli edifici. • La mobilità dovrebbe a sua volta essere garantita trasferendo il più possibile lo spostamento a lunga percorrenza delle merci sulla ferrovia ed aumentando nelle grandi città l’offerta di mezzi pubblici per il trasporto di massa. • Per il trasporto privato il ricorso all’idrogeno da fonti rinnovabili ed alle celle a combustibile rappresenterebbero un’alternativa ai combustibili fossili. • Privilegiando il consumo di prodotti agricoli della filiera corta, si ridurrebbero i consumi energetici connessi al trasporto. 15
  • 16. 16 Istituto FraunhoferIstituto Fraunhofer CONSUMI ENERGETICI NEGLICONSUMI ENERGETICI NEGLI EDIFICIEDIFICI
  • 17. 17 La situazione in Italia degli edifici La maggioranza degli edifici risale a prima del 1965
  • 18. 18 Media Italia: 200 kWh/m2 anno Max Germania: 70 kWh/m2 anno Casa passiva: 15 kWh/m2/anno Trasmittanza
  • 19. 19 Il risparmio energetico negli edifici
  • 20. 20 Le tipologie di soluzioni negli edifici Due principali strade: la struttura e l’impiantistica
  • 22. 22 Stand-by Il presidente dell’Autorità per l’energia e il gas, nel febbraio 2010, ha messo nero su bianco che costringere tv e lettori dvd a spegnersi davvero, senza rimanere eternamente con la lucetta rossa accesa, permetterebbe di ridurre del 10% la media dei consumi delle famiglie italiane, facendo loro risparmiare 45 euro l’anno.
  • 25. 25 Una mobilità sostenibile • Il concetto di mobilità come fabbisogno costituisce il punto di riferimento sia per l’innovazione di prodotto sia per la riorganizzazione della circolazione di persone e merci. • Gli interventi riguardano: riorganizzazione e limitazione del traffico, veicoli innovativi, combustibili alternativi, riprogettazione dell’ambiente relazionale e comunicativo sotto il profilo della raggiungibilità (muscoli e mente, non solo macchine). • Per il traffico indispensabile è necessaria una politica di transizione per raggiungere il traguardo rappresentato da veicoli dotati di propulsori elettrici con celle a combustibile alimentate a idrogeno ottenuto da fonti energetiche rinnovabili. (Adozione di soluzioni intermedie industrialmente fattibili; creazione di nicchie di mercato incentivato dall’intervento pubblico, per attivare una rete di produzione e distribuzione di combustibili alternativi; sviluppo, prototipizzazione e sperimentazione di nuove soluzioni attraverso la ricerca avanzata).
  • 26. Le vie per una mobilità sostenibile Le soluzioni per una mobilità sostenibile 26
  • 27. Mobilità sostenibile I veicoli elettrici (bici,scooter, quadricicli, auto, furgoni, autobus) sono il mezzo di trasporto ecologico per eccellenza.Il costo energetico per muoversi è di 1 euro/100 Km Uno studio del wwf mostra che anche utilizzando centrali convenzionali, il risparmio energetico è dal 60 al 70 per cento rispetto ai mezzi con motore convenzionale. L’inquinamento locale è nullo, e così anche quello totale se usiamo energia rinnovabile per ricaricare le batterie, in primo luogo fotovoltaico creando un connubio perfetto. Dove si smaltiscono le batterie? Il 98% si ricicla! 27
  • 29. La mobilità elettrica Altre motivazioni per preferire la mobilità elettrica, sono: L’assenza di rumore del propulsore. Una maggiore stabilità e sicurezza della vettura, derivata dal posizionamento delle batterie che nè abbassano il baricentro. La semplicità di uso : l’assenza di cambio e frizione rende l’uso dei mezzi a disposizione anche da parte dei disabili, ottimale per sistemi di mobilità avanzata quali noleggio e car-sharing, demolendo il concetto di acquisto di proprietà dell’auto a favore dell’utilizzo. Le prestazione sono in linea con quelle dei moderni motori a scoppio e perfette per le città dove si percorrono 50-60 Km al giorno. Razionalizzazione dei consumi energetici, ricaricando ad esempio la notte, quando molta energia va sprecata. 29
  • 30. 30 I biocombustibili • In forma liquida (etanolo, biodiesel) e in forma gassosa (idrogeno e biogas) possono rappresentare una valida soluzione per contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2, anche se usati in miscele con i combustibili fossili. • L’ipotesi di una sostituzione totale dei combustibili fossili da parte dei biocombustibili presenta diverse riserve, prima fra tutte la priorità alimentare dei raccolti per combattere la fame nel mondo. L’eccessivo sfruttamento delle terre potrebbe rompere gli equilibri dell’ecosistema e infine degradare l’ambiente perfino più di quanto non facciano le fonti fossili.
  • 32. 32 Idrogeno: una soluzione?  Si continuerà a bruciare fossili per lungo tempo.  La CO2 rimane in atmosfera e cresce in concentrazione.  Cresce la temperatura del pianeta.  Idrogeno da rinnovabili non prima di 20 anni. • Occorre “medicare l’infezione” e ridurre subito le emissioni con cambiamenti socio-economici (le proposte del contratto). • Intanto sviluppare una medicina, come “l’economia dell’idrogeno” da fonti rinnovabili.
  • 33. 33 Idrogeno • Costituisce il 90% degli atomi dell’universo (atomi legati da forti energie di legame). • E’ un vettore energetico e l’energia necessaria a produrlo entra a far parte dei bilanci energetici e ambientali. • Non è conveniente in termini sia economici che ambientali la produzione da fossili. • la generazione diffusa di piccola taglia da fonti rinnovabili è di estremo interesse (facile trasportare, alto rendimento energetico nelle celle a combustibile).
  • 34. 34 Source: World Fuel Cell Council, Nuvera Security energia Competitività internazionale Riduzione gas serra Inquinamento locale Stati UnitiStati Uniti GiapponeGiappone EuropaEuropa Bassa Importanza Alta  Riduzione delle emissioni di gas serra – inquinamento globale  Riduzione delle emissioni di inquinanti locali  Diversificazione delle fonti primarie, riduzione della dipendenza dalle importazioni  Aumento della competitività dell’industria nazionale con la creazione di nuove opportunità ad alto valore aggiunto  Riduzione delle emissioni di gas serra – inquinamento globale  Riduzione delle emissioni di inquinanti locali  Diversificazione delle fonti primarie, riduzione della dipendenza dalle importazioni  Aumento della competitività dell’industria nazionale con la creazione di nuove opportunità ad alto valore aggiunto Perché l’idrogeno?
  • 35. 35 Idrogeno: Quanto e da dove? Le quantità in gioco Per riconvertire l’economia USA 150 milioni ton/anno di H2 1350 milioni ton/anno di H2O Nota: • acque per uso domestico in USA: 1340 milioni ton/anno • acque per veicoli tutto idrogeno USA: 28 milioni ton/anno • acque per consumo termonucleare USA: 19600 milioni ton/anno • acque per veicoli tutto idrogeno Lombardia: 1,5 milioni ton/anno
  • 36. 36 Le tecnologie Energia H2O biomassa calore H2 Nota: si può liberare H2 per elettrolisi o biochimicamente, o termochimicamente da H2SO4 (850°C) e da HI (450°C).
  • 37. 37 Produzione da fonti rinnovabili – medio e lungo termine La produzione idrogeno attraverso dissociazione termica dell’acqua è un processo termodinamicamente possibile solo ad altissime temperature (2500-5000°C), che presenta difficoltà nella separazione idrogeno/ossigeno, una volta che questi si sono formati ENERGIA SOLARE CONCENTRATA H2O Dissociazione termica diretta H2 O2 L’impiego di processi termochimici consente di abbassare notevolmente le temperature di reazione (800-1500°C) e di effettuare la separazione idrogeno/ ossigeno in fasi diverse del ciclo, aumentando la resa globale del sistema (fino a rendimenti del 50%) H2O H2 O2 Cicli termochimici PROCESSO ZOLFO-IODIO PROCESSO FERRITI MISTE PROCESSO UT-3 PROCESSO ZnO-Zn
  • 38. 38 L’idrogeno come combustibile (problemi 1) Anche se per unità di peso rilascia più energia di ogni altro carburante, • Per ottenerlo in qualsiasi processo si perde molta dell’energia primaria. • Quando è convertito da metano si perde il 15% di energia primaria. • A temperatura ambiente occupa uno spazio 3.000 volte maggiore della benzina a parità di contenuto di energia. • Liquefa a -256°C, è difficile da immagazzinare ed è infiammabile.
  • 39. 39 L’idrogeno come combustibile (problemi 2) • Anche a 700 atmosfere occorrono serbatoi quattro volte più grandi di quelli tradizionali. • Per liquefarlo occorre spendere il 30% della sua energia. • I costi di un motore tradizionale sono di circa 370 euro. Quelli di un motore H2FC sono circa 3.500 euro. • Una stazione di rifornimento (da 100 a 2.000 auto) richiede da 5 a 81 MW.
  • 40. 40 L’idrogeno come combustibile (trasporto) • Per trasportare la stessa energia di una autobotte di benzina occorrono 21 autobotti di idrogeno. • Per 500 Km percorsi da una autobotte di idrogeno bisogna usare il 40% del suo carico. • L’1,4% dell’idrogeno in un gasdotto va perso per pomparlo ogni 150 Km.
  • 41. 41 Efficienza dell’intero ciclo WTW Modello Efficienza Idrogeno ICE 11,3% Ibrido ICE 23,9% Idrogeno ibrido FC 25,5%
  • 42. 42 Decrescere e vivere bene • Intervenire sugli sprechi energetici (isolamento termico muri e vetri, caldaie efficienti, elettrodomestici classe A, confort sobrio, no mode, no finestre aperte, per ogni °C in più, aumenta 7% consumo) • Calcolare i propri consumi e risparmi – Bollette e unità di misura • Ridurre acquisti non necessari (mi serve?) • Razionalizzare acquisti su base energetica e produzione rifiuti (acqua minerale... imballaggi, scatola cioccolatini vs. sfuso, insalata prelavata e incartata...gadget inutili, sacchetto in tessuto riutilizzabile – fatevi sentire, contagiate gli altri non c’è nulla che il responsabile acquisti tema di più che molta gente insoddisfatta delle politiche di vendita...) • Privilegiare consumo locale e no verdure fuori stagione – GAS • Riciclare rifiuti (direttamente, indirettamente) • Riusare e Riparare (No moda e usa e getta) e Regalare (costituire un luogo di scambio usato a livello di quartiere o su sitoweb) • Divertimenti sobri: centrati sull’uomo e non sull’oggetto, lettura, convivialità • Autoprodurre cibo: orto domestico, anche urbano, conserve casalinghe • Autoprodurre energia: solare, eolico, biomassa • Ridurre le necessità di trasporto (dove vado? perché ci vado?) • Ottimizzare i trasporti: condividere l’auto, andare in bus o a piedi (500 m in 5 min, in auto non ci si mette meno tra semafori e parcheggi)
  • 43. • Le città, direttamente o indirettamente, sono responsabili del 50% delle emissioni derivanti da uso dell’energia nelle attività umane • Molte azioni di intervento ricadono nelle competenze dei governi locali • I Governi regionali e locali devono condividere insieme ai Governi Nazionali la responsabilità nella lotta ai cambiamenti climatici Città e Cambiamenti Climatici…. 43
  • 44. Esistono oggi 200mila impianti da fonti rinnovabili di piccola e grande taglia su tutto il territorio italiano Comuni Italiani: su 8.092 Comuni – 7.661 hanno almeno un impianto – 94 % del totale Comuni solari 7.273 – di cui 108 riescono a coprire interamente il loro fabbisogno di energia elettrica ( il più virtuoso San Bellino in provincia di Rovigo con 58,4 MW/1000ab Solare Termico: ad oggi 56 comuni hanno superato il parametro europeo di 264mq/1000ab I Comuni e le Energie Rinnovabili…. 44
  • 45. Nel Gennaio 2008 la Commissione in occasione della settimana per l’Energia Sostenibile (EUSEW 2008) ha lanciato il “Patto dei Sindaci”, un’iniziativa mirata a coinvolgere le città europee in un percorso virtuoso di sostenibilità energetica ed ambientale. Nell’ambito della Campagna SEE “Energia Sostenibile per l’Europa” il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare coordina, per l’Italia, le azioni per il coinvolgimento e sostegno delle città L’iniziativa, su base volontaria,impegna le città a ridurre del 20% le proprie emissioni di CO2 attraverso politiche e azioni condotte a livello locale che incrementino la produzione di energia da fonti rinnovabili e il risparmio energetico Totale Comuni Aderenti al Patto dei Sindaci: EUROPA: 2653 ITALIA: 1153 CITTA’ SOSPESE: 17 su 32 totali Aggiornato a Maggio2011 Il patto dei Sindaci… 45
  • 46. La gestione della produzione e della distribuzione locale potrebbe essere affidata a forme consortili che comprendono le Amministrazioni pubbliche ed i soggetti privati produttori di energia da fonti rinnovabili. Reti consortili e cooperative 46
  • 47. 47
  • 48. 48 SOTTRARSI AL DOMINIO DELLE MERCI OBBIETTIVI ENERGETICI AMBIENTALI e SOCIALI • 1 Tep /pro capite consumo energia. • 1,5 Ton/anno pro capite emissione CO2. • 50 litri pro capite di diritto all’acqua. • Inversione overshoot day a 31/12 al 2030. • impronta ecologica a 1,8 ha/cap al 2030 • 80 g CO2/Km e 30 km/litro max da auto al 2020. • Diritti del lavoro, Multiculturalità, “ius soli”
  • 49. Azioni virtuose in ambito locale 50
  • 50. 51 GLI OBIETTIVI E LA BELLEZZA DEI NUMERI (1) • 1,5 Tep /pro capite consumo energia. (da 4.7 media OCSE) • 2000W/pro capite disponibilità energetica • 1 Ton/anno pro capite emissione CO2.(da 6 attuali) • Inversione overshoot day a 31/12 al 2030. • impronta ecologica a 1,8 ha/cap al 2030 • 80 g CO2/Km max da auto al 2015.
  • 51. 52 GLI OBIETTIVI E LA BELLEZZA DEI NUMERI (2) • >30% risparmio al 2020. • >210 GKWora/anno risparmio al 2020 • >90 MTon/anno riduzione CO2 al 2020 • >100.000 posti lavoro anno • >50% riduzione spese militari
  • 52. 53 Ma la miglior centrale è quella che non dovremo costruire Per info: agostinelli.mario@gmail.com roberto@beati.org www.martinbuber.eu www.energiafelice.it
  • 53. “Conta non ciò che sai, ma ciò che sai essere sbagliato” (detto indiano) G R A Z I E www.marioagostinelli.it www.energiafelice.it 54