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GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
Diagnosi Energetica Strumentale e
Manutenzione Predittiva
Con il patrocinio di:
WORKSHOP FORMATIVO MURGIASMART
Fiera «LA MIA CASA» - Gravina in Puglia
26 Giugno 2015
GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
LA DIAGNOSI ENERGETICA
«una procedura sistematica volta a fornire un’adeguata conoscenza del
profilo di consumo di un edificio, di un gruppo di edifici, di un’attività ,
di un impianto industriale o di un servizio pubblico o privato, a
individuare e a quantificare le opportunità di risparmio energetico
sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati.»
definizione contenuta nella direttiva 2006/32/CE
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Ing. Rocco FERRINI
Da dove nasce questa esigenza?
Modifiche ambientali legate al surriscaldamento globale, l’aumento sempre più
repentino del prezzo del petrolio e del gas naturale, il verificarsi di dissesti ecologici
hanno portato ad una sempre maggiore consapevolezza politica verso il tema
dell’efficienza energetica e la crescita del concetto di sostenibilità ambientale …
redazione del Protocollo di KYOTO
- obiettivi vincolanti e quantificanti di limitazione dei gas a effetto serra
(riduzione delle emissioni in quantità non inferiori al 5,2% nel periodo 2008-2012 rispetto al 1990)
“PACCHETTO CLIMA-ENERGIA 20-20-20” varato dall’Unione Europea.
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la conseguente
situazione in Italia?
il recepimento del
protocollo di Kyoto a livello
europeo ha portato allo
sviluppo di molteplici
politiche volte al comparto
edilizio, che mediamente
assorbe il 40% delle fonti
energetiche convenzionali,
con conseguenti
emanazioni di leggi e
regolamenti.
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La spinta all’innovazione
energetica in edilizia è partita
dall’Unione Europea già con la
Direttiva 91/2002. La Direttiva
31/2010 pone obiettivi ambiziosi
per gli edifici di nuova
costruzione: dal 2021 dovranno
essere ad «energia prossima allo
zero». Già dal 2019 l’obbligo
dovrà essere rispettato per quelli
pubblici (scuole, sedi comunali,
biblioteche). Con la Direttiva
27/2012 sono state fissate regole
e obiettivi per l’efficienza
energetica negli edifici esistenti,
il 3% degli edifici di quelli
pubblici deve essere ristrutturato
annualmente per rispettare i
requisiti di prestazione
energetica stabiliti.
ASPETTI ANCORA DA RECEPIRE DA PARTE
DELL’ITALIA
-Le Regioni devono garantire controlli indipendenti
e sanzioni sulle certificazioni energetiche degli
edifici, come previsto dalla Legge 90/2013, che ha
recepito la Direttiva 31/2010 (individuando
organismi e soggetti a cui affidare i controlli,
intervenendo con verifiche periodiche sulla
conformità dei rapporti di ispezione e degli
attestati di certificazione emessi);
-Il Governo deve:
a) stabilire prestazioni minime e tipologia delle
fonti rinnovabili emanando il Decreto Ministeriale
previsto dal DL 28/2011;
b) reinserire la sanzione di nullità del contratto di
locazione in caso di mancata allegazione dell'APE,
escluso dal Dlgs 23 del Dicembre 2013 n. 145.
-Approvare il Piano di riqualificazione del
patrimonio edilizio come previsto dal D.lgs
102/2014.
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Ing. Rocco FERRINI
Edifici e Costruzioni in Italia
I centri italiani sono caratterizzati da tipologie costruttive
molto disparate cha vanno dall’edificio monumentale
costruito diversi secoli or sono, a costruzioni storiche
anch’esse di qualche secolo, ma che costituiscono ancora
oggi il nucleo di vita delle popolazioni con residenze e
piccole attività, a costruzioni più recenti in muratura o in
cemento armato, a volte anche rimaneggiate nel tempo con
interventi privi di criterio.
Beni Storici - Culturali Edifici Strategici - scuole Abitazioni
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Edifici in Italia …
Legge 09 gennaio 1991 n° 10
norme per l'attuazione del piano energetico nazionale
in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio
energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di
energia.
Patrimonio residenziale per epoca di costruzione
Legge 30 aprile 1976 n° 373
Norme per il contenimento del consumo energetico
per usi termici negli edifici
RISPARMIO
ENERGETICO
Legge 05 marzo 1990 n° 46
Norme per la sicurezza degli
impianti
75 %
18 %
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Ing. Rocco FERRINI
Il problema è quindi che considerato il
nostro panorama costruttivo, solitamente
siamo costretti ad operare su edifici
esistenti inadeguati
… e sui quali …
… abbiamo informazioni nella maggior
parte dei casi incomplete o addirittura
errate!!
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Ing. Rocco FERRINI
La definizione di audit energetico è ripresa a livello nazionale e
dal D.Lgs n.115 del 30 maggio 2008.
per AUDIT ENERGETICO intendiamo un insieme di attività di
rilevamento , raccolta e analisi delle prestazioni e dei consumi
energetici del sistema edificio-impianto, allo scopo di
individuare le cause degli sprechi e la presenza di eventuali
malfunzionamenti.
AUDIT ENERGETICO
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Ing. Rocco FERRINI
Obietti primari :
definizione del fabbisogno energetico dell’edificio;
definizione di indicatori di prestazione dell’involucro e degli impianti;
individuazione della presenza di situazioni di degrado dell’immobile o di
malfunzionamento degli impianti;
definizione degli interventi di riqualificazione tecnologica più appropriati per
l’immobile;
valutazione della fattibilità tecnica ed economica di ciascuna azione di riqualificazione;
miglioramento delle situazioni di comfort e sicurezza degli utenti;
riduzione di spese di gestione dell’immobile.
Obietti secondari:
conoscenza degli aspetti geometrici e dimensionali dell’edificio, effettuando ove
necessario, il rilievo geometrico dell’immobile e aggiornando le cartografie;
individuazione degli aspetti tecnologici dell’involucro edilizio;
individuazione degli aspetti impiantistici dell’edificio e controllo della corretta gestione
e funzionamento;
ricostruzione di un’immagine globale aggiornata dello stato di manutenzione.
LA DIAGNOSI ENERGETICA
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LA DIAGNOSI ENERGETICA si compone fondamentalmente di tre livelli
•Effettua una valutazione semplificata dell’efficienza energetica del sistema
edificio-impianto attraverso l’ausilio di check-list di base che verificano le
prestazioni energetiche, il funzionamento e l’efficienza dei componenti edilizi e
impiantistici.
DIAGNOSI ISPETTIVA
•Effettua una valutazione dettagliata delle prestazioni energetiche dei singoli
componenti edilizi e impiantistici, al fine di identificare con precisione le cause
degli sprechi. Viene rivolta a parti di edificio su cui sono state rilevate
vulnerabilità o malfunzionamenti. Successivamente vengono individuate azioni di
retrofit e i potenziali risparmi energetici ottenibili per ogni componente.
DIAGNOSI STANDARD
•Ha l’obiettivo di quantificare i consumi e l’efficienza energetica dell’intero sistema
edificio-impianto attraverso la simulazione statica e dinamica del comportamento
energetico e ambientale. In seguito a questa analisi si individuano le azioni di
retrofit più opportune, i risparmi energetici ottenibili, i costi e i tempi di ritorno
economico degli interventi proposti.
DIAGNOSI DI DETTAGLIO
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FASE PRIMA
DIAGNOSI
ISPETTIVA
Raccolta dei dati edilizi,
impiantistici e gestionali.
Valutazione energetica di
massima
Individuazione dei
problemi energetici
Schematizzazione degli
interventi di retrofit
FASE SECONDA
DIAGNOSI
STANDARD
Rilievo geometrico e
materico del componente
ANALISI STRUMENTALI DEL
COMPONENTE
Calcolo delle
caratteristiche termofisiche
del componente
Individuazione e verifica
della fattibilità delle azioni
di retrofit
FASE TERZA
DIAGNOSI DI
DETTAGLIO
Raccolta dei dati edili,
impiantistici e gestionali
Simulazione del
comportamento energetico
Progetto di massima degli
interventi di retrofit
Verifica della fattibilità
tecnica ed economica degli
interventi.
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Ing. Rocco FERRINI
Raccolta delle informazioni per la DIAGNOSI ISPETTIVA
INFORMAZIONI
GENERALI
DELL’EDIFICIO
Proprietà
Localizzazione
Storia dell’edificio e delle
riqualificazioni
Planimetrie ed elaborati grafici
Relazioni e capitolati tecnici
Rilievo fotografico
PRESTAZIONI
GENERALI
DELL’EDIFICIO
Prestazioni tecniche dell’edificio
Struttura e involucro edilizio
Schemi impiantistici e
prestazioni tecniche
Prestazioni delle fonti
energetiche rinnovabili
Stato di conservazione
dell’immobile
Modalità e gestione climatica
degli utenti
Tecniche di manutenzione
dell’immobile
Comfort per gli utenti
CONSUMI
ENERGETICI
DELL’EDIFICIO
Consumi termici degli ultimi tre
anni
Consumi elettrici degli ultimi tre
anni
Consumi di acqua calda
sanitaria degli ultimi tre anni
Costi di gestione energetica
dell’immobile
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Ing. Rocco FERRINI
Raccolta delle informazioni per la DIAGNOSI STANDARD
INFORMAZIONI
GENERALI SUL
COMPONENTE
Proprietà
Localizzazione, esposizione e
orientamento
Caratteristiche funzionali e
modalità di utilizzo
Tecniche di manutenzione
Difetti e malfunzionamenti
DIMENSIONI E
PRESTAZIONI
TECNICHE DEL
COMPONENTE
Dimensioni geometriche
Stratigrafia dei componenti
opachi
Caratteristiche e prestazioni
dei componenti trasparenti
Rendimento degli impianti
meccanici
Tipologia e caratteristiche
degli impianti elettrici
Produzione e caratteristiche
delle fonti rinnovabili
RISULTATI DELLE
PROVE
SPERIMENTALI
EFFETTUATE
Report di analisi termografica
Risultati delle prove
termoflussimetriche
Risultati delle prove soniche
Relazione del Blower Door
Test
Monitoraggio ambientale
Monitoraggio energetico
Analisi del comfort
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Raccolta delle informazioni per la DIAGNOSI DI DETTAGLIO
INFORMAZIONI
GENERALI
DELL’EDIFICIO
Proprietà
Ubicazioni e inquadramento
urbanistico
Funzioni e modalità di utilizzo
Tecniche di manutenzione
Stato di conservazione, difetti
e malfunzionamenti
DIMENSIONI E
PRESTAZIONI
TECNICHE DEL
COMPONENTE
Dimensioni e prestazioni
tecniche dell’edificio
Dimensioni geometriche
precise
Caratteristiche termofisiche
dell’involucro edilizio
Caratteristiche prestazionali
degli impianti
Prestazioni delle fonti
energetiche rinnovabili
Gestione termica e luminosa
Costi di gestione impiantistica
RISULTATI DELLE
PROVE
SPERIMENTALI
EFFETTUATE
Report di analisi termografica
Risultati delle prove
termoflussimetriche
Risultati delle prove soniche
Relazione del Blower Door
Test
Monitoraggio ambientale
Monitoraggio energetico
Analisi del comfort
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Ing. Rocco FERRINI
Nel patrimonio edilizio esistente è particolarmente difficile reperire le
informazioni relative alle caratteristiche tecnologiche della costruzione
poiché nella maggior parte dei casi manca il progetto originario oppure
sono state fatte delle modifiche rispetto all’assetto iniziale.
Al fine di acquisire informazioni più approfondite sullo stato di fatto e
sulle condizioni di conservazione dell’edificio è necessario utilizzare
alcune tecniche diagnostiche quali le prove strumentali.
Esse possono essere di tipo:
• non distruttivo: Termografia infrarossi, tomografia sonica, Blower
door test, termoflussimetria, esame visivo;
• distruttivo: endoscopia e carotaggio
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Strumenti, risultati, vantaggi e svantaggi delle prove non distruttive
PROVA NON
DISTRUTTIVA
STRUMENTI RISULTATI VANTAGGI SVANTAGGI
ESAME VISIVO
Diretto: occhio
nudo
Remoto: macchina
fotografica, sistemi
video,
automatizzati e
robotizzati
Osservazione della
presenza di difetti e
malfunzionamenti
Analisi complessiva.
Tempistiche di analisi
ridotte.
Limitato livello di
precisione.
Necessità di
approfondimenti
strumentali.
TERMOGRAFIA A RAGGI
INFRAROSSI
Termocamera a
raggi infrarossi
Mappatura della
temperatura
superficiale apparente
del corpo
Assenza di contatto.
Tempistiche di analisi
ridotte.
Strumentazione
portatile.
Dipendenza delle
condizioni climatiche.
Limitato a zone
accessibili
ANALISI SONICHE
Rilevatore di onde
soniche
Verifica
dell’omogeneità degli
elementi strutturali
Tempistiche di analisi
ridotte.
Strumentazione
facilmente
trasportabile.
Limitato a zone
accessibili
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L’analisi effettuata direttamente in situ si prefigge lo scopo di valutare le prestazioni
energetiche e ambientali dell’edificio, attraverso l’impiego di tecniche che alterino il
meno possibile la struttura.
L’impiego di tali tecniche è necessario per limitare il danneggiamento locale del
manufatto e per monitorare nel tempo l’andamento delle prestazioni energetiche e
il miglioramento ottenuto con gli interventi di riqualificazione.
Prova Settore d’impiego
A B C D E F G
Esame visivo ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
Termografia a raggi
infrarossi
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
Analisi sonica ■ ■ ■
termoflussimetria ■
NOTE: A= DIAGNOSI ENERGETICA; B= ANALISI STRUTTURALE; C= RESTAURO; D= ARCHEOLOGIA; E= INDUSTRIA;
F= AMBITO ELETTRICO.
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Attraverso il BLOWER DOOR TEST è possibile acquisire informazioni su:
• Involucro opaco
• Infiltrazione e fuga d’aria
• Permeabilità all’aria;
• Ermeticità;
• Stima del ricambio d’aria;
• Irregolarità nella posa dei materiali costruttivi;
• Involucro trasparente
• Permeabilità all’aria;
• Infiltrazione d’aria;
• Errore nella posa di finestre o vetri;
• Isolamento termico
• Degrado dovuto a infiltrazione d’aria;
IL BLOWER DOOR TEST - UNI 13829
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Ing. Rocco FERRINI
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Attraverso l’ ANALISI SONICA è possibile acquisire informazioni su:
• Struttura costruttiva
• Presenza di cavità, fessurazioni, e disomogeneità strutturali;
• Ponti termici di materia;
• Involucro opaco
• Morfologia della sezione muraria;
• Presenza di vuoti, difetti, o lesioni interne alla struttura muraria;
• Resistenza della muratura;
• Qualità dei giunti delle malte;
• Omogeneità della parete;
• Intervento di consolidamento;
• Isolamento termico
• Mancanza dell’isolamento;
• Irregolarità nella posa dell’isolamento;
• Disuniformità e degrado dell’isolamento termico;
INDAGINE SONICA SULLE MURATURE - UNI 12504-4
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Le cosiddette “prove soniche” rappresentano una interessante risposta alla
caratterizzazione rapida e poco costosa di porzioni di muratura di volume
consistente.
La misura della velocità di penetrazione di un’onda di
frequenza medio-bassa all’interno della parete,
effettuata adottando una griglia sufficientemente estesa
(alcuni metri quadrati) di punti di emissione e punti di
ricezione dell’onda, consente di realizzare una
“tomografia sonica” della parete che permette di
ricavare informazioni preziose sulla densità media del
materiale esaminato e sulla presenza di eventuali zone
di densità bassa.
Questa tecnica di indagine ha usualmente una
utilità di confronto rivolta alla definizione di “zone”
di murature tra loro omogenee.
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Le indagini soniche sono utilizzate nella diagnosi della
muratura per:
 qualificare la morfologia della sezione, individuando la
presenza di vuoti o difetti o lesioni;
 controllare le caratteristiche della muratura dopo interventi di
consolidamento (iniezioni di malte e resine o ristilature di
giunti).
Le onde elastiche per indagini non distruttive su murature in pietra o mattoni,
caratterizzate da elevata disomogeneità, sono generate con basse frequenze (da 3 a 20
KHz) mediante appositi trasduttori (ad esempio martelli strumentati).
La velocità di trasmissione è minima attraverso l’aria.
All’aumentare del livello di danneggiamento della muratura e
quindi della presenza di fessure e vuoti la velocità misurata
diminuisce rispetto alle zone compatte.
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Attraverso l’analisi TERMOFLUSSIMETRICA è possibile acquisire
informazioni su:
• Involucro opaco e trasparente
• Prestazione di trasmittanza, di conduttanza e di resistenza;
La termoflussimetria consiste nel rilevare il
flusso termico che attraversa un continuo: è
una tecnica diagnostica non invasiva e non
distruttiva che consente, mediante misure e
calcoli, di valutare la trasmittanza termica (U)
operativa di un dato componente edilizio.
INDAGINE TERMOFLUSSIMETRICA - ISO 9869
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Per la verifica delle prestazioni energetiche ci si può riferire, in
mancanza di dati a valutazioni operative effettuate in ottemperanza ad
una specifica norma per misurare in loco alcune grandezze termofisiche
fondamentali, quali la trasmittanza termica, dei componenti edilizi.
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Il termoflussimetro è l’unico
strumento che consente di valutare,
misurando in maniera
“quantitativa” e senza alcun
intervento invasivo/distruttivo,
l’esatto isolamento termico di un
componente edilizio (ricavandone
la U: trasmittanza termica)
attraverso la valutazione della
trasmissione del calore per
conduzione del flusso termico
attraverso un continuo.
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Ing. Rocco FERRINI
Un’indagine formalmente corretta
ed a norma ISO 9869 necessita di
un intervallo temporale minimo
che sia sufficiente, infatti gli
strumenti devono essere lasciati
in opera per un periodo di tempo
variabile a seconda delle
condizioni climatiche e del tipo di
struttura indagata; la norma ha
pertanto stabilito che la
tempistica minima per il rilievo più
efficace e realistico sia di 3 giorni
= 72 ore.
La strumentazione (conforme alla normativa ISO 9869, il riferimento per questo tipo di prove) si compone di:
A. n°1 strumento di misura ed immagazzinamento dei dati (il "data logger")
B. n°1 piastra flussimetrica (che produrrà il flusso termico attraverso il componente edilizio oggetto di
indagine)
C. n°4 sonde a contatto per la misura delle temperature delle pareti: 2 interne (visibili nodo di misura 1) ed
altre 2 esterne (visibili al nodo di misura 2).
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LA TERMOGRAFIA INFRAROSSO - UNI 13187
TERMOGRAFIA, cioè « scrivere con il calore »
E’ la scienza che permette di acquisire ed
analizzare le informazioni provenienti da
dispositivi termici di rilevamento senza contatto.
L’acquisizione delle immagini avviene nel campo
dell’infrarosso, cioè delle onde elettromagnetiche di
lunghezza d’onda oltre il rosso dello spettro del visibile,
sfruttando il fenomeno fisico della trasmissione di calore per
irraggiamento che avviene per tutti gli oggetti che presentano
una temperatura superiore allo zero assoluto.
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Attraverso la TERMOGRAFIA è possibile acquisire informazioni su:
• Struttura costruttiva
• Fessurazioni e cedimenti strutturali;
• Ponti termici di forma e di materia;
• Involucro opaco
• Irregolarità nella posa dei materiali costruttivi;
• Degrado, distacco, rigonfiamento, e fessurazione dell’intonaco e delle
finiture superficiali, muffa e funghi;
• Infiltrazione, risalita capillare, assorbimento e percolazione di acqua;
• Umidità superficiale e interstiziale;
• Involucro trasparente
• Differenze di resistenza termica tra i componenti;
• Errore nella posa di finestre o vetri;
• Permeabilità e infiltrazione d’acqua;
• Isolamento termico
• Presenza o assenza di materiale isolante;
• Irregolarità nella posa del cappotto e dell’isolamento termoacustico;
• Disuniformità e degrado dell’isolamento termico;
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• Sistema di distribuzione
• Isolamento termico delle tubazioni;
• Perdite d’acqua;
• Sistema di emissione
• Efficienza di funzionamento dei terminali scaldanti e refrigeranti;
• Temperatura di funzionamento;
• Perdite d’acqua;
• Impianto elettrico
• Efficienza e sicurezza di funzionamento;
• Allentamento o corrosione delle connessioni elettriche;
• Stato di conservazione dei cavi scoperti;
• Infiltrazioni d’aria dalle prese elettriche e dagli apparecchi di
illuminazione;
• Fonti energetiche rinnovabili
• Efficienza, pulizia e manutenzione dei pannelli fotovoltaici;
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Ing. Rocco FERRINI
PRESENZA DI INFILTRAZIONI/UMIDITA’
QUADRI FESSURATIVIDISPERSIONI E PONTI TERMICI DISTACCHI DEL RIVESTIMENTO
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RICERCA E VERIFICA DI IMPIANTI
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VERIFICA POSA ISOLAMENTO
A CAPPOTTO
CHIUSURA NASCOSTA
VANO PORTA
DISPERSIONI E PONTI TERMICI
PRESENZA DI DISOMOGENEITA’
NELLA CHIUSURA ESTERNA
COMPONENTI STRUTTURALI
NASCOSTE (NERVATURE)
PRESENZA DI ARCHITRAVE SOTTO
RIVESTIMENTO DI INTONACO
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Ing. Rocco FERRINI
La MANUTENZIONE PREDITTIVA è un approccio manutentivo, attraverso
l’uso della termografia infrarosso che ha le sue origini nel campo
industriale.
Trova applicazione nel monitoraggio continuo e della previsione
(appunto predittivo) di un evento o guasto, prevedendone la
sostituzione anticipata ovvero il mantenimento del programma
manutentivo stabilito.
Trova la sua applicazione in ambito industriale e civile per quanto
riguarda il monitoraggio di:
• Impianti elettrici in BT e MT;
• Impianti fotovoltaici;
• Scambiatori di calore di forni;
• Controllo dei livelli in silos e serbatoi;
• Controllo della temperatura degli stampi;
• Controllo di imbarcazioni in vetroresina.
LA MANUTENZIONE PREDITTIVA
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Nei sistemi industriali si è soliti considerare due tipologie di manutenzione:
manutenzione ordinaria, intesa come conservativa della funzione alla quale
sono destinati gli impianti, o sostitutiva di parti che non causano disagi
apprezzabili (es. sostituzione di una lampada);
manutenzione su guasto, intesa come sostituzione di parti rilevanti di
impianto, o che comunque fuori servizio creano disagi apprezzabili (senza
modifica dell’assetto o della potenzialità dell’impianto stesso; es. riparazione
di un motore del frigorifero in un negozio di surgelati).
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Molteplici benefici giustificano l'applicazione
della manutenzione predittiva:
1. riduzione delle fermate per guasto;
2. riduzione dei tempi di riparazione;
3. riduzione dei guasti indotti da un guasto
precedente;
4.sfruttamento ottimale dei componenti
secondo la loro vita utile;
5. limitazione delle derive qualitative 6.
ottimizzazione della ricambistica.
I BENEFICI ATTESI DALLA MANUTENZIONE :
I benefici attesi dalla manutenzione di un
impianto sono:
1. assicurare la continuità del servizio almeno
per i componenti critici di una determinata
attività
2. allineare lo stato di obsolescenza degli
impianti con la curva di ammortamento
prevista;
3. mantenere il livello di sicurezza originario
nei confronti di persone o cose.
4. Ridurre i costi
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Un metodo per esprimere il "beneficio complessivo"
determinato dall'effetto dei singoli fattori sopra menzionati è il
ragguaglio al risparmio economico. Si tratta di effettuare un
bilancio costi-benefici tra i costi imputabili direttamente ed
indirettamente all'applicazione della manutenzione predittiva ed
i benefici che da essa discendono.
La situazione di riferimento per l'individuazione sia dei costi che
dei benefici è ovviamente quella esistente senza l'attuazione
della predittiva.
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Costi diretti della manutenzione preventiva
Sono quelli derivanti dall'ammortamento degli strumenti hardware
e software impiegati nei rilievi e nell'analisi dei dati, del relativo
personale coinvolto. In caso di terziarizzazione è il costo del service.
Costi indotti della manutenzione preventiva
Sono le perdite di produzione dovuta all'esecuzione degli interventi
ispettivi e riparativi, gli ammortamenti dei costi sostenuti per la
predisposizione al mantenimento preventivo e per le analisi
ingegneristiche atte a determinare la predittiva più opportuna a
ciascun tipo di mezzo di lavoro.
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Benefici derivanti
Minori costi di produzione persi per guasti, o di recupero produzione
(laddove il recupero sia possibile), risparmio di ricambi (rispetto alla
manutenzione programmata), riduzione costi per scarti qualitativi,
riduzione ammortamento per recupero del degrado del mezzo.
ASSUNTI FONDAMENTALI:
1. gli interventi predittivi sono eseguiti in tempi non richiesti dalla
produzione.
2. le perdite di produzione per guasto, derivanti dall'assenza di
manutenzione predittiva, sono interamente recuperate in tempi non
richiesti dalla produzione.
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Le indagini termografiche applicate agli impianti elettrici ed industriali
sono una tecnica di condizione (condition monitoring) in cui ispezioni
periodiche sono in grado di determinare la condizione operativa
dell’impianto o della macchina e pianificare quindi gli interventi in base
alla gravità reale dei problemi riscontrati.
Possono riferirsi a:
• Indici di anomalia basati sulla temperatura corretta del componente
monitorando la temperatura;
• Indici di anomalia basati sul confronto con componenti analoghi con
lo stesso carico di esercizio.
Esempi di termografia in ambito Industriale
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Sviluppo di Calore
per effetto Joule.
Il passaggio di
corrente elettrica
attraverso un
conduttore produce
calore.
Quando si verifica un
problema, al
passaggio della
Corrente si produce
più calore e la
Termocamera può
vederlo facilmente.
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Collegamento improprio e
guasto interno
Collegamenti difettosi
GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
19,0°C
67,0°C
20
30
40
50
60
SP01
SP02
SP03
SP04
Fig. 5Analysis File name D0114-02.IMG
Label Value
[°C]
Min
[°C]
Max
[°C]
Max - Min
[K]
Image 22,2 66,1 43,8
SP01 65,7 Conduttore ingresso F1 interruttore 1Q6
SP02 51,7 Conduttore uscita F2 interruttore 1Q6
SP03 58,3 Lato calotta interruttore 1Q6
SP04 52,2 Fronte calotta interruttore 1Q6
GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
1
7
2
3
4
5
6
7
Trovare un problema
nascosto tra migliaia di
connessioni!
Manutenzione predittiva
GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
Manutenzione predittiva
GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
2
8
4
6
8
Cuscinetto
difettoso!
GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
Verifica coibentazioni tubazioni di caldaia e mandata impianti
GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
Verifica impianti Fotovoltaici
Le celle surriscaldate non
funzionano correttamente
GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
Differenze termiche
evidenziano difetti di
funzionamento
Se una cella fotovoltaica difettosa produce
meno elettricità, normalmente aumenta la
sua resistenza e quindi produce più calore
delle altre celle
Diagnosi dei problemi
 Intero modulo più caldo del normale, indica
problemi di connessioni
 Celle o stringhe di celle più calde del
normale, possono essere causati da diodi di
bypass difettosi, cortocircuiti interni,
infiltrazioni d’acqua oppure difetti di
fabbricazione della cella
 Paragonare avanti e dietro del pannello
 Paragonare sotto carico e non
GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione
Ing. Rocco FERRINI
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
ING. ROCCO FERRINI
Tecnico certificato PND ISO 9712:2012
Settore civile / industriale
Info: info@ferrinidep.it web: www.ferrinidep.it

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06 ing. Ferrini - Diagnosi energetica strumentale e manutenzione predittiva

  • 1. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Diagnosi Energetica Strumentale e Manutenzione Predittiva Con il patrocinio di: WORKSHOP FORMATIVO MURGIASMART Fiera «LA MIA CASA» - Gravina in Puglia 26 Giugno 2015
  • 2. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI LA DIAGNOSI ENERGETICA «una procedura sistematica volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo di un edificio, di un gruppo di edifici, di un’attività , di un impianto industriale o di un servizio pubblico o privato, a individuare e a quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati.» definizione contenuta nella direttiva 2006/32/CE
  • 3. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Da dove nasce questa esigenza? Modifiche ambientali legate al surriscaldamento globale, l’aumento sempre più repentino del prezzo del petrolio e del gas naturale, il verificarsi di dissesti ecologici hanno portato ad una sempre maggiore consapevolezza politica verso il tema dell’efficienza energetica e la crescita del concetto di sostenibilità ambientale … redazione del Protocollo di KYOTO - obiettivi vincolanti e quantificanti di limitazione dei gas a effetto serra (riduzione delle emissioni in quantità non inferiori al 5,2% nel periodo 2008-2012 rispetto al 1990) “PACCHETTO CLIMA-ENERGIA 20-20-20” varato dall’Unione Europea.
  • 4. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI la conseguente situazione in Italia? il recepimento del protocollo di Kyoto a livello europeo ha portato allo sviluppo di molteplici politiche volte al comparto edilizio, che mediamente assorbe il 40% delle fonti energetiche convenzionali, con conseguenti emanazioni di leggi e regolamenti.
  • 5. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI La spinta all’innovazione energetica in edilizia è partita dall’Unione Europea già con la Direttiva 91/2002. La Direttiva 31/2010 pone obiettivi ambiziosi per gli edifici di nuova costruzione: dal 2021 dovranno essere ad «energia prossima allo zero». Già dal 2019 l’obbligo dovrà essere rispettato per quelli pubblici (scuole, sedi comunali, biblioteche). Con la Direttiva 27/2012 sono state fissate regole e obiettivi per l’efficienza energetica negli edifici esistenti, il 3% degli edifici di quelli pubblici deve essere ristrutturato annualmente per rispettare i requisiti di prestazione energetica stabiliti. ASPETTI ANCORA DA RECEPIRE DA PARTE DELL’ITALIA -Le Regioni devono garantire controlli indipendenti e sanzioni sulle certificazioni energetiche degli edifici, come previsto dalla Legge 90/2013, che ha recepito la Direttiva 31/2010 (individuando organismi e soggetti a cui affidare i controlli, intervenendo con verifiche periodiche sulla conformità dei rapporti di ispezione e degli attestati di certificazione emessi); -Il Governo deve: a) stabilire prestazioni minime e tipologia delle fonti rinnovabili emanando il Decreto Ministeriale previsto dal DL 28/2011; b) reinserire la sanzione di nullità del contratto di locazione in caso di mancata allegazione dell'APE, escluso dal Dlgs 23 del Dicembre 2013 n. 145. -Approvare il Piano di riqualificazione del patrimonio edilizio come previsto dal D.lgs 102/2014.
  • 6. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Edifici e Costruzioni in Italia I centri italiani sono caratterizzati da tipologie costruttive molto disparate cha vanno dall’edificio monumentale costruito diversi secoli or sono, a costruzioni storiche anch’esse di qualche secolo, ma che costituiscono ancora oggi il nucleo di vita delle popolazioni con residenze e piccole attività, a costruzioni più recenti in muratura o in cemento armato, a volte anche rimaneggiate nel tempo con interventi privi di criterio. Beni Storici - Culturali Edifici Strategici - scuole Abitazioni
  • 7. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Edifici in Italia … Legge 09 gennaio 1991 n° 10 norme per l'attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. Patrimonio residenziale per epoca di costruzione Legge 30 aprile 1976 n° 373 Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici RISPARMIO ENERGETICO Legge 05 marzo 1990 n° 46 Norme per la sicurezza degli impianti 75 % 18 %
  • 8. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Il problema è quindi che considerato il nostro panorama costruttivo, solitamente siamo costretti ad operare su edifici esistenti inadeguati … e sui quali … … abbiamo informazioni nella maggior parte dei casi incomplete o addirittura errate!!
  • 9. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI La definizione di audit energetico è ripresa a livello nazionale e dal D.Lgs n.115 del 30 maggio 2008. per AUDIT ENERGETICO intendiamo un insieme di attività di rilevamento , raccolta e analisi delle prestazioni e dei consumi energetici del sistema edificio-impianto, allo scopo di individuare le cause degli sprechi e la presenza di eventuali malfunzionamenti. AUDIT ENERGETICO
  • 10. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Obietti primari : definizione del fabbisogno energetico dell’edificio; definizione di indicatori di prestazione dell’involucro e degli impianti; individuazione della presenza di situazioni di degrado dell’immobile o di malfunzionamento degli impianti; definizione degli interventi di riqualificazione tecnologica più appropriati per l’immobile; valutazione della fattibilità tecnica ed economica di ciascuna azione di riqualificazione; miglioramento delle situazioni di comfort e sicurezza degli utenti; riduzione di spese di gestione dell’immobile. Obietti secondari: conoscenza degli aspetti geometrici e dimensionali dell’edificio, effettuando ove necessario, il rilievo geometrico dell’immobile e aggiornando le cartografie; individuazione degli aspetti tecnologici dell’involucro edilizio; individuazione degli aspetti impiantistici dell’edificio e controllo della corretta gestione e funzionamento; ricostruzione di un’immagine globale aggiornata dello stato di manutenzione. LA DIAGNOSI ENERGETICA
  • 11. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI LA DIAGNOSI ENERGETICA si compone fondamentalmente di tre livelli •Effettua una valutazione semplificata dell’efficienza energetica del sistema edificio-impianto attraverso l’ausilio di check-list di base che verificano le prestazioni energetiche, il funzionamento e l’efficienza dei componenti edilizi e impiantistici. DIAGNOSI ISPETTIVA •Effettua una valutazione dettagliata delle prestazioni energetiche dei singoli componenti edilizi e impiantistici, al fine di identificare con precisione le cause degli sprechi. Viene rivolta a parti di edificio su cui sono state rilevate vulnerabilità o malfunzionamenti. Successivamente vengono individuate azioni di retrofit e i potenziali risparmi energetici ottenibili per ogni componente. DIAGNOSI STANDARD •Ha l’obiettivo di quantificare i consumi e l’efficienza energetica dell’intero sistema edificio-impianto attraverso la simulazione statica e dinamica del comportamento energetico e ambientale. In seguito a questa analisi si individuano le azioni di retrofit più opportune, i risparmi energetici ottenibili, i costi e i tempi di ritorno economico degli interventi proposti. DIAGNOSI DI DETTAGLIO
  • 12. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI FASE PRIMA DIAGNOSI ISPETTIVA Raccolta dei dati edilizi, impiantistici e gestionali. Valutazione energetica di massima Individuazione dei problemi energetici Schematizzazione degli interventi di retrofit FASE SECONDA DIAGNOSI STANDARD Rilievo geometrico e materico del componente ANALISI STRUMENTALI DEL COMPONENTE Calcolo delle caratteristiche termofisiche del componente Individuazione e verifica della fattibilità delle azioni di retrofit FASE TERZA DIAGNOSI DI DETTAGLIO Raccolta dei dati edili, impiantistici e gestionali Simulazione del comportamento energetico Progetto di massima degli interventi di retrofit Verifica della fattibilità tecnica ed economica degli interventi.
  • 13. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Raccolta delle informazioni per la DIAGNOSI ISPETTIVA INFORMAZIONI GENERALI DELL’EDIFICIO Proprietà Localizzazione Storia dell’edificio e delle riqualificazioni Planimetrie ed elaborati grafici Relazioni e capitolati tecnici Rilievo fotografico PRESTAZIONI GENERALI DELL’EDIFICIO Prestazioni tecniche dell’edificio Struttura e involucro edilizio Schemi impiantistici e prestazioni tecniche Prestazioni delle fonti energetiche rinnovabili Stato di conservazione dell’immobile Modalità e gestione climatica degli utenti Tecniche di manutenzione dell’immobile Comfort per gli utenti CONSUMI ENERGETICI DELL’EDIFICIO Consumi termici degli ultimi tre anni Consumi elettrici degli ultimi tre anni Consumi di acqua calda sanitaria degli ultimi tre anni Costi di gestione energetica dell’immobile
  • 14. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Raccolta delle informazioni per la DIAGNOSI STANDARD INFORMAZIONI GENERALI SUL COMPONENTE Proprietà Localizzazione, esposizione e orientamento Caratteristiche funzionali e modalità di utilizzo Tecniche di manutenzione Difetti e malfunzionamenti DIMENSIONI E PRESTAZIONI TECNICHE DEL COMPONENTE Dimensioni geometriche Stratigrafia dei componenti opachi Caratteristiche e prestazioni dei componenti trasparenti Rendimento degli impianti meccanici Tipologia e caratteristiche degli impianti elettrici Produzione e caratteristiche delle fonti rinnovabili RISULTATI DELLE PROVE SPERIMENTALI EFFETTUATE Report di analisi termografica Risultati delle prove termoflussimetriche Risultati delle prove soniche Relazione del Blower Door Test Monitoraggio ambientale Monitoraggio energetico Analisi del comfort
  • 15. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Raccolta delle informazioni per la DIAGNOSI DI DETTAGLIO INFORMAZIONI GENERALI DELL’EDIFICIO Proprietà Ubicazioni e inquadramento urbanistico Funzioni e modalità di utilizzo Tecniche di manutenzione Stato di conservazione, difetti e malfunzionamenti DIMENSIONI E PRESTAZIONI TECNICHE DEL COMPONENTE Dimensioni e prestazioni tecniche dell’edificio Dimensioni geometriche precise Caratteristiche termofisiche dell’involucro edilizio Caratteristiche prestazionali degli impianti Prestazioni delle fonti energetiche rinnovabili Gestione termica e luminosa Costi di gestione impiantistica RISULTATI DELLE PROVE SPERIMENTALI EFFETTUATE Report di analisi termografica Risultati delle prove termoflussimetriche Risultati delle prove soniche Relazione del Blower Door Test Monitoraggio ambientale Monitoraggio energetico Analisi del comfort
  • 16. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Nel patrimonio edilizio esistente è particolarmente difficile reperire le informazioni relative alle caratteristiche tecnologiche della costruzione poiché nella maggior parte dei casi manca il progetto originario oppure sono state fatte delle modifiche rispetto all’assetto iniziale. Al fine di acquisire informazioni più approfondite sullo stato di fatto e sulle condizioni di conservazione dell’edificio è necessario utilizzare alcune tecniche diagnostiche quali le prove strumentali. Esse possono essere di tipo: • non distruttivo: Termografia infrarossi, tomografia sonica, Blower door test, termoflussimetria, esame visivo; • distruttivo: endoscopia e carotaggio
  • 17. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Strumenti, risultati, vantaggi e svantaggi delle prove non distruttive PROVA NON DISTRUTTIVA STRUMENTI RISULTATI VANTAGGI SVANTAGGI ESAME VISIVO Diretto: occhio nudo Remoto: macchina fotografica, sistemi video, automatizzati e robotizzati Osservazione della presenza di difetti e malfunzionamenti Analisi complessiva. Tempistiche di analisi ridotte. Limitato livello di precisione. Necessità di approfondimenti strumentali. TERMOGRAFIA A RAGGI INFRAROSSI Termocamera a raggi infrarossi Mappatura della temperatura superficiale apparente del corpo Assenza di contatto. Tempistiche di analisi ridotte. Strumentazione portatile. Dipendenza delle condizioni climatiche. Limitato a zone accessibili ANALISI SONICHE Rilevatore di onde soniche Verifica dell’omogeneità degli elementi strutturali Tempistiche di analisi ridotte. Strumentazione facilmente trasportabile. Limitato a zone accessibili
  • 18. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI L’analisi effettuata direttamente in situ si prefigge lo scopo di valutare le prestazioni energetiche e ambientali dell’edificio, attraverso l’impiego di tecniche che alterino il meno possibile la struttura. L’impiego di tali tecniche è necessario per limitare il danneggiamento locale del manufatto e per monitorare nel tempo l’andamento delle prestazioni energetiche e il miglioramento ottenuto con gli interventi di riqualificazione. Prova Settore d’impiego A B C D E F G Esame visivo ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Termografia a raggi infrarossi ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Analisi sonica ■ ■ ■ termoflussimetria ■ NOTE: A= DIAGNOSI ENERGETICA; B= ANALISI STRUTTURALE; C= RESTAURO; D= ARCHEOLOGIA; E= INDUSTRIA; F= AMBITO ELETTRICO.
  • 19. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Attraverso il BLOWER DOOR TEST è possibile acquisire informazioni su: • Involucro opaco • Infiltrazione e fuga d’aria • Permeabilità all’aria; • Ermeticità; • Stima del ricambio d’aria; • Irregolarità nella posa dei materiali costruttivi; • Involucro trasparente • Permeabilità all’aria; • Infiltrazione d’aria; • Errore nella posa di finestre o vetri; • Isolamento termico • Degrado dovuto a infiltrazione d’aria; IL BLOWER DOOR TEST - UNI 13829
  • 20. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI
  • 21. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Attraverso l’ ANALISI SONICA è possibile acquisire informazioni su: • Struttura costruttiva • Presenza di cavità, fessurazioni, e disomogeneità strutturali; • Ponti termici di materia; • Involucro opaco • Morfologia della sezione muraria; • Presenza di vuoti, difetti, o lesioni interne alla struttura muraria; • Resistenza della muratura; • Qualità dei giunti delle malte; • Omogeneità della parete; • Intervento di consolidamento; • Isolamento termico • Mancanza dell’isolamento; • Irregolarità nella posa dell’isolamento; • Disuniformità e degrado dell’isolamento termico; INDAGINE SONICA SULLE MURATURE - UNI 12504-4
  • 22. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Le cosiddette “prove soniche” rappresentano una interessante risposta alla caratterizzazione rapida e poco costosa di porzioni di muratura di volume consistente. La misura della velocità di penetrazione di un’onda di frequenza medio-bassa all’interno della parete, effettuata adottando una griglia sufficientemente estesa (alcuni metri quadrati) di punti di emissione e punti di ricezione dell’onda, consente di realizzare una “tomografia sonica” della parete che permette di ricavare informazioni preziose sulla densità media del materiale esaminato e sulla presenza di eventuali zone di densità bassa. Questa tecnica di indagine ha usualmente una utilità di confronto rivolta alla definizione di “zone” di murature tra loro omogenee.
  • 23. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Le indagini soniche sono utilizzate nella diagnosi della muratura per:  qualificare la morfologia della sezione, individuando la presenza di vuoti o difetti o lesioni;  controllare le caratteristiche della muratura dopo interventi di consolidamento (iniezioni di malte e resine o ristilature di giunti). Le onde elastiche per indagini non distruttive su murature in pietra o mattoni, caratterizzate da elevata disomogeneità, sono generate con basse frequenze (da 3 a 20 KHz) mediante appositi trasduttori (ad esempio martelli strumentati). La velocità di trasmissione è minima attraverso l’aria. All’aumentare del livello di danneggiamento della muratura e quindi della presenza di fessure e vuoti la velocità misurata diminuisce rispetto alle zone compatte.
  • 24. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Attraverso l’analisi TERMOFLUSSIMETRICA è possibile acquisire informazioni su: • Involucro opaco e trasparente • Prestazione di trasmittanza, di conduttanza e di resistenza; La termoflussimetria consiste nel rilevare il flusso termico che attraversa un continuo: è una tecnica diagnostica non invasiva e non distruttiva che consente, mediante misure e calcoli, di valutare la trasmittanza termica (U) operativa di un dato componente edilizio. INDAGINE TERMOFLUSSIMETRICA - ISO 9869
  • 25. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Per la verifica delle prestazioni energetiche ci si può riferire, in mancanza di dati a valutazioni operative effettuate in ottemperanza ad una specifica norma per misurare in loco alcune grandezze termofisiche fondamentali, quali la trasmittanza termica, dei componenti edilizi.
  • 26. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Il termoflussimetro è l’unico strumento che consente di valutare, misurando in maniera “quantitativa” e senza alcun intervento invasivo/distruttivo, l’esatto isolamento termico di un componente edilizio (ricavandone la U: trasmittanza termica) attraverso la valutazione della trasmissione del calore per conduzione del flusso termico attraverso un continuo.
  • 27. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Un’indagine formalmente corretta ed a norma ISO 9869 necessita di un intervallo temporale minimo che sia sufficiente, infatti gli strumenti devono essere lasciati in opera per un periodo di tempo variabile a seconda delle condizioni climatiche e del tipo di struttura indagata; la norma ha pertanto stabilito che la tempistica minima per il rilievo più efficace e realistico sia di 3 giorni = 72 ore. La strumentazione (conforme alla normativa ISO 9869, il riferimento per questo tipo di prove) si compone di: A. n°1 strumento di misura ed immagazzinamento dei dati (il "data logger") B. n°1 piastra flussimetrica (che produrrà il flusso termico attraverso il componente edilizio oggetto di indagine) C. n°4 sonde a contatto per la misura delle temperature delle pareti: 2 interne (visibili nodo di misura 1) ed altre 2 esterne (visibili al nodo di misura 2).
  • 28. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI LA TERMOGRAFIA INFRAROSSO - UNI 13187 TERMOGRAFIA, cioè « scrivere con il calore » E’ la scienza che permette di acquisire ed analizzare le informazioni provenienti da dispositivi termici di rilevamento senza contatto. L’acquisizione delle immagini avviene nel campo dell’infrarosso, cioè delle onde elettromagnetiche di lunghezza d’onda oltre il rosso dello spettro del visibile, sfruttando il fenomeno fisico della trasmissione di calore per irraggiamento che avviene per tutti gli oggetti che presentano una temperatura superiore allo zero assoluto.
  • 29. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Attraverso la TERMOGRAFIA è possibile acquisire informazioni su: • Struttura costruttiva • Fessurazioni e cedimenti strutturali; • Ponti termici di forma e di materia; • Involucro opaco • Irregolarità nella posa dei materiali costruttivi; • Degrado, distacco, rigonfiamento, e fessurazione dell’intonaco e delle finiture superficiali, muffa e funghi; • Infiltrazione, risalita capillare, assorbimento e percolazione di acqua; • Umidità superficiale e interstiziale; • Involucro trasparente • Differenze di resistenza termica tra i componenti; • Errore nella posa di finestre o vetri; • Permeabilità e infiltrazione d’acqua; • Isolamento termico • Presenza o assenza di materiale isolante; • Irregolarità nella posa del cappotto e dell’isolamento termoacustico; • Disuniformità e degrado dell’isolamento termico;
  • 30. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI • Sistema di distribuzione • Isolamento termico delle tubazioni; • Perdite d’acqua; • Sistema di emissione • Efficienza di funzionamento dei terminali scaldanti e refrigeranti; • Temperatura di funzionamento; • Perdite d’acqua; • Impianto elettrico • Efficienza e sicurezza di funzionamento; • Allentamento o corrosione delle connessioni elettriche; • Stato di conservazione dei cavi scoperti; • Infiltrazioni d’aria dalle prese elettriche e dagli apparecchi di illuminazione; • Fonti energetiche rinnovabili • Efficienza, pulizia e manutenzione dei pannelli fotovoltaici;
  • 31. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI PRESENZA DI INFILTRAZIONI/UMIDITA’ QUADRI FESSURATIVIDISPERSIONI E PONTI TERMICI DISTACCHI DEL RIVESTIMENTO
  • 32. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI RICERCA E VERIFICA DI IMPIANTI
  • 33. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI VERIFICA POSA ISOLAMENTO A CAPPOTTO CHIUSURA NASCOSTA VANO PORTA DISPERSIONI E PONTI TERMICI PRESENZA DI DISOMOGENEITA’ NELLA CHIUSURA ESTERNA COMPONENTI STRUTTURALI NASCOSTE (NERVATURE) PRESENZA DI ARCHITRAVE SOTTO RIVESTIMENTO DI INTONACO
  • 34. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI La MANUTENZIONE PREDITTIVA è un approccio manutentivo, attraverso l’uso della termografia infrarosso che ha le sue origini nel campo industriale. Trova applicazione nel monitoraggio continuo e della previsione (appunto predittivo) di un evento o guasto, prevedendone la sostituzione anticipata ovvero il mantenimento del programma manutentivo stabilito. Trova la sua applicazione in ambito industriale e civile per quanto riguarda il monitoraggio di: • Impianti elettrici in BT e MT; • Impianti fotovoltaici; • Scambiatori di calore di forni; • Controllo dei livelli in silos e serbatoi; • Controllo della temperatura degli stampi; • Controllo di imbarcazioni in vetroresina. LA MANUTENZIONE PREDITTIVA
  • 35. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Nei sistemi industriali si è soliti considerare due tipologie di manutenzione: manutenzione ordinaria, intesa come conservativa della funzione alla quale sono destinati gli impianti, o sostitutiva di parti che non causano disagi apprezzabili (es. sostituzione di una lampada); manutenzione su guasto, intesa come sostituzione di parti rilevanti di impianto, o che comunque fuori servizio creano disagi apprezzabili (senza modifica dell’assetto o della potenzialità dell’impianto stesso; es. riparazione di un motore del frigorifero in un negozio di surgelati).
  • 36. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Molteplici benefici giustificano l'applicazione della manutenzione predittiva: 1. riduzione delle fermate per guasto; 2. riduzione dei tempi di riparazione; 3. riduzione dei guasti indotti da un guasto precedente; 4.sfruttamento ottimale dei componenti secondo la loro vita utile; 5. limitazione delle derive qualitative 6. ottimizzazione della ricambistica. I BENEFICI ATTESI DALLA MANUTENZIONE : I benefici attesi dalla manutenzione di un impianto sono: 1. assicurare la continuità del servizio almeno per i componenti critici di una determinata attività 2. allineare lo stato di obsolescenza degli impianti con la curva di ammortamento prevista; 3. mantenere il livello di sicurezza originario nei confronti di persone o cose. 4. Ridurre i costi
  • 37. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Un metodo per esprimere il "beneficio complessivo" determinato dall'effetto dei singoli fattori sopra menzionati è il ragguaglio al risparmio economico. Si tratta di effettuare un bilancio costi-benefici tra i costi imputabili direttamente ed indirettamente all'applicazione della manutenzione predittiva ed i benefici che da essa discendono. La situazione di riferimento per l'individuazione sia dei costi che dei benefici è ovviamente quella esistente senza l'attuazione della predittiva.
  • 38. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Costi diretti della manutenzione preventiva Sono quelli derivanti dall'ammortamento degli strumenti hardware e software impiegati nei rilievi e nell'analisi dei dati, del relativo personale coinvolto. In caso di terziarizzazione è il costo del service. Costi indotti della manutenzione preventiva Sono le perdite di produzione dovuta all'esecuzione degli interventi ispettivi e riparativi, gli ammortamenti dei costi sostenuti per la predisposizione al mantenimento preventivo e per le analisi ingegneristiche atte a determinare la predittiva più opportuna a ciascun tipo di mezzo di lavoro.
  • 39. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Benefici derivanti Minori costi di produzione persi per guasti, o di recupero produzione (laddove il recupero sia possibile), risparmio di ricambi (rispetto alla manutenzione programmata), riduzione costi per scarti qualitativi, riduzione ammortamento per recupero del degrado del mezzo. ASSUNTI FONDAMENTALI: 1. gli interventi predittivi sono eseguiti in tempi non richiesti dalla produzione. 2. le perdite di produzione per guasto, derivanti dall'assenza di manutenzione predittiva, sono interamente recuperate in tempi non richiesti dalla produzione.
  • 40. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Le indagini termografiche applicate agli impianti elettrici ed industriali sono una tecnica di condizione (condition monitoring) in cui ispezioni periodiche sono in grado di determinare la condizione operativa dell’impianto o della macchina e pianificare quindi gli interventi in base alla gravità reale dei problemi riscontrati. Possono riferirsi a: • Indici di anomalia basati sulla temperatura corretta del componente monitorando la temperatura; • Indici di anomalia basati sul confronto con componenti analoghi con lo stesso carico di esercizio. Esempi di termografia in ambito Industriale
  • 41. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Sviluppo di Calore per effetto Joule. Il passaggio di corrente elettrica attraverso un conduttore produce calore. Quando si verifica un problema, al passaggio della Corrente si produce più calore e la Termocamera può vederlo facilmente.
  • 42. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Collegamento improprio e guasto interno Collegamenti difettosi
  • 43. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI 19,0°C 67,0°C 20 30 40 50 60 SP01 SP02 SP03 SP04 Fig. 5Analysis File name D0114-02.IMG Label Value [°C] Min [°C] Max [°C] Max - Min [K] Image 22,2 66,1 43,8 SP01 65,7 Conduttore ingresso F1 interruttore 1Q6 SP02 51,7 Conduttore uscita F2 interruttore 1Q6 SP03 58,3 Lato calotta interruttore 1Q6 SP04 52,2 Fronte calotta interruttore 1Q6
  • 44. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI 1 7 2 3 4 5 6 7 Trovare un problema nascosto tra migliaia di connessioni! Manutenzione predittiva
  • 45. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Manutenzione predittiva
  • 46. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI 2 8 4 6 8 Cuscinetto difettoso!
  • 47. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Verifica coibentazioni tubazioni di caldaia e mandata impianti
  • 48. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Verifica impianti Fotovoltaici Le celle surriscaldate non funzionano correttamente
  • 49. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI Differenze termiche evidenziano difetti di funzionamento Se una cella fotovoltaica difettosa produce meno elettricità, normalmente aumenta la sua resistenza e quindi produce più calore delle altre celle Diagnosi dei problemi  Intero modulo più caldo del normale, indica problemi di connessioni  Celle o stringhe di celle più calde del normale, possono essere causati da diodi di bypass difettosi, cortocircuiti interni, infiltrazioni d’acqua oppure difetti di fabbricazione della cella  Paragonare avanti e dietro del pannello  Paragonare sotto carico e non
  • 50. GRAVINA, 26 GIUGNO 2015Studio tecnico di Diagnostica Edilizia Progettazione Ing. Rocco FERRINI GRAZIE PER L’ATTENZIONE ING. ROCCO FERRINI Tecnico certificato PND ISO 9712:2012 Settore civile / industriale Info: info@ferrinidep.it web: www.ferrinidep.it