2. LO STAGNONE
• E’ indicato col nome di Stagnone di Marsala un seno di mare posto a Nord di
questa città, e che si estende dalla estremità della cosiddetta “Punta d’Alga”
sino alla torre di S. Teodoro. Esso è limitato ad Occidente dall’ “Isola Grande”,
che lo separa dal mare aperto. Con questo comunica per mezzo di due bocche:
l’una tra “Punta d’Alga” e l’estremità meridionale dell’isola, detta “Punta dello
Stagnone o Punta Carco”, della larghezza di m. 2425; l’altra, più stretta, fra
l’estremità settentrionale e la torre di S. Teodoro, larga m. 500.
• (Bullo, Carazzi, Lo Bianco e Vinciguerra 1899).
3. 4 Novembre 1401
• In Stagno civitatis Marsalie in insula Tavile
prope insulamSancti Theodori et insulam
Sancti Pantaleonis
4. 23 Settembre 1472
• Stagnuni … est mare lu quali in parti chi
su alcuni insuli comu esti Santu Todaru,
l’Altavilla et certi altri isuletti et di l’altra
parte est litus maris … et lu mari vatti et va
et veni per menzo sive per latu di li dicti
insuli et in menzo di lu dictu mari chi su dui
insuli … Santa Maria di Belvirdi et Santo
Pantaleo
5. TIBURZIO SPANNOCCI 1578
• L’architetto senese Tiburzio Spannocchi, nel
1577, fu incaricato dal Viceré Marcantonio
Colonna di progettare un sistema di opere
militari in grado di porre rimedio alle
incursioni barbaresche. Egli, dopo aver
visitato l’intera costa siciliana, redasse, nel
1578, per il suo committente la “Descripciòn
de las marinas de todo el Reino de Sicilia”.
7. LA DESCRIZIONE DI TIBURZIO SPANNOCCHI 1578
"...vi sono alcune isole o siccagne chiamate l'isola di Frati Janni di circa tre miglia
di lunghezza, l'isola dell'Altavilla di lunghezza di due miglia e fra la terra ferma
e queste isole vi sono altre isolette...chiamate San Pantaleo, Santa Maria e
l'isola dei Sorci… alla punta del Burrone che è un’altra isola, la più esterna di
tutte, fra la quale e la tonnara, si trova un’altra Isola chiamata S.to Todaro.”.
9. SALINA STRABORIA O DELL’OSPEDALE 1566
Nel 1566 Bernardino Grignano chiedeva al Re in concessione un tratto di mare chiamato
“Straboria” che confinava con le isole di Altavilla e Frati Janni.
Il mare di Straboria, che meglio sarebbe definire canale, era delimitato, a Sud,
dall’isola di Frati Janni e, a Nord, da quella di Altavilla. Questo canale, secondo la mappa dello
Spannocchi, iniziava dallo Stagnone e si dirigeva, con direzione Nord-Ovest, verso il mare
aperto. La salina, nel 1572, fu donata dal suo fondatore all’Ospedale San Biagio di Marsala che
ne rimase ininterrottamente in possesso fino al 1920. Per questo motivo essa è denominata
anche Salina dell'Ospedale.
11. SALINA DI ALTAVILLA 1492
I limiti della concessione erano costituiti dall’isola di Sorci ad Est, da quella del
Burrone ad Ovest e da quella di Altavilla a Sud; rientrava nella concessione il
canale del Burrone, compreso tra Altavilla e Burrone, che confinava col canale di
Straboria; il confine settentrionale della salina, era costituito da “un fossu”, cioè
un tratto di mare profondo, che si stendeva verso Tramontana, e che stava accanto
all’isola di San Todaro.
12. SALINA DI SAN TODARO O DEL CORTO 1506
Una linea che andava dalla punta della chiesa di San Todaro fino in terra ferma.
Questa frase c’informa che il punto di partenza della concessione, la chiesa di
San Todaro, era su di un’isola e, inoltre, che l’isola di cui si tratta è quella di San
Todaro. Da questa isola il limite della concessione andava fino in terra ferma e
da qui si proseguiva verso Sud, fino alla punta di San Leonardo e da questa si
tornava verso l’isola; si seguiva poi la battigia di questa, dal lato interno, fino a
ritrovare la punta su cui era costruita la chiesa e da cui ci si era partiti.
18. LA CHIESA DI SAN TODARO
Nella Sacra Visitazione del 1578/79 leggiamo: “La chiesa di San Todaro, che si
trova in una delle isole di questa città, per essere il luogo tanto pericoloso è
rovinata e cadente.” Questo edificio, ripetutamente citato in atti notarili del XVI
secolo ed indicato nella mappa di un anonimo dello stesso periodo, non
compare più tra le chiese del territorio di Marsala nella Sacra Visitazione del 1639.
19. LA CHIESA DI SAN TODARO
Gli elenchi vescovili menzionano nuovamente una
chiesa con questo nome nel 1686, riportando, però,
che essa non si trovava su un'isola, ma, bensì, nel
baglio della tonnara omonima, quindi in terraferma.
Evidentemente, la chiesa originaria era nel frattempo
crollata. Il luogo di culto costruito in terraferma è
citato per più di un secolo, per scomparire
dall'elenco delle Sacre Visitazioni nel 1823.
Per le caratteristiche costruttive, simili alla distrutta
chiesetta di San Biagio (in alto) che era annessa alla
salina dell’Ospedale, esso potrebbe identificarsi con
il piccolo edificio, usato come magazzino, che è
attaccato alla torre della tonnara, adibita adesso a
ristorante (in basso).
Per quanto riguarda la chiesa che era posta
sull’isola, nulla posso dire riguardo alla data della
sua costruzione. Un documento del 1273 cita
"...integras decimas Tonnariae S.Theodori...". Nella
seconda metà del XIII secolo, quindi, esisteva già il
toponimo “S.Todaro” e questo, a mio giudizio,
poteva derivare soltanto dall’esistenza di un
omonimo luogo di culto.
20. LA SITUAZIONE NEL XVI SECOLO
• a Sud si trovava l’isola di Frati Janni;
• il canale di Straboria separava Frati Janni dall’isola di Altavilla;
• il canale del Burrone separava Altavilla dall’isola del Burrone;
• un tratto di mare separava Altavilla dall’isola dei Sorci;
• Sorci, a sua volta, si trovava a Sud dell’isola di San Todaro;
• San Todaro, ad Occidente, era separata da un breve tratto di mare da Burrone;
• Il canale di San Teodoro separava l’omonima isola dalla terraferma.
21. LA BOCCA DI TRAMONTANA
Camillo Camilliani, un cartografo di parlerò più avanti,nel 1584, pur senza
chiamarlo “Bocca di Tramontana”, cita un canaletto lungo il quale ”… le
barchette, che passano da Trapani a Marsala et da Marsala a Trapani,
tutte passino per quello stagno, perché dalla parte di fuori v'è pericolo de'
corsali, et ancora è più difficile per il frangimento che fa la marina in esso
lito del Burrone.”
Questo "canaletto", o Bocca di Tramontana, consentiva di fare quasi la
metà del viaggio via mare, da e per Trapani, navigando nelle tranquille
acque dello Stagnone, evitando la circumnavigazione dell’isola del
Burrone. Grazie ad esso, per compiere questo percorso, non era, quindi,
necessario spingersi in pieno canale di Favignana, come, invece,
succede adesso.
22. OMAGGIO A HONOR FROST
“…Molinier e Picard rilevano la forza del
flusso verso Sud, carico di sabbia, che
investe il versante settentrionale dell’isola
Lunga…essi commentano la grandezza di
certe particelle di sabbia che hanno
osservato intorno a Mozia.
Queste potevano essere depositate
dentro la laguna soltanto dal flusso forte
carico di sabbia, che non poteva essere
penetrato con la forza sufficiente attraverso
gli spazi segnati nella carta di Smyth del
1821.
L’apertura detta San Teodoro è una sella di
roccia, tanto poco profonda da potere essere
ancora attraversata a piedi. Il varco tra
Borrone, la parte settentrionale dell’Isola
Lunga, e Favilla a Sud punta verso Nord-Est.
Se un ramo della corrente Sud fosse riuscito
a superare questa curva il suo flusso nella
laguna sarebbe stato troppo debole per
trasportare particelle pesanti. Quindi, dovette
esistere più a Nord un altro passaggio più
antico che entrava nello Stagnone.”
23. LA BOCCA DI TRAMONTANA
• Nell’atto di concessione della salina Altavilla,
del 1492, si legge: “… lasciando la bucca di
Tramontana, uscita per lo Stagnuni”.
• l’atto di concessione, del 1507, della salina di
San Todaro, detta anche del Corto, così cita:
“…di la vucca di tramontana…di la banda di
dintra…a la dicta ecclesia di san todaro
…remanendo…lu canali in mezzo lu ditto
mari…franco per la ditta universitati.”
LA BOCCA DI TRAMONTANA
24. LA BOCCA DI
TRAMONTANA
Tracciati i confini, è evidente
che tra le concessioni della
salina di Altavilla e di quella
del Corto era lasciato un
tratto di mare libero che
metteva in comunicazione lo
Stagnone col mare aperto.
Questa comunicazione, dal
lato esterno, era compresa
tra le isole di San Teodoro e
quella del Burrone. Dal lato
interno allo Stagnone,
l’apertura era delimitata dalle
isole di San Teodoro e Sorci.
Essa costituiva un canale
che si dirigeva verso Sud-
Est, vale a dire verso Mozia.
27. LA BOCCA DI TRAMONTANA
Se era così importante questa “bocca”, che fine ha fatto?
Essa servirebbe ancora adesso, non tanto per la navigazione, ma
per assicurare un ricambio d’acqua al bacino settentrionale dello
Stagnone la cui situazione non è rassicurante.
28. • Un lungo contenzioso tra i Giurati della
città di Marsala e Andrea Lo Curto, iniziato
nel 1608 e conclusosi nel 1645, sancì la
scomparsa della Bocca di Tramontana che
fu inglobata nella salina di San Teodoro
detta anche del Corto
LA CHIUSURA DELLA BOCCA DI TRAMONTANA
29. • I COMPLICI DI FRANCESCO LO CURTO:
• MARIO LAZZARA
• DIDACO MOTTA
• GUGLIELMO CAPOZIO
LA CHIUSURA DELLA BOCCA DI TRAMONTANA
30. • Il Lo Curto ha potuto allargare la propria salina occupando la
Bocca di Tramontana, poiché aveva promesso di creare un
nuovo canale per il transito delle barche e di tenere questa via
d’acqua sempre pulita.
• Ma il canale, che egli si era impegnato a fare, risultò
impraticabile e le barche che si recavano a Trapani non
potevano più attraversare lo Stagnone, ma erano costrette a
fare un percorso che le esponeva agli attacchi dei Barbareschi
e a molti altri pericoli. In altre parole, le barche erano costrette a
doppiare le secche poste al largo della punta del Burrone,
poste in vicinanza di Favignana. Proprio come avviene adesso.
LA CHIUSURA DELLA BOCCA DI TRAMONTANA
31. • Concludo ribadendo che la Bocca di Tramontana era posta tra
le isole di San Teodoro e del Burrone, dal lato del mare aperto,
e tra le isole di San Todaro e dei Sorci dal lato dello Stagnone,
proprio dove lo aveva ipotizzato la dott.sa Frost, in prossimità
del sito di ritrovamento della “nave punica”.
LA CHIUSURA DELLA BOCCA DI TRAMONTANA
32. La chiusura della bocca di
Tramontana
• 12 Aprile 1640. I quattro giurati di Mrsala,
Giovanni Clavica, Francesco Genna,
Antonio Grignano e Lorenzo Laudicina:
• …il canale antiquo da dove si solia
navigare sel ha renchuso…li barchi, non
potendo più passare per detto canale sono
astretti fori del stagno…
33. • …ne a questo si potrà dar rimedio con far
canale ad altra parte…per non aver il fluxo
et refluxo della Bocca di San Todaro come
havea il canale antico facto dalla
natura…(la Bocca di San Todaro) sempre
sarà piena, impedendo detto transito di
barchi…
La chiusura della bocca di
Tramontana
35. CANALE DI STRABORIA
• "... un tratto di mare che si chiama la Straboria
e che confina con le isole di Altavilla e Frati
Janni".
36. CANALE DEL BURRONE
• “…lo canali di Burruni,lo quali si stendi versu
Punenti e Libicci e confina cum lu canali della
Strabolia versu Libicci…”
37. BOCCA DI TRAMONTANA
• " di la punta di la ecclesia chiamata di san todaro et va a finiri in
terra ferma… di la dicta punta di Sancto Leonardo verso la vucca
di tramontana et di la vucca di tramontana ripa ripa… perfinu a la
…ecclesia di san todaro …remanendo tamen lu canali in mezzo lu
ditto mari… franco per la ditta universitati.”
• “di la isola di li surchi… lasciandu la bucca di tramontana, uscita
per lo Stagnuni
38. DOVE SAREBBERO I CANALI
• STRABORIA
• BURRONE
• BOCCA DI TRAMONTANA
39. Ricapitoliamo qual’era la situazione
nello Stagnone alla fine del XVIII
secolo. La salina Straboria o
dell’Ospedale, fondata nel 1566, aveva
saldato tra loro le due isole poste a
Sud: Frati Janni e Altavilla. Esse erano
diventate un blocco unico che in
qualche documento cominciava ad
essere chiamato Isola Grande. Un altro
blocco si era costituito a Nord
comprendente le isole di San Teodoro,
Sorci e Burrone. Questo secondo
blocco era stato determinato
dall’allargamento della salina di San
Teodoro, o del Corto, che, dal versante
dello Stagnone, aveva congiunto le
isole di Sorci e di San Teodoro e, da
quello del mare aperto, aveva
collegato la stessa San Teodoro con
l’isola del Burrone.
Questi due blocchi, quello meridionale
e quello settentrionale, erano separati
tra loro dal tratto di mare che divideva,
ad Est, Sorci dall’isola di Altavilla e, ad
Ovest, Burrone dalla stessa Altavilla.
40. CAMILLO CAMILLIANI 1583
• Dopo che l’architetto senese Tiburzio Spannocchi, fu
richiamato in Spagna, la sua opera, per incarico del
Vicerè Marcantonio Colonna, fu proseguita nel 1583,
da Camillo Camilliani. Dalla sua relazione scaturì la
«Descrittione delle marine del regno di Sicilia»,
opera divisa in tre parti: «Descrizione dell’isola di
Sicilia cominciando dalla città di Palermo seguendo
il lito verso occidente», Descrittione delle torri
marittime del Regno già fatte, e di quelle che di
nuovo convengono farsi» e «Il numero delle guardie
da piè e da cavallo».
41. LE TORRI DELL’ISOLA
GRANDE
•
•
• Camilliani, sostiene che Sull’Isola Grande esistevano, a quel
tempo, soltanto due torri: quella di Altavilla e quella della
salina.
• Nelle così dette “carte Struppa” è riportata la notizia che, nel
1502, il Re diede licenza a Gerardo Bonanno, proprietario della
salina Altavilla, di edificare una torre e di fare una vigna
nell'isola omonima. Ne consegue che questa torre si trovava su
questo isolotto.
LE TORRI DELL’ISOLA
GRANDE
42. • Dalla stessa raccolta di documenti dello Struppa, si ricava che, il
15/12/1562, i giurati della città di Marsala concessero a Bernardino
Grignano, proprietario della salina Straboria, di edificare una torre
nella stessa isola in cui si trovava la salina di Frati Janni. Ecco trovata
l’altra torre, quella della salina. Essa si trovava nell’isola di Frati Janni,
dove già esisteva la salina che dall’isola prendeva il nome.
• Sempre dalle carte Struppa, sappiamo che, con testamento redatto dal
notaio Cosmano Gagliardi di Palermo il 19/10/1572, Bernardino
Grignano donò questa salina all’Ospedale San Biagio di Marsala che
ne mantenne il possesso fino al 1920: per questa ragione essa è
denominata di Salina dell'Ospedale o di Straboria.
LE TORRI DELL’ISOLA
GRANDE