1. I Dettagli – 1
“Possiamo comprendere l’essenziale solo partendo dai particolari: bisogna conoscerli tutti, perché non possiamo sapere quale
di essi sarà importante in seguito, quali sono le parole che
metteranno in luce qualcosa.”
Questa considerazione, fatta da un intelligente lettore, rende alla
perfezione l’importanza che il bravo scrittore deve dare alla cura dei
dettagli, cioè dei particolari che sono disseminati negli ambienti
dove si muovono i suoi personaggi o i pensieri che attraversano la
loro mente e le sensazioni che essi provano in determinate
situazioni.
I dettagli costituiscono l’arricchimento e al tempo stesso il
completamento di ciò che l’autore vuole trasferire al lettore.
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2. Dettagli - 2
I dettagli sono di due tipi:
1) Il dettaglio significativo
L’autore lo usa per far capire – nel modo elegante, semplice e naturale
che deve far parte del bagaglio della sua bravura – qualcosa al lettore.
È quindi un dettaglio essenziale.
2) Il dettaglio descrittivo
L’autore lo usa per arricchire e perfezionare la descrizione di un
personaggio o di un certo ambiente.
È un dettaglio utile, ma non necessario.
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3. I dettagli – 3
Nelle prime pagine del romanzo, Anna Karenina, dopo
aver viaggiato in treno con il conte Vronskj, vede il marito
venirle incontro alla stazione. Il primo pensiero che le
passa per la testa, osservandolo è:
“Dio mio! Perché quelle ridicole orecchie così grosse?”
Tolstoj vuole forse informare il lettore che Sergej
possiede delle orecchie fuori del normale? No di certo.
Ci vuole invece dire che se Anna le nota solo ora, dopo
tanti anni di matrimonio, è perché qualcosa è cambiato in
lei, qualcosa che ora gliele fa notare: si è invaghita di un
altro uomo.
Questo è un ottimo esempio di dettaglio significativo (o
rivelatore) e quindi essenziale.
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4. I Dettagli – 4
In Un cuore semplice, Flaubert così descrive alcuni particolari della sala
di Madame Aubain:
“Un vecchio pianoforte sosteneva, sotto un barometro, una piramide di
scatole e di cartoni.”
Il pianoforte sta lì a suggerire lo status borghese della sua proprietaria, le
scatole e i cartoni – forse – il disordine presente nella stanza e anche il
livello medio del ceto borghese cui appartiene.
Ma il barometro? Non denota nulla, è un oggetto insignificante. È lì
semplicemente perché è quello che ci si potrebbe aspettare da un
ambiente del genere, pur essendo intercambiabile con centinaia di altri
oggetti da parete. Serve soltanto a dare un particolare in più.
Quello del barometro è quindi un ottimo esempio di dettaglio descrittivo e
di conseguenza non necessario.
Consiglio: è meglio non esagerare con i dettagli descrittivi, perché si
rischia di cadere nell’estetismo e nell’enfatizzazione dell’occhio
osservatore (quello dell’autore). Senza trascurare il fatto che, alla fine, il
lettore si stufa e salta la pagina … Insomma, il dettaglio deve essere
sobrio ma eloquente.
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5. I Dettagli - 5
I dettaglio del barometro può essere catalogato anche come dettaglio
realista. Sono tali tutti quei dettagli che servono a rendere più vero ciò
che viene narrato.
Ad esempio, George Orwell nel racconto Un’impiccagione narra di un
condannato a morte che mentre si dirige al patibolo, si sposta di lato per
evitare una pozzanghera. Che capolavoro questo dettaglio! Come rende
vera la scena nella nostra mente!
C’è poi anche il dettaglio non spiegato dall’autore.
Ad esempio, in un racconto di Alice Munro marito e moglie assistono ad uno
dei rari concerti tenuti nella cittadina dove vivono. Alla fine del concerto,
entrambi rivelano di aver notato che ad un certo punto la violoncellista
aveva per qualche attimo corrugato la fronte, con piglio severo. “L’ha
fatto perché non era soddisfatta di come aveva eseguito quel
passaggio”, dice il marito. “No, era solo irritata dal pubblico che faceva
troppo rumore”, sostiene la moglie. Chi dei due aveva ragione? Non si
sa, perché la scrittrice non lo rivela, lasciando al lettore la scelta.
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6. I Dettagli – 6
L’ambientazione
L’insieme dei dettagli costituisce l’ambientazione del romanzo.
Un’ambientazione riuscita è quella che permette al lettore di visualizzare
dettagliatamente nella propria fantasia le scene in cui si muovono i
personaggi del romanzo.
Se, ad esempio, sta leggendo un romanzo ambientato in un’epoca storica
diversa dalla sua, deve essere in grado di immaginare i costumi e il
modo di vivere dei personaggi, l’architettura delle costruzioni che li
circondano e così via.
Se, invece, sta leggendo un noir, lo scrittore deve essere riuscito a calare i
suoi personaggi in un ambiente cupo, dove si avverte l’incombere di un
destino avverso e spietato.
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7. I Personaggi - 1
Se con i dettagli un autore mette a fuoco lo sfondo di una
scena, con i personaggi la anima.
Non c’è niente di più difficile, nella narrativa, della creazione di un
personaggio.
L’autore mediocre non si accorge che i suoi personaggi, fondamentalmente,
si assomigliano tutti, anche quelli di romanzi diversi. Insomma non sono
ben delineati e non vivono di vita propria. Sono solo una proiezione della
sua mente. Il lettore fa fatica a differenziarli e spesso deve tornare
indietro di qualche pagina per aiutarsi a capire di chi si sta parlando,
nonostante il nome che il personaggio porta.
I personaggi riusciti, invece, sono quelli che si stagliano subito nella fantasia
del lettore, che gli permettono immediatamente di “farsene un’idea”,
buoni o cattivi che siano. Quest’idea ben precisa lo accompagnerà poi
per tutta la lettura del romanzo, casomai perfezionandosi ed
arricchendosi di qualche particolare (dettaglio) strada facendo.
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8. I Personaggi – 2
I personaggi “piatti”
Sono i personaggi secondari,
di contorno o minori, quelli
che vengono appena
delineati senza essere
troppo approfonditi.
Con un linguaggio fotografico,
potremmo chiamarli
personaggi “di secondo
piano”.
I personaggi “tondi”
Sono i personaggi principali,
quelli fondamentali per
l’architettura del romanzo.
Sono ben delineati e
caratterizzati.
Nota: difficilmente in un racconto c’è lo spazio perché
un personaggio diventi tondo. Questo tipo di personaggio è perciò privilegio
del romanzo.
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9. I Personaggi – 3
Come deve essere un personaggio “riuscito”?
Deve avere interiorità, oltre che esteriorità
Deve avere profondità
Non deve essere uno stereotipo
Deve crescere e svilupparsi con il progredire della storia
Può essere positivo o negativo
Deve essere tale che il lettore, alla fine, abbia
l’impressione che una persona in quel modo avrebbe
potuto conoscerla davvero
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10. I Personaggi – 3
Come deve essere un personaggio “riuscito”?
Deve avere interiorità, oltre che esteriorità
Deve avere profondità
Non deve essere uno stereotipo
Deve crescere e svilupparsi con il progredire della storia
Può essere positivo o negativo
Deve essere tale che il lettore, alla fine, abbia
l’impressione che una persona in quel modo avrebbe
potuto conoscerla davvero
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