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Il pubblico social
1. QUOTIDIANO DEL MARKETING IN RETE
DailyNet 26
Anno X - giovedì 14 giugno 2012 n.109
SOCIALTV
< Dopo Notting Hill del-
la settimana scorsa, un al-
tro film datato scala la clas-
sifica di Twitter e raggiunge
il primo posto tra i trending
topic con oltre 3.800 twe-
ets. Il popolo di Twitter ha
parlato della prima avven-
tura del maghetto per tutta
la sera del 9 giugno.
< Gli MTV Movie Awards
- trasmessi in Italia in re-
plica sottotitolata il 5 giu-
gno - sono entrati subito
tra i trending topic su Twit-
ter, tra la terza e seconda
posizione. Trionfatore del-
la serata è stato il film Hun-
ger Games, uscito in Italia a
maggio.
< Il popolo di Twitter è
impazzito per il debut-
to della nazionale di cal-
cio contro i campioni del
mondo: oltre 12.000 twe-
et in nemmeno 24 ore. An-
che l’hashtag ufficiale de-
gli Europei di Calcio 2012
#Euro2012 è già trending
topic in tutto il mondo.
#harrypotter
elapietrafilosofale #MMA #forzaazzurri
Il pubblico social
E
sistono prodotti televisivi che meglio
si adattano a un’integrazione con i so-
cial network? C’è un genere televisivo
più social di un altro? È vero che per le serie tv
le attività su Facebook funzionano meglio?
Queste e altre sono le domande che spesso
vengono poste prima di intraprendere un’ini-
ziativa di social tv. Per dare delle risposte sen-
sate e coerenti, è necessario fornire un fra-
mework di riferimento. Partiamo dai dati. In
Italia internet è un universo di circa 40 milioni
di persone. Gli iscritti a Facebook sono oltre
21 milioni. Si tratta di grandezze comparabi-
li - in linea di massima - con il bacino dell’au-
dience televisiva. E in più si tratta di dati in
crescita costante. È evidente come l’universo
internet e la galassia televisiva abbiano una
possibile sovrapposizione utenti-audience,
probabilmente superiore di quanto si imma-
gini. Quello che accade è che l’utente inter-
net guarda anche la tv, così come moltissi-
mi spettatori televisivi sono connessi, e fanno
parte di quei 40 milioni di italiani. Anzi spes-
so le due cose accadono in contemporanea:
per esempio gli utenti commentano su Twit-
ter il talk show che stanno guardando in tv,
assieme alla propria rete di contatti. Il gior-
no dopo consumano televisione su Youtube
e magari s’informano sulle prossime punta-
te della propria serie tv preferita sulla pagina
Facebook ufficiale. Non esiste distinzione tra
un pubblico social e un pubblico non-social
come non esiste distinzione tra pubblico te-
levisivo e pubblico non-televisivo. Le perso-
ne scelgono liberamente quale media con-
sumare. Quello che le ricerche dicono è che
il consumo contemporaneo di internet e tv
è un trend importante, affermato e in net-
ta crescita anche nel nostro Paese. Da tutto
questo deriva che non esistono programmi
più social di altri. Così come la social tv non è
nient’altro che una modalità che il pubblico
adotta per consumare i prodotti televisivi. Il
ruolo di editori, produttori e broadcaster non
è tanto quello di abilitare la social tv, quanto
piuttosto quello di gestire, moderare e indi-
rizzare a finalità di marketing la conversazio-
ne con il pubblico sempre ben propenso - è
bene dirlo - a interagire direttamente con chi,
la tv, la fa e la vive ogni giorno.
diPasqualeBorriello-DigitalStrategistdiArtAttackAdv
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