2. EPICA: SIGNIFICATO E CARATTERISTICHE
• Narrazione di gesta compiute da uomini e eroi, con l’intervento
degli dei, in forma poetica. Esprime i valori etici di una società sia
inmodo diretto, esemplificando regole di vite e di comportamento,
sia allegoricamente.
• I narratori diventano interpreti del mondo che rappresentano e di cui
trasmettono i caratteri politici, sociali, religiosi che vogliono essere
universali.
• L’ originario carattere orale emerge nell’elaborazione scritta che conserva
l’uso di formule e di ripetizioni , che servivano agli aedi per la
memorizzazione, la sovrapposizione delle vicende, alcune incoerenze
narrative.
3. L’ EPICA IN GRECIA
• Omero: personaggio reale o mitologico?
• Le redazioni attuali dell’ Iliade e dell’Odissea risalgono al II
sec. A.C. su composizioni del IX-VIII sec a. C. di racconti
orali risalenti al XII sec. A.C.
• Il mondo omerico è caratterizzato da:
- struttura politica aristocratica
- forte senso dell’onore
- decisivo intervento degli dei
- Iliade ed Odissea: momenti diversi ,quindi valori diversi.
• Crisi dell’epica: da un mondo dove uomini e dei sono in
stretto contatto, si passa ad un’epoca più razionale che
esige verità certe e provate.
• L’epica e il racconto mitologico ritornerà come richiamo
dotto volto ad esprimere intenti diversi, uomini e valori
moderni.
4. L’EPICA A ROMA
• Non rappresenta la trascrizione della
tradizione orale ma l’adeguamento alle forme
e al metro dell’epica greca.
• Non manca però la spirito romano volto ad
esaltare la missione di Roma con spirito
celebrativo, con uno sguardo al passato
glorioso e uno sguardo al futuro radioso.
• I temi non sono solo mitologici ma
comprendono la storia romana recente e
contemporanea.
5. LIVIO ANDRONICO
• Greco di Taranto, arriva a Roma dopo la vittoria romana del 272 a.C.
Schiavo educatore, viene affrancato per le sue doti intellettuali.
• Diffonde la cultura greca sottoponendola ad un processo di
romanizzazione attraverso la traduzione e l’adattamento delle opere del
mondo ellenico, soprattutto tragedie e commedie.
• 240 a.C. viene allestita la rappresentazione di un’opera di Livio: tale data
segna l’inizio della letteratura latina
• A seguito dei suoi successi, l’autore diviene il fondatote del collegium
scribarum histrionumque.
• E’ ricordato per la traduzione dell’Odissea in latino: quest’opera è scelta
perché i valori dell’Iliade sono lontani dal mosmaiorum , il narcisismo degli
eroi greci era inconcepibile per la virtus romana; invece il viaggio di Ulisse
veniva messo in relazione con il viaggio di Enea.
• Il testo viene romanizzato attraverso:
- l’uso del saturnio
- l’invocazione alla Camena, divinità romana
- espedienti retorici e fonici tipici della tradizione romana.
8. GNEO NEVIO 270-201 a.C. circa
• Nativo di Capua, ma cittadino romano e come tale partecipò alla
prima guerra punica
• Questo giustifica l’atteggiamento ostile verso la classe dirigente
romana formata da poche famiglie potenti
• La critica verso i Metelli gli valse il carcere dal quale venne liberato
grazie ai tribuni della plebe; liberato, si recò in Africa dove morì.
• Criticità dei rapporti tra intellettuali e potere.
• Scrisse tragedie, commedie e un poema epico, BELLUM POENICUM
, che presenta queste caratteristiche:
-scritto in verso saturnio
- selezione dei fatti narrati e uso del flashback mitologico,
come nell’Odissea, che assume valore ideologico della
missione di Roma
- si antepone l’interesse della collettività a quello del singolo,
quindi si esalta l’eroismo del popolo e non quello del singolo
eroe;
- esaltazione della VIRTUS (perfezione morale) e dalla PIETAS
(devozione e fedeltà)
9. ENNIO 239-169 a.C. circa
• Nasca a Rudiae, tra Brindisi e Taranto, infatti
diceva di avere 3 cuori: greco, osco, latino
• Viene portato a Roma da Catone durante la 2°
guerra punica, e ottiene la cittadinanza per i suoi
meriti culturali, viene considerato il padre della
letteratura latina.
• Aderisca alle idee del circolo degli Scipioni,
favorevole all’introduzione della cultura greca a
Roma dove impone un orizzonte più aperto.
• Oltre alle commedie e tragedie, viene ricordato
per gli ANNALES dove narra la storia romana
dalle origini mitologiche alla sua morte.
• Immagina di essere investito dalla missione
letteraria da Omero in persona che gli rivela di
essersi incarnato in lui.
• Caratteristiche dell’opera:
- viene usato l’esametro greco
- vengono invocate le Musae e non le Camenae
- polemizza contro i suoi detrattori prendendo la parola nella
sua opera
- abilità descrittiva
- linguaggio metaforico
- effetti fonici (allitterazioni e onomatopee)
- gusto del macabro
- Moribus antiquis res stat Romana virisque