2. La vita
• Giorgio da Castelfranco è
detto Giorgione
probabilmente per la sua
alta statura fisica.
• Giorgione nasce nel
1477-1478 a Castelfranco
Veneto.
• Primo artista del 500 di
cui risulta avere scarse
notizie.
3. DEBUTTO
Nessun documento permette di
risalire con precisione alla prima
giovinezza di Giorgione.
Si sa che giunse a Venezia dove
venne istruito dal maestro
Giovanni Bellini, da cui riprese
il gusto per il colore e per i
paesaggi.
Fino a quando, date le sue capacità, aprì una
propria bottega, destinata a diventare uno
dei principali punti di riferimento culturale
della città.
4. Giorgione stesso fu comunque definito sfuggente,
inafferrabile e misterioso:
a Gabriele D’Annunzio appariva “piuttosto come un
mito che come un uomo”.
5. OPERE
• Amante dei gusti raffinato, Giorgione dipinge
prevalentemente per una selezionata
commissione patrizia.
• Egli preferisce soggetti mitologici piuttosto
che personaggi religiosi, più comuni al tempo.
• Giorgione dipinge senza l’ausilio del disegno
preparatorio: ciò significava unificare il
personaggio con lo sfondo in cui era inserito.
• Si dedicò a temi come il paragone delle arti e
il paesaggio.
• Incerte rimangono però l’attribuzione delle
sue opere.
6. LA MORTE
• Giorgione morì a
Venezia nell’autunno del
1510, durante
un’epidemia di peste.
• Morì probabilmente
nell’isola del Lazzaretto
Nuovo, dove chi veniva
contagiato era messo in
quarantena.
7. IL GIORGINISMO
Le opere, definite “giorgionesche”, erano caratterizzate
dai colori, che ricreavano effetti atmosferici e tonali.
I temi che ebbero più successo furono il ritratto e il
paesaggio.
I soggetti giorgioneschi sono spesso ispirati a un mondo
di simboli e allegorie, che pur traendo spunto da una
realtà riconoscibile, finisce per trasfigurarla, in
quando immersa in un’atmosfera ove è il colore ad
assumere il principale valore espressivo.
8. “La Tempesta”
•Dipinto a olio e tempera su tela
• Dimensioni 82x73cm.
• Realizzata da Giorgione, tra il
1502-1503.
• Tutt’ora conservata nelle
Gallerie dell’Accademia di
Venezia.
•Commissionata da Gabriele
Vendramìn.
Celebre capolavoro, si tratta di un
appassionato omaggio alla
magia della natura.
9. DESCRIZIONE E STILE
Alcuni studiosi d’arte hanno definito l’opera come la prima
rappresentazione paesaggistica della storia dell’arte
Occidentale.
Aspetto a lungo contestato, per i diversi personaggi
che l’opera presenta.
Inevitabile è diventato però, per certi poeti e artisti, affermare che
La Tempesta raffiguri un paesaggio in cui sono inserite della figure
umane e non viceversa: aspetto estremamente rilevante.
10. Alla destra, in primo piano, è
rappresentata una donna
seminuda, nell’atto di
allattare un bambino che
tiene tra le braccia.
Alla sinistra, in primo piano, vi è un
uomo in piedi che guarda la scena
appoggiandosi ad un’asta.
11. Sullo sfondo si nota un paesaggio caratterizzato dalla
presenza di rovine, edifici ancora intatti (di una città),
avvolti da una fitta vegetazione.
12. Protagonista principale del
paesaggio è senza dubbio la
vera e propria tempesta,
rappresentata da Giorgione
attraverso un cielo plumbeo,
denso di nubi, e da un fulmine
che balena da una di esse.
14. IL MISTERO DELLA “TEMPESTA” …
• Edgard Wind sostenne che la figura maschile
rappresenterebbe un soldato, simbolo di forza,
mentre quella femminile la Carità.
• Maurizio Calvesi pensò ad un’unione tra cielo e
terra, legato alle teorie neoplatoniche.
• Salvatore Settis sostenne che le figure si
potessero interpretare come Adamo ed Eva (con
il piccolo Caìno), dopo la cacciata dal Paradiso
Terrestre.
• Un’ulteriore interpretazione afferma che la
donna rappresenterebbe Venere, nelle vesti di
una zingare, e l’uomo Marte, nelle vesti di un
soldato.
Alcuni studiosi sono arrivati però ad ipotizzare che l’opera segni la nascita
delle figure “senza soggetto”.
15. “E TUTTA LA VITA E’ IN NOI FRESCA AULENTE”
Cit. Gabriele d’Annuzio, “La pioggia nel pineto”, 1902.
16. DA UN PUNTO DI VISTA GRAFICO…
Alla destra, in primo piano, è stata
realizzata una mendicante, seduta e
vestita di stracci, totalmente
impegnata nell’atto della lettura di un
libro, mentre tiene tra le braccia un
bambino che dorme.
Alla sinistra invece vi è un uomo vestito in
modo estremamente elegante,
rappresentato in movimento mentre sorride.
17. Sfondo caratterizzato dalla presenza di due paesaggi molto
diversi tra di loro:
• A destra si apre una città (Mantova) caratterizzata dalla
presenza di ricchi edifici.
• A sinistra si apre una situazione di estremo degrado,
realizzato attraverso una marcata presenza di rovine, di
numerosi edifici.
20. RICCHEZZA IN EPOCA RINASCIMENTALE…
La ricchezza in epoca rinascimentale era considerata
come una ricchezza a livello culturale
RICCHEZZA DEL SAPERE
Basti pensare che il rinascimento ospitava…
Glileo Galilei Francesco Bacone Isaac Newton Keplero
21. RICCHEZZA E POVERTA’ NEL XXI SECOLO…
ITALIA
FACCIA RICCA:
Dove la gente pensa a
divertirsi e a spendere
soldi come più gli
aggrada.
FACCIA POVERA:
Dove la gente a stento
riesce a vivere e dove
aumenta la mortalità.