Che cos’è la potatura di un sito? E quando è opportuno effettuare un intervento di pulizia delle pagine?
In questo webinar vedremo insieme in cosa consiste l’attività di potatura, quali sono i principali vantaggi, i metodi per analizzare in modo puntuale un sito, le modalità per intervenire direttamente sulle pagine e l’iter per affrontare la ripulitura del tuo sito web.
Questo tipo di analisi è un aspetto molto spesso trascurato da chi gestisce i siti ed effettua analisi in ottica SEO, ma è estremamente importante per poter tagliare i rami secchi che non hanno potenzialità, né opportunità di crescita, e dare nuova linfa vitale alle pagine che restano.
Potare un sito web è proprio come potare una pianta: si toglie il materiale inutile per dare più forza in SERP ai contenuti che restano. E cosa fare dei contenuti ritenuti inefficaci, da tagliare? Non è affatto detto che vadano eliminati! Vediamo, quindi, insieme come gestire correttamente una potatura ed evitare pericolosi passi falsi.
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Potare un sito web: come farlo correttamente
1. PRUNING: QUANDO E COME
POTARE IL TUO SITO WEB
METODI E CONSIGLI PER SFRONDARE
Verdiana Amorosi per
2. Chi sono
• Mi chiamo Verdiana Amorosi e sono SEO Specialist
presso Pro Web Consulting.
Ho un passato da giornalista, ma lavoro nel mondo della
SEO da oltre 10 anni. Ho lavorato per alcune delle più note
web agency romane, per gruppi editoriali, per e-commerce
e oggi seguo siti di vario tipo di medi grandi brand.
Questo è il mio libro dedicato alla SEO:
https://tinyurl.com/y9jnwyft
• Oggi disponibile in e-book, dal 9 luglio anche
in libreria
3. Cosa vedremo
• Che cos’è la potatura
• Cosa comporta e rappresenta in una strategia SEO
• Quali tipologie di siti riguarda
• Perché potare un sito
• Metodologie per potare un sito e iter raccomandato
• Riepilogo e Consigli takeaway
4. Cos’è la potatura?
• Potatura: “operazione di asportazione di rami o parte
di rami o radici allo scopo di dare o mantenere una
forma prestabilita, di regolarne o migliorarne la
produzione dei frutti o di sopprimerne parti invecchiate
o malate”.
5. Cosa comporta?
• In breve, con la potatura si potenzia la pianta e si favorisce la sua
crescita.
• In particolare, la potatura di una pianta determina i seguenti
benefici:
• consente alla luce di raggiungere tutti gli steli
• evita la diffusione delle malattie
• aumenta la produzione della pianta.
6. Passaggio fondamentale della strategia
• Proprio come avviene per le piante, l’attività di potatura in un sito
web (soprattutto per quelli che hanno uno storico importante o che
sono popolati da migliaia di pagine) è un passaggio fondamentale
della strategia, perché consente una vera e propria rigenerazione.
• L’attività di potatura, infatti, prevede il taglio dei rami secchi per
potenziare quelli che restano e dare una spinta in SERP alle
pagine strategicamente importanti.
7. Comune a tutte le tipologie di siti
• La potatura dei contenuti non è una tecnica che riguarda solo
siti di un certo tipo (ad esempio solo siti piccoli o solo siti
grandi, piccoli brand, ecc) perché il problema della convivenza
di pagine simili e semanticamente sovrapponibili
(cannibalizzazione) accomuna tantissimi siti, anche molto
diversi tra loro: e-commerce, portali editoriali, siti che
promuovono servizi, ecc.
8. In cosa consiste la potatura?
• La potatura dei contenuti richiede un’analisi propedeutica e
la successiva valutazione delle pagine del sito analizzate,
per rimuovere quelle di scarso valore. È un processo che
consente di eliminare i contenuti più vecchi, non più attuali o
che hanno perso valore, per poter dare maggiore forza e
visibilità ai contenuti più recenti e più in linea con le
aspettative degli utenti che visitano il tuo sito.
9. Cosa avveniva in passato…
• Fino a qualche tempo fa (neanche troppo lontano) molti
proprietari e gestori di siti - ma anche copy, editor, ecc - erano
convinti che un numero elevato di pagine facesse rima con
qualità e maggiore visibilità in SERP.
• Il ragionamento seguiva questa logica: più pagine ci sono
sul sito, più alte sono le possibilità di visibilità e di posizionarsi
in SERP.
10. Le conseguenze
• Questo ha comportato, in molti casi, una vera e propria corsa
al contenuto…Urbi et Orbi proprio perché alcuni ritenevano che
avere un numero alto di pagine pubblicate fosse un aspetto
gradito al motore di ricerca.
12. E il crawl budget?
• Per semplificare, il crawl budget può essere definito come
l’insieme del tempo e delle risorse che il motore di ricerca
decide di dedicare a ciascun sito ogni volta che lo visita e la
frequenza con la quale deciderà di tornare a scansionare
le tue pagine.
13. Perché occorre evitare di sprecare il
crawl budget?
In breve, il tempo che il bot di Google dedica alle pagine del tuo
sito è limitato e occorre ottimizzarlo.
• Perché far perdere tempo al bot significa inficiare negativamente
la considerazione finale e sul giudizio complessivo che il motore di
ricerca avrà del tuo sito.
• Perché tutto questo si ripercuoterà sui posizionamenti in SERP,
sulla visibilità delle tue pagine e – di conseguenza – sul tuo traffico.
14. Obiettivi da prefiggerti
• Occorre ricordare quindi che più pagine inutili ci sono sul tuo sito,
maggiore è il crawl budget che andrà sprecato, con il rischio che
Google – nel tempo a disposizione per la scansione del tuo sito -
visiterà pagine inutili, tralasciando quelle di maggior qualità.
• Ogni pagina presente sul sito, quindi, deve avere un valore in sé,
la sua presenza deve essere motivata, altrimenti (con molta
probabilità) può essere ritenuta inutile.
16. Perché potare un sito?
• Perché la potatura rappresenta una tappa importante per
verificare e migliorare lo stato di salute del tuo sito,
indipendentemente da eventuali cali di traffico o di visibilità.
• Il processo di potatura, infatti, permette di evitare criticità e
salvare il tuo sito prima che Google lo rivaluti negativamente,
ma naturalmente, se hai notato dei cali, è un ottimo
strumento/occasione per poter bonificare il tuo sito e tentare di
recuperare il traffico perduto.
17. Strategie generalmente adottate
• Quando si vuole migliorare la visibilità di un sito, generalmente, si
percorrono diverse strade parallele per poter toccare e potenziare
tutti gli aspetti.
Si fa un audit tecnico, si interviene sull’architettura informativa,
si migliorano i contenuti, si creano nuove pagine, si potenziano
quelle attualmente presenti con i link interni, si fa una campagna di
link building, ecc.
Ma…
18. Un aspetto sottovalutato
• L’aspetto che viene spesso sottovalutato, e che va
considerato invece alla stregua di tutti gli altri, è proprio la
potatura.
• Per un sito che viene aggiornato quotidianamente con pagine
nuove, è consigliabile prevedere un’analisi specifica almeno
ogni 6-8 mesi.
19. Contenuti «sempreverdi» e foglie
morte
• Ogni sito ha dei contenuti “sempreverdi”, in grado di attirare traffico
organico in ogni momento dell’anno, indipendentemente dalla stagionalità;
• poi ce ne sono altri che – a distanza di tempo e previa analisi specifica –
risultano come delle foglie morte, da potare.
20. Cosa dare in pasto al motore?
• Nell’indice di Google dovrebbero esserci solo le pagine davvero
interessanti per il business del sito, che davvero desideri far
trovare al motore e agli utenti.
• Se – all’interno dell’indice – ci sono contenuti di bassa qualità
(inutili) questo potrebbe incidere negativamente sulla
considerazione generale che il motore di ricerca ha del tuo sito.
• Ogni sito dovrebbe essere pulito (privo di foglie morte) e offrire
un’esperienza utente piacevole.
21. Cosa vuol dire «pulito»?
• Un sito pulito è privo di pagine ridondanti, inutili o di
scarso valore, che vanno quindi rimosse o migliorate.
• Ricorda sempre che un sito è un ecosistema, caratterizzato
da un suo equilibrio: la crescita a dismisura di pagine simili va
ad alterare questo equilibrio.
• L’alterazione di questo equilibrio genera uno spreco di
crawl budget.
22. Vantaggi della potatura
Effettuare con una certa periodicità un’analisi specifica sui contenuti presenti sul
sito (ad esempio in occasione di una migrazione) consente di capire:
• se ci sono dei contenuti da valorizzare e recuperare (che hanno quindi delle
opportunità ancora non sfruttate)
• se ci sono dei contenuti da eliminare (che fanno solo perdere tempo al motore).
• quali argomenti o tipologie di contenuti sono vincenti rispetto agli altri
• quali argomenti o tipologie di contenuti – al contrario – vengono ignorati dal
motore.
23. Potare significa:
• Avere una distribuzione migliore della link juice, che - in
questo modo - non viene dispersa su pagine inutili
• lasciare le pagine davvero utili per il motore e per gli
utenti
• ottimizzare il crawl budget
• comunicare al motore quali sono i temi sui quali siamo
davvero esperti
24. Quali sono i motivi per tenere una
pagina?
• Genera traffico organico
• riceve link in ingresso
• serve a rafforzare semanticamente un’altra pagina grazie ai link
interni
• converte (pur facendo poco traffico)
• occorre necessariamente prevederla nel sito per motivi
legali/burocratici/di servizio
25. Che cosa si intende per pagina
inutile?
• Pagina duplicata
• Pagina che tratta lo stesso argomento ma con un focus
leggermente diverso
• Pagina di aggiornamento su un argomento già trattato in passato
• Pagine tag identiche o simili (quando la strategia di tag non è
stata creata a monte)
• Pagine di contenuto di basso valore (pieno di ridondanze,
scontato, copiato, ecc)
26. Cosa avviene spesso sui siti dal
forte storico
Capita frequentemente, per i siti che hanno un certo storico e migliaia
di pagine online, di avere:
• post obsoleti, che richiedono un aggiornamento o delle integrazioni;
• post ridondanti, che parlano della stessa cosa in modi differenti.
NB: Sono questi i principali casi per i quali è bene valutare
l’opportunità di potare il proprio sito.
27. La potatura secondo John Mueller
• “it is always preferred to improve your content
but if you cannot do that then removing the
content is fine”.
• Fonte: https://www.seroundtable.com/google-improving-pruning-content-24706.html
28. Da dove iniziare la potatura?
• Dai dati.
Per affrontare con cautela e con la giusta
attenzione la potatura dei contenuti a fini SEO è
fondamentale raccogliere alcuni dati importanti e le
relative metriche.
29. Quello che ti serve per partire è:
• elenco di tutti gli URL del sito (Screaming Frog o Visual SEO Studio, ecc)
• elenco di tutte le pagine monitorate in Search Console
• elenco di tutte le pagine indicizzate su Google (estrazione con Seoquake)
• elenco delle pagine che generano traffico organico (Google Analytics e Search
Console)
• elenco delle pagine che convertono di più (Google Analytics e Search Console)
• l’elenco delle pagine con link in ingresso (da Search Console e Majestic o Href)
• posizionamento su Semrush (URL, keyword e posizione media delle kw)
30. Per ogni URL dovrai avere i seguenti dati
• traffico organico degli ultimi 12 mesi
• frequenza di rimbalzo degli ultimi 12 mesi
• clic totali, impression e CTR medio degli ultimi 12
mesi
• Domini linkanti in entrata.
31. Consiglio pratico
• Per accelerare il processo, è opportuno modificare alcune impostazioni
del motore di ricerca. Va’ alla pagina delle «impostazioni di
ricerca», imposta i “risultati per pagina” e alza la barretta fino al
valore massimo di 100, così potrai vedere più risultati per pagina.
• A questo punto, usando l’operatore site: miosito.it otterrai tutti i
risultati che vengono visualizzati nelle SERP.
• Fatto questo, attivando SeoQuake, puoi estrarre facilmente la
lista di tutte le pagine che si trovano nell’indice del motore di
ricerca.
32. Prepara il file con tutti gli URL e le metriche
• Fondi tutto in un unico file, in modo da avere tutto sotto controllo
facilmente e da questo elenco che otterrai elimina:
• le pagine che sono in “noindex” e quelle già escluse con le
istruzioni inserite nel robots.txt
• le pagine di “servizio” che devi necessariamente lasciare sul sito
• URL con parametri (gestiti ad esempio con canonical)
• paginazione di categorie e sottocategorie (gestite ad esempio con
rel=prev e rel=next)
33. A questo punto, dall’elenco degli URL che
resta, identifica:
• le pagine che registrano i posizionamenti medi più bassi
• le pagine che registrano il traffico organico più basso
• le pagine che convertono meno (click, impression e CTR)
• le pagine che hanno un text ratio più basso
34. Tab per identificare l’argomento trattato
• Inoltre, per ogni URL crea poi un’altra colonna in cui
scriverai - in una parola - l’argomento trattato.
• In questo modo poi sarà più semplice identificare (tramite un
semplice filtro Excel) quali pagine affrontano lo stesso
macro-argomento.
35. Tutto pronto per il piano di attacco
• A questo punto hai tutto quello che ti occorre per il piano di
attacco.
• Puoi effettuare la tua analisi partendo proprio dalle pagine
che hanno il numero più basso di visite da organico, quelle
con i posizionamenti più bassi e quelle che hanno il numero
più basso di parole nel testo (text ratio).
36. Processo di valutazione passo passo
• Nel momento in cui hai identificato le pagine sulle quali
lavorare, devi procedere con una valutazione
specifica per ogni pagina.
37. Processo di valutazione passo passo
• Questa pagina che registra poco traffico e che ha
scarsa visibilità è semanticamente sovrapponibile
ad una pagina che parla dello stesso argomento e
che dà buoni risultati in termini di traffico e
posizionamenti?
38. Processo di valutazione passo passo
• Se la risposta è sì, altra domanda: puoi integrare il
contenuto di questa pagina dallo scarso valore in
quella che performa meglio?
• Se la risposta è ancora affermativa, allora ti conviene
integrare il contenuto (armonizzandolo, evitando
ridondanze, ecc) e redirezionare con un 301 la vecchia
pagina alla nuova.
39. Processo di valutazione passo passo
• Se la risposta è no, chiediti se puoi migliorare
questa pagina modificando il focus dell’articolo e
ottimizzandola per parole chiave e tematiche ancora
non affrontate sul sito.
40. Processo di valutazione passo passo
• Se la risposta è sì, fai un’analisi delle keyword e
riscrivi il contenuto in funzione delle keyword
individuate.
• Avrai così creato un contenuto inedito, fresco e in
grado di intercettare nuove ricerche.
41. Processo di valutazione passo passo
• Se la risposta è no, chiediti ancora: devo lasciare la
pagina per motivi legali, di policy aziendale, ecc?
• Se la risposta è sì, lasciala attiva.
42. Processo di valutazione passo passo
• In questo caso puoi valutare – ad esempio – se lasciarla
indicizzabile (e indicizzata) e migliorarla dal punto di vista
del contenuto, tone of voice, formattazione, link interni
• oppure al contrario valutare se inserire il tag “noindex” e –
una volta eliminato il risultato dalle SERP – bloccarlo dal
robots.txt per evitare che il motore perda tempo a richiederlo
e scansionarlo (a seconda del ruolo della pagina).
43. Processo di valutazione passo passo
• Se la risposta è no, effettua un 301 verso la pagina
semanticamente simile o – se invece il traffico è minimo e non
ci sono link in entrata – fai in modo che risponda con uno
status code 410 (o 404) ed elimina tutti i link interni che
puntano a questa pagina.
44. Riepilogo: Processo di valutazione passo
passo
• Di fronte ad una pagina che dà scarsi risultati, chiediti sempre se:
• il contenuto della pagina è molto simile al contenuto presente
in un’altra pagina del sito (o eventualmente ad altre pagine del
sito)
• se è stata ottimizzata per parole chiave già affrontate e
trattate da altre pagine, che attualmente portano traffico organico,
registrano conversioni e attirano link.
45. Processo di valutazione passo passo
• In caso affermativo, chiediti se puoi accorparla ad un’altra
pagina che performa meglio (e redirezionarla).
• In tal caso, sfrutta questa occasione per capire se la pagina che
performa meglio può essere – a sua volta – migliorata.
46. Processo di valutazione passo passo
• Se non è possibile accorparla, elimina la pagina e valuta di
utilizzare questo contenuto per la creazione di un post da
pubblicare altrove (link building).
Tip: Ricorda sempre di aggiornare i link interni.
47. Processo di valutazione passo passo
• Se, invece, questa pagina corrisponde ad una variante/filtro di
“colore”, “taglia” di un prodotto presente su una pagina differente,
valuta la possibilità di rappresentare questi filtri (faccette),
sostituendo l’URL della variante filtro con un’ancora # interna alla
pagina prodotto.
Esempio: www.mioecommerce.it/maglietta-vintage-p-23444-grigio
--> www.mioecommerce.it/maglietta-vintage-p-23444#grigio
48. Cosa puoi fare per migliorare una pagina?
• Fa’ una ricerca keyword ad hoc o approfondisci quella che avevi
fatto;
• aggiornare e attualizzare il contenuto;
• arricchire il testo con informazioni nuove e più dettagliate;
• inserire immagini e video (e relative trascrizioni);
• inserire delle FAQ;
• inserire dei link interni da e verso questa pagina.
49. Le domande che devi porti davanti ad una pagina di
scarso valore
• posso aggiornarla, migliorarla o integrarla? In questo caso, dopo
l’implementazione la pagina resta attiva (status code 200)
• posso valorizzarla linkandola dalla homepage o modificando la navigazione
del sito? Anche in questo caso, dopo l’implementazione la pagina resta attiva (status
code 200)
• posso inserire il contenuto di questa pagina in un’altra in cui si parla dello
stesso argomento ma che performa meglio (merge)? In questo caso, dopo
l’implementazione la pagina viene redirezionata con un 301 verso quella che
performa meglio e andranno aggiornati anche i link interni
• devo eliminarla perché non ha alcun valore e non riceve quindi neanche dei
backlink? In questo caso, la pagina dovrà rispondere 410 e andranno aggiornati i link
interni.
•
50. Un altro metodo più rapido e semplice (meno approfondito
ma meglio di niente)
• Identificare tutte le pagine che negli ultimi 6 mesi non hanno
registrato traffico;
• Identificare tutte le pagine che hanno meno di 100 impression
(sempre negli ultimi 6 mesi) e che – allo stesso tempo – si
posizionano con keyword che hanno poche possibilità di
miglioramento.
51. Un altro metodo più rapido e semplice (meno approfondito ma meglio di
niente)
• Vai su Search Console → Rendimento – Apri Rapporto → Seleziona gli
ultimi 6 mesi → Scarica e prendi in considerazione solo le Pagine, con
tutti i relativi valori.
• A questo punto basta filtrare per numero di impression, iniziando a
lavorare su quelle che – negli ultimi 180 giorni – non hanno
registrato click, quelle che hanno registrato meno di 100
impression e che si posizionano con keyword molto deboli.
• Ricorda di togliere da questo elenco tutte le pagine che
eventualmente contenessero dei link a pagine strategiche.
52. Un altro metodo più rapido e semplice (meno approfondito ma meglio di
niente)
• Per effettuare un ulteriore controllo, inserisci la lista di URL
in un tool di crawling come Screaming Frog, Visual SEO
Studio, SiteBulb, ecc e analizza i link interni che partono da
queste pagine (outlinks).
53. Ulteriore controllo
• A questo punto, per evitare di eliminare delle pagine con del
potenziale, non resta che un ulteriore controllo:
• con Semrush analizza le keyword in top 100 e vedi se – tra
queste – ci sono degli URL che tendono a posizionarsi con
delle keyword che hanno del potenziale e sulle quali non hai
ancora lavorato.
55. Come si pota un sito?
Rimuovere dei contenuti non significa
necessariamente eliminarli tout court.
56. Riepilogo: Metodi per ripulire un sito
Sebbene il termine “potatura” suggerisca l’eliminazione (ovvero la cancellazione
di una o più pagine di basso valore), in realtà la strategia di potatura prevede una
valutazione approfondita, che può portare a soluzioni leggermente differenti:
• revisione/integrazione del contenuto
• aggiornamento del contenuto
• fusione di due o più contenuti
• eliminazione del contenuto
• valorizzazione-spostamento del contenuto
• deindicizzazione dei contenuti
57. Cosa prevede la potatura?
• Potare – come detto prima - non significa sempre e solo
eliminare le pagine e reindirizzare la vecchia pagina verso un
contenuto simile.
• Spesso potare un contenuto può significare semplicemente
trasformarlo in un contenuto utile e ricco di potenzialità,
dandogli così una nuova linfa vitale, attraverso la riscrittura
del testo accompagnata eventualmente da un cambio di focus e
parole chiave.
58. Cosa prevede la potatura?
• In alcuni casi, può significare semplicemente de-indicizzare
alcune pagine che – per varie ragioni – devono continuare
ad essere disponibili sul tuo sito ma che non vuoi inserire
nell’indice del motore di ricerca.
• Inoltre, un’operazione di potatura potrebbe significare rivedere
l’architettura informativa e magari prevedere dei menu di
navigazione secondari che possano valorizzare dei contenuti
attualmente poco visibili e difficili da raggiungere.
59. Non fare le cose di fretta!
• Eliminare alcune pagine o deindicizzarle è una decisione
impegnativa e importante, pertanto va affrontata con cautela
e solo quando non ci sono alternative valide.
• In linea generale, la potatura dei contenuti è una soluzione
valida per poter valorizzare le pagine del tuo sito e dargli
quindi un boost in SERP, ma - se fatta in modo frettoloso – è
un’operazione potenzialmente pericolosa, pertanto va
affrontata con calma.
60. Non fare le cose di fretta!
• Accertati sempre che tutte le pagine strategicamente importanti
per il tuo business (che ti portano più traffico e soldi e le pagine che
linkano queste pagine) siano tutte online e indicizzabili.
• Appurato questo, ricorda anche che effettuare un’analisi puntuale di
un sito in ottica di potatura SEO richiede spesso molto più tempo
di quello previsto per la scrittura dei contenuti.
• In pratica, in questo caso si fa prima ad aggiungere che a
togliere.
61. Non fare le cose di fretta!
• Per far crescere correttamente il tuo sito devi – da un lato –
prevedere sempre nuovi contenuti utili e aggiornati,
dall’altro rivedere o rimuovere i vecchi, a seconda delle
potenzialità di ciascuno.
• Ignorare questo aspetto potrebbe mettere un vero freno a
mano alla crescita dei tuoi posizionamenti in SERP e
danneggiare, quindi, la visibilità delle tue pagine.
63. Quando registri un calo di traffico importante
• Tra i motivi del calo ci potrebbe essere una difficoltà del
motore di ricerca a capire quale pagina posizionare a
fronte di una determinata keyword/query.
• Puoi aiutarlo, andando ad alleggerire il tuo sito, sfrondare le
tue pagine e valorizzare quelle di maggior valore.
64. Quando stai per fare una migrazione
• La mappatura degli URL in vista di una migrazione è
un’ottima occasione per prevedere anche un
intervento di potatura.
• Quando fai un trasloco, valuti oggetto per oggetto
cosa buttare e cosa tenere: fai la stessa cosa con il tuo
sito.
65. Quando il sito ha uno storico importante e
non hai mai potato le tue pagine
• Anche se hai una frequenza di pubblicazione bassa, se
hai accumulato uno storico di diversi anni, potresti
aver pubblicato una quantità importante di pagine
e aver bisogno di un’operazione di potatura.
66. Quando pubblichi pagine con un’alta
frequenza
• Contrariamente al caso precedente, se pubblichi
frequentemente, anche se il tuo sito ha pochi anni di
età e quindi uno storico ridotto, potresti aver
bisogno di una potatura alle tue pagine.
68. Analisi del menu e della profondità
• A volte il problema potrebbe risiedere nella profondità
della struttura di navigazione: l’articolo potrebbe
essere difficile da trovare.
• Fa’ un’analisi del menu di navigazione, della
paginazione, dei livelli di profondità e valuta
l’opportunità di creare delle pagine tag “tematiche” (hub
semantici) per sviluppare il sito non solo in profondità,
ma anche in orizzontale.
69. Ricordati sempre di aggiornare la sitemap
XML
• Concluse le attività di potatura dei contenuti, oltre ai
link interni, andrà aggiornata anche la sitemap XML.
• Qualora il numero delle pagine modificate fosse
consistente, potrebbe essere opportuno creare una
sitemap XML ad hoc, da dare in pasto al motore di
ricerca via Search Console per attirare la sua attenzione e
spingerlo a rivalutare presto questi URL.
70. Conserva da qualche parte i contenuti
eliminati
• Se pensi che un contenuto da eliminare possa essere
utile, conservalo da qualche parte, perché potrebbe
essere riutilizzato in futuro sul sito, su un altro sito o in
un guest post, ecc.
71. Gestire e potare correttamente i link interni
• La gestione del linking interno è un altro aspetto
estremamente importante della potatura di un sito.
• Spesso, infatti, proprio come accade per la produzione
dei contenuti, si tende a inserire all’interno di un
singolo articolo un numero elevatissimo di link
(anche 12-14 link).
72. Gestire e potare correttamente i link interni
• Questa strategia non fa che diluire eccessivamente
il valore di ciascun link, pertanto ridurre il numero
di collegamenti interni a non più di 3-5 link in ogni
articolo (ovviamente dove occorre ed è opportuno)
aiuta a ottimizzare il link juice e a distribuirlo in
maniera ottimale.
73. Raccomandazioni take away
• Identifica i contenuti poco performanti, soprattutto in termini di visite e
link in ingresso
• Prima di gettare via un contenuto, accertati che non possa essere
migliorato o aggiornato
• Crea un file dove inserirai tutte le modifiche che andrai a fare e
conserva i contenuti eliminati, in modo che – in caso di errori di valutazione
– puoi sempre tornare indietro
• Per ogni contenuto valuta se integrare/aggiornare il contenuto,
fondere/accorpare il contenuto ad altri contenuti o eliminarlo tout court
74. Raccomandazioni take away
• Nella maggior parte dei casi è fondamentale un redirect 301 verso un
contenuto simile. Se invece proprio non performava affatto, te ne puoi
liberare con un 410; è il caso – ad esempio – delle pagine tag generate
erroneamente o senza criterio.
• Una volta redirezionati gli URL, aggiorna anche i link interni per evitare
catene di redirect (e di disperdere crawl budget).
• cerca di fare tutte le modifiche in un lasso di tempo breve (al massimo
una settimana), pertanto è opportuno fare un’analisi dettagliata e poi
apportare le modifiche tutte insieme, in modo da ridurre i tempi di
analisi/rivalutazione di Google.