2. 2
Che cosa è l’empatia?Che cosa è l’empatia?
Termine impiegato per indicare quella particolareTermine impiegato per indicare quella particolare
condizione esperienziale gli individui vivono quandocondizione esperienziale gli individui vivono quando
““sentono dentrosentono dentro” le emozioni di un’altra persona.” le emozioni di un’altra persona.
Utilizzo in differenti dominiUtilizzo in differenti domini → difficoltà di formulare una→ difficoltà di formulare una
definizione univoca ed esaustivadefinizione univoca ed esaustiva (Duan e Hill, 1998)..
Nodo centrale è “Nodo centrale è “l’impalpabilitàl’impalpabilità” della dimensione” della dimensione
empatica, costituita da livelli interconnessi che giocano eempatica, costituita da livelli interconnessi che giocano e
si ricombinano fra cognizioni e affetti, rielaborazioni disi ricombinano fra cognizioni e affetti, rielaborazioni di
vissuti personali e sentimenti sociali, consapevolezza deivissuti personali e sentimenti sociali, consapevolezza dei
confini del proprio sé e accoglimento emotivo dell’altroconfini del proprio sé e accoglimento emotivo dell’altro
(Bonino, Lo Coco, Tani, 1998)(Bonino, Lo Coco, Tani, 1998)
3. 3
Alcune definizioni: dal linguaggio colto a quello comuneAlcune definizioni: dal linguaggio colto a quello comune
““Fil: supposta fusione emotiva tra il soggetto e l’oggetto dellaFil: supposta fusione emotiva tra il soggetto e l’oggetto della
conoscenza nel campo delle scienze umane. Psic: Capacità diconoscenza nel campo delle scienze umane. Psic: Capacità di
capire, sentire e condividere i pensieri e le emozioni di un altro incapire, sentire e condividere i pensieri e le emozioni di un altro in
una determinata situazioneuna determinata situazione”. Voc. Lingua it. Zanichelli”. Voc. Lingua it. Zanichelli
““La capacità di partecipare o di avere un’esperienza vicaria diLa capacità di partecipare o di avere un’esperienza vicaria di
sentimenti, delle intenzioni o delle idee e talvolta dei movimenti disentimenti, delle intenzioni o delle idee e talvolta dei movimenti di
un’altra persona, alpunto da eseguire con il corpo movimenti cheun’altra persona, alpunto da eseguire con il corpo movimenti che
li rispecchianoli rispecchiano”. Webster’s Third New International Dictionary”. Webster’s Third New International Dictionary
Significati ampi e spesso non precisi: saper compartecipare,Significati ampi e spesso non precisi: saper compartecipare,
condividere gli stati d’animo degli altri, saper aiutare econdividere gli stati d’animo degli altri, saper aiutare e
comprendere. Conoscenza diffusa, anche se “ingenua”: non esistecomprendere. Conoscenza diffusa, anche se “ingenua”: non esiste
relazione sociale significativa che non comporti empatia.relazione sociale significativa che non comporti empatia.
4. 4
La storia del termine nella letteratura psicologicaLa storia del termine nella letteratura psicologica
L'empatia è un concetto che ha ricevuto moltaL'empatia è un concetto che ha ricevuto molta
considerazione nella storia del pensiero (Hume,considerazione nella storia del pensiero (Hume,
Rousseau) proprio perché ritenuta una capacità inRousseau) proprio perché ritenuta una capacità in
grado di rivestire un ruolo importante nel mediare lagrado di rivestire un ruolo importante nel mediare la
qualità dei processi di interazione tra gli individui.qualità dei processi di interazione tra gli individui.
Il tema appassionò molto anche i primi psicologi:Il tema appassionò molto anche i primi psicologi:
Titchener (1907), che coniò il termine “Titchener (1907), che coniò il termine “EmpathyEmpathy” dal” dal
tedesco “tedesco “EinfEinfüühlung”hlung”, ma anche Lipps (1905),, ma anche Lipps (1905),
McDougall (1912), Freud (1921), Brentano (1924) eMcDougall (1912), Freud (1921), Brentano (1924) e
molti altri.molti altri.
5. 5
La storia del termine nella letteratura psicologicaLa storia del termine nella letteratura psicologica
Anni 30’-’50: dagli studiAnni 30’-’50: dagli studi
clinici alla psicologiaclinici alla psicologia
sociale; l’empatia comesociale; l’empatia come
condivisione affettivacondivisione affettiva
(Rogers, 1959; 1975;(Rogers, 1959; 1975;
Kohut 1959; 1984;Kohut 1959; 1984;
Sullivan, 1953) e comeSullivan, 1953) e come
imitazione motoriaimitazione motoria
(Allport, 1937; Murphy,(Allport, 1937; Murphy,
1947).1947).
6. 6
La storia del termine nella letteratura psicologicaLa storia del termine nella letteratura psicologica
Anni ’60 -’70: la Psicologia dello sviluppo siAnni ’60 -’70: la Psicologia dello sviluppo si
interessa all’argomento. Studio dei processiinteressa all’argomento. Studio dei processi
che mediano l’adesione empatica;che mediano l’adesione empatica;
elaborazione adeguati strumenti di misuraelaborazione adeguati strumenti di misura
↓↓
focusfocus sugli aspetti cognitivi dell’empatia.sugli aspetti cognitivi dell’empatia.
Comparsa di termini “cognitivi” (Feshbach eComparsa di termini “cognitivi” (Feshbach e
Roe, 1968; Borke, 1971; Feshbach, 1973).Roe, 1968; Borke, 1971; Feshbach, 1973).
7. 7
L’empatia tra cognizione e affettivitàL’empatia tra cognizione e affettività
Empatia emotivaEmpatia emotiva →→ empatiaempatia
cognitivacognitiva →→ modelli multi-modelli multi-
dimensionali (anni ’80)dimensionali (anni ’80)
Gli studi evolutivi hannoGli studi evolutivi hanno
costituito un terreno fertilecostituito un terreno fertile
per comprendere come siper comprendere come si
manifestano diversi tipi dimanifestano diversi tipi di
empatia e come siempatia e come si
modificano i tipi dimodificano i tipi di
mediazione cognitiva.mediazione cognitiva.
8. 8
I neuroni specchio e le basi neurofisiologicheI neuroni specchio e le basi neurofisiologiche
dell’empatiadell’empatia
Il contributo delle neuroscienzeIl contributo delle neuroscienze
L’empatia non è una caratteristica solo umanaL’empatia non è una caratteristica solo umana
Gli studi sui primati e la comprensione delleGli studi sui primati e la comprensione delle
azioniazioni
II neuroni specchioneuroni specchio ((mirror neurons systemmirror neurons system):):
particolare classe di neuroni premotori, area F5 –particolare classe di neuroni premotori, area F5 –
corteccia premotoria ventromediale.corteccia premotoria ventromediale.
E negli uomini? I neuroni specchio e laE negli uomini? I neuroni specchio e la
comprensione delle azioni sociale e degli staticomprensione delle azioni sociale e degli stati
emotiviemotivi
9. 9
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di FeshbachLo sviluppo dell’empatia: il modello di Feshbach
FeshbachFeshbach (1968; 1975; 1984;(1968; 1975; 1984;
1987) elabora un modello1987) elabora un modello
dell'empatiadell'empatia a 3 componentia 3 componenti..
In tale ottica essa è dunqueIn tale ottica essa è dunque
un costrutto complesso, cheun costrutto complesso, che
coniuga elementiconiuga elementi cognitivicognitivi eded
affettiviaffettivi..
il riconoscimento e lail riconoscimento e la
discriminazione deidiscriminazione dei
sentimentisentimenti: la capacità di: la capacità di
utilizzare informazioniutilizzare informazioni
significative per etichettare esignificative per etichettare e
identificare le emozioni.identificare le emozioni.
10. 10
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di FeshbachLo sviluppo dell’empatia: il modello di Feshbach
l’assunzione della prospettiva e del ruolol’assunzione della prospettiva e del ruolo
dell’altra personadell’altra persona: la capacità di comprendere che: la capacità di comprendere che
le altre persone possono vedere e interpretare lele altre persone possono vedere e interpretare le
situazioni in modo differente; la capacità disituazioni in modo differente; la capacità di
assumere ed esperire il punto di vista di un altro.assumere ed esperire il punto di vista di un altro.
la capacità di rispondere emozionalmentela capacità di rispondere emozionalmente, cioé di, cioé di
condividere lo stato d'animo di un'altra persona.condividere lo stato d'animo di un'altra persona.
Implicita in questo modello è la capacità diImplicita in questo modello è la capacità di
differenziare il sé dall'altro. Le prime duedifferenziare il sé dall'altro. Le prime due
componenti del processo empatico fanno dunquecomponenti del processo empatico fanno dunque
riferimento ad abilità cognitive, mentre la 3riferimento ad abilità cognitive, mentre la 3aa
ha unha un
carattere prettamente affettivo/emozionale.carattere prettamente affettivo/emozionale.
11. 11
La capacita diLa capacita di role takingrole taking riveste un ruolo centrale: cosa è ilriveste un ruolo centrale: cosa è il
R.T.?R.T.?
Costrutto multidimensionale: dimensione percettiva,Costrutto multidimensionale: dimensione percettiva,
cognitiva ed emozionale (Krebs e Russel, 1981; Bonino ecognitiva ed emozionale (Krebs e Russel, 1981; Bonino e
al., 1998).al., 1998).
Dimensione comuneDimensione comune: andare al di là del proprio individuale: andare al di là del proprio individuale
modo di percepire il mondo, per assumere un differentemodo di percepire il mondo, per assumere un differente
punto di vista.punto di vista.
DistintivitàDistintività: il contenuto specifico dei tentativi di assumere la: il contenuto specifico dei tentativi di assumere la
prospettiva dell’altro.prospettiva dell’altro.
La terza dimensione, “La terza dimensione, “l’abilità del soggetto di valutare lol’abilità del soggetto di valutare lo
stato emotivo di un’altra persona e di risponderestato emotivo di un’altra persona e di rispondere
affettivamente in modo appropriato alla situazione in cui siaffettivamente in modo appropriato alla situazione in cui si
trova questa personatrova questa persona” (Emiliani e Carugati, 1985), coincide” (Emiliani e Carugati, 1985), coincide
di fatto con l’empatia.di fatto con l’empatia.
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di FeshbachLo sviluppo dell’empatia: il modello di Feshbach
12. 12
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di FeshbachLo sviluppo dell’empatia: il modello di Feshbach
L'empatia, in tale ottica, viene definita comeL'empatia, in tale ottica, viene definita come
vicarious matchingvicarious matching di uno stato affettivodi uno stato affettivo
provato da un altro.provato da un altro.
Secondo il quadro di riferimento piagetiano, laSecondo il quadro di riferimento piagetiano, la
capacità di decentramento occorrerebbe colcapacità di decentramento occorrerebbe col
passaggio allo stadio operatorio concreto.passaggio allo stadio operatorio concreto.
Pertanto, il bambino non sarebbe in grado diPertanto, il bambino non sarebbe in grado di
avere manifestazioni empatiche prima dei 5/6avere manifestazioni empatiche prima dei 5/6
anni.anni.
DUNQUE …DUNQUE …
13. 13
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di FeshbachLo sviluppo dell’empatia: il modello di Feshbach
…… empatizzare richiede abilità cognitive complesse eempatizzare richiede abilità cognitive complesse e
sofisticate che consentano al bambino di consideraresofisticate che consentano al bambino di considerare
appropriatamente la prospettiva e il ruolo psicologicoappropriatamente la prospettiva e il ruolo psicologico
dell'altro. Richiede la consapevolezza dell’atto.dell'altro. Richiede la consapevolezza dell’atto.
L'empatia come un processo "maturo“: sono consideratiL'empatia come un processo "maturo“: sono considerati
precursori quelle manifestazioni empatiche che i bambiniprecursori quelle manifestazioni empatiche che i bambini
mettono in atto a partire dal 1° anno di vita, e che fannomettono in atto a partire dal 1° anno di vita, e che fanno
riferimento airiferimento ai social skillssocial skills, in particolare alla capacità di, in particolare alla capacità di
decodificare gli stati emotivi negli altri e di rispondere indecodificare gli stati emotivi negli altri e di rispondere in
maniera adeguata.maniera adeguata.
I dati empirici confermano le ipotesi di Feshbach?I dati empirici confermano le ipotesi di Feshbach?
14. 14
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di FeshbachLo sviluppo dell’empatia: il modello di Feshbach
La posizione di Feshbach è da molti ritenuta troppoLa posizione di Feshbach è da molti ritenuta troppo rigida:rigida:
eccessiva rilevanza alle componenti cognitive. Altri autori,eccessiva rilevanza alle componenti cognitive. Altri autori,
infatti, considerano come empatiche risposte piùinfatti, considerano come empatiche risposte più
rudimentali che si verificano già a partire dal 2° anno dirudimentali che si verificano già a partire dal 2° anno di
vita (Bischof Kolher, 1989; Draghi Lorenz, 1995;vita (Bischof Kolher, 1989; Draghi Lorenz, 1995;
Hoffman, 2002; Parisi, 2004).Hoffman, 2002; Parisi, 2004).
Dal 2° anno si riscontra l'insorgere di una rudimentaleDal 2° anno si riscontra l'insorgere di una rudimentale
consapevolezza degli stati interni propri e degli altri, checonsapevolezza degli stati interni propri e degli altri, che
riflette una crescente percezione ed attenzione agli statiriflette una crescente percezione ed attenzione agli stati
emotivi, cognitivi e volitivi che gli individui possonoemotivi, cognitivi e volitivi che gli individui possono
provare. Vi è dunque un'implicita consapevolezza che unaprovare. Vi è dunque un'implicita consapevolezza che una
propria condizione psicologica possa differire da quellapropria condizione psicologica possa differire da quella
esperita da un altro (Thompson, Bretherton & Beeghly,esperita da un altro (Thompson, Bretherton & Beeghly,
1999; ZhanWaxler, 1987).1999; ZhanWaxler, 1987).
15. 15
Il modello multidimensionale di empatia di Feshbach (1968)Il modello multidimensionale di empatia di Feshbach (1968)
Condivisione vicaria
dell’emozione altrui
Riconoscimento
Espressioni facciali
Role taking
Perspective taking
Dimensioni
cognitive
Dimensione
affettiva
Empatia (esatta concordanza affettiva)
16. 16
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di HoffmanLo sviluppo dell’empatia: il modello di Hoffman
Anche il modello elaborato daAnche il modello elaborato da HoffmanHoffman (2001; 2000; 1987;(2001; 2000; 1987;
1982) è a 3 componenti:1982) è a 3 componenti: affettive, cognitiveaffettive, cognitive ee motivazionalimotivazionali..
Maggiore rilevanza e autonomia alla dimensione affettiva.Maggiore rilevanza e autonomia alla dimensione affettiva.
L’empatia come “L’empatia come “scintilla che fa scaturire lascintilla che fa scaturire la
preoccupazione umana per gli altri, la colla che rendepreoccupazione umana per gli altri, la colla che rende
possibile la vita socialepossibile la vita sociale”, e come “”, e come “risposta affettiva vicariarisposta affettiva vicaria
più appropriata alla situazione in cui si trova l’altropiù appropriata alla situazione in cui si trova l’altro
rispetto alla propriarispetto alla propria”.”.
Egli considera empatia alcuni comportamenti che siEgli considera empatia alcuni comportamenti che si
manifestano già a partire dal 1° anno di vita, in età quindimanifestano già a partire dal 1° anno di vita, in età quindi
molto precedente a quella postulata dalla Feshbach.molto precedente a quella postulata dalla Feshbach.
17. 17
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di HoffmanLo sviluppo dell’empatia: il modello di Hoffman
Partendo dalle forme più primitive ed involontarie diPartendo dalle forme più primitive ed involontarie di
comportamenti empatici riscontrabili nei neonati, ne delineacomportamenti empatici riscontrabili nei neonati, ne delinea
le differenti tappe evolutive, specificando come, a differentile differenti tappe evolutive, specificando come, a differenti
livelli di sviluppo, affetto e cognizione interagiscono tralivelli di sviluppo, affetto e cognizione interagiscono tra
loro.loro.
Hoffman individua differenti percorsi o modalità attraversoHoffman individua differenti percorsi o modalità attraverso
i quali si può attivare negli individui un attivazionei quali si può attivare negli individui un attivazione
empatica (empatica (empathic affect arousalempathic affect arousal):):
►►Si va da modiSi va da modi automaticiautomatici ee non volontarinon volontari a modi mediati daa modi mediati da
unun livello cognitivolivello cognitivo sempre piùsempre più sofisticatosofisticato ee consapevoleconsapevole..
18. 18
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di HoffmanLo sviluppo dell’empatia: il modello di Hoffman
Per HoffmanPer Hoffman nonnon formano una stretta sequenza di stadi, nel senso cheformano una stretta sequenza di stadi, nel senso che
i successivi modi si sovrappongono e sostituiscono ai modii successivi modi si sovrappongono e sostituiscono ai modi
precedenti. Essi entrerebbero in funzione in differenti momenti delloprecedenti. Essi entrerebbero in funzione in differenti momenti dello
sviluppo e continuerebbero ad operare nel corso della vita.sviluppo e continuerebbero ad operare nel corso della vita.
La maggior parte dei modi di attivazione emotiva per Hoffman sono ilLa maggior parte dei modi di attivazione emotiva per Hoffman sono il
larga misura involontari e richiedono un basso intervento dei processilarga misura involontari e richiedono un basso intervento dei processi
cognitivi.cognitivi.
Modalità di attivazione affettiva automatiche e non volontarie:Modalità di attivazione affettiva automatiche e non volontarie:
►► reazione circolare primariareazione circolare primaria
►► Imitazione motoriaImitazione motoria
►► Condizionamento classico e associazione direttaCondizionamento classico e associazione diretta
Modalità di attivazione affettiva di più alto livello:Modalità di attivazione affettiva di più alto livello:
►► Associazione mediata attraverso il linguaggioAssociazione mediata attraverso il linguaggio
►► Mettere se stessi al posto di un altroMettere se stessi al posto di un altro
19. 19
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di HoffmanLo sviluppo dell’empatia: il modello di Hoffman
Attraverso quali tappe la responsivitàAttraverso quali tappe la responsività
empatica si sviluppa?empatica si sviluppa?
►► Dalle prime forme di empatia, nelle quali vi è unaDalle prime forme di empatia, nelle quali vi è una
confusione nella differenziazione tra il sé e l'altro,confusione nella differenziazione tra il sé e l'altro,
Hoffman (2001; 2000) postula un percorsoHoffman (2001; 2000) postula un percorso
dell'empatia che vada di pari passo con lo sviluppodell'empatia che vada di pari passo con lo sviluppo
di un più chiaro senso cognitivo dell'altro. È durantedi un più chiaro senso cognitivo dell'altro. È durante
l’adolescenza che compaiono le forme più mature dil’adolescenza che compaiono le forme più mature di
empatia.empatia.
20. 20
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di HoffmanLo sviluppo dell’empatia: il modello di Hoffman
Distress empatico globaleDistress empatico globale::
caratterizza il primo anno dicaratterizza il primo anno di
vita. Reazione primitiva evita. Reazione primitiva e
involontaria.involontaria.
Alla sua base vi èAlla sua base vi è
l’incapacità a percepire il sé el’incapacità a percepire il sé e
l'altro come entità distintel'altro come entità distinte..
Vi è pertanto un'esperienza diVi è pertanto un'esperienza di
fusione/confusione con l'altrofusione/confusione con l'altro
tale che ciò che accadetale che ciò che accade
all'altro, è percepito dall’all'altro, è percepito dall’
infante come se capitasse a séinfante come se capitasse a sé
stesso.stesso.
21. 21
Distress empatico globale: il contagio emotivoDistress empatico globale: il contagio emotivo
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di HoffmanLo sviluppo dell’empatia: il modello di Hoffman
22. 22
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di HoffmanLo sviluppo dell’empatia: il modello di Hoffman
Distress empatico egocentricoDistress empatico egocentrico:. il secondo livello di:. il secondo livello di
risposte empatiche si consolida intorno al 1° anno di vita,risposte empatiche si consolida intorno al 1° anno di vita,
quando il soggetto acquisiscequando il soggetto acquisisce la permanenza dell'oggettola permanenza dell'oggetto ee
diventa in grado di percepire il sé e l'altro come due entitàdiventa in grado di percepire il sé e l'altro come due entità
distinte e separate: tuttavia, inizialmente, non sempre è indistinte e separate: tuttavia, inizialmente, non sempre è in
grado di comprendere e di distinguere chiaramente tra igrado di comprendere e di distinguere chiaramente tra i
suoi stati interni e quello dell'altro. I bambini osservano esuoi stati interni e quello dell'altro. I bambini osservano e
mimano le emozioni degli altri, talvolta sembranomimano le emozioni degli altri, talvolta sembrano
intervenire ma solo per lenire il proprio disagio.intervenire ma solo per lenire il proprio disagio.
Distress empatico quasi-egocentricoDistress empatico quasi-egocentrico Tale capacità siTale capacità si
consolida tra il 1° e il 2° anno. Diventa più chiara laconsolida tra il 1° e il 2° anno. Diventa più chiara la
distinzione tra i propri stati interni e quelli dell'altro.distinzione tra i propri stati interni e quelli dell'altro.
Spesso in questa fase si verificano dei tentativi "maldestri"Spesso in questa fase si verificano dei tentativi "maldestri"
di consolare il prossimo, attraverso l'uso di oggettidi consolare il prossimo, attraverso l'uso di oggetti
significativi per il bambino e non per gli altri.significativi per il bambino e non per gli altri.
23. 23
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di HoffmanLo sviluppo dell’empatia: il modello di Hoffman
Vera empatia per i sentimenti/sensazioni degli altriVera empatia per i sentimenti/sensazioni degli altri::
con l'inizio della capacità dicon l'inizio della capacità di role takingrole taking, verso i, verso i 3-43-4 anni,anni,
il bambino diventa sempre più consapevole che statiil bambino diventa sempre più consapevole che stati
d'animo degli altri possono differire dai suoi e diventad'animo degli altri possono differire dai suoi e diventa
in grado di comprenderli. Diventa quindi in grado diin grado di comprenderli. Diventa quindi in grado di
essere più reattivo agli stimoli e agli indici emotivi,essere più reattivo agli stimoli e agli indici emotivi,
facciali o situazionali.facciali o situazionali.
Lo sviluppo delle capacità e delleLo sviluppo delle capacità e delle competenze linguistichecompetenze linguistiche
consente ai bambini di interagire più appropriatamente e diconsente ai bambini di interagire più appropriatamente e di
interagire con i significati simbolici.interagire con i significati simbolici.
Con il consolidarsi delle capacità di decentramento, verso i 6Con il consolidarsi delle capacità di decentramento, verso i 6
anni, aumenta la capacità di rappresentarsi la prospettiva e ilanni, aumenta la capacità di rappresentarsi la prospettiva e il
vissuto degli altri.vissuto degli altri.
24. 24
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di HoffmanLo sviluppo dell’empatia: il modello di Hoffman
Empatia empatico oltre la situazione,Empatia empatico oltre la situazione, cioè empatia per
le condizioni generali di vita di qualcun altro e per i
gruppi sociali: l’adolescente, attraverso lo sviluppo dello sviluppo del
pensiero formalepensiero formale e il consolidamento dell’e il consolidamento dell’identitàidentità, diventa, diventa
cosciente della complessità delle interazioni, noncosciente della complessità delle interazioni, non
focalizzando la sua attenzione solo sulle esperienze deglifocalizzando la sua attenzione solo sulle esperienze degli
altri nel "qui ed ora" della situazione data, ma anche sullealtri nel "qui ed ora" della situazione data, ma anche sulle
condizioni più generali della vita degli altri.condizioni più generali della vita degli altri.
Il modello di Hoffman è il più dettagliato sullo sviluppoIl modello di Hoffman è il più dettagliato sullo sviluppo
delle abilità empatiche, anche se alcuni dati recenti, purdelle abilità empatiche, anche se alcuni dati recenti, pur
non contraddicendone gli enunciati, richiedono unanon contraddicendone gli enunciati, richiedono una
revisione delle spiegazioni (Dondi, 1999).revisione delle spiegazioni (Dondi, 1999).
Hoffman ha contestualizzato lo sviluppo delle condotteHoffman ha contestualizzato lo sviluppo delle condotte
empatiche all’interno di una più ampia teoria sullaempatiche all’interno di una più ampia teoria sulla
motivazione all’altruismo e sulmotivazione all’altruismo e sul pensiero moralepensiero morale..
25. 25
L’empatia nell’adolescenzaL’empatia nell’adolescenza
L’empatia si ritiene raggiunga il livello evolutivo piùL’empatia si ritiene raggiunga il livello evolutivo più
elevato durante la tarda adolescenza (Hoffman, 1987).elevato durante la tarda adolescenza (Hoffman, 1987).
La ricerca ha dimostrato che l’empatia è una variabileLa ricerca ha dimostrato che l’empatia è una variabile
importante per lo sviluppo della competenza socialeimportante per lo sviluppo della competenza sociale
durante l’adolescenza.durante l’adolescenza.
Nei suoi aspetti cognitivi e affettivi l’empatia aiuta gliNei suoi aspetti cognitivi e affettivi l’empatia aiuta gli
adolescenti a stabilire e mantenere le amicizie (Deladolescenti a stabilire e mantenere le amicizie (Del
Barrio, Aluja, & Garcìa, 2004; Hay, 1994).Barrio, Aluja, & Garcìa, 2004; Hay, 1994).
L’empatia aumenta la soddisfazione nelle relazioni piùL’empatia aumenta la soddisfazione nelle relazioni più
strette (Davis & Oathout, 1987), migliora la qualità deistrette (Davis & Oathout, 1987), migliora la qualità dei
rapporti, della coesione, della comunicazione familiarerapporti, della coesione, della comunicazione familiare
(Guerney, 1988) e del supporto da parte dei genitori(Guerney, 1988) e del supporto da parte dei genitori
(Henry, Sager, & Plunkett, 1996).(Henry, Sager, & Plunkett, 1996).
26. 26
L’empatia nell’adolescenzaL’empatia nell’adolescenza
Uno stile genitoriale supportivo crea un clima emotivoUno stile genitoriale supportivo crea un clima emotivo
che può facilitare lo sviluppo di empatia reciproca nelche può facilitare lo sviluppo di empatia reciproca nel
contesto familiare (Garber, Robinson, & Valentiner,contesto familiare (Garber, Robinson, & Valentiner,
1997).1997).
Il rapporto coi pari rappresenta per l’adolescenteIl rapporto coi pari rappresenta per l’adolescente
un’opportunità unica di sviluppare responsivitàun’opportunità unica di sviluppare responsività
empatica (Eisenberg & Fabes, 1998)empatica (Eisenberg & Fabes, 1998)
L’empatia è positivamente associata con l’intelligenzaL’empatia è positivamente associata con l’intelligenza
sociale e può aiutare a inibire e respingere le possibilisociale e può aiutare a inibire e respingere le possibili
forme di aggressività in adolescenza (Gini, Albiero,forme di aggressività in adolescenza (Gini, Albiero,
Benelli, Altoè, 2007; Bandura, 1999; Burke, 2001,Benelli, Altoè, 2007; Bandura, 1999; Burke, 2001,
Feshbach, 1987; Jolliffe & Farrington, 2004; Miller &Feshbach, 1987; Jolliffe & Farrington, 2004; Miller &
Eisenberg, 1988).Eisenberg, 1988).
27. 27
L’empatia nell’adolescenzaL’empatia nell’adolescenza
►► L’empatia come predittore dei comportamenti di bullismo e diL’empatia come predittore dei comportamenti di bullismo e di
difensore nell’adolescnza :difensore nell’adolescnza :
→→ Bassa empatia come predittore di comportamenti da bulloBassa empatia come predittore di comportamenti da bullo
(Endresen & Olweus, 2001; Gini, Albiero, Benelli, & Altoè, 2007;(Endresen & Olweus, 2001; Gini, Albiero, Benelli, & Altoè, 2007;
Jolliffe & Farrington, 2006b).Jolliffe & Farrington, 2006b).
→→ Alta empatia come predittore di comportamenti diAlta empatia come predittore di comportamenti di
difesa/assistenza per le vittime del bullismo (Gini et al., 2007), edifesa/assistenza per le vittime del bullismo (Gini et al., 2007), e
più in generale del comportamento prosociale e di aiuto (Davis,più in generale del comportamento prosociale e di aiuto (Davis,
1994; Eisenberg, Fabes, & Spinrad, 2006; Eisenberg & Miller,1994; Eisenberg, Fabes, & Spinrad, 2006; Eisenberg & Miller,
1987a; Hoffman, 2000).1987a; Hoffman, 2000).
►► La mancanza di empatia, al contrario, implica:La mancanza di empatia, al contrario, implica:
→→ l’incapacità di considerare il mondo dalla prospettiva deglil’incapacità di considerare il mondo dalla prospettiva degli
altri, o di provare dispiacere per la sofferenza altrui (Davis, 1994)altri, o di provare dispiacere per la sofferenza altrui (Davis, 1994)
→→ Predisposizione al pregiudizio (Albiero & Matricardi, 2005;Predisposizione al pregiudizio (Albiero & Matricardi, 2005;
McFarland, 1998).McFarland, 1998).
28. 28
Il modello multidimensionale di empatia di Hoffman (2001)Il modello multidimensionale di empatia di Hoffman (2001)
Distress empatico
globale
Distress empatico
egocentrico
Distress empatico
quasi egocentrico
Vera empatia per
lo stato d’animo di
un’altra persona
Distress empatico
oltre la situazione
FORME DI EMPATIA
DIMENSIONE
AFFETTIVA
• Associazione
diretta mediata
dal linguaggio
• Role taking
•Imitazione
motoria
• Condizionamento
classico
•Associazione non
mediata dal
linguaggio
•Reazione circolare
primaria
PROCESSIPROCESSI
COGNITIVICOGNITIVI
29. 29
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di StrayerLo sviluppo dell’empatia: il modello di Strayer
PerPer StrayerStrayer (2002, 1996; 1993) l’empatia è sostanzialmente(2002, 1996; 1993) l’empatia è sostanzialmente
una reazione affettiva, mediata da processi cognitivi, diuna reazione affettiva, mediata da processi cognitivi, di
crescente complessità.crescente complessità.
L’andamento evolutivo può essere così schematizzato:L’andamento evolutivo può essere così schematizzato:
Sulla base di numerose ricerche attraverso colloqui conSulla base di numerose ricerche attraverso colloqui con
bambini, Strayer ha individuato sei diversi livelli dibambini, Strayer ha individuato sei diversi livelli di
spiegazione dell’esperienza empatica, che rivelano unaspiegazione dell’esperienza empatica, che rivelano una
crescente capacità di rispondere agli stati emotivi dell’altro:crescente capacità di rispondere agli stati emotivi dell’altro:
EMPATIAEMPATIA PROCESSIPROCESSI
________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Per condivisione parallela:Per condivisione parallela: focalizzazione sull’evento esterno e minimafocalizzazione sull’evento esterno e minima
focalizzazione sulla personafocalizzazione sulla persona
Per condivisione partecipatoriaPer condivisione partecipatoria focalizzazione sul vissuto dell’altra personafocalizzazione sul vissuto dell’altra persona
30. 30
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di StrayerLo sviluppo dell’empatia: il modello di Strayer
L.1. Non viene fornita alcuna ragione rilevante perL.1. Non viene fornita alcuna ragione rilevante per
spiegare la propria condivisione empaticaspiegare la propria condivisione empatica
L.2. Si fa riferimento soltanto all’eventoL.2. Si fa riferimento soltanto all’evento
L.3. Il riferimento è alla persona stimolo in quantoL.3. Il riferimento è alla persona stimolo in quanto
inserita in uno specifico contestoinserita in uno specifico contesto
L.4. Vi è associazione specifica con la propria esperienzaL.4. Vi è associazione specifica con la propria esperienza
L.5. Si fa riferimento all’esperienza della personaL.5. Si fa riferimento all’esperienza della persona
stimolo e ai suoi sentimentistimolo e ai suoi sentimenti
L.6 Si fa riferimento al role taking, vale a dire essersiL.6 Si fa riferimento al role taking, vale a dire essersi
messi nei panni dell’altro.messi nei panni dell’altro.
31. 31
Lo sviluppo dell’empatia: il modello di StrayerLo sviluppo dell’empatia: il modello di Strayer
Strayer (2002; 1996; 1993) individua un percorsoStrayer (2002; 1996; 1993) individua un percorso
evolutivo attraverso cui:evolutivo attraverso cui:
dalla fanciullezza alla prima adolescenza vi è undalla fanciullezza alla prima adolescenza vi è un
aumento dell’empatia in relazione all’aumento dellaaumento dell’empatia in relazione all’aumento della
focalizzazione sull’esperienza interna delle personefocalizzazione sull’esperienza interna delle persone
osservate.osservate.
Nei bambini di 5 anni prevale la rappresentazioneNei bambini di 5 anni prevale la rappresentazione
dell’evento e della persona in quanto inserita in una certadell’evento e della persona in quanto inserita in una certa
situazione (L. 2-3).situazione (L. 2-3).
Nei bambini di 7 anni cominciano a comparireNei bambini di 7 anni cominciano a comparire
l’associazione con la propria esperienza e lal’associazione con la propria esperienza e la
rappresentazione dell’esperienza dell’altro (L. 4-5).rappresentazione dell’esperienza dell’altro (L. 4-5).
Nei ragazzi di 13 anni prevalgono la rappresentazioneNei ragazzi di 13 anni prevalgono la rappresentazione
dell’esperienza dell’altro e il role taking (L. 6-7).dell’esperienza dell’altro e il role taking (L. 6-7).
32. 32
persona
redisposizione biologica
ifferenze individuali
ocializzazione
situazione
ilevanza della situazione
milarità tra target/osservatore
Non cognitivi
Reazione circolare primaria
Imitazione motoria
Cognitivi semplici
Condizionamento classico
Associazione diretta
Etichettamento
Cognitivi avanzati
Ass. mediata dal linguaggio
Role taking
Affettivi
Parallela
Reattiva
preoccupazione empatica
disagio personale
rabbia
Non affettivi
Accuratezza interpersonale
Giudizi attribuzionali
Aiuto
Comportamento
Prosociale
Aggressività
ANTECEDENTI RISULTATI
INTERPERSONALI
RISULTATI
INTRAPERSONALI
PROCESSI
Lo sviluppoLo sviluppo
dell’empatia: ildell’empatia: il
modello dimodello di
Davis (1994)Davis (1994)
33. 33
I processi che mediano la risposta empatica (Davis, 1994 )I processi che mediano la risposta empatica (Davis, 1994 )
PROCESSI NON-COGNITIVI
PROCESSI COGNITIVI
AVANZATI
PROCESSI COGNITIVI
SEMPLICI
• Reazione circolare primaria
• Imitazione motoria *
•Condizionamento classico*
• Associazione diretta*
• Etichettamento
•Associazione diretta*
mediata dal linguaggio
• Role taking*
Nota:Nota: I meccanismi di mediazione segnati con l’asterisco (*) sono presenti anche nel modello di Hoffman.I meccanismi di mediazione segnati con l’asterisco (*) sono presenti anche nel modello di Hoffman.
34. 34
Lo sviluppo dell’empatia nei primi 2 anni:Lo sviluppo dell’empatia nei primi 2 anni:
il modello di Bischof- Kil modello di Bischof- Kööhler (1990)hler (1990)
Definizione funzionale di empatia di Bischof-KDefinizione funzionale di empatia di Bischof-Kööhlerhler
Tre tipi di meccanismi intraorganismici:Tre tipi di meccanismi intraorganismici:
sviluppo cognitivosviluppo cognitivo
oggettivazione del Sé e identificazione sincronicaoggettivazione del Sé e identificazione sincronica
EmpatiaEmpatia
Indotta daIndotta da
Stimoli espressiviStimoli espressivi
EmpatiaEmpatia
Indotta daIndotta da
Stimoli situazionaliStimoli situazionali
Componente
Sociocognitiva
Componente
motivazionale
Componente
affettiva
35. 35
Lo sviluppo dell’empatia:Lo sviluppo dell’empatia:
il modello di Vreeke e Van der Markil modello di Vreeke e Van der Mark
Empatia come risposta ad una specifica richiesta, collocabileEmpatia come risposta ad una specifica richiesta, collocabile
all’interno di un particolare contesto di comunicazione eall’interno di un particolare contesto di comunicazione e
dipendente da quattro fattori (Vreeke e Van der Mark, 2003):dipendente da quattro fattori (Vreeke e Van der Mark, 2003):
1)1) Fattori di personalitàFattori di personalità
2)2) Fattori relazionaliFattori relazionali
3)3) Doppio sistema di controllo: giudizi e regolazione delleDoppio sistema di controllo: giudizi e regolazione delle
emozioniemozioni
4)4) Componenti psicologiche empatiche: contagio (piantoComponenti psicologiche empatiche: contagio (pianto
reattivo e imitazione facciale) – emozionalità parallela –reattivo e imitazione facciale) – emozionalità parallela –
emozionalità reattiva – abilità cognitive (role taling)emozionalità reattiva – abilità cognitive (role taling)
37. 37
In sintesi…In sintesi…
La complessità del costrutto empatia è evidente nel modoLa complessità del costrutto empatia è evidente nel modo
in cui è stato studiato, sia come variabile teorica chein cui è stato studiato, sia come variabile teorica che
operazionale.operazionale.
I modelli teorici più recenti, superata la storicaI modelli teorici più recenti, superata la storica
contrapposizione tracontrapposizione tra affectaffect ee cognitioncognition, hanno tutti, hanno tutti
carattere multidimensionale.carattere multidimensionale.
I modelli evolutivi analizzati non descrivono un’empatiaI modelli evolutivi analizzati non descrivono un’empatia
“monolitica”, bensì diversi tipi di condivisione empatica,“monolitica”, bensì diversi tipi di condivisione empatica,
che vengono attivati in relazione al diverso grado diche vengono attivati in relazione al diverso grado di
distinzione sé/altro e ai differenti livelli di mediazionedistinzione sé/altro e ai differenti livelli di mediazione
cognitiva.cognitiva.
I diversi tipi di empatia compaiono in momenti diversiI diversi tipi di empatia compaiono in momenti diversi
dello sviluppo, possono tuttavia coesistere.dello sviluppo, possono tuttavia coesistere.
38. 38
L'empatia come variabile operativa:L'empatia come variabile operativa:
problemi legati alla sua misurazioneproblemi legati alla sua misurazione
Difficoltà di misurazione: processo intimo, privato,Difficoltà di misurazione: processo intimo, privato,
sfuggente, non direttamente osservabile.sfuggente, non direttamente osservabile.
Mancanza di un accordo nel definire l'empatia e iMancanza di un accordo nel definire l'empatia e i
suoi confini.suoi confini.
Ne discende una difficoltà a trovare misureNe discende una difficoltà a trovare misure
univoche e onnicomprensive per esplorare ilunivoche e onnicomprensive per esplorare il
fenomeno e per dare ragione dei percorsi che ifenomeno e per dare ragione dei percorsi che i
soggetti utilizzano per costruire una dimensionesoggetti utilizzano per costruire una dimensione
empatica nel rapporto con gli altri.empatica nel rapporto con gli altri.
39. 39
Lo studio dell’empatia: quali misure?Lo studio dell’empatia: quali misure?
Gli strumenti utilizzati per la misurazione dell'empatiaGli strumenti utilizzati per la misurazione dell'empatia
possono essere raggruppati in 3 principali “famiglie”:possono essere raggruppati in 3 principali “famiglie”:
In ciascuna di queste 3 tipologie di compiti, l'empatia èIn ciascuna di queste 3 tipologie di compiti, l'empatia è
differentemente operazionalizzata.differentemente operazionalizzata.
Ciascuna definizione operativa presenta differenti vantaggi maCiascuna definizione operativa presenta differenti vantaggi ma
presta inevitabilmente il fianco a critiche.presta inevitabilmente il fianco a critiche.
11 -- indici somaticiindici somatici: comportamenti in atto,: comportamenti in atto,
espressioni faccialiespressioni facciali
2 -2 - indici psicofisiologici:indici psicofisiologici: cambiamenti nellecambiamenti nelle
risposte del sistema nervoso autonomorisposte del sistema nervoso autonomo
3 -3 - indici che si basano sui resoconti verbaliindici che si basano sui resoconti verbali::
picture-story, interviste, questionari cartapicture-story, interviste, questionari carta
e penna die penna di self-reportself-report
40. 40
La misura dell’empatia: gli indici somaticiLa misura dell’empatia: gli indici somatici
Gli studi osservativi si sono diffusi solo a partire dagli anni ‘90.Gli studi osservativi si sono diffusi solo a partire dagli anni ‘90.
Sono basati sull'osservazione in condizioni che possono variareSono basati sull'osservazione in condizioni che possono variare
da osservazioni in contesti naturali, semi-artificiali e dida osservazioni in contesti naturali, semi-artificiali e di
laboratorio (Eisenberg e Fabes, 1991; Chisholm e Strayer, 1995;laboratorio (Eisenberg e Fabes, 1991; Chisholm e Strayer, 1995;
Strayer e Roberts, 1998).Strayer e Roberts, 1998).
Quali sono i vantaggi che comporta l’uso di tali indici?Quali sono i vantaggi che comporta l’uso di tali indici?
Hanno il vantaggio di essere non verbali, spontanei,Hanno il vantaggio di essere non verbali, spontanei,
potenzialmente liberi dall'influenza giocata da alcunipotenzialmente liberi dall'influenza giocata da alcuni biasbias, come, come
la desiderabilità sociale, problema tradizionalmente presentela desiderabilità sociale, problema tradizionalmente presente
nell'empatia registrata verbalmente (Hoffman, 2002).nell'empatia registrata verbalmente (Hoffman, 2002).
Empatia → indici somaticiindici somatici
rilevazione di comportamenti, posture, vocalizzi,
sguardi ed espressioni facciali.
41. 41
La misura dell’empatia: gli indici somaticiLa misura dell’empatia: gli indici somatici
Quali sono gli svantaggi degli indici somatici?Quali sono gli svantaggi degli indici somatici?
Sebbene l'empatia è da molti considerata come una delleSebbene l'empatia è da molti considerata come una delle
leve più importanti per attivare condotte di tipo prosocialeleve più importanti per attivare condotte di tipo prosociale
(Eisenberg, 1982; Hoffman, 1990; 2002), il provare empatia(Eisenberg, 1982; Hoffman, 1990; 2002), il provare empatia
in una data condizione, non necessariamente originain una data condizione, non necessariamente origina
comportamenti prosociali.comportamenti prosociali.
Intervengono molte altre variabili legate al contestoIntervengono molte altre variabili legate al contesto
specifico, alle caratteristiche di personalità del soggetto especifico, alle caratteristiche di personalità del soggetto e
alla persona oggetto di empatia (Bonino, Lo Coco, Tani,alla persona oggetto di empatia (Bonino, Lo Coco, Tani,
1998).1998).
Empatia → comportamento prosocialecomportamento prosociale,
ma empatia ≠ comportamento prosociale
42. 42
La misura dell’empatia: gli indici somaticiLa misura dell’empatia: gli indici somatici
Il grado di accuratezza con cui esse sono congruenti/simili conIl grado di accuratezza con cui esse sono congruenti/simili con
quelle richieste/provate dallo stimolo, è ritenuto prova dellaquelle richieste/provate dallo stimolo, è ritenuto prova della
condivisione dello stato emotivo dell'altro e, pertanto di empatiacondivisione dello stato emotivo dell'altro e, pertanto di empatia
(Bischof-Kohler, 1990; Draghi-Lorenz, 1995; Bruchkowsky, 1998)(Bischof-Kohler, 1990; Draghi-Lorenz, 1995; Bruchkowsky, 1998)
Questa modalità di rilevazione è correntemente ritenuta essereQuesta modalità di rilevazione è correntemente ritenuta essere
quella più valida e promettente, perché permette di risponderequella più valida e promettente, perché permette di rispondere
velocemente ai cambiamenti di affetto; dà inoltre informazionivelocemente ai cambiamenti di affetto; dà inoltre informazioni
anche sull'intensità dell'esperienza emotiva (Strayer e Roberts,anche sull'intensità dell'esperienza emotiva (Strayer e Roberts,
1998; Hoffman, 2001).1998; Hoffman, 2001).
Empatia → decodifica delle espressioni faccialidecodifica delle espressioni facciali
messe in atto dal bambino
43. 43
Lo studio del contagio emotivo (Eisenberg e Strayer, 1987; Dondi, 1998)Lo studio del contagio emotivo (Eisenberg e Strayer, 1987; Dondi, 1998)
La misura dell’empatia: gli indici somaticiLa misura dell’empatia: gli indici somatici
44. 44
Esempio di situazione sperimentale per la misura
dell’empatia attraverso la rilevazione di indici facciali
(tratto da Bruchkowsky, 1998).
45. 45
La misura dell’empatia: gli indici somaticiLa misura dell’empatia: gli indici somatici
Vi sono tuttavia alcuni limiti: sembra essere più valida perVi sono tuttavia alcuni limiti: sembra essere più valida per
la 1la 1aa
e, in parte, per la 2e, in parte, per la 2aa
infanzia. L'espressione facciale èinfanzia. L'espressione facciale è
una manifestazione pubblica e può essere controllata.una manifestazione pubblica e può essere controllata.
Infatti…Infatti…
……. i bambini già nel secondo anno di vita entrano in. i bambini già nel secondo anno di vita entrano in
contatto con lecontatto con le display roulesdisplay roules,, che governanoche governano
l'accettazione e la manifestazione delle emozioni, el'accettazione e la manifestazione delle emozioni, e
pertanto perdono progressivamente la spontaneità dellepertanto perdono progressivamente la spontaneità delle
loro manifestazioni (Saarni, 1985; Strayer, 2002).loro manifestazioni (Saarni, 1985; Strayer, 2002).
La congruenza tra la condizione del personaggio-stimolo e
le espressioni facciali del bambino può essere
semplicemente di natura imitativa.
46. 46
La misura dell’empatia: gli indici psicofisiologiciLa misura dell’empatia: gli indici psicofisiologici
Presentano dei molteplici vantaggi. Sono potenzialmente liberi daPresentano dei molteplici vantaggi. Sono potenzialmente liberi da
biasbias legati alla presentazione di sé e alla desiderabilità sociale.legati alla presentazione di sé e alla desiderabilità sociale.
In quanto soggetti a una misurazione continua, permettono diIn quanto soggetti a una misurazione continua, permettono di
registrare i cambiamenti emotivi nel tempo, laddove indici verbaliregistrare i cambiamenti emotivi nel tempo, laddove indici verbali
e, in una certa misura, anche gli facciali, sono utilizzati pere, in una certa misura, anche gli facciali, sono utilizzati per
misurare l'empatia solo in certi momenti temporali precisi.misurare l'empatia solo in certi momenti temporali precisi.
Quali problemi pone l’utilizzo di tali indici?Quali problemi pone l’utilizzo di tali indici?
Empatia → indici psicofisiologiciindici psicofisiologici
Cambiamenti nelle risposte del sistema nervoso autonomo
(ad es. sudorazione, vasocostrizione, battito cardiaco,
temperatura e conduttanza della pelle, ecc.).
47. 47
La misura dell’empatia: gli indici psicofisiologiciLa misura dell’empatia: gli indici psicofisiologici
È complessa la loro interpretazione: non è possibileÈ complessa la loro interpretazione: non è possibile
operazionalizzare l'empatia come una corrispondenza traoperazionalizzare l'empatia come una corrispondenza tra
un pattern psicofisiologico previsto da una data emozioneun pattern psicofisiologico previsto da una data emozione
e quello messo in atto dal soggetto. Infatti non è possibilee quello messo in atto dal soggetto. Infatti non è possibile
distinguere chiaramente le differenze nei vari indicidistinguere chiaramente le differenze nei vari indici
autonomici per le varie emozioni (Marcus, 1987).autonomici per le varie emozioni (Marcus, 1987).
È stata evidenziata una correlazione inversa tra emozioniÈ stata evidenziata una correlazione inversa tra emozioni
espresse faccialmente e alcuni indici psicofisiologiciespresse faccialmente e alcuni indici psicofisiologici
(Eisenberg e Fabers, 1998). Le indicazioni provenienti da(Eisenberg e Fabers, 1998). Le indicazioni provenienti da
tali differenti modalità di rilevazione richiederebberotali differenti modalità di rilevazione richiederebbero
pertanto di essere comunque confrontate.pertanto di essere comunque confrontate.
48. 48
La misura dell’empatia: gli indici psicofisiologiciLa misura dell’empatia: gli indici psicofisiologici
Difficoltà a controllare le possibili cause spurieDifficoltà a controllare le possibili cause spurie
dell'affetto provato.dell'affetto provato.
Esso infatti può essere causato da fattori non legatiEsso infatti può essere causato da fattori non legati
allaalla variabile indipendentevariabile indipendente manipolata (manipolata (lo statolo stato
d'animo provato dal personaggio-stimolod'animo provato dal personaggio-stimolo) ma, ad) ma, ad
esempio, da suoi eventuali movimenti, o grida, oesempio, da suoi eventuali movimenti, o grida, o
ancora da altre variabili esterne alla situazione-ancora da altre variabili esterne alla situazione-
stimolo usata nell'esperimento, come le condizionistimolo usata nell'esperimento, come le condizioni
stesse dell'esperimento e le apparecchiature usate perstesse dell'esperimento e le apparecchiature usate per
la rilevazione, l'umore del soggetto, la sua attenzionela rilevazione, l'umore del soggetto, la sua attenzione
(Eisenberg e Fabers, 1998).(Eisenberg e Fabers, 1998).
49. 49
La misura dell’empatia: gli indici psicofisiologiciLa misura dell’empatia: gli indici psicofisiologici
Nelle ricerche che utilizzanoNelle ricerche che utilizzano
tali modalità di rilevazione,tali modalità di rilevazione,
inoltre, i soggetti sonoinoltre, i soggetti sono
fortemente impediti neifortemente impediti nei
movimenti.movimenti.
Necessario è anche l'utilizzoNecessario è anche l'utilizzo
di un resoconto verbale perdi un resoconto verbale per
verificare se le cause cheverificare se le cause che
hanno originato le reazionihanno originato le reazioni
autonomiche riflettono unaautonomiche riflettono una
risposta empatica o sonorisposta empatica o sono
dovute ad altro.dovute ad altro.
50. 50
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
Lo studio di Feshbach e Roe (1968), oltre che avere ilLo studio di Feshbach e Roe (1968), oltre che avere il
merito di riportare l'empatia all'attenzione della ricercamerito di riportare l'empatia all'attenzione della ricerca
psicologica, elabora per la prima volta una misura inpsicologica, elabora per la prima volta una misura in
forma di picture-story, ilforma di picture-story, il Feshbach Affective SituationFeshbach Affective Situation
Test for EmpathyTest for Empathy ((FASTEFASTE), considerata un prototipo,), considerata un prototipo,
per valutare l'empatia espressa verbalmente dai bambini.per valutare l'empatia espressa verbalmente dai bambini.
Empatia → resoconti verbaliresoconti verbali
si basa sul resoconto verbale che i soggetti fornisconosi basa sul resoconto verbale che i soggetti forniscono
posti di fronte a situazioni stimoloposti di fronte a situazioni stimolo..
Gli stimoli possono essere vignette, diapositive, videotape (dettiGli stimoli possono essere vignette, diapositive, videotape (detti picture-storypicture-story),),
oppure questionari carta e penna.oppure questionari carta e penna.
51. 51
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
FASTEFASTE: storie rappresentate in diapositive,: storie rappresentate in diapositive,
scritte o in audiotape. Il protagonista è unscritte o in audiotape. Il protagonista è un
bambino/a coinvolto/a in situazionibambino/a coinvolto/a in situazioni
emotivamente rilevanti.emotivamente rilevanti.
Emozioni studiate: paura, felicità, tristezza,Emozioni studiate: paura, felicità, tristezza,
rabbia.rabbia.
52. 52
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
Esempi di picture-story in vignetteEsempi di picture-story in vignette
53. 53
Esempi di picture-story in videotapeEsempi di picture-story in videotape
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
54. 54
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
Al termine della storia al bambino è condotta un intervista, nella qualeAl termine della storia al bambino è condotta un intervista, nella quale
gli vengono rivolte due domande:gli vengono rivolte due domande:
““Cosa proviCosa provi ?”?”
(al soggetto è richiesto di verbalizzare se quello che capita al(al soggetto è richiesto di verbalizzare se quello che capita al
protagonista della storia suscita in lui un' emozione ed eventualmenteprotagonista della storia suscita in lui un' emozione ed eventualmente
di specificare quale)di specificare quale)
““Cosa prova il protagonista della storiaCosa prova il protagonista della storia ?”?”
(al soggetto è richiesto di attribuire un emozione al protagonista della(al soggetto è richiesto di attribuire un emozione al protagonista della
storia, tra quelle considerate nello studio)storia, tra quelle considerate nello studio)
L'empatia è operazionalizzata come la presenza diL'empatia è operazionalizzata come la presenza di affect matchaffect match, vale, vale
a dire una concordanza tra l'emozione attribuita al protagonista ea dire una concordanza tra l'emozione attribuita al protagonista e
l'emozione eventualmente provata dal bambino.l'emozione eventualmente provata dal bambino.
55. 55
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
I vantaggi delle picture-storyI vantaggi delle picture-story: facile maneggevolezza e: facile maneggevolezza e
applicabilità (ad es. in ambito scolastico); valutazioneapplicabilità (ad es. in ambito scolastico); valutazione
esperienze e vissuti interni dei soggetti e analisi della loroesperienze e vissuti interni dei soggetti e analisi della loro
conoscenza, valutazione, comprensione e consapevolezzaconoscenza, valutazione, comprensione e consapevolezza
del fenomeno.del fenomeno.
Questa ricerca ha dato la stura ad un numero moltoQuesta ricerca ha dato la stura ad un numero molto
consistente di studi che utilizzando misure simili, per oltreconsistente di studi che utilizzando misure simili, per oltre
un decennio hanno costituito la quasi totalità della ricercaun decennio hanno costituito la quasi totalità della ricerca
sull'empatia (Eisenberg-Berg e Lennon, 1980; Howard,sull'empatia (Eisenberg-Berg e Lennon, 1980; Howard,
1983; Iannotti, 1975; 1985; Liebhart, 1973; Miller, 1980).1983; Iannotti, 1975; 1985; Liebhart, 1973; Miller, 1980).
Tuttavia… all'inizio degli anni ’80 la misura dell'empatiaTuttavia… all'inizio degli anni ’80 la misura dell'empatia
basata sull’impiego di picture-story ha cominciato ad esserebasata sull’impiego di picture-story ha cominciato ad essere
messa in discussione, attraverso un’articolata serie dimessa in discussione, attraverso un’articolata serie di
critiche (Hoffman, 1982)...critiche (Hoffman, 1982)...
56. 56
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
1)1) gli stati emotivi non sono così facilmente manipolabili,gli stati emotivi non sono così facilmente manipolabili,
nel senso che passare velocemente da storia a storia ponenel senso che passare velocemente da storia a storia pone
dei problemi non trascurabili.dei problemi non trascurabili.
2)2) tali misure richiedono le capacità di sapere correttamentetali misure richiedono le capacità di sapere correttamente
etichettare le varie categorie emotive: il rischio è quello dietichettare le varie categorie emotive: il rischio è quello di
confondere competenze linguistiche con abilità empatiche.confondere competenze linguistiche con abilità empatiche.
3)3) non è detto che il bambino voglia, o riesca, a verbalizzarenon è detto che il bambino voglia, o riesca, a verbalizzare
i suoi pensieri. In questo caso il problema si complica peri suoi pensieri. In questo caso il problema si complica per
l'interferenza che può giocare la desiderabilità sociale.l'interferenza che può giocare la desiderabilità sociale.
4)4) alcuni stimoli emotivi possono essere rappresentativi dialcuni stimoli emotivi possono essere rappresentativi di
più di un emozione, mentre una sola è quella designata epiù di un emozione, mentre una sola è quella designata e
considerata "corretta".considerata "corretta".
57. 57
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
5)5) gli stimoli emotivi possono non avere "valenza"gli stimoli emotivi possono non avere "valenza"
sufficiente o risultare troppo artificiosi.sufficiente o risultare troppo artificiosi.
6)6) operazionalizzare l'empatia esclusivamenteoperazionalizzare l'empatia esclusivamente
comecome affect matchaffect match è troppo riduttivo. Secondo taleè troppo riduttivo. Secondo tale
prospettiva risposte simili, o coerenti, non possonoprospettiva risposte simili, o coerenti, non possono
essere considerate e valutate come empatiche. Peressere considerate e valutate come empatiche. Per
Hoffman (1982) tale operazionalizzazione tradisce,Hoffman (1982) tale operazionalizzazione tradisce,
in termini di aspetti teorici, un'attenzionein termini di aspetti teorici, un'attenzione
predominante alle componenti cognitive, apredominante alle componenti cognitive, a
discapito di quelle affettive.discapito di quelle affettive.
58. 58
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
Su alcuni di questi limiti è stato possibile intervenire,Su alcuni di questi limiti è stato possibile intervenire,
lavorando, ad esempio, sul tipo di stimolo e sul tipo dilavorando, ad esempio, sul tipo di stimolo e sul tipo di
intervista.intervista. Altri limiti sono difficilmente eliminabili perchéAltri limiti sono difficilmente eliminabili perché
intrinseci all'utilizzo del resoconto verbale.intrinseci all'utilizzo del resoconto verbale.
Quest'ultimo però, è bene sottolineare, è l'unico modo cheQuest'ultimo però, è bene sottolineare, è l'unico modo che
ci consente di studiare l'empatia in termini di esperienzaci consente di studiare l'empatia in termini di esperienza
soggettiva del bambino, vale a dire la maniera in cui ilsoggettiva del bambino, vale a dire la maniera in cui il
soggetto costruisce e vive un'esperienza empatica, che tiposoggetto costruisce e vive un'esperienza empatica, che tipo
di ragionamenti e di attribuzioni caratterizzano le rispostedi ragionamenti e di attribuzioni caratterizzano le risposte
del suo repertorio emozionale.del suo repertorio emozionale.
Tutto ciò ha portato, di recente, a cercare, all'interno di taliTutto ciò ha portato, di recente, a cercare, all'interno di tali
tipi di misura, di operazionalizzare l'empatia in unatipi di misura, di operazionalizzare l'empatia in una
maniera che rendesse maggior conto della complessità delmaniera che rendesse maggior conto della complessità del
fenomeno in questione, elaborarando dei sistemi di scoringfenomeno in questione, elaborarando dei sistemi di scoring
più articolati e meno riduttivi.più articolati e meno riduttivi.
59. 59
La misura dell’empatia: i resoconti verbaliLa misura dell’empatia: i resoconti verbali
Strayer (1997) ha introdotto un metodo di assegnazione deiStrayer (1997) ha introdotto un metodo di assegnazione dei
punteggi, “punteggi, “L’Empathy Continuum Scoring System (ECSS)L’Empathy Continuum Scoring System (ECSS)”,”,
considerato una procedura multidimensionale, che rileva siaconsiderato una procedura multidimensionale, che rileva sia
la componente affettiva, sia quella cognitiva dei processila componente affettiva, sia quella cognitiva dei processi
empatici.empatici.
Si basa sulla distinzione, ripresa da Stotland (1969), traSi basa sulla distinzione, ripresa da Stotland (1969), tra
""empatia genericaempatia generica" ed "" ed "empatia specificaempatia specifica":":
Empatia genericaEmpatia generica::
vi è una congruenza generica tra le emozioni provatevi è una congruenza generica tra le emozioni provate
dal soggetto e quelle attribuite al personaggio-stimolo.dal soggetto e quelle attribuite al personaggio-stimolo.
Empatia specificaEmpatia specifica::
è la corrispondenza esatta tra le due emozioni. E' considerataè la corrispondenza esatta tra le due emozioni. E' considerata
quindi come un manifestazione di empatia più accurata.quindi come un manifestazione di empatia più accurata.
60. 60
La misura dell’empatia: l’ECSSLa misura dell’empatia: l’ECSS
Il metodo ECSS è applicabile a quegli studi cheIl metodo ECSS è applicabile a quegli studi che
utilizzano una procedura simile a Strayer:utilizzano una procedura simile a Strayer:
A)A) Somministrazione di stimoli emotigeniSomministrazione di stimoli emotigeni (videotape)(videotape)
B)B) IntervistaIntervista::
1)1) Cosa prova il protagonista della storia?Cosa prova il protagonista della storia?
2)2) Quanto? (poco, abbastanza, molto)Quanto? (poco, abbastanza, molto)
3)3) Cosa provi tu?Cosa provi tu?
4)4) Quanto? (poco, abbastanza, molto)Quanto? (poco, abbastanza, molto)
5)5) Perché? Come fai a dirlo?Perché? Come fai a dirlo?
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La misura dell’empatia: l’ECSSLa misura dell’empatia: l’ECSS
TABELLA 1
THE EMPATHY CONTINUUM: INTEGRATED EMOTIONAL-COGNITIVE SCORING SYSTEM
DESCRIZIONE
EC Cognitive Affect
Score level Match Affect Matchf tra S e SP Emotional attribution
0 0 0 Nessuna emozione attribuita a SP non vi e' affect match ne' la sua attribuzione
1 1 0 Accurata emozione attribuita a SP
2 2 1 Emozione simile per S e SP
3 2 Uguale emozione, differente intensita' Non vi e' attribuzione o e' irrilevante :
4 3 Uguale emozione, uguale intensita' "Non mi piace", "Non lo so"
5 3 1 Emozione simile per S e SP
6 2 Uguale emozione, differente intensita' Solo eventi esterni della storia: "Fuori
7 3 Uguale emozione, uguale intensita' e' buio", "C'e' un uomo brutto"
8 4 1
9 2 come sopra in questa colonna Focus su SP: "Ho provato paura quando
10 3 l'uomo prende il bambino per il braccio.
11 5 1
12 2 come sopra Associazione all'esperienza dello SP o
13 3 trasposizione del se' nella storia: "Io
avrei fatto come lui, se fosse successo a me"
14 6 1
15 2 come sopra Riferimento agli stati d'animo interni del SP:
16 3 " Mi sento triste nel vedere lui triste"
17 7 1
18 2 come sopra Esplicito role taking: "Se io fossi al suo posto,
19 3 sarei triste anch'io"
S= il soggetto che risponde alle domande
SP= il personaggio-stimolo protagonista delle storie
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La misura dell’empatia: i questionariLa misura dell’empatia: i questionari
Sono stati elaborati nel tempo numerosi questionari diSono stati elaborati nel tempo numerosi questionari di
autovalutazione, ad esempio:autovalutazione, ad esempio:
““Scala di empatia” (Hogan, 1969)Scala di empatia” (Hogan, 1969)
““Questionario di misura dell’empatia emotiva” (Mehrabian e Epstein, 1972)Questionario di misura dell’empatia emotiva” (Mehrabian e Epstein, 1972)
““Indice di empatia per bambini e adolescenti” (Bryant, 1982)Indice di empatia per bambini e adolescenti” (Bryant, 1982)
““Cosa provo in differenti situazioni” (Feshbach, 1991)Cosa provo in differenti situazioni” (Feshbach, 1991)
Cosa li accomuna ?Cosa li accomuna ?
Gli item descrivono degli scenari/eventi emotigeni rispetto ai qualiGli item descrivono degli scenari/eventi emotigeni rispetto ai quali
viene ai soggetti chiesto di valutare le sensazioni che essiviene ai soggetti chiesto di valutare le sensazioni che essi provanoprovano.. LeLe
risposte vengono graduate su una scala con diversi gradi di accordo.risposte vengono graduate su una scala con diversi gradi di accordo.
Cosa li differenzia ?Cosa li differenzia ?
Sondano aspetti diversi del comportamento empatico, basandosi sugliSondano aspetti diversi del comportamento empatico, basandosi sugli
assunti teorici del modello di riferimento dei diversi Autori.assunti teorici del modello di riferimento dei diversi Autori.
63. 63
Quali le differenze rispetto alle picture-story ?Quali le differenze rispetto alle picture-story ?
Rilevano un empatia disposizionale, dunque di “tratto” eRilevano un empatia disposizionale, dunque di “tratto” e
non di “stato”.non di “stato”.
Più facile utilizzo e valutazione.Più facile utilizzo e valutazione.
Lo strumento attualmente più utilizzato in letteratura èLo strumento attualmente più utilizzato in letteratura è
l’Interpersonal Reactions Indexl’Interpersonal Reactions Index (IRI) di Davis (1983;1994).(IRI) di Davis (1983;1994).
Il modello di Davis è “multidimensionale” e l’empatia èIl modello di Davis è “multidimensionale” e l’empatia è
data dall’azione di 4data dall’azione di 4 fattorifattori::
FantasyFantasy
Perspective takingPerspective taking
Personal distressPersonal distress
Empathic concernEmpathic concern
Il test è composto da 28 item, 7 per ogni sottoscala.Il test è composto da 28 item, 7 per ogni sottoscala.
La misura dell’empatia: i questionariLa misura dell’empatia: i questionari
ProcessiProcessi
di attivazione empatica:di attivazione empatica:
componenti cognitivecomponenti cognitive
RisultatiRisultati
dell’attivazione empatica:dell’attivazione empatica:
componenti affettivecomponenti affettive
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La misura dell’empatia: i questionariLa misura dell’empatia: i questionari
Mai Raramente Qualche volta Spesso SempreMai Raramente Qualche volta Spesso Sempre
vera vera vera vera veravera vera vera vera vera
1 2 3 4 51 2 3 4 5
1 Sogno ad occhi aperti e fantastico, con una certa regolarità, sulle ______1 Sogno ad occhi aperti e fantastico, con una certa regolarità, sulle ______
cose che potrebbero accadermi.cose che potrebbero accadermi.
2 Provo spesso sentimenti di tenerezza e di preoccupazione per le ______2 Provo spesso sentimenti di tenerezza e di preoccupazione per le ______
persone meno fortunate di me.persone meno fortunate di me.
3 A volte trovo difficile vedere le cose dal punto di vista di un’altra ______3 A volte trovo difficile vedere le cose dal punto di vista di un’altra ______
persona.persona.
4 A volte non mi sento molto dispiaciuto per le altre persone che ______4 A volte non mi sento molto dispiaciuto per le altre persone che ______
hanno problemi.hanno problemi.
Items di esempio tratti dall’IRI di DavisItems di esempio tratti dall’IRI di Davis
65. 65
La misura dell’empatia: i questionariLa misura dell’empatia: i questionari
La misura dell’empatia di stato o di tratto, sono laLa misura dell’empatia di stato o di tratto, sono la
stessa cosa? Che tipo di informazioni diversestessa cosa? Che tipo di informazioni diverse
danno?danno?
Quanto pesano i diversi “fattori” misurati daiQuanto pesano i diversi “fattori” misurati dai
questionari? Concorrono in ugual maniera allaquestionari? Concorrono in ugual maniera alla
definizione del costrutto?definizione del costrutto?
Difficoltà nell’adattare gli strumenti a contestiDifficoltà nell’adattare gli strumenti a contesti
culturali diversi.culturali diversi.
66. 66
In conclusione …In conclusione …
La misura dell’empatia è particolarmente complessa perLa misura dell’empatia è particolarmente complessa per
le caratteristiche “intime” del costrutto e per unale caratteristiche “intime” del costrutto e per una
mancanza di accordo in letteratura circa i “confini” delmancanza di accordo in letteratura circa i “confini” del
medesimo.medesimo.
È possibile utilizzare diversi metodi, ognuno dei qualiÈ possibile utilizzare diversi metodi, ognuno dei quali
presenta numerosi e peculiari vantaggi, ma anchepresenta numerosi e peculiari vantaggi, ma anche
svantaggi.svantaggi.
La scelta di un metodo è legata al modello teorico diLa scelta di un metodo è legata al modello teorico di
riferimento e al tipo di studio che si vuole svolgere.riferimento e al tipo di studio che si vuole svolgere.
Gli strumenti più recenti cercano di rilevare le capacitàGli strumenti più recenti cercano di rilevare le capacità
empatiche in un’ottica multidimensionale, sottolineandoempatiche in un’ottica multidimensionale, sottolineando
l’importanza di confrontare i risultati che si ottengonol’importanza di confrontare i risultati che si ottengono
dall’impiego contemporaneo di procedure di rilevazionedall’impiego contemporaneo di procedure di rilevazione
diverse.diverse.