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Strumenti	di	supporto	alle	decisioni	finalizzati	alla	
gestione	e	pianificazione	forestale	ed	indirizzi	
selvicolturali con	l’obbiettivo	di	aumentare	resistenza	e	
resilienza	delle	funzionalità	del	bosco	(produzione,	
protezione,	biodiversità)	nei	confronti	di	disturbi	naturali	
(incendi	e	schianti	da	vento)	anche	in	RN2000
Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
- Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018
Dott.	Giorgio	Vacchiano
gvacchiano@gmail.com
Orario Attività docenti
9,00	- 9,30
Apertura	giornata	con	presentazione	obiettivi, logistica.
Distribuzione	materiale	divulgativo	e	didattico
Raccolta	dati	partecipanti
Dott.ssa	Roberta	Berretti
Dott.	Davide	Ascoli
Dott.	Giorgio	Vacchiano
9,30	- 11,00
Introduzione	ai	danni	da	vento	in	foresta.
Fattori	responsabili	e	strategie	di	prevenzione.
Introduzione	agli	strumenti	di	supporto	all’analisi	della	
suscettibilità	allo	schianto	dei	popolamenti.
Dott.	Giorgio	Vacchiano
11,00	- 11,15 Pausa	caffè
11,15	- 12,30
Utilizzo	di	diagrammi	di	gestione	della	densità	come	
strumenti	di	supporto	empirici	per	l’analisi	della	
suscettibilità	allo	schianto.
Dott.	Giorgio	Vacchiano
12,30	- 13,30 Pranzo
13,30	- 17,00
Introduzione	all’uso	di	ForestGALES.
Descrizione	dell’interfaccia.
Simulazioni	con	parametri	di	default.
Simulazioni	con	parametri	calibrati.	
Applicazione	ad	un	caso	studio	in	un	comprensorio	
forestale	piemontese	
Dott.	Giorgio	Vacchiano
Introduzione	agli	strumenti	di	supporto	all’analisi	della	
suscettibilità	allo	schianto	dei	popolamenti
2a- Rilievo	dei	danni
Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
- Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018
Dott.	Giorgio	Vacchiano
gvacchiano@gmail.com
Modulo 1) Rilevamento approssimativo dei danni
Sezione forestale / Comune: .........................................................................................................................................................................................................
Area n.
Superficie	in	base	al	tipo	di	danno1
Superficie	devastata	
nel bosco di prote-
zione
Quantità legname
da tempesta OsservazioniDanni estesi Danni	parziali Danni sparsi
[ha] [ha] [ha] [ha] [m3]
Totale
Superficie	
devastata
Superficie	rilevata........................... ha Corrisponde a ...................... %	della	superficie	totale	del	bosco	nel	Settore	forestale	/	Comune
Informazioni complementari (facoltativo; come base per la pianificazione e l’organizzazione della gestione dei danni)
-		Condizioni	di	proprietà	(quantità	di	legname	da	tempesta	nel	bosco	pubblico	e	privato).
-		Danni	alle	vie	di	comunicazione,	installazioni	ecc.
-		Minacce	per	vie	di	comunicazione,	installazioni	ecc.
- Misure urgenti necessarie.
- Ecc.
Modulo 2) Inventario dei danni
Settore forestale / Comune: .....................................................................................................................................................................................................................................
Area n.
Superficie	in	base	al	tipo	di	
danno 1 Superficie	devastata Quantità di legname da tempesta Legname
da lasciare
in bosco 2Danni
estesi
Danni
parziali
Danni
sparsi
Totale
Bosco di
protezione	
Riserve
forestali
Bosco
pubblico
Bosco
privato
Totale
Abete
rosso
Altro
resinoso
Frondifero
[ha] [ha] [ha] [ha] [ha] [ha] [m3] [m3] [m3] [%] [%] [%] [m3]
Totale
1
	Grado	di	copertura	del	popolamento	restante:	 <	20	%	 danni	estesi
		 20-60	%	 danni	parziali
		 >	60	%	 danni	sparsi
2
	Stima	della	quantità	di	legname	che	si	prevede	di	lasciare	in	bosco
Informazioni complementari (facoltativo; come base per la pianificazione e l’organizzazione della gestione dei danni)
-	 Aspetto	dei	danni	(sospinti,	sradicati,	spezzati).
-		Contatto	delle	ceppaie	col	terreno	(buono,	medio,	scarso).
-		Stima	della	ripartizione	degli	assortimenti	e	dei	diametri	a	petto	d’uomo.
-		Possibile	esbosco	del	legname	(sentieri	d’esbosco,	piste,	teleferica,	elicottero).
-		Stima	dell’utilizzazione	di	legname	nel	bosco	di	protezione	(in	metri	cubi).
-		Stima	dell’utilizzazione	di	legname	con	copertura	dei	costi	(in	metri	cubi).
- Ecc.
Windthrow Monitoring – Example Plot Sheet
District:
Boundary Section:
License:
Plot Size
C.P:
Surveyor
Block:
Date:
Plot 1 Plot 2 Plot 3 Plot 4 Plot 5 Plot 6 Plot 7 Plot 8
Boundary shape:
Boundary aspect:
Valley orientation:
Plot aspect:
Plot slope:
Plot elevation:
Slope position:
Eco. Association:
Soil profile:
(Forest soils of
Tasmania)
Rooting depth:
Depth impeding layer:
Type impeding layer:
№ of standing trees:
Snag
Veteran
Dominant
Co-dominant
Intermediate
Suppressed
% species
composition
№ of windthrown trees:
Snag
Veteran
Dominant
Co-dominant
Intermediate
Suppressed
% species
composition
№ of windsnapped trees:
Snag
Veteran
Dominant
Co-dominant
Intermediate
Suppressed
% species
composition
Root rot
Tree health
Wind Hazard class
Comments:
District: License: C.P: Block:
Boundary Section: Plot size: Surveyor: Date:
Wind force indicators
Topographic exposure:
□ Crest □ Bowl □ Saddle
□ Valley bottom perpendicular to prevailing wind □ Upper slope
□ Shoulder
Boundary orientation:
□ Windward □ Sub-parallel □ Lee
Stand attributes:
□ Uniform – high density □ Uniform – moderate density □ Uniform – low density
□ Uneven – high density □ Uneven – moderate density □ Uneven – low density
□ Taller than average □ Intermediate □ Shorter than average
Tree attributes:
□ Taller than average □ Intermediate □ Shorter than average
□ Large dense crowns □ Moderately dense crowns □ Small open crowns
Overturning resistance indicators
Tree attributes:
□ Low taper □ Moderate taper □ High taper
□ No butt flare □ Moderate butt flare □ Large butt flare
□ Root or stem rot □ No root or stem rot
Rooting depth:
□ Shallow (<.4m) □ Moderate (.4-.8m) □ Deep (>.8m)
Soil drainage:
□ Poor □ Imperfect □ Imperfect □ Good
Other indicators
Windthrow in stand:
□ Extensive □ Moderate □ Minor □ None
Windthrow along adjacent edges:
□ Extensive □ Moderate □ Minor □ None
Pit and mound microtopography:
□ Extensive □ Moderate □ Minor □ None
Windthrow hazard class
□ Low □ Moderate □ High
Forms from Strathers et al (1994)
2b- Valutazione	speditiva	della	vulnerabilità
Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
- Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018
Dott.	Giorgio	Vacchiano
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a)	Vulnerabilità	del	popolamento
b)	Vulnerabilità	della	stazione
c)	Rischio	biofisico
d)	Rischio	da	intervento	pregresso
Esercizio	1
Analizzare	il	rischio	di	schianto	da	vento	per	i	tre	
popolamenti	le	cui	schede	descrittive	sono	
riportare	alla	cartella	“schede	popolamenti”	
utilizzando	i	due	schemi	di	valutazione	sintetica	
illustrati.
2c- Scheda	di	controllo	per	l’esbosco
Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
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A-1 Scheda di controllo per decidere se «lasciare in bosco» o «esboscare» il legname
a favore di ]
Analisi dei benefici lasciare in
bosco
sgomberare
esbosco
parziale
Criterio
principale
Criterio, obiettivo perseguito
nonrilevante
determinante
rilevante
medio
irrilevante
irrilevante
medio
rilevante
auspicabile
1 pericoli naturali 1.1 evitare il distacco di valanghe
1.2 evitare la caduta di sassi o di legname instabile
1.3 evitare erosioni, franamenti o smottamenti
1.4 evitare la formazione di serre, sbarramenti e colate detritiche
2 danni secondari 2.1 proteggere i soprassuoli boschivi vicini dallLattacco di scolitidi
3 sicurezza lavoro 3.1 garantire la sicurezza durante lLallestimento del legname
4 impresa forestale 4.1 tener conto del mercato del legname e della logistica
4.2 premesse favorevoli allo sviluppo dei nuovi soprassuoli
4.3 preservare la fertilità del suolo
4.4 influssi degli ungulati e dei danni che provocano
5 ambiente 5.1 protezione e diversità specifica, favorire lLevoluzione naturale
6 società 6.1 promuovere lo svago ed esperienze a contatto con la natura
7 analisi dei costi valutazione qualitativa dei bilanci dellLanalisi dei costi
Analisi dei costi cfr. il foglio di calcolo ausiliario (p. 16) (+ = utilità, - = costi)
lasciare in
bosco
sgomberare
esbosco
parziale
7.1 ricavi della vendita legname preventivabili
7.2 costi della raccolta del legname (processi di lavoro ordinari)
7.3 costi supplementari generati per garantire la sicurezza sul lavoro
7.4 rete viaria, allacciamento (nuove costruzioni, allargamenti, sistemazioni)
7.5 misure dLaccompagnamento Osserv.:
7.6 contributo di terzi (escluso il riboschimento) Osserv.:
Bilancio:
Circondario forestale: Settore: Zona di protezione del bosco1
:
Proprietario: Grado dLurgenza2
:
Quota m s.l.m. Pendenza ( %): Esposizione: Superficie (ha): Nome area, n.*:
Funzione prevalente: Tipo di stazione:
Obiettivo soprassuolo: Rinnovaz. naturale Piant. complementare Piantagione
Operatore: data:
Motivazioni riguardanti i criteri determinanti:
Decisione per l’area con danni da tempesta Osservazioni:
7.2 costi della raccolta del legname (processi di lavoro ordinari)
7.3 costi supplementari generati per garantire la sicurezza sul lavoro
7.4 rete viaria, allacciamento (nuove costruzioni, allargamenti, sistemazioni)
7.5 misure dLaccompagnamento Osserv.:
7.6 contributo di terzi (escluso il riboschimento) Osserv.:
Bilancio:
1
In base alla suddivisione regionale, cantonale o nazionale delle zone di protezione del bosco (cfr. Manuale relativo ai danni da tempesta, cap. 4.3)
2
LLurgenza delle misure per evitare infestazioni successive di scolitidi è valutata in base ai documenti B-2.1, p. 23.
3
Per ulteriori informazioni o suggerimenti pratici consultare il «Manuale da danni tempesta».
Motivazioni riguardanti i criteri determinanti:
Decisione per l’area con danni da tempesta Osservazioni:
lasciare in bosco
esbosco parziale
sgombero del legname
3
Misure d’accompagnamento
misure per la tutela del suolo
scortecciare e lasciare per terra
ancorare le ceppaie o i fusti instabili
sgomberare la tagliata / piantagione
provvedimenti di tipo venatorio
provvedimenti contro i pericoli naturali
prevenzione degli incendi boschivi
informazione dellLopinione pubblica
*allegato/i: estratto carta nazionale 1:25 000
16
A-6 Scheda ausiliaria per l’analisi dei costi
7.1 Probabile ricavo della vendita di legname (in base all’offerta di un imprenditore forestale oppure a una stima B-7.1, p. 33)
sgomberare esbosco parziale
Assortimento da opera conifere: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF
latifoglie: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF
Assortimento da industria conifere: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF
latifoglie: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF
Assortimento da energia conifere: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF
latifoglie: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF
: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF
RICAVO COMPLESSIVO DELLA VENDTA DEL LEGNAME (Totale): + CHF + CHF
scheda di controllo 7.1 scheda di controllo 7.1 scheda di controllo 7.1
7.2 Probabili costi della raccolta del legname (in base all’offerta di un imprenditore forestale oppure a una stima B-7-2, p. 34)
sgomberare esbosco parziale
taglio ceppaie / scarico tensioni / allestimento / pre-concentramento: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF
esbosco / allestimento: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF
Costi supplementari per misure di protezione del suolo: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF
Trasporto fino al luogo di ritiro, oppure fino a deposito del legname: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF
Deposito: ( strada forestale / deposito irrorato ) m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF
COSTI DI RACCOLTA DEL LEGNAME (Totali): - CHF - CHF
scheda di controllo 7.2 scheda di controllo 7.2 scheda di controllo 7.2
7.3 Costi supplementari per garantire la sicurezza sul lavoro ( B-7.3, p. 36)
sgomberare esbosco parziale
Supplemento per la sicurezza durante i processi di raccolta del legname: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF
Istruzione / Corsi (per es. corsi sulla raccolta di legname da tempesta): Pers. a CHF = – CHF Pers. a CHF = – CHF
Provvedimenti per la sicurezza: – CHF – CHF
Sistema per le chiamate d’emergenza: – CHF – CHF
Misure di controllo: – CHF – CHF
COSTI SUPPLEMENTARI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO (Totali): - CHF – CHF
scheda di controllo 7.3 scheda di controllo 7.3
7.4 Allacciamento (Rete viaria) ( B-7.4, p. 37)
sgomberare esbosco parziale
nuove costr. ampliamenti: strada forestale; sentieroni dLesbosco; piste di trasporto m' (m³) a CHF = – CHF m' (m³) a CHF = – CHF
Riparazioni: strada forestale; sentieroni dLesbosco; piste di trasporto m' (m³) a CHF = – CHF m' (m³) a CHF = – CHF
COSTI PER L’ALLACCIAMENTO (Totali): - CHF - CHF
scheda di controllo 7.4 scheda di controllo 7.4 scheda di controllo 7.4
7.5 Misure d’accompagnamento ( B-7.5, p. 38)
lasciare in bosco sgomberare esbosco parziale
Misure per la protezione del suolo: – CHF – CHF – CHF
Scortecciare e lasciare a terra il legname: m³ a CHF = – CHF m³ a CHF = – CHF m³ a CHF = – CHF
Assicurare le ceppaie o i tronchi: pezzi a CHF = – CHF pezzi a CHF = – CHF pezzi a CHF = – CHF
Provvedimenti contro i pericoli naturali: – CHF – CHF – CHF
Informazione dell’opinione pubblica: – CHF – CHF – CHF
1
: – CHF – CHF – CHF
: – CHF – CHF – CHF
MISURE D’ACCOMPAGNEMENTO (Costi totali): CHF CHF CHF
1
altre misure accessorie: per es. prevenzione dLincendi di bosco,
sgombero tagliate, misure a carattere venatorio ecc. scheda di controllo 7.5 scheda di controllo 7.5 scheda di controllo 7.5
7.6 Contributi di terzi (solo per provvedimenti sulla superficie B-7.6, p. 39)
Sussidi o indennizzi lasciare in bosco sgomberare esbosco parziale
Raccolta del legname: – CHF – CHF – CHF
Deposito del legname: – CHF – CHF – CHF
Scortecciare e lasciare a terra il legname: – CHF – CHF – CHF
Provvedimenti contro i pericoli naturali: – CHF – CHF – CHF
Indennizzi per creazione di riserve forestali: – CHF – CHF – CHF
1
: – CHF – CHF – CHF
: – CHF – CHF – CHF
CONTRIBUTI DI TERZI (Totali) + CHF + CHF + CHF
scheda di controllo 7.6 scheda di controllo 7.6 scheda di controllo 7.6
2d- Scheda	per	il	rischio	di	distacco	valanghe
e	altri	pericoli	idrogeologici
Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
- Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018
Dott.	Giorgio	Vacchiano
gvacchiano@gmail.com
4000/ha) subito dopo l,evento (SCHWITTER 2002).
Figura 9 (tratta da W. Schönenberger, non pubblicato): Modello teorico didascalico, raffigurante lLeffetto pr
su unLarea devastata da una tempesta. A seconda dellLintensità dellLintervento di sgombero, dei volum
Effettoprotettivo
Tempo trascorso dalla tempesta
Rinnovazione
Popolamento
successivo
Legname da tempesta
a terra, ceppaie
e ceppaie sradicate
Bosco di protezione intatto
Figura 6: Schema decisionale per valutare il pericolo potenziale relativo al distacco di valanghe
In prevalenza
verde in estate
< 15 m
> 15 m
< 5 m
> 5 m
LLeffetto protettivo da parte del soprassuolo restante rimasto in piedi non è più garantito,
questo implica che il pericolo di distacco di valanghe è influenzato in modo determinante
dalla scelta di lasciare in bosco oppure di sgomberare il legname abbattuto argomenti e)
fino a j).
LLeffetto protettivo da parte del soprassuolo restante rimasto in piedi è ancora garantito, indipendentemente se il legname
abbattuto è lasciato in bosco oppure è sgomberato. In altri termini, il criterio non risulta essere determinante
argomento d)
> 800W1200 m*
< 800W1200 m (a seconda della regione climatica) Pericolo di distacco di
valanghe limitato
(ossia criterio non
rilevante)
argomenti b)
oppure c)
30W40°
58W84%
40W45°
84W100%
> 45°
> 100%
Pendenza del terreno in unLarea devastata da tempesta
lunghezza**
dellLarea devasta-
ta in direzione del
pendio (misurata
dai bordi delle
chiome)
< 50 m
> 50 m
larghezza** dellLarea deva-
stata da tempesta
Altitudine dellLarea devastata (m s.l.m.)
lunghezza**
dellLarea deva-
stata in direzione
del pendio (misura-
ta dai bordi delle
chiome)
< 40 m
lunghezza**
dellLarea in dire-
zione del pendio
(misurata dai bordi
delle chiome)
> 30 m
<30 m
In prevalenza
sempreverde
> 40 m
larghezza** dellLarea devastata
da tempesta
Grado di copertura** sullLarea
devastata da tempesta e dintorni
(unità di valutazione, almeno 1 ha;
riguarda anche soprassuoli confinanti e
radure)
Soprassuolo rimasto ** e zona circostante lLarea devastata da tempesta
* In base alle differenti esigenze, questa quota limite potrebbe essere anche situata più in basso.
** Grado di copertura, lunghezza e larghezza della radura potrebbero cambiare negli anni successivi allLevento, in seguito a
danni secondari (calamità da scolitidi, ustioni da esposizione al sole) subiti da faggi o abeti che si trovano nella superficie o ai
suoi margini. Tali aspetti sono da considerare, specialmente se gli esemplari danneggiati devono essere rimossi.
< 50% > 50%
<30° (<35° se meno di 1200 m*)
protezione (NOACK et al. 2004).
Tabella 4: Stabilità della coltre nevosa in funzione della pendenza del terreno e dellLaltezza utile del legname
abbandonato al suolo.
Situazione Descrizione
1 Con pendenze fino al 30° (58%) non bisogna temere il distacco di
valanghe neppure se gli spessori della neve superano lLaltezza efficace
del legname di oltre 50 cm. Al di sotto dei 1200 m s.l.m. questa pen-
denza critica si situa attorno ai 35° (70%).
2 Con pendenze superiori ai 30° (58%) inizia la serie di valori per cui, con
una copertura di neve fresca che supera di 50 cm lLaltezza utile del
legname, sono da prevedere distacchi di valanghe. In casi simili lo strato
di scorrimento della valanga si trova al di sopra dellLaltezza utile del
legname. Le ricerche eseguite da FREY e THEE (2002) su pendii di
40° (85%) hanno mostrato che ancora 10 anni dopo gli schianti dovuti
alla tempeste, i tronchi giacenti possono resistere alle sollecitazioni
esercitate da un carico di neve che si verifica ogni 30 anni.
3 In caso di pendenze ancora più ripide, lo strato di legname è talmente
instabile al punto da mettersi in movimento anche senza unLulteriore
pressione della neve.
A partire da pendenze superiori a circa 50° (120%) la neve si scarica
progressivamente dai pendii, impedendo in tal modo la formazione di
valanghe importanti.
< 30° (58%)
Altezza utile
del legname
Altezza utile del le-
gname
30W45°
(58W100%)
ca. 45° (100%)
2
1,5
1
0,5
0
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
Grafico 2 - Evoluzione dell’efficacia dell’altezza
dei tronchi lasciati a terra (linea) in rapporto
all’altezza della neve (istogramma) (FREY e THEE
2002).
m
Altezza media
dei tronchi
Altezza massima
della neve
all’interno delle aree
È importante che la
possa assicurare la
danni naturali prima
posizione abbia perd
È dunque raccoma
rinnovazione con pia
schianti là dove la s
pendenze che prese
pericolosità, potrebb
rinforzare localmente
con il supporto di m
stimento di treppied
Questi interventi po
realizzati in un secon
tante infatti è copri
intermedia in cui non
tezione naturale: per
del vecchio popolam
sufficiente quella del
Conclusioni: per im
valanghe è generalm
brare le aree di crollo
modello di rinnovazione creato per la fore-
sta di Gandberg si deduce che solo dopo
25-30 anni dalla morte del popolamento i
primi giovani abeti rossi raggiungono un’al-
tezza di 5 metri, dimensione tale da riusci-
re a svolgere un’azione di protezione dei
versanti. In termini di densità invece, il
momento in cui la vegetazione raggiunge
una densità sufficiente per svolgere una
protezione efficace, dipende dalla riuscita
della futura rinnovazione, anche di quella
che si instaurerà, per esempio, sui tronchi
in decomposizione.
Conclusioni: lo studio mostra che può
essere vantaggioso lasciare in piedi un
popolamento di alberi morti perché costi-
tuisce comunque una protezione dai peri-
coli naturali.
VALANGHE
Nelle aree dei crolli del piano subalpino e
montano, sono stati esaminati i movimenti di
neve e misurati il cedimento e lo sposta-
mento dei tronchi a terra lasciati nelle aree
La superficie irregolare delle aree in cui non è
stato portato via il legname proveniente da
schianti, struttura e consolida il manto di neve
riducendo il pericolo di distacco di valanghe.
Nelle aree di studio innevate a Disentis, piccoli
distacchi di neve si sono verificati soltanto dove
gli alberi crollati sono stati esboascati.
(Foto W. FREY)
Tabella 20: Durata indicativa dei tempi di decomposizione del legname atterrato da una tempesta per specie. Le
temperature e il tasso di umidità presenti, nonché la relativa attività biologica del suolo sono i fattori che determi-
nano in larga misura la velocità dei processi di decomposizione. Alberi di latifoglie sradicati che possiedono anco-
ra delle radici importanti attive possono sopravvivere ancora per diversi decenni (cfr. Figura 18).
Specie Durata media della
decomposizione
Osservazioni Fonti
abete rosso 55W150 anni Fino a completa decomposizione.
Nei boschi di conifere boreali W può
valere anche per i boschi montani.
Legname morto a terra.
Diametri medi maggiori a 25 cm.
(HYTTEBORN e
PACKHAM 1987;
STORAUNET e
ROLSTAD 2002)
abete rosso,
abete bianco,
pino, larice
> 50 anni Fino a completa decomposizione.
Diametri grossi.
Durata della decomposizione:
betulla < abete rosso < pino < larice
(KORPELL 1995;
YATSKOV et al.
2003)
faggio, acero,
frassino, tiglio
30 anni Ben decomposto in caso di contatto
continuo con il suolo (cfr. Figura 18).
In origine diametri del legname da tem-
pesta di ca. 40W50 cm.
Durante i diradamenti non rappresenta
più un ostacolo significativo.
(KORPELL 1995;
RUNE 2002;
MÜLLER-USING e
BARTSCH 2003)
Quercia oltre lLabete rosso (AMMER 1991)
2e- Scheda	per	il	rischio	da	Scolitidi
Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
- Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018
Dott.	Giorgio	Vacchiano
gvacchiano@gmail.com
Figura 16: Schema decisionale per definire la sequenza dei lavori di allestimento del legname danneggiato da
Il legname da tempesta può essere lasciato a terra,
ovvero il criterio è irrilevante argomento a)
< 20%
grado di urgenza 2, ovvero
allestimento al più presto argomento c)
Il legname da tempesta
può essere lasciato a terra
< 80%
Il legname da tempesta può
esser lasciato a terra, poiché
i danni secondari non posso-
no essere ridotti in modo
significativo
> 80%
> 20%
Percentuale di abete rosso nell’area devastata (C-2.1.3a),
p. 70)
< 20%
Percentuale di abete rosso nei soprassuoli confinanti con
DPU > 30 cm (entro un raggio di circa 1000 m).
C-2.1.4b), p. 72; C-2.1.5a), p. 74
grado di urgenza 3, ovvero
allestimento entro la primavera
seguente argom. d)
grado di urgenza 1, ovvero
allestimento immediato argomento b)
danni in aree di media estensione (0,1`2 ha)
Percentuale di legname da tempesta (inclusi danni sparsi), che
può essere sgomberata o scortecciata in tempo utile nella
zona di protezione del bosco (C-2.1.5b), p. 75)
grossa
(> 2 ha)
danni sparsi o su piccole superfici < 0,1 ha
Estensione del
comprensorio
devastato dal vento
riferita alla propor-
zione di abete rosso
(C-2.1.3a), p. 70; C-
2.1.5a), p. 74)
Equivale a dire che il
criterio non è rilevante
argomento a);
osservare laevoluzione
dellainfestazione
e, se necessario,
intraprendere provvedimenti
di lotta nei popolamenti
circostanti. È più efficace
> 20%
Il legname da tempe-
sta può essere lascia-
to a vantaggio di
piccole superfici
controlli in
autunno
significa-
tivamente
inferiori
Numero di abeti rossi rimasti in piedi nei soprassuoli circo-
stanti con DPU > 30 cm in rapporto a quelli con danni sparsi o
estesi da esboscare (entro un raggio di ca. 1000 m).
C-2.1.3b), p. 71; C-2.1.5a), pag 74
Relativa-
mente grande
ancora idoneo alla
riproduzione
non più idoneo alla
riproduzione
C Informazioni di base per gli argomenti 75
scala regionale sono presenti grossi quantitativi di legname da tempesta e se l,umidità della
corteccia si mantiene a un livello sufficientemente elevato, può svilupparsi anche una se-
conda generazione di scolitidi, specialmente nel legname giacente. Per questo motivo,
l3arco di tempo che intercorre tra la tempesta ed il momento dello sfarfallamento della
seconda generazione può, di regola, essere indicato come il «termine utile» (cfr. Tab. 14).
Tabella 14: Valutazione del «termine utile» entro il quale eseguire gli interventi di sgombero del legname in una
determinata zona di protezione del bosco. In queste situazioni si presume che alle quote inferiori (fasce altitudinali
da collinare a montana superiore di regola possono svilupparsi due generazioni complete di Ips typographus
allLanno, mentre ad altitudini superiori (fasce montana superiore e subalpina) solo una generazione.
decorso del «termine utile»
stagione durante la quale
si è verificata la tempesta
collinare-montana superiore14
montana superiore-subalpina
inverno tarda estate aprile del secondo anno
estate giugno seguente aprile del secondo anno
14
Cfr. Definizione di fasce altitudinali secondo Frehner.
2f- Scheda	per	il	rischio	alluvionale
Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
- Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018
Dott.	Giorgio	Vacchiano
gvacchiano@gmail.com
Tabella 26: Influsso delle caratteristiche dei suoli, di quelle delle condizioni del bosco e dei danni da tempesta sui
deflussi di punta che possono condurre a episodi di piena (cfr. BADOUX et al. 2004; FREHNER et al. 2005).
stazione
(cfr. Figura 20)
Caratteristiche del suolo
(geologia, tipo di suolo)
Capacità di ritenzione idrica in caso di
precipitazioni intense
Variazione delle capacità
di ritenzione idrica in seguito
a devastazioni da tempesta
A
profondi, permeabilità normale
(es. Terre brune).
elevata, con qualsiasi condizione del
bosco. Grazie alle elevate capacità di
ritenzione idrica, anche in caso di precipi-
tazioni intense il suolo raggiunge difficil-
mente il livello di «tracimazione».
limitata
B
da superficiali a medio-
profondi, con permeabilità
normale.
media,
con qualsiasi condizione del bosco.
possibile a breve termine
a causa dellLelevato livello di satu-
razione preesistente in caso di
precipitazioni intense, che tende a
riequilibrarsi a medio-lungo termine
(in caso di vegetazione avventizia).
C
da medio-profondi fino
a profondi, con permeabilità
limitata.
elevata, in condizioni del bosco buone.
scarsa, con condizioni del bosco precarie.
Un soprassuolo boschivo con una buona
mescolanza specifica occupa uno spazio
radicale maggiore, ampliando verso il
basso il volume del suolo con funzione di
capacità idrica.
Questo vale per le quote superiori
(fascia subalpina) e per le stazioni umide
colonizzate da frassineti, nelle quali le sole
specie idonee sono lLabete rosso ed
appunto il frassino.
a causa dellLelevato livello di satu-
razione preesistente in caso di
precipitazioni intense.
Possibile a breve termine,
anche se tende a riequilibrarsi a
medio-lungo termine (in caso di
vegetazione avventizia).
Per mantenere o ampliare sul lungo
periodo la capacità di imbibizione
del suolo, è decisiva la composizio-
ne specifica del nuovo soprassuolo.
D
fortemente inzuppati, molto
superficiali oppure limitata-
mente permeabili
(suoli tipici del Flysch, Gley).
scarsa,
con qualsiasi condizione del bosco.
molto limitata

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  • 1. Strumenti di supporto alle decisioni finalizzati alla gestione e pianificazione forestale ed indirizzi selvicolturali con l’obbiettivo di aumentare resistenza e resilienza delle funzionalità del bosco (produzione, protezione, biodiversità) nei confronti di disturbi naturali (incendi e schianti da vento) anche in RN2000 Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018 Dott. Giorgio Vacchiano gvacchiano@gmail.com
  • 2. Orario Attività docenti 9,00 - 9,30 Apertura giornata con presentazione obiettivi, logistica. Distribuzione materiale divulgativo e didattico Raccolta dati partecipanti Dott.ssa Roberta Berretti Dott. Davide Ascoli Dott. Giorgio Vacchiano 9,30 - 11,00 Introduzione ai danni da vento in foresta. Fattori responsabili e strategie di prevenzione. Introduzione agli strumenti di supporto all’analisi della suscettibilità allo schianto dei popolamenti. Dott. Giorgio Vacchiano 11,00 - 11,15 Pausa caffè 11,15 - 12,30 Utilizzo di diagrammi di gestione della densità come strumenti di supporto empirici per l’analisi della suscettibilità allo schianto. Dott. Giorgio Vacchiano 12,30 - 13,30 Pranzo 13,30 - 17,00 Introduzione all’uso di ForestGALES. Descrizione dell’interfaccia. Simulazioni con parametri di default. Simulazioni con parametri calibrati. Applicazione ad un caso studio in un comprensorio forestale piemontese Dott. Giorgio Vacchiano
  • 3. Introduzione agli strumenti di supporto all’analisi della suscettibilità allo schianto dei popolamenti 2a- Rilievo dei danni Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018 Dott. Giorgio Vacchiano gvacchiano@gmail.com
  • 4. Modulo 1) Rilevamento approssimativo dei danni Sezione forestale / Comune: ......................................................................................................................................................................................................... Area n. Superficie in base al tipo di danno1 Superficie devastata nel bosco di prote- zione Quantità legname da tempesta OsservazioniDanni estesi Danni parziali Danni sparsi [ha] [ha] [ha] [ha] [m3] Totale Superficie devastata Superficie rilevata........................... ha Corrisponde a ...................... % della superficie totale del bosco nel Settore forestale / Comune Informazioni complementari (facoltativo; come base per la pianificazione e l’organizzazione della gestione dei danni) - Condizioni di proprietà (quantità di legname da tempesta nel bosco pubblico e privato). - Danni alle vie di comunicazione, installazioni ecc. - Minacce per vie di comunicazione, installazioni ecc. - Misure urgenti necessarie. - Ecc.
  • 5. Modulo 2) Inventario dei danni Settore forestale / Comune: ..................................................................................................................................................................................................................................... Area n. Superficie in base al tipo di danno 1 Superficie devastata Quantità di legname da tempesta Legname da lasciare in bosco 2Danni estesi Danni parziali Danni sparsi Totale Bosco di protezione Riserve forestali Bosco pubblico Bosco privato Totale Abete rosso Altro resinoso Frondifero [ha] [ha] [ha] [ha] [ha] [ha] [m3] [m3] [m3] [%] [%] [%] [m3] Totale 1 Grado di copertura del popolamento restante: < 20 % danni estesi 20-60 % danni parziali > 60 % danni sparsi 2 Stima della quantità di legname che si prevede di lasciare in bosco Informazioni complementari (facoltativo; come base per la pianificazione e l’organizzazione della gestione dei danni) - Aspetto dei danni (sospinti, sradicati, spezzati). - Contatto delle ceppaie col terreno (buono, medio, scarso). - Stima della ripartizione degli assortimenti e dei diametri a petto d’uomo. - Possibile esbosco del legname (sentieri d’esbosco, piste, teleferica, elicottero). - Stima dell’utilizzazione di legname nel bosco di protezione (in metri cubi). - Stima dell’utilizzazione di legname con copertura dei costi (in metri cubi). - Ecc.
  • 6. Windthrow Monitoring – Example Plot Sheet District: Boundary Section: License: Plot Size C.P: Surveyor Block: Date: Plot 1 Plot 2 Plot 3 Plot 4 Plot 5 Plot 6 Plot 7 Plot 8 Boundary shape: Boundary aspect: Valley orientation: Plot aspect: Plot slope: Plot elevation: Slope position: Eco. Association: Soil profile: (Forest soils of Tasmania) Rooting depth: Depth impeding layer: Type impeding layer: № of standing trees: Snag Veteran Dominant Co-dominant Intermediate Suppressed % species composition № of windthrown trees: Snag Veteran Dominant Co-dominant Intermediate Suppressed % species composition № of windsnapped trees: Snag Veteran Dominant Co-dominant Intermediate Suppressed % species composition Root rot Tree health Wind Hazard class Comments:
  • 7. District: License: C.P: Block: Boundary Section: Plot size: Surveyor: Date: Wind force indicators Topographic exposure: □ Crest □ Bowl □ Saddle □ Valley bottom perpendicular to prevailing wind □ Upper slope □ Shoulder Boundary orientation: □ Windward □ Sub-parallel □ Lee Stand attributes: □ Uniform – high density □ Uniform – moderate density □ Uniform – low density □ Uneven – high density □ Uneven – moderate density □ Uneven – low density □ Taller than average □ Intermediate □ Shorter than average Tree attributes: □ Taller than average □ Intermediate □ Shorter than average □ Large dense crowns □ Moderately dense crowns □ Small open crowns Overturning resistance indicators Tree attributes: □ Low taper □ Moderate taper □ High taper □ No butt flare □ Moderate butt flare □ Large butt flare □ Root or stem rot □ No root or stem rot Rooting depth: □ Shallow (<.4m) □ Moderate (.4-.8m) □ Deep (>.8m) Soil drainage: □ Poor □ Imperfect □ Imperfect □ Good Other indicators Windthrow in stand: □ Extensive □ Moderate □ Minor □ None Windthrow along adjacent edges: □ Extensive □ Moderate □ Minor □ None Pit and mound microtopography: □ Extensive □ Moderate □ Minor □ None Windthrow hazard class □ Low □ Moderate □ High Forms from Strathers et al (1994)
  • 8. 2b- Valutazione speditiva della vulnerabilità Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018 Dott. Giorgio Vacchiano gvacchiano@gmail.com
  • 9.
  • 14.
  • 15.
  • 17. 2c- Scheda di controllo per l’esbosco Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018 Dott. Giorgio Vacchiano gvacchiano@gmail.com
  • 18. A-1 Scheda di controllo per decidere se «lasciare in bosco» o «esboscare» il legname a favore di ] Analisi dei benefici lasciare in bosco sgomberare esbosco parziale Criterio principale Criterio, obiettivo perseguito nonrilevante determinante rilevante medio irrilevante irrilevante medio rilevante auspicabile 1 pericoli naturali 1.1 evitare il distacco di valanghe 1.2 evitare la caduta di sassi o di legname instabile 1.3 evitare erosioni, franamenti o smottamenti 1.4 evitare la formazione di serre, sbarramenti e colate detritiche 2 danni secondari 2.1 proteggere i soprassuoli boschivi vicini dallLattacco di scolitidi 3 sicurezza lavoro 3.1 garantire la sicurezza durante lLallestimento del legname 4 impresa forestale 4.1 tener conto del mercato del legname e della logistica 4.2 premesse favorevoli allo sviluppo dei nuovi soprassuoli 4.3 preservare la fertilità del suolo 4.4 influssi degli ungulati e dei danni che provocano 5 ambiente 5.1 protezione e diversità specifica, favorire lLevoluzione naturale 6 società 6.1 promuovere lo svago ed esperienze a contatto con la natura 7 analisi dei costi valutazione qualitativa dei bilanci dellLanalisi dei costi Analisi dei costi cfr. il foglio di calcolo ausiliario (p. 16) (+ = utilità, - = costi) lasciare in bosco sgomberare esbosco parziale 7.1 ricavi della vendita legname preventivabili 7.2 costi della raccolta del legname (processi di lavoro ordinari) 7.3 costi supplementari generati per garantire la sicurezza sul lavoro 7.4 rete viaria, allacciamento (nuove costruzioni, allargamenti, sistemazioni) 7.5 misure dLaccompagnamento Osserv.: 7.6 contributo di terzi (escluso il riboschimento) Osserv.: Bilancio: Circondario forestale: Settore: Zona di protezione del bosco1 : Proprietario: Grado dLurgenza2 : Quota m s.l.m. Pendenza ( %): Esposizione: Superficie (ha): Nome area, n.*: Funzione prevalente: Tipo di stazione: Obiettivo soprassuolo: Rinnovaz. naturale Piant. complementare Piantagione Operatore: data: Motivazioni riguardanti i criteri determinanti: Decisione per l’area con danni da tempesta Osservazioni:
  • 19. 7.2 costi della raccolta del legname (processi di lavoro ordinari) 7.3 costi supplementari generati per garantire la sicurezza sul lavoro 7.4 rete viaria, allacciamento (nuove costruzioni, allargamenti, sistemazioni) 7.5 misure dLaccompagnamento Osserv.: 7.6 contributo di terzi (escluso il riboschimento) Osserv.: Bilancio: 1 In base alla suddivisione regionale, cantonale o nazionale delle zone di protezione del bosco (cfr. Manuale relativo ai danni da tempesta, cap. 4.3) 2 LLurgenza delle misure per evitare infestazioni successive di scolitidi è valutata in base ai documenti B-2.1, p. 23. 3 Per ulteriori informazioni o suggerimenti pratici consultare il «Manuale da danni tempesta». Motivazioni riguardanti i criteri determinanti: Decisione per l’area con danni da tempesta Osservazioni: lasciare in bosco esbosco parziale sgombero del legname 3 Misure d’accompagnamento misure per la tutela del suolo scortecciare e lasciare per terra ancorare le ceppaie o i fusti instabili sgomberare la tagliata / piantagione provvedimenti di tipo venatorio provvedimenti contro i pericoli naturali prevenzione degli incendi boschivi informazione dellLopinione pubblica *allegato/i: estratto carta nazionale 1:25 000
  • 20. 16 A-6 Scheda ausiliaria per l’analisi dei costi 7.1 Probabile ricavo della vendita di legname (in base all’offerta di un imprenditore forestale oppure a una stima B-7.1, p. 33) sgomberare esbosco parziale Assortimento da opera conifere: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF latifoglie: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF Assortimento da industria conifere: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF latifoglie: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF Assortimento da energia conifere: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF latifoglie: m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF : m3 a CHF = + CHF m3 a CHF = + CHF RICAVO COMPLESSIVO DELLA VENDTA DEL LEGNAME (Totale): + CHF + CHF scheda di controllo 7.1 scheda di controllo 7.1 scheda di controllo 7.1 7.2 Probabili costi della raccolta del legname (in base all’offerta di un imprenditore forestale oppure a una stima B-7-2, p. 34) sgomberare esbosco parziale taglio ceppaie / scarico tensioni / allestimento / pre-concentramento: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF esbosco / allestimento: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF Costi supplementari per misure di protezione del suolo: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF Trasporto fino al luogo di ritiro, oppure fino a deposito del legname: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF Deposito: ( strada forestale / deposito irrorato ) m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF COSTI DI RACCOLTA DEL LEGNAME (Totali): - CHF - CHF scheda di controllo 7.2 scheda di controllo 7.2 scheda di controllo 7.2 7.3 Costi supplementari per garantire la sicurezza sul lavoro ( B-7.3, p. 36) sgomberare esbosco parziale Supplemento per la sicurezza durante i processi di raccolta del legname: m3 a CHF = – CHF m3 a CHF = – CHF Istruzione / Corsi (per es. corsi sulla raccolta di legname da tempesta): Pers. a CHF = – CHF Pers. a CHF = – CHF Provvedimenti per la sicurezza: – CHF – CHF Sistema per le chiamate d’emergenza: – CHF – CHF Misure di controllo: – CHF – CHF COSTI SUPPLEMENTARI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO (Totali): - CHF – CHF scheda di controllo 7.3 scheda di controllo 7.3
  • 21. 7.4 Allacciamento (Rete viaria) ( B-7.4, p. 37) sgomberare esbosco parziale nuove costr. ampliamenti: strada forestale; sentieroni dLesbosco; piste di trasporto m' (m³) a CHF = – CHF m' (m³) a CHF = – CHF Riparazioni: strada forestale; sentieroni dLesbosco; piste di trasporto m' (m³) a CHF = – CHF m' (m³) a CHF = – CHF COSTI PER L’ALLACCIAMENTO (Totali): - CHF - CHF scheda di controllo 7.4 scheda di controllo 7.4 scheda di controllo 7.4 7.5 Misure d’accompagnamento ( B-7.5, p. 38) lasciare in bosco sgomberare esbosco parziale Misure per la protezione del suolo: – CHF – CHF – CHF Scortecciare e lasciare a terra il legname: m³ a CHF = – CHF m³ a CHF = – CHF m³ a CHF = – CHF Assicurare le ceppaie o i tronchi: pezzi a CHF = – CHF pezzi a CHF = – CHF pezzi a CHF = – CHF Provvedimenti contro i pericoli naturali: – CHF – CHF – CHF Informazione dell’opinione pubblica: – CHF – CHF – CHF 1 : – CHF – CHF – CHF : – CHF – CHF – CHF MISURE D’ACCOMPAGNEMENTO (Costi totali): CHF CHF CHF 1 altre misure accessorie: per es. prevenzione dLincendi di bosco, sgombero tagliate, misure a carattere venatorio ecc. scheda di controllo 7.5 scheda di controllo 7.5 scheda di controllo 7.5 7.6 Contributi di terzi (solo per provvedimenti sulla superficie B-7.6, p. 39) Sussidi o indennizzi lasciare in bosco sgomberare esbosco parziale Raccolta del legname: – CHF – CHF – CHF Deposito del legname: – CHF – CHF – CHF Scortecciare e lasciare a terra il legname: – CHF – CHF – CHF Provvedimenti contro i pericoli naturali: – CHF – CHF – CHF Indennizzi per creazione di riserve forestali: – CHF – CHF – CHF 1 : – CHF – CHF – CHF : – CHF – CHF – CHF CONTRIBUTI DI TERZI (Totali) + CHF + CHF + CHF scheda di controllo 7.6 scheda di controllo 7.6 scheda di controllo 7.6
  • 22. 2d- Scheda per il rischio di distacco valanghe e altri pericoli idrogeologici Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018 Dott. Giorgio Vacchiano gvacchiano@gmail.com
  • 23. 4000/ha) subito dopo l,evento (SCHWITTER 2002). Figura 9 (tratta da W. Schönenberger, non pubblicato): Modello teorico didascalico, raffigurante lLeffetto pr su unLarea devastata da una tempesta. A seconda dellLintensità dellLintervento di sgombero, dei volum Effettoprotettivo Tempo trascorso dalla tempesta Rinnovazione Popolamento successivo Legname da tempesta a terra, ceppaie e ceppaie sradicate Bosco di protezione intatto
  • 24. Figura 6: Schema decisionale per valutare il pericolo potenziale relativo al distacco di valanghe In prevalenza verde in estate < 15 m > 15 m < 5 m > 5 m LLeffetto protettivo da parte del soprassuolo restante rimasto in piedi non è più garantito, questo implica che il pericolo di distacco di valanghe è influenzato in modo determinante dalla scelta di lasciare in bosco oppure di sgomberare il legname abbattuto argomenti e) fino a j). LLeffetto protettivo da parte del soprassuolo restante rimasto in piedi è ancora garantito, indipendentemente se il legname abbattuto è lasciato in bosco oppure è sgomberato. In altri termini, il criterio non risulta essere determinante argomento d) > 800W1200 m* < 800W1200 m (a seconda della regione climatica) Pericolo di distacco di valanghe limitato (ossia criterio non rilevante) argomenti b) oppure c) 30W40° 58W84% 40W45° 84W100% > 45° > 100% Pendenza del terreno in unLarea devastata da tempesta lunghezza** dellLarea devasta- ta in direzione del pendio (misurata dai bordi delle chiome) < 50 m > 50 m larghezza** dellLarea deva- stata da tempesta Altitudine dellLarea devastata (m s.l.m.) lunghezza** dellLarea deva- stata in direzione del pendio (misura- ta dai bordi delle chiome) < 40 m lunghezza** dellLarea in dire- zione del pendio (misurata dai bordi delle chiome) > 30 m <30 m In prevalenza sempreverde > 40 m larghezza** dellLarea devastata da tempesta Grado di copertura** sullLarea devastata da tempesta e dintorni (unità di valutazione, almeno 1 ha; riguarda anche soprassuoli confinanti e radure) Soprassuolo rimasto ** e zona circostante lLarea devastata da tempesta * In base alle differenti esigenze, questa quota limite potrebbe essere anche situata più in basso. ** Grado di copertura, lunghezza e larghezza della radura potrebbero cambiare negli anni successivi allLevento, in seguito a danni secondari (calamità da scolitidi, ustioni da esposizione al sole) subiti da faggi o abeti che si trovano nella superficie o ai suoi margini. Tali aspetti sono da considerare, specialmente se gli esemplari danneggiati devono essere rimossi. < 50% > 50% <30° (<35° se meno di 1200 m*)
  • 25. protezione (NOACK et al. 2004). Tabella 4: Stabilità della coltre nevosa in funzione della pendenza del terreno e dellLaltezza utile del legname abbandonato al suolo. Situazione Descrizione 1 Con pendenze fino al 30° (58%) non bisogna temere il distacco di valanghe neppure se gli spessori della neve superano lLaltezza efficace del legname di oltre 50 cm. Al di sotto dei 1200 m s.l.m. questa pen- denza critica si situa attorno ai 35° (70%). 2 Con pendenze superiori ai 30° (58%) inizia la serie di valori per cui, con una copertura di neve fresca che supera di 50 cm lLaltezza utile del legname, sono da prevedere distacchi di valanghe. In casi simili lo strato di scorrimento della valanga si trova al di sopra dellLaltezza utile del legname. Le ricerche eseguite da FREY e THEE (2002) su pendii di 40° (85%) hanno mostrato che ancora 10 anni dopo gli schianti dovuti alla tempeste, i tronchi giacenti possono resistere alle sollecitazioni esercitate da un carico di neve che si verifica ogni 30 anni. 3 In caso di pendenze ancora più ripide, lo strato di legname è talmente instabile al punto da mettersi in movimento anche senza unLulteriore pressione della neve. A partire da pendenze superiori a circa 50° (120%) la neve si scarica progressivamente dai pendii, impedendo in tal modo la formazione di valanghe importanti. < 30° (58%) Altezza utile del legname Altezza utile del le- gname 30W45° (58W100%) ca. 45° (100%)
  • 26. 2 1,5 1 0,5 0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Grafico 2 - Evoluzione dell’efficacia dell’altezza dei tronchi lasciati a terra (linea) in rapporto all’altezza della neve (istogramma) (FREY e THEE 2002). m Altezza media dei tronchi Altezza massima della neve all’interno delle aree È importante che la possa assicurare la danni naturali prima posizione abbia perd È dunque raccoma rinnovazione con pia schianti là dove la s pendenze che prese pericolosità, potrebb rinforzare localmente con il supporto di m stimento di treppied Questi interventi po realizzati in un secon tante infatti è copri intermedia in cui non tezione naturale: per del vecchio popolam sufficiente quella del Conclusioni: per im valanghe è generalm brare le aree di crollo modello di rinnovazione creato per la fore- sta di Gandberg si deduce che solo dopo 25-30 anni dalla morte del popolamento i primi giovani abeti rossi raggiungono un’al- tezza di 5 metri, dimensione tale da riusci- re a svolgere un’azione di protezione dei versanti. In termini di densità invece, il momento in cui la vegetazione raggiunge una densità sufficiente per svolgere una protezione efficace, dipende dalla riuscita della futura rinnovazione, anche di quella che si instaurerà, per esempio, sui tronchi in decomposizione. Conclusioni: lo studio mostra che può essere vantaggioso lasciare in piedi un popolamento di alberi morti perché costi- tuisce comunque una protezione dai peri- coli naturali. VALANGHE Nelle aree dei crolli del piano subalpino e montano, sono stati esaminati i movimenti di neve e misurati il cedimento e lo sposta- mento dei tronchi a terra lasciati nelle aree La superficie irregolare delle aree in cui non è stato portato via il legname proveniente da schianti, struttura e consolida il manto di neve riducendo il pericolo di distacco di valanghe. Nelle aree di studio innevate a Disentis, piccoli distacchi di neve si sono verificati soltanto dove gli alberi crollati sono stati esboascati. (Foto W. FREY)
  • 27. Tabella 20: Durata indicativa dei tempi di decomposizione del legname atterrato da una tempesta per specie. Le temperature e il tasso di umidità presenti, nonché la relativa attività biologica del suolo sono i fattori che determi- nano in larga misura la velocità dei processi di decomposizione. Alberi di latifoglie sradicati che possiedono anco- ra delle radici importanti attive possono sopravvivere ancora per diversi decenni (cfr. Figura 18). Specie Durata media della decomposizione Osservazioni Fonti abete rosso 55W150 anni Fino a completa decomposizione. Nei boschi di conifere boreali W può valere anche per i boschi montani. Legname morto a terra. Diametri medi maggiori a 25 cm. (HYTTEBORN e PACKHAM 1987; STORAUNET e ROLSTAD 2002) abete rosso, abete bianco, pino, larice > 50 anni Fino a completa decomposizione. Diametri grossi. Durata della decomposizione: betulla < abete rosso < pino < larice (KORPELL 1995; YATSKOV et al. 2003) faggio, acero, frassino, tiglio 30 anni Ben decomposto in caso di contatto continuo con il suolo (cfr. Figura 18). In origine diametri del legname da tem- pesta di ca. 40W50 cm. Durante i diradamenti non rappresenta più un ostacolo significativo. (KORPELL 1995; RUNE 2002; MÜLLER-USING e BARTSCH 2003) Quercia oltre lLabete rosso (AMMER 1991)
  • 28. 2e- Scheda per il rischio da Scolitidi Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018 Dott. Giorgio Vacchiano gvacchiano@gmail.com
  • 29. Figura 16: Schema decisionale per definire la sequenza dei lavori di allestimento del legname danneggiato da Il legname da tempesta può essere lasciato a terra, ovvero il criterio è irrilevante argomento a) < 20% grado di urgenza 2, ovvero allestimento al più presto argomento c) Il legname da tempesta può essere lasciato a terra < 80% Il legname da tempesta può esser lasciato a terra, poiché i danni secondari non posso- no essere ridotti in modo significativo > 80% > 20% Percentuale di abete rosso nell’area devastata (C-2.1.3a), p. 70) < 20% Percentuale di abete rosso nei soprassuoli confinanti con DPU > 30 cm (entro un raggio di circa 1000 m). C-2.1.4b), p. 72; C-2.1.5a), p. 74 grado di urgenza 3, ovvero allestimento entro la primavera seguente argom. d) grado di urgenza 1, ovvero allestimento immediato argomento b) danni in aree di media estensione (0,1`2 ha) Percentuale di legname da tempesta (inclusi danni sparsi), che può essere sgomberata o scortecciata in tempo utile nella zona di protezione del bosco (C-2.1.5b), p. 75) grossa (> 2 ha) danni sparsi o su piccole superfici < 0,1 ha Estensione del comprensorio devastato dal vento riferita alla propor- zione di abete rosso (C-2.1.3a), p. 70; C- 2.1.5a), p. 74) Equivale a dire che il criterio non è rilevante argomento a); osservare laevoluzione dellainfestazione e, se necessario, intraprendere provvedimenti di lotta nei popolamenti circostanti. È più efficace > 20% Il legname da tempe- sta può essere lascia- to a vantaggio di piccole superfici controlli in autunno significa- tivamente inferiori Numero di abeti rossi rimasti in piedi nei soprassuoli circo- stanti con DPU > 30 cm in rapporto a quelli con danni sparsi o estesi da esboscare (entro un raggio di ca. 1000 m). C-2.1.3b), p. 71; C-2.1.5a), pag 74 Relativa- mente grande ancora idoneo alla riproduzione non più idoneo alla riproduzione
  • 30. C Informazioni di base per gli argomenti 75 scala regionale sono presenti grossi quantitativi di legname da tempesta e se l,umidità della corteccia si mantiene a un livello sufficientemente elevato, può svilupparsi anche una se- conda generazione di scolitidi, specialmente nel legname giacente. Per questo motivo, l3arco di tempo che intercorre tra la tempesta ed il momento dello sfarfallamento della seconda generazione può, di regola, essere indicato come il «termine utile» (cfr. Tab. 14). Tabella 14: Valutazione del «termine utile» entro il quale eseguire gli interventi di sgombero del legname in una determinata zona di protezione del bosco. In queste situazioni si presume che alle quote inferiori (fasce altitudinali da collinare a montana superiore di regola possono svilupparsi due generazioni complete di Ips typographus allLanno, mentre ad altitudini superiori (fasce montana superiore e subalpina) solo una generazione. decorso del «termine utile» stagione durante la quale si è verificata la tempesta collinare-montana superiore14 montana superiore-subalpina inverno tarda estate aprile del secondo anno estate giugno seguente aprile del secondo anno 14 Cfr. Definizione di fasce altitudinali secondo Frehner.
  • 31. 2f- Scheda per il rischio alluvionale Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Operazione 1.1.1, 1.2.1 e 1.3.1, Azione 2 – Anno 2017-2018 Dott. Giorgio Vacchiano gvacchiano@gmail.com
  • 32. Tabella 26: Influsso delle caratteristiche dei suoli, di quelle delle condizioni del bosco e dei danni da tempesta sui deflussi di punta che possono condurre a episodi di piena (cfr. BADOUX et al. 2004; FREHNER et al. 2005). stazione (cfr. Figura 20) Caratteristiche del suolo (geologia, tipo di suolo) Capacità di ritenzione idrica in caso di precipitazioni intense Variazione delle capacità di ritenzione idrica in seguito a devastazioni da tempesta A profondi, permeabilità normale (es. Terre brune). elevata, con qualsiasi condizione del bosco. Grazie alle elevate capacità di ritenzione idrica, anche in caso di precipi- tazioni intense il suolo raggiunge difficil- mente il livello di «tracimazione». limitata B da superficiali a medio- profondi, con permeabilità normale. media, con qualsiasi condizione del bosco. possibile a breve termine a causa dellLelevato livello di satu- razione preesistente in caso di precipitazioni intense, che tende a riequilibrarsi a medio-lungo termine (in caso di vegetazione avventizia). C da medio-profondi fino a profondi, con permeabilità limitata. elevata, in condizioni del bosco buone. scarsa, con condizioni del bosco precarie. Un soprassuolo boschivo con una buona mescolanza specifica occupa uno spazio radicale maggiore, ampliando verso il basso il volume del suolo con funzione di capacità idrica. Questo vale per le quote superiori (fascia subalpina) e per le stazioni umide colonizzate da frassineti, nelle quali le sole specie idonee sono lLabete rosso ed appunto il frassino. a causa dellLelevato livello di satu- razione preesistente in caso di precipitazioni intense. Possibile a breve termine, anche se tende a riequilibrarsi a medio-lungo termine (in caso di vegetazione avventizia). Per mantenere o ampliare sul lungo periodo la capacità di imbibizione del suolo, è decisiva la composizio- ne specifica del nuovo soprassuolo. D fortemente inzuppati, molto superficiali oppure limitata- mente permeabili (suoli tipici del Flysch, Gley). scarsa, con qualsiasi condizione del bosco. molto limitata