Perugia , 20 Novembre 2007
LegaCoop
ELEMENTI PER LA PROGETTAZIONE DI UNO SPAZIO PER I GIOVANI, NELL’AMBITO DI UNA COMUNITA’ LOCALE, L’ELABORAZIONE DEL BUDGET GESTIONALE E RIFLESSIONI SULLE IPOTESI DI LAVORO DELL’EQUIPE ANIMATIVA
di Giovanni Campagnoli
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giovanni campagnoli (2007), Elementi per la progettazione di uno spazio giovani, Perugia
1. Perugia , 20 Novembre 2007
ELEMENTI PER LA PROGETTAZIONE DI UNO SPAZIO PER I GIOVANI,
NELL’AMBITO DI UNA COMUNITA’ LOCALE, L’ELABORAZIONE DEL
BUDGET GESTIONALE E RIFLESSIONI SULLE IPOTESI DI LAVORO
DELL’EQUIPE ANIMATIVA
di Giovanni Campagnoli
2. GLI SPAZI ed i LUOGHI GIOVANILI: prime definizioni
Centro giovanile di animazione socioculturale
Il Centro giovanile di animazione socioculturale è uno spazio aperto, frequentato
prevalentemente da giovani dai 14 ai 20 anni, che lì trascorrono una parte del tempo libero.
È un luogo (in contrapposizione ai “non luoghi”, dove l’aspetto relazione non è certo privilegiato…)
che nasce per rispondere ai bisogni dei giovani legati alla possibilità di incontrare i coetanei,
socializzare e svolgere delle attività che soddisfino le aspettative creative e ricreative di
ognuno, confrontarsi (anche con il mondo adulto) e partecipare attivamente alla vita della città,
oltre a poter contare su strumenti/attività/strutture/proposte che favoriscono l’espressione di sé,
l’assunzione di responsabilità e di un ruolo sociale nell’ambito della propria comunità.
I Centri giovanili hanno una struttura flessibile ed adattabile per favorire l’accesso ad attività
formative e culturali quali la musica, il teatro, il cinema, la danza, la pittura, il disegno e le
attività manuali ed espressive, lo sport.
A garantire tutto ciò, nel centro operano uno o più animatore/animatrici (e/o
coordinatore/coordinatrice) per favorire lo sviluppo di processi con i ragazzi, che siano attenti al
compito (il prodotto, es una rassegna di band), che alle relazioni che si sviluppano tra gli
adolescenti.
Le attività ricreative, culturali e formative che i ragazzi propongono, possono essere rivolte a
tutta la comunità: compito dell’animazione è infatti avvicinare e costruire ponti tra mondi che
rischiano di essere separati.
La presenza di una equipe di animatori non esclude la possibilità che i ragazzi stessi diano vita ad
esperienze di autogestione in un ottica di assunzione progressiva di responsabilità.
3. GLI SPAZI ed i LUOGHI GIOVANILI: prime definizioni
Centro giovanile di animazione socioculturale
Il Centro giovanile di animazione socioculturale è uno spazio che:
-propone attività a tutti i giovani (non connotandosi per un target particolare, anche se…);
- opera su un orizzonte di normalità e quotidianità, intrecciando ordinario e straordinario
(l’evento, la festa, con l’incontro quotidiano);
- la finalità è di tipo aggregativa/partecipativa legata allo sviluppo del protagonismo e della
cittadinanza attiva;
- lo sguardo al mondo giovanile è quello di una scommessa sulle potenzialità e risorse degli
adolescenti, che devono accettare di mettersi in gioco e valorizzare i propri talenti;
- non è prevista un’iscrizione al Centro, ma nel suo interno vi sono regole chiare di
comportamento, garantendo – soprattutto con i pre e gli adolescenti – anche una funzione
educativa;
- la titolarità del progetto è Comunale (nasce nell’ambito del Piano di Zona), la progettazione
viene fatta con l’organizzazione che si occupa della gestione, la programmazione coinvolge
anche i ragazzi in modo attivo;
- la comunità entrerà in relazione con il Centro, a partire dalle proposte che il Centro offre (es.
festa, concerto, incontro, cinema, video, ecc), per offrire anche le proprie disponibilità/risorse
o essere portatrice di “questioni” (es. bisogno di un esperto con cui confrontarsi su temi
educativi, o, ad es. reclami perché il centro disturba troppo, ecc. ecc.)
4. GLI SPAZI ed i LUOGHI GIOVANILI: prime definizioni
Centro giovanile di animazione socioculturale
Alcuni esempi di attività, strumenti e strutture che vi possono essere in un Centro giovanile:
concerti, spettacoli teatrali, incontri e seminari, gite/viaggi guidati, scambi all’estero e/o in Italia,
laboratori artistico-creativi, postazioni per la navigazione, radio, fotografia, video, cooperazione
internazionale, software libero, web design, autocostruzione, centro famiglie, incontri a tema, feste,
calcetti, ping pong, giochi di società, street cacio e street basket, ….
…. arrampicata sportiva, skate park, proiezioni cinema e video (sala per cinema digitale), musica,
teatro, internet, campi di calcio a 5, pallavolo, basket, sala dj, sala prove, studio di registrazione,
palco e spazio teatri/concerti anche al chiuso,bar (o equo bar o local bar o bio bar), feste e cene,
banchetti (anche per compleanni, battesimi e varie ricorrenze), discoteca, sala lettura, altri spazi in
cui è possibile fare formazione (o affittarli su richiesta), ospitalità (es. piccola foresteria/ostello), dolce
far niente, colloquio con animatori, ecc ecc ...
Tutto quello che riguarda le strutture, va definito in fase di progettazione, mentre attività, orari di
apertura, ruoli e compiti del gruppo di lavoro si possono stabilire anche sperimentando e procendo a
fasi
5. Voci da considerare in progettazione
Mission Qual è il senso dello spazio giovanile, quali finalità vuole raggiungere
Suddivisione spazi Dimensioni degli spazi e loro destinazione, attrezzature a disposizione
Soggetti gestori Chi sono i gestori: ruoli presenti, presenza di risorse volontarie e professionali
Programmazione Chi programma le attività del centro ed in che modo
Attività Quali sono le attività svolte, chi le gestisce e in che modo
Chi valuta Valutazione e in che modo
Quali sono le esigenze economiche. Quali sono le fonti di finanziamento e gli
importi possibili. Quale l’autofinanziamento
Finanziamenti
Quali sono le regole, come vengono definite e da chi, chi e come e fa rispettare,
come si trattano le trasgressioni
Regolamento
Chi progetta il centro, prende decisioni importanti e caratterizzanti ed in che
modo
Progettazione
Definizione degli orari giornalieri e settimanali, considerando eventuali variazioni
nel corso dell’anno
Orari
L’accesso può essere libero, differenziato in base agli orari, alcune attività
possono essere a iscrizione e/o a pagamento
Modalità di accesso
Centralità o perifericità rispetto al paese o ai paesi limitrofi, presenza di vicini e
altre opportunità
Ubicazione
Come lo spazio è percepito dal territorio, considerando i diversi soggetti che lo
abitano
Connotazione
Quali sono i soggetti del territorio con cui sarebbe possibile collaborare e su
quali aspetti
Rete territoriale
Chi sono i destinatari principali, in termini di età ed eventuali altre caratteristiche
(es.: disagio, provenienza, ecc…)
Destinatari
Voce Descrizione
6. Ricavi Descrizione
Entrate pubbliche Evidenziare contributi delle istituzioni locali coinvolte nel progetto
Sponsor Ipotizzare presunte entrate se si intende attivare questo canale
Fondazioni Ipotizzare presunte entrate se si intende chiedere un contributo a queste istituzioni
Contributo richiesto Precisare la durata del progetto e quindi se il contributo è annuale o pluriennale
Costi Descrizione
Costi del lavoro Vanno specificati ed indicata anche la stima in percentuale sul totale dei costi del progetto
Vanno specificati e giustificati bene, in modo coerente con gli obiettivi Altri costi relativi al del progetto
progetto
Possono essere previsti se il progetto è pluriennale ed allora va stimata la quota parte relativa
al perido considerato (ad es il primo anno).
Se vi sono anche gli investimenti per la costruzione, un’indicazione può venire dal bando della
Prov di trento che finanzia la costruzione di nuovi centri giovanili, indicando che NON
sarebbero stati presi in considerazione progetti di importo inferiore ai 400.000 euro.
Investimenti
Valorizzare eventuali costi che si sarebbero dovuto sostenere, ma grazie alla rete di
conoscenze (o altro fattore) sono stai risparmiati
Oneri figurativi
Valorizzazione del lavoro che viene messo a disposizione dal soggetto (ad es. in questo caso
la coop. soc. per quanto rigurda la progettazione, la tenuta dei contatti, piuttosto che in futuro
il coordinamento, la segreteria organizzativa, ecc)
Autofinanziamento
Vanno previsti e stimati in una percentuale fissa sul totale dei costi (o meglio ricavi) del
progetto
Costi di comunicazione
Valorizzare eventuali costi che si sarebbero dovuto sostenere, ma grazie alla rete di
conoscenze (o altro fattore) sono stai risparmiati
Oneri figurativi
Valorizzazione del lavoro che vine messo a disposizione dal soggetto (ad es. in questo caso la
coop. soc. per quanto rigurda la progettazione, la tenuta dei contatti, piuttosto che in futuro il
coordinamento, la segreteria organizzativa, ecc)
Autofinanziamento
Il budget
7. La partecipazione giovanile in uno spazio nell’ambito
della propria comunità (dalla Carta europea di partecipazione)
1. gli interventi per i giovani sono catalizzatori di processi di
partecipazione giovanile
2. garantire spazi per ritrovarsi e scambiarsi idee, dove il
“clima” è buono e con una dimensione di svago e di
piacere (Carta, Preambolo), perché in questi contesti possono
emergere potenzialità, idee e risorse di chi vi partecipa;
3. sviluppare un più alto grado di relazionalità, di intensità
dei legami, di livello di fiducia che si costruisce in una
comunità (cioè il “capitale sociale”, il cui accumulo rende la città e
l’individuo più sicuri perché più vivibili).
Questo è certo un nuovo modo di intenderne la mission ed
il ruolo degli interventi, completamente diverso (e forse
all’apparenza più incerto) rispetto ad ad un “predefinito”.
Certo + difficile! E - rassicurante
8. La partecipazione come moltiplicatore di capitale sociale
Nei documenti europei al concetto di partecipazione è
associato quello di prendere parte alle decisoni, quindi
perché la partecipazione abbia un vero senso, è
indispensabile che i giovani possano esercitare fin da ora
un’influenza sulle decisioni e sulle attività che li riguardano,
e non unicamente ad uno stadio ulteriore della loro vita.
La partecipazione ha una tripla dimensione:
1. quella del “prendere parte” (il modo razionale legato al
campo del diritto-fondamento) e
2. quella del “sentirsi parte” (modalità più emotiva, legata ai
processi, alla comunità, a varie forme di appartenenze per la
ricerca di un “bene comune”) e
3. quella dell’essere proprietario e sentirsi responsabilizzati.
9. La partecipazione come moltiplicatore di capitale sociale
Significa avviare interventi per:
• aiutare la crescita sociale dei giovani nella comunità
• produrre piccoli (ma importanti) “beni pubblici”,
riconosciuti e riconoscibili dalla comunità in cui si possa
scoprire la propria soggettività
• Aumentare il capitale sociale.
Come?
• dando vita a microprogetti/microesperienze in cui
l’operatore “sta e produce” con i ragazzi (es. per
l’organizzazione di eventi, scambi europei, ecc.), oppure
riflette e fa riflettere (a questo proposito gli spazi sono uno
strumento potente).
10. La partecipazione come moltiplicatore di capitale
sociale
1. Attivando le esperienze ed i percorsi indicati dalla Carta
di partecipazione, per scommettere sul protagonismo
sociale dei ragazzi, contrastando il rischio che le città
siano abitate da in-dividui, cioè soggetti che “non
dividono” il loro spazio sociale con altri. Atomi sul territorio,
tra loro slegati, senza un’idea di società in testa perché
non l’hanno sperimentata da giovani.
2. Gli spazi possono diventare una spazio urbano
laboratorio sociale e culturale dove i giovani possono
trovare stimoli e strumenti per inventare nuovi mondi
possibili, contrastando la tendenza delle città a diventare
“non-luoghi”.
11. La partecipazione come moltiplicatore di capitale sociale
Lavorare con gruppi sociali di giovani in una città non è
una scelta “povera”, ma “potente”. Ogni gruppo sociale
infatti si attiva e diventa un organismo che conta e con la
città deve fare i conti, produce, ha potere per produrre
cambiamento.
• Infatti questi giovani possono intervenire nelle decisioni
ora e non già ad uno stadio ulteriore della loro vita,
influenzandole ed impegnandosi in attività ed iniziative,
dando così alla partecipazione un vero senso (Carta).
• Lo “start up” di questi processi è instaurare una relazione
con il mondo giovanile ed elaborare con questo azioni
• È difficile!
12. Cosa fa e come l’equipe animativa di un Centro giovanile:
La qualità del lavoro dipende in misura preponderante dal lavoro
dell’operatore. È un operatore di alto profilo che:
1. avvia e sa stare nei processi, costruire reti, relazionarsi
con molti e diversi soggetti della comunità,
2. è nella comunità ed è riconosciuto ed apprezzato, in quanto
professionista che sa comunicare ai giovani e con i giovani;
3. conosce le nuove tecnologie ed una lingua straniera
4. sa riconoscere gruppi di giovani svantaggiati o a rischio di
esclusione ed elaborare interventi ad hoc
5. ha un’esigenza di investire in formazione, di mettersi in gioco
ha una passione per il proprio lavoro.
13. Cosa fa e come l’equipe animativa di un Centro
giovanile:
“If you don’t networking, you don’t working!”. La nuova
“Carta Europea dell’Informazione” parla di necessità di:
1. costruire reti con i giovani sul territorio (in particolare
con i giovani fin dalla progettazione e poi nella
valutazione)
2. usa creatività ed innovazione nelle scelte rispetto a
strategie, metodi e strumenti, in funzione di raggiungere il
maggior numero di giovani.
3. costruire luoghi in cui l’atmosfera sia amichevole,
accessibili, secondo le esigenze dei giovani
4. con particolare attenzione a gruppi di giovani
svantaggiati e a gruppi di giovani con bisogni specifici