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PRESENTAZIONE PROGETTO 
25 LUGLIO 2014 ORE 16.30 
SALA SEARCH MUNICIPIO DI CAGLIARI
PROGRAMMA 
Saluti Iniziali 
Maria Grazia Vacca – Presidente PROEIS 
Presentazioni 
Riccardo Pinna Proeis: Chi siamo e Cosa Facciamo 
Vania Statzu Il Progetto OPSA e il ruolo del benchmarking cittadino 
Riccardo Piras Pianificazione strategica urbana: 
Teoria, potenzialità ed esperienze pratiche 
Sara Frau Risultati: dati e strumenti per la Sardegna. 
Dibattito – Interventi liberi dei partecipanti 
Coordina: Elena Piseddu
OSSERVATORIO PIANIFICAZIONE STRATEGICA AREE URBANE 
Riccardo Pinna 
PROEIS 
CHI SIAMO E COSA FACCIAMO
CHI SIAMO 
PROEIS - Promozione e Indagini Sociali - è un'associazione di 
promozione sociale che mira alla promozione della Sardegna attraverso 
la Ricerca Sociale e l'attività di valorizzazione delle tipicità locali. 
I SOCI: Ricercatori specializzati nel campo della statistica 
sociale, dell’economia ambientale, della sociologia e della 
programmazione strategica. 
Sostengono le attività dell’associazione ESPERTI DI MARKETING E 
COMUNICAZIONE sui media tradizionali e attraverso strumenti 
innovativi (Internet e Digital Content), 
capaci di rendere facilmente accessibili e dare visibilità a tutti i 
contenuti e i progetti realizzati.
COSA FACCIAMO 
RIVISTA TRIMESTRALE ONLINE che contiene cinque Rubriche 
fisse, per rimanere sempre aggiornati sui temi centrali per lo 
sviluppo locale e la ricerca sociale. 
1.Dati e Statistiche 
2.Territorio e Società 
3.Formazione e Lavoro 
4.Sanità e Politiche sociali 
5.Opportunità e Innovazione 
In ogni numero sono previsti Focus e Approfondimenti su 
argomenti specifici, di massima rilevanza per lo sviluppo 
socio-economico locale, che sono frutto della collaborazione 
con ricercatori ed esperti del settore di riferimento.
I NOSTRI PROGETTI 
IN FASE DI AVVIO 
Il Consumo di Alcolici tra i Giovani Sardi e le Giovani Donne 
Studiare e analizzare il fenomeno per veicolare una più approfondita conoscenza dei rischi, dei sintomi 
e degli effetti dell’alcolismo giovanile, in particolare di quello femminile; 
Creare un network di soggetti pubblici e privati, in grado di fornire ai rappresentanti della società civile e 
delle istituzioni indicazioni utili per la realizzazione di azioni più efficaci nel contrastare il fenomeno.
COME PARTECIPARE 
DIVENTA SOCIO Se condividi i nostri interessi e vuoi partecipare attivamente ai 
nostri progetti, entra a far parte dell'Associazione come "Socio Volontario”. 
Diventerai membro di un'associazione giovane e dinamica, formata da professionisti ed esperti 
di diversi settori, disposti a collaborare per realizzare nuove idee e progetti nel settore della 
Ricerca Sociale e della Promozione territoriale, mettendo a disposizione il tuo tempo libero e la 
tue abilità personali per sviluppare le attività dell'Associazione. 
PUBBLICA IL TUO CONTRIBUTO SULLA RIVISTA Se vuoi pubblicare un articolo 
o un approfondimento sul prossimo numero della Rivista PROEIS, inviaci una bozza 
del tuo contributo. 
Il Comitato Scientifico della rivista valuterà il tuo lavoro e ti invierà una lettera di accettazione o 
una richiesta di revisione, alla quale potrai rispondere o decidere di ritirare la tua proposta. 
PROPONI UN PROGETTO DA REALIZZARE 
Se hai un’ idea progettuale nel campo della ricerca sociale o della promozione 
territoriale, e vuoi realizzarla insieme a noi, non esitare a contattarci. 
Siamo sempre alla ricerca di idee, spunti, e persone intraprendenti e motivate.
OSSERVATORIO PIANIFICAZIONE STRATEGICA AREE URBANE 
Vania Statzu 
IL PROGETTO OPSA 
IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO
IL PROGETTO OPSA 
Le città sono delle protagoniste in ambito economico e sociale 
che si sviluppano, operano e competono tra loro su una scala 
territoriale sempre più ampia e in dimensioni differenti. 
Chi amministra una città non solo è responsabile 
dell’organizzazione e gestione del territorio, ma deve anche 
curare l’immagine che viene proiettata all’esterno. 
Si tratta in un certo qual modo di gestire un marchio, la cui 
quotazione è legata a vari aspetti: ambiti quali servizi, sistema 
produttivo, educazione, turismo, sicurezza, svago, ambiente sono 
fondamentali sia per la qualità della vita dei residenti che per chi 
sceglie come meta di destinazione (per turismo, affari, lavoro o 
studio) una città piuttosto che un’altra. 
Al concetto di vivibilità della città si affianca quindi quello 
dell’attrattività. 
E l’attrattività si sposa con le politiche di marketing urbano
IL PROGETTO OPSA 
I nuovi strumenti di ingegneria finanziaria cambiano 
il ruolo degli enti pubblici 
La natura rimborsabile dei contributi presuppone la 
redditività degli interventi cofinanziati e questo è un 
requisito necessario per assicurare la partecipazione 
di partner privati agli investimenti e ai partenariati 
pubblico privati. Ciò significa che quanto più un ente 
pubblico si rivela un “investimento redditizio” tanto 
più sarà in grado di ottenere i finanziamenti.
IL PROGETTO OPSA 
Ma per poter essere ritenuti finanziariamente affidabili è 
necessario che gli investitori possano valutare la bontà 
dell’investimento e del partner pubblico. 
In queste condizioni, il dotarsi di un piano strategico e 
dimostrare di essere in grado di attuarlo giocano a favore 
dell'affidabilità e credibilità dell'amministrazione; il 
possedere un tessuto demografico, sociale ed economico 
vitale rende attrattiva una municipalità favorendo 
l’investimento nell’ente da parte del privato o in partnership 
con questo.
IL PROGETTO OPSA 
Il progetto è propedeutico alla realizzazione 
dell’Osservatorio per la Pianificazione 
Strategica in Aree Urbane, il quale è finalizzato 
a sopperire all’assenza di un centro studi 
permanente focalizzato sulle particolari 
dinamiche socio-economiche e demografiche 
della Sardegna e sulle conseguenti esigenze dal 
punto di vista dello sviluppo delle aree urbane.
IL PROGETTO OPSA 
L’obiettivo generale del progetto consiste nella definizione di ambiti e strumenti di 
valutazione delle strategie di sviluppo urbano poste in atto da comuni o reti di comuni 
ai fini di individuare dinamiche e buone pratiche che permettano uno sviluppo 
sostenibile e integrato. 
Gli obiettivi specifici della ricerca sono: 
a) Definire gli strumenti per la valutazione della pianificazione strategica urbana; 
b) Promuovere la conoscenza su ambiti e tematiche che si relazionano con lo sviluppo 
territoriale; 
c) Sviluppare la coscienza civica e la promozione di un ruolo più attivo del cittadino 
nell’ambito della programmazione territoriale; 
d) Proiettare la Pubblica Amministrazione verso un ruolo più attivo e concertato con gli 
attori della società civile e dotarla di strumenti di autovalutazione; 
e) Fornire ai privati interessati a partnership pubblico-private indicazioni sulle 
caratteristiche rilevanti delle amministrazioni e sulle loro capacità di progettare e 
portare a termine nel medio-lungo periodo.
IL PROGETTO OPSA 
Il progetto prevede di avviare un’osservazione aggiornata 
della pianificazione strategica urbana in Sardegna, che 
rappresenti un apporto allo studio del tema e allo stesso 
tempo un valido punto di riferimento in sede di 
programmazione, realizzazione e valutazione dei processi 
di sviluppo urbano. 
Attraverso lo studio della teoria e delle esperienze 
concrete di pianificazione strategica urbana ci si è 
proposti di operare in chiave scientifico-divulgativa per 
promuovere la sensibilizzazione e il sostegno 
all’applicazione di buone pratiche di pianificazione 
strategica nelle aree urbane.
IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO 
Per valutare l’affidabilità, la qualità e la capacità 
di risposta di una determinata città alle esigenze 
sono stati costruiti tutta una serie di indici 
compositi di benchmarking cittadino con 
caratteristiche e obiettivi differenti finalizzati a 
fornire una valutazione della capacità delle città 
di pianificare e mettere in atto – e quindi di 
mostrarsi affidabili – strategie ed azioni di medio 
e lungo periodo.
IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO 
Luque e Munoz (2003) definiscono il 
benchmarking cittadino come il "sistema di 
indicatori socioeconomici che costituiscono il 
"pannello di controllo" della fase di diagnosi 
nel processo di pianificazione urbana strategica 
[…] che permette che vengano raggiunti 
elevati livelli di qualità nei servizi e nella gestione 
pubblica della città".
IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO 
Boyko et al. (2012) nel loro lavoro descrivono le 
caratteristiche che un sistema di benchmarking 
dovrebbe avere per poter rendere effettiva la 
valutazione: 
- una serie di indicatori sia generici che specifici per 
area ed argomento che rifletta le attuali best 
practice per misurare le performance di 
sostenibilità; 
- una lista di caratteristiche che descrivono i diversi 
scenari futuri che derivano da una selezione di 
scenari futuri.
IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO 
Da ciò deriva il set di strumenti da utilizzare ovvero 
l’insieme vasto di strategia, metodo o processo che 
i decisori politici e gli stakeholder adottano per 
comprendere meglio le decisioni che dovranno 
andare a prendere oggi e valutare la performance 
dei singoli indicatori utilizzati nei differenti scenari 
futuri. 
Il set di strumenti, opportunamente testato e 
validato, può essere applicato a tutte le situazioni e 
a scale diverse e può essere riveduto 
sistematicamente.
IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO 
L'esito di tali analisi è in genere un indicatore sintetico unico che fornisce 
una graduatoria delle città (ranking), basata sulle posizioni che le singole 
città hanno ottenuto nei singoli indicatori o ambiti di analisi. 
Giffinger e Gudrun (2010) riportano tre elementi distintivi che devono 
essere tenuti in considerazione per effettuare una comparazione e 
classificazione tra le diverse graduatorie nelle quali le città compaiono: 
- l'obiettivo di una graduatoria (scopo, target di riferimento, ambito spaziale, 
fattori auspicati e set di indicatori) 
- la metodologia (modo di raccogliere e analizzare i dati, l'eventuale criterio 
di inclusione/esclusione di alcune città) 
- la disseminazione (le modalità con le quali i risultati vengono valutati, 
interpretati e presentati).
IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO 
Taylor (2011) presenta una classificazione per 
tipologie: studi incentrati sugli aspetti economico 
finanziari; orientati all'analisi della vivibilità; 
orientati alle performance; studi settoriali 
I primi lavori di benchmarking nascono in ambito 
privato negli anni '70 e hanno un carattere 
prettamente economico-finanziario. Allo stesso 
periodo risalgono i primi lavori che hanno come 
finalità la comparazione della qualità della vita in 
diverse città.
IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO 
Taylor (2011) presenta una classificazione per tipologie: 
studi incentrati sugli aspetti economico finanziari; orientati 
all'analisi della vivibilità; orientati alle performance; studi 
settoriali 
I primi lavori di benchmarking nascono in ambito privato 
negli anni '70 e hanno un carattere prettamente economico-finanziario. 
Allo stesso periodo risalgono i primi lavori che 
hanno come finalità la comparazione della qualità della vita 
in diverse città. 
Oggi prevalgono studi con interesse per l’innovazione 
tecnologica, l’ambiente/qualità della vita e le capacità di 
rispondere alle esigenze degli investitori
OSSERVATORIO PIANIFICAZIONE STRATEGICA AREE URBANE 
Riccardo Piras 
PIANIFICAZIONE STRATEGICA URBANA 
TEORIA, POTENZIALITÀ ED ESPERIENZE PRATICHE
LA CITTÀ CHE CAMBIA 
Città fordista Città postfordista 
 Crescente importanza della dimensione immateriale e della conoscenza nella 
produzione di valore. 
 Sviluppo ed estensione delle tecnologie dell’informazione e delle info-strutture 
(automazione industriale, telematica, informatica). 
 Contrazione dello spazio-tempo ed emersione dell’economia delle relazioni.
LA CITTÀ CHE CAMBIA 
Dismissione aree industriali Aree multifunzionali 
Crescente velocità dei 
processi territoriali 
Crescente complessità e varietà dei temi 
del governo urbano
DAL PIANO REGOLATORE AL PIANO STRATEGICO 
Caratteristiche Pianificazione urbanistica tradizionale Pianificazione strategica 
Strumento Piano regolatore Piano strategico 
Carattere dello 
strumento 
Normativo-prescrittivo, obbligatorio per legge Direttivo, volontaristico 
Ottica 
‘Di piano’ (produzione del documento di 
piano) 
‘Di processo’ (avvio e gestione di un processo 
pianificatorio permanente) 
Finalità 
Regolamentazione degli usi del territorio; 
imposizione di vincoli alle trasformazioni 
Costruzione di una rete di attori per un 
processo di pianificazione continuo e 
definizione di modelli di sviluppo locale 
durevoli nel tempo 
Modello Centralistico, gerarchico-piramidale Reticolare 
Costruzione del 
piano 
Tecnica, da parte del pianificatore per conto 
dell’autorità locale 
Negoziata, da parte dell’insieme degli attori e 
dei soggetti coinvolti 
Definizione degli 
obiettivi 
‘Tecnica’, razionale e onnicomprensiva Negoziale, concertata, interdisciplinare 
Approccio alla 
definizione delle 
azioni 
Settoriale (ogni tema o obiettivo di piano 
orienta un insieme di azioni) 
Integrato (le azioni sono legate a più obiettivi 
e strategie e producono effetti in modo 
congiunto) 
Aggiornamento 
del piano 
Tramite variante o nuovo piano regolatore 
Costante e retroattivo, sulla base dei risultati 
del monitoraggio degli effetti prodotti
PIANIFICAZIONE STRATEGICA: CARATTERISTICHE 
• Crisi del modello di sviluppo e di coesione sociale. 
• Insicurezza e ambiguità riguardo le possibili forme di sviluppo a livello urbano e territoriale e bisogno di una missione o 
identità riconoscibile e condivisa in relazione a processi economici, sociali e istituzionali. 
• Crisi delle politiche di welfare o di governo del territorio. 
• Pluralità di poteri locali e competenze che determinano complessità e frammentazione decisionale. 
1ª fase (organizzazione): definizione degli attori che prenderanno parte al processo di pianificazione. Vengono definiti 
gli strumenti e i canali di partecipazione. 
2ª fase (studio): si analizza la situazione della città e dell’area vasta. 
3ª fase (visioning): alla luce del quadro delineato nella fase di studio, si definisce il progetto strategico, condiviso tra i 
vari attori partecipanti. Si definiscono obiettivi, linee strategiche e azioni da intraprendere. 
4ª fase (implementazione): realizzazione e continuo processo di valutazione dei risultati e revisione, che assicura quindi 
la flessibilità necessaria per reagire efficacemente di fronte alle dinamiche socio-economiche e territoriali. 
• Presenza di un’amministrazione efficiente e di una leadership forte, capace di generare un’identità collettiva e una 
reale comunità di intenti tra i vari attori. 
• Effettività ed efficacia della partecipazione civica. I cittadini devono avere a disposizione gli strumenti e i canali 
istituzionali necessari per partecipare attivamente a tutte le fasi di pianificazione. 
• Capacità di limitazione dei gruppi d’interesse (banche, settore della costruzione, società immobiliari ecc.) affinchè 
gli interessi particolari non prevarichino quelli della comunità. 
• Efficienza della rete di coordinamento (orizzontale e verticale) tra diversi attori amministrativi.
PIANIFICAZIONE STRATEGICA: AMBITI 
 Urbanistica (interventi strutturali di recupero o miglioramento e dotazione di servizi) 
 Mobilità urbana e extraurbana (servizi di trasporto pubblico e infrastrutture) 
 Economia e competitività (sviluppo dei settori produttivi, promozione della ricerca e 
innovazione tecnologica, attrazione degli investimenti, turismo) 
 Coesione sociale e qualità della vita 
 Formazione e capitale umano (sviluppo del sistema educativo e universitario, così come 
dei centri d’eccellenza per la ricerca) 
 Promozione della cultura 
 Ambiente 
 Sviluppo della governance urbana e promozione dei processi partecipativi 
Ramificazione delle strategie 
Fonte: Primo Piano Strategico di Torino
PIANIFICAZIONE STRATEGICA: ESPERIENZE 
Barcellona 
Economia della conoscenza e qualità della vita 
Evento: Giochi Olimpici del 1992 
1º Piano Strategico (1990): interventi infrastrutturali importanti per migliorare la mobilità e la 
comunicazione interna alla città e tra questa e il territorio regionale, nazionale, sino ad arrivare alla 
dimensione internazionale. 
2º Piano Strategico (1994): internazionalizzazione dei settori produttivi locali attraverso il miglioramento del 
sistema educativo, la promozione dell’innovazione tecnologica e il rafforzamento dei legami tra 
formazione e tessuto produttivo. 
3º Piano Strategico (1999): mercato del lavoro, sviluppo del potenziale di capitale umano e promozione 
dell’occupabilità in nuovi settori ad alto tasso di conoscenza. 
1º Piano Strategico Metropolitano (2003): produzione e attrazione di capitale umano d’eccellenza, 
attraverso lo sviluppo di settori ad alto valore aggiunto, una formazione universitaria d’eccellenza e il 
continuo innalzamento della qualità di vita. 
Organo di massima rappresentanza del PMEB: Consiglio Generale (circa 320 membri tra istituzioni e 
amministrazioni pubbliche, associazioni e fondazioni, collegi professionali, imprese, sindacati e università). 
La città ha visto crescere sensibilmente la sua visibilità a livello mondiale grazie alla dotazione infrastrutturale, 
il recupero dello spazio pubblico, la promozione della cultura e la creazione di spazi dedicati allo sviluppo 
dell'economia della conoscenza, che hanno determinato una spinta verso l'alto di termini attrattività, in 
ambito turistico così come per imprese e capitale umano di alto livello.
PIANIFICAZIONE STRATEGICA: ESPERIENZE 
Amsterdam 
Creazione del marchio e recupero dell’attrattività 
Campagna di marketing urbano finalizzata al recupero dell’attrattività turistica 
ed economica della città, promossa dalla insieme con altre 6 città della regione 
metropolitana, che annovera tra i suoi partners istituzioni pubbliche, aziende 
private, organizzazioni culturali e università. 
Genova 
Recupero del patrimonio e del rapporto città-mare 
Visione della città proiettata verso il turismo e la cultura, miglioramento dei servizi 
e affermazione dell'innovazione tecnologica. Centrale è il tema del recupero del 
rapporto città-mare: l'intervento sul Porto Antico determina la realizzazione del 
waterfront con servizi per il tempo libero ed il turismo. All'insegna del recupero del 
patrimonio e del miglioramento della vivibilità sono gli interventi di riqualificazione 
del centro storico, caratterizzato da degrado ambientale e architetturale, e con 
infrastrutture poco accessibili. 
Torino 
Dalla crisi alla diversificazione economica 
Di fronte alla crisi del settore manifatturiero e dell'industria metalmeccanica in 
particolare, si è elaborato un progetto finalizzato al mantenimento della 
capacità di produrre ricchezza e innovazione attraverso la diversificazione del 
sistema produttivo dell'area metropolitana. Nel secondo piano strategico si è 
concentrata l’attenzione sul tema dell’economia della conoscenza.
..E IN SARDEGNA? 
La Sardegna si caratterizza per una dinamica demografica costituita dallo spopolamento delle 
aree rurali e dei piccoli comuni dell’entroterra a favore delle aree urbane della costa, che spesso 
hanno una qualità di servizi e risorse strutturali piuttosto bassa. Urge dunque una strategia di 
sviluppo territoriale specifica, pensata alla luce della situazione sarda, all’insegna dell’equilibrio e 
non del conflitto tra aree urbane e rurali (Borelli 2010). 
Piani strategici intercomunali 
area vasta comuni abitanti 
Cagliari 16 413.133 
Nuoro 11 71.699 
Oristano 10 64.327 
Sassari 7 217.802 
Sulcis 16 79.684 
Fonte: Regione Sardegna e ISTAT 
Piani strategici comunali 
abitanti abitanti 
Alghero 40.685 Quartucciu 12.947 
Assemini 26.607 Sanluri 8.429 
Capoterra 23.189 Sarroch 5.251 
Carbonia 28.684 Sassari 125.672 
Castelsardo 5.751 Selargius 28.643 
Decimomannu 7.954 Sennori 7.405 
Elmas 9.064 Sestu 20.044 
Iglesias 27.532 Settimo San Pietro 6.594 
La Maddalena 10.884 Sinnai 16.852 
Maracalagonis 7.592 Sorso 14.389 
Monserrato 20.178 Stintino 1.521 
Olbia 55.131 Tempio Pausania 13.973 
Porto Torres 22.379 Tortolì 10.833 
Pula 7.140 Villa San Pietro 2.060 
Quartu Sant'Elena 69.443 Villacidro 14.232 
Fonte: Regione Sardegna e Istat 
 Crescente consapevolezza, da parte delle 
amministrazioni pubbliche, dell’importanza di 
una programmazione di sviluppo territoriale 
multisettoriale e di lungo periodo. 
 Linee di intervento della pianificazione 
strategica definite nell’ambito dei Piani 
Integrati di Sviluppo Urbano (PISU), strumento 
di sviluppo (socioeconomico, urbano e 
ambientale) integrato. Legati agli obiettivi 
contenuti nell'Asse V (Sviluppo Urbano) del 
POR FESR 2007-2013.
..E IN SARDEGNA? 
A livello regionale, l’impatto dei piani strategici è piuttosto modesto. 
 Processo di pianificazione strategica incipiente e privo di un sistema di monitoraggio delle attività e 
dei risultati. 
 Scrivere il piano invece che pianificare. Sembra prevalere in generale la visione del disegno del 
piano strategico come un mezzo per arrivare ai vari finanziamenti, regionali e statali. La maggior parte 
delle amministrazioni ha considerato l'approvazione del piano strategico come obiettivo principale, un 
punto d'arrivo piuttosto che l'opportunità per l'avvio di nuovo processi di sviluppo. 
 Contrasti tra piccoli e grandi comuni. I primi si sono dimostrati scarsamente riluttanti verso la 
cooperazione strategica, così come poco inclini ad abbandonare la logica dell'assistenzialismo 
statale, mentre spesso il riproporsi di logiche accentratrici tende a fare convergere progetti e risorse 
secondo gli interessi dei centri urbani maggiori e/o del comune capoluogo. 
 L’assenza di continuità nella programmazione tra un'amministrazione municipale e la successiva 
ostacola lo sviluppo strategico nel medio-lungo periodo. Una linea comune e trasversale rispetto 
all'orientazione politica delle coalizioni che si succedono alla guida di una città è alla base di 
un’efficace pianificazione strategica. 
 Il carattere "strategico" del piano non può dipendere dal fatto che tale parola compaia nel titolo 
del documento, da dichiarazioni di intenzioni ad effetto o da proclami irrealistici e irrealizzabili.
IL PIANO STRATEGICO: ESERCIZIO DA RIPETERE 
Reticolare 
Multidisciplinare 
Di lungo periodo ma flessibile 
Privo di una teoria definita 
L’elaborazione del piano come esercizio di 
governance, coscienza civica e democrazia, di 
programmazione e flessibilità, per pensare nuovi 
percorsi, immaginare nuovi scenari ed 
apprendere in itinere. 
Uno strumento: 
Altre esperienze 
Dati 
CONSIGLIO GENERALE 
COMMISSIONE 
DELEGATA 
COMMISSIONE DI 
PROSPETTIVA 
COMMISSIONE DI 
STRATEGIA 
UFFICIO DI 
COORDINAMENTO 
Capacità 
organizzativa 
Partecipazione e coscienza civica
OSSERVATORIO PIANIFICAZIONE STRATEGICA AREE URBANE 
Sara Frau 
RISULTATI: 
DATI E STRUMENTI PER LA SARDEGNA
Dati 
85 
INDICATORI 
LIVELLO COMUNALE 
FONTI STATISTICHE UFFICIALI 
Istat, Ministeri ecc.. 
RAPPORTI STATISTICI 
Dimensione demografica 
Estensione territoriale 
1. DEMOGRAFIA: dinamiche e struttura della popolazione residente 
2. IMMIGRAZIONE: movimento e presenza degli stranieri nel territorio 
3. INFRASTRUTTURE: disponibilità di strutture e servizi per i cittadini 
4. SANITÀ: risorse e prestazioni indispensabili per salute degli abitanti 
5. AMBIENTE: qualità e tutela dell’ambiente in cui vivono i cittadini 
6. TURISMO: offerta e ricettività turistica del territorio 
7. ECONOMIA: reddito, imprenditorialità e lavoro 
8. NOPROFIT: consistenza e caratteristiche delle organizzazioni non profit 
9. SVILUPPO: capacità di spesa e raggiungimento degli obiettivi di sviluppo
Metodo 
MAZZIOTTA PARETO 
(2010-2011) 
SINTESI DEGLI INDICATORI 
Correttivo alla “Compensatività” della Media 
Funzione di variabilità che penalizza i comuni con una distribuzione sbilanciata degli 
Indicatori semplici e dei Macro Indicatori nell’Indice Sintetico (variabilità orizzontale) 
STANDARDIZZA 
SINTETIZZA 
Se è concorde 
Se è discorde 
9 Macro Indicatori 
Indice Sintetico 
OPSA
Strumenti 
DATA SET 
Tutti i Dati verranno rilasciati in formato Open Data 
per favorirne l’uso a scopo di ricerca e nei progetti di 
pianificazione strategica urbana 
GRAFICI 
INTERATTIVI 
Tutti i Risultati sono consultabili attraverso una serie 
di rappresentazioni grafiche interattive (FusionTable) 
Mappe, Linee, Barre, Network ecc. 
RAPPORTO DI 
RICERCA 
Una prima Analisi dei Dati e dei Risultati è proposta 
all’interno del Rapporto di Ricerca OPSA che illustra 
il Progetto, gli Strumenti e le Potenzialità 
DISPONIBILI ONLINE SU WWW.PROEIS.ORG
Risultati: Indicatore OPSA
Risultati: Macro Indicatori OPSA 
DEMOGRAFIA 
IMMIGRAZIONE 
TURISMO 
AMBIENTE 
ECONOMIA 
INFRASTRUTTURE 
SANITA’ 
NOPROFIT 
SVILUPPO
Conclusioni 
CRITICITA’ POTENZIALITA’
Grazie per l’attenzione! 
www.proeis.org - info@proeis.org

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  • 1. PRESENTAZIONE PROGETTO 25 LUGLIO 2014 ORE 16.30 SALA SEARCH MUNICIPIO DI CAGLIARI
  • 2. PROGRAMMA Saluti Iniziali Maria Grazia Vacca – Presidente PROEIS Presentazioni Riccardo Pinna Proeis: Chi siamo e Cosa Facciamo Vania Statzu Il Progetto OPSA e il ruolo del benchmarking cittadino Riccardo Piras Pianificazione strategica urbana: Teoria, potenzialità ed esperienze pratiche Sara Frau Risultati: dati e strumenti per la Sardegna. Dibattito – Interventi liberi dei partecipanti Coordina: Elena Piseddu
  • 3. OSSERVATORIO PIANIFICAZIONE STRATEGICA AREE URBANE Riccardo Pinna PROEIS CHI SIAMO E COSA FACCIAMO
  • 4. CHI SIAMO PROEIS - Promozione e Indagini Sociali - è un'associazione di promozione sociale che mira alla promozione della Sardegna attraverso la Ricerca Sociale e l'attività di valorizzazione delle tipicità locali. I SOCI: Ricercatori specializzati nel campo della statistica sociale, dell’economia ambientale, della sociologia e della programmazione strategica. Sostengono le attività dell’associazione ESPERTI DI MARKETING E COMUNICAZIONE sui media tradizionali e attraverso strumenti innovativi (Internet e Digital Content), capaci di rendere facilmente accessibili e dare visibilità a tutti i contenuti e i progetti realizzati.
  • 5. COSA FACCIAMO RIVISTA TRIMESTRALE ONLINE che contiene cinque Rubriche fisse, per rimanere sempre aggiornati sui temi centrali per lo sviluppo locale e la ricerca sociale. 1.Dati e Statistiche 2.Territorio e Società 3.Formazione e Lavoro 4.Sanità e Politiche sociali 5.Opportunità e Innovazione In ogni numero sono previsti Focus e Approfondimenti su argomenti specifici, di massima rilevanza per lo sviluppo socio-economico locale, che sono frutto della collaborazione con ricercatori ed esperti del settore di riferimento.
  • 6. I NOSTRI PROGETTI IN FASE DI AVVIO Il Consumo di Alcolici tra i Giovani Sardi e le Giovani Donne Studiare e analizzare il fenomeno per veicolare una più approfondita conoscenza dei rischi, dei sintomi e degli effetti dell’alcolismo giovanile, in particolare di quello femminile; Creare un network di soggetti pubblici e privati, in grado di fornire ai rappresentanti della società civile e delle istituzioni indicazioni utili per la realizzazione di azioni più efficaci nel contrastare il fenomeno.
  • 7. COME PARTECIPARE DIVENTA SOCIO Se condividi i nostri interessi e vuoi partecipare attivamente ai nostri progetti, entra a far parte dell'Associazione come "Socio Volontario”. Diventerai membro di un'associazione giovane e dinamica, formata da professionisti ed esperti di diversi settori, disposti a collaborare per realizzare nuove idee e progetti nel settore della Ricerca Sociale e della Promozione territoriale, mettendo a disposizione il tuo tempo libero e la tue abilità personali per sviluppare le attività dell'Associazione. PUBBLICA IL TUO CONTRIBUTO SULLA RIVISTA Se vuoi pubblicare un articolo o un approfondimento sul prossimo numero della Rivista PROEIS, inviaci una bozza del tuo contributo. Il Comitato Scientifico della rivista valuterà il tuo lavoro e ti invierà una lettera di accettazione o una richiesta di revisione, alla quale potrai rispondere o decidere di ritirare la tua proposta. PROPONI UN PROGETTO DA REALIZZARE Se hai un’ idea progettuale nel campo della ricerca sociale o della promozione territoriale, e vuoi realizzarla insieme a noi, non esitare a contattarci. Siamo sempre alla ricerca di idee, spunti, e persone intraprendenti e motivate.
  • 8. OSSERVATORIO PIANIFICAZIONE STRATEGICA AREE URBANE Vania Statzu IL PROGETTO OPSA IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO
  • 9. IL PROGETTO OPSA Le città sono delle protagoniste in ambito economico e sociale che si sviluppano, operano e competono tra loro su una scala territoriale sempre più ampia e in dimensioni differenti. Chi amministra una città non solo è responsabile dell’organizzazione e gestione del territorio, ma deve anche curare l’immagine che viene proiettata all’esterno. Si tratta in un certo qual modo di gestire un marchio, la cui quotazione è legata a vari aspetti: ambiti quali servizi, sistema produttivo, educazione, turismo, sicurezza, svago, ambiente sono fondamentali sia per la qualità della vita dei residenti che per chi sceglie come meta di destinazione (per turismo, affari, lavoro o studio) una città piuttosto che un’altra. Al concetto di vivibilità della città si affianca quindi quello dell’attrattività. E l’attrattività si sposa con le politiche di marketing urbano
  • 10. IL PROGETTO OPSA I nuovi strumenti di ingegneria finanziaria cambiano il ruolo degli enti pubblici La natura rimborsabile dei contributi presuppone la redditività degli interventi cofinanziati e questo è un requisito necessario per assicurare la partecipazione di partner privati agli investimenti e ai partenariati pubblico privati. Ciò significa che quanto più un ente pubblico si rivela un “investimento redditizio” tanto più sarà in grado di ottenere i finanziamenti.
  • 11. IL PROGETTO OPSA Ma per poter essere ritenuti finanziariamente affidabili è necessario che gli investitori possano valutare la bontà dell’investimento e del partner pubblico. In queste condizioni, il dotarsi di un piano strategico e dimostrare di essere in grado di attuarlo giocano a favore dell'affidabilità e credibilità dell'amministrazione; il possedere un tessuto demografico, sociale ed economico vitale rende attrattiva una municipalità favorendo l’investimento nell’ente da parte del privato o in partnership con questo.
  • 12. IL PROGETTO OPSA Il progetto è propedeutico alla realizzazione dell’Osservatorio per la Pianificazione Strategica in Aree Urbane, il quale è finalizzato a sopperire all’assenza di un centro studi permanente focalizzato sulle particolari dinamiche socio-economiche e demografiche della Sardegna e sulle conseguenti esigenze dal punto di vista dello sviluppo delle aree urbane.
  • 13. IL PROGETTO OPSA L’obiettivo generale del progetto consiste nella definizione di ambiti e strumenti di valutazione delle strategie di sviluppo urbano poste in atto da comuni o reti di comuni ai fini di individuare dinamiche e buone pratiche che permettano uno sviluppo sostenibile e integrato. Gli obiettivi specifici della ricerca sono: a) Definire gli strumenti per la valutazione della pianificazione strategica urbana; b) Promuovere la conoscenza su ambiti e tematiche che si relazionano con lo sviluppo territoriale; c) Sviluppare la coscienza civica e la promozione di un ruolo più attivo del cittadino nell’ambito della programmazione territoriale; d) Proiettare la Pubblica Amministrazione verso un ruolo più attivo e concertato con gli attori della società civile e dotarla di strumenti di autovalutazione; e) Fornire ai privati interessati a partnership pubblico-private indicazioni sulle caratteristiche rilevanti delle amministrazioni e sulle loro capacità di progettare e portare a termine nel medio-lungo periodo.
  • 14. IL PROGETTO OPSA Il progetto prevede di avviare un’osservazione aggiornata della pianificazione strategica urbana in Sardegna, che rappresenti un apporto allo studio del tema e allo stesso tempo un valido punto di riferimento in sede di programmazione, realizzazione e valutazione dei processi di sviluppo urbano. Attraverso lo studio della teoria e delle esperienze concrete di pianificazione strategica urbana ci si è proposti di operare in chiave scientifico-divulgativa per promuovere la sensibilizzazione e il sostegno all’applicazione di buone pratiche di pianificazione strategica nelle aree urbane.
  • 15. IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO Per valutare l’affidabilità, la qualità e la capacità di risposta di una determinata città alle esigenze sono stati costruiti tutta una serie di indici compositi di benchmarking cittadino con caratteristiche e obiettivi differenti finalizzati a fornire una valutazione della capacità delle città di pianificare e mettere in atto – e quindi di mostrarsi affidabili – strategie ed azioni di medio e lungo periodo.
  • 16. IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO Luque e Munoz (2003) definiscono il benchmarking cittadino come il "sistema di indicatori socioeconomici che costituiscono il "pannello di controllo" della fase di diagnosi nel processo di pianificazione urbana strategica […] che permette che vengano raggiunti elevati livelli di qualità nei servizi e nella gestione pubblica della città".
  • 17. IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO Boyko et al. (2012) nel loro lavoro descrivono le caratteristiche che un sistema di benchmarking dovrebbe avere per poter rendere effettiva la valutazione: - una serie di indicatori sia generici che specifici per area ed argomento che rifletta le attuali best practice per misurare le performance di sostenibilità; - una lista di caratteristiche che descrivono i diversi scenari futuri che derivano da una selezione di scenari futuri.
  • 18. IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO Da ciò deriva il set di strumenti da utilizzare ovvero l’insieme vasto di strategia, metodo o processo che i decisori politici e gli stakeholder adottano per comprendere meglio le decisioni che dovranno andare a prendere oggi e valutare la performance dei singoli indicatori utilizzati nei differenti scenari futuri. Il set di strumenti, opportunamente testato e validato, può essere applicato a tutte le situazioni e a scale diverse e può essere riveduto sistematicamente.
  • 19. IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO L'esito di tali analisi è in genere un indicatore sintetico unico che fornisce una graduatoria delle città (ranking), basata sulle posizioni che le singole città hanno ottenuto nei singoli indicatori o ambiti di analisi. Giffinger e Gudrun (2010) riportano tre elementi distintivi che devono essere tenuti in considerazione per effettuare una comparazione e classificazione tra le diverse graduatorie nelle quali le città compaiono: - l'obiettivo di una graduatoria (scopo, target di riferimento, ambito spaziale, fattori auspicati e set di indicatori) - la metodologia (modo di raccogliere e analizzare i dati, l'eventuale criterio di inclusione/esclusione di alcune città) - la disseminazione (le modalità con le quali i risultati vengono valutati, interpretati e presentati).
  • 20. IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO Taylor (2011) presenta una classificazione per tipologie: studi incentrati sugli aspetti economico finanziari; orientati all'analisi della vivibilità; orientati alle performance; studi settoriali I primi lavori di benchmarking nascono in ambito privato negli anni '70 e hanno un carattere prettamente economico-finanziario. Allo stesso periodo risalgono i primi lavori che hanno come finalità la comparazione della qualità della vita in diverse città.
  • 21. IL RUOLO DEL BENCHMARKING CITTADINO Taylor (2011) presenta una classificazione per tipologie: studi incentrati sugli aspetti economico finanziari; orientati all'analisi della vivibilità; orientati alle performance; studi settoriali I primi lavori di benchmarking nascono in ambito privato negli anni '70 e hanno un carattere prettamente economico-finanziario. Allo stesso periodo risalgono i primi lavori che hanno come finalità la comparazione della qualità della vita in diverse città. Oggi prevalgono studi con interesse per l’innovazione tecnologica, l’ambiente/qualità della vita e le capacità di rispondere alle esigenze degli investitori
  • 22. OSSERVATORIO PIANIFICAZIONE STRATEGICA AREE URBANE Riccardo Piras PIANIFICAZIONE STRATEGICA URBANA TEORIA, POTENZIALITÀ ED ESPERIENZE PRATICHE
  • 23. LA CITTÀ CHE CAMBIA Città fordista Città postfordista  Crescente importanza della dimensione immateriale e della conoscenza nella produzione di valore.  Sviluppo ed estensione delle tecnologie dell’informazione e delle info-strutture (automazione industriale, telematica, informatica).  Contrazione dello spazio-tempo ed emersione dell’economia delle relazioni.
  • 24. LA CITTÀ CHE CAMBIA Dismissione aree industriali Aree multifunzionali Crescente velocità dei processi territoriali Crescente complessità e varietà dei temi del governo urbano
  • 25. DAL PIANO REGOLATORE AL PIANO STRATEGICO Caratteristiche Pianificazione urbanistica tradizionale Pianificazione strategica Strumento Piano regolatore Piano strategico Carattere dello strumento Normativo-prescrittivo, obbligatorio per legge Direttivo, volontaristico Ottica ‘Di piano’ (produzione del documento di piano) ‘Di processo’ (avvio e gestione di un processo pianificatorio permanente) Finalità Regolamentazione degli usi del territorio; imposizione di vincoli alle trasformazioni Costruzione di una rete di attori per un processo di pianificazione continuo e definizione di modelli di sviluppo locale durevoli nel tempo Modello Centralistico, gerarchico-piramidale Reticolare Costruzione del piano Tecnica, da parte del pianificatore per conto dell’autorità locale Negoziata, da parte dell’insieme degli attori e dei soggetti coinvolti Definizione degli obiettivi ‘Tecnica’, razionale e onnicomprensiva Negoziale, concertata, interdisciplinare Approccio alla definizione delle azioni Settoriale (ogni tema o obiettivo di piano orienta un insieme di azioni) Integrato (le azioni sono legate a più obiettivi e strategie e producono effetti in modo congiunto) Aggiornamento del piano Tramite variante o nuovo piano regolatore Costante e retroattivo, sulla base dei risultati del monitoraggio degli effetti prodotti
  • 26. PIANIFICAZIONE STRATEGICA: CARATTERISTICHE • Crisi del modello di sviluppo e di coesione sociale. • Insicurezza e ambiguità riguardo le possibili forme di sviluppo a livello urbano e territoriale e bisogno di una missione o identità riconoscibile e condivisa in relazione a processi economici, sociali e istituzionali. • Crisi delle politiche di welfare o di governo del territorio. • Pluralità di poteri locali e competenze che determinano complessità e frammentazione decisionale. 1ª fase (organizzazione): definizione degli attori che prenderanno parte al processo di pianificazione. Vengono definiti gli strumenti e i canali di partecipazione. 2ª fase (studio): si analizza la situazione della città e dell’area vasta. 3ª fase (visioning): alla luce del quadro delineato nella fase di studio, si definisce il progetto strategico, condiviso tra i vari attori partecipanti. Si definiscono obiettivi, linee strategiche e azioni da intraprendere. 4ª fase (implementazione): realizzazione e continuo processo di valutazione dei risultati e revisione, che assicura quindi la flessibilità necessaria per reagire efficacemente di fronte alle dinamiche socio-economiche e territoriali. • Presenza di un’amministrazione efficiente e di una leadership forte, capace di generare un’identità collettiva e una reale comunità di intenti tra i vari attori. • Effettività ed efficacia della partecipazione civica. I cittadini devono avere a disposizione gli strumenti e i canali istituzionali necessari per partecipare attivamente a tutte le fasi di pianificazione. • Capacità di limitazione dei gruppi d’interesse (banche, settore della costruzione, società immobiliari ecc.) affinchè gli interessi particolari non prevarichino quelli della comunità. • Efficienza della rete di coordinamento (orizzontale e verticale) tra diversi attori amministrativi.
  • 27. PIANIFICAZIONE STRATEGICA: AMBITI  Urbanistica (interventi strutturali di recupero o miglioramento e dotazione di servizi)  Mobilità urbana e extraurbana (servizi di trasporto pubblico e infrastrutture)  Economia e competitività (sviluppo dei settori produttivi, promozione della ricerca e innovazione tecnologica, attrazione degli investimenti, turismo)  Coesione sociale e qualità della vita  Formazione e capitale umano (sviluppo del sistema educativo e universitario, così come dei centri d’eccellenza per la ricerca)  Promozione della cultura  Ambiente  Sviluppo della governance urbana e promozione dei processi partecipativi Ramificazione delle strategie Fonte: Primo Piano Strategico di Torino
  • 28. PIANIFICAZIONE STRATEGICA: ESPERIENZE Barcellona Economia della conoscenza e qualità della vita Evento: Giochi Olimpici del 1992 1º Piano Strategico (1990): interventi infrastrutturali importanti per migliorare la mobilità e la comunicazione interna alla città e tra questa e il territorio regionale, nazionale, sino ad arrivare alla dimensione internazionale. 2º Piano Strategico (1994): internazionalizzazione dei settori produttivi locali attraverso il miglioramento del sistema educativo, la promozione dell’innovazione tecnologica e il rafforzamento dei legami tra formazione e tessuto produttivo. 3º Piano Strategico (1999): mercato del lavoro, sviluppo del potenziale di capitale umano e promozione dell’occupabilità in nuovi settori ad alto tasso di conoscenza. 1º Piano Strategico Metropolitano (2003): produzione e attrazione di capitale umano d’eccellenza, attraverso lo sviluppo di settori ad alto valore aggiunto, una formazione universitaria d’eccellenza e il continuo innalzamento della qualità di vita. Organo di massima rappresentanza del PMEB: Consiglio Generale (circa 320 membri tra istituzioni e amministrazioni pubbliche, associazioni e fondazioni, collegi professionali, imprese, sindacati e università). La città ha visto crescere sensibilmente la sua visibilità a livello mondiale grazie alla dotazione infrastrutturale, il recupero dello spazio pubblico, la promozione della cultura e la creazione di spazi dedicati allo sviluppo dell'economia della conoscenza, che hanno determinato una spinta verso l'alto di termini attrattività, in ambito turistico così come per imprese e capitale umano di alto livello.
  • 29. PIANIFICAZIONE STRATEGICA: ESPERIENZE Amsterdam Creazione del marchio e recupero dell’attrattività Campagna di marketing urbano finalizzata al recupero dell’attrattività turistica ed economica della città, promossa dalla insieme con altre 6 città della regione metropolitana, che annovera tra i suoi partners istituzioni pubbliche, aziende private, organizzazioni culturali e università. Genova Recupero del patrimonio e del rapporto città-mare Visione della città proiettata verso il turismo e la cultura, miglioramento dei servizi e affermazione dell'innovazione tecnologica. Centrale è il tema del recupero del rapporto città-mare: l'intervento sul Porto Antico determina la realizzazione del waterfront con servizi per il tempo libero ed il turismo. All'insegna del recupero del patrimonio e del miglioramento della vivibilità sono gli interventi di riqualificazione del centro storico, caratterizzato da degrado ambientale e architetturale, e con infrastrutture poco accessibili. Torino Dalla crisi alla diversificazione economica Di fronte alla crisi del settore manifatturiero e dell'industria metalmeccanica in particolare, si è elaborato un progetto finalizzato al mantenimento della capacità di produrre ricchezza e innovazione attraverso la diversificazione del sistema produttivo dell'area metropolitana. Nel secondo piano strategico si è concentrata l’attenzione sul tema dell’economia della conoscenza.
  • 30. ..E IN SARDEGNA? La Sardegna si caratterizza per una dinamica demografica costituita dallo spopolamento delle aree rurali e dei piccoli comuni dell’entroterra a favore delle aree urbane della costa, che spesso hanno una qualità di servizi e risorse strutturali piuttosto bassa. Urge dunque una strategia di sviluppo territoriale specifica, pensata alla luce della situazione sarda, all’insegna dell’equilibrio e non del conflitto tra aree urbane e rurali (Borelli 2010). Piani strategici intercomunali area vasta comuni abitanti Cagliari 16 413.133 Nuoro 11 71.699 Oristano 10 64.327 Sassari 7 217.802 Sulcis 16 79.684 Fonte: Regione Sardegna e ISTAT Piani strategici comunali abitanti abitanti Alghero 40.685 Quartucciu 12.947 Assemini 26.607 Sanluri 8.429 Capoterra 23.189 Sarroch 5.251 Carbonia 28.684 Sassari 125.672 Castelsardo 5.751 Selargius 28.643 Decimomannu 7.954 Sennori 7.405 Elmas 9.064 Sestu 20.044 Iglesias 27.532 Settimo San Pietro 6.594 La Maddalena 10.884 Sinnai 16.852 Maracalagonis 7.592 Sorso 14.389 Monserrato 20.178 Stintino 1.521 Olbia 55.131 Tempio Pausania 13.973 Porto Torres 22.379 Tortolì 10.833 Pula 7.140 Villa San Pietro 2.060 Quartu Sant'Elena 69.443 Villacidro 14.232 Fonte: Regione Sardegna e Istat  Crescente consapevolezza, da parte delle amministrazioni pubbliche, dell’importanza di una programmazione di sviluppo territoriale multisettoriale e di lungo periodo.  Linee di intervento della pianificazione strategica definite nell’ambito dei Piani Integrati di Sviluppo Urbano (PISU), strumento di sviluppo (socioeconomico, urbano e ambientale) integrato. Legati agli obiettivi contenuti nell'Asse V (Sviluppo Urbano) del POR FESR 2007-2013.
  • 31. ..E IN SARDEGNA? A livello regionale, l’impatto dei piani strategici è piuttosto modesto.  Processo di pianificazione strategica incipiente e privo di un sistema di monitoraggio delle attività e dei risultati.  Scrivere il piano invece che pianificare. Sembra prevalere in generale la visione del disegno del piano strategico come un mezzo per arrivare ai vari finanziamenti, regionali e statali. La maggior parte delle amministrazioni ha considerato l'approvazione del piano strategico come obiettivo principale, un punto d'arrivo piuttosto che l'opportunità per l'avvio di nuovo processi di sviluppo.  Contrasti tra piccoli e grandi comuni. I primi si sono dimostrati scarsamente riluttanti verso la cooperazione strategica, così come poco inclini ad abbandonare la logica dell'assistenzialismo statale, mentre spesso il riproporsi di logiche accentratrici tende a fare convergere progetti e risorse secondo gli interessi dei centri urbani maggiori e/o del comune capoluogo.  L’assenza di continuità nella programmazione tra un'amministrazione municipale e la successiva ostacola lo sviluppo strategico nel medio-lungo periodo. Una linea comune e trasversale rispetto all'orientazione politica delle coalizioni che si succedono alla guida di una città è alla base di un’efficace pianificazione strategica.  Il carattere "strategico" del piano non può dipendere dal fatto che tale parola compaia nel titolo del documento, da dichiarazioni di intenzioni ad effetto o da proclami irrealistici e irrealizzabili.
  • 32. IL PIANO STRATEGICO: ESERCIZIO DA RIPETERE Reticolare Multidisciplinare Di lungo periodo ma flessibile Privo di una teoria definita L’elaborazione del piano come esercizio di governance, coscienza civica e democrazia, di programmazione e flessibilità, per pensare nuovi percorsi, immaginare nuovi scenari ed apprendere in itinere. Uno strumento: Altre esperienze Dati CONSIGLIO GENERALE COMMISSIONE DELEGATA COMMISSIONE DI PROSPETTIVA COMMISSIONE DI STRATEGIA UFFICIO DI COORDINAMENTO Capacità organizzativa Partecipazione e coscienza civica
  • 33. OSSERVATORIO PIANIFICAZIONE STRATEGICA AREE URBANE Sara Frau RISULTATI: DATI E STRUMENTI PER LA SARDEGNA
  • 34. Dati 85 INDICATORI LIVELLO COMUNALE FONTI STATISTICHE UFFICIALI Istat, Ministeri ecc.. RAPPORTI STATISTICI Dimensione demografica Estensione territoriale 1. DEMOGRAFIA: dinamiche e struttura della popolazione residente 2. IMMIGRAZIONE: movimento e presenza degli stranieri nel territorio 3. INFRASTRUTTURE: disponibilità di strutture e servizi per i cittadini 4. SANITÀ: risorse e prestazioni indispensabili per salute degli abitanti 5. AMBIENTE: qualità e tutela dell’ambiente in cui vivono i cittadini 6. TURISMO: offerta e ricettività turistica del territorio 7. ECONOMIA: reddito, imprenditorialità e lavoro 8. NOPROFIT: consistenza e caratteristiche delle organizzazioni non profit 9. SVILUPPO: capacità di spesa e raggiungimento degli obiettivi di sviluppo
  • 35. Metodo MAZZIOTTA PARETO (2010-2011) SINTESI DEGLI INDICATORI Correttivo alla “Compensatività” della Media Funzione di variabilità che penalizza i comuni con una distribuzione sbilanciata degli Indicatori semplici e dei Macro Indicatori nell’Indice Sintetico (variabilità orizzontale) STANDARDIZZA SINTETIZZA Se è concorde Se è discorde 9 Macro Indicatori Indice Sintetico OPSA
  • 36. Strumenti DATA SET Tutti i Dati verranno rilasciati in formato Open Data per favorirne l’uso a scopo di ricerca e nei progetti di pianificazione strategica urbana GRAFICI INTERATTIVI Tutti i Risultati sono consultabili attraverso una serie di rappresentazioni grafiche interattive (FusionTable) Mappe, Linee, Barre, Network ecc. RAPPORTO DI RICERCA Una prima Analisi dei Dati e dei Risultati è proposta all’interno del Rapporto di Ricerca OPSA che illustra il Progetto, gli Strumenti e le Potenzialità DISPONIBILI ONLINE SU WWW.PROEIS.ORG
  • 38. Risultati: Macro Indicatori OPSA DEMOGRAFIA IMMIGRAZIONE TURISMO AMBIENTE ECONOMIA INFRASTRUTTURE SANITA’ NOPROFIT SVILUPPO
  • 40. Grazie per l’attenzione! www.proeis.org - info@proeis.org

Editor's Notes

  1. https://www.google.com/fusiontables/DataSource?docid=16c6kVxOyH10MwBPgqFQB6zJIYa3UtHq7gaKVSazL#map:id=12
  2. https://www.google.com/fusiontables/DataSource?docid=16c6kVxOyH10MwBPgqFQB6zJIYa3UtHq7gaKVSazL#map:id=12