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LA CLASSIFICAZIONE
INTERNAZIONALE DEL
FUNZIONAMENTO (ICF) E LE
DIPENDENZE: VERSO UN
INQUADRAMENTO “DINAMICO”
Luciano Pasqualotto
luciano.pasqualotto@univr.it
:| formazione
:| consulenza
:| editoria
:| ricerche
:| servizi
La classificazione ICF
Modello concettuale ICF
CONDIZIONI DI SALUTE
FATTORI
AMBIENTALI
(es. rete sociale,
mobilità, barriere...)
FATTORI
PERSONALI
(es. autostima,
vita affettiva ...)
FATTORI CONTESTUALI
STRUTTURE
e FUNZIONI
CORPOREE
ATTIVITA’
(capacità)
PARTECIPA-
ZIONE
ICF: 9 aree di vita in A&P
1. Apprendimento e applicazione della conoscenza
2. Compiti e richieste di carattere generale
3. Comunicazione
4. Mobilità
5. Cura della propria persona
6. Vita domestica
7. Interazioni e relazioni interpersonali
8. Principali aree della vita (istruzione e lavoro)
9. Vita di comunità, sociale e civica
ICF: 5 tipologie di Fattori
Ambientali
E1 prodotti e tecnologia
E2 ambiente naturale e cambiamenti
effettuati dall’uomo
E3 relazioni e sostegno sociale
E4 atteggiamenti
E5 servizi,sistemi e politiche
IL MODELLO BIO PSICO
SOCIALE DELL’ICF
6
Capacità Performance
Funzioni
Strutture
Fattori
Ambientali
Fattori
PersonaliFunctioning
VS
Disabilty
Attività e
Partecipazione
La salute è il risultato di una serie di determinanti di tipo sociale,
ambientale, economico e genetico.
Tutte le condizioni di salute sono sullo stesso piano
Attività e Partecipazione
nella logica dell’ICF, la condizione di
salute della persona diventa
socialmente rilevante nella misura in
cui crea discriminazione e non
consente l’espressione piena delle
proprie capacità e abilità (Progetto
Ministero della Salute – CCM, 2006; Francescutti et
al., 2011)
Funzionamento e
Partecipazione
più l’ottica del funzionamento è aperta
sulle diverse aree di vita della persona,
più i suoi bisogni possono essere
soddisfatti (visione olistica, integrale
della persona)
Componenti dell’ ICF
Funzioni
&
Strutture
Corporee
Attività &
Partecipa-
zione
Fattori
Ambientali
Barriere
Facilitatori
Funzioni
Strutture
Capacità
Performance
 «L’attività è l’esecuzione di un
compito o di un’azione da parte di un
individuo. La partecipazione è il
coinvolgimento in una situazione di
vita» (OMS, 2001, p. 105)
 Partecipazione = logica inclusiva
Attività e Partecipazione:
DEFINIZIONI
Attività e Partecipazione:
CAPACITÀ
 Descrive ciò che una persona è in grado
di fare (PUO’ FARE), in un ambiente che
non facilita e non ostacola.
 Dipende da:
 livello di integrità/compromissione delle
strutture e delle funzioni corporee
 livello di apprendimento-addestramento:
aver imparato a fare
Attività e Partecipazione:
PERFORMANCE
 Descrive ciò che una persona fa
(RIESCE A FARE) nel suo ambiente
attuale di vita (es. a scuola).
 Dipende da:
capacità +
barriere e facilitatori presenti
nell’ambiente (NB: le sostanze secondo l’ICF
sono una barriera)
Come valutare
Performance e Capacità
 Le performance sono direttamente
osservabili nel contesto di vita.
 Le capacità vanno inferite/stimate prendendo
in considerazione:
 la diagnosi dell’utente e/o strutture e funzioni
 le sue performance in situazioni diverse e/o
con operatori diversi, in modo da identificare il
contributo dei fattori ambientali (barriere o
facilitatori
la capacità/performance è un oggetto di
osservazione che ha “proprietà continua”,
cioè si situa lungo una linea entro la quale
i cambiamenti possono presentare
variazioni infinite/infinitesimali
per valutare, ICF fornisce qualificatori (non
“quantificatori”) che permettono di
rappresentare in modo numerico
“l’estensione di un livello di salute”
Qualificatori ICF
0 Nessuna difficoltà – Nessun problema (assente,
trascurabile, mai,..., 0-4%).
1 Problema lieve (leggera, piccola, quasi mai, ... 5-
24%).
2 Problema medio (moderato, discreto, metà delle
volte, ... 25-49%)
3 Problema grave (notevole, estremo, quasi sempre,
…50-95%).
4 Problema completo (totale, sempre, … 96-100%)
8 Non specificato: significa che l'osservazione non è
sufficiente per valutare la gravità della difficoltà
9 Non applicabile: significa che è inappropriato
applicare un particolare codice
Attività e Partecipazione:
QUALIFICATORI
La sperimentazione dell’ICF
al Ser.T.
L’OMS ha contemplato la possibilità di
utilizzare l’ICF nell’ambito delle
dipendenze (WHO-DAS II)
Nella letteratura internazionale ricorrono
oltre 100 esperienze di utilizzo in chiave
valutativa dell’ICF
L’approccio più comune: individuare un
core set di codici significativi rispetto al
target
La sperimentazione dell’ICF
al Ser.T.
Per le dipendenze, unica esperienza in
Germania: Towards a Consent on
Developing an ICF-Core Set Alcohol and
Drug Dependence - A Pilot Study with 20
Experts on Addiction (2011)
Sperimentazione in corso presso il
Dipartimento Dipendenze ULSS 13,
basata su un core set di codici ICF
La sperimentazione dell’ICF
al Ser.T.
La valutazione attraverso l’ICF di un
soggetto permette di identificare in modo
attendibile i livelli di funzionamento
cioè le aree di vita in cui le attività e la
partecipazione/inclusione della persona
sono ad un livello accettabile
e quelle in cui il funzionamento è carente
e si rende prioritario un intervento di
riabilitazione psico-sociale
Il profilo di funzionamento
Il profilo di funzionamento
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• Attraverso lo strumento di valutazione, si
ottiene un profilo di funzionamento, che
mette in evidenza capacità e limitazioni
• La condizione di bisogno viene evidenziata in
particolare dai “codici rossi”, cioè da
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• che possono dipendere da:
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Dalla valutazione al progetto
riabilitativo
A partire dalla valutazione di Attività &
Partecipazione è possibile definire un progetto
personalizzato di intervento e,
successivamente, verificarne gli esiti
 risulta gravida di implicazioni operative la
possibilità di intervenire per contrastare o
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Conclusioni
Lo strumento basato su ICF, in fase di
sperimentazione, ha lo scopo di:
1. Aiutare a distinguere, tra i vari bisogni,
quelli più significativi per la persona, su cui
indirizzare gli interventi riabilitativi, in
un’ottica multidisciplinare
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  • 1. LA CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO (ICF) E LE DIPENDENZE: VERSO UN INQUADRAMENTO “DINAMICO” Luciano Pasqualotto luciano.pasqualotto@univr.it :| formazione :| consulenza :| editoria :| ricerche :| servizi
  • 3. Modello concettuale ICF CONDIZIONI DI SALUTE FATTORI AMBIENTALI (es. rete sociale, mobilità, barriere...) FATTORI PERSONALI (es. autostima, vita affettiva ...) FATTORI CONTESTUALI STRUTTURE e FUNZIONI CORPOREE ATTIVITA’ (capacità) PARTECIPA- ZIONE
  • 4. ICF: 9 aree di vita in A&P 1. Apprendimento e applicazione della conoscenza 2. Compiti e richieste di carattere generale 3. Comunicazione 4. Mobilità 5. Cura della propria persona 6. Vita domestica 7. Interazioni e relazioni interpersonali 8. Principali aree della vita (istruzione e lavoro) 9. Vita di comunità, sociale e civica
  • 5. ICF: 5 tipologie di Fattori Ambientali E1 prodotti e tecnologia E2 ambiente naturale e cambiamenti effettuati dall’uomo E3 relazioni e sostegno sociale E4 atteggiamenti E5 servizi,sistemi e politiche
  • 6. IL MODELLO BIO PSICO SOCIALE DELL’ICF 6 Capacità Performance Funzioni Strutture Fattori Ambientali Fattori PersonaliFunctioning VS Disabilty Attività e Partecipazione La salute è il risultato di una serie di determinanti di tipo sociale, ambientale, economico e genetico. Tutte le condizioni di salute sono sullo stesso piano
  • 7. Attività e Partecipazione nella logica dell’ICF, la condizione di salute della persona diventa socialmente rilevante nella misura in cui crea discriminazione e non consente l’espressione piena delle proprie capacità e abilità (Progetto Ministero della Salute – CCM, 2006; Francescutti et al., 2011)
  • 8. Funzionamento e Partecipazione più l’ottica del funzionamento è aperta sulle diverse aree di vita della persona, più i suoi bisogni possono essere soddisfatti (visione olistica, integrale della persona)
  • 9. Componenti dell’ ICF Funzioni & Strutture Corporee Attività & Partecipa- zione Fattori Ambientali Barriere Facilitatori Funzioni Strutture Capacità Performance
  • 10.  «L’attività è l’esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo. La partecipazione è il coinvolgimento in una situazione di vita» (OMS, 2001, p. 105)  Partecipazione = logica inclusiva Attività e Partecipazione: DEFINIZIONI
  • 11. Attività e Partecipazione: CAPACITÀ  Descrive ciò che una persona è in grado di fare (PUO’ FARE), in un ambiente che non facilita e non ostacola.  Dipende da:  livello di integrità/compromissione delle strutture e delle funzioni corporee  livello di apprendimento-addestramento: aver imparato a fare
  • 12. Attività e Partecipazione: PERFORMANCE  Descrive ciò che una persona fa (RIESCE A FARE) nel suo ambiente attuale di vita (es. a scuola).  Dipende da: capacità + barriere e facilitatori presenti nell’ambiente (NB: le sostanze secondo l’ICF sono una barriera)
  • 13. Come valutare Performance e Capacità  Le performance sono direttamente osservabili nel contesto di vita.  Le capacità vanno inferite/stimate prendendo in considerazione:  la diagnosi dell’utente e/o strutture e funzioni  le sue performance in situazioni diverse e/o con operatori diversi, in modo da identificare il contributo dei fattori ambientali (barriere o facilitatori
  • 14. la capacità/performance è un oggetto di osservazione che ha “proprietà continua”, cioè si situa lungo una linea entro la quale i cambiamenti possono presentare variazioni infinite/infinitesimali per valutare, ICF fornisce qualificatori (non “quantificatori”) che permettono di rappresentare in modo numerico “l’estensione di un livello di salute” Qualificatori ICF
  • 15. 0 Nessuna difficoltà – Nessun problema (assente, trascurabile, mai,..., 0-4%). 1 Problema lieve (leggera, piccola, quasi mai, ... 5- 24%). 2 Problema medio (moderato, discreto, metà delle volte, ... 25-49%) 3 Problema grave (notevole, estremo, quasi sempre, …50-95%). 4 Problema completo (totale, sempre, … 96-100%) 8 Non specificato: significa che l'osservazione non è sufficiente per valutare la gravità della difficoltà 9 Non applicabile: significa che è inappropriato applicare un particolare codice Attività e Partecipazione: QUALIFICATORI
  • 16. La sperimentazione dell’ICF al Ser.T. L’OMS ha contemplato la possibilità di utilizzare l’ICF nell’ambito delle dipendenze (WHO-DAS II) Nella letteratura internazionale ricorrono oltre 100 esperienze di utilizzo in chiave valutativa dell’ICF L’approccio più comune: individuare un core set di codici significativi rispetto al target
  • 17. La sperimentazione dell’ICF al Ser.T. Per le dipendenze, unica esperienza in Germania: Towards a Consent on Developing an ICF-Core Set Alcohol and Drug Dependence - A Pilot Study with 20 Experts on Addiction (2011) Sperimentazione in corso presso il Dipartimento Dipendenze ULSS 13, basata su un core set di codici ICF
  • 18.
  • 19. La sperimentazione dell’ICF al Ser.T. La valutazione attraverso l’ICF di un soggetto permette di identificare in modo attendibile i livelli di funzionamento cioè le aree di vita in cui le attività e la partecipazione/inclusione della persona sono ad un livello accettabile e quelle in cui il funzionamento è carente e si rende prioritario un intervento di riabilitazione psico-sociale
  • 20. Il profilo di funzionamento
  • 21. Il profilo di funzionamento
  • 22. Il profilo di funzionamento
  • 23. • Attraverso lo strumento di valutazione, si ottiene un profilo di funzionamento, che mette in evidenza capacità e limitazioni • La condizione di bisogno viene evidenziata in particolare dai “codici rossi”, cioè da qualificatori 3 e 4 nelle valutazioni di perform • che possono dipendere da:  capacità di base assenti o ridotte  presenza di barriere  insufficienza presenza di facilitatori Dalla valutazione al progetto
  • 24. Dalla valutazione al progetto riabilitativo A partire dalla valutazione di Attività & Partecipazione è possibile definire un progetto personalizzato di intervento e, successivamente, verificarne gli esiti  risulta gravida di implicazioni operative la possibilità di intervenire per contrastare o ridurre la condizione di disabilità agendo sui fattori ambientali, anche quando le capacità e/o le performance sono compromesse dalla dipendenza.
  • 25. Conclusioni Lo strumento basato su ICF, in fase di sperimentazione, ha lo scopo di: 1. Aiutare a distinguere, tra i vari bisogni, quelli più significativi per la persona, su cui indirizzare gli interventi riabilitativi, in un’ottica multidisciplinare 2. Valutare gli esiti del lavoro terapeutico- riabilitativo 3. Fornire una base per un dialogo/confronto interistituzionale (es. Ser.T. – Comunità)