La presentazione per il Congresso nazionale di Legautonomie (Firenze, 13-14 febbraio 2015) sulle misure della Legge di stabilità 2015 riguardanti la finanza locale
2015 02-13 Legautonomie - Legge di stabilità 2015 e patto interno di stabilità
1. Il nuovo patto di stabilità e i vincoli
per gli enti locali
ANTONIO MISIANI
Deputato – Commissione bilancio Camera
Firenze, 13 febbraio 2015
2. La congiuntura: luci in fondo al tunnel?
• Economia: dopo un 2014 deludente (in Eurozona rallentamento
e in Italia terzo anno consecutivo di recessione), nel 2015
combinazione di condizioni favorevoli:
• Quantitative Easing della BCE
• Svalutazione dell’euro sul dollaro
• Crollo del prezzo del petrolio
• Parziale flessibilizzazione delle regole di bilancio
europee e Piano Juncker per stimolare gli investimenti
• Le incognite:
• Rischio deflazione (inflazione dicembre 2014: 0,0%)
• Elevata disoccupazione (novembre 2014: 13,4%) e
povertà (2013: 6 mln di poveri «assoluti»)
3. Italia: le previsioni per il 2015-2016
(Commissione UE – febbraio 2015)
Variabile 2014 2015 2016
Prodotto interno lordo -0,5% 0,6% 1,3%
Inflazione 0,2% -0,3% 0,5%
Disoccupazione 12,8% 12,8% 12,6%
Saldo partite correnti (%
PIL)
1,8% 2,6% 2,6%
Indebitamento netto (%
PIL)
-3,0% -2,6% -2,0%
Indebitamento netto
strutturale (% PIL)
-0,9% -0,6% -0,8%
Debito pubblico (% PIL) 131,9% 133,0% 131,9%
4. Il fallimento dell’austerità europea
• Dal 2010 in Eurozona politiche di austerità adottate
simultaneamente. Risultato (2009-2014):
• meno deficit pubblico (da 6,3% a 2,9%) e più debito (da
80,2% a 96,4%)
• crescita modesta (+3,3% cumulato in quattro anni)
• più disoccupazione (da 9,5% a 11,6%)
• Nello stesso periodo, in USA, Regno Unito e Giappone
politiche monetarie e di bilancio espansive.
• Negli Stati Uniti (2009-2014):
• meno deficit pubblico (da 13,5% a 5,5%) e più debito (da
86,1% a 105,6%)
• crescita elevata (+11,3% in quattro anni)
• meno disoccupazione (da 9,3% a 6,3%)
5. In Europa segnali di cambiamento
• In Europa segnali di cambiamento…
• La BCE contro la deflazione (4 set 2014: tassi a
0,05%; 22 gen 2015: “quantitative easing” con acquisto
60 md/mese di titoli di Stato)
• Piano di investimenti da 315 md (Piano Juncker)
• Regole di bilancio più flessibili per i Paesi che
non superano il 3% deficit/PIL
• …ma la strada è lunga: nella nuova
Commissione UE la Germania ha un notevole
peso. La flessibilità di bilancio rimane limitata
6. In Italia: il cantiere delle riforme
• Da febbraio 2014 sono stati definitivamente approvati (o
convertiti in legge):
• Febbraio: Legge 23/2014 (legge delega fiscale)
• Marzo: DL 34/2014 (decreto occupazione)
• Aprile: Legge 56/2014 (riforma province) e DL 66/2014 (bonus 80€)
• Giugno: DL 90/2014 (PA) e DL 91/2014 (competitività)
• Novembre: DL 132/2014 (processo civile) e DL 133/2014 (sblocca-Ita)
• Dicembre: Legge 183/2014 (legge delega lavoro – Jobs Act) e Legge
190/2014 (legge di stabilità 2015)
• Provvedimenti in discussione:
• DDL di revisione della parte II della Costituzione (approvato dal Senato
è alla Camera)
• DDL legge elettorale (approvato dalla Camera e dal Senato, deve
tornare alla Camera)
• DDL delega pubblica amministrazione (al Senato)
• Decreti attuativi della Legge 23/2014 (delega fiscale)
• Decreti attuativi della Legge 183/2014 (Jobs Act)
7. La manovra di bilancio 2015
• La manovra 2015 (espansiva rispetto al quadro a
legislazione vigente ma restrittiva rispetto al 2014) allenta
parzialmente le politiche di austerità:
• pareggio di bilancio rinviato dal 2016 al 2017
• Manovra strutturale ridotta (0,3% PIL) rispetto a
quanto richiesto dagli accordi europei (almeno 0,5%
PIL)
• Manovra finanziata in disavanzo: il deficit
programmatico (2,6% PIL) è maggiore di quello
tendenziale (2,2% PIL)
• Il carattere espansivo della manovra iniziale (deficit
programmatico al 2,9% PIL) è stato attenuato dopo il
confronto con la Commissione UE
9. La legge di stabilità: quadro riassuntivo
(bonus 80€ = minore entrata)
Dati in mln € 2015 2016 2017
Maggiori spese 12.758 16.992 17.344
Minori entrate 21.265 30.468 30.486
TOTALE IMPIEGHI 34.023 47.460 47.830
Maggiori entrate 11.638 27.950 34.489
Di cui: clausola di
salvaguardia
0 12.814 19.221
Minori spese 16.572 19.663 20.237
TOTALE FONTI 26.457 45.924 53.217
INDEBITAMENTO NETTO 5.813 -153 -6.896
Entrate nette -9.627 -2.518 4.003
Spese nette -3.814 -2.671 -2.893
10. Le principali misure della LS 2015
• 1) Domanda interna: conferma del bonus 80€, TFR in
busta paga, regime agevolato per autonomi minimi,
allentamento del patto interno di stabilità, proroga dei
bonus per risparmio energetico e ristrutturazioni edilizie,
rifinanziamento della nuova legge Sabatini
• 2) Occupazione: costo lavoro via da Irap, zero
contributi per i neoassunti 2015 a tempo indeterminato,
risorse per Jobs Act
• 3) Scuola, Università, Ricerca: fondo per il piano
“La buona scuola”, risorse per università e scuole
paritarie, nuovo bonus R&S
• 4) Welfare: bonus nuovi nati; risorse per fondi politiche
sociali e non autosufficienza, 5 per mille e carta acquisti;
11. Autonomie locali: luci e ombre
• La manovra sulle amministrazioni locali:
scelte di segno contrastante
• Le ombre: carico eccessivo sulle
autonomie locali (con un punto
particolarmente critico per province e città
metropolitane)
• Le luci: allentamento del patto interno di
stabilità, misure per favorire gli investimenti
locali, risorse per fondi sociali, tregua
normativa per la fiscalità comunale
12. Sintesi della manovra 2015 (1)
Comma Descrizione (segno - = minori spese) 2015 2016 2017
398-399 Concorso alla manovra delle regioni a statuto ordinario -3.452 -3.452 -3,452
400 Concorso alla manovra delle regioni a statuto speciale -548 -548 -548
418-419 Concorso alla manovra di province e città metropolitane -1.000 -2.000 -3.000
435-436 Riduzione del Fondo di solidarietà comunale -1.200 -1.200 -1.200
398-405 Estensione al 2018 del contributo delle regioni e degli
enti locali di cui all’art. 46 del DL 66/2014
421-430 Province e città metropolitane: riduzione della dotazione
organica del personale, mobilità e servizi per l’impiego
459 Aumento dal 10% al 20% del riparto del Fondo di
solidarietà comunale in base a fabbisogni standard
460-466,
468-478
Anticipo al 2015 del pareggio di bilancio e superamento
del patto di stabilità per le regioni a statuto ordinario
479-488 Nuova regionalizzazione del patto di stabilità e
conferma nel 2015 del patto verticale incentivato
489-500 Riduzione degli obiettivi del patto di stabilità enti locali 2.889 2.889 2.889
13. Sintesi della manovra 2015 (2)
Comma Descrizione (segno - = minori spese) 2015 2016 2017
505-507,
509-510, 538
Armonizzazione contabile degli enti territoriali e Fondo
crediti di dubbia esigibilità nel patto di stabilità
-1.889 -1.889 -1.889
526-530 Trasferimento allo Stato dell’obbligo di corrispondere le
spese per gli Uffici giudiziari
200 200
531-534 Contributi a Roma Capitale e a Milano - Expo 2015 170 110 110
539 Aumento dall’8% al 10% del limite di indebitamento
degli enti locali
540 Contributo in conto interessi per comuni, province e città
metropolitane
125 100
541 Contributo in conto interessi mutui regioni a statuto
ordinario
100 100
555-588 Attuazione Patto della salute 2014-2016
609 Razionalizzazione delle società partecipate locali
679 Conferma per il 2015 del tetto aliquote TASI
702 Partecipazione al 55% lotta all’evasione fiscale
122 Piano di azione e coesione: riprogrammazione risorse -1.000 -1.000 -1.000
14. Il carico sulle AL: Legge di stabilità 2015
Amm.
Centrali +
Enti Prev.
93,4%
Amm.
Locali
6,6%
Debito pubblico al 31.12.2013
Amm. Centrali
+ Enti Prev.
Amm. Locali
TOTALE AP
-45,981
0,023
-45,958
Indebitamento netto 2013
(miliardi)
Amm. Locali
27%
Amm. Centrali +
Enti Prev.
73%
Manovra lorda LS 2015: ripartizione
15. Il carico sulle AL: le manovre 2010-2015
Ente
territoriale
Provvedimenti (impatto netto – milioni €) 2015 2016 2017
Comuni Provvedimenti 2010-2014 9.388 9.388 9.388
Legge di stabilità 2015 314 314 314
TOTALE 9.702 9.702 9.702
% spesa primaria 2010 15,8% 15,8% 15,8%
Province Provvedimenti 2010-2014 3.611 3.613 3.613
Legge di stabilità 2015 886 1.886 2.886
TOTALE 4.497 5.499 6.499
% spesa primaria 2010 39,8% 48,7% 57,5%
Regioni Provvedimenti 2010-2014 16.439 16.439 16.439
Legge di stabilità 2015 4.000 4.000 4.000
TOTALE 20.439 20,439 20,439
% spesa primaria 2010 53,8% 53,8% 53,8%
16. I comuni
• Riduzione del Fondo di solidarietà comunale pari a 1,2 md dal
2015 (commi 435-436)
• Aumento dal 10% al 20% della quota del Fondo di solidarietà comunale
ripartita sulla base dei fabbisogni standard e capacità fiscali
(comma 459)
• Allentamento dei vincoli sul personale per i comuni istituiti a seguito di fusione
e per le unioni di comuni (comma 450)
• Spese per gli uffici giudiziari trasferite al Ministero di giustizia (commi
526-530)
• Contributi per Roma capitale (110 mln dal 2015) e Milano-Expo
2015 (60 mln nel 2015)
• Concessioni edilizie utilizzabili al 75% anche nel 2015 per il
finanziamento di spese correnti e di manutenzione ordinaria
• Proroga al 30.6.2015 degli affidamenti della riscossione
• Proroga al 2015 dei limiti massimi delle aliquote TASI
17. Le province e le città metropolitane
• Riduzione della spesa corrente di 1 md nel 2015, 2 md nel
2016 e 3 md dal 2017 (commi 418-419)
• Divieti di mutui per spese non rientranti nelle funzioni istituzionali, di
spese per relazioni pubbliche, di assunzioni a tempo indeterminato, di
acquisire personale con i comando e prorogare i comandi in corso, di
attivare rapporti di lavoro per gli uffici di supporto agli organi di
direzione politica, di instaurare rapporti di lavoro flessibile e incarichi
di studio e consulenza (comma 420)
• Riduzione delle dotazioni organiche del 50% (province) e del
30% (città metropolitane) e avvio della mobilità del personale
soprannumerario verso regioni, comuni e altre pubbliche
amministrazioni e collocamento in disponibilità del personale non
ricollocato entro 2016 (commi 421-429)
• Rinegoziazione mutui in scadenza nel 2015 (comma 430)
18. L’allentamento del patto interno di stabilità
• Allentamento del patto interno di stabilità (comma 489):
aggiornamento della base di calcolo (spesa media corrente
2010-2012), riduzione dei coefficienti annuali (comuni: 8,60% per il
2015 e 9,15% per il 2016-2018; province: 17,20% per il 2015 e
18,03% per il 2016-2018); abolizione del meccanismo della virtuosità
e del patto regionale integrato; esclusione per 5 anni dei comuni
oggetto di fusione. L’allentamento del patto è quantificato in 2,889 md
(di cui 2,650 per i comuni e 239 mln per province e CM)
• Fondo crediti di dubbia esigibilità nel patto (comma 490)
• Edilizia scolastica fuori dal patto (comma 467) per 50 mln
• Nuova disciplina della regionalizzazione del patto di stabilità
interno (commi 479-483)
• Patto verticale incentivato (commi 484-488) confermato nel
2015 per 1 md, condizionato alla cessione agli enti locali di spazi per
1,2 md (di cui 300 mln a province e CM e 900 mln ai comuni)
19. Dal patto interno di stabilità…
• Introdotto nel 1999, negli anni il patto interno di stabilità si è
rivelato uno strumento inadeguato:
• Differenza di metodo di calcolo degli obiettivi tra regioni ed enti locali
• Regola di calcolo illogica (% di spesa per computare un saldo) e
incoerente con regole UE (competenza mista ≠ competenza
economica)
• Utilizzo improprio per scaricare sui comuni l’aggiustamento di finanza
pubblica che competerebbe allo Stato
• Nel 2015 allentamento dell’85% (nuovi criteri di calcolo +
patto verticale incentivato) e armonizzazione contabile
• Nel 2016 previsto il superamento definitivo del
patto con introduzione della golden rule: stock (sostenibilità
del debito) + flusso (equilibrio di bilancio ex art. 9 Legge
243/2012). Con il superamento del patto vanno eliminati anche
i sotto-vincoli su alcune categorie di spesa degli enti locali
20. …alla “golden rule” (Legge 243/2012)
• I bilanci di regioni ed enti locali sono in equilibrio
quando, sia a preventivo che a consuntivo, registrano:
• Un saldo non negativo di competenza e cassa tra entrate finali e spese
finali
• Un saldo non negativo di competenza e cassa tra entrate correnti e
spese correnti (incluse le quote di ammortamento dei prestiti)
• Gli enti con saldi negativi adottano misure di correzione
tali da assicurare il recupero dell’equilibrio entro 3 anni
• La legge dello Stato stabilisce le sanzioni per gli enti
inadempienti e può prevedere eventuali ulteriori obblighi
• Indebitamento solo per finanziare gli investimenti
sulla base di apposite intese regionali
• Regioni ed enti locali concorrono alla sostenibilità del
debito pubblico complessivo
• Le nuove regole valgono dal 2015 (regioni) e dal 2016 (comuni,
province e città metropolitane)
21. Altre norme per gli enti locali
• Estensione al 2018 dei tagli di cui al DL 66/2014 (comma 451)
• Armonizzazione contabile (commi 505-510 e 538): aumento a 30 anni
dei tempi di copertura dell’eventuale disavanzo da riaccertamento
straordinario dei residui; maggiore gradualità per l’accantonamento al Fondo
crediti di dubbia esigibilità. L’accantonamento è quantificato in 1,889 md (di
cui 1,764 md per i comuni e 125 mln per province e CM)
• Limiti all’indebitamento aumentati dall’8% al 10% (comma 539)
• Contributo in conto interessi su operazioni di indebitamento attivate
nel 2015 il cui ammortamento decorra dal 2016 (comma 540)
• Servizi pubblici locali e società partecipate locali (commi
609-616): adesione obbligatoria entro l’1.3.2015 dei comuni agli enti di
governo degli ATO; approvazione entro il 31.3.2015 di piani di
razionalizzazione delle società partecipate, con appositi incentivi
• IMU agricola montana e collinare: nuovi criteri di esenzione (DL 4/2015)
• Partecipazione dei comuni alla lotta all’evasione: la quota
devoluta ai comuni è stabilita al 55% per gli anni 2015-2017 (comma 702)
22. I fondi statali per il welfare territoriale
• Rifinanziamento e stabilizzazione delle risorse per
i fondi statali destinati a finanziare il welfare territoriale:
• Fondo per interventi in favore della famiglia (153 mln nel
2015, di cui 100 mln per servizi socio-educativi per la prima
infanzia; 8 mln per la distribuzione di derrate alimentari agli
indigenti; 45 mln per buoni per l’acquisto di beni e servizi per
l’infanzia per famiglie con ISEE ≤ 8.500 e figli minori ≤ 4
• Fondo carta acquisti ordinaria (250 mln dal 2015)
• Fondo nazionale politiche sociali (300 mln dal 2015)
• Fondo per le non autosufficienze (400 mln nel 2015 e 250
mln dal 2016)
• Stabilizzazione del 5 per mille (500 mln dal 2015)
23. Conclusioni (1)
• La manovra finanziaria 2015 segna un positivo, seppur parziale,
allentamento delle politiche di austerità
• In questo quadro, la manovra sulle autonomie locali – che si colloca
in un contesto di ripensamento della riforma federalista del Titolo V -
presenta luci e ombre
• La ripartizione della manovra è eccessivamente
penalizzante per le autonomie locali. In continuità con le manovre
degli ultimi anni, il peso di una spending review che fatica a decollare
è caricato in prevalenza su comuni, province e regioni
• L’intervento sulle province è il punto forse più critico,
poiché i tagli rischiano di mandare in dissesto gran parte degli enti,
compromettendo l’erogazione di servizi pubblici essenziali e
l’attuazione della riforma Del Rio. La ricollocazione del personale
soprannumerario sarà molto complessa
24. Conclusioni (2)
• L’allentamento del patto interno di stabilità è l’aspetto
maggiormente positivo della manovra.
• Positive sono anche le misure per incentivare gli investimenti locali e
il rifinanziamento e la stabilizzazione dei fondi per le politiche sociali
• L’avvio dell’armonizzazione contabile è condivisibile,
anche se il Fondo crediti di dubbia esigibilità e i disavanzi straordinari
metteranno a dura prova i bilanci di molti enti
• Tra i principali nodi aperti:
• Il riordino della fiscalità (nuova “local tax”, IMU terreni
montani, ecc.) e della perequazione comunale (rifinanziare il
fondo di 625 mln per i comuni con spazi TASI limitati o assenti)
• Il definitivo superamento del patto interno di stabilità
La revisione della manovra per province e città
metropolitane, incompatibile con l’attuazione della riforma
25. Materiale utile
• Legge di stabilità 2015, Testo della legge
• Legge di stabilità 2015, Servizio Studi Camera,
Sintesi del contenuto
• Ragioneria generale dello Stato,
Nota tecnico-illustrativa del Disegno di Legge di stabilità 2015
• IFEL-ANCI, Nota di lettura sulla Legge di stabilità 2015
• Ufficio parlamentare di bilancio,
Audizione preliminare sui documenti di bilancio 2015-2017
• Ufficio parlamentare di bilancio,
Rapporto sulla politica di bilancio 2015
• Banca d’Italia,
Audizione preliminare sui documenti di bilancio 2015-2017
• Corte dei Conti, Audizione sul ddl di stabilità per il 2015
• Commissione UE, Winter Economic Forecast