Un'analisi dell'attuazione del Jobs Act attraverso i dati del mercato del lavoro in Provincia di Bergamo

1. LAVORO IN CORSO
Attuazione del Jobs Act: innovazione e futuro
ANTONIO MISIANI
DEPUTATO PD – COMMISSIONE BILANCIO CAMERA
16 MARZO 2015

2. Il Jobs Act e la modernizzazione
del mondo del lavoro
Il Jobs Act (legge 183/2014) rappresenta la riforma del mondo del
lavoro più ambiziosa da molti anni a questa parte. I punti-chiave
della riforma sono
Øla revisione della disciplina sui licenziamenti con l’introduzione di
un sistema a “tutele crescenti”
Øil potenziamento delle politiche attive del lavoro
Øla revisione degli ammortizzatori sociali
Øil miglioramento delle tutele in caso di maternità
Øla semplificazione degli adempimenti

3. Il Jobs Act e le leggi di stabilità 2015-2016
La legge di stabilità 2015 (legge 190/2014) ha destinato ingenti risorse all’attuazione del Jobs Act
attraverso:
ØLa riduzione del cuneo fiscale IRAP (commi 20-25: esenzione dalla base imponibile del costo del lavoro a
tempo indeterminato)
ØLo stanziamento di un fondo per l’attuazione del Jobs Act (commi 107-108)
ØL’azzeramento dei contributi sociali (100% fino a 8.060 Euro annui per 3 anni) per le assunzioni a tempo
indeterminato effettuate nel 2015 (commi 118-124)
La legge di stabilità 2016 (legge 208/2015) prevede a sua volta:
ØLa riduzione dei contributi sociali (40% fino a 3.250 Euro annui per 2 anni) per le assunzioni a tempo
indeterminato effettuate nel 2016 (co. 178-181)
ØUn’imposta sostitutiva del 10% sui premi di produttività nel settore privato (co. 87-95)
ØLa deducibilità dal reddito dei dipendenti delle somme erogate per il welfare aziendale (co. 182-191)
ØLo stanziamento di risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2016 (co. 164)

4. Il Jobs Act e le leggi di stabilità 2015-2016
Dati in milioni € 2015 2016 2017 2018
Legge di stabilità 2015
Fondo per il Jobs Act (ammortizzatori sociali) 1.700 1.700 1.500 1.500
Riduzione cuneo fiscale iRAP 2.701 4.560 3.890 4.368
Decontribuzione assunzioni a tempo indeterminato 2015 (al netto
effetti fiscali)
1.886 3.691 3.908 2.105
Legge di stabilità 2016
Decontribuzione assunzioni a tempo indeterminato 2016 (al netto
effetti fiscali)
831 1.532 979
Ammortizzatori sociali in deroga 150
Imposta sostitutiva premi di produttività 434 589 584
TOTALE risorse per attuazione Jobs Act (LS 2015 + LS 2016) 6.287 11.366 11.419 9.536
Stabilizzazione bonus lavoratori dipendenti 9.503 9.503 9.503 9.503
TOTALE GENERALE 15.790 20.869 20.922 19.039
Fonte: Relazioni tecniche della Legge 190/2014 (Legge di stabilità 2015) e della Legge 208/2015 (Legge di stabilità 2016)

5. Assunzioni a tempo indeterminato:
il peso determinante degli incentivi
Secondo un’indagine del Centro studi di
Confindustria (feb-apr 2015) il 39% delle imprese
ha effettuato o effettuerà assunzioni a tempo
indeterminato nel corso dell’anno.
Il Jobs Act ha influito nella decisione nel 62,1% dei
casi (17,9% nuove assunzioni e 44,1%
trasformazioni).
Il grado di influenza sulla decisione di assumere
degli sgravi è ritenuto molto o abbastanza
importante dal 95,2% delle imprese. Inferiore il
peso dell’introduzione del contratto a tutele
crescenti (molto o abbastanza importante per il
55,6% delle imprese).

6. Il Jobs Act in provincia di Bergamo e in Lombardia:
gli avviamenti
Scesi ai minimi nel 2013, gli avviamenti sono in ripresa dal 2014. La crescita ha subìto una netta
accelerazione nel 2015
Nel 2015 il combinato disposto incentivi + contratto a tutele crescenti ha rilanciato gli
avviamenti a tempo indeterminato sia in provincia di Bergamo (+55,1% nel 2015 rispetto al
2014) che in Lombardia (+49,4%)
La crescita dei contratti a tempo determinato nel 2015 è stata contenuta (+2,8% in provincia di
Bergamo e +1,9% in Lombardia) nonostante la liberalizzazione attuata con il DL 34/2014
Nel 2015 sono in diminuzione gli avviamenti con contratto di apprendistato (-17,5% In provincia
di Bergamo e -20,7% in Lombardia) e quelli con contratto a progetto (-27,4% in provincia di
Bergamo e -37,2% in Lombardia). Aumentano invece gli avviamenti con contratto di
somministrazione (+16,5% in provincia di Bergamo e +18,1% in Lombardia).
Nella composizione degli avviamenti nel 2015 torna a crescere il peso di quelli a tempo
indeterminato (dal 23,2% al 31,2% in provincia di Bergamo e dal 24,4% al 32,5% in Lombardia)

7. Avviamenti (2010-2015)
AVVIAMENTI 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Provincia di Bergamo
Apprendistato 6.541 6.161 4.308 4.053 4.098 3.381
Lavoro a progetto 7.591 7.641 6.833 5.898 5.873 4.264
Somministrazione 19.887 23.971 20.765 20.518 23.305 27.157
Tempo Determinato 53.948 55.958 53.737 53.229 55.662 57.210
Tempo Indeterminato 36.546 40.265 36.210 29.108 26.901 41.721
TOTALE 124.513 133.996 121.853 112.806 115.839 133.733
Lombardia
Apprendistato 44.395 43.705 38.562 37.786 41.433 32.867
Lavoro a progetto 155.354 154.556 135.370 102.162 101.688 63.843
Somministrazione 170.503 194.357 168.762 164.005 193.911 229.077
Tempo Determinato 569.387 591.346 582.521 583.727 642.203 654.424
Tempo Indeterminato 395.977 424.088 401.282 336.723 315.696 471.734
TOTALE 1.335.616 1.408.052 1.326.497 1.224.403 1.294.931 1.451.945
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

8. Ripartizione avviamenti (2010-2015)
AVVIAMENTI 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Provincia di Bergamo
Apprendistato 5,3% 4,6% 3,5% 3,6% 3,5% 2,5%
Lavoro a progetto 6,1% 5,7% 5,6% 5,2% 5,1% 3,2%
Somministrazione 16,0% 17,9% 17,0% 18,2% 20,1% 20,3%
Tempo Determinato 43,3% 41,8% 44,1% 47,2% 48,1% 42,8%
Tempo Indeterminato 29,4% 30,0% 29,7% 25,8% 23,2% 31,2%
TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Lombardia
Apprendistato 3,3% 3,1% 2,9% 3,1% 3,2% 2,3%
Lavoro a progetto 11,6% 11,0% 10,2% 8,3% 7,9% 4,4%
Somministrazione 12,8% 13,8% 12,7% 13,4% 15,0% 15,8%
Tempo Determinato 42,6% 42,0% 43,9% 47,7% 49,6% 45,1%
Tempo Indeterminato 29,6% 30,1% 30,3% 27,5% 24,4% 32,5%
TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

9. Il Jobs Act in provincia di Bergamo e in Lombardia:
le cessazioni
Le cessazioni, scese tra il 2011 e il 2013, dal 2014 sono in ripresa. Nel 2015 sono aumentate
rispetto al 2014 sia in provincia di Bergamo (+8,5%) che in Lombardia (+8,5%), ma ad un ritmo
inferiore rispetto alla crescita degli avviamenti
Nel 2015 tra le diverse tipologie di contratto i maggiori aumenti delle cessazioni si registrano –
sia in provincia di Bergamo che per l’insieme della Lombardia -per quanto riguarda le
somministrazioni e, in misura inferiore, i contratti a tempo indeterminato e determinato. Si
riducono invece le cessazioni di contratti a progetto. L’andamento delle cessazioni dei contratti
di apprendistato è invece divergente: diminuiscono in provincia di Bergamo, aumentano
lievemente in Lombardia.
A differenza degli avviamenti, la composizione delle cessazioni non registra modifiche rilevanti,
fatta eccezione per la riduzione del peso di quelle relative a contratti a progetto e l’aumento
delle cessazioni di contratti di somministrazione.

10. Cessazioni (2010-2015)
CESSAZIONI 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Provincia di Bergamo
Apprendistato 5.628 5.583 4.263 3.380 3.296 2.980
Lavoro a progetto 7.697 7.336 7.706 6.348 5.804 5.831
Somministrazione 18.327 22.720 20.300 23.311 23.713 28.083
Tempo Determinato 44.590 49.969 49.726 52.562 53.168 56.954
Tempo Indeterminato 46.897 46.754 46.418 35.214 35.956 38.511
TOTALE 123.139 132.362 128.413 120.815 121.937 132.359
Lombardia
Apprendistato 38.625 38.239 32.715 29.246 29.953 29.460
Lavoro a progetto 160.055 157.844 156.417 114.635 102.899 96.827
Somministrazione 158.936 187.698 167.666 184.660 196.681 240.520
Tempo Determinato 498.077 547.268 544.121 585.631 627.835 675.345
Tempo Indeterminato 469.401 469.116 469.901 360.947 369.938 398.116
TOTALE 1.325.094 1.400.165 1.370.820 1.275.119 1.327.306 1.440.268
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

11. Ripartizione cessazioni (2010-2015)
CESSAZIONI 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Provincia di Bergamo
Apprendistato 4,6% 4,2% 3,3% 2,8% 2,7% 2,3%
Lavoro a progetto 6,3% 5,5% 6,0% 5,3% 4,8% 4,4%
Somministrazione 14,9% 17,2% 15,8% 19,3% 19,4% 21,2%
Tempo Determinato 36,2% 37,8% 38,7% 43,5% 43,6% 43,0%
Tempo Indeterminato 38,1% 35,3% 36,1% 29,1% 29,5% 29,1%
TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Lombardia
Apprendistato 2,9% 2,7% 2,4% 2,3% 2,3% 2,0%
Lavoro a progetto 12,1% 11,3% 11,4% 9,0% 7,8% 6,7%
Somministrazione 12,0% 13,4% 12,2% 14,5% 14,8% 16,7%
Tempo Determinato 37,6% 39,1% 39,7% 45,9% 47,3% 46,9%
Tempo Indeterminato 35,4% 33,5% 34,3% 28,3% 27,9% 27,6%
TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

12. Il Jobs Act in provincia di Bergamo e in Lombardia:
il saldo avviamenti-cessazioni
Tra il 2012 e il 2014 il saldo avviamenti-cessazioni è stato costantemente negativo sia in
provincia di Bergamo che in Lombardia. Nel 2015 è invece tornato positivo
Il saldo avviamenti-cessazioni a tempo indeterminato, costantemente negativo tra il 2010 e il
2014, è tornato positivo nel 2015 sia in provincia di Bergamo che in Lombardia. Nel 2015
l’andamento del saldo dei contratti stabili (migliore a livello lombardo rispetto all’analogo dato
relativo alla provincia di Bergamo) spiega interamente il miglioramento complessivo del
differenziale avviamenti-cessazioni.
Per quanto riguarda le altre tipologie di contratto, tutti i saldi sono in peggioramento. In
particolare, in provincia di Bergamo torna negativo il saldo dei contratti a progetto e in
Lombardia il saldi di quelli a tempo determinato.

13. Saldo avviamenti-cessazioni (2010-2015)
SALDO 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Provincia di Bergamo
Apprendistato 913 578 45 673 802 401
Lavoro a progetto -106 305 -873 -450 69 -1.567
Somministrazione 1.560 1.251 465 -2.793 -408 -926
Tempo Determinato 9.358 5.989 4.011 667 2.494 256
Tempo Indeterminato -10.351 -6.489 -10.208 -6.106 -9.055 3.210
TOTALE 1.374 1.634 -6.560 -8.009 -6.098 1.374
Lombardia
Apprendistato 5.770 5.466 5.847 8.540 11.480 3.407
Lavoro a progetto -4.701 -3.288 -21.047 -12.473 -1.211 -32.984
Somministrazione 11.567 6.659 1.096 -20.655 -2.770 -11.443
Tempo Determinato 71.310 44.078 38.400 -1.904 14.368 -20.921
Tempo Indeterminato -73.424 -45.028 -68.619 -24.224 -54.242 73.618
TOTALE 10.522 7.887 -44.323 -50.716 -32.375 11.677
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

14. Avviamenti e cessazioni (2010 = 100)
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

15. Avviamenti e cessazioni
a tempo indeterminato (2010=100)
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

16. Quota avviamenti a tempo indeterminato
(% sul totale avviamenti)
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

17. Saldo totale (2010-2015)
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

18. Saldo tempo indeterminato (2010-2015)
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

19. L’andamento nel 2015
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

20. Alcuni numeri-chiave in Italia…
11,4 miliardi la somma stanziata per il 2016 dalle leggi di stabilità 2015 e 2016 per l’attuazione del
Jobs Act, di cui:
◦ 4,6 miliardi in sgravi IRAP costo del lavoro a tempo indeterminato
◦ 1,7 miliardi per il fondo per l’attuazione del Jobs Act - ammortizzatori sociali
◦ 4,5 miliardi per i bonus assunzioni stabili 2015 e 2016 (misure non permanenti)
31 miliardi la spesa per le politiche attive e passive del lavoro nel 2013, di cui:
◦ 5,2 miliardi in politiche attive (contratti a causa mista, formazione professionale, incentivi per le
assunzioni, ecc.)
2,5 miliardi la cifra da investire in politiche attive per raggiungere la media UE
48,2% il cuneo fiscale in Italia nel 2014 per un lavoratore singolo (sesto posto tra i 34 Paesi OCSE)
Fonte: Elaborazione su dati di Relazioni tecniche della Legge di stabilità 2015 e del Disegno di legge di stabilità 2016; Ministero del lavoro, Spesa per le politiche occupazionali
e del lavoro, Anno 2013; Eurostat, Labour market policy, Database; OCSE, Taxing wages 2015 -Italy

21. …e in provincia di Bergamo
133.733 avviamenti in provincia di Bergamo nel 2015, di cui:
◦ 31,2% avviamenti a tempo indeterminato (23,2% nello stesso periodo del 2014)
◦ 42,8% avviamenti a tempo determinato (48,1% nello stesso periodo del 2014)
◦ 20,3% avviamenti con contratto di somministrazione (20,1% nello stesso periodo del 2014)
+15,4% crescita degli avviamenti nel 2015 rispetto al 2014
+55,1% crescita degli avviamenti a tempo indeterminato nel 2015 rispetto al 2014
132.359 cessazioni in provincia di Bergamo nel 2015
+8,5% crescita delle cessazioni nel 2015 rispetto al 2014
+1.374 saldo avviamenti-cessazioni in provincia di Bergamo nel 2015 (dopo tre anni negativi)
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia, Il quadrante del lavoro –Open Data del mercato del lavoro in Lombardia

22. Alcuni nodi aperti: le politiche attive
La spesa italiana per politiche attive e passive del lavoro nel 2013 è stata
pari a 31 miliardi (di cui 9,3 miliardi per indennità di disoccupazione e Aspi
e 6,8 miliardi per CIG), pari all’1,9% PIL. E’ un valore simile a quello medio
UE (1,8% PIL nel 2011). La Danimarca, patria della flexsecurity, spende il
3,4% PIL.
Ciò che ci differenzia dalla UE è la distribuzione delle risorse: in Italia solo
il 16,7% (5,2 miliardi) viene speso in politiche attive, contro il 25% della UE
(e il 38,7% in Danimarca). Le leggi di stabilità 2015 e 2016 hanno stanziato
risorse aggiuntive consistenti ma in gran parte transitorie. Per raggiungere
la media UE bisognerebbe spostare sulle politiche attive almeno 2,5
miliardi annui.

23. Alcuni nodi aperti: il cuneo fiscale
Nel 2014 l’Italia aveva il sesto più elevato cuneo fiscale tra i 34 paesi
OCSE per i lavoratori singoli (48,2% contro una media del 36%) e il
quarto per una coppia monoreddito con due figli (39% contro una
media del 26,9%).
Lo sgravio IRAP introdotto nel 2015 riduce il cuneo di 1%, mentre il
bonus 80 euro lo diminuisce (per chi ne hanno diritto) di 3,6%.
Il bonus assunzioni 2015 (una misura transitoria) vale, per un
lavoratore neoassunto con retribuzione lorda media, 13,8% di
riduzione del cuneo fiscale.

24. Alcuni nodi aperti: il cuneo fiscale

25. Conclusioni
Il Jobs Act rappresenta la riforma più ambiziosa del mondo del lavoro dal 1997. L’impegno di risorse economiche
collegate a vario titolo all’attuazione della riforma è di grande portata
Anche in provincia di Bergamo e in Lombardia le nuove norme sui contratti e i generosi incentivi economici
introdotti dalla legge di stabilità 2015 hanno prodotto un visibile cambiamento nelle dinamiche e nella
composizione degli avviamenti, con una netta accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno.
Sono in forte crescita gli avviamenti a tempo indeterminato ed è nettamente migliorato il saldo avviamenti-
cessazioni. Gli incentivi economici sembrano avere un peso nettamente predominante nelle decisioni di
assunzioni stabili delle aziende. Per il 2016 andrà verificato l’impatto del ridimensionamento degli incentivi
disposto dalla legge di stabilità.
Il graduale superamento del bonus assunzioni lascia aperto il nodo del costo “a regime” dei contratti a tempo
indeterminato, vista l’incidenza di questo fattore nelle scelte di gestione di risorse umane delle aziende.
Un ulteriore punto da affrontare è l’irrobustimento del finanziamento delle politiche attive del lavoro, per le quali
–nonostante gli stanziamenti aggiuntivi disposti dalle leggi di stabilità 2015 e 2016 - permane un notevole divario
rispetto agli altri Paesi europei