Circolare Ebola del ministero della salute italiano - aggiornamento e maggior...
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S.E.R.V.
1. Dott. Ciro Esposito
Dirigente Medico U.O.C. Microbiologia e Virologia
Azienda dei Colli Monaldi-Cotugno-CTO
Prof. Inc. Corso di Laurea TLSB
“Università degli Studi Federico II”
Ebola
Lions Club Pompei Host
03 Dicembre 2014
2. Ebola deaths in West Africa
Up to 24/25 November
6,928
Deaths - probable, confirmed and
suspected (Includes one death in US
and six in Mali)
4,181 Liberia
1,463 Sierra Leone
1,284 Guinea
8 Nigeria
Source: WHO
7. Where is Ebola?
There have been 33 Ebola outbreaks since 1976, but the 2014
outbreak in West Africa is by far the largest. The virus has infected
thousands of people and killed more than half of them. It started in
Guinea and spread to Sierra Leone, Liberia, and Nigeria. A man who
traveled to the U.S. from Africa died of Ebola in October. A nurse
who helped treat him came down with Ebola.
17. Classificazione
(secondo il criterio di pericolosità)
Agente biologico di gruppo 1
(nessuno o basso rischio
individuale e collettivo)
Un agente che con poca probabilità
è causa di malattie nell’uomo o
negli animali
Agente biologico di gruppo 2
(moderato rischio individuale,
limitato rischio collettivo)
Può causare malattie, ma che è
poco probabile che costituisca un
serio pericolo per chi lavora in
laboratorio.
Agente biologico di gruppo 3
(elevato rischio individuale, basso
rischio collettivo)
Un agente patogeno che di solito
causa gravi patologie e costituisce
un serio rischio per i lavoratori con
scarsa diffusibilità
Agente biologico di gruppo 4
(elevato rischio individuale e
collettivo)
Un agente patogeno che di solito
causa gravi patologie e costituisce
un serio rischio per i lavoratori e
può propagarsi rapidamente nella
comunità
18. Rischio Biologico
L'infezione avviene per contatto diretto (attraverso ferite
della pelle o mucose) con il sangue o altri fluidi corporei o
secrezioni (feci, urine, saliva, sperma) di persone infette.
L'infezione può verificarsi anche in caso di ferite della pelle
o delle mucose di una persona sana che entra in contatto
con oggetti contaminati da fluidi infetti di un paziente con
Ebola, quali vestiti e biancheria da letto sporchi dei fluidi
infetti o aghi usati (contatto indiretto).
Non vi sono evidenze di trasmissione del virus per via aerea
22. Virus Ebola: letalità
dal 50 al 90% (secondo la specie)
Nell’epidemia in corso è di poco inferiore al 50%
3865 decessi su 8033 casi (ad Ottobre 2014)
Bundibugy ebolavirus (BDBV)
Zaire ebolavirus (EBOV)
Reston ebolavirus (RESTV)
Sudan ebolavirus (SUDV)
TaЇ Forest TAFV)
Al momento non vi sono medicinali autorizzati all’uso umano
per trattare o prevenire la Malattia da Virus Ebola (MVE)
23. Strategie di Prevenzione:
controllo del rischio infettivo
Prevenzione: concetti generali
Obiettivi :
proteggere il singolo;
controllare le malattie nelle popolazioni;
circoscrivere le malattie;
eradicarle.
24. Conoscenza del rischio
Momento fondamentale della prevenzione
La consapevolezza del rischio cui ci si espone nell’attività
quotidiana è il cardine su cui si imperniano le misure
organizzative e procedurali cui è affidata la Sicurezza di
tutti.
25. Cosa si intende per rischio
Probabilità che durante lo svolgimento della
nostra opera si verifichi un evento negativo
per la salute.
Un danno può derivare, non solo dallo
svolgersi di azioni, ma anche dall’omissione
di misure preventive indicate da norme e
regole.
26. Elementi essenziali per il controllo
del rischio infettivo
Adozione routinaria delle precauzioni standard
per il controllo delle infezioni;
Sorveglianza delle infezioni e individuazione
precoce di quelle ad elevata diffusibilità e
pericolosità, per le quali è necessario adottare
procedure aggiuntive specifiche;
Sorveglianza sanitaria e profilassi del personale;
Formazione del personale.
27. Per il controllo del rischio di infezione
nelle attività socio-assistenziali
Strategia a due livelli
1) Precauzioni standard
Misure che l’operatore sanitario deve applicare per
l’assistenza a tutti i pazienti, assumendo che essi possano
essere infetti o colonizzati con un microrganismo che può
essere trasmesso nella struttura
2) Precauzioni per tipo di trasmissione
Misure da applicare ad integrazione di quelle standard nel
caso di pazienti noti o sospetti come infetti da patogeni
trasmissibili per contatto, droplet o via aerea
29. Complessità dell’Azienda Ospedaliera
Presenza contemporanea di
Impianti e tecnologie complesse
Personale
Degenti
Visitatori
Volontari
Appaltatori
Ecc.
30. Prevenzione
Non è possibile intervenire sul serbatoio naturale della malattia che non è
stato identificato con certezza. La prevenzione si affida, quindi, al rispetto
delle misure igienico sanitarie, alla capacità di una diagnosi clinica e di
laboratorio precoci e all’isolamento dei pazienti.
Per il personale sanitario è fondamentale evitare il contatto con il sangue e
le secrezioni corporee dei soggetti affetti da MVE attraverso la corretta
applicazione delle misure di controllo delle infezioni e di l’uso di misure di
barriera/ Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).
Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)
I filovirus possono sopravvivere in liquidi o in materiale secco per diversi
giorni (Ecdc).
Sono sensibili all’ipoclorito di sodio ed altri disinfettanti.
Sono inattivati da irradiazione gamma, riscaldamento a 60°C per 60 minuti
o bollitura per 5 minuti.
Al contrario, il congelamento e la refrigerazione non sono in grado di
inattivare i filovirus.
31. Raccomandazioni per l’applicazione delle
precauzioni standard nell’assistenza di tutti i pazienti
Igiene delle mani
Dispositivi di protezione individuali (DPI)
Attrezzature assistenziali contaminate
Sanificazione ambientale
Biancheria e teleria
Aghi e taglienti
Sistemazione del paziente
Igiene respiratoria
32. igiene delle mani
L’uso dei guanti non è sostitutivo dell’igiene delle mani
33. I 5 MOMENTI
FONDAMENTALI
PER L’IGIENE
DELLE MANI
36. Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica
febbri emorragiche virali (Ebola, Marburg, Lassa) ICD-9 078.8, 078.89
Provvedimenti nei confronti del malato
Scrupoloso rispetto delle precauzioni standard
ed utilizzazione, in tutte le fasi dell'assistenza al
malato, compresa l'esecuzione degli esami di
laboratorio, di indumenti e mezzi di protezione
individuale (camice impermeabile, mascherine,
doppio paio di guanti, occhiali, soprascarpe),
possibilmente monouso.
37. Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica
febbri emorragiche virali (Ebola, Marburg, Lassa) ICD-9 078.8, 078.89
Provvedimenti nei confronti del malato
Isolamento strettissimo in unità di alto
isolamento o, in reparti specializzati per
malattie infettive, in stanze dotate di
sistema di ventilazione con cappe a flusso
laminare, con rigide procedure per lo
smaltimento degli escreti e dei fluidi
biologici.
38. Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica
febbri emorragiche virali (Ebola, Marburg, Lassa) ICD-9 078.8, 078.89
Provvedimenti nei confronti del malato
Disinfezione continua di escreti e fluidi biologici
e di tutti i materiali che siano stati a contatto
con il paziente, inclusi strumenti e materiale di
laboratorio, con:
soluzioni di ipoclorito di Na allo 0,5%,
oppure di fenolo allo 0,5%,
oppure mediante trattamento in autoclave,
oppure mediante termodistruzione.
39. Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica
febbri emorragiche virali (Ebola, Marburg, Lassa) ICD-9 078.8, 078.89
Provvedimenti nei confronti del malato
Esecuzione degli esami di laboratorio per la
ricerca ed identificazione degli agenti virali
responsabili di febbri emorragiche in strutture
dotate di sistemi di alto isolamento con livello
di sicurezza biologica 4 (BSL 4);
gli esami ematochimici di routine possono
essere eseguiti in strutture con livello di
sicurezza biologica 3 (BSL 3).
40. Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica
febbri emorragiche virali (Ebola, Marburg, Lassa) ICD-9 078.8, 078.89
Provvedimenti nei confronti del malato
Per quanto riguarda i casi di malattia da
virus Ebola-Marburg, astensione dai
rapporti sessuali fino a dimostrazione di
assenza dei virus dallo sperma (circa 3
mesi).
La permanenza del virus nello sperma
può verificarsi fino a 7 settimane dopo la
guarigione.
41. Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica
febbri emorragiche virali (Ebola, Marburg, Lassa) ICD-9 078.8, 078.89
Provvedimenti nei confronti di conviventi e di contatti
Ricerca attiva delle persone che hanno avuto
contatti con il caso durante le tre settimane
seguenti all’inizio della malattia e sorveglianza
sanitaria delle stesse per tre settimane
dall’ultimo contatto, con misurazione della
temperatura corporea due volte al dì ed
ospedalizzazione, con isolamento, al riscontro
di temperature superiori a 38,3 °C.
42. TRASMISSIONE INTER-UMANA
Inizio e durata della contagiosità
Durante il periodo di incubazione le persone non sono
considerate a rischio di trasmettere l’infezione.
Il paziente diventa contagioso tramite secrezioni
quando comincia a manifestare sintomi, e si
mantiene contagioso fino a quando il virus è
rilevabile nel sangue.
43. Procedura per una corretta gestione dei casi di MVE
Protocollo operativo P.S. Ospedale Cotugno
Triage codice rosso
Indossare
Mascherina di tipo chirurgico
(anche il paziente e gli
eventuali accompagnatori)
Camice impermeabile
Protezione per gli occhi
Guanti
44. Protocollo operativo P.S. Ospedale Cotugno
Arriva un malato con sospetta o probabile malattia
respiratoria altamente contagiosa senza alcun
preavviso
Indossare i DPI previsti con maschera di tipo FFP3
Attivare le camere a pressione negativa per ricovero
paziente
Allertare il medico di guardia di P.S.
Chiudere tutti gli accessi ai locali del P.S. per isolare il
modulo
45. Procedura nazionale di gestione febbri emorragiche
Criteri per la definizioni di caso
Criterio clinico
Il paziente presenta (o ha presentato prima del decesso)
febbre [>38,6°C] o storia di febbre nelle ultime 24 h
E
almeno uno dei seguenti sintomi:
mal di testa intenso,vomito, diarrea, dolore addominale
manifestazioni emorragiche di vario tipo non spiegabili
insufficienza multi organo
Oppure
una persona deceduta improvvisamente ed
inspiegabilmente.
46. Procedura nazionale di gestione febbri emorragiche
Criteri per la definizioni di caso
Criterio epidemiologico
Il paziente
ha soggiornato in un‟area affetta da MVE
nei precedenti 21 giorni
Oppure
ha avuto contatto con un caso confermato o
probabile di MVE nei precedenti 21 giorni.
47. Procedura nazionale di gestione febbri emorragiche
Criterio di laboratorio
La positività ad uno dei seguenti:
Individuazione di acido nucleico del virus Ebola
in un campione clinico e conferma mediante
sequenziamento o un secondo test su una
diversa regione del genoma;
Isolamento del virus Ebola da un campione
clinico;
Evidenza di sieroconversione IgG-IgM.
48. PCL3 – PRESCRIZIONI DI SICUREZZA SPECIALI
Tutte le colture ed i materiali contaminati devono
essere decontaminati all’interno del laboratorio
pcl3 e prima di essere avviati allo smaltimento.
PCL4
Questo livello di contenimento e’ una struttura
complessa impiegata solo in centri di ricerca avanzata e
su agenti patogeni del gruppo IV.
Vanno indossate tute collegate ad impianti pressurizzati
ed utilizzate cappe biohazard di classe III.
Pareti a tenuta con intercapedine a pressione positiva ed
inseriti in un PCL3 ed in un edificio isolato dagli altri
laboratori.
52. BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 63 DEL 5 DICEMBRE 2005
REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 4 novembre 2005 -
Deliberazione N. 1485 – Area Generale di Coordinamento N. 19 - Piano Sanitario
Regionale e Rapporti con le UU.SS.LL. - N. 20 – Assistenza Sanitaria –
Assegnazione di un finanziamento straordinario al Centro di Riferimento
Regionale per la sorveglianza delle malattie infettive A.O. Cotugno al fine del
potenziamento dei servizi diagnostici di virologia, nello ambito della
organizzazione regionale di risposta alle grandi emergenze infettivologiche.
Preso atto
Della richiesta della A.O. “Cotugno”, prot. n. 0010719/05 del 12.10.2005, che, al
fine di predisporre adeguati mezzi per fronteggiare le emergenze di cui sopra e di
fornirsi di un livello di contenimento 3 (Physical Containment Level - PCL 3)……
DELIBERA
per i motivi espressi in premessa e che qui si intendono integralmente riportati :
assegnare, a valere sulle disponibilità del capitolo 7092/05 UPB 4.15.38, un
finanziamento straordinario al Centro di Riferimento Regionale per la
sorveglianza delle malattie infettive A.O. “Cotugno”, al fine del potenziamento
dei servizi diagnostici di virologia, nell’ambito dell’organizzazione regionale di
risposta alle grandi emergenze infettivologiche………………
53. L’Ebola può svilupparsi con caratteristiche
pandemiche a livello mondiale?
Difficoltà a diffondersi per via aerea
Lasso di tempo breve in cui il virus assume
caratteristiche contagiose atte alla diffusione
L’istaurarsi di sintomi precoci dal momento in cui la
malattia diviene contagiosa
54. Sicurezza = condizione esente da
qualsivoglia pericolo o rischio?
è uno stato probabilistico e mai uno
stato di certezza.
Nel momento in cui crediamo
di essere certi delle nostre
condizioni di sicurezza,
rischiamo di sottostimare il
rischio cui siamo sempre e
comunque potenzialmente
esposti
55. Quanto costa la sicurezza……….
La prevenzione ha un costo Aziendale rilevante, in
termini di Sicurezza.
La“Non –Sicurezza“ ha un costo ancora più elevato.