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Internet: tra rischi e
vantaggi
Comeècambiatoilnostro
rapportoconilmondoeconnoi
stessi?
Dott.StefanoVivone
Uscire dal flusso del quotidiano
Quali questioni affronteremo?
Colpevolizzazione?Cosa è giusto?
Tra rischi e
vantaggi
Quali cambiamenti?
Social network e
identità
Dipendenze e patologie in rete
Internet come fonte di
informazioni
I nostri profili in rete
Le questioni da trattare
Quali cambiamenti rispetto al passato?
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virtuali;
- Pervasività della tecnologia (la tecnologia tascabile);
- Condivisione (da timore a noncuranza a esibizionismo);
- Shopping (le vetrine virtuali);
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- Scegliere un ristorante;
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one alla comunicazione virtuale e uno a molti);
Quali cambiamenti rispetto al passato?
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della normalità);
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- ….spedire una chiave inglese nello spazio.
Educazione civica digitale (responsabilità e spirito critico)
Social network e identità
Cos’è l’identità?
«L'uomo piglia a materia anche se stesso, e si costruisce, sissignori, come
una casa.Voi credete di conoscervi se non vi costruite in qualche modo?
[...] Possiamo conoscere soltanto quello a cui riusciamo a dar forma»
(Pirandello)
Personalità  le caratteristiche che descrivono una persona. Struttura
Identità  il processo verso l’acquisizione della propria unicità. Processo
Social network e identità
Perché siamo ciò che siamo? Quali variabili sono in gioco?
Variabili biologiche: temperamento (livello di attività,
umore generale, durata dell’attenzione, livello di
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riceviamo feedback, osservazione (Esperimento
Bandura rinforzo / modellamento partecipante fobie).
Social network e identità
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Disprezzati?
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Coopersmith su bambini, correlazione tra misure autostima e
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Dolan (2018) 278 utenti, presentazione autentica o
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Hancock (2016), 63 studenti, 3 condizioni sperimentali: 3
minuti di facebook, 3 minuti di schermo spento, 3 minuti di
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«Tutto è qui. Non cercare fuori da te.Tutto quello che
potrai trovare fuori è per sua natura mutevole,
impermanente. La sola stabilità che può aiutarti davvero è
quella interiore» (TizianoTerzani)
Social network e identità
Tra invidiosi ed hater.
Buxman, Krasnova (2013). Indagine sui sentimenti. più di
un terzo degli intervistati dichiara di provare sentimenti
prevalentemente negativi di fronte allo schermo,
rimuginando tra invidia e frustrazione, soprattutto coloro
che usavano Facebook come metro di giudizio.
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Dipendenze e
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Cosa significa dipendenza?
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La dipendenza psicologica è una forma di dipendenza che
comprende i sintomi di astinenza emotiva (ad es. disagio o
insoddisfazione, una ridotta capacità di provare piacere, o ansia)
al momento della cessazione di una sostanza o di un
comportamento compulsivo.
Dipendenze e patologie in rete
Dipendenze comportamentali: comportamento ripetitivo
percepito dal soggetto come perdita di controllo e incapacità
di smettere nonostante i tentativi di interrompere o ridurre la
frequenza del comportamento problematico. I
comportamenti danno una gratificazione immediata (a breve
termine), spesso accompagnata da effetti negativi successivi
(Marlatt, Bart, Donovan e Kivlahan, 1988).
Dipendenze e patologie in rete
Dipendenza da internet. Quando diviene disturbo?
Diviene un disturbo quando non si interagisce più con le persone
reali, si trascorre troppo tempo sui social media, sui giochi, sugli
smartphone creando conseguenze negative sulla qualità della vita.
Secondo Suler (1999), ci si trova di fronte ad un problema
significativo nel momento in cui la propria vita faccia a faccia si
dissocia da quella virtuale, l’attività in rete diventa un mondo a parte
e l’esame di realtà fallisce.
Dipendenze e patologie in rete
Dipendenza da internet
Young: seguono tre principali fasi:
Coinvolgimento: vi è l’accesso alla realtà, con un senso di curiosità per
essa;
Sostituzione: l’immersione profonda nella comunità di internet fa si
che essa sostituisca ciò che non si ha nella propria vita. Le attività che
precedentemente erano centrali non contano più, in quanto sono
state sostituite da quelle trovate in rete;
Fuga: ci si rivolge alla comunità di internet sempre più spesso e per
periodi sempre più lunghi. Si è sviluppata la dipendenza. Si fugge dal
mondo reale e dalla propria vita; la sofferenza emotiva viene placata
dalle sensazioni provate in rete. Il conforto del sé ideale
Dipendenze e patologie in rete
Dipendenza da smartphone (Nomophobia): l'80% delle
connessioni ai social avviene da smartphone (Kuss, Griffiths,
2017) pertanto le questioni si sovrappongono
(comportamento compulsivo, tolleranza, impatto sulla vita
quotidiana, preferenza di relazioni virtuali rispetto alle
relazioni reali, craving, pensiero pervasivo e ripetuti tentativi
di smettere e a volte irregolarità nel ritmo circadiano (Lin,
Lin, Lin, Lee, Lin Chiang, Chang,Yang & Kuo, 2017).
Sonno / veglia – luce / buio
Come misurarla?
Smartphone Addiction Scale
Leggi attentamente le seguenti affermazioni e indica il grado di accordo con ciascuna di esse
utilizzando la scala da 1 (Del tutto in disaccordo) a 6 (Del tutto d’accordo) riportata accanto a ciascuna
affermazione.
Non riesco a fare un lavoro pianificato a causa dell’utilizzo dello
smartphone
Ho difficoltà di concentrazione in classe. mentre si fanno i compiti o
mentre si sta lavorando a causa dell’utilizzo dello smartphone
Sento dolore ai polsi, alla schiena o al collo mentre uso lo
smartphone
Non sarei capace di resistere senza uno smartphone
Mi sento impaziente ed irritabile quando non ho il mio smartphone
Smartphone Addiction Scale
Ho il mio smartphone in mente anche quando non lo sto usando
Non rinuncerei mai all’uso del mio smartphone dal momento che la
mia vita quotidiana è molto influenzata da esso
Controllo costante mente il mio smartphone in modo da non perdere
le conversazioni tra le altre persone suTwitter o Facebook
Uso il mio smartphone più a lungo di quanto dovrei
Le persone intorno a me mi dicono che uso troppo il mio smartphone
Smartphone Addiction Scale
Dalla validazione italiana risulta che:
- Per i maschi si può parlare di dipendenza per punteggi
maggiori di 31 e di alto rischio per punteggi compresi tra 22 e
31;
- Per le femmine si può parlare di dipendenza per punteggi
maggiori di 33, di alto rischio per punteggi da da 22 a 33.
Dipendenze e patologie in rete
Cybersexual addiction: Carnes definisce la dipendenza
sessuale come qualsiasi comportamento compulsivo legato
al sesso che interferisce con la vita quotidiana fino al punto di
diventare ingestibile.
Convenienza  soddisfazione a basso prezzo e senza impegno
Anonimato  libertà sulle proprie fantasie
Dipendenze e patologie in rete
Tradimenti 2.0. Il sexting è tradimento?
- Il 41% delle donne sposate si accontenta di una relazione virtuale, la
relazione la soddisfa, la fa sentire seducente e non vogliono incontri reali;
- Il 28% deli uomini sposati si dice contenta della relazione unicamente
virtuale, al 72% non basta chattare.
Un’intervista di GFK Eurisco ha rilevato che:
- Il 69% degli uomini non lo considera vero e proprio tradimento;
- Il 47% delle donne non lo considera tradimento, il 53% sostiene che ogni
rapporto con l’altro sesso è considerato tradimento.
Differenze di genere perché differiscono i tipi di gelosia?
Dipendenze e patologie in rete
Quando una relazione finisce
Marshall (2012) in un esperimento su 464 individui che
uscivano da una relazione amorosa ha rilevato che:
- Avere il proprio partner su Facebook aumenta le condotte
ossessive (preludio allo stalking);
- Il frequente spiare il profilo del proprio ex su Facebook è
associato ad una maggiore angoscia dopo la rottura, a
elevati sentimenti negativi, nostalgia, difficoltà di
recupero.
Dipendenze e patologie in rete
Facebook e cyberstalking: l’utilizzo di dispositivi connessi ad
internet per molestare un ex partner (Report on
Cyberstalking).
Uno studio (Lydon et al, 2011), su 411 partecipanti (18-32
anni) ha rilevato che l’atteggiamento «Cyber obsessional
pursuit» (COP) (ricerca ossessiva del contatto online e
molestie online) aveva 6 volte in più di possibilità di avere un
atteggiamento «obsessive relational pursuit» (molestie che si
spostano nella vita reale).
Dipendenze e patologie in rete
Perché le molestie, anche online sono fonte di
preoccupazione?
Uno studio italiano (Baldry) che ha analizzato 467 omicidi
(2000-2004) ha rilevato che solo il 10% degli uomini che
uccidono è affetto da patologie psichiatriche e che nel 70%
dei casi gli omicidi sono preceduti da stalking e da escalation.
Ambito territoriale  CENTRI ANTIVIOLENZA
Dipendenze e patologie in rete
Facebook e depressione. Uno studio (Feinstein B.A., 2013) ha
rilevato che Facebook può favorire il confronto, l’invidia, la
ruminazione e queste la depressione nei soggetti predisposti.
Letteratura non chiara e rileva solo correlazioni.
Attenzione ai falsi miti
Dipendenze e patologie in rete
Disturbi alimentari: gravi disordini nel comportamento
alimentare, caratterizzato da un consumo eccessivo e
compulsivo di cibo (bulimia) da un'estrema riduzione
dell'apporto alimentare (anoressia nervosa), associato a
stress e eccessiva preoccupazione per il peso o la forma.
La preoccupazione ossessiva per la forma fisica e per il peso ha come
conseguenza comportamenti estremi.Tutto parte dalla propria
immagine corporea, cioè l'insieme delle percezioni, dei pensieri e delle
emozioni associate, che una persona esperisce riguardo il proprio
corpo (Grogan).
Dipendenze e patologie in rete
Nei pazienti anoressici l'immagine è alterata. Esperimento
Farrell (2005) --> immagine corporea regolabile con una lente
(dal 20% più grassa al 20% più magra), gli anoressici si
percepiscono più grassi.
Conseguenze dell'alterazione:
Controllo ossessivo dell'alimentazione, continui pensieri del
cibo, come pianificare ricette o pasti frugali, ricercare
informazioni.
Dipendenze e patologie in rete
Qual è l'influenza di internet?
1) L'esposizione continua a contesti che enfatizzano la forma fisica (Facebook, Instagram ecc.) ha
come conseguenza l'aumento delle preoccupazioni sulla propria forma fisica (Madden et al., 2013).
Gli ideali di bellezza favoriscono la formazione di un ideale del sè. Presentazione ideale, ma
problema reale.
Su Facebook avviene il confronto sociale? Il confronto comporta preoccupazioni sull'immagine
corporea (Smith et al., 2013)
La ricezione di feedback negativi da parte degli altri sui social è correlata con un alto livello di
preoccupazioni relative all’immagine corporea e all’alimentazione (Frisen et al., 2014)
Uno studio sperimentale (Mabe et al., 2014) ha rilevato che tra due gruppi esposti a Facebook per
10 minuti, quello che osserva pagine di utenti attraenti aveva nel post test più preoccupazioni su
peso e forma corporea rispetto a chi osservava pagine neutre.
Dipendenze e patologie in rete
2) Internet come community di aggregazione. Siti Pro Ana.
“identità di gruppo” --> questi gruppi online sviluppino
un’identità comune, rafforzata dall’ostilità nei confronti degli
outgroup, e la fornitura di sostegno sociale per i membri
interni al gruppo (Wooldridge et al . 2014)
Dipendenze e patologie in rete
Internet e suicidio, quale relazione? Internet causa il suicidio o
la volontà del suicidio determina un certo comportamento in
rete?
Una relazione a doppio filo: chi vuole suicidarsi si ritrova in certe
comunità online, ma quelle comunità possono avere un effetto sugli
indecisi (BlueWhale, una presa graduale).
Dipendenze e patologie in rete
Cyberpedofilia. Il profilo del pedofilo: persona sessualmente
immatura.Troverebbe preoccupante una relazione intima con una
persona con una maturità sessuale.
I pericoli in internet:
1) Il pedofilo cerca immagini in rete (per esempio al mare) con diverse
strategie (es. catene). Immagini condivise su community.
2) Il pedofilo cerca il contatto diretto cercando di instaurare fiducia.
Escalation ("sei sola in casa? Come sei vestita? Ci vediamo in
webcam?)
3) Le community, tentativi di giustificare la pedofilia ("emancipazione
sessuale in una società bigotta")
Internet come fonte di informazioni
Due tipi di informazioni:
1) Informazioni sui modi di vivere: Cosa è giusto? Cosa è
normale? Come si svolgono alcuni eventi?Cosa pensano le
persone? Quali sono le mode?
2) Informazioni sul mondo
Internet come fonte di informazioni
Abbiamo già visto  Social network come fonte di
informazioni su quali sono gli standard di bellezza, le mode
giovanili.
Quali altre informazioni possiamo trovare su internet? Quelle
che non hanno facilmente risposta  sessualità.
Gli adolescenti si rivolgono ai genitori solo in caso di estrema
necessità (ragazzi – padre / ragazze – madre).
Internet come fonte di informazioni
Pornografia come fonte di informazione scorrette.
Nel Regno Unito l' Associazione degli insegnanti e dei
docenti ritiene che gli scolari debbano essere istruiti sulla
pornografia. Hanno avviato unmeta-studio condotto da
ricercatori dell'Università del Middlesex che ha concluso che
la pornografia è legata ad atteggiamenti non realistici sul
sesso.
Internet come fonte di informazioni
Come si deve svolgere un rapporto sessuale?
Quale deve essere la durata?
Quali sono i ruoli dell’uomo e della donna?
Come stimolare il piacere dell’altro sesso?
Qual è l’atteggiamento dell’uomo o della donna in relazione
al sesso e in relazione al piacere sessuale?
Com’è un corpo piacente?
Quali sono le pratiche sessuali più diffuse e apprezzate?
Internet come fonte di informazioni
Ricerca Zillman:
- percezione di popolarità per le pratiche sessuali meno
diffuse;
- genera malcontento per l'aspetto fisico e per le proprie
prestazioni sessuali (ansia da prestazione);
- banalizza l'abuso sessuale e promuove l'insensibilità verso
le vittime di violenza.
Internet come fonte di informazioni
Fake news, perché crediamo alle bufale?
- Pensiero razionale: dispendioso, lento, preciso;
- Pensiero euristico: meno dispendioso, più rapido, meno
preciso.
Internet come fonte di informazioni
Linda ha 31 anni, è single, schietta e molto intelligente.Alle
scuole superiori Linda si è specializzata in filosofia. Da
studentessa era impiegata contro le discriminazioni e per la
giustizia sociale e ha partecipato anche a dimostrazioni
antinucleari.
Quali delle due opzioni è più probabile?
a) Linda è un’impiegata di banca
b) Linda è un’impiegata di banca e un’attivista del
movimento femminista.
Internet come fonte di informazioni
L’89% dei partecipanti (Tverki e Kahnemann, 1983) ha
sostenuto che fosse più probabile l’alternativa b.
Algoritmo: se «Linda è impiegata» ha la probabilità del 20% e
«Linda è attivista» ha una probabilità del 20% la probabilità
dell’intersezione è 20/100 * 20/100 = 1/25.
Euristica della rappresentatività: emettere un giudizio di
probabilità comparando un evento a un prototipo che
abbiamo in memoria.
Internet come fonte di informazioni
Perché crediamo alle fake news?
- Non scegliamo sempre con la mente: Hansen (2011) più una
notizie suscita sentimento più verrà condivisa.
- Bias della disponibilità: più una notizia viene ripetuta più
risulta affidabile. Scambio tra familiarità e verità;
- Bias di conferma: persistenza della veridicità anche dopo
che viene smentita (Schwartz et al, 2007)
- Crediamo alle notizie che confermano le nostre credenze,
rigettando i dettagli che la contraddicono (Sunstein et al.,
2016)
I nostri profili in rete
Come possiamo essere influenzati?
Se qualcuno volesse influenzarci dovrebbe conoscerci.
Esistono delle società che raccolgono e vendono i nostri dati
(Facebook e Google ad esempio).
Quali problemi? Quali informazioni?
I nostri profili in rete
Profiling. Uno studio dell’Università di Cambridge ha rilevato
che:
- il computer si è rivelato in grado di descrivere la
personalità di un soggetto con maggiore precisione
rispetto a un collega di lavoro analizzando solo 10 ‘mi
piace’;
- con 70 ‘like’ supera un amico o un compagno di stanza,
- con 150 è preciso come un membro della famiglia;
- Con 300 like da esaminare rivaleggia con il coniuge.
I nostri profili in rete
Cediamo legalmente e gratuitamente i nostri dati.
Accesso tramite Facebook: Quando accedi a un sitoWeb con
il tuo account Facebook, il sito può accedere alle informazioni
che hai aggiunto su Facebook (Like, amici, pagine seguite
ecc.).
Chi usa queste informazioni?
I nostri profili in rete
Il caso CambridgeAnalytica. Società che si occupa di tracciare
profili degli utenti tramite i «like» (personalità,
comportamenti, preferenze, stili di vita, emozioni, desideri,
paure);
1) Kogan: App «This is your digital life” (raccolta dati utenti e
amici);
2)Vendita dati a CambridgeAnalytica (illegalmente);
3) Campagna elettoraleTrump tramite bot.
«Non insegnate ai vostri figli ad adattarsi alla società, ad arrangiarsi con
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Internet tra rischi e vantaggi

  • 1. Internet: tra rischi e vantaggi Comeècambiatoilnostro rapportoconilmondoeconnoi stessi? Dott.StefanoVivone
  • 2. Uscire dal flusso del quotidiano Quali questioni affronteremo? Colpevolizzazione?Cosa è giusto?
  • 3. Tra rischi e vantaggi Quali cambiamenti? Social network e identità Dipendenze e patologie in rete Internet come fonte di informazioni I nostri profili in rete Le questioni da trattare
  • 4. Quali cambiamenti rispetto al passato? - Dal web 1.0 al web 2.0, la creazione di ambienti sociali virtuali; - Pervasività della tecnologia (la tecnologia tascabile); - Condivisione (da timore a noncuranza a esibizionismo); - Shopping (le vetrine virtuali); - Ricerca partner (da diffidenza a normalità); - Gioco d’azzardo; - Scegliere un ristorante; - Comunicare (dalla comunicazione faccia a faccia e one to one alla comunicazione virtuale e uno a molti);
  • 5. Quali cambiamenti rispetto al passato? - Ricercare informazioni (lo scibile in una tasca – alla ricerca della normalità); - Organizzare un viaggio; - Ascoltare una canzone; - Guardare un film; - Scuola; - Organizzare una campagna elettorale; - ….spedire una chiave inglese nello spazio. Educazione civica digitale (responsabilità e spirito critico)
  • 6. Social network e identità Cos’è l’identità? «L'uomo piglia a materia anche se stesso, e si costruisce, sissignori, come una casa.Voi credete di conoscervi se non vi costruite in qualche modo? [...] Possiamo conoscere soltanto quello a cui riusciamo a dar forma» (Pirandello) Personalità  le caratteristiche che descrivono una persona. Struttura Identità  il processo verso l’acquisizione della propria unicità. Processo
  • 7. Social network e identità Perché siamo ciò che siamo? Quali variabili sono in gioco? Variabili biologiche: temperamento (livello di attività, umore generale, durata dell’attenzione, livello di adattabilità). Esperimenti longitudinali. Gemelli. Variabili psico – sociali: relazioni e performance, da cui riceviamo feedback, osservazione (Esperimento Bandura rinforzo / modellamento partecipante fobie).
  • 8. Social network e identità Relazioni: ci sentiamo accettati?Apprezzati? Rifiutati? Disprezzati? Questo accade in famiglia, fin da piccoli. Esperimento Coopersmith su bambini, correlazione tra misure autostima e atteggiamenti e stili genitoriali. Ma…in tutta la vita. Esperimento longitudinale Roberts e Chapman su donne (da 20 a 50 anni). Correlazione tra benessere e autostima e relazioni sociali supportive.
  • 9. Social network e identità Obiezione: perché tutti mi invitano a stimarmi, rimarcando le mie qualità positive, ma proprio non riesco? Orientamento alla conferma del sé.
  • 10. Social network e identità Norme sociali: norme socialmente condivise del buon vivere comune. Il mancato rispetto determina riprovazione; Ruolo di genere: quale ruolo spetta alla donna? Quale all’uomo? Come un uomo deve corteggiare una donna? Script: come si svolgono certi eventi?
  • 11. Social network e identità Usiamo stratagemmi per preservare l’autostima? - Attribuire importanza alle cose in cui riusciamo meglio; - Confronto top down; - Invidia, il sentimento dell’inferiorità
  • 12. Social network e identità Una o tante personalità? Il modello drammaturgico di Goffman  attributi sociali approvati Se’ reale e sé ideale  la discrepanza del sé (Higgins)
  • 13. Social network e identità Come possono i social network incidere sulla nostra identità? Il feedback positivo, tra approvazione e dipendenza Discrepanza tra sé reale e sé ideale, come ci presentiamo? Dolan (2018) 278 utenti, presentazione autentica o strategica.Quali conseguenze? Quali conseguenze per la disillusione?
  • 14. Social network e identità Hancock (2016), 63 studenti, 3 condizioni sperimentali: 3 minuti di facebook, 3 minuti di schermo spento, 3 minuti di specchio. Un riflesso nello schermo o nello specchio. «Tutto è qui. Non cercare fuori da te.Tutto quello che potrai trovare fuori è per sua natura mutevole, impermanente. La sola stabilità che può aiutarti davvero è quella interiore» (TizianoTerzani)
  • 15. Social network e identità Tra invidiosi ed hater. Buxman, Krasnova (2013). Indagine sui sentimenti. più di un terzo degli intervistati dichiara di provare sentimenti prevalentemente negativi di fronte allo schermo, rimuginando tra invidia e frustrazione, soprattutto coloro che usavano Facebook come metro di giudizio. Come sfuggire? Consapevolezza
  • 16. Dipendenze e patologie in rete Dipendenze e patologie in rete Le dipendenze Depressione Disturbi alimentariStalking Cyberpedofilia Tradimenti digitali
  • 17. Dipendenze e patologie in rete Cosa significa dipendenza? La dipendenza fisica La dipendenza psicologica è una forma di dipendenza che comprende i sintomi di astinenza emotiva (ad es. disagio o insoddisfazione, una ridotta capacità di provare piacere, o ansia) al momento della cessazione di una sostanza o di un comportamento compulsivo.
  • 18. Dipendenze e patologie in rete Dipendenze comportamentali: comportamento ripetitivo percepito dal soggetto come perdita di controllo e incapacità di smettere nonostante i tentativi di interrompere o ridurre la frequenza del comportamento problematico. I comportamenti danno una gratificazione immediata (a breve termine), spesso accompagnata da effetti negativi successivi (Marlatt, Bart, Donovan e Kivlahan, 1988).
  • 19. Dipendenze e patologie in rete Dipendenza da internet. Quando diviene disturbo? Diviene un disturbo quando non si interagisce più con le persone reali, si trascorre troppo tempo sui social media, sui giochi, sugli smartphone creando conseguenze negative sulla qualità della vita. Secondo Suler (1999), ci si trova di fronte ad un problema significativo nel momento in cui la propria vita faccia a faccia si dissocia da quella virtuale, l’attività in rete diventa un mondo a parte e l’esame di realtà fallisce.
  • 20. Dipendenze e patologie in rete Dipendenza da internet Young: seguono tre principali fasi: Coinvolgimento: vi è l’accesso alla realtà, con un senso di curiosità per essa; Sostituzione: l’immersione profonda nella comunità di internet fa si che essa sostituisca ciò che non si ha nella propria vita. Le attività che precedentemente erano centrali non contano più, in quanto sono state sostituite da quelle trovate in rete; Fuga: ci si rivolge alla comunità di internet sempre più spesso e per periodi sempre più lunghi. Si è sviluppata la dipendenza. Si fugge dal mondo reale e dalla propria vita; la sofferenza emotiva viene placata dalle sensazioni provate in rete. Il conforto del sé ideale
  • 21. Dipendenze e patologie in rete Dipendenza da smartphone (Nomophobia): l'80% delle connessioni ai social avviene da smartphone (Kuss, Griffiths, 2017) pertanto le questioni si sovrappongono (comportamento compulsivo, tolleranza, impatto sulla vita quotidiana, preferenza di relazioni virtuali rispetto alle relazioni reali, craving, pensiero pervasivo e ripetuti tentativi di smettere e a volte irregolarità nel ritmo circadiano (Lin, Lin, Lin, Lee, Lin Chiang, Chang,Yang & Kuo, 2017). Sonno / veglia – luce / buio Come misurarla?
  • 22. Smartphone Addiction Scale Leggi attentamente le seguenti affermazioni e indica il grado di accordo con ciascuna di esse utilizzando la scala da 1 (Del tutto in disaccordo) a 6 (Del tutto d’accordo) riportata accanto a ciascuna affermazione. Non riesco a fare un lavoro pianificato a causa dell’utilizzo dello smartphone Ho difficoltà di concentrazione in classe. mentre si fanno i compiti o mentre si sta lavorando a causa dell’utilizzo dello smartphone Sento dolore ai polsi, alla schiena o al collo mentre uso lo smartphone Non sarei capace di resistere senza uno smartphone Mi sento impaziente ed irritabile quando non ho il mio smartphone
  • 23. Smartphone Addiction Scale Ho il mio smartphone in mente anche quando non lo sto usando Non rinuncerei mai all’uso del mio smartphone dal momento che la mia vita quotidiana è molto influenzata da esso Controllo costante mente il mio smartphone in modo da non perdere le conversazioni tra le altre persone suTwitter o Facebook Uso il mio smartphone più a lungo di quanto dovrei Le persone intorno a me mi dicono che uso troppo il mio smartphone
  • 24. Smartphone Addiction Scale Dalla validazione italiana risulta che: - Per i maschi si può parlare di dipendenza per punteggi maggiori di 31 e di alto rischio per punteggi compresi tra 22 e 31; - Per le femmine si può parlare di dipendenza per punteggi maggiori di 33, di alto rischio per punteggi da da 22 a 33.
  • 25. Dipendenze e patologie in rete Cybersexual addiction: Carnes definisce la dipendenza sessuale come qualsiasi comportamento compulsivo legato al sesso che interferisce con la vita quotidiana fino al punto di diventare ingestibile. Convenienza  soddisfazione a basso prezzo e senza impegno Anonimato  libertà sulle proprie fantasie
  • 26. Dipendenze e patologie in rete Tradimenti 2.0. Il sexting è tradimento? - Il 41% delle donne sposate si accontenta di una relazione virtuale, la relazione la soddisfa, la fa sentire seducente e non vogliono incontri reali; - Il 28% deli uomini sposati si dice contenta della relazione unicamente virtuale, al 72% non basta chattare. Un’intervista di GFK Eurisco ha rilevato che: - Il 69% degli uomini non lo considera vero e proprio tradimento; - Il 47% delle donne non lo considera tradimento, il 53% sostiene che ogni rapporto con l’altro sesso è considerato tradimento. Differenze di genere perché differiscono i tipi di gelosia?
  • 27. Dipendenze e patologie in rete Quando una relazione finisce Marshall (2012) in un esperimento su 464 individui che uscivano da una relazione amorosa ha rilevato che: - Avere il proprio partner su Facebook aumenta le condotte ossessive (preludio allo stalking); - Il frequente spiare il profilo del proprio ex su Facebook è associato ad una maggiore angoscia dopo la rottura, a elevati sentimenti negativi, nostalgia, difficoltà di recupero.
  • 28. Dipendenze e patologie in rete Facebook e cyberstalking: l’utilizzo di dispositivi connessi ad internet per molestare un ex partner (Report on Cyberstalking). Uno studio (Lydon et al, 2011), su 411 partecipanti (18-32 anni) ha rilevato che l’atteggiamento «Cyber obsessional pursuit» (COP) (ricerca ossessiva del contatto online e molestie online) aveva 6 volte in più di possibilità di avere un atteggiamento «obsessive relational pursuit» (molestie che si spostano nella vita reale).
  • 29. Dipendenze e patologie in rete Perché le molestie, anche online sono fonte di preoccupazione? Uno studio italiano (Baldry) che ha analizzato 467 omicidi (2000-2004) ha rilevato che solo il 10% degli uomini che uccidono è affetto da patologie psichiatriche e che nel 70% dei casi gli omicidi sono preceduti da stalking e da escalation. Ambito territoriale  CENTRI ANTIVIOLENZA
  • 30. Dipendenze e patologie in rete Facebook e depressione. Uno studio (Feinstein B.A., 2013) ha rilevato che Facebook può favorire il confronto, l’invidia, la ruminazione e queste la depressione nei soggetti predisposti. Letteratura non chiara e rileva solo correlazioni. Attenzione ai falsi miti
  • 31. Dipendenze e patologie in rete Disturbi alimentari: gravi disordini nel comportamento alimentare, caratterizzato da un consumo eccessivo e compulsivo di cibo (bulimia) da un'estrema riduzione dell'apporto alimentare (anoressia nervosa), associato a stress e eccessiva preoccupazione per il peso o la forma. La preoccupazione ossessiva per la forma fisica e per il peso ha come conseguenza comportamenti estremi.Tutto parte dalla propria immagine corporea, cioè l'insieme delle percezioni, dei pensieri e delle emozioni associate, che una persona esperisce riguardo il proprio corpo (Grogan).
  • 32. Dipendenze e patologie in rete Nei pazienti anoressici l'immagine è alterata. Esperimento Farrell (2005) --> immagine corporea regolabile con una lente (dal 20% più grassa al 20% più magra), gli anoressici si percepiscono più grassi. Conseguenze dell'alterazione: Controllo ossessivo dell'alimentazione, continui pensieri del cibo, come pianificare ricette o pasti frugali, ricercare informazioni.
  • 33. Dipendenze e patologie in rete Qual è l'influenza di internet? 1) L'esposizione continua a contesti che enfatizzano la forma fisica (Facebook, Instagram ecc.) ha come conseguenza l'aumento delle preoccupazioni sulla propria forma fisica (Madden et al., 2013). Gli ideali di bellezza favoriscono la formazione di un ideale del sè. Presentazione ideale, ma problema reale. Su Facebook avviene il confronto sociale? Il confronto comporta preoccupazioni sull'immagine corporea (Smith et al., 2013) La ricezione di feedback negativi da parte degli altri sui social è correlata con un alto livello di preoccupazioni relative all’immagine corporea e all’alimentazione (Frisen et al., 2014) Uno studio sperimentale (Mabe et al., 2014) ha rilevato che tra due gruppi esposti a Facebook per 10 minuti, quello che osserva pagine di utenti attraenti aveva nel post test più preoccupazioni su peso e forma corporea rispetto a chi osservava pagine neutre.
  • 34. Dipendenze e patologie in rete 2) Internet come community di aggregazione. Siti Pro Ana. “identità di gruppo” --> questi gruppi online sviluppino un’identità comune, rafforzata dall’ostilità nei confronti degli outgroup, e la fornitura di sostegno sociale per i membri interni al gruppo (Wooldridge et al . 2014)
  • 35. Dipendenze e patologie in rete Internet e suicidio, quale relazione? Internet causa il suicidio o la volontà del suicidio determina un certo comportamento in rete? Una relazione a doppio filo: chi vuole suicidarsi si ritrova in certe comunità online, ma quelle comunità possono avere un effetto sugli indecisi (BlueWhale, una presa graduale).
  • 36. Dipendenze e patologie in rete Cyberpedofilia. Il profilo del pedofilo: persona sessualmente immatura.Troverebbe preoccupante una relazione intima con una persona con una maturità sessuale. I pericoli in internet: 1) Il pedofilo cerca immagini in rete (per esempio al mare) con diverse strategie (es. catene). Immagini condivise su community. 2) Il pedofilo cerca il contatto diretto cercando di instaurare fiducia. Escalation ("sei sola in casa? Come sei vestita? Ci vediamo in webcam?) 3) Le community, tentativi di giustificare la pedofilia ("emancipazione sessuale in una società bigotta")
  • 37. Internet come fonte di informazioni Due tipi di informazioni: 1) Informazioni sui modi di vivere: Cosa è giusto? Cosa è normale? Come si svolgono alcuni eventi?Cosa pensano le persone? Quali sono le mode? 2) Informazioni sul mondo
  • 38. Internet come fonte di informazioni Abbiamo già visto  Social network come fonte di informazioni su quali sono gli standard di bellezza, le mode giovanili. Quali altre informazioni possiamo trovare su internet? Quelle che non hanno facilmente risposta  sessualità. Gli adolescenti si rivolgono ai genitori solo in caso di estrema necessità (ragazzi – padre / ragazze – madre).
  • 39. Internet come fonte di informazioni Pornografia come fonte di informazione scorrette. Nel Regno Unito l' Associazione degli insegnanti e dei docenti ritiene che gli scolari debbano essere istruiti sulla pornografia. Hanno avviato unmeta-studio condotto da ricercatori dell'Università del Middlesex che ha concluso che la pornografia è legata ad atteggiamenti non realistici sul sesso.
  • 40. Internet come fonte di informazioni Come si deve svolgere un rapporto sessuale? Quale deve essere la durata? Quali sono i ruoli dell’uomo e della donna? Come stimolare il piacere dell’altro sesso? Qual è l’atteggiamento dell’uomo o della donna in relazione al sesso e in relazione al piacere sessuale? Com’è un corpo piacente? Quali sono le pratiche sessuali più diffuse e apprezzate?
  • 41. Internet come fonte di informazioni Ricerca Zillman: - percezione di popolarità per le pratiche sessuali meno diffuse; - genera malcontento per l'aspetto fisico e per le proprie prestazioni sessuali (ansia da prestazione); - banalizza l'abuso sessuale e promuove l'insensibilità verso le vittime di violenza.
  • 42. Internet come fonte di informazioni Fake news, perché crediamo alle bufale? - Pensiero razionale: dispendioso, lento, preciso; - Pensiero euristico: meno dispendioso, più rapido, meno preciso.
  • 43. Internet come fonte di informazioni Linda ha 31 anni, è single, schietta e molto intelligente.Alle scuole superiori Linda si è specializzata in filosofia. Da studentessa era impiegata contro le discriminazioni e per la giustizia sociale e ha partecipato anche a dimostrazioni antinucleari. Quali delle due opzioni è più probabile? a) Linda è un’impiegata di banca b) Linda è un’impiegata di banca e un’attivista del movimento femminista.
  • 44. Internet come fonte di informazioni L’89% dei partecipanti (Tverki e Kahnemann, 1983) ha sostenuto che fosse più probabile l’alternativa b. Algoritmo: se «Linda è impiegata» ha la probabilità del 20% e «Linda è attivista» ha una probabilità del 20% la probabilità dell’intersezione è 20/100 * 20/100 = 1/25. Euristica della rappresentatività: emettere un giudizio di probabilità comparando un evento a un prototipo che abbiamo in memoria.
  • 45. Internet come fonte di informazioni Perché crediamo alle fake news? - Non scegliamo sempre con la mente: Hansen (2011) più una notizie suscita sentimento più verrà condivisa. - Bias della disponibilità: più una notizia viene ripetuta più risulta affidabile. Scambio tra familiarità e verità; - Bias di conferma: persistenza della veridicità anche dopo che viene smentita (Schwartz et al, 2007) - Crediamo alle notizie che confermano le nostre credenze, rigettando i dettagli che la contraddicono (Sunstein et al., 2016)
  • 46. I nostri profili in rete Come possiamo essere influenzati? Se qualcuno volesse influenzarci dovrebbe conoscerci. Esistono delle società che raccolgono e vendono i nostri dati (Facebook e Google ad esempio). Quali problemi? Quali informazioni?
  • 47. I nostri profili in rete Profiling. Uno studio dell’Università di Cambridge ha rilevato che: - il computer si è rivelato in grado di descrivere la personalità di un soggetto con maggiore precisione rispetto a un collega di lavoro analizzando solo 10 ‘mi piace’; - con 70 ‘like’ supera un amico o un compagno di stanza, - con 150 è preciso come un membro della famiglia; - Con 300 like da esaminare rivaleggia con il coniuge.
  • 48. I nostri profili in rete Cediamo legalmente e gratuitamente i nostri dati. Accesso tramite Facebook: Quando accedi a un sitoWeb con il tuo account Facebook, il sito può accedere alle informazioni che hai aggiunto su Facebook (Like, amici, pagine seguite ecc.). Chi usa queste informazioni?
  • 49. I nostri profili in rete Il caso CambridgeAnalytica. Società che si occupa di tracciare profili degli utenti tramite i «like» (personalità, comportamenti, preferenze, stili di vita, emozioni, desideri, paure); 1) Kogan: App «This is your digital life” (raccolta dati utenti e amici); 2)Vendita dati a CambridgeAnalytica (illegalmente); 3) Campagna elettoraleTrump tramite bot.
  • 50. «Non insegnate ai vostri figli ad adattarsi alla società, ad arrangiarsi con quel che c'è, dategli dei valori interiori con i quali possano cambiare la società e resistere al diabolico progetto della globalizzazione di tutti i cervelli» (TizianoTerzani)