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| 17LUNEDÌ 12 AGOSTO 2019 | Eco di Biella
PALAZZO DEI PRINCIPI DI MASSERANO /16
Il borgo, le chiese, il palazzo
raccontano il piccolo principato
C
Oggi Masserano - in
posizione appartata
sulle belle colline co-
perte dai vigneti del Bra-
materra - conta poco più di
duemila abitanti ma ha alle
spalle una storia lunga e
gloriosa, e lo si intuisce pas-
seggiando tra le architetture
medievali del centro e tra le
numerose chiese (una ven-
tina) che punteggiano il bor-
go e le sue ventisei frazioni. È
infatti stato, per centinaia di
anni, un feudo pontificio, un
minuscolo stato in posizione
strategica, incastonato tra vi-
cini potenti, governato da
signori ambiziosi e spregiu-
dicati, piuttosto scomodi per
supremazia dilagante dei Sa-
voia.
Le origini del borgo risalgono
probabilmente ad un inse-
diamento di epoca longo-
barda, ma è dal Basso Me-
dioevo che la storia di Mas-
serano prende una strada tut-
ta sua: feudo pontificio, è
inizialmente sotto la Diocesi
di Vercelli; finché nel 1394 il
Vescovo di Vercelli, Lodovico
Fieschi, ottiene dal papa che
il borgo, assieme a Creva-
cuore, venga infeudato alla
sua famiglia: così i Fieschi -
antica e potente casata ligure,
costretta a lasciare Genova a
causa dello scontro tra im-
pero e papato - diventano
signori di Masserano. E lo
resteranno per quasi quattro
secoli, assumendo il cogno-
me Ferrero-Fieschi quando
nel 1517 Ludovico Fieschi,
privo di eredi, adotta Fi-
liberto, nipote di Sebastiano
Ferrero, unendosi così alla
celebre casata biellese.
Intanto il piccolo feudo si fa
strada: nel 1506 viene elevato
a contea, poi a marchesato
nel 1547 e infine, il 13 agosto
1598 - data che ancora oggi
viene festeggiata - diventa
nientemeno che ‘Principato
di Messerano e Marchesato
di Crevacuore’. La sua natura
di feudo pontificio, diretta-
mente dipendente dalla Santa
Sede, ne fa un’entità di fatto
indipendente e addirittura -
grazie all’antico privilegio di
battere moneta, concesso dal-
l’imperatore Federico Barba-
rossa alla famiglia Fieschi -
sede di una zecca: attivissima
- tra ‘500 e ‘600 - nel coniare
contraffazioni delle monete
estere allora in corso, che
vengono poi spacciate nei
paesi circostanti, consenten-
do ai signori di Masserano
lauti guadagni e infastidendo
non poco i vicini Savoia.
Nel Settecento i Ferrero-Fie-
schi si spostano gradualmen-
te verso la loro residenza di
Madrid, finché nel 1767 ven-
dono il feudo al re di Sar-
degna Carlo Emanuele III
per 400.000 lire, mantenendo
solamente il titolo che, in
seguito al congresso di Vien-
na del 1815, perde valore
legale.
Oggi, di questa storia molto
particolare restano tracce evi-
denti. L’edificio che più di
ogni altro racconta l’antico
splendore è certo il Palazzo
dei Principi, oggi sede del
Municipio. E poi il ben con-
servato Borgo antico, che
mantiene intatto il fascino
medievale, con le vie ac-
ciottolate - da poco restaurate
- e i profondi e bassi portici;
la pregevole Chiesa della San-
tissima Annunziata, detta
Collegiata, riedificata in epo-
ca rinascimentale con remi-
niscenze gotiche; e appena
fuori dal borgo, in posizione
scenografica su un’altura, la
chiesa duecentesca di San
Teonesto, con il suo ben
conservato campanile roma-
nico.
Un piccolo gioiello, nasco-
sto tra le colline del Biellese
orientale, di cui il sindaco
Sergio Fantone va orgoglio-
so: «Abbiamo cercato di va-
lorizzare il paese, sia con
lavori di riqualificazione del
borgo storico - ad esempio
rifacendo la pavimentazione
medievale originale con ciot-
toli e lastre - sia affidando la
gestione del Palazzo e delle
principali chiese all’Associa-
zione don Barale, che si oc-
cupa della promozione tu-
ristica. Il risultato è un au-
mento esponenziale dei vi-
sitatori - quest’anno abbiamo
superato i duemila solo nei
primi mesi estivi - e il turismo
‘fa economia’, innescando un
indotto che porta vantaggi a
tutti gli abitanti». E un van-
taggio se lo gode certamente
anche il primo cittadino: «Ho
l’ufficio più bello che un
sindaco possa desiderare, nel-
la Sala di Eolo del Palazzo
dei Principi».
l Simona Perolo
MEDIEVO Nelle foto: sopra, una veduta di Masserano visto
dall’alto; accanto, i portici medievali del centro
È un trionfo di barocco, il Palazzo dei
Principi di Masserano, e nasconde,
dietro gli affreschi e gli stucchi, la
storia burrascosa dei Ferrero-Fieschi,
signori del feudo fino alla metà del
‘700 e decisamente poco amati dalla
popolazione, non senza ragione.
Già Filiberto - il nipote di Sebastiano
Ferrero adottato da Ludovico Fieschi
- si rivela un feudatario avido e
spregiudicato, ma i suoi successori
fanno anche peggio: suo nipote Fran-
cesco Filiberto si distingue per la sua
crudeltà, tanto che la popolazione,
esasperata dai soprusi, nel 1624 in-
sorge e lo costringe a fuggire, uc-
cidendone un figlio e distruggendone
il palazzo.
Il palazzo era stato eretto poco
prima, nel 1597, per volere di sua
madre, la Marchesa Claudia di Savoia
che, alla morte del marito Besso
Ferrero Fieschi, aveva assunto la reg-
genza del feudo in attesa della mag-
giore età del figlio. Proprio la co-
struzione e decorazione dell’edificio -
a cui collaborano artisti di grido -
contribuisce a svuotare le casse del
principato, portando all’imposizione
di nuove tasse che spingono la po-
polazione alla rivolta. Dopo la di-
struzione del 1624, il palazzo viene
ricostruito e ampliato a più riprese,
continuando ad essere la dimora della
famiglia, seppure sempre meno uti-
lizzata. Quando nel 1835 la casata dei
Ferrero-Fieschi si estingue, il palazzo
diventa proprietà dei Ferrero La Mar-
mora di Biella, che nel 1867 lo
vendono al comune di Masserano per
11.000 lire.
Nel corso dei decenni il Comune
effettua modifiche e restauri, l’ultimo
dei quali, nel 2007, per ripulire af-
freschi e soffitti. Attualmente l’e-
dificio - che ospita il Municipio e la
caserma dei Carabinieri - è gestito
dall’Associazione don Barale e co-
stituisce, insieme alle principali chiese
del paese, il Polo Museale Mas-
seranese.
L’esterno, semplice e austero, na-
sconde la preziosità dell’interno, ric-
camente decorato: stanze affrescate,
soffitti a cassettoni decorati, stucchi
elaborati ne fanno una vera e propria
reggia. Tra i tesori che racchiude,
nella prima sala spicca lo scenografico
altare barocco in legno dorato, pro-
veniente dalla Chiesa di San Teo-
nesto, realizzato nel 1654 da Bar-
tolomeo Tiberino di Arona e pur-
troppo spogliato nel 1962 di alcune
sculture. Il percorso attraversa una
dozzina di stanze, dalle più ‘private’,
facenti parte dell’appartamento pri-
vato del Principe - la Sala di Eolo, la
Sala di Plutone e Proserpina e la Sala
delle Allegorie - a quelle ‘pubbliche’,
come la Sala dello Zodiaco, che un
tempo ospitava le cerimonie e oggi è
la sala consigliare del Comune, uti-
lizzata anche per celebrare i ma-
trimoni.
l S.P.
SCHEDA
FERRAGOSTO, EVENTO SPECIALE
Si festeggia il Principato
A Ferragosto, il Polo Museale Masseranese organizza una vi-
sita guidata speciale, il ‘Tour del Principato di Masserano’, alla
scopertadeitesoristorico-artisticidell’anticofeudopontificio:il
Palazzo dei Principi, la Collegiata (foto a sinistra), la chiesa di
SantoSpirito,lachiesadiSanTeonesto(adestra)enaturalmente
il Borgo Antico. Partenza dal Palazzo dei Principi ogni mez-
z’ora dalle 14.30 fino alle 17. Biglietti: intero 10, ridotto 5.
INFO PRATICHE
DOVE: Via Roma 188, Masse-
rano
QUANDO: tutto l’anno, sa-
bato e domenica 14.30-18.00
oppure su prenotazione
INGRESSO: biglietto € 8, ri-
dotto € 5 (inclusa visita gui-
data a Palazzo, Chiese e Bor-
go Antico)
CONTATTI: Associazione
don Barale, tel. 345
5126696associazionedonba-
rale@gmail.com
SITO: www.polomuseale-
masseranese.it
FACEBOOK: Polo Museale
Masseranese
IL PALAZZO FERRERO-FIESCHI
Quel sogno barocco dei principi
L’ALTARE L’opera dello scultore Bar-
tolomeo Tiberino d’Arona (1654). A la-
to, la Sala dello Zodiaco, oggi sala con-
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  • 1. | 17LUNEDÌ 12 AGOSTO 2019 | Eco di Biella PALAZZO DEI PRINCIPI DI MASSERANO /16 Il borgo, le chiese, il palazzo raccontano il piccolo principato C Oggi Masserano - in posizione appartata sulle belle colline co- perte dai vigneti del Bra- materra - conta poco più di duemila abitanti ma ha alle spalle una storia lunga e gloriosa, e lo si intuisce pas- seggiando tra le architetture medievali del centro e tra le numerose chiese (una ven- tina) che punteggiano il bor- go e le sue ventisei frazioni. È infatti stato, per centinaia di anni, un feudo pontificio, un minuscolo stato in posizione strategica, incastonato tra vi- cini potenti, governato da signori ambiziosi e spregiu- dicati, piuttosto scomodi per supremazia dilagante dei Sa- voia. 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Nel Settecento i Ferrero-Fie- schi si spostano gradualmen- te verso la loro residenza di Madrid, finché nel 1767 ven- dono il feudo al re di Sar- degna Carlo Emanuele III per 400.000 lire, mantenendo solamente il titolo che, in seguito al congresso di Vien- na del 1815, perde valore legale. Oggi, di questa storia molto particolare restano tracce evi- denti. L’edificio che più di ogni altro racconta l’antico splendore è certo il Palazzo dei Principi, oggi sede del Municipio. E poi il ben con- servato Borgo antico, che mantiene intatto il fascino medievale, con le vie ac- ciottolate - da poco restaurate - e i profondi e bassi portici; la pregevole Chiesa della San- tissima Annunziata, detta Collegiata, riedificata in epo- ca rinascimentale con remi- niscenze gotiche; e appena fuori dal borgo, in posizione scenografica su un’altura, la chiesa duecentesca di San Teonesto, con il suo ben conservato campanile roma- nico. Un piccolo gioiello, nasco- sto tra le colline del Biellese orientale, di cui il sindaco Sergio Fantone va orgoglio- so: «Abbiamo cercato di va- lorizzare il paese, sia con lavori di riqualificazione del borgo storico - ad esempio rifacendo la pavimentazione medievale originale con ciot- toli e lastre - sia affidando la gestione del Palazzo e delle principali chiese all’Associa- zione don Barale, che si oc- cupa della promozione tu- ristica. Il risultato è un au- mento esponenziale dei vi- sitatori - quest’anno abbiamo superato i duemila solo nei primi mesi estivi - e il turismo ‘fa economia’, innescando un indotto che porta vantaggi a tutti gli abitanti». E un van- taggio se lo gode certamente anche il primo cittadino: «Ho l’ufficio più bello che un sindaco possa desiderare, nel- la Sala di Eolo del Palazzo dei Principi». l Simona Perolo MEDIEVO Nelle foto: sopra, una veduta di Masserano visto dall’alto; accanto, i portici medievali del centro È un trionfo di barocco, il Palazzo dei Principi di Masserano, e nasconde, dietro gli affreschi e gli stucchi, la storia burrascosa dei Ferrero-Fieschi, signori del feudo fino alla metà del ‘700 e decisamente poco amati dalla popolazione, non senza ragione. Già Filiberto - il nipote di Sebastiano Ferrero adottato da Ludovico Fieschi - si rivela un feudatario avido e spregiudicato, ma i suoi successori fanno anche peggio: suo nipote Fran- cesco Filiberto si distingue per la sua crudeltà, tanto che la popolazione, esasperata dai soprusi, nel 1624 in- sorge e lo costringe a fuggire, uc- cidendone un figlio e distruggendone il palazzo. Il palazzo era stato eretto poco prima, nel 1597, per volere di sua madre, la Marchesa Claudia di Savoia che, alla morte del marito Besso Ferrero Fieschi, aveva assunto la reg- genza del feudo in attesa della mag- giore età del figlio. Proprio la co- struzione e decorazione dell’edificio - a cui collaborano artisti di grido - contribuisce a svuotare le casse del principato, portando all’imposizione di nuove tasse che spingono la po- polazione alla rivolta. Dopo la di- struzione del 1624, il palazzo viene ricostruito e ampliato a più riprese, continuando ad essere la dimora della famiglia, seppure sempre meno uti- lizzata. Quando nel 1835 la casata dei Ferrero-Fieschi si estingue, il palazzo diventa proprietà dei Ferrero La Mar- mora di Biella, che nel 1867 lo vendono al comune di Masserano per 11.000 lire. Nel corso dei decenni il Comune effettua modifiche e restauri, l’ultimo dei quali, nel 2007, per ripulire af- freschi e soffitti. Attualmente l’e- dificio - che ospita il Municipio e la caserma dei Carabinieri - è gestito dall’Associazione don Barale e co- stituisce, insieme alle principali chiese del paese, il Polo Museale Mas- seranese. L’esterno, semplice e austero, na- sconde la preziosità dell’interno, ric- camente decorato: stanze affrescate, soffitti a cassettoni decorati, stucchi elaborati ne fanno una vera e propria reggia. Tra i tesori che racchiude, nella prima sala spicca lo scenografico altare barocco in legno dorato, pro- veniente dalla Chiesa di San Teo- nesto, realizzato nel 1654 da Bar- tolomeo Tiberino di Arona e pur- troppo spogliato nel 1962 di alcune sculture. Il percorso attraversa una dozzina di stanze, dalle più ‘private’, facenti parte dell’appartamento pri- vato del Principe - la Sala di Eolo, la Sala di Plutone e Proserpina e la Sala delle Allegorie - a quelle ‘pubbliche’, come la Sala dello Zodiaco, che un tempo ospitava le cerimonie e oggi è la sala consigliare del Comune, uti- lizzata anche per celebrare i ma- trimoni. l S.P. SCHEDA FERRAGOSTO, EVENTO SPECIALE Si festeggia il Principato A Ferragosto, il Polo Museale Masseranese organizza una vi- sita guidata speciale, il ‘Tour del Principato di Masserano’, alla scopertadeitesoristorico-artisticidell’anticofeudopontificio:il Palazzo dei Principi, la Collegiata (foto a sinistra), la chiesa di SantoSpirito,lachiesadiSanTeonesto(adestra)enaturalmente il Borgo Antico. Partenza dal Palazzo dei Principi ogni mez- z’ora dalle 14.30 fino alle 17. Biglietti: intero 10, ridotto 5. INFO PRATICHE DOVE: Via Roma 188, Masse- rano QUANDO: tutto l’anno, sa- bato e domenica 14.30-18.00 oppure su prenotazione INGRESSO: biglietto € 8, ri- dotto € 5 (inclusa visita gui- data a Palazzo, Chiese e Bor- go Antico) CONTATTI: Associazione don Barale, tel. 345 5126696associazionedonba- rale@gmail.com SITO: www.polomuseale- masseranese.it FACEBOOK: Polo Museale Masseranese IL PALAZZO FERRERO-FIESCHI Quel sogno barocco dei principi L’ALTARE L’opera dello scultore Bar- tolomeo Tiberino d’Arona (1654). A la- to, la Sala dello Zodiaco, oggi sala con- sigliare del Comune, utilizzata per la celebrazione dei matrimoni ECO ESTATE Viaggio negli Ecomusei ircVCWsqHD8eoaeQxd0brtMfF08LzOPTrlesE28kfBc=