2. • La Croazia è al 21° posto nella graduatoria
degli arrivi turistici ed al primo tra i Paesi
della ex Jugoslavia
• Nella tipologia balneare viene considerata
un competitore emergente rispetto all’Italia
• I punti di forza: prezzi contenuti (anche se in
crescita), mare pulito, possibilità di
praticare diversi sport nautici (vela,
windsurf,…) molteplicità di tipologie
ricettive
• I flussi provengono da Germania, Austria,
Italia, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia
6. La regione costiera della Dalmazia, appartenente per gran parte alla Croazia, ma
anche alla Bosnia-Erzegovina e al Montenegro, è caratterizzata da coste molto
frastagliate, che presentano un susseguirsi di piccole baie dalle acque trasparenti
fronteggiate da isole e isolotti più o meno grandi.
7. La costa balcanica del mare Adriatico è interessata da un fenomeno di subduzione, è irregolare e
segnata da insenature dette VALLONI, come quello nella fotografia. La costa italiana, al contrario,
è interessata da un fenomeno di innalzamento, ha un andamento rettilineo e senza interruzioni, e il
mare ha bassi fondali. Queste differenze sono dovute alla collisione della placca africana con
quella eurasiatica, provocata da potenti forze che danno origine anche ai vulcani, alle catene
montuose e ai fenomeni di sommersione.
8. Un vasto vigneto dell'isola di Korčula, nell'Adriatico, al largo della costa croata. I
vigneti della Croazia producono vini molto rinomati, che costituiscono
un'importante risorsa dell'economia nazionale.
9. I vigneti si distribuiscono lungo la costa dalmata, dove traggono beneficio dal
clima mite; il suolo dell'interno del paese è invece poco fertile.
10. Umago. La città vecchia, il porto turistico, le strutture balneari
13. Rovigno splendida cittadina di
stampo veneziano, dominata
dalla chiesa di S. Eufemia (17°
sec.) e al centro di una
imporatante area balneare
14. Pola. 3000 anni di storia, fondata dagli Illiri, successivamente colonia romana,
bizantina, franca, veneziana. Ebbe importanza nel sec. 19° come principale porto
militare dell’Impero austro-ungarico
15. Pola anfiteatro romano (1° sec. d. C.) destinato alle lotte tra gladiatori. Di forma ellittica ha
un diametro massimo di 130 metri e poteva ospitare sino a 20.000 spettatori
16. Nell’interno le gradinate sono scomparse. Vengono organizzati spettacoli estivi con una
capienza di 5000 spettatori
17. Tempio di Roma ed
Augusto (2° sec. a.C.
– 14 d.C.) trasformato
successivamente in
chiesa bizantina,
deposito veneziano e
oggi museo di
sculture romane.
18. Isole Brioni - 14 isole, meta del
turismo di elite negli anni ’30, diventate
Parco Nazionale nel 1983.
Si possono avvistare diverse specie di
uccelli e mammiferi (daini, mufloni, cervi,
zebre).
Si possono visitare i resti di una villa
romana del 1° sec., la basilica bizantina
dio Santa Maria, il castello del sec. 16°
19. Abbazia – Opatija
Nel 1453 fu sede di un
abbazia benedettina che le
dà il nome e i cui resti sono
visibili nella chiesetta di San
Giacomo vicino al mare. Nel
19° sec. divenne luogo di
vileggiatura dell’aristocrazia
austroungarica
20. Venne definita la “Nizza austriaca” e
venne frequentata da sovrani e
aristocratici europei.
Presenta ville ed alberghi in stile liberty
incastonati in una rigogliosa
vegetazione mediterranea e sub
tropicale
21. Maggior porto commerciale della Croazia -
Fiume dista 65 Km da Trieste ed è la seconda
città della Croazia, per importanza, e il primo
mercato del pesce del Quarnaro per qualità e
fornitura. Colonia romana con il nome di
Tersaticae passò successivamente sotto la
giurisdizione del Vescovo di Pola (XII secolo), fino
a divenire parte dell'Impero Austriaco (XVI secolo)
che ne favorirono lo sviluppo con importanti opere
viarie (strada che collega Vienna con il Quarnaro).
La costruzione della Ferrovia (tratto Fiume -
Zagabria - Budapest - Vienna) risale al 1873. Oggi
la città è attiva nella cantieristica navale e, pur non
essendo interessante dal punto di vista turistico
(non ha spiagge), ha ottimi ristoranti, numerosi
negozi e locali notturni.
22. Colonia romana con il nome di Iader, la città croata di Zara fu in seguito, alla metà del
primo millennio d.C., il principale porto dell'Adriatico. Conserva numerose testimonianze
architettoniche della sua origine romana: tra queste vi sono resti di mura con tre porte
d'ingresso (nella foto quella cosiddetta "di Terraferma"), resti di terme e di case private e
il Foro, affiancato dalla basilica e dal Capitolium.
23. Alla fine del III secolo d.C.
l'imperatore romano
Diocleziano fece costruire
una grande residenza nella
città dalmata di Spalato,
dove trascorse gli ultimi anni
della sua vita. Il grande
palazzo-fortezza, sebbene
gravemente danneggiato
dagli avari nel VII secolo,
servì in seguito da rifugio agli
abitanti della città e dei
borghi circostanti; nel corso
dei secoli i cittadini
costruirono le loro case tra le
rovine del palazzo,
incorporando in nuove
strutture i muri, le colonne e
gli ornamenti rimasti.
24. Fondata nel VII secolo, Fortificata nel Medioevo, la città croata di Dubrovnik fu a lungo
un'entità politica indipendente. Nel corso della sua lunga storia ha avuto strette relazioni
con i bizantini, i veneziani, gli ungheresi e i turchi ottomani. Dopo aver fatto parte
dell'impero austroungarico, divenne iugoslava dopo la seconda guerra mondiale.
25. Nel 1991, quando la Croazia dichiarò l'indipendenza dalla Iugoslavia,
Dubrovnik fu bombardata dalle forze serbe, subendo gravi danni oggi
quasi del tutto riparati.
26. Istituito nel 1949, il parco occupa una superficie di 194 km² e costituisce un'importante
meta turistica. I suoi obiettivi sono la tutela e la conservazione del caratteristico
paesaggio carsico, ricco di laghi e cascate. L'attrattiva principale è data dagli spettacolari
laghi di Plitvice, una serie concatenata di 16 laghi disposti a gradinata, che creano
suggestive cascate che si gettano da rocce di travertino e terminano in una gola.
Oltre ai laghi, il parco comprende fitte foreste. Gli alberi più comuni sono il faggio e il
carpino, talvolta il pino silvestre e il pino austriaco. Oltre a numerose specie di uccelli,
nel parco vivono anche il cervo, l'orso bruno, il lupo, il gatto selvatico e il tasso. Nel 1979
il parco divenne parte del patrimonio mondiale (WHS) dell'UNESCO.
27. Le celebri grotte di Postumia si trovano nella Slovenia sudoccidentale, a una
quarantina di chilometri dal confine triestino. Il complesso speleologico include oltre
50.000 grotte scavate nella roccia calcarea dall'azione erosiva dei fiumi sotterranei che
attraversano la regione del Carso. La grotta principale è lunga 19,5 km ed è attraversata
da corsi d'acqua in cui vive il proteo, un piccolo anfibio preistorico.
28. Le grotte di Postumia sono un intreccio di 20 km di caverne, gallerie e sale, nelle quali le
guide esperte hanno accompagnato in 185 anni una massa di 31 milioni di visitatori. Le
grotte di Postumia sono le grotte più grandi del Carso e le grotte più visitate d’Europa.
Le caverne più interessanti sono state scoperte nel 1818, l’anno successivo i paesani
prepararono le grotte per le visite turistiche. Nell’anno 1872 fu costruita la ferrovia
nell’anno 1984 arrivò la luce elettrica. Le grotte di Postumia sono le uniche al mondo,
che dispongono di ferrovia interna per le visite. Già dalla metà del 17° secolo le grotte di
Postumia sono oggetto d’interesse anche per i naturalisti e gli esploratori e sono note
come la culla della speleobiologia, la scienza del mondo sotterraneo.
Le grotte di Postumia sono aperte tutto l’anno, la visita dura circa un’ora e mezza.
La temperatura nelle grotta è intorno ai 10 °C.
29. Scheda storica
• 7° sec. insediamenti di popolazioni slave
• Nei secoli successivi si alternano periodi
di indipendenza con altri in cui subisce il
dominio di popoli vicini (es. ungheresi)
• 16° sec. dominio asburgico, ottomano a
sud, veneziano sulla costa
• 19° si diffondono idee di indipendenza
degli slavi del sud (iugoslavi)
30. • 1918 regno indipendente con Slovenia e
Serbia. Tensioni tra la componente serba
e quella croata che si sente emarginata
dal potere. L’Italia ottiene il controllo di
Fiume (1924-1947)
• Anni ’30 diffusione del nazionalismo filo
fascista e anti serbo degli ustascia
• 1941 invasione nazi fascista e creazione
del regime collaborazionista
• 1944 liberazione da parte dell’armata
jugoslava guidata de Tito
31. 1945 La Repubblica federale di Iugoslavia fu costituita nel 1945
(Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e
Slovenia) e due province autonome (Kosovo e Vojvodina).
32. • 1980 morte di Tito ed esplosione dei
nazionalismi
• 1990 elezioni libere e vittoria del partito
nazionalista HDZ che presenta alcuni
elementi del vecchio regime ustascia
• 1991 - 1992 dichiarazione di indipendenza
e guerra con la Serbia con la diffusione
della “pulizia etnica”
33. • Dal 1995 la Croazia viene sempre più isolata a
causa del regime autoritario di Franjo Tudjman
accusato di pulizia etnica nella riconquista di Knin
• 2000 vittoria alle elezione del partito
socialdemocratico che collabora con il tribunale
penale internazionale ed inizia il processo per
entrare nella UE
• Attualmente il presidente è il socialdemocratico
Stipe Mesic, il partito di maggioranza è l’HDZ,
l’ingresso nell’UE è sospeso per la mancata
consegna al Tribunale internazionale del gen. Ante
Gotovina accusato di crimini contro l’umanità
34. CRISI EX JUGOSLAVIA
Nel 1991 abbandonarono la federazione la Slovenia, la
Macedonia e la Croazia; quest'ultima si scontrò
violentemente con l'esercito federale, composto
principalmente da serbi.
La Bosnia-Erzegovina, resasi indipendente nel 1992, fu
sconvolta da una furiosa guerra civile che si protrasse
fino al 1995.
La federazione restò costituita da Serbia e Montenegro;
tra i due paesi, tuttavia, soprattutto in seguito alla guerra
in Kosovo (diventato di fatto, dal 1999, autonomo dalla
Serbia e nel 2008 proclamatosi indipendente)
Nel 2006, il Montenegro si espresse, tramite un
referendum, per la totale indipendenza.
35. Il 4 agosto del 1995, dopo quasi quattro anni di conflitto con serbi e bosniaci, la Croazia
scatenò contro la repubblica serba di Krajina una massiccia offensiva per riconquistare
l'enclave serba in Croazia; vittime a loro volta della "pulizia etnica", centinaia di migliaia
di serbi furono messi in fuga e si diressero verso Banja Luka, la principale città serba
della Bosnia.
36. In Bosnia-Erzegovina, prima della guerra scoppiata nei Balcani nel 1992, le diverse
comunità etniche erano sparse per tutto il paese e molte erano le famiglie miste. La
guerra, e soprattutto la tragica pratica della “pulizia etnica”, hanno ridefinito la presenza
delle diverse comunità nella regione, forzando centinaia di migliaia di persone ad
abbandonare le proprie case. Con gli accordi di Dayton, il territorio bosniaco è stato
diviso sulla base di criteri etnici.
37. In seguito all'occupazione serba di Srebrenica del luglio 1995, i bosniaci musulmani
furono costretti ad abbandonare la città, che le Nazioni Unite avevano loro riservato
dichiarandola area protetta. La guerra civile era scoppiata nel 1991 tra le diverse etnie
presenti in Iugoslavia in seguito alla frammentazione del paese avvenuta nel 1990
sull'onda della crisi dell'Europa comunista.
38. Dopo la guerra in Bosnia la federazione
restò costituita da Serbia e Montenegro;
tra i due paesi, tuttavia, soprattutto in
seguito alla guerra in Kosovo (diventato di
fatto, dal 1999, autonomo dalla Serbia e
nel 2008 proclamatosi indipendente).
Nel 2006, il Montenegro si espresse,
tramite un referendum, per la totale
indipendenza.