"I trekkers stranieri salvano la stagione", di Simona Perolo
Santuario di San Giovanni d'Andorno
1. | 41LUNEDÌ 15 LUGLIO 2019 | Eco di Biella VIAGGIO NEGLI ECOMUSEI BIELLESI
SAN GIOVANNI D’ANDORNO/ 5
Il santuario-simbolo della Bürsch
in cerca di una nuova identità
È
forse la più par-
ticolare e suggestiva
delle valli biellesi, la
Valle Cervo, a partire da quel
nome intraducibile - la Bür-
sch - che significa insieme
casa, terra, patria, ossia un
po’ la radice di tutto. E il
Santuario di San Giovanni
che la domina dall’alto, ap-
partato tra i boschi di faggi e
di castagni, ne racchiude pie-
namente il senso. Defilato
dai paesi e dalle borgate, in
posizione di neutralità ter-
ritoriale, proprio per questo
svolge da cinque secoli un
ruolo identitario per la valle,
superando i campanilismi
che la caratterizzano ed è il
risultato di una sorta di ‘edi-
ficazione comunitaria’ da
parte di benefattori, mae-
stranze, tecnici, pellegrini e
viandanti, generazioni di val-
ligiani che al santuario hanno
donato lavoro volontario, of-
ferte e partecipazione.
E anche quel nome - ‘Ospi-
zio-Santuario di San Gio-
vanni Battista d’Andorno’ -
ha il suo perché. Per con-
trastare la legge del 1866 che
prevedeva la soppressione de-
gli Enti ecclesiastici e l’in-
cameramento dei loro beni
da parte dello Stato, l’am-
ministrazione del santuario
sostenne che l’intero patri-
monio apparteneva ai co-
muni dell’Alta Valle, istituì
l’Opera Pia Laicale e rafforzò
le funzioni di beneficenza e
istruzione rispetto a quelle di
culto. Ne seguì una lunga
querelle, con tanto di ver-
tenze legali, tra la diocesi di
Biella e le istituzioni statali
(nonché la stessa Opera Pia),
che riuscirono a fare pre-
valere le ragioni della laicità:
indirizzo confermato dai suc-
cessivi statuti e ancora oggi
in vigore.
E così, a partire dal 1500, la
struttura crebbe attorno alla
‘balma’ - contenente la statua
lignea cinquecentesca di San
Giovanni Battista - scavata
nella roccia da cui sgorgava
l’acqua miracolosa. Nel 1606
venne completata la chiesa e
poco dopo vennero costruiti
la Casa dei Preti (l’attuale
Rettoria) e l’Hostaria (l’at-
tuale bar-ristorante). Nel
1680 Carlo Emilio di Parella,
marchese di Andorno, fece
costruire sul lato orientale il
proprio palazzo: alla sua
morte, il grande edificio fu
donato al Santuario, diven-
tando sede delle scuole ele-
mentari maschili di tutta la
valle, poi collegio-convitto e
infine, nel 1935, colonia esti-
va per giovani.
E nel Settecento il Santuario
iniziò ad assumere l’aspetto
monumentale odierno, con la
costruzione della ‘casa dei
pellegrini’ e con l’amplia-
mento e decorazione della
chiesa, mentre poco distante
venne eretto il Campanun il
cui suono - la campana, tra le
più grandi del Piemonte, pesa
5mila libbre - si diffonde in
tutta la valle. Nell’Ottocento
fu costruito il cimitero, che
diventò luogo di sepoltura
delle famiglie più abbienti
della zona, come Vitale e
Federico Rosazza Pistolet. E
proprio quest’ultimo realiz-
zò, a fine secolo, il suo
progetto più visionario, la
scenografica strada di col-
legamento con Oropa tramite
la galleria che porta il suo
nome.
Il risultato è, oggi, una
struttura imponente e arti-
colata, in posizione pano-
ramica e strategica tra valle
Oropa, valle Cervo e Oasi
Zegna, con una vocazione
innata ad essere punto di
riferimento affettivo, prima
ancora che religioso, per il
territorio: con tutte le carte in
regola, dunque, per poter
rilanciare il proprio ruolo
identitario e culturale, con il
turismo a fare da volano. E
infatti, la ristrutturazione del-
la parte ricettiva, del risto-
rante, degli spazi espositivi,
le tante iniziative culturali, le
esperienze di rete con il ter-
ritorio, fanno del santuario
una realtà viva e presente
nella valle. Ma c’è il rovescio
della medaglia: la posizione
decentrata, gli alti costi di
riscaldamento, la forte sta-
gionalità, una gestione al-
talenante delle attività ricet-
tive, hanno fatto sì che le
potenzialità della struttura
siano tuttora in gran parte
inespresse. E l’auspicato ri-
lancio turistico di San Gio-
vanni, per ora, sembra essersi
fermato a metà.
l Simona Perolo
SAN GIOVANNI La chiesa secentesca di San Giovanni, sulla
sinistra l’edificio della Rettoria. A sinistra, il piazzale del san-
tuario in una giornata di nebbia
Nato come luogo di devozione, oggi il
Santuario di San Giovanni è una realtà
poliedrica, che cerca di proporre un’of-
ferta diversificata ai visitatori e ai turisti.
Come molti santuari, nasce - e continua
ad essere - votato all’accoglienza: l’an-
tica Hostaria è oggi un bar-ristorante,
con una sala in grado di accogliere ban-
chetti e feste, mentre le 20 camere con
bagno - ristrutturate e arredate con mo-
bili in stile piemontese ‘800-‘900 - e l’o-
stellooffronocomplessivamenteunano-
vantina di posti letto, e possono quindi
ospitare anche gruppi numerosi.
I turisti possono poi trovare, in un nuovo
punto vendita accanto al bar, prodotti
tipici locali, libri, cartine e souvenir, e
anche visitare una esposizione di sci d’e-
poca (parte della sterminata collezione
della Mostra dello Sci).
Si è poi puntato ad ampliare l’offerta
culturale, ospitando negli spazi esposi-
tivi iniziative come la spettacolare mo-
stra ‘Pianeta Terra’, appena conclusa, e
valorizzando il ruolo del santuario come
custode della memoria storica della val-
le. Nei suggestivi locali dell’antica Ret-
toria trovano infatti spazio la Biblioteca
Storica, contenente preziosi volumi, in
gran parte del Settecento, ma anche cin-
quecentine e seicentine; l’Archivio Sto-
rico, accuratamente catalogato; una rac-
colta di ex voto lignei, dipinti, mobili
lavorati, preziosi arredi liturgici. E poi il
Centro documentazione Alta Valle Cer-
vo, che raccoglie e archivia foto, docu-
menti e oggetti che raccontano la storia
della valle: materiali che tutti sono chia-
matiadonareodareinprestitoperessere
digitalizzati e resi disponibili in un gran-
de archivio collettivo.
E si cerca inoltre di valorizzare i legami
con l’ambiente circostante, di grande va-
lore naturalistico e paesaggistico, con i
percorsi su cui il Santuario è strategi-
camente collocato (la Strada dei San-
tuari, la GTA, il Sentiero Italia, il Cam-
mino di San Carlo, la GTB), con i poli
turistici di Oropa e Oasi Zegna. Così, se
un tempo a fare sosta erano i pellegrini,
oggi sono soprattutto trekkers, bikers,
motociclisti.
«San Giovanni è oggi una realtà dalle
moltefacceche-dicePierLuigiTouscoz,
presidente dell’Opera Pia Laicale che lo
amministra-nonsonoincontraddizione
ma, anzi, devono muoversi in sinergia».
E sottolinea l’importanza di fare rete:
«Per il terzo anno aderiamo alla Rete
Museale, e questo ci permette di ospitare
eventi come le Sinergie Museali, che
coinvolgono vari comuni della valle.
Inoltre l’Opera Pia sta valutando la pos-
sibilitàdientrarecomesocionellanuova
Atl e di proporre pacchetti turistici in-
tegrati con altre destinazioni turistiche».
I progetti per il futuro non mancano:
anche visionari, come quello di riqua-
lificare il padiglione Parella e perfino di
recuperare la scenografica ex palestra
sotto al piazzale, per farne una location
per allenamenti sportivi, con tanto di
centro benessere. Un sogno nel cassetto,
ma forse non così irrealizzabile.
l S.P.
SCHEDA
MOSTRE A SAN GIOVANNI
E ora la Callas e Trono di spade
Negli spazi espositivi del santuario si susseguono le iniziative più svariate.
Sabato20lugliosiinauguraunamostrasullavitaelacarrieraartisticadiMaria
Callas, ricca di aneddoti e testimonianze inedite, fino al 18 agosto. Dal 24
agostoal15settembre,seguirà“L’ArtedelTronodispade”,esposizionedella
collezioneufficialedifigures-illustrazioni,sculture,modelli3D-dellacelebre
serietvGamesofThrones.Nellefoto,lamostraPianetaTerra,ilnuovopunto
vendita di prodotti tipici e l’esposizione di sci d’epoca e la Biblioteca Storica.
INFO PRATICHE
DOVE: Frazione San Giovanni
8, Campiglia Cervo
QUANDO: Sempre aperto. Fino
al 13 ottobre, la domenica e i
festivi dalle 14.30 alle 18.30 vi-
sita guidata gratuita a Chiesa,
Biblioteca e Campanun. Il bar è
aperto tutti i giorni, dalle 7.30
alle 21. ingresso libero
SERVIZI: Bar, ristorante, camere,
ostello, negozio prodotti tipici,
mostre temporanee, mostra dello
sci (aperta domenica 14.30-18.30)
CONTATTI: accoglienza e ristoro:
015-60029 - 345-4779613 - albergo-
ristorantesangiovanni@gmail.com
SITI WEB: santuariosangiovan-
ni.it - albergoristorantesangiovan-
ni.it - altavallecervocentrodoc.it
LE NUOVE PROPOSTE Da luogo di devozione a realtà poliedrica
Dai libri antichi agli sci vintage
NEGOZI E LIBRI Sopra, l’ex palestra
potrebbe rinascere, con una spa af-
facciata sulla vallata. A sinistra, il
negozio aperto al Santuario
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