Il Cadore: itinerario storico-naturalistico nelle Dolomiti - Concorso Il Vene...
Este: storia di una lontana città tra spazio e tempo
1. Il Veneto PER ME
Racconto il territorio in cui vivo
Este, Storia di una lontana città
(tra spazio e tempo)
Coordinatori progetto:
prof. Andrea Zapperi
prof.ssa Vanessa D’Orazio
Progetto della classe IVª A CAT
dell’I.I.S. “Atestino” di Este
nell’anno scolastico 2018-2019
La nostra città ha una storia millenaria:
luoghi, strade, piazze, palazzi.
Un monumento per ogni epoca, dall’antichità ai nostri giorni.
Luoghi di storia, luoghi di vita.
2. Necropoli protostorica
Domus Romana
Museo Nazionale Atestino
Basilica di S. Maria
delle Grazie
Canale Bisatto
Ceramica estenseVilla Albrizzi
Chiesa della Beata
Vergine della Salute
Villa Contarini
Legenda:
ESTE ANTICA
ESTE MEDIOEVALE
ESTE RINASCIMENTALE
ESTE TRA ‘600 E ‘700
ESTE TRA ‘800 E ‘900
Palazzo del Comune Piazza Vittorio Emanuele
Gabinetto di Lettura
Torre civica di Porta Vecchia
ESTE
Villa Kunkler
Castello
3. L’insediamento
dei Veneti
Secondo la storia: “I Veneti
erano un popolo che abitava la
Paflagonia, una regione situata
al centro-nord dell’attuale
Turchia’’; dopo aver perso una
guerra, scapparono, non
tornarono più nel loro ter-
ritorio e sbarcarono sulle
nostre spiagge.
Qui combatterono le popo-
lazioni locali e si impadro-
nirono dell’area che sarebbe
stata poi chiamata Veneto.
5. Scavi paleoveneti
In uno dei quartieri più antichi
della città di Este, a nord-ovest
dell'attuale centro storico, si
trova il sito archeologico più
importante relativo alla civiltà
dei Veneti Antichi, che proprio
in Este, costituirono il loro
primo insediamento stabile, di-
venuto in epoca preromana la
principale città di questo po-
polo.
Necropoli protostorica.
6. Domus Romana
Collocata nel settore nord-
ovest della città romana, la
domus oggi ubicata tra Via
Tiro a Segno e Via Augu-
stea si articolava intorno ad
un cortile interno scoperto
e si estendeva lungo l'asse
perpendicolare a quello
stradale.
Domus Romana in
via Tiro a Segno.
7. A Este ha sede un Museo
diventato Nazionale per
l’importanza che ha, grazie ai
reperti che possiede.
Le numerose suppellettili di
vario genere ed oggetti cera-
mici sono stati rinvenuti a
Este e nei dintorni durante gli
scavi per la costruzione di
nuove abitazioni, e ancora
adesso la ricerca continua.
Museo Nazionale
Atestino
Museo Nazionale Atestino.
8. Un po’ di
storia…
Durante il dominio dei Carraresi
ad Este, la città non ricoprì più il
ruolo di centro amministrativo e
politico di rilievo, determinante
per la storia medievale.
Dopo l'anno Mille, la città si
ripopolò attorno al castello fatto
costruire dal marchese Alberto
Azzo II d'Este; nel 1405 Este si
sottomise spontaneamente alla
Repubblica Veneziana per sfuggire
al controllo dei padovani e agli
scontri di questi con i veronesi.
9. Este Medievale
Della città dell’epoca non rimane molto; la costruzione più
significativa del tempo che è presente ancora oggi è
sicuramente il Castello Carrarese costituito da grandi torri
maistre e da una poderosa cinta muraria, lunga circa un
chilometro, che abbraccia l'estrema città meridionale dei Colli
Euganei. Questo possente monumento testimonia il ruolo di
primaria importanza che il territorio estense rivestì in epoca
medievale.
Interno delle Mura del Castello.
10. Convenzionalmente la data di fondazione del
Castello per volontà di Alberto Azzo d'Este,
viene fissata al 1056; raggiunse il massimo
splendore con Azzo VI, che lo trasformò in un
importante centro di cultura, grazie anche
all’arrivo di alcuni poeti trovatori dalla
Provenza.
Nel 1249 il castello venne distrutto da
Ezzelino III da Romano, che provvide poi a
restaurarlo, ma nel 1294 i padovani, ormai
padroni incontrastati del territorio, lo
demolirono nuovamente.
La configurazione attuale del castello risale al
1339, anno in cui Ubertino da Carrara,
signore di Padova, decise di riedificarlo nelle
forme che ancor oggi vediamo.
11. Il Castello come
area archeologica
Tra il 1886 e il 1915 l'area interna alle
mura del castello fu oggetto di ben
sette campagne di scavo; questi
avevano lo scopo di dimostrare
l'effettiva esistenza dei resti del
castrum romano e dell'antica dimora
degli estensi, signori feudali di Este,
cresciuti a partire dal X secolo e
distrutti nel XIII. I ritrovamenti furono
lasciati in vista e attrezzati per la
visita, ma furono in seguito
abbandonati al degrado fino ad essere
del tutto dimenticati.
12. Attualmente nel Castello le aree archeologiche medievali
attrezzate per la visita sono due: una nei sotterranei del
museo e una nella sommità della collina dove si trovava il
nucleo del primo castello estense.
Sotterranei del Castello.
13. La rinascita
veneziana
Dopo aver assistito agli scontri tra
padovani e veronesi, Este divenne
territorio della Repubblica Veneziana
nel 1405.
Solo la peste del XVII secolo riuscì a
placare lo sviluppo della città che,
per due secoli, aveva portato arte,
cultura e prosperità economica.
Este divenne la residenza di molte
famiglie appartenenti alla nobiltà
veneziana, che sfruttarono la città
per esercitare influenza e potere
sulla terraferma.
14. La crescita economica e culturale portò ad un periodo di sfarzo
per l'architettura estense, che eccelle nell'ambito religioso, con
la Basilica di S. Maria delle Grazie, ampliata e rinnovata
nell'abside, e nel ramo privato con le ville veneziane Contarini,
Ca' Pesaro, Vigna Contarena e Villa Albrizzi.
Basilica di S. Maria delle Grazie. Complesso di S. Maria delle Grarie.
15. Oltre alla cinta muraria, che circonda il centro storico, il
Canale Bisatto diventa la via principale di comunica-
zione e commercio con la laguna veneta, sempre più
interessata a conquistare la terraferma.
16. L‘arte della
ceramica
La fioritura culturale del-
l'epoca esalta l'arte delle
ceramiche che vive il suo
momento di massimo splen-
dore creativo.
Il Canale Bisatto garantisce
l'arrivo di materie prime, di
legname per i forni e un
mercato esteso fino alla
laguna.
Ceramica moderna estense.
17. Villa Albrizzi
Villa Albrizzi è composta dalla Villa, dalla Barchessa, dal Padiglione
delle feste e dal parco ottocentesco. La villa ed il Parco, tutt’ora
abitati dalla famiglia, sono il risultato di una stratificazione di stili
e gusti che si sono succeduti dal ‘600 fino ad oggi.
Villa Albrizzi.
18. Carlo e Bartolomeo Zenobio, due fratelli di un’antica famiglia
veneziana acquistarono la proprietà nel 1666, restaurarono la Villa e
costruirono la Barchessa. Nel 1783, Alba Zenobio sposò Giovanni
Battista Albrizzi. A metà del XVIII secolo la famiglia Albrizzi ha
modificato il giardino arricchendolo di ulteriori elementi ispirati
ai giardini della Gran Bretagna e della Francia.
19. Este del
‘600 e ‘700
Accanto ad una decisa crescita
demografica ed economica di Este nel
corso del secolo XVI ed all’aprirsi delle
nuove opportunità indotte dalle
bonifiche, si assiste al differenziarsi di
un più ristretto numero di famiglie.
La città dopo la terribile esperienza
della peste del 1630, aveva ripreso il
suo sviluppo, anche urbanistico.
Inoltre, alla metà del secolo XVII
inoltrò la sua prima richiesta per
ottenere il titolo di “Città”. Però la
supplica non venne accolta dal
governo veneziano.
20. Agli inizi del secolo la piazza, cuore della città, era stata
lastricata; nel 1639 era sorta una nuova chiesa, quella della
Beata Vergine della Salute. Inoltre, nel castello, vi era
inserito il grande palazzo dei Mocenigo e la Vigna
Contarena, cioè la villa dei Contarini, i quali erano posti
nella sommità di un colle.
Villa Contarini. Chiesa della Beata Vergine della Salute.
21. La costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1639 e fu ripresa nel
1640, per un crollo sopraggiunto. L’edificio, a pianta
ottagonale, presenta una grande ricchezza di decorazioni
pittoriche, commissionate a illustri artisti, tra i quali Antonio
Zanchi, autore di tre tele di grande spicco: la Presentazione di
Maria al tempio, lo Sposalizio della Vergine e l’Annunciazione.
Chiesa della Beata Vergine della Salute, interno a pianta ottagonale.
22. La ceramica
di Este
Le ceramiche di Este sono uniche al
mondo per fattura, materiali e lavora-
zione, eseguita a mano ancora oggi.
La produzione della ceramica è conti-
nuata pressoché ininterrottamente
dalla preistoria a oggi, come docu-
mentano i manufatti conservati al
Museo Nazionale Atestino, che esem-
plificano i diversi livelli di evoluzione
del gusto e della tecnica.
Dopo la battuta d’arresto medioevale,
la manifattura riprende slancio nel
Settecento.
23. La torre attuale è databile alla fine del
XVII secolo e sorge sul luogo della
precedente porta, andata distrutta. Vi è
collocato un orologio. Ad otto metri
d’altezza si trova, infatti, un primo
locale contenente due blocchi di
trachite, un tempo usati come
contrappesi per l’orologio; a dodici
metri è collocato l’antico locale “delle
aste e dei giunti”. Infine, ad un’altezza
di venti metri circa, troviamo la cella
campanaria, che contiene la struttura
di sostegno della campana bronzea
fusa nel 1637.
Torre Civica di Porta Vecchia
Torre Civica di Porta Vecchia.
24. Este
ottocentesca e
la rivoluzione
culturale
Nella seconda metà dell’800,
Este viene arricchita dall’istitu-
zione di un centro culturale: il
Gabinetto di Lettura.
Dopo l'annessione al Regno
d'Italia, il Gabinetto assume
una marcata ideologia liberale
e nazionale, con sostanziose
sfumature anticlericali, che la
Chiesa cerca subito di
contrastare istituendo il
Circolo San Prosdocimo.
26. ’900 e primo dopoguerra
In quel periodo la Rappresentanza si trovò ad affrontare il
problema della precarietà delle condizioni statiche della sede
dovuta ad allarmanti lesioni sui muri maestri, su pilastri e archi
del sottoportico. La situazione indusse il sindaco dell'epoca ad
emanare un'ordinanza che impose lo sgombero di alcuni
ambienti: i libri finirono pertanto per essere sigillati in casse
dove restarono per molti anni senza che i soci e gli stessi
amministratori se ne dolessero più di tanto..
27. Secondo dopoguerra
52,01%
47,99%
Referendum 1946 PADOVA
MONARCHIA
REPUBBLICA
179.077 voti
165.224 voti
Durante la Seconda guerra mondiale la città ospitò le
truppe tedesche, le quali si scontrarono contro i partigiani
e le truppe degli Alleati. Vennero deportati dalla cittadina
persone di religione ebraica. Nel 1943 Este fece parte della
Repubblica sociale italiana. Il 28 aprile 1945 le truppe
Alleate entrarono in città. Nel 1946 Este diviene parte della
neonata Repubblica italiana.
28. Villa Kunkler a Este, ex convento dei
frati Cappuccini, e oggi della famiglia
Piccioni, è conosciuta come Villa
Byron, in onore al famoso poeta
inglese George Gordon Byron che vi
ha soggiornato. Ma non fu l’unico
ospite a dimorarci: la villa fu infatti
abitata per un periodo, tra il 1817 e il
1818, da Percy Bysshe Shelley. Una
lapide murata accanto all’ingresso
ricorda il soggiorno di Shelley che qui
scrisse “Giuliano e Maddalao”, il
primo atto del dramma lirico
“Prometeo liberato” e il poemetto
“Versi scritti fra i Colli Euganei”.
Villa Kunkler
Foto di Casaro M.: Villa Kunkler.
29. Villa Kunkler ha la disposizione dei volumi a “U”, attorno ad
una corte. Gli ingressi al complesso sono tre ed immettono
in aree differenti per funzione. Il principale è aperto al
termine di una breve scalinata: immette nella zona di
rappresentanza dell’immobile, con atrio, salotti, biblioteca e
vestibolo con colonne. Molto bello il parco che la circonda.
Foto di Casaro M.: Villa Kunkler.
30. Ideato e realizzato dagli studenti:
1 Alberto Cazzoli, Enrico Contadin, Nicholas Sinigaglia
2 Luca Busato, Giulia Giuffrida, Mirko Pretato, Sara Zitoune.
3 Antonio Bego, Mattia Brandolese, Mattia Cerato, Angelo Ongaro.
4 Marco Albertin, Mauro Bonato, Mattia Fongaro, Damiano Temporin.
5 Anissa Ballshkashi, Michael Casaro, Davide Crivellaro, Chiara Magarotto, Giacomo Rizzo.
Promosso da
nell’ambito del concorso Il Veneto PER Me
Musica: “Heartbreaking” Kevin MacLe; http://incompeteh.com