It's my life: immaginare il futuro nell'ex Lanificio Sella
Ecomuseo civiltà montanara di Bagneri - Museo Antonio Bertola di Muzzano
1. | 27GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2019 | Eco di Biella VIAGGIO NEGLI ECOMUSEI BIELLESI
ECOMUSEO DELLA CIVILTÀ MONTANARA DI BAGNERI/14
Castagne, legno e sculture
Il piccolo borgo apre le porte
C
ps1 Non è propria-
mente facile arrivare
a Bagneri, piccola
frazione di Muzzano nel cuo-
re della Valle Elvo, abbarbi-
cataa900metrisulcostonetra
il torrente Janca e l’Elvo. Ep-
pure per secoli il borgo è stato
abitatotuttol’annodaipastori
e dalle loro famiglie, arrivan-
do nell’Ottocento a contare
oltre trecento abitanti, tanto
che dal 1837 ottenne perfino
una parrocchia, con un par-
roco residente.
Poi, nel dopoguerra, il pro-
gressivo abbandono: oggi Ba-
gneri conta 25 abitanti - per lo
più residenti nelle cascine cir-
costanti - che aumentano un
po’ d’estate, con i margari che
salgono nei soprastanti alpeg-
gi delle Salvine.
Ma inaspettatamente, quan-
do ci si arriva, il piccolo paese
appare vivo e vegeto - voci,
risa, baite aperte, grida e gio-
chi di bambini - e riserva al
visitatore numerose sorprese,
grazieallediverserealtàchelo
animano.
C’è innanzitutto la presenza
assidua degli scout di Biella,
coinvolti già negli negli anni
‘70 dal parroco Giovanni Bo-
nelli; a loro si affianca nel
1994 l’associazione Amici di
Bagneri,chepromuoveinizia-
tive di salvaguardia ambien-
tale e del territorio, anima-
zione culturale, volontariato
sociale, e che gestisce la casa
scoutelaexcasaparrocchiale,
utilizzata per l’accoglienza e
l’ospitalità di gruppi giovani-
li.
C’è poi il Cai di Biella, pre-
sente con la sua baita nell’ex
scuola elementare. E poi,
sempre per iniziativa degli
Amici di Bagneri, il borgo è
parte dell’Ecomuseo della
Valle Elvo e Serra, e aderisce
alla Rete Museale Biellese.
E in effetti tutta Bagneri è un
piccolo ecomuseo. C’è la ri-
costruzione della vecchia aula
scolastica, attiva fino al 1987,
con gli oggetti e le testimo-
nianze degli ex allievi e in-
segnanti. C’è falegnameria
del Barba Clement, una bot-
tega di inizio ‘900 ricca di at-
trezzi originali e manufatti, e
la Casa dell’Arcangelo, abi-
tata fino agli anni ‘70 dalla
famiglia del falegname. C’è la
gràa (una seconda, la Gràa ‘d
l’Aurelia, si trova sul sentiero
sopra il borgo) dove genera-
zioni di abitanti hanno fatto
seccare le castagne per con-
servarle durante l’inverno - e
dove ogni anno tuttora si svol-
ge la festa della battitura - e c’è
la Sala del castagno, con og-
getti e pannelli illustrativi le-
gatiallacoltura(eallacultura)
del castagno.
E poi ci sono le opere del San-
drun, disseminate nel borgo
ad opera di un gruppo di so-
stenitori dell’artista di Sorde-
volo: a partire dalla celebre
Madonna del Piumin, che nel
2000èstatarealizzatainbron-
zo - non era mai arrivata alla
fusione - con il contributo del-
la Fondazione Crb e collocata
in una radura nel bosco, ap-
pena sopra la chiesa.
Per merito di questa vivace
rete di volontariato, il borgo è
rinato. Grazie anche alla do-
nazione di alcune proprietà
inutilizzate, l’Associazione
Amici di Bagneri ha ripristi-
nato baite, tetti, sentieri, ri-
pulito boschi e prati, recupe-
ratoidannidellefrequentifra-
ne, allestito le cellule ecomu-
seali. E rivolge grande atten-
zione anche agli aspetti ‘re-
lazionali’, occupandosi di ac-
cogliereivisitatori,farvisitare
il borgo, organizzare feste e
iniziative: «Chi passa da qui la
domenica - dicono - sa bene
che le porte della casa sono
aperte, che attorno al tavolo si
chiacchiera,echesifainfretta
ad aggiungere un piatto a ta-
vola o a mettere su il caffé...».
E ad aprire la sua casa ai vi-
sitatori da qualche tempo c’è
anche Cecilia Martin Birsa,
scultrice di Muzzano, allieva
di Placido Castaldi, che da
qualche anno ha scelto di vi-
vere e lavorare proprio quas-
sù, realizzando le sue opere
con le variegate - e durissime -
pietredelvicinotorrenteElvo:
«Le pietre di montagna che io
scolpisco - racconta - sono
molto più antiche e dure del
marmo, non si possono pla-
smare ma solo ascoltare: sono
loro stesse a suggerirmi la for-
ma che devo dargli».
l Simona Perolo
IL BORGO DI BAGNERI Una veduta del villaggio nel cuore
della Valle Elvo. A sinistra l’ecomuseo della Civiltà montanara
A Torino c’è una via che porta il suo
nome, a ricordare la sua influenza sul-
l’architettura barocca della città; ma
nel Biellese, sua terra di origine, sa-
rebbe del tutto sconosciuto, se l’anno
scorso Muzzano non gli avesse de-
dicato un piccolo museo.
Antonio Bertola nasce a Muzzano nel
1647, da famiglia benestante; si laurea
in legge, per poi appassionarsi agli stu-
di di matematica e ingegneria e ini-
ziare una brillante carriera a Torino,
tanto da diventare uno dei progettisti
di fiducia dei Savoia. Di lui restano
infatti, un po’ in tutto il Piemonte,
numerose opere e progetti, a partire
dall’architettura civile e religiosa: in
particolare realizza, nella cappella del
Santo Sudario nel Duomo di Torino, il
pavimento e l’altare centrale che nel
1694 accoglie la Sindone: uno sce-
nografico altare barocco, purtroppo
devastato dall’incendio del 1997 e tut-
tora in attesa di restauro.
Ma Bertola è soprattutto ingegnere
militare: progetta o amplia numerose
fortificazioni,comelaCittadelladiTo-
rino - dove nel 1706 è nominato “Capo
degli ingegneri per la difesa della Cit-
tà” - i forti di Rivoli, Demonte, di Ivrea
(mai realizzata), della Brunetta a Susa
(poi distrutto da Napoleone) o lo spet-
tacolare forte di Fenestrelle, poi por-
tato avanti dal figlio adottivo Ignazio,
che seguirà le sue orme.
Ma della vita privata di Antonio Ber-
tola non si sa quasi nulla e anche la sua
morte - nel 1719 a Muzzano - sembra
non avere lasciato tracce. Per recu-
perarle, riannodando i fili che dalle sue
opere si diramano sul territorio, è nata
l’anno scorso - con il contributo della
Compagnia di San Paolo - la cellula
ecomuseale di Muzzano: qui - in una
sala della Casa Comunale e nell’at-
tigua chiesa della Confraternita del
Rosario - Margherita, operatrice eco-
museale e web designer, racconta le
storie che si dipanano attorno alla fi-
gura dell’ingegner Bertola, rimandan-
doci i tanti volti del Piemonte del Sei-
cento.
E uno di questi fili collega Muzzano
ad un altro paesino biellese, Sagliano:
infatti proprio nella Cittadella di To-
rino, al cui ampliamento l’ingegner
Bertola lavorava in quegli anni, il 30
agosto 1706 Pietro Micca cercò di
bloccare i soldati francesi con l’esplo-
sione che gli costò la vita.
l S.P.
SCHEDA
ALBUM DALL’ECOMUSEO
Bagneri,baiteconsorprese
Nelle foto da sinistra: la falegnameria
del Barba Clement; la scultrice Cecilia
Martin Birsa, che da qualche anno ha
scelto di vivere e lavorare a Bagneri; la
Madonna del Piumin del Sandrun vo-
luta qui dall’associazione e dal foto-
grafo Gianfranco Bini.
INFO PRATICHE
DOVE: Frazione Bagneri,
Muzzano
COME ARRIVARE: Salendo
verso il Santuario di Graglia,
si imbocca sulla destra una
lunga strada bianca; in cima,
si lascia l’auto e si sale (5 mi-
nuti) lungo la mulattiera che
porta al borgo; dal Traccioli-
no, al km 10 (dopo il ponte
sull’Elvo), un breve sentiero
scende fino al borgo
QUANDO: fino al 13 ottobre,
tutte le domeniche e Ferra-
gosto 14.30-18.30, visite gui-
date gratuite degli operatori
della Rete Museale; i volonta-
ri dell’associazione Amici di
Bagneri sono comunque sul
posto ogni domenica
CONTATTI: Casa parrocchiale
di Bagneri 015 2562520 - 339
6881717 - info@bagneri.it -
www.bagneri.it - Facebook:
Borgo e Parrocchia di Bagneri
ANTONIO BERTOLA INGEGNERE MILITARE/15
L’ingegneredeiSavoiatornaaMuzzano
VITA MISTERIOSA AntonioBertolaha
accesolafantasiadeiragazzidellascuola
mediadiGragliachehannocreatouna
veraepropriagraphicnovel.L’altaredella
SindonenelDuomodiTorino,primae
dopol’incendiodel1997,e,sopra,nelli-
broafumettideiragazzidellamedia
SCHEDA
INFO PRATICHE
DOVE: Piazza Parrocchiale 1, Muzza-
no (nella Casa Comunale)
QUANDO: fino al 13 ottobre, tutte le
domeniche e Ferragosto 14.30-18.30
o su appuntamento, ingresso libero
CONTATTI: Sindaco Roberto Favario
339-6888828
WEB: www.comune.muzzano.bi.it,
Facebook: Ecomuseo Antonio Bertola
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