1. Progettare l’intervento socio-sanitario
Significa avere un obbiettivo, un fine, uno scopo…
Le fasi logiche della progettazione sono:
1. Conoscenza del soggetto/utente/persona/cliente
2. Analisi del problema/situazione: analisi dei bisogni del destinatario
3. Analisi del contesto (la rete: relazioni – famiglia, amici, parenti, interessi, valori, cultura,
servizi, ecc..): analizzare risorse e vincoli
4. Definizione degli obbiettivi e dei mezzi per raggiungerlo: risorse e tempo a disposizione
5. Scelta degli interventi: metodi e tecniche utilizzate, costi e compiti reciproci
6. Verifica: sempre in itinere e mai solo alla fine
7. Valutazione: quali risultati abbiamo raggiunto rispetto a quanto ci siamo preposti?
2. Conoscenza del soggetto
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Strumento principale: colloquio e/o visita domiciliare
Sono due modalità molto diverse:
- nel colloquio in genere l’asimmetria tra
professionista e chi chiede aiuto è più marcata,
l’incontro è formale, occorre gestire il setting che è
quasi totalmente sotto il controllo del
professionista
- Nella visita domiciliare tutte le circostanze
concorrono a ribaltare la dinamica: l’utente è nel
suo contesto familiare, si trova a suo agio e
padrone della situazione e potrebbe voler
condurre l’incontro (mentre con il rispetto dovuto
l’incontro con l’utente va gestito dal professionista)
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• Entrambe le tecniche operative si basano su:
• Saper ascoltare
• Saper dialogare
• Gestire le distanze
• Evitare difficolta nella comunicazione
• Essere in grado di analizzare il contesto
• Apprendere dagli errori = Umiltà
3. Analisi del problema/situazione: analisi dei bisogni
del destinatario
• Raccolta di tutti i dati oggettivi e soggettivi. Non si parte mai da zero
ma guidati sia dalle conoscenze su un determinato problema (per
come si apprende dalla letteratura scientifica di settore: sociologia,
psicologia, antropologia, statistiche, ecc), sia dall’intuizione, dalla
capacità teorica, dalla sensibilità …
• Il bisogno va decodificato, significa non fermarsi a ciò che viene
richiesto dall’utente ma capire se, per esempio, c’è una catena di
problemi o cause che lo generano; in genere il bisogno manifestato (la
richiesta) è il sintomo della disarticolazione di un equilibrio perduto o
mai raggiunto [teoria dei sistemi]
4. Analisi del contesto: analizzare risorse e vincoli
• Analizzare il contesto significa analizzare il soggetto e la sua rete
(cultura, valori, rapporti, legami, conflitti, ecc)
• In questo modo iniziamo a capire quali sono le risorse su cui poter
contare per intervenire e progettare con l’utente un miglioramento
della sua situazione
• Allo stesso modo possiamo vedere i vincoli, cioè i limiti che
ostacolano o ostacoleranno tale miglioramento.
5. Definizione degli obbiettivi e dei mezzi per
raggiungerlo: risorse e tempo a disposizione
• Una volta chiara la situazione, il contesto, e il soggetto e i suoi rapporti,
verrà naturale porsi assieme all’utente degli obbiettivi e cercare i mezzi per
raggiungerli, individuare le risorse e il tempo a disposizione.
• Differenza tra obbiettivo e scopo.
Scopo e obiettivo sono spesso utilizzati correttamente come sinonimi, ma tra
i due termini intercorre in realtà una differenza anche se principalmente
concettuale. Solitamente lo scopo ha un significato più generale e profondo
rispetto all’obiettivo e non è facilmente misurabile o definibile in termini
quantitativi. Al contrario, un obiettivo si riferisce ad azioni precise, che
tendono al raggiungimento di un risultato ben definito e misurabile. Spesso
la finalità generale dello scopo può essere composta da più obiettivi specifici.
6. Scelta degli interventi: metodi e tecniche
utilizzate, costi e compiti reciproci
• Gli interventi sono ciò che di fattivo facciamo assieme all’utente/cliente.
• A seconda del contesto operativo anche l’intervento può assumere diverse
forme:
• Intervento socio educativo
• Intervento di assistenza domiciliare
• Intervento di protezione minori
• Intervento per gli immigrati
• Intervento di reinserimento sociale
• Intervento …. Ecc.
• Capire che intervento stiamo attuando ci permette di scegliere anche le tecniche e i
metodi da utilizzare, capire i costi delle operazioni e i compiti reciproci
7. Verifica e valutazione
Verifica
• Bisogna sempre verificare
l’andamento dell’intervento, il
grado di impegno e di adesione
al progetto dell’utente;
individuare eventuali difficoltà e
soprattutto i nostri errori, le
nostre considerazioni, se stiamo
facendo il massimo per aiutare
la persona a migliorare la sua
situazione!
Valutazione
• La valutazione è il giudizio che
diamo come professionisti
sull’andamento del progetto e
dei singoli accadimenti,
impegno, lavoro, ecc..