1. L’AZIONE DI GESÙ PER LA PREGHIERA
Il Signore ci insegnò che la preghiera è allo stesso tempo una richiesta e una relazione tra
ogni persona con il Padre Celeste 1
con il Quale si deve parlare e ascoltare 2
. Con i Suoi
insegnamenti il Signore sconvolse la concezione ebraica della preghiera e la svincolò dal Tempio.
In tal modo ci insegnò che l’unico rapporto che conta è quello che l’uomo deve tenere con il suo
Dio. La considerazione degli altri uomini è ininfluente nella vita spirituale, perché la vita dell’uomo,
sia fisica che spirituale dipende essenzialmente da Dio e da come ci si relaziona con Lui.
In Matteo 6, 5-6 si riferisce che il Signore disse: “ …E quando pregate, non fate come gli ipocriti
che si mettono a pregare nelle sinagoghe o agli angoli delle piazze per farsi vedere dalla gente. Vi
assicuro che questa è l’unica ricompensa. Tu invece, quando vuoi pregare, entra in camera tua e
chiudi la porta. Poi, prega Dio, presente anche in quel luogo nascosto. E Dio tuo Padre, che vede
anche ciò che è nascosto, ti darà la ricompensa “. (Nostra nota: E’ importante comprendere la
Realtà sottintesa dalle parole che Dio << vede anche ciò che è nascosto >>. Ciò si deve alla
Realtà dello Spirito, onnipresente 3
nell’universo e nelle creature, già resa nota nel Deuteronomio
4
e confermata dal Corano 5
e dalla Rivelazione di Findhorn 6
.
In Matteo 6, 7-14, si riferisce che il Signore disse ( Si veda anche Luca 11, 2-4): “Quando pregate,
non usate tante parole come fanno i pagani: essi pensano che a furia di parlare Dio finirà per
ascoltarli. Voi non fate come loro, perché Dio, vostro Padre, sa di che cosa avete bisogno, prima
ancora che voi glielo chiediate. Dunque pregate così: Padre nostro che sei in cielo, fa che tutti ti
riconoscano come Dio, che il tuo regno venga, che la tua volontà si compia in terra come in cielo.
Dacci oggi il nostro pane necessario. Perdona le nostre offese come noi perdoniamo a chi ci ha
offeso. Fa che non cadiamo nella tentazione, ma liberaci dal maligno”.
Dopodiché il Signore Gesù ci spiegò implicitamente che la vita è regolata dalla legge di
causa ad effetto ( o karmica 7
) 8
:
” Perché se voi perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è in cielo perdonerà anche a
Voi. Ma se non perdonerete agli altri il male che hanno fatto, neppure il Padre vostro perdonerà le
Vostre colpe”.
Nostra nota: Gesù ci spiegò il rapporto tra il perdono del Padre e quello dell’uomo: “Se voi infatti
perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche voi; ma se voi non
perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. 9
E ancora: “Tutto
1
Giovanni, capitolo 17
2
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Gennaio, Amrita
3
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 Marzo e del 29 Maggio, Amrita
4
Deuteronomio 30, 11 - 14
5
Il Corano, trad. L. Bonelli, sura L 15, U. Hoepli
6
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 23 Gennaio, Amrita
7
Cerchio Firenze 77, Le grandi Verità ricercate dall’ uomo, pagina 49, Mediterranee
8
Cerchio Firenze 77,Dizionario del Cerchio, pagine 157/158, Mediterranee
9
Matteo 6, 14-15
1
2. quanto volete che gli uomini facciano a noi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i
Profeti 10
”.
Con questi due insegnamenti Gesù fece una sintesi di tutto ciò che fu insegnato nel
Pentateuco e dai Profeti; in pratica un intero grosso libro sintetizzato in due frasi. Ed è anche
giusto e logico che sia così: infatti, come si fa a pretendere di essere perdonati dal Padre Celeste
se non siamo capaci di perdonare gli altri. E ancora: come possiamo aspettarci che gli altri siano
buoni con noi se siamo maldicenti, egoisti, maleducati, cattivi e via e via 11
.
Noi ripetiamo spesso nel Pater : “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori”; ma non so se ci rendiamo conto che dicendoGli così Gli chiediamo di fare giustizia
applicando la legge di causa ad effetto o karmica o del taglione. Dopo aver recitato il Pater Noster,
dovremmo riflettere sulla reale portata di questa delega al Padre. Dovrebbero rifletterci
specialmente coloro che perdonano con difficoltà o non sanno perdonare. E anche coloro che
spesso dicono “perdono, ma non dimentico”; tutti costoro dovrebbero rifletterci bene perché chi
perdona veramente dimentica le offese ricevute. Per non dire di coloro che ingigantiscono “i debiti”
altrui come le offese vere o presunte tali (perché la categoria dei nostri debiti è vasta e multiforme)
e ignorano i loro comportamenti inopportuni, offensivi o scorretti dimenticandosi anche il precetto
che ho sopra citato, che ha fondamentale importanza: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano
a voi, anche voi fatelo a loro ”. Quest’ultimo insegnamento può esser visto anche sotto l’aspetto
dell’energie, delle cause e degli effetti: le energie buone che emaniamo ci ritornano e altrettanto
succede con quelle cattive. Per quanto riguarda le cause ad effetti si può dire che ad ogni nostra
azione corrisponde un effetto di uguale specie. Perciò se le nostre azioni sono buone l’effetto sarà
buono, e indurrà l’altro a fare altrettanto quando avrà un rapporto con noi. E viceversa se la nostra
azione è cattiva. E Gesù aggiunse: “questa è la Legge”. E io, infinitamente e più modestamente,
aggiungo il resto: I Profeti ce l’hanno ripetuto ... ascoltiamoli.
In Occidente non si riflette abbastanza sulla legge di causa ad effetto, del taglione o del
contrappasso (che gli orientali chiamano legge del karma); eppure tutta la vita è improntata a
questo rapporto di azione-reazione 12
che opera insieme alla legge della reincarnazione 13
!
“Anche il mal di pancia del goloso” è un effetto della legge del contrappasso o di causa ad
effetto, perché il dolor di pancia dipende dall’eccessivo mangiare. Sono persuaso, anche per belle
letture che ho fatto, che tutte le malattie dipendono dai nostri errori e/o peccati e hanno il fine di
farceli comprendere e quindi di farci crescere in coscienza. Ma questo è un argomento molto vasto
e complesso, che non si può trattare in questo scritto riguardante la preghiera 14
.
10
Matteo 7, 12
11
Matteo 7, 12
12
Cerchio Firenze, Le grandi verità ricercate dagli uomini, pagina 49, Mediterranee
13
Jakob Lorber, Il Signore parla 184, Armenia ; Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 238, Mediterranee ;
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi 29 Maggio, dell’11 Novembre e del 24 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze
77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione ), Mediterranee
14
T. Dethlefsen, Malattia e destino, Mediterranee
2
3. In Matteo 7, 7-11, si riferisce che il Signore disse ( Si veda anche Luca 11, 9-13 ): “ Chiedete e
riceverete. Cercate e troverete. Bussate e la porta vi sarà aperta. Perché chiunque chiede riceve,
chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto”. ( siamo in presenza di un’apertura di credito illimitata,
tranne che per il limite dell’egoismo ).
In Matteo 11, 25-27, si riferisce che il Signore disse ( Si veda anche Luca 10, 21-22): “… Ti
ringrazio, Padre, Signore del cielo e della terra. Ti ringrazio perché hai nascosto queste cose ai
grandi e ai sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli ( Nostra nota: Gesù ci insegna ad essere
grati al Padre per tutto )…..Si, Padre, così tu hai voluto. E disse ancora: Il Padre ha messo tutto
nelle mie mani. Nessuno conosce il Figlio, se non il Padre. Nessuno conosce il Padre, se non il
Figlio e quelli ai quali il Figlio lo fa conoscere “.
In Matteo 14, 15-23 si riferisce ( si veda anche Marco 6, 30-46 ; Luca 9, 10-17 e Giovanni 6, 1-13):
“ … Verso sera i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: E’ gia tardi e questo luogo è isolato.
Lascia andare la gente in modo che possa comprare da mangiare nei villaggi. Ma Gesù disse loro:
non hanno bisogno di andar via: dategli voi qualcosa da mangiare. Essi gli risposero: Ma noi
abbiamo soltanto cinque pani e due pesci. E Gesù disse: portateli qui a me. Allora Gesù ordinò di
far sedere la folla sull’erba. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo e disse la
preghiera di benedizione. Poi spezzò i pani e li diede ai discepoli; e i discepoli alla folla. Tutti
mangiarono e ne ebbero abbastanza. Alla fine raccolsero i pezzi avanzati e ne riempirono dodici
ceste. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i
bambini. Subito dopo Gesù ordinò ai discepoli di salire in barca e di andare sull’altra riva del lago
senza di lui. Egli intanto avrebbe rimandato a casa la gente. Dopo averla rimandata salì da solo
sul monte a pregare “ ( nostra nota: quasi certamente durante la preghiera il Cristo ringraziò il
Padre per la moltiplicazione dei pani e dei pesci ).
In Matteo 18, 19-20 ( Si veda anche Giovanni 15, 7.16) si riferisce che il Signore disse: “E ancora
vi assicuro che se due di voi, in terra, si troveranno d’accordo su quel che devono fare e
chiederanno aiuto nella preghiera, il Padre mio che è in cielo glielo concederà. Perché, se due o
tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro “. Nostra nota: Questa
affermazione del Cristo, dichiara implicitamente una delle proprietà dello Spirito: l’onnipresenza,
per cui basta un’invocazione del nome di Gesù per averlo presente e per chiedere aiuto nella
preghiera al Padre Suo e ottenerlo.
In Matteo 26, 36-44 ( si veda anche Marco 14, 32-42 e Luca 22, 39-46) si riferisce: “Intanto Gesù
arrivò con i discepoli in un luogo detto Getsèmani. Egli disse: Restate qui mentre io vado a
pregare. Si fece accompagnare da Pietro e dai due figli di Zebedèo. Poi incominciò ad essere
triste e angosciato. Allora disse ai tre discepoli: Una tristezza mortale mi opprime. Fermatevi qui e
restate svegli con me. Andò un pò avanti, si gettò con la faccia a terra e si mise a pregare. Diceva:
Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice di dolore! Però non si faccia come voglio
io, ma come vuoi tu. Poi tornò indietro verso i discepoli, ma trovò che dormivano. Allora disse a
Pietro: Così non avete potuto vegliare con me nemmeno un’ora? State svegli e pregate per
3
4. resistere nel momento della prova; perché la volontà è pronta, ma la debolezza è grande. Per la
seconda volta andò a pregare e disse: Padre mio, se proprio devo bere questo calice di dolore, sia
fatta la tua volontà. Poi ritornò dai discepoli e li trovò ancora che dormivano: non riuscivano a
tenere gli occhi aperti. Per la terza volta Gesù si allontanò e andò a pregare ripetendo le stesse
parole. Poi tornò verso i discepoli e disse: Ma come, voi ancora dormite e riposate? Ecco, il
momento è ormai vicino. Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani dei suoi nemici.
Alzatevi, andiamo! Sta arrivando quello che mi tradisce. ( Nostra nota: la fede nel Padre di Gesù
anche nell’ora della prova mortale fu grande ).
In Marco 1,35 ( si veda anche Luca 4, 42 ) si riferisce: “ Il giorno dopo Gesù si alzò molto presto,
quando ancora era notte fonda, e uscì fuori. Se ne andò in un luogo isolato, e là si mise a
pregare”.
In Marco 11, 22 – 25 ( si veda anche Matteo 21, 21-22) si riferisce:” …Abbiate fede in Dio! Io vi
assicuro che uno potrebbe anche dire a questa montagna: sollevati e buttati nel mare! Se nel suo
cuore egli non ha dubbi, ma crede che accadrà quel che dice, state certi che gli accadrà
veramente. Perciò vi dico: tutto quello che domanderete nella preghiera, abbiate fiducia di
ottenerlo e vi sarà dato “.
In Luca 3, 21-22 ( si veda anche Matteo 3, 13-17 e Marco 1, 9-11) si riferisce: “Intanto tutta la
gente si faceva battezzare. Anche Gesù si faceva battezzare e mentre pregava, il cielo si aprì. Lo
Spirito Santo discese sopra di lui in modo visibile come se fosse una colomba, e una voce allora
venne dal cielo:<< Tu sei il Figlio mio, che io amo, Io ti ho mandato >>.
In Luca 5, 15-16 si riferisce: “ “…la gente parlava sempre più spesso di Gesù, e molta folla si
radunava per ascoltarlo e per essere guarita dalle malattie. Ma Gesù si ritirava in luoghi isolati per
pregare “. Nostra nota: Per quanto la Missione del Cristo diventasse sempre più gravosa perché la
gente lo cercava continuamente, il Signore si riservava sempre un tempo per pregare e trovava
sempre un luogo solitario per farlo in tranquillità. Anche di questo i discepoli devono tener conto.
In Luca 6, 12-16 ( si veda anche Matteo 10, 1-4 e Marco 3, 13-19) si riferisce: “ In quei giorni Gesù
andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. “Quando fu giorno radunò i suoi
discepoli: ne scelse dodici e diede loro il nome di apostoli: Simone, che Gesù chiamò Pietro, e suo
fratello Andrea. Giacomo e Giovanni; Filippo e Bartolomeo; Matteo e Tommaso; Giacomo, figlio di
Alfeo e Simone, che era del partito degli zeloti; Giuda figlio di Giacomo, e Giuda Iscariota che poi
fu il traditore di Gesù “.
In Luca 9, 18-20 ( si veda anche Matteo 16, 13-19 e Marco, 8,27-28) si riferisce:” Un giorno Gesù
si trovava in un luogo isolato per pregare. I suoi discepoli lo raggiunsero ed egli chiese loro: Chi
sono io secondo la gente? Essi risposero: alcuni dicono che sei Giovanni il Battezzatore; altri
invece dicono che sei il profeta Elia; altri ancora dicono che tu sei uno degli antichi profeti tornato
in vita. Gesù riprese: e voi che dite? Chi sono io? Pietro rispose: Tu sei il Messia, il Cristo
promesso da Dio.
4
5. In Luca 9, 28-36 ( si veda anche Matteo 17, 1 – 8 e Marco 9, 2-8 ) si riferisce: “Circa otto giorni
dopo questi discorsi, Gesù prese con se tre discepoli, Pietro, Giovanni e Giacomo e salì su un
monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e il suo vestito diventò candido e
sfolgorante. Poi si videro due uomini avvolti di uno splendore celeste: erano Mosè ed Elia.
Parlavano con Gesù del suo destino che doveva compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi
compagni erano oppressi dal sonno, ma riuscirono a restare svegli e videro la gloria di Gesù e i
due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da Gesù, Pietro gli disse: Maestro, è
bello per noi stare qui. Prepareremo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia. Parlava
così, ma non sapeva quel che diceva. Mentre diceva queste cose venne una nube e li avvolse con
la sua ombra. Vedendosi avvolti dalla nube, i discepoli ebbero paura. Allora dalla nube si fece
sentire una voce: << Questi è il mio Figlio, che io ho scelto: ascoltatelo! >>. Appena la voce
risuonò, i discepoli si accorsero che Gesù era solo….”.
In Luca 11, 1 - 4 ( Si veda anche Matteo 6, 9-15 e 7, 7-11) si riferisce: “Un giorno Gesù andò in un
luogo a pregare. Quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: Signore insegnaci a pregare.
Anche Giovanni lo ha insegnato ai suoi discepoli. Allora Gesù disse: quando pregate dite così: <<
Padre, fa che tutti ti riconoscano come Dio, fa che il tuo regno venga. Dacci ogni giorno il pane
necessario, perdonaci i nostri peccati perché anche noi perdoniamo a chi ci ha offeso, e fa che
non cadiamo in tentazione….>>.
In Luca 11, 5 -13 ( Si veda anche Matteo 7, 7 – 11) si riferisce: “Poi disse loro: supponiamo che
uno di voi abbia un amico e che a mezzanotte vada da lui e gli dica: amico, prestami tre pani
perché è arrivato da me un amico di passaggio e in casa non ho nulla da dargli. Supponiamo pure
che quello all’interno della casa gli risponda: non darmi fastidio: la porta di casa è già chiusa; io e i
miei bambini siamo già a letto. Non posso alzarmi per darti quello che vuoi. Ebbene, io vi dico: se
quel tale non si alzerà a dargli il pane perché gli è amico, lo farà dandogli tutto quello che gli
occorre perché l’altro insiste. Perciò vi dico: chiedete e riceverete! Cercate e troverete! Bussate e
la porta vi sarà aperta. Perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto. Se
vostro figlio vi chiede un pesce, voi gli dareste un serpente ? Oppure se vi chiede un uovo, voi gli
dareste uno scorpione ? Dunque, voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli. A
maggior ragione il Padre, che è in cielo, darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono. ( Nostra
nota: Gesù ci insegna che non ci sono limiti nella preghiera; perciò se si chiederanno cose giuste,
specialmente se di natura spirituale, tutto ci sarà dato nella preghiera, perfino lo Spirito Santo ).
In Luca 18, 1-8 si riferisce: “ Gesù raccontò una parabola per insegnare ai discepoli che bisogna
pregare sempre, senza stancarsi mai. Disse: C’era una volta in una città un giudice che non
rispettava nessuno: né Dio né gli uomini. Nella stessa città viveva anche una vedova. Essa
andava sempre da quel giudice e gli chiedeva: fammi giustizia contro il mio avversario. Per un po’
di tempo il giudice non volle intervenire, ma alla fine pensò: Di Dio non me ne importa niente e
degli uomini non me ne curo: tuttavia farò giustizia a questa vedova perché mi dà ai nervi. Così
non verrà più a stancarmi con le sue richieste. Poi il Signore continuò: Fate bene attenzione a ciò
5
6. che ha detto quel giudice ingiusto. Se fa così lui, volete che Dio non faccia giustizia ai suoi figli che
lo invocano giorno e notte? Tarderà ad aiutarli ? Vi assicuro che Dio farà loro giustizia, e molto
presto ! Ma quando il Figlio dell’uomo tornerà sulla terra troverà ancora la fede ? “.
In Luca 22, 31 – 34 ( si veda Matteo 26, 31-35, Marco 14, 27 – 31 e Giovanni 13, 36-38 ) si
riferisce: “Simone, Simone, ascolta! Satana ha preteso di passarvi al vaglio, come si fa con il
grano per pulirlo. Ma io ho pregato per te, perché tu sappia conservare la tua fede. E tu quando
sarai tornato a me, dà forza ai tuoi fratelli. Allora Pietro gli disse:Signore, con te sono pronto ad
andare anche in prigione e anche alla morte. Ma Gesù rispose: Pietro, ascolta quel che ti dico:
oggi prima che il gallo canti, avrai dichiarato tre volte che non mi conosci “. Nostra nota: il
comportamento di san Pietro e degli altri apostoli, tranne San Giovanni, non ci induca a criticare o
a meravigliarsi, ma a riflettere onestamente sulle nostre debolezze, per comprendere se nel
momento del terrore noi saremmo capaci di imitare san Giovanni, il più giovane degli Apostoli.
In Giovanni 12, 27 - 33 viene riferito:” Gesù disse ancora: sono profondamente turbato. Che devo
fare ? Dire al Padre: fammi evitare questa prova? Ma è proprio per quest’ora che sono venuto.
Padre, glorifica il tuo nome ! Allora una voce disse dal cielo: L’ho glorificato, e lo glorificherò
ancora. La gente sentì e alcuni dissero: E’ un tuono. Altri dicevano: no, è un angelo che gli ha
parlato. Gesù rispose: Quella voce non era per me, ma per voi. Ora comincia il giudizio per questo
mondo: ora il demonio, il capo di questo mondo, sta per essere buttato fuori. E quando sarò
innalzato dalla terra, attirerò a me tutti gli uomini. Gesù diceva: “ quando sarò innalzato “ per far
capire che sarebbe morto su una croce”.
In Giovanni 14, 13-14 viene riferito:” E tutto quello che domanderete nel mio nome, io lo farò,
perché la gloria del Padre sia manifestata nel Figlio. Se mi chiederete qualcosa nel mio nome io lo
farò “.
In Giovanni 16, 19 -24 viene riferito:” Gesù comprese che volevano domandargli spiegazioni e
disse: discutete tra di voi perché ho detto: fra poco non mi vedrete, ma poi, dopo un po’, mi
rivedrete ? Ebbene, io vi assicuro che voi piangerete e vi lamenterete, il mondo invece farà festa.
Voi vi rattristerete, ma poi la vostra tristezza diventerà gioia. Una donna che deve partorire,
quando viene il suo momento, soffre molto. Ma quando il bambino è nato, dimentica le sue
sofferenze per la gioia che è venuta al mondo una creatura. Anche voi ora siete tristi, ma io vi
rivedrò, e voi vi rallegrerete, e nessuno vi toglierà la vostra gioia. Quando quel giorno verrà, non mi
farete più nessuna domanda. Io vi assicuro che il Padre vi darà tutto quello che gli domanderete
nel mio nome. Fino a ora, non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e riceverete, così la
vostra gioia sarà perfetta “.
In Giovanni 17, 1-25 viene riferito: “…Gesù alzò gli occhi al cielo e disse << Padre, l’ora è venuta.
Manifesta la gloria del Figlio, perché il Figlio manifesti la tua gloria. Tu gli hai dato potere sopra tutti
gli uomini, perché tutti quelli che gli hai affidato ricevano la vita eterna. La vita eterna è questo:
conoscere te, l’unico vero Dio, e conoscere colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. Io ho
manifestato la tua gloria sulla terra, portando a termine l’opera che mi avevi affidato. Innalzami ora
6
7. accanto a te, dammi la gloria che avevo accanto a te, prima che il mondo esistesse. Tu mi hai
affidato alcuni uomini, scelti da questo mondo: erano tuoi, e tu li hai affidati a me. Io ho rivelato chi
sei, ed essi hanno messo in pratica la tua parola. Ora sanno che tutto ciò che mi hai dato viene da
te. Anche le parole che tu mi hai dato, io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e hanno
riconosciuto, senza esitare, che io provengo da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io
prego per loro. Non prego per il mondo, ma per quelli che mi hai affidato, perché ti appartengono.
Tutto ciò che è mio appartiene a te, e ciò che è tuo appartiene a me, e la mia gloria si manifesta in
loro. Io non sono più nel mondo, loro invece sì. Io ritorno a te, Padre santo, conserva uniti a te
quelli che mi hai affidati, perché siano una cosa sola con noi. Quando ero con loro, io li
proteggevo. Per questo tu me li hai dati. Io li ho protetti, e nessuno di loro si è perduto, tranne
quello che doveva perdersi, realizzando ciò che la Bibbia aveva predetto. Ma ora io ritorno verso di
te, e dico queste cose mentre sono ancora sulla terra, perché essi abbiano tutta la mia gioia. Io ho
dato la tua parola. Perciò essi non appartengono più al mondo, come io non appartengo al mondo.
E il mondo li odia. Io non ti prego di toglierli dal mondo, ma di proteggerli dal Maligno. Essi non
appartengono al mondo, come io non appartengo al mondo. Fa che appartengano a te mediante
la verità: la tua parola è verità. Tu mi hai mandato nel mondo: così anch’io li ho mandati nel
mondo. E io offro me stesso in sacrificio per loro, perché anch’essi siano veramente consacrati a
te. Io non prego soltanto per questi miei discepoli, ma prego anche per altri, per quelli che
crederanno in me dopo aver ascoltato la loro parola. Fa che siano tutti una cosa sola: come tu,
Padre, sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai
mandato. Io ho dato ad essi la stessa gloria che tu avevi dato a me, perché siano una cosa sola
come noi: io unito a loro e tu unito a me. Così potranno essere perfetti nell’unità, e il mondo potrà
capire che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che dove sono
io siano anche quelli che tu mi hai dato, perché vedano la gloria che tu mi hai dato: infatti tu mi hai
amato ancora prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io
ti ho conosciuto ed essi sanno che tu mi hai mandato . Io ti ho fatto conoscere a loro e ti farò
conoscere ancora; così l’amore che hai per me sarà in loro, e anch’io sarò in loro >>. Nostra nota :
Questa celestiale preghiera è un fulgido esempio di preghiera del cuore fatta dal Signore Gesù;
tutti dovremmo parlare al Padre nostro delle nostre vicende, buone o cattive, come se fosse
accanto a noi, poiché in realtà Egli ci è ancor più vicino, essendo dentro di noi, come sappiamo sin
dai tempi del Deuteronomio 15
.
Citazioni e considerazioni sulla preghiera che confermano gli insegnamenti evangelici:
1. La preghiera è un mezzo di comunicazione con il Regno dei Cieli, perché in noi c’è Dio 16
, “
il Tutto che tutto comprende 17
“; Tutto, quindi è Uno, tutto è all’interno di Dio, che è Spirito
15
Deuteronomio 30, 11- 14
16
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 17 Gennaio, del 28 Febbraio e del 28 Marzo, Amrita
17
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Agosto, Amrita
7
8. 18
; perciò tutto è intorno a noi e tutto è dentro di noi, ma bisogna riconoscerLo e farLo
emergere 19
, mettendolo Dio al primo posto nella nostra vita .
2. Per stabilire la comunione con Dio nel nostro intimo è necessario che lo si riconosca come
Padre e Madre e Gli si parli e si ascolti con fiducia e affetto filiali.
3. “….La preghiera è il cibo dello Spirito, il nutrimento dell’anima, è un profondo bisogno
interiore di ogni anima. Riconosci questo bisogno interiore e soddisfalo 20
“; così ha detto il
Signore Dio a Eileen Caddy della Comunità di Findhorn.
4. La preghiera è un’azione della mente, del cuore e dell’anima se è fatta con fiducia totale; in
tal caso tutto è possibile; sappiamo che con la preghiera fatta con fede si ottiene la
cessazione dei conflitti, la guarigione dalle malattie e qualunque altra cosa, purché non si
abbiano dubbi di poter ottenere ciò che si chiede, senza limiti 21
. La mente, la Coscienza, il
sentimento e l’Anima ( o Scintilla Divina 22
) non fanno parte del mondo fisico, pur essendo
parte dell’uomo, l’essere più complesso del Cosmo; l’intelletto contribuisce con l’Anima e la
Coscienza a fare dell’uomo un essere fatto a immagine e somiglianza di Dio;
5. La preghiera è anche un pensiero e perciò, essendo oltre il piano fisico, è immediatamente
percepita da Dio, se deve essere fatta con fede per essere una preghiera forte 23
.
Il Signore Gesù ci insegnò a essere umili anche nella preghiera con questi esempi:
il fariseo prega in piedi e si esalta. Questo tipo di preghiera non è gradito a Dio;
il pubblicano chiedeva umilmente pietà per i suoi comportamenti errati (peccati);
questo è il modo giusto di pregare “... perché chi si esalta sarà abbassato e chi si
abbassa sarà innalzato 24
.
L’esperienza ci insegna infatti che chi cerca di osservare i Comandamenti non loda se
stesso, perché diventa consapevole delle sue miserie, né si attribuisce meriti perché sa che tutto
quello che fa di buono non compensa nemmeno ciò che ha fatto di cattivo o di meno buono. E in
ogni caso il suo agire è volto a fare il bene per fare il bene, senza nessun altro scopo; perciò non
pensa nemmeno ad esaltarsi. E se per errore si attribuisce un qualche merito, lo Spirito che è in lui
o la sua stessa coscienza gli fanno capire con chiarezza che sta sbagliando.
Appendice all’Azione di Gesù per la preghiera.
( Si veda la pagina seguente a causa dell’impostazione automatica del sistema operativo )
18
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Marzo, Amrita
19
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita
20
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Luglio, Amrita
21
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Febbraio, Amrita
22
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi 16 e del 29 Maggio, Amrita
23
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 Febbraio e del 28 Luglio, Amrita
24
Luca 18, 9-14
8
9. La mente / il pensiero / la coscienza:
La mente o i pensieri nella nostra vita sono molto più importanti di quello che si ritiene, non
soltanto perché ogni uomo si forma la sua mentalità e da questa fa dipendere quasi sempre le sue
azioni, ma anche perché è nella sua mente che nasce e cresce l’io umano, quello che con il suo
egoismo/egocentrismo contrasta sempre la coscienza dell’uomo. La mente è importante anche
perché pensa continuamente. L’Altissimo ha detto che “come l’uomo pensa così egli sarà “. … e
“come pensate così create. Questa è la mia legge. Questo è un principio che deve essere messo
in pratica nella vita quotidiana 25
” .
Si può dire che chi pensa male commette dei peccati, ancorché a livello di pensiero. Gesù
ce lo disse con molta chiarezza: “Avete udito che è stato detto: “Non commettete adulterio”. Ma io
vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso con lei adulterio nel suo
cuore” (mia nota: ovvero nella sua mente, ma a quell’epoca l’interiorità dell’uomo era simbolizzata
soltanto dal cuore) 26
. Nel cuore gli antichi comprendevano anche:
la coscienza è un corpo ultrafisico umano che fa parte del Corpo Mistico di Gesù (la
Coscienza Cosmica) e, tramite Lui, di Dio (la Coscienza Assoluta);
il corpo, anch’esso ultrafisico, delle sensazioni, desideri ed emozioni è il corpo
astrale .
Riprendendo l’argomento della rivoluzione introdotta da Gesù con la preghiera nel rapporto
tra Dio e gli uomini, si può dire che lo cambiò radicalmente facendolo diventare una relazione tra
l’uomo e il suo Dio, relazione svincolata dalla ritualità dei culti, dei tempi e dei luoghi, poiché la
preghiera individuale può farsi ovunque senza regole, luoghi e tempi prefissati. E senza
intermediazioni. Con tale cambiamento il Signore declassò anche l’importanza del Tempio di
Gerusalemme perché il principale Tempio di Dio è il cuore dell’uomo.
25
Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 140 Mediterranee
26
Matteo 5, 27-28
9
10. Preghiera libera e individuale
Gesù disse implicitamente agli israeliti e quindi anche a tutti noi: ciascuno è libero di
pregare quando si sente di farlo perché il Padre Celeste non è soltanto nei Cieli o nei Templi, ma
anche in ciascuno di noi. Quindi, la preghiera individuale che insegna Gesù rompe anche i vincoli
tra i singoli e le sinagoghe, tra i singoli e il Tempio, tra i singoli e i sacerdoti. E quest’ultimo fu con
certezza uno dei motivi che indusse quegli uomini duri di cuore del Sinedrio a condannarLo a
morte.
In altri termini, il Cristo ci insegnò a trovare Dio dentro di noi perché il Padre Celeste è più
vicino a noi “ …del nostro respiro, delle mani e dei piedi … 27
”.
Nella preghiera si può chiedere senza porci limiti; anche questo Gesù ce lo dice
implicitamente poiché Dio è onnipotente: per me non c’è nulla di buono, di giusto, di logico e di
misericordioso che lo Spirito Santo non possa darci con la preghiera; ma prima noi dobbiamo fare
la nostra parte non solo chiedendo, ma anche adoprandosi al meglio per realizzare ciò che si
chiede. La nuova spiritualità spiega in termini moderni la potenza della preghiera e l’onnipotenza di
Dio 28
.
27
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 23 Gennaio, Amrita
28
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 febbraio e 28 luglio, Amrita
10
11. Rapporto d’amore: Nei Vangeli, specialmente in quello di Giovanni emerge che tra l’uomo e Dio
deve instaurarsi un rapporto d’amore che da parte dell’uomo inizia con la preghiera. Tutto l’Antico
Testamento è permeato dall’amore di Dio per gli uomini e dalla infedeltà di questi ultimi. Dall’Antico
Testamento risulta chiaramente la fondamentale importanza dell’amore nella vita umana e il Cristo
ce lo ricordò rispondendo ad un fariseo,maestro della legge: “ Ama il Signore, tuo Dio, con tutto il
tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il comandamento più grande e
più importante. Il secondo è ugualmente importante: Ama il tuo prossimo come te stesso. Tutta la
legge di Mosè e tutto l’insegnamento dei profeti dipendono da questi due comandamenti 29
. Il
Signore disse anche: “ Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in
lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il
mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui….30
. “ Se uno mi ama, metterà in pratica
la mia parola, e il Padre mio lo amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui… 31
. “ Il
mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore
più grande di questo: morire per i propri amici. Voi siete miei amici se fate quel che io vi comando
32
“. Il Padre stesso, infatti, vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che provengo dal
Padre. Ero col Padre e di là son venuto al mondo. Ora lascio il mondo e torno al Padre 33
“.“ Io vi
do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri. Amatevi come io vi ho amati! Da questo tutti
sapranno che siete miei discepoli: se vi amate gli uni gli altri 34
”.
Che Dio è Amore ce lo riferisce esplicitamente Giovanni 35
. Dio stesso ce lo ha
confermato nel XX° secolo a Findhorn 36
. Ma siccome Dio è in noi, anche l’amore è presente
nell’uomo. E’ questa Essenza del Padre che dobbiamo trovare in noi nella preghiera e nel silenzio
interiore che ci trasforma e ci aiuta a diventare altruisti. In questo rapporto d’amore, di segrete
intenzioni, pensieri, stati d’animo ed emozioni, di pentimenti e di perdoni, non c’è posto per altri
che non siano anch’essi esseri d’Amore come Gesù e la Madonna, Persone che hanno donato
29
Matteo 22, 37 - 40
30
Giovanni 3, 16-17
31
Giovanni 14, 23
32
Giovanni 15, 12-14
33
Giovanni 16, 27-28
34
Giovanni 14, 34-35
35
1 Giovanni 4, 8 e 4, 16
36
Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagina 42, Mediterranee
11
12. interamente, senza riserve, la loro vita ai loro fratelli/amici. Di questo rapporto è parte anche
l’Angelo Custode. Nella relazione interiore con lo Spirito Santo, tramite la mente, la coscienza e il
cuore, l’uomo deve fare sempre la sua parte, così come si deve sempre fare in terra nei rapporti
con gli altri; ma mentre in terra qualcuno ci può sostituire (genitori, fratelli, amici e compagni di
lavoro), in Cielo nessuno vuol fare la nostra parte e la farà mai 37
per il nostro vero bene, perché
ciascuno deve imparare a vivere rettamente nella comunione dei santi; l’uomo deve anche
comprendere che il lassismo che riscontriamo sovente sulla terra in qualsiasi ambiente non può
avere cittadinanza nel Regno dei Cieli.
Mondo interiore e mondo esteriore
Anche il Regno dei Cieli deve essere trovato da noi stessi nel silenzio della contemplazione
o della meditazione.
E’ imparando a “camminare” nel mondo interiore che noi possiamo trovare quel tesoro
dentro di noi, che non ha eguali, di cui ci parlò Gesù con le parabole del Regno dei Cieli: il tesoro è
Dio.
Anche in terra si può cominciare a vivere insieme a Dio, a Gesù, alla Madonna e all’Angelo
Custode, sbagliando sempre meno con il loro aiuto, perché da soli non sapremmo nemmeno cosa
chiedere.
Questo rapporto familiare fa nascere in noi l’amore universale e incondizionato come una
pianta; questa pianta, seminata dallo Spirito Santo, si sviluppa secondo la nostra personalità e i
nostri tempi di maturazione, ma supera, infine, per Grazia Divina tutti i limiti umani che abbiamo.
Il rapporto d’amore che lega ognuno a Dio è un rapporto d’amore speciale perché ogni
uomo è unico. Basta leggere la vita dei mistici per comprendere bene questa verità.
Il Messia ci insegnò che le ricchezze terrene sono valori mondani e quindi effimeri e che
perciò è meglio accumulare un altro tipo di ricchezze, quelle che hanno valore in Cielo.
Con i Vangeli e le vicende della Sua vita il Signore Gesù ci invita a scegliere tra la vita
materiale e spirituale. Infatti, se ci facciamo abbagliare dalle ricchezze terrene e perdiamo la nostra
vita dietro a quelle, leghiamo il nostro cuore, la nostra mente e il nostro tempo unicamente ai valori
terreni.
37
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 30 Maggio e del 29 Agosto, Amrita
12
13. Viceversa, se il nostro pensiero, il nostro tempo, il nostro cuore e la nostra Anima li
dedichiamo a crescere spiritualmente cercando la Divinità nel nostro intimo, allora ampliamo anche
la nostra Coscienza, che è un corpo spirituale, e così impariamo a vivere secondo la legge del
Dare e ci costituiamo un tesoro in Cielo “... perché là dov’è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore .”
Anche Gesù è Amore, come ci dice la Madonna da Medjugorje 38
, ma avremmo dovuto
capirlo anche da noi, da come Egli ci parla e agisce nei Vangeli e dal rapporto che instaura con gli
uomini che incontra: li guarda e se del caso gli dice “vieni e seguimi”. Fu la Sapienza dell’Amore a
guidarlo: fu un rapporto segreto di delicato amore da cuore a cuore: dal cuore di Dio Padre a
quello del Figlio tramite lo Spirito Santo.
L’azione di Gesù per insegnarci la preghiera, anche del cuore è fondamentale per
instaurare un corretto rapporto tra noi e il Signore Dio ( la preghiera è soprattutto un parlare ed un
ascoltare 39
).
38
Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio 25- 6-1988, MIR
39
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Gennaio, Amrita.
13