1. L’AZIONE DI GESÙ PER LA GIUSTIZIA
Misericordia e Giustizia sono indissolubili in Dio. Il Signore Gesù ci disse che la Misericordia
era più grande dei sacrifici e del Sabato 1
.
La Giustizia è sempre collegata con l’Amore; laddove la giustizia terrena manca è perché agli
uomini manca la Carità/Amore che non può ammettere ingiustizie. Dio le permette affinché si
impari a comportarci e con giustizia e a perseguire le virtù in vista della redenzione dell’uomo 2
.
Quando Gesù ci dice: “fate agli altri quello che volete che fosse fatto a voi”, ci parla implicitamente
anche di Giustizia. E lo stesso ha fatto quando ha detto: “ama il prossimo tuo come te stesso o
amatevi gli uni gli altri 3
”.
Nel discorso delle Beatitudini il Signore Gesù disse: “Beati quelli che hanno fame e sete
della giustizia perché saranno saziati” 4
. E ancora: “Beati i perseguitati per causa della giustizia
perché di essi è il regno dei cieli” 5
.
Gesù disse ancora: “Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei
farisei, non entrerete nel regno dei cieli” 6
. E così ci ammonì dicendoci che la giustizia dei cristiani
deve essere superiore a quella dei farisei, che cercavano la salvezza nei formalismi e nei riti
sacrificali, dimenticando che Dio vuole misericordia e non sacrifici 7
.
La Dottrina del Signore Gesù è superiore a quella delle altre religioni, ma deve essere
osservata alla lettera secondo i Suoi insegnamenti.
La vita di Gesù fu vissuta in simbiosi con il Padre con il quale era sempre in contatto con la
preghiera del cuore 8
e la meditazione; se vogliamo crescere spiritualmente dobbiamo imitare il
Signore anche sotto questo aspetto, poiché non ci si può salvare con i formalismi o con qualche
preghiera specialmente se frettolosa o frequentando le Chiese una volta alla settimana 9
; infatti,
ci si salva soltanto con la conversione duratura del cuore secondo gli insegnamenti evangelici, ma
1
Matteo 9, 12-13 e 12, 1-8
2
Cerchio Firenze 77, La Fonte preziosa, pagina 230, Mediterranee
3
Matteo 22,39 e Giovanni 14,34
4
Matteo 5, 6
5
Matteo 5, 10
6
Matteo 5, 20
7
Matteo 12, 1-8
8
Giovanni 17
9
Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagina 140/141, Meditrerranee
1
2. ciò che Dio vuole da noi è che si condivida con Lui la nostra vita quotidiana, nelle piccole come
nelle grandi cose, così come fecero il Cristo e la Mamma Maria di Nazareth con Il Padre Celeste.
Quando il Messia rivelò lo scopo della sua venuta così si espresse: “Non dovete pensare che
io sia venuto ad abolire la Legge di Mosè e l’insegnamento dei profeti. Io non sono venuto per
abolirla, ma per compierla in modo perfetto….Perciò chi disubbidisce al più piccolo dei
Comandamenti e insegna agli altri a fare come lui, sarà il più piccolo nel Regno di Dio. Una cosa è
certa: se non fate la volontà di Dio più seriamente di come fanno farisei e i maestri della legge, voi
non entrerete nel regno di Dio 10
” .
Il Signore Gesù disse: “Sapete che nella Bibbia è stato detto ai nostri padri: Non uccidere.
Chi ucciderà un altro, sarà portato davanti al giudice. Ma io vi dico: anche se uno va in collera
contro suo fratello sarà portato davanti al giudice. E chi dice a suo fratello: <<Sei un cretino>> sarà
portato di fronte al tribunale superiore. Chi gli dice <<Traditore>> può essere condannato al fuoco
dell’inferno. Perciò, se stai portando la tua offerta all’altare di Dio e ti ricordi che tuo fratello ha
qualcosa contro di te, lascia lì l’offerta davanti all’altare e vai a far pace con tuo fratello; poi torna e
presenta la tua offerta. Così, se stai andando con il tuo avversario in tribunale, fa presto a metterti
d’accordo con lui, perché può consegnarti alle guardie per farti mettere in prigione. Io ti assicuro
che non uscirai di là, fino a quando non avrai pagato anche l’ultimo centesimo 11
“.
L’ultimo spicciolo è anche quello che l’uomo paga in sofferenze perché il dolore educa, fa
comprendere e infine illumina. Il Signore ci insegna anche a rispettare gli altri, a non offenderli e a
fare pace con chi abbiamo discusso o litigato.
Con questo insegnamento Gesù sviluppa il concetto di giustizia e lo porta sul piano dei
rapporti interpersonali e sui comportamenti da tenere in famiglia (ma il concetto deve essere
esteso agli ambienti di lavoro o sociali in genere, e anche ai rapporti con gli amici e con gli
estranei) .
Questi insegnamenti/ammonimenti ci educano a tenere retti comportamenti e ci inducono a
riflettere, perché chi ama veramente non s’adira né offende il proprio fratello, né altri perché
accetta tutto il buono e il cattivo della vita e le persone come sono. Chi ama si rimette alla volontà
10
Matteo 5, 17-20
11
Matteo 5, 21-26
2
3. di Dio accettando le gioie come i dolori, le avversità come le fortune e per quanto lo riguarda cerca
di non far niente di male, tutt’altro. Così ci si deve comportare, all’insegna della giustizia
misericordiosa; se non ci si comporta così, il Signore Dio non gradisce nemmeno i sacrifici e le
preghiere 12
.
Il Signore Gesù disse riguardo al perfezionamento della giustizia antica:
1. “ Non dovete pensare che io sia venuto ad abolire la legge di Mosè e l’insegnamento dei
profeti. Io non sono venuto per abolirla ma per compierla in modo perfetto. Perché vi assicuro che
fino a quando c sarà il cielo e la terra, nemmeno la più piccola parola, anzi nemmeno una virgola,
sarà cancellata dalla Legge di Dio 13
; e così fino a quando tutto non sarà compiuto. Perciò chi
disubbidisce al più piccolo dei Comandamenti e insegna a fare come lui, sarà il più piccolo nel
Regno di Dio. Chi invece mette in pratica tutti i comandamenti e li insegna agli altri sarà grande nel
Regno di Dio. Una cosa è certa: se non fate la volontà di Dio più seriamente di come fanno i farisei
e i maestri della legge, Voi non narrerete nel Regno di Dio 14
“.
Ne deriva che è vera giustizia fare la volontà di Dio.
2. “ Sapete che nella Bibbia è stato detto ai nostri padri: Non uccidere. Chi ucciderà un altro,
sarà portato davanti al giudice. Ma io vi dico: anche se uno va in collera contro suo fratello sarà
portato davanti al giudice. E chi dice a suo fratello: “Sei un cretino“ sarà portato di fronte al
tribunale superiore. Chi gli dice: “Traditore“ può essere condannato al fuoco dell’inferno. Perciò, se
stai portando la tua offerta all’altare di Dio e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te,
lascia lì l’offerta davanti all’altare e vai a far pace con tuo fratello; poi torna e presenta la tua
offerta. Così, se stai andando con il tuo avversario in tribunale, fa presto a metterti d’accordo con
lui, perché può consegnarti alle guardie per farti mettere in prigione. Io ti assicuro che non uscirai
di là, fino a quando non avrai pagato anche l’ultimo centesimo 15
“.
3. “Sapete che nella Bibbia è stato detto <<Non commettete adulterio>>. Ma io vi dico: se
uno guarda la donna di un altro perché la vuole, nel suo cuore ha già peccato di adulterio con lei.
Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo,cavalo e gettalo via da te: conviene perdere
12
Matteo 9, 12-13 e 12, 1-8
13
Il Decalogo ; Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol.VII°, pagina 123, CEV srl, 03036 Isola del Liri
( FR )
14
Matteo 5, 17 - 20
15
Matteo 5, 21-26
3
4. soltanto una parte del tuo corpo, piuttosto che essere gettato tutto intero all’inferno. Se la tua
mano destra ti fa compiere il male tagliala e gettala via: ti conviene perdere soltanto una parte del
tuo corpo, piuttosto che andare tutto intero all’inferno 16
” . Ciascuno - riflettendo su questo esempio
e su quanto cari ha i suoi occhi e le sue mani, può comprendere quanto grave possa essere la
disubbidienza al nono comandamento.
4. “ Nella Bibbia è stato detto: Chi vuole abbandonare la propria moglie deve darle una
dichiarazione scritta di divorzio. Mas io vi dico: chi manda via la propria donna – salvo il caso diu
relazione illegale – la mette in pericolo di diventare adultera. E chi sposa una donna abbandonata
dal marito commette adulterio anche lui 17
” .
5. “ Ancora, sapete che nella Bibbia è stato detto ai nostri padri: non giurare il falso, ma fa
quel che hai promesso con giuramento di fronte a Dio. Ma io vi dico: non giurate mai: né per il
cielo che è il trono di Dio; né per la terra, che è lo sgabello dei suoi piedi; né per Gerusalemme ,
che è la città del Signore. Non giurare nemmeno sulla tua testa, perché tu non hai neppure il
potere di far diventare bianco o nero uno dei tuoi capelli. Semplicemente dite “si” e “no”: tutto il
resto viene dal diavolo 18
” .
6. “Avete inteso che fu detto: <<Occhio per occhio e dente per dente>>; ma io vi dico di non
opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti
vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a
fare un miglio, tu fanne con lui due. Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non
volgere le spalle 19
“ . Questa è la giustizia dell’amore, così difficile a mettere in pratica, ma è un
obiettivo da conseguire, con l’aiuto di Dio.
7. “Avete inteso che fu detto:<< Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico >>; ma io vi
dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro
celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e
sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così
16
Matteo 5, 27- 30
17
Matteo 5, 31-32
18
Matteo 5, 33-37
19
Matteo 5, 38-42
4
5. anche i pubblicani ? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non
fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro 20
…..
Anche questa è la giustizia dell’amore, ma quanti di noi sono capaci di viverla ?
Ciononostante è un ideale da perseguire e con l’aiuto di Dio, ogni uomo può diventare capace di
tanto.
20
Matteo 5, 43-48
5
6. E ancora, riguardo alla giustizia il Signore Gesù disse, trattando della Provvidenza: “….Non
v’affannate dunque dicendo: che mangeremo?, Che cosa berremo? Che cosa indosseremo ? Di
tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro Celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun
giorno basta la sua pena 21
”. Quanto alla giustizia sappiamo tutti come fare per diventare giusti:
obbedendo al Decalogo e ai Comandamenti dell’amore, al meglio delle nostre possibilità; da soli
siamo incapaci di tanto, ma se chiediamo aiuto ci sarà subito dato 22
, specialmente se chiediamo
per crescere spiritualmente o per aiutare gli altri.
Il Signore Gesù disse riguardo alla giustizia del Giudizio finale: “… Come il Padre risuscita i
morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita chi vuole; il Padre infatti non giudica nessuno ma
ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non
onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità in verità vi dico: chi ascolta la mia
parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è
passato dalla morte alla vita. In verità in verità vi dico è venuto il momento, ed è questo in cui morti
udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre
ha la vita in sé stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in sé stesso; e gli ha dato il potere
di giudicare perché è Figlio dell’uomo. Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l’ora in cui tutti
coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una
risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Io non posso far nulla
da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la
mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato…. Non crediate che sia io ad accusarvi
davanti al Padre; c’è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Se
credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. Ma se non credete ai
suoi scritti, come potete credere alle mie parole 23
? ”.
21
Matteo 6, 31-34
22
Matteo 7, 7-11
23
Giovanni 5, 21-30 ; 5, 45-47
6
7. Per il Giudizio, l’Apostolo Giovanni riferisce che il Signore Gesù disse ancora:
- “Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se giudico, il mio giudizio è
vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato 24
” ;
- E diceva loro:” voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di
questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti se non credete che Io Sono,
morirete nei vostri peccati. <<Gli dissero allora: tu chi sei ?>>. Gesù disse loro: proprio ciò che vi
dico. Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è
veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui. Non capirono che egli parlava loro del
Padre. Disse allora Gesù: Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono e
non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. Colui che mi ha
mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite.
A queste sue parole, molti cedettero in lui 25
“.
Leggendo il Giudizio riferito da San Giovanni, ci possiamo rendere conto di quanto rilevanti
siano le differenze con il Giudizio riferito da San Matteo 26
. In proposito il Signore Gesù così disse
al Suo scrivano austriaco Jakob Lorber nel XIX ° secolo: “ I Vangeli quali voi li conoscete
contengono inesattezze e contraddizioni, specialmente nel significato letterale, quello cioè del Mio
intervento altamente tirannico nel cosiddetto giorno del giudizio, cosa che non corrisponde affatto
al Vangelo di Giovanni, che è l’unico esatto: attenetevi perciò soltanto al Vangelo di Giovanni 27
”.
Questo è il fondamento della giustizia del Giudizio finale: la Carità !
24
Giovanni 8, 15-16
25
Giovanni 8, 23-30
26
Matteo 25, 31-46
27
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 182, Armenia
7
8. Nella stessa pagina 182 del libro di Jakob Lorber, Il Signore parla, Armenia, il Messia parlò anche
della resurrezione della carne e disse: “ Quanto alla resurrezione della carne con la parola
<<carne>> sono da intendere le opere che l’anima ha esercitato in vita. La valle di Josaphat indica
lo stato di pace interiore dell’anima, se il suo agire è sempre stato corretto. In questa pace, che
non è turbata da nessun amore terreno, da nessun desiderio e concupiscenza, e che può essere
paragonata ad un tranquillo specchio d’acqua nel quale tu puoi vedere riflesse le immagini degli
oggetti lontani e vicini, consiste appunto l’inizio del vero giudizio universale dell’anima, il suo
risveglio attraverso il Mio spirito e insieme anche la sua risurrezione alla vita eterna. In questo
stato l’anima vede già i buoni frutti delle sue opere e comincia a rallegrarsene sempre di più; e in
questo suo riflettere e considerare consiste appunto la vera risurrezione della carne. Ecco dunque:
un corpo umano e passeggero viene seminato nella terra e rinasce poi come corpo immortale ed
eterno. Se tu, a questo proposito pensi al tuo corpo materiale, commetti veramente un grande
errore; se però invece ti riferisci alle buone opere dell’anima, che costituiscono il suo vero corpo,
giungi in questo modo sicuramente alla verità. Perché vedi ogni buona opera che l’anima compie
su questa terra nei confronti del suo prossimo, passa come tutto passa su questa terra, ma rimane
nell’anima e ne forma la sua veste spirituale; perché tu hai saziato un affamato, dissetato chi ha
sete, vestito un ignudo, consolato un prigioniero, questo non dura soltanto l’ora e il momento in cui
compi l’azione, ma per sempre ! Tu potrai dimenticare di aver compiuto queste buone azioni,
tuttavia nel giorno del giudizio, quando sarai ridestato alla vita eterna, queste buone azioni
saranno con te, non sotto forma di azioni terrene e passeggere, bensì sotto forma di frutti durevoli
in eterno. E questa, vedi, è la vera <<risurrezione della carne>>. Una volta che l’anima è divenuta
matura, abbandona per sempre questo corpo e questo viene consumato. Da chi o da che cosa è
assolutamente indifferente. Ciò che vi è ancora in esso di sostanziale e di appartenente all’anima
le viene restituito; tutto il resto si trasforma in nutrimento per mille altre forme di vita. A che cosa
servirebbero i corpi di carne nell’Aldilà? Ciò non potrebbe accordarsi con l’ordine eterno di Dio,
essendo Dio stesso un puro spirito ed essendo infine gli uomini destinati a divenire per l’eternità
puri spiriti simili a Dio . Sì, anche nell’aldilà gli uomini saranno rivestiti di corpi, ma non di questo
corpo terreno, rozzo e materiale, bensì di corpi nuovi, spirituali, risultanti dalle loro opere buone
8
9. compiute su questa terra in base agli insegnamenti che Io vi ho dato. Come può qualcuno pensare
che con resurrezione della carne si intenda la vivificazione di questi corpi terreni ? La resurrezione
della carne consiste soltanto nelle opere buone che possono procurare la vita eterna e che l’anima
in questa vita della terra ha compiuto. Chi ascolta il Mio insegnamento, crede in Me e agisce in
base a questo, sarà da Me ridestato nel suo ultimo giorno del giudizio, che avverrà subito dopo
l’uscita dell’anima da questo corpo. Con resurrezione della carne intendi dunque le buone azioni
del vero amore per il prossimo! Queste saranno la carne dell’anima e risorgeranno con lei alla vita
eterna come puro corpo eterico nel loro giorno del giudizio, in base allo squillo di tromba di questo
mio insegnamento. Anche se tu sulla terra avessi portato per cento volte un corpo nell’aldilà ne
avrai soltanto uno, e cioè solo quello designato, poiché alla fine tutto deve divenire di nuovo
puramente spirituale e mai più materiale!
Tornando al rapporto del Signore Gesù con il Padre e di quello del Padre con il Figlio è
bello e istruttivo rilevare che il Signore Gesù, pur vivendo in Terra si sentiva sempre unito al Padre
e il Padre a Lui: un solo Spirito, un solo cuore, una sola mente e una sola volontà.
Tenendo presente quanto il Signore Dio disse ad Eileen Caddy si può comprendere che
questo stato d’essere dell’uomo può essere raggiunto da ciascuno di noi, sol che lo voglia e lo
persegua, con l’aiuto di Dio, ben s’intenda, che disse: “ Tu sei la scintilla di luce nella mia mente.
Sei la scintilla di luce nel mio cuore. Quando sarai in grado di accettare questo, quando potrai
considerarti come il microcosmo nel macrocosmo, smetterai di sminuirti e di pensare male di te
stesso. Ti renderai conto di essere davvero fatto a Mia immagine e somiglianza, che siamo Uno e
che niente e nessuno potrà separarci. Se ti senti in qualche modo separato da Me, tu ne sei
l’artefice, giacché Io non mi separo mai da te. Tu sei a livello individuale ciò che Io Sono a livello
universale. Ti sorprende il fatto di dover rinascere per accettare questa verità? Così tante anime si
sono smarrite e si sono separate da Me, al punto di collocarmi nei cieli, tanto in alto che
impossibile raggiungerMi. IO SONO in te, celato nelle tue profondità, ed aspetto che tu Mi
riconosca e Mi faccia emergere 28
.
28
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita
9
10. Secondo la Sua giustizia il Creatore rese possibile la realizzazione dei Suoi Piani di
Salvezza 29
con l’Incarnazione del Figlio; il Signore Gesù disse al Suo scrivano Jakob Lorber,
austriaco: “ Ora vi sarà anche chiaro come mai Lucifero creda di aver dovuto agire come ha agito
affinché la materia potesse essere creata; un errore in ogni caso, perché il fine della Mia creazione
non è la materia, bensì soltanto la libera conoscenza, l’amore e la comprensione della Divinità da
parte degli esseri usciti da Me: la Materia è stata soltanto un mezzo. Lucifero insistette in questo
suo secondo errore e si perse negli estremi delle sue qualità polari, ingannando se stesso
nell’idea di dover conservare la materia. Egli volle regnare facendosi principe della materia, che
egli considerava sua proprietà e oscurò quindi sempre più gli esseri umani che andavano
formandosi, poiché la lotta con Dio gli sembrava grande, magnifica e conservatrice della vita.
Questo spiega anche il mistero della Mia incarnazione, che doveva infrangere la materia, che
altrimenti, perdendosi Lucifero sempre più nelle asperità del polo opposto, sarebbe divenuta via
via più dura. La mia Incarnazione significò quindi una sosta e mostrò come ci si poteva liberare
dall’idolatria e dall’adorazione delle qualità polari; doveva anche dimostrare ( e questo era il fine
primo ) come la morte che lega gli uomini alla materia e ai suoi piaceri possa essere superata e
vinta, e anche che la vita non si svolge nella materia, ma nello Spirito e che quella è solo una
prigione di questo 30
.
Tornando alla Giustizia, il Signore Gesù, che ci conosce bene, ci disse tra l’altro:
“Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate secondo giustizia 31
. Questo disse in
riferimento al miracolo …” da lui compiuto prima, alla guarigione cioè del paralitico nella piscina di
Betzata 32
.”
Ricordiamo obiettivamente quante volte abbiamo giudicato secondo le apparenze e così
capiremo come i nostri occhi non sono molto acuti, così come quelli dei Giudei di duemila anni fa.
Ma c’è di più: talvolta basta un movimento di ciglia di un’altra persona per farci impermalire o per
giudicarla male.
29
Isaia 46, 9-13 e 55, 6-11
30
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 161-162, Armenia
31
Giovanni 7, 14-24
32
Giovanni 5, 1-14
10
11. In materia di giustizia ricordiamo che anche il dovere è intimamente legato con essa e quindi
con l’amore, perché quando non facciamo la nostra parte, cioè quella che il Vangelo ci assegna
verso gli affamati, gli assetati, i forestieri, i nudi i malati e i carcerati 33
, allora si impedisce alla
Carità Amore di operare tempestivamente, cioè immediatamente, nel senso già spiegato e con ciò
si nuoce a chi ha bisogno di aiuto in vari modi. Quanto al dovere cerchiamo di ricordare quante
volte non lo abbiamo fatto in casa e sul lavoro, per comprendere quanto siamo stati ingiusti verso
gli altri e quanti miglioramenti dobbiamo fare per crescere spiritualmente.
Riguardo al dovere sono molto significative le risposte che Giovanni Battista dette per
insegnare la giustizia del fare il proprio dovere: “ Le folle lo interrogavano:<<Che cosa dobbiamo
fare?>>. Rispondeva: <<Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha; e chi da mangiare faccia
altrettanto>>. Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: << Maestro che
dobbiamo fare?>>. Ed egli disse loro:<< Non esigete nulla di più di quanto vie è stato fissato>>. Lo
interrogavano anche alcuni soldati: << E noi che dobbiamo fare?>>. Rispose << Non maltrattate e
non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe>>” 34
.
Il Signore Gesù con la parabola del giudice iniquo ci insegnò che sulla terra bisogna
insistere per ottenere giustizia, mentre Dio la fa prontamente: “C’era in una città un giudice, che
non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che
andava da lui e gli diceva: <<Fammi giustizia contro il mio avversario >>. Per un certo tempo egli
non volle; ma poi disse fra sé:<< Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché
questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a
importunarmi>>. E il Signore soggiunse: Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non
farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui e li farà a lungo aspettare? Vi dico
che farà loro giustizia prontamente. Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà forse la fede sulla
terra? 35
”.
Nel Vangelo si può rilevare almeno un altro tipo di giustizia, quella dell’insegnamento “ai
piccoli”a mezzo di parabole: “perché a voi è dato di conoscere i misteri del Regno dei cieli, ma a
loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche
33
Matteo 25, 31-46
34
Luca 3,10-14
35
Luca 18, 1-8 ; Siracide 35, 11-24
11
12. quello che ha. Per questo parlò loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo
non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia…..Ma beati i vostri
occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno
desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non
l’udirono 36
! ”
E’ bene ricordare che la Giustizia di Dio è sempre amministrata con misericordia, poiché
Dio è perfetto anche nell’essere il Giusto. Imitando al meglio lo stile di vita di Gesù anche noi si
può imboccare la via della Giustizia che, in fin dei conti, è una manifestazione dell’Amore, il
sentimento/energia dal quale tutto deriva e dipende, così come ha riconosciuto il fisico francese
Jean E. Charon in uno dei suoi tre libri tradotti in italiano; tali libri possono essere capiti anche da
chi non ha conoscenze della Fisica perché le formule matematiche fanno parte di altri scritti
destinati alla comunità scientifica.
Concludendo sul punto della giustizia, si può dire che noi uomini, per diventare giusti
dobbiamo obbedire al Decalogo e ai Comandamenti dell’amore. In altri termini dobbiamo cercare
di imitare 37
il Signore Gesù riflettendo sui Vangeli e cercando di viverli, la qual cosa è molto più
facile a dirsi che a farsi. Ma con l’aiuto di Dio, ce lo insegna il Cristo, tutto diventa possibile perché
all’Altissimo basta il nostro impegno, la nostra buona volontà e perciò accetta quel che ognuno di
noi può dare, anche se è poco, purché lo dia con fiducia infantile e cuore puro. Parola di Santa
Teresa di Gesù Bambino, la Maestra della “piccola via 38
“ .
Tutto il Vangelo è amore e giustizia, anzi tutta la Bibbia 39
.
L’azione di Gesù per la giustizia non si esaurisce con i versetti citati; mancano, infatti gran
parte di quelli con i quali il Cristo corresse la Tradizione Orale, così come vedremo nell’apposito
capitolo. Forse si potrebbe dire che tutti i Vangeli formano l’Azione di Gesù per la Giustizia del
Decalogo e dei Comandamenti dell’amore.
La Resurrezione del Signore Gesù fu un altro atto di giustizia di Dio che consentì al Cristo
di risorgere con il Suo stesso Spirito 40
.
36
Matteo 13, 10-17
37
Tommaso da Kempis, l’Imitazione di Cristo, San Paolo
38
Santa Teresa di Gesù Bambino, Gli scritti, pagina 229, Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi, Roma
39
Paolo, 2 Timoteo 3, 14-16
40
Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. X °, pagina 171 e ss, CEV srl, 03036 Isola del Liri ( FR)
12