Il termine “rischio biologico occupazionale” definisce tutte quelle situazioni
nelle quali può essere presente un rischio per la salute in conseguenza
dell’esposizione a un agente biologico come un microrganismo
geneticamente (o non) modificato, coltura cellulare ed endoparassita
umano in grado di provocare non solo infezioni, ma anche allergie e
intossicazioni
2. DEFINIZIONI ART. 267
Il termine “rischio biologico occupazionale” definisce tutte quelle situazioni
nelle quali può essere presente un rischio per la salute in conseguenza
dell’esposizione a un agente biologico come un microrganismo
geneticamente (o non) modificato, coltura cellulare ed endoparassita
umano in grado di provocare non solo infezioni, ma anche allergie e
intossicazioni
ALLEGATO XLVI
(Elenco Degli Agenti Biologici Classificati)
❑ Batteri
❑ Virus
❑ Parassiti
❑ Funghi
2
3. DEFINIZIONI ART. 267
Agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se
geneticamente modificato, coltura cellulare ed
endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni,
allergie o intossicazioni;
Microrganismo: Batteri, virus, funghi o miceti. Alcuni di
questi hanno la capacità di penetrare un organismo
umano o animale, di rimanervi e riprodursi.
Coltura Cellulare: risultato della crescita in vitro di cellule
derivate da organismi pluricellulari
3
4. RISCHIO BIOLOGICO
possibilità che un lavoratore, in seguito ad esposizione o
contatto diretto con sangue o altri fluidi infetti, possa
infettarsi e poi ammalarsi
4
5. INFEZIONI E
INFESTAZIONI
Trasmissione per contatto
diretto cutaneo
Trasmissione per ingestione
o via oro-fecale
Trasmissione per via aerea
Trasmissione per via
parenterale
5
6. TRASMISSIONE PER CONTATTO DIRETTO
Tipico di microrganismi che vivono e si sviluppano sulla
pelle provocando lesioni cutanee. Così si trasmettono la
scabbia, le infezioni della pelle da funghi (micosi) e da
virus (verruche, herpes).
Si parla di infestazione invece nel caso si tratti di parassiti
(pidocchi, zecche)
6
7. TRASMISSIONE PER INGESTIONE O VIA
ORO-FECALE
Trasmissione tipica dei microrganismi o parassiti eliminati
dai soggetti infetti (persone o animali) con le feci e che
possono venire portati alla bocca, poi ingeriti, da soggetti
sani, attraverso le mani o gli alimenti o l’acqua. Es:
salmonellosi, epatite A, diarree infettive, colera, ossiuri.
7
8. TRASMISSIONE PER VIA AEREA
attraverso disseminazione di nuclei di goccioline, residui di
piccole particelle di goccioline evaporate che contengono
microrganismi e rimangono sospese nell’aria per lungo
tempo;
attraverso particelle di polveri che contengono l’agente
infettivo.
8
9. TRASMISSIONE PER VIA PARENTERALE
Particolare attenzione deve essere posta nella prevenzione
di malattie trasmesse attraverso IL SANGUE (epatite virale
B, epatite virale C, AIDS)
❑ punture o ferite della pelle
❑ punture o ferite della pelle con oggetti contaminati
❑ schizzi o imbrattamenti delle mucose
❑ schizzi i imbrattamenti di elle lesionata
9
10. TRASMISSIONE PER VIA PARENTERALE
Una modalità particolare di trasmissione di infezione per
via parenterale avviene nel caso del Tetano, provocato
da un batterio che si può facilmente trovare nel terreno,
specie se ricco di umidità, e può trasmettersi all’uomo
attraverso ferite provocate da oggetti che hanno
stazionato all’esterno: chiodi o ferri, sassi, legni.
10
11. PROTEZIONE DA AGENTI BIOLOGICI
Il rischio di
contatto con
l’ag. Biologico
dipende:
dalla
prevalenza
dell’infezione
nella
popolazione
dal tipo di
attività
espletata
dalle misure di
prevenzione
adottate
13. CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI
BIOLOGICI ART. 268
Gli agenti biologici sono ripartiti in 4 GRUPPI a seconda del rischio di
infezione
❑INFETTIVITÀ: capacità di un microrganismo di penetrare e
moltiplicarsi nell’ospite (uomo/animale)
❑PATOGENICITÀ: capacità di un microrganismo di produrre malattia
in seguito all’infezione
❑TRASMISSIBILITÀ e SPETTRO D’OSPITE: capacità di essere trasmesso
da un soggetto portatore o malato ad un soggetto non infetto,
presenza vettori, standards igienici
❑NEUTRALIZZABILITA’: disponibilità di efficaci terapie o misure
profilattiche attive o passive per prevenire la malattia, misure di
sanità pubblica (igiene acque, controllo serbatoi e vettori)
13
15. ALLEGATO XLVI D.LGS. 81/08
Sono inclusi nella classificazione unicamente gli agenti di cui è noto
che possono provocare malattie infettive in soggetti umani.
I rischi tossico ovvero allergenico eventualmente presenti sono indicati
a fianco di ciascun agente in apposita colonna.
Non sono stati presi in considerazione gli agenti patogeni di animali e
piante di cui è noto che non hanno effetto sull’uomo.
In sede di compilazione di questo primo elenco di agenti biologici
classificati non si è tenuto conto dei microrganismi geneticamente
modificati
15
17. REGISTRO DEGLI ESPOSTI
I lavoratori addetti ad attività comportanti uso di agenti del gruppo 3
ovvero 4 sono iscritti in un registro in cui sono riportati, per ciascuno di
essi, l’attività svolta, l’agente utilizzato e gli eventuali casi di
esposizione individuale.
Il datore di lavoro istituisce ed aggiorna il registro e ne cura la tenuta
tramite il responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Il
medico competente e il rappresentante per la sicurezza hanno
accesso a detto registro.
17
18. LAVORI A RISCHIO BIOLOGICO
Settori in cui la presenza di agenti biologici è costante e solitamente
nota in quanto vi è un utilizzo specifico e voluto in uno o più processi
lavorativi.
❑ Chimico-farmaceutico
❑ Alimentare
❑ Sanitario
18
19. Lavori a rischio biologico
In ambiti lavorativi dove la presenza di ag. biologici non è né voluta
né utile, ma può determinarsi anche a livelli elevati, si parla di rischio
di esposizione potenziale ad ag. Biologici, tra cui:
❑ Attività sanitarie e di assistenza alla persona
❑ Estetisti, tatuatori, parrucchieri
❑ Operatori scolastici
❑ Imprese di pulizia
❑ Raccolta , trattamento e smaltimento rifiuti
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LAVORI A RISCHIO BIOLOGICO
20. LAVORI A POTENZIALE RISCHIO BIOLOGICO
❑ Personale carcerario
❑ Lavaggio industriale di biancheria
❑ Servizi di emergenza
❑ Servizi mortuari e cimiteriali
❑ Manutenzione di impianti fognari
❑ Manutenzione di apparecchi medicali
❑ Agricoltura, giardinaggio, servizi forestali
❑ Servizi veterinari, attività di macellazione
❑ Front office
20
21. VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Conformità
agli agenti
Biologici
utilizzati
Analisi fasi
lavorative
Analisi degli
ambienti di
lavoro
Revisione in
seguito a
modifiche
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
21
22. UN MODELLO DI
VALUTAZIONE
"Valutazione ai sensi del art Art. 268
D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. per le
attività che rientrano tra quelle che
possono comportare la presenza di
agenti biologici (All. XLIV). Valutazione
attraverso una metodologia integrata
proposta dall'Inail. (CONTARP -
Consulenza Tecnica Accertamento Rischi
e Prevenzione )
22
29. ESEMPIO
29
Tipologia Classificazione
Livello
sicurezza
biologica
Effetti
Allergic
i
Produzion
e Tossine
Batteri e simili Gruppo 2 2 NO NO
SI
Virus Gruppo 3 3 NO NO
SI
NO
NO
SI
SI
SI
SI
SI
SI
80%
0
D C
3 4
3 1
3 2
3 3
3 4
3 2
3 3
3 3
0 0
Coefficenti F
F1 - Affluenza
F2. Frequenza di contatto
F3 Caratteristiche strutturali
dell'ambiente di Lavoro/DPC
F4. Procedure operative
F5. Presenza ed utilizzo DPI
F6. Formazione e informazione
3 VALORE DI
RIFERIMENTO
1,7
0,5 < R ≤1
5,14
1 <R ≤ 2
Contaminazione presunta
Alta
Bassa
Media
Media
Superfici/oggetti contaminati
Non Applicabile
Applicabile
Applicabile
Applicabile
Applicabile
Non Applicabile
LIVELLO DI
RISCHIO
Pazienti
C
Alta
Molto bassa
Bassa
Media
Strumenti
Gruppo
Sangue
Sangue
Altri liquidi corporei
Aerosol
Rifiuti
Tosse/aerosol e droplet
Tosse/aerosol e droplet
D
Applicabile
Applicabile
Applicabile
Applicabile
Basso
Impianto aeraulico
Norme igieniche generali
Norme igieniche generali
Accettabile
PROBABILITA' di accadimento P
Tabella F5 DPI
Solo parte del personale ha ricevuto negli ultimi 5 anni la formazione e informazione specifica (100% > n > 50%)
Entità del DANNO D
MEDIO ALTO: Possibilita'
dell'insorgere di malattie gravi
in soggetti umani e costituisce
un serio rischio per i lavoratori;
l'agente biologico può
propagarsi nella comunità, ma
di norma sono disponibili
efficaci misure profilattiche o
Altri presidi sanitari
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DA
ATTUARE
PARZIALMENTE ADEGUATE
0
Camici
ADEGUATE
ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO BIOLOGICO
RISCHIO MANSIONE ANALIZZATA (PxD)
MOLTO BASSA
MEDIO
COLORE
0,5
0,5
0
1
Livelli di rischio e individuazione delle relative misure di prevenzione e protezione
Non Attinente
Illuminazione adeguata
Armadietti con compartimenti separati
Presenza di tutte le attrezzature
necessarie all'interno della stanza
livello Adeguatezza Caratteristiche
strutturali dell'ambiente di Lavoro
Actinomyces pyogenes
Punteggio
Fonti di rischio biologico
Superfici/oggetti contaminati
FATTORI LEGATI ALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Tabella F4 Procedure operative
NON FORMALIZZATE MA ATTUATE
FORMALIZZATE E ATTUATE
Il personale esposto dotato dei DPI idonei è inferiore al 50 percento oppure non sono stati forniti DPII
1 o poche volte (2, 3) a settimana
Tute ad uso limitato
Occhiali/Maschere antischizzo
Soprascarpe monouso
Valutazione dell’adeguatezza o meno di ciascun fattore
0,0
PARZIALMENTE ADEGUATE
VALUTAZIONE F
NON FORMALIZZATE MA ATTUATE
Percentuale Adeguatezza
Gestione rifiuti sanitari
Guanti monouso
Facciali filtranti
ADEGUATE
Sterilizzazione
0
livello Adeguatezza Procedure/Buone pratiche
FORMALIZZATE E ATTUATE
MANSIONE ANALIZZATA:
Manutenzione adeguata impianto
condizionamento
Possibilità di sterilizzazione in Sede
Presidi di disinfezione per cute e superfici
all'interno di ogni stanza
Percentuale Adeguatezza
FORMALIZZATE E ATTUATE
FORMALIZZATE E ATTUATE
Tabella F3 Caratteristiche strutturali
dell'ambiente di Lavoro/DPC
Superfici di lavoro lavabili e impermeabili
Presenza lavandini in ogni stanza
Pavimenti e pareti lisce e lavabili
Adeguato ricambio di aria naturale o
artificiale
86%
Igiene delle mani
Uso DPI
Gestione ricambio camici
Punteggio coefficiente F
Sanificazione periodica delle
superfici e degli oggetti
Gestione delle emergenze a
rischio biologico
Punteggio coefficiente F
Virus dell'epatite C
Pazienti
Tipologia ambiente Lavorativo
ad esempio Ambulatorio Dentistico
Denominazione Agente Biologico
Sangue
Sangue
Altri liquidi corporei
Strutture sanitarie o veterinarie?
Trattasi di Processi Industriali?
Sono presenti animali?
FORMALIZZATE E ATTUATE
Pazienti
Superfici/oggetti contaminati
Valutazione ai sensi del art Art. 268 D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.
per le attivita' che rientrano
tra quelle che possono comportare la presenza di agenti
biologici (All. XLIV). Valutazione attraverso una metodologia
integrata proposta dall'Inail. (CONTARP)
Algoritmoper la valutazione del rischio biologiconegli ambienti di lavoro
31. MISURE
GENERALI DI
PREVENZIONE
31
Utilizzo del segnale “attenzione rischio
biologico”
Programma di informazione e formazione ai
lavoratori
Eliminare il rischio alla fonte sostituendo il
microrganismo pericoloso usato con un altro
meno patogeno
Misure ambientali che limitino al massimo la
diffusione degli agenti patogeni
Adottare misure di protezione collettive ed
individuali;
32. 32
Adottare misure igieniche
per prevenire e ridurre la
propagazione accidentale
di un ag. Biologico fuori
dal luogo di lavoro;
Predisporre procedure e
mezzi per la raccolta,
l’immagazzinamento e lo
smaltimento dei rifiuti in
condizioni di sicurezza
MISURE
GENERALI DI
PREVENZIONE
33. MISURE SPECIFICHE
Nei laboratori in cui si utilizzano ag. biologici
appartenenti al 2°,3° e 4° gruppo, negli stabulari e nei
processi industriali il datore di lavoro adotta idonee
misure di contenimento in conformità con l’allegato XII.
33
34. MISURE DI
EMERGENZA
34
Elaborazione di protocolli
specifici per situazioni di
pericolo immediato
Informazione dell’organo
di vigilanza
Informazione di lavoratori
e RLS
36. INFORMAZIONE/FORMAZIONE CON
FREQUENZA ALMENO QUINQUENNALE
Rischi per la salute, precauzioni per evitare l’esposizione, misure
igieniche, funzione e corretto utilizzo DPI, procedure lavorative in
sicurezza, procedure in caso di infortunio
36
40. ATTIVITÀ
L’attività delle imprese di pulizia può
essere suddivisa in base alle aree di
intervento:
❖ pulizie in ambienti di ufficio
❖ pulizie in ambienti aperti al pubblico
(negozi, supermercati, servizi)
I luoghi pubblici (centri commerciali,
cinema, ecc.) o gli uffici aperti al
pubblico necessitano di una pulizia
particolarmente efficace in quanto
frequentati da molte persone e quindi
più soggetti alla diffusione di virus e
batteri.
40
41. FONTI DI PERICOLO BIOLOGICO
Il pericolo è rappresentato essenzialmente dai microrganismi che proliferano nei rifiuti o che contaminano le
superfici dei servizi igienici.
PUNTI CRITICI
Manipolazione di rifiuti (contatto accidentale con oggetti taglienti attraverso tagli, punture o abrasioni,
inalazione di bioaerosol contaminato).
❑ Pulizia servizi igienici (contatto accidentale con fluidi biologici)
❑ Spolveratura (inalazione di polveri contenenti allergeni e microrganismi)
VIE DI ESPOSIZIONE
Contatto accidentale delle mucose di occhi, naso e bocca con fluidi biologici o superfici di lavoro contaminate
❑ Ingestione accidentale attraverso il contatto di mani sporche con la mucosa orale, oculare e nasale
❑ Inalazione di bioaerosol e polveri contaminate
❑ Via parenterale, attraverso l’inoculo di agenti biologici per punture accidentali, abrasioni, traumi e ferite con
oggetti taglienti
EFFETTI SULLA SALUTE
Infezioni: si può essere potenzialmente esposti ad infezioni causate da microrganismi presenti nei rifiuti o su
superfici contaminate (soprattutto dei servizi igienici)
Allergie: le più comuni sono quelle agli acari della polvere e ai peli di animali domestici (soprattutto il gatto
41
42. PREVENZIONE E PROTEZIONE
❑ Prioritaria è un’azione di informazione e formazione coordinata
dall’azienda ove si effettuano le pulizie
❑ Vaccinazione, in particolare contro il tetano
❑ Utilizzo di DPI (guanti monouso, guanti resistenti per le pulizie,
mascherine) e di indumenti protettivi
❑ Corrette procedure per la manipolazione dei rifiuti
❑ Accortezza e massima attenzione nei confronti di oggetti taglienti ed
appuntiti, ad esempio oggetti metallici e di vetro rotti
❑ Informazione e formazione dei lavoratori sulle specifiche procedure di
lavoro, con particolare riguardo al lavaggio antisettico delle mani e delle
braccia
❑ Prove allergometriche o allergologiche preventive
42
43. MONITORAGGIO AMBIENTALE
PRINCIPALI PARAMETRI
BIOLOGICI DA RICERCARE
• Carica batterica psicrofila/mesofila
• Carica fungina, con ricerca dei generi o delle
specie potenzialmente allergeniche o tossigeniche
• Allergeni indoor della polvere
ASPETTI CORRELATI DA
VALUTARE
• Procedure di lavoro
• Igiene e salubrità dei luoghi di lavoro e delle
attrezzature
MATRICI/SUBSTRATI
AMBIENTALI
• Aria, superfici, polveri sedimentate
43
Si dice psicrofilo o criofilo ogni microrganismo estremofilo in grado di crescere e di moltiplicarsi a
temperature comprese tra 0 e 20 °C.
Il termine mesofilo si riferisce a un genere di organismi la cui temperatura ottimale di crescita si
aggira attorno ai 25-45 °C. Solitamente il termine identifica un certo tipo di microrganismi che
rappresentano quelli maggiormente diffusi.