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Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori
(bozza)
El Joulani Ubada 2°Blsa
1° esperimento
La dilatazione (termica) volumica:
la dilatazione volumica è il fenomeno di dilatazione del volume
del corpo studiato. La formula della dilatazione volumica è
∆𝑉 = 𝑘 ∙ 𝑉𝑜 ∙ ∆𝑇
dove
 ∆V è la differenza volumica
 k è il coefficiente di dilatazione volumica
 Vo è il volume iniziale
 ∆T è la variazione di temperatura
Strumenti:
Anello di Gravesande
Bunsen
Obbiettivo: dobbiamo osservare che la palla, dopo averle
fornita del calore, non passi per l’anello.
Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori
(bozza)
El Joulani Ubada 2°Blsa
Procedimento operativo: prima di tutto verifichiamo che la
palla passi dall’anello. Di conseguenza forniamo calore alla palla
con il bunsen, e dopo di chè osserviamo che la palla non passa o si
incastra nell’anello perché si è dilatata a causa del calore fornito.
Conclusioni: abbiamo osservato che la palla appesa all’anello
di gravesande a T. ambiente non passa per l’anello, invece ad una
certa temperature più elevata si incastra o non passa per l’anello.
2° esperimento
Dilatazione (termica) lineare:
La dilatazione lineare è il fenomeno di dilatazione che il
corpo subisce nella direzione della lunghezza.
La formula è: ∆l = λ∙lo∙∆T
dove
 ∆l è la differenza di lunghezza
 λ è il coefficiente di dilatazione lineare
 lo è la lunghezza iniziale
 ∆T è la variazione di temperatura
Strumenti/materiali:
 Dilatometro (con camera di combustione)
Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori
(bozza)
El Joulani Ubada 2°Blsa
 Barra di alluminio (Al)
 Alcool
Obbiettivo:
Dobbiamo osservare che, fornendo calore alla barra di
alluminio, l’indice di dilatazione salga dato che la barra è
sottoposta alla dilatazione
Procedimento operativo:
Prima di tutto azzeriamo l’indice di dilatazione e poi
mettiamo l’alcool nella camera di combustione e poniamo
la barra di alluminio sopra. Di conseguenza accendiamo
l’alcool e aspettiamo che la barra di alluminio si scaldi.
Dopo già pochi minuti osserviamo che l’indice di
dilatazione sul dilatometro sale e che quindi la barra è
sottoposta ad una dilatazione.
Osservazioni:
Abbiamo osservato che l’indice di dilatazione è salito e che
quindi la barra di alluminio è stata sottoposta ad una
dilatazione.
Ma come ha fatto l’indice a salire?
Alla barra di alluminio forniamo calore e quindi si dilata
(in lunghezza) andando a spingere l’indice che quindi sale.
3° esperimento
Dilatazione (termica) lineare:
Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori
(bozza)
El Joulani Ubada 2°Blsa
“stesso esperimento di prima, solo che al posto
dell’alluminio(Al) abbiamo usato l’ottone(Cu+Zn)”
Osservazioni:
Abbiamo osservato lo stesso esperimento di prima ma
abbiamo utilizzato l’ottone anziché l’alluminio.
L’indice di dilatazione sale, ma più lentamente
perché/quindi il coefficiente di dilatazione lineare
dell’ottone è minore dell’indice di dilatazione lineare
dell’alluminio.
___________________________________________
4° esperimento
Dilatazione volumica nei liquidi:
La dilatazione volumica nei liquidi ha la stessa legge di
dilatazione volumica dei solidi, che abbiamo già visto
prima.
Strumenti:
 Provetta contenente acqua colorata (colorata così
perché si veda la differenza dei livelli d’acqua)
 Un capillare
 Becher contenente acqua
Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori
(bozza)
El Joulani Ubada 2°Blsa
M
 Fornello elettrico
 Pennarello
Obbiettivo:
L’obbiettivo è osservare che il livello dell’acqua nel
capillare si innalzi, quindi osservare la dilatazione volumica
del liquido (acqua)
Procedimento operativo:
Prima di tutto riempiamo il becher d’acqua e di
conseguenza lo mettiamo sul fornello elettrico a riscaldare.
La provetta già contiene acqua colorata ed è gia sigillata.
Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori
(bozza)
El Joulani Ubada 2°Blsa
Dopo di chè immergiamo la provetta nel becher ma senza
che tocchi il fondo, e segnamo con il pennarello il livello
iniziale dell’acqua. Dopo un po’ di tempo si osserva che il
livello dell’acqua sale.
Dopo che il livello dell’acqua si è innalzato di una certa
altezza, spegniamo il fornello e osserviamo che il livello
dell’acqua si riabbassa.
Osservazioni:
Quindi osserviamo che il liquido (acqua) ha subito una
dilatazione volumica fornendogli calore, mentre poi,
quando spegniamo il fornello e quindi non c’è più
fornimento di calore, il livello torna a quello iniziale.
5° esperimento:
La legge fondamentale della termologia nel calorimetro:
La formula della legge fondamentale della termologia è:
∆E(Q) = c∙m∙∆T
Dove
 ∆E è la energia scambiata(J)
 c è il calore specifico(J/kg∙K)
 m è la massa(kg)
 ∆T è la variazione di temperatura(K)
Nel calorimetro delle mescolanze invece vale la formula
Qa= -Qc e in più troviamo l’ me che è la massa equivalente
in acqua del calorimetro.
Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori
(bozza)
El Joulani Ubada 2°Blsa
Obbiettivo:
Dobbiamo calcolare me, Te, Qc e Qa
avendo a disposizione m1,m2,T1 e T2.
Strumenti:
 Calorimetro delle mescolanze(agitatore e
termometro(sensibilità 0.1°C; portata 100°C))
Procedimento operativo:
Iniziamo col versare 150 g di acqua fredda nel calorimetro,
e di conseguenza agitiamol’acqua con l’agitatore per 3
minuti. Successivamente misuriamo le temperatura
dell’acqua fredda.
Dopo preleviamo150 g di acqua calda (misuriamo prima la
temperatura dell’H2O calda con il termometro
Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori
(bozza)
El Joulani Ubada 2°Blsa
digitale(portata: 100°C; sensibilità:0.1°C)) e la
aggiungiamo nel calorimetro.
Agitiamo per 2 minuti e misuriamo Te(temperatura di
equilibrio). Poi calcoliamo me del calorimetro e Te teorico.
Tabella:
m1(g) m2(g) T1(°c) T2(°c) Te(°c) Te(teo.) Qc Qa me
150g 150g 21,0°c 48,3°c 33°c 34,6 °c 9700J 7500J /
Teorico:
Conclusioni:
Abbiamo calcolato Te teorico, misurato Te e abbiamo
notato che non erano uguali. Lo stesso ragionamento vale
per Qc e Qa: Qc e Qa teorico sono diversi da quelli
misurati.
8600J 8500J 41,25kg

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  • 1. Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori (bozza) El Joulani Ubada 2°Blsa 1° esperimento La dilatazione (termica) volumica: la dilatazione volumica è il fenomeno di dilatazione del volume del corpo studiato. La formula della dilatazione volumica è ∆𝑉 = 𝑘 ∙ 𝑉𝑜 ∙ ∆𝑇 dove  ∆V è la differenza volumica  k è il coefficiente di dilatazione volumica  Vo è il volume iniziale  ∆T è la variazione di temperatura Strumenti: Anello di Gravesande Bunsen Obbiettivo: dobbiamo osservare che la palla, dopo averle fornita del calore, non passi per l’anello.
  • 2. Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori (bozza) El Joulani Ubada 2°Blsa Procedimento operativo: prima di tutto verifichiamo che la palla passi dall’anello. Di conseguenza forniamo calore alla palla con il bunsen, e dopo di chè osserviamo che la palla non passa o si incastra nell’anello perché si è dilatata a causa del calore fornito. Conclusioni: abbiamo osservato che la palla appesa all’anello di gravesande a T. ambiente non passa per l’anello, invece ad una certa temperature più elevata si incastra o non passa per l’anello. 2° esperimento Dilatazione (termica) lineare: La dilatazione lineare è il fenomeno di dilatazione che il corpo subisce nella direzione della lunghezza. La formula è: ∆l = λ∙lo∙∆T dove  ∆l è la differenza di lunghezza  λ è il coefficiente di dilatazione lineare  lo è la lunghezza iniziale  ∆T è la variazione di temperatura Strumenti/materiali:  Dilatometro (con camera di combustione)
  • 3. Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori (bozza) El Joulani Ubada 2°Blsa  Barra di alluminio (Al)  Alcool Obbiettivo: Dobbiamo osservare che, fornendo calore alla barra di alluminio, l’indice di dilatazione salga dato che la barra è sottoposta alla dilatazione Procedimento operativo: Prima di tutto azzeriamo l’indice di dilatazione e poi mettiamo l’alcool nella camera di combustione e poniamo la barra di alluminio sopra. Di conseguenza accendiamo l’alcool e aspettiamo che la barra di alluminio si scaldi. Dopo già pochi minuti osserviamo che l’indice di dilatazione sul dilatometro sale e che quindi la barra è sottoposta ad una dilatazione. Osservazioni: Abbiamo osservato che l’indice di dilatazione è salito e che quindi la barra di alluminio è stata sottoposta ad una dilatazione. Ma come ha fatto l’indice a salire? Alla barra di alluminio forniamo calore e quindi si dilata (in lunghezza) andando a spingere l’indice che quindi sale. 3° esperimento Dilatazione (termica) lineare:
  • 4. Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori (bozza) El Joulani Ubada 2°Blsa “stesso esperimento di prima, solo che al posto dell’alluminio(Al) abbiamo usato l’ottone(Cu+Zn)” Osservazioni: Abbiamo osservato lo stesso esperimento di prima ma abbiamo utilizzato l’ottone anziché l’alluminio. L’indice di dilatazione sale, ma più lentamente perché/quindi il coefficiente di dilatazione lineare dell’ottone è minore dell’indice di dilatazione lineare dell’alluminio. ___________________________________________ 4° esperimento Dilatazione volumica nei liquidi: La dilatazione volumica nei liquidi ha la stessa legge di dilatazione volumica dei solidi, che abbiamo già visto prima. Strumenti:  Provetta contenente acqua colorata (colorata così perché si veda la differenza dei livelli d’acqua)  Un capillare  Becher contenente acqua
  • 5. Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori (bozza) El Joulani Ubada 2°Blsa M  Fornello elettrico  Pennarello Obbiettivo: L’obbiettivo è osservare che il livello dell’acqua nel capillare si innalzi, quindi osservare la dilatazione volumica del liquido (acqua) Procedimento operativo: Prima di tutto riempiamo il becher d’acqua e di conseguenza lo mettiamo sul fornello elettrico a riscaldare. La provetta già contiene acqua colorata ed è gia sigillata.
  • 6. Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori (bozza) El Joulani Ubada 2°Blsa Dopo di chè immergiamo la provetta nel becher ma senza che tocchi il fondo, e segnamo con il pennarello il livello iniziale dell’acqua. Dopo un po’ di tempo si osserva che il livello dell’acqua sale. Dopo che il livello dell’acqua si è innalzato di una certa altezza, spegniamo il fornello e osserviamo che il livello dell’acqua si riabbassa. Osservazioni: Quindi osserviamo che il liquido (acqua) ha subito una dilatazione volumica fornendogli calore, mentre poi, quando spegniamo il fornello e quindi non c’è più fornimento di calore, il livello torna a quello iniziale. 5° esperimento: La legge fondamentale della termologia nel calorimetro: La formula della legge fondamentale della termologia è: ∆E(Q) = c∙m∙∆T Dove  ∆E è la energia scambiata(J)  c è il calore specifico(J/kg∙K)  m è la massa(kg)  ∆T è la variazione di temperatura(K) Nel calorimetro delle mescolanze invece vale la formula Qa= -Qc e in più troviamo l’ me che è la massa equivalente in acqua del calorimetro.
  • 7. Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori (bozza) El Joulani Ubada 2°Blsa Obbiettivo: Dobbiamo calcolare me, Te, Qc e Qa avendo a disposizione m1,m2,T1 e T2. Strumenti:  Calorimetro delle mescolanze(agitatore e termometro(sensibilità 0.1°C; portata 100°C)) Procedimento operativo: Iniziamo col versare 150 g di acqua fredda nel calorimetro, e di conseguenza agitiamol’acqua con l’agitatore per 3 minuti. Successivamente misuriamo le temperatura dell’acqua fredda. Dopo preleviamo150 g di acqua calda (misuriamo prima la temperatura dell’H2O calda con il termometro
  • 8. Relazione di Fisica su esperimenti fatti in laboratori (bozza) El Joulani Ubada 2°Blsa digitale(portata: 100°C; sensibilità:0.1°C)) e la aggiungiamo nel calorimetro. Agitiamo per 2 minuti e misuriamo Te(temperatura di equilibrio). Poi calcoliamo me del calorimetro e Te teorico. Tabella: m1(g) m2(g) T1(°c) T2(°c) Te(°c) Te(teo.) Qc Qa me 150g 150g 21,0°c 48,3°c 33°c 34,6 °c 9700J 7500J / Teorico: Conclusioni: Abbiamo calcolato Te teorico, misurato Te e abbiamo notato che non erano uguali. Lo stesso ragionamento vale per Qc e Qa: Qc e Qa teorico sono diversi da quelli misurati. 8600J 8500J 41,25kg