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CORSO DI FORMAZIONE
“ACCOGLIERE CLIENTI CON DISABILITÀ”
- Buone prassi e strumenti professionali -
ACCOGLIERE CLIENTI CON
DISABILITÀ VISIVA
NEI PANNI DI DARIO
Cos’è la disabilità visiva
IL VISUS
Il visus è la capacità
dell’occhio di risolvere e
percepire dettagli fini di un
oggetto grazie alla nitidezza
dell'immagine proiettata sulla
retina. (Cline D., Hofstetter
H.W., Griffin J.R., Dictionary of
Visual Science).
Con riferimento a forti
limitazioni della vista si parla di
residuo visivo.
IL CAMPO VISIVO
Il campo visivo è un'area che rappresenta la
parte del mondo esterno visibile quando si fissa
un punto.
ALCUNE PATOLOGIE RESPONSABILI DELLA
PERDITA DELLA FUNZIONE VISIVA:
LA RETINITE PIGMENTOSA
6
LA RETINOPATIA DIABETICA
7
LA CATARATTA
8
LA DEGENERAZIONE DELLA MACULA
9
IL GLAUCOMA
10
LA SENSIBILITÀ AL CONTRASTO
La capacità di percepire i contrasti è un parametro
fondamentale della funzione visiva.
CECITÀ E IPOVISIONE
CECITA’:
• Due tipi di cecità (Legge 38/2001-OMS)
– Cecità assoluta: totale mancanza della vista in entrambi gli occhi,
percezione di luci, ombre e del movimento in entrambi gli occhi o
nell’occhio migliore; il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3%.
– Cecità parziale: il residuo visivo non è superiore a 1/20 in entrambi gli
occhi o nell’occhio migliore (anche con eventuale correzione); il
residuo perimetrico binoculare è inferiore al 10%.
IPOVISIONE:
• Ipovedenti gravi:
a) Il residuo visivo non è superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o
nell'occhio migliore, anche con eventuale correzione;
b) Il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30%.
• Ipovedenti medio - gravi:
a) Il esiduo visivo non è superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o
nell'occhio migliore, anche con eventuale correzione;
b) Il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50%.
• Ipovedenti lievi:
a) Il residuo visivo non è superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o
nell'occhio migliore, anche con eventuale correzione;
b) Il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 60%.
LA CAPACITÀ VISIVA DI CIECHI E
IPOVEDENTI
 Unicità della condizione
visiva
 Spesso non è costante
 Centrale / periferica
 Può variare a seconda
della luce, del contrasto
dell’affaticamento.
LA DISABILITÀ VISIVA IN CIFRE
Nel mondo:
 39 milioni di ciechi
 246 milioni di ipovedenti (fonte OMS)
In Italia:
 380.000 ciechi
 1.5 milioni di ipovedenti
EUROPEAN BLIND UNION (EBU)
• There are estimated to be over 30 million blind and partially sighted
persons in geographical Europe.
• An average of 1 in 30 Europeans experience sight loss.
• There are four times as many partially sighted persons as blind
persons.
• The average unemployment rate of blind and partially sighted
persons of working age is over 75 percent.
• More women are unemployed than men.
• Women are more at risk of becoming blind or partially sighted than
men.
• Sight loss is closely related to old age.
• One in three senior citizens over 65 faces sight loss. 90 percent of
visually impaired persons is over the age of 65
AUSILI PER
CIECHI
AUSILI PER
IPOVEDENTI:
IL SISTEMA BRAILLE
MOBILITÀ
IL BASTONE BIANCO
• Simbolo di riconoscimento
• Tecnica strisciata vs tecnica
battuta
• Diversi materiali e diversi
modelli di bastone bianco
• “Il prolungamento del dito
indice”
“Lo strumento più importante per la mobilità interna
ed esterna”.
IL BASTONE BIANCO
Limiti del bastone:
 Fisici: non rileva gli ostacoli dal petto in su;
 Accettazione dell’essere riconosciuti come ciechi;
 In Italia solo il 55% degli aventi diritto usa il
bastone bianco.
CANE GUIDA: LA NORMATIVA
• Al privo della vista è riconosciuto altresì il
diritto di accedere agli esercizi aperti al
pubblico con il proprio cane guida. [Legge n.
37 del 14 febbraio 1974]
• I responsabili […] che impediscano od
ostacolino, direttamente o indirettamente,
l'accesso ai privi di vista accompagnati dal
proprio cane guida sono soggetti ad una
sanzione amministrativa pecuniaria
consistente nel pagamento di una somma da
euro 500 a euro 2.500. [legge 60/2006]
IL CANE GUIDA
• Non distrarre il cane
guida
• Offrire aiuto
• Non dare cibo
• Lasciare libero il
passaggio
IL TURISTA CON DISABILITÀ VISIVA
BARRIERE PERCETTIVE
• Siti web /portali di booking non accessibili
• Mancanza di segnalazione di pericoli
• Informazioni solo «visive»
• Moduli in nero
• Menù, carta dei servizi
• Film / video muti, senza audiodescrizione o
sottotitoli
BUONE PRASSI DI COMUNICAZIONE ED
OSPITALITÀ
L’IMPORTANZA DELLA FIDUCIA
Le buone regole per star vicino ad un cieco o
ipovedente:
 Evitare compassione e pietismo
 Trasmettere fiducia nelle sue capacità
 Non seguirlo a distanza per controllare i
suoi movimenti
L’IMPORTANZA DELLA FIDUCIA
MANCANZA DI FIDUCIA:
Nel cieco o ipovedente (specialmente in famiglia) 
causa principale di mancata autonomia.
NON PRENDERE L’INIZIATIVA SE NON RICHIESTO!
1. Prima di intervenire, essere sicuri di aver compreso la
situazione!
2. Presentarsi ed offrire il proprio aiuto.
ATTIRARE L’ATTENZIONE
Se possibile, chiamare per nome
Far percepire la propria presenza sfiorando il
braccio
IDENTIFICARSI
1. Nome
2. Ruolo
3. Memorizzare il nome dei clienti con difficoltà
visive
COMUNICAZIONE NON VERBALE
LA STRETTA DI MANO GUARDARE NEGLI OCCHI
L’INTERAZIONE
Non parlare solo con
l’accompagnatore!
CURARE L’ASPETTO AMBIENTALE
Fondamentale è curare
l’aspetto uditivo:
 Assenza di interferenze
 Parlare frontalmente e
con tono chiaro.
I ciechi non
hanno i sensi
più sviluppati!
L’UTILIZZO DEL VERBO VEDERE
“Ci vediamo domani, Ah no, scusa… Ci…
sentiamo Domani”
Le lingue fanno continuamente riferimento a
concetti visivi. Sarebbe impossibile evitare
l’utilizzo di parole che rimandano alla sfera
visiva.
Il verbo vedere va usato senza problemi!
CONSEGNARE LE COSE IN MANO
 Consegnare tutto in mano
 Specificare di cosa si tratta
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LA FIRMA
Guida-mano
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38
CONGEDARSI
Segnalare quando ci si
allontana
L’ACCOMPAGNAMENTO
Dare indicazioni sul
percorso che si sta
facendo, indicando la
presenza di
scale/ascensori e altri
servizi
MOSTRARE L’UBICAZIONE DEGLI OGGETTI
E COME FUNZIONANO
• Tavolo e sedie
• Terminali per la ricerca dei libri
• La scaffalatura
• Bagni
• Cestino / Interruttori della luce
• Oggetti di rilievo
ORGANIZZAZIONE DI SPAZI ED EFFETTI
PERSONALI
MAPPE MENTALI
Un cieco per facilitare il
proprio orientamento
tende ad organizzare i
propri spazi e a riporre
con cura i propri effetti
personali.
Non spostare gli effetti
personali.
SPIEGARE I TEMPI DI ATTESA
MOSTRARE ATTENZIONI CON DISCREZIONE
GIOCARE D’ANTICIPO
LEGGERE IL MENU’ RACCOGLIERE PICCOLI OGGETTI CADUTI
LA VERBALIZZAZIONE
Verbalizzare il più
possibile
DAL GENERALE AL PARTICOLARE
DESCRIZIONI NON VISIVE
Descrivere gli spazi a partire da stimoli uditivi, olfattivi e
tattili
DESCRIVERE I COLORI
- Ricondurre i colori ad elementi
noti
- Il materiale
- Il significato del colore e delle
scelte cromatiche.
- I contrasti
DESCRIVERE DETTAGLI ED ASPETTI
D’INTERESSE
RAPPORTARE OGNI ELEMENTO ALLA
POSIZIONE DELLA PERSONA NON VEDENTE
TECNICA DEL QUADRANTE DELL’OROLOGIO
INDICAZIONI PRECISE
Evitare espressioni
ambigue e vaghe, che non
hanno senso per chi non
vede (es. «sempre dritto»,
«di là»)
FARE PARAGONI CON OGGETTI DI USO
COMUNE
54
“La cosa più difficile è rendere semplici le cose”
Forme e
dimensioni
GRAZIE
YEAH COOPERATIVA SOCIALE
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Modulo 3 Accogliere clienti con disabilità visiva

  • 1. CORSO DI FORMAZIONE “ACCOGLIERE CLIENTI CON DISABILITÀ” - Buone prassi e strumenti professionali -
  • 3. NEI PANNI DI DARIO Cos’è la disabilità visiva
  • 4. IL VISUS Il visus è la capacità dell’occhio di risolvere e percepire dettagli fini di un oggetto grazie alla nitidezza dell'immagine proiettata sulla retina. (Cline D., Hofstetter H.W., Griffin J.R., Dictionary of Visual Science). Con riferimento a forti limitazioni della vista si parla di residuo visivo.
  • 5. IL CAMPO VISIVO Il campo visivo è un'area che rappresenta la parte del mondo esterno visibile quando si fissa un punto.
  • 6. ALCUNE PATOLOGIE RESPONSABILI DELLA PERDITA DELLA FUNZIONE VISIVA: LA RETINITE PIGMENTOSA 6
  • 11. LA SENSIBILITÀ AL CONTRASTO La capacità di percepire i contrasti è un parametro fondamentale della funzione visiva.
  • 12. CECITÀ E IPOVISIONE CECITA’: • Due tipi di cecità (Legge 38/2001-OMS) – Cecità assoluta: totale mancanza della vista in entrambi gli occhi, percezione di luci, ombre e del movimento in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore; il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3%. – Cecità parziale: il residuo visivo non è superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore (anche con eventuale correzione); il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 10%.
  • 13. IPOVISIONE: • Ipovedenti gravi: a) Il residuo visivo non è superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore, anche con eventuale correzione; b) Il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30%. • Ipovedenti medio - gravi: a) Il esiduo visivo non è superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore, anche con eventuale correzione; b) Il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50%. • Ipovedenti lievi: a) Il residuo visivo non è superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore, anche con eventuale correzione; b) Il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 60%.
  • 14. LA CAPACITÀ VISIVA DI CIECHI E IPOVEDENTI  Unicità della condizione visiva  Spesso non è costante  Centrale / periferica  Può variare a seconda della luce, del contrasto dell’affaticamento.
  • 15. LA DISABILITÀ VISIVA IN CIFRE Nel mondo:  39 milioni di ciechi  246 milioni di ipovedenti (fonte OMS) In Italia:  380.000 ciechi  1.5 milioni di ipovedenti
  • 16. EUROPEAN BLIND UNION (EBU) • There are estimated to be over 30 million blind and partially sighted persons in geographical Europe. • An average of 1 in 30 Europeans experience sight loss. • There are four times as many partially sighted persons as blind persons. • The average unemployment rate of blind and partially sighted persons of working age is over 75 percent. • More women are unemployed than men. • Women are more at risk of becoming blind or partially sighted than men. • Sight loss is closely related to old age. • One in three senior citizens over 65 faces sight loss. 90 percent of visually impaired persons is over the age of 65
  • 21. IL BASTONE BIANCO • Simbolo di riconoscimento • Tecnica strisciata vs tecnica battuta • Diversi materiali e diversi modelli di bastone bianco • “Il prolungamento del dito indice” “Lo strumento più importante per la mobilità interna ed esterna”.
  • 22. IL BASTONE BIANCO Limiti del bastone:  Fisici: non rileva gli ostacoli dal petto in su;  Accettazione dell’essere riconosciuti come ciechi;  In Italia solo il 55% degli aventi diritto usa il bastone bianco.
  • 23. CANE GUIDA: LA NORMATIVA • Al privo della vista è riconosciuto altresì il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida. [Legge n. 37 del 14 febbraio 1974] • I responsabili […] che impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l'accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma da euro 500 a euro 2.500. [legge 60/2006]
  • 24. IL CANE GUIDA • Non distrarre il cane guida • Offrire aiuto • Non dare cibo • Lasciare libero il passaggio
  • 25. IL TURISTA CON DISABILITÀ VISIVA
  • 26. BARRIERE PERCETTIVE • Siti web /portali di booking non accessibili • Mancanza di segnalazione di pericoli • Informazioni solo «visive» • Moduli in nero • Menù, carta dei servizi • Film / video muti, senza audiodescrizione o sottotitoli
  • 27. BUONE PRASSI DI COMUNICAZIONE ED OSPITALITÀ
  • 28. L’IMPORTANZA DELLA FIDUCIA Le buone regole per star vicino ad un cieco o ipovedente:  Evitare compassione e pietismo  Trasmettere fiducia nelle sue capacità  Non seguirlo a distanza per controllare i suoi movimenti
  • 29. L’IMPORTANZA DELLA FIDUCIA MANCANZA DI FIDUCIA: Nel cieco o ipovedente (specialmente in famiglia)  causa principale di mancata autonomia. NON PRENDERE L’INIZIATIVA SE NON RICHIESTO! 1. Prima di intervenire, essere sicuri di aver compreso la situazione! 2. Presentarsi ed offrire il proprio aiuto.
  • 30. ATTIRARE L’ATTENZIONE Se possibile, chiamare per nome Far percepire la propria presenza sfiorando il braccio
  • 31. IDENTIFICARSI 1. Nome 2. Ruolo 3. Memorizzare il nome dei clienti con difficoltà visive
  • 32. COMUNICAZIONE NON VERBALE LA STRETTA DI MANO GUARDARE NEGLI OCCHI
  • 33. L’INTERAZIONE Non parlare solo con l’accompagnatore!
  • 34. CURARE L’ASPETTO AMBIENTALE Fondamentale è curare l’aspetto uditivo:  Assenza di interferenze  Parlare frontalmente e con tono chiaro. I ciechi non hanno i sensi più sviluppati!
  • 35. L’UTILIZZO DEL VERBO VEDERE “Ci vediamo domani, Ah no, scusa… Ci… sentiamo Domani” Le lingue fanno continuamente riferimento a concetti visivi. Sarebbe impossibile evitare l’utilizzo di parole che rimandano alla sfera visiva. Il verbo vedere va usato senza problemi!
  • 36. CONSEGNARE LE COSE IN MANO  Consegnare tutto in mano  Specificare di cosa si tratta  Spiegarne la funzione
  • 40. L’ACCOMPAGNAMENTO Dare indicazioni sul percorso che si sta facendo, indicando la presenza di scale/ascensori e altri servizi
  • 41. MOSTRARE L’UBICAZIONE DEGLI OGGETTI E COME FUNZIONANO • Tavolo e sedie • Terminali per la ricerca dei libri • La scaffalatura • Bagni • Cestino / Interruttori della luce • Oggetti di rilievo
  • 42. ORGANIZZAZIONE DI SPAZI ED EFFETTI PERSONALI MAPPE MENTALI Un cieco per facilitare il proprio orientamento tende ad organizzare i propri spazi e a riporre con cura i propri effetti personali. Non spostare gli effetti personali.
  • 43. SPIEGARE I TEMPI DI ATTESA
  • 44. MOSTRARE ATTENZIONI CON DISCREZIONE
  • 45. GIOCARE D’ANTICIPO LEGGERE IL MENU’ RACCOGLIERE PICCOLI OGGETTI CADUTI
  • 47. DAL GENERALE AL PARTICOLARE
  • 48. DESCRIZIONI NON VISIVE Descrivere gli spazi a partire da stimoli uditivi, olfattivi e tattili
  • 49. DESCRIVERE I COLORI - Ricondurre i colori ad elementi noti - Il materiale - Il significato del colore e delle scelte cromatiche. - I contrasti
  • 50. DESCRIVERE DETTAGLI ED ASPETTI D’INTERESSE
  • 51. RAPPORTARE OGNI ELEMENTO ALLA POSIZIONE DELLA PERSONA NON VEDENTE
  • 52. TECNICA DEL QUADRANTE DELL’OROLOGIO
  • 53. INDICAZIONI PRECISE Evitare espressioni ambigue e vaghe, che non hanno senso per chi non vede (es. «sempre dritto», «di là»)
  • 54. FARE PARAGONI CON OGGETTI DI USO COMUNE 54 “La cosa più difficile è rendere semplici le cose” Forme e dimensioni

Editor's Notes

  1. Dati nazionali