1. CENTRO REGIONALE PER LA
PREVENZIONE E LA
RIABILITAZIONE VISIVA
IL BAMBINO IPOVEDENTE:L‘APPROCCIO E LA
RIABILITAZIONE
Dott.ssa Carmela Caivano
2. Epidemiologia dell’ipovisione in
Italia
• Classi di minorazione visiva considerata
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
sono 5: 2 per l’ipovisione e 3 per la cecità,
• Normal vision: a.v. >8/10
• Moderate low vision: a.v. tra 3/10 e 7/10
• Severe low vision: a.v. tra 1/20 e 1/10 o C.V.
< 20°
• Moderate blindness: a.v. tra 1/20 e 1/50 o
C.V. < 10°
• Severe blindness: a. v. < 1/50 o C.V. <5°
• Total blindness: non percepisce la luce
3. Classificazione per le minorazioni
visive in Italia(legge n°138/2001)
• Ipovisione lieve: a. v. tra 3/10 e 2/10 o
C.V. < 60%
• Ipovisione medio grave: a.v. tra 2/10 e
1/10 o C.V. < 50%
• Ipovisione grave: 1/20 e 1/10 o C.V.
<30%
• Cecità parziale: a.v. tra 1/20 e 3/100 o
c.v. <10%
• Cecità totale a.v.< 3/100 e c.v. < 3%
4. Il primo studio epidemiologico
di popolazione sulla prevalenza
delle minoraziono visive è
stato effettuato tra il 1986 ed il
1988 a Ponza dal prof. Cerulli
5. Aspetti legislativi e medico legali:
• In Italia, fino al 1942, i minorati della
vista erano considerati non in grado
di intendere e di volere, interdetti dal
Codice Civile e privati dei loro più
essenziali diritti (norma cancellata
con la legge 262/42)
6. Che cos’è l’ipovisione?
• Un sensibile decremento della capacità
adattiva della visione, intesa come
processo cognitivo, riconducibile a lesioni
anatomo-funzionali dell’apparato
sensoriale periferico strutturalmente
irreversibili; lesioni che riducono o
distorcono l’imput sensoriale limitando ed
impoverendo gravemente il ciclo
percettivo che può mantenere quel
processo cognitivo, che rendono possibile
la riabilitazione funzionale dell’attività
percettiva
7. Che cos’è l’ipovisione?
• Sarà caratterizzata dalla scomparsa
di almeno una delle prestazioni
significative della vita quotidiana: la
lettura,la scrittura, la capacità di
movimento autonomo nell’ambiente
e di autogestione organizzativa della
quotidianità, funzioni ed attività non
ripristinabili con i sussidi correttivi
standard.
8. Linee Guida sulla riabilitazione
(G.U. 30.5.1998 n°138)
• Attività sanitarie di riabilitazione:
Interventi di valutazione diagnostica e
tutte le procedure riabilitative finalizzate a
portare il soggetto a contenere o
minimizzare la sua disabilità
• Attività di riabilitazione sociale:
Interventi finalizzati a garantire al
soggetto disabile la massima
partecipazione possibile alla vita sociale al
fine di contenere la condizione di handicap
9. Legge 284/97
• Prevenzione primaria:
svolta dalla I.A.P.B.
• Prevenzione secondaria e
terziaria:
realizzazione di Centri specializzati
per l’educazione e la riabilitazione
visiva.
10. Centri di ipovisione
• L’attività di riabilitazione funzionale visiva
prevede interventi ambulatoriali
• Il progetto riabilitativo deve mirare ad
ottimizzare il grado di autonomia
dell’interessato, dando la priorità alle
esigenze espresse dal paziente, favorendo
l’adattamento o il riadattamento alla
propria realtà personale lavorativa e
sociale sia con l’addestramento all’utilizzo
di ausili protesici sia con un adeguato
sostegno psicologico.
11. Riabilitazione visiva
• Il suo obiettivo specifico è quello di
rendere il paziente capace di utilizzare al
meglio il proprio residuo visivo
• All’intervento riabilitativo partecipano:
– L’oftalmologo
– Lo psicologo
– L’educatore
– L’ortottista
– Istruttore di orientamento e mobilità
12. Riabilitazione visiva
• Importante è quindi:
– Raccogliere una serie di informazioni utili
sulla persona
– Incontare la famiglia
– Prendere contatti con la scuola
– Prendere coscienza delle interferenze della
disabilità visiva sullo sviluppo intellettivo e
sull’apprendimento
13. Le principali cause di ipovisione
nell’infanzia
Lo sviluppo fisiologico del sistema
visivo si ha entro i tre anni di vita,
ma le possibilità terapeutiche
riabilitative proseguono oltre.
Qualsiasi noxa che intervenga dopo i
tre anni di vita, non avrà alcun
effetto sulla maturazione del
bambino e la sua sola rimozione
determinerà un ripristino della
preesistente funzione visiva
14. Le principali cause di ipovisione
nell’infanzia
• Malformazioni del bulbo
(microftalmo, albinismo)
• Palpebre (ptosi)
• Diottro oculare
Cornea
Cristallino (anomalia di forma, di
trasparenza e di sede)
• Glaucoma congenito
• Uvea
15. Le principali cause di ipovisione
nell’infanzia
• Retina :Patologie congenite (genetiche
e malformazioni)
Patologie acquisite
(infiammatorie,traumatiche,ROP,
retinoblastoma,miopia elevata,
facomatosi)
16. Le principali cause di ipovisione
nell’infanzia
• Nervo ottico: Subatrofia ottica o
atrofia ottica causata da patologie
congenite o acquisite
• Ambliopia bilaterale
• C.V.I.: disturbo visivo di origine
centrale
17. C.V.I.: Disturbo visivo di origine
centrale
• Grande variabilità delle prestazioni visive
• Preferenza di colori brillanti rispetto ad oggetti
con forti contrasti
• Rilevante disattenzione visiva
• Incostanza nel riconoscimento degli oggetti
• Difficoltà nel riconoscimento dei volti
• Chiusura degli occhi quando sono impegnate le
afferenze uditive
• Buon orientamento nello spazio
• Nell’afferamento lo sguardo viene allontanto
dall’oggetto
18. Ruolo dell’ortottista
Riveste un ruolo importante nella
riabilitazione visiva, poiché serve da
collegamento tra il paziente e le altre
figure professionali della
riabilitazione
20. Riabilitazione in età prescolare
• La riabilitazione – abilitazione visiva consiste in
una serie di interventi, di stimolazioni, di esercizi
che hanno lo scopo di condurre il bambino ad
usare il residuo visivo al meglio delle proprie
possibilità.
• La riabilitazione deve accompagnare il bambino
dall’attivazione delle competenze sensoriali e
percettive fino allo sviluppo delle complesse
abilità del guardare e del riconoscere.
• Il bambino deve, inoltre, utilizzare tutti i canali
sensoriali, ad integrare il dato visivo, per
giungere ad una buona conoscenza della realtà
21. FUNZIONE VISIVA
• ACUTEZZA VISIVA
• CAMPO VISIVO
• SENSIBILITA’ AL CONTRASTO
• RICONOSCIMENTO DEI COLORI
• STEREOPSI
• RESISTENZA ALL’ABBAGLIAMENTO
• CAPACITA’ DI ADATTAMENTO
• PERCEZIONE DEL MOVIMENTO
22. Riabilitazione in età prescolare
• Riabilitazione visiva
• Riabilitazione neuropsicovisiva
• Riabilitazione psicomotoria o
neuropsicosensoriale
23. Riabilitazione visiva
Valutazione
ObiettiviTipo di intervento
• Tipo di intervento:
– Stimolazioni/facilitazioni ambientali
– Stimolazioni visive (fissazione, localizzazione,
inseguimento, arrampicamento)
– Strategie di esplorazione
24. Riabilitazione neuropsicovisiva
Obiettivi
Attivare le componenti
neuro-psicologiche
(funzioni prassiche e
gnosiche)
Favorire la
comunicazione
Favorire il gioco
• Tipo di intervento
è importante la
partecipazione del
bambino:
• Anticipazione visiva
• Schemi esplorativi
• Memoria visiva
• Percezione dei
rapporti spaziali
25. Riabilitazione psicomotoria o
neuropsicosensoriale
È finalizzata a migliorare le competenze
sensoriali, psicomotorie e
neuropsicologiche del bambino
promuovendo sia ogni canale sensoriale,
sia la curiosità nei confronti della realtà
che lo circonda
26. Aspetti educativi e didattici
• Riabilitazione singola funzione
• Educazione numerose funzioni
Educazione
FamigliaRiabilitazione
27. Riabilitazione in età scolare
• In questa fase si può quantificare
in che modo “vede” il bambino:
–presenza e qualità dell’attenzione
visiva,
–definizione del visus,
– quantificazione del campo visivo,
– valutazione della motilità oculare
28. Riabilitazione in età scolare
• Potenziamento degli interventi
precedentemente descritti
• Incentivazione e sviluppo dei
processi di grafo- motricità
(realizzato dall’Istituto Chiossone di
Genova)
29. Il bambino ipovedente e la scuola
• IL BAMBINO IPOVEDENTE SVILUPPA
UNA PERSONALITA’ RINUNCIATARIA,
PASSIVA ED INSICURA PER
L’IMPOSSIBILITA’ A MANTENERE IL
CONTATTO VISIVO.
30. Il bambino ipovedente e la scuola
• Riduzione della progettualità
• Difficoltà di concentrazione
• Confusione operativa
• Insufficiente mimica facciale
• Livelli attentivi motivazionali inferiori alla
norma
• Lentezza e scarsità di modulazione nella
lettura
• Distortografia e disgrafia
• Difficoltà di organizzazione spaziale
31. Metodologia
• INCENTIVARE I MOVIMENTI DI SGUARDO
• FACILITARE LA COSTRUZIONE DEGLI SCHEMI
ESPLORATIVI
• POTENZIARE LA COORDINAZIONE OCCHIO-
MANO
• ACQUISIRE CAPACITA’ DI ORIENTAMENTO E
MOBILITA’
• ACQUISIRE FUNZIONI DI LETTO-SCRITTURA
• APPRENDIMENTO E ADEGUATO UTILIZZO DEGLI
AUSILI OTTICI TECNOLOGICI ED INFORMATICI
32. Metodologia
Percorso di apprendimento alla
scrittura
• Training di pregrafismo strutturato
• Training di apprendimento stampato
maiuscolo
• Training apprendimento scrittura in
corsivo
33. Training di pregrafismo strutturato
(5-6 anni)
• Consiste in schede illustrate e non, che
richiedono l’esecuzione d linee orizzontali,
verticali, oblique, circolari, ondulate e curve
34. Training di apprendimento
stampato maiuscolo
• Più semplice perché:
– Grafemi composti da linee
– Dimensioni percepibili e memorizzabili
– La corrispondenza fonema- grafema è
facilitata
– La lettura è semplificata
35. Training di apprendimento
stampato maiuscolo
• Al bambino inizialmente verranno
presentati schede che richiedono
l’esecuzione di grafemi composti da linee
rette e da linee curve utilizzando, a
seconda dei casi pennarello o matita a
punta grossa
• L’insegnante, in seguito, può chiedere al
bambino di pensare ad una parola che
inizia con i suoni o sillaba sperimentate,
invitare il bambino ad isolarli verbalmente
per poi provare a scriverli
36. Training apprendimento scrittura
in corsivo
• Non sempre possibile
• Bisogna avviare il bambino
all’apprendimento del corsivo attraverso
schede con combinazioni di tratti curvi,
retti ed a occhiello
• Successivamente verranno proposte le
lettere in corsivo
38. Didattica ed ipovisione
L’azione dell’adulto deve essere rivolta a:
• Facilitare l’accesso ai materiali
• Verificare la qualità e la completezza delle
informazioni di tipo visivo acquisite dal
bambino
• Integrare le informazioni visive con
feedback verbali
• Organizzare le informazioni con un bon
uso della concettualizzazione, veicolata da
un buon lessico
39. Didattica ed ipovisione
In questa fase, infatti il bambino
sviluppa:
1. Competenze fonologiche, lessicali
ed elementi morfologici di base
2. Competenze percettive,
psicomotorie, della
rappresentazione spaziale e della
coordinazione
40. STRUMENTI DI SUPPORTO
• QUADERNI A RIGATURE E QUADRETTATURE
DIVERSIFICATE
• PENNARELLO A PUNTA FINE,MEDIA E GROSSA E
MATITA A PUNTA GROSSA
• LAMPADA DA TAVOLO A LUCE FREDDA
• BANCO CON PIANO RECLINABILE E LEGGIO
• VIDEOINGRANDITORE
• LENTE D’INGRANDIMENTO
• COMPUTER CON SCANNER E SISTEMA PER
SINTESI VOCALE
• LIBRI E FOTOCOPIE INGRANDITE
• REGISTRATORE
41. Il P.C. e L’ipovisione
• È uno strumento di
lavoro utile a tutti
gli studenti
• Consente di
ovviare alle
difficoltà
nell’attività di
lettura e scrittura