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IV CUCINA B, A.F. 2017-
Ricordi di StageRicordi di StageRicordi di StageRicordi di Stage
Lettere dedicate a chi parte per il primo stage
-18
Ricordi di StageRicordi di StageRicordi di StageRicordi di Stage
a chi parte per il primo stage
2
Caro studente, l’esperienza dei più grandi a volte
insegna, incoraggia e stimola,
speriamo che questo libretto
ti sia di aiuto per
affrontare la tua prima esperienza di stage!
I tuoi compagni di IVB
3
SommarioSommarioSommarioSommario
La verità sempre e comunque! Pag 4
Far parte di un team pag 8
Rubare il lavoro con gli occhi pag 11
Nè il primo né l'ultimo pag 15
Gestire l'Ansia pag 18
La fiducia va guadagnata pag 22
L’importanza degli errori pag 25
Credits pag 30
4
La verità sempre e comunque!La verità sempre e comunque!La verità sempre e comunque!La verità sempre e comunque!
Caro compagno/a,
Ti scrivo questa lettera perché quest’anno farai il tuo
primo stage ed entrerai per la prima volta nel mondo del
lavoro.
Provare emozioni come ansia e agitazione è una cosa
normale, poiché anche io due anni fa, quando ero in seconda e
si stava avvicinando il periodo di stage, ero molto agitato.
Mi continuavo a domandare se fossi davvero pronto ad
entrare in una realtà che non conoscevo, diversa da quella a
cui ero solitamente abituato. A scuola mi sentivo protetto
mentre il lavoro mi entusiasmava e spaventava allo stesso
tempo.
A distanza di due anni ti scrivo questa lettera con lo
scopo di rassicurarti un po’, per quanto sia possibile.
5
Ti accorgerai da solo appena inizierai il tuo periodo
lavorativo che le tue preoccupazioni saranno state esagerate,
perché il datore di lavoro saprà che sei alle prime armi e ne
terrà conto, quindi ti aiuterà e ti stimolerà ad apprendere il più
velocemente possibile.
Con queste parole non sto dicendo che sia tutto “rose e
fiori”, stai assumendoti delle responsabilità, ma se ci metti
impegno e passione alla fine del tuo percorso avrai imparato
tante cose nuove che puoi apprendere solo in azienda, ti
sentirai appagato e molto soddisfatto di te stesso.
Ti raccontarò un breve episodio da cui ho imparato una
lezione molto importante.
Una mattina stavo facendo delle pizze di sfoglia e al loro
interno oltre al sugo e alla mozzarella ci dovevo mettere anche
le acciughe, solo che distrattamente me le sono dimenticate e
me ne sono reso conto solo dopo averle già infornate.
6
Mi ha preso il panico: non volevo dire al mio datore di
lavoro che avevo sbagliato, perché ero sicuro che mi avrebbe
fatto “il cazziatone” e magari non si sarebbe più fidato di me.
Ho deciso così di non dirgli nulla e sperare che nessuno
se ne accorgesse, ma la speranza è durata poco: qualche ora
dopo il capo pasticcere mi ha chiamato da parte, chiedendomi
spiegazioni, e io ero imbarazzatissimo per la situazione.
Ho trovato le parole per dire che era stato un mio errore
e con mia sorpresa non ha reagito male: mi ha detto che è
normale sbagliare ogni tanto, ma quando succede bisogna
avvisare e non fare finta di nulla perché un rimedio si trova
sempre e le conseguenze si gestiscono.
Da questo episodio ho imparato che la sincerità è
fondamentale quando si lavora in gruppo e anche che è più
facile risolvere un problema se a trovare la soluzione ci
pensano più persone piuttosto che una sola.
7
Concludo la mia lettere, augurandoti buona fortuna e
che tu possa svolgere un buono stage.
P.S. Mi raccomando non arrenderti alle prime difficoltà.
8
FarFarFarFar parte di un teamparte di un teamparte di un teamparte di un team
Caro compagno/a,
ti scrivo oggi un paio di consigli su come non farti prendere
dal panico per l'imminente stage che dovrai affrontare.
A grandi linee so come ti senti: inizi a chiederti se sarai
all’altezza, come sarà il capo, se ti tratteranno bene, se avrai un
buon voto ...
Sarà molto difficile all’inizio ambientarsi e soprattutto
instaurare un rapporto di fiducia con i colleghi, ma impegnarti a
fare quello che ti dicono ti aiuterà a prendere il ritmo giusto per
iniziare ad entrare in sintonia col gruppo di lavoro.
Al mio primo stage, proprio il primo giorno, mi era stato
ordinato dallo chef di pulire due scatole di gamberetti abbastanza in
fretta, io ho impiegato cinquanta minuti andando al massimo della
mia velocità. Quando ho finalmente detto allo chef che avevo finito
mi ha fatto buttare tutto quanto perché, essendo passato troppo
tempo, il pesce era andato a male e mi ha informato del fatto che
9
per fare un lavoro fatto bene non ci avrei dovuto impiegare più di
un quarto d’ora. Allora, piano piano, con pazienza, giorno dopo
giorno, ho provato a diventare sempre più veloce fino a farlo
diventare un movimento e un ritmo quasi naturale.
Quindi se all'inizio avrai delle difficoltà non temere: è
normale, è questione di abitudine, di apprendere le tecniche
corrette e di applicarle in ogni lavoro che ti chiederanno di
eseguire.
Un’altra cosa importante che volevo dirti è di essere sempre
disponibile e rispettoso, senza mai farti mettere i piedi in testa
ovviamente, perché per quanto puoi pensare di venire sfruttato sei
un membro essenziale e insostituibile della brigata.
Dal momento in cui inizierai a lavorare per un’azienda
ricoprirai sempre un ruolo importante, non sarai subito al livello di
altri dipendenti perché hai tanta strada da fare, ma sarai parte del
team! Tuo compito non rovinare un equilibrio che in una cucina è
essenziale e divenire un elemento prezioso.
10
Infine volevo salutarti dandoti un in bocca al lupo per questa
tua nuova esperienza, che ti aiuterà a crescere professionalmente e
come persona.
11
Rubare il lavoro con gli ocRubare il lavoro con gli ocRubare il lavoro con gli ocRubare il lavoro con gli occhichichichi
24 Marzo 2016
Il mio primo giorno di stage me lo ricordo benissimo.
Erano le 7:00 di mattina e, dopo essermi alzato dal letto,
ansioso e inconsapevole di come sarebbe andata la mia prima
giornata di lavoro, mi preparai per iniziare questa nuova
esperienza. Uscii di casa per andare al lavoro, fuori faceva
freddo e soffiava un vento che quando ti trapassava il corpo, ti
faceva gelare il sangue nelle vene. Dopo aver preso i mezzi,
arrivai alla porta del locale, presi un lungo respiro ed entrai.
Vicino al bancone del bar vidi un uomo, pensai: “sarà lui lo
chef?” Mi avvicinai timidamente e gli dissi: “Buongiorno, sono
il nuovo stagista”. Mi strinse calorosamente la mano e si
presentò.
Mi mandò a cambiare in uno stanzino, mi misi
l’uniforme da aiuto-cuoco e andai in cucina. Per prima cosa lo
12
chef mi spiegò dov’erano le varie attrezzature e subito dopo
iniziai a lavorare. Tagliai le melanzane a cubetti per la
preparazione della pasta alla norma. Una volta finito
incominciai a preparare il sugo. Poi passai a cucinare la pasta
e una volta cotta la misi subito in abbattitore per mantenerla
fino all’ora del servizio. Lo chef, mentre finiva di preparare il
menù del giorno, mi mandò al bar per servire i clienti. Arrivò
l’ora di pranzo e il locale iniziò a riempirsi, per cui rientrai in
cucina per aiutare lo chef a preparare le varie ordinazioni. In
quel momento fu un vero inferno, feci avanti e indietro per la
cucina per andare a prendere i vari ingredienti per
l’ordinazione, ero molto agitato … non sapevo più da che
parte dividermi, lo chef mi disse di stare calmo e di preparare
le varie comande una alla volta. Seguii il consiglio e dopo il
caos tornò la serenità in cucina. I piatti vennero serviti tutti e
degustati senza nessuna criticità da parte dei clienti.
13
Alla fine del servizio vidi i clienti lasciare il locale
soddisfatti del cibo e del servizio ottenuto.
Si fecero le 15:00 e incominciai a pulire la cucina e
dopo un’ora e mezza finii.
Finalmente la mia giornata era terminata e potevo
tornare a casa. Salutai lo chef con una stretta di mano e andai
via.
Il mio primo giorno di stage si era concluso nei migliori
dei modi. Ero riuscito a mantenere la calma, la voglia di fare e
di imparare. Senza questi tre elementi sarei stato
completamente perso. I consigli che ti lascio sono: di
mettercela tutta, di essere curioso, di “rubare il lavoro con gli
occhi” e infine di imparare il più possibile.
Questi sono i 4 consigli più preziosi che un lavoratore
deve tenere cari.
14
15
NéNéNéNé il primo néil primo néil primo néil primo né l'ultimol'ultimol'ultimol'ultimo
Caro compagno, ti scrivo…
ho svolto il mio primo stage a Basilico&CO, una mensa
aziendale.
Un ambiente affollato, in cui la cucina era piena:
c’erano il lavapiatti, tre cuoche e quattro stagisti, oltre a me.
Prima di cominciare, ero molto agitata, visto che non
avevo mai avuto esperienze, nemmeno a scuola, perché era il
mio primo anno in Galdus ed ero da poco subentrata.
Spaesata e con tante incertezze ero davvero in tensione
ma, per mia fortuna, ho trovato persone coinvolgenti e che mi
hanno “saputa prendere”, nel senso che sono stati capaci di
farmi entrare nell’ottica che quel che avrei fatto, mi sarebbe
solo servito e avrei accresciuto le mie capacità. Mi sono sentita
accolta e accompagnata.
16
Prima di cominciare il secondo stage ero meno
“sospettosa” e sulla difensiva, sapevo perfettamente che le tutor
ci mandano in aziende che hanno a che fare giornalmente con
stagisti, quindi conoscono le nostre lacune e difficoltà e hanno
pazienza in caso di un nostro errore o per nostre lentezze. In
azienda stai imparando, non sei il primo responsabile e questo
ti permette di crescere e di affidarti, ma non sei nemmeno
l’ultimo, perché sei un importante elemento del gruppo e i
colleghi hanno voglia di insegnarti il mestiere.
Ogni esperienza porta frutti e, tirocinio dopo tirocinio,
si imparano tecniche, si apprendono conoscenze, si comprende
come relazionarsi ai responsabili e ai clienti …
Con affetto, buon lavoro!
17
18
GestireGestireGestireGestire l'Ansial'Ansial'Ansial'Ansia
Milano 7 Novembre 2017
Caro compagno,
Mi hanno chiesto di scriverti questa lettera, per poter
un po’ placare la tua ansia, per il primo stage, la prima
avventura lavorativa che sperimenterai.
Per ridurre questa paura che stai affrontando, ti
racconterò del mio primo giorno e di due situazioni che mi
sono successe nel secondo stage.
Pur essendo la mia seconda esperienza lavorativa e
formativa, ero teso, per colpa della mia timidezza e del mio
timore di poter essere di impiccio.
Il primo giorno ero in compagnia di un mio ex-
compagno che, il giorno successivo, si sarebbe dovuto
trasferire in un Hotel vicino, per proseguire il proprio stage.
19
L’Ansia salì non appena entrammo in cucina e ci
trovammo di fronte ad uno spazio strettissimo e piccolissimo,
con all’interno già 6 persone che lavoravano e si muovevano
in ogni direzione.
Dopo esserci presentati, il pasticcere ci chiese di fare
l’impasto di una pasta frolla, utilizzando i burrini che
servivano per colazione ai clienti; tutto questo per colpa di un
mancato ordine precedente.
La giornata finì quando sfornammo i biscotti.
Il giorno dopo era un mercoledì ed il pasticciere aveva il
giorno di riposo. Sarei rimasto da solo in cucina. Mi salì la
paura di non portare a termine tutti i compiti, di non riuscire a
trovare gli ingredienti necessari per le ricette o di
confrontarmi con il personale che non conoscevo
assolutamente.
20
La mia giornata andò invece benissimo e, pur avendo
moltissime preoccupazioni, superai il tutto, facendo anche
amicizia, e intessendo relazioni positive che sarebbero poi
durate per tutti e tre i mesi successivi in quell’azienda (anzi,
feci lì anche uno stage-estivo).
Non presi molta confidenza con il pasticciere, con cui
ho sempre legato poco, mantenendo comunque un rapporto
corretto e formale.
In questa lettera, volevo farti capire che avere Ansia è
una cosa giustissima ed essendo la tua prima esperienza
lavorativa, sarebbe comprensibile se tu avessi paura di
sbagliare, di essere d'intralcio o di non riuscire a legare con i
dipendenti, quindi non preoccuparti, ricorda solo di non farti
soffocare (MAI) da queste emozioni o sensazioni.
21
Quindi in BOCCA AL LUPO, sii forte e fai vedere chi sei
e chi vuoi diventare, a quello che sarà il tuo capo, ai tuoi amici,
alla tua famiglia, ma soprattutto a te stesso.
FIGHTING!
22
La fiducia vaLa fiducia vaLa fiducia vaLa fiducia va guadagnataguadagnataguadagnataguadagnata
Caro compagno/a
Comincio con il dirti che durante quest’esperienza ti
sfrutteranno, ti chiederanno del lavoro gratis …. Scherzo!!
Credo però che sia successo a tutti di pensare queste
cose e di dover capire per primi che formarsi per il mondo del
lavoro non è semplice.
Inizialmente ti tratteranno tutti come “quello nuovo”, ti
faranno fare le cose che nessuno vorrebbe fare, come pelare le
patate, tagliare grandi quantità di verdure, ma soprattutto
pulire l’ambiente in cui hai lavorato, riassettare la sala,
riordinare. Bisogna fare tutto, con umiltà e spirito di servizio.
Con il passare del tempo, quando prenderai più
confidenza con i colleghi, ti faranno svolgere mansioni sempre
più complicate (se te lo meriti).
La fiducia del capo va meritata sul campo.
23
Qualche volta, anche se non hai voglia, ti verrà chiesto
di fare degli “straordinari” e svolgerli ti aiuterà a dare una
buona impressione allo chef o al responsabile di sala.
I tuoi colleghi faranno di tutto affinché tu riesca a
lavorare al meglio e a tuo agio, e sarai fortunato perché
lavorerai in una squadra!.
P.S. Cerca di imparare il più possibile da questa
esperienza e sii curioso!
24
25
L’importanza degli erroriL’importanza degli erroriL’importanza degli erroriL’importanza degli errori
Ehi, caro o cara alunna di seconda, eccomi a te!
Primo stage, prima volta, primo inizio.
E’ strano, perché una volta a conoscenza del posto in cui
si andranno a svolgere quei due mesi di tirocinio, diventa tutto
più concreto e meno paralizzante. E’ normale essere insicuri.
Poi se invece sei una “roccia”, buon per te!
Ma oggi qui, io ti racconterò come è stato per me.
Pasticceria in centro, zona Cadorna, molto piccola, con
caffetteria e laboratorio situato al piano di sotto, scese le scale a
chiocciola. Spazio ristretto, ma con poche persone a lavorare
all’interno. Il pasticcere, anche proprietario, portava avanti il
negozio insieme ai suoi colleghi al punto vendita.
Qui, in questa “corsa” non ero sola, ma con un mio
compagno di classe con cui non avevo legato molto. Avevo
stretto amicizia con pochi a scuola.
26
La mattina cominciavo il turno alle 07.30 e per le 15.00
solitamente finivo. Al mio arrivo, in un post-it giallo erano
segnate le preparazioni da svolgere e i dolci da rimpiazzare al
piano superiore.
Dato che era il periodo di Carnevale tutti i giorni
stendevamo l’impasto delle chiacchiere precedentemente fatto.
Tagliavamo la pasta a forma rettangolare e friggevamo.
Andava tutto bene, provavamo a fare le cose al meglio
delle nostre possibilità, scherzando anche qualche volta tra di
noi, tutto nella normalità …
Io e il mio compagno ci organizzavamo il lavoro e poi,
in silenzio, senza troppo “rumore”, procedevamo.
Non avevamo una grande intesa ma a noi sembrava
sufficiente. A volte sbagliavamo, come tutti quelli che stanno
imparando …
27
Secondo il parere del pasticciere però avremmo dovuto
comunicare di più, fare in modo che ci fossero meno tensioni
e, per quello che mi riguardava, fare in modo di essere io più
sicura di me. Ce lo ripeteva spesso.
Fino a che un giorno, dopo un errore di cottura in forno
ci cacciò. Era ancora presto, le nove del mattino circa.
Il giorno stesso, più tardi, per messaggio, ci scrisse che
lo stage era finito, di non tornare più se non per prendere le
nostre divise.
Ora come ora non ho più difficoltà a raccontarlo, anche
se per me è stato difficile accettarlo e capirlo.
Penso che ogni fatto, vicenda, episodio o rimprovero
serva, anche se al momento ci ferisce. Aiuta a “formarci” sia
come persone che come lavoratori. Se non fosse per tutto ciò
che abbiamo vissuto, oggi non saremmo così.
28
Ti chiederai come questo esempio possa incoraggiarti,
ma mi sentivo di doverti dire proprio questo. Sii sempre te
stesso al cento per cento, impara dai tuoi errori, viviti ogni
singolo secondo, faticando per ottenere qualcosa o
ricaricandoti dopo averla ottenuta.
Non temere di fare domande, di pensare e agire a modo
tuo, dopo aver ascoltato i consigli degli esperti.
Sostieni sempre le tue idee, non far sì che le voci degli
altri che ti stanno attorno siano troppo alte da sovrastare la
tua. Non sprecarti, non limitarti, ascolta, rielabora e agisci!
Ovunque andrai, non avrai niente da temere. Cerca di
superarti giorno dopo giorno.
Io ti dico già che ti pentirai di tante cose che potevi fare
meglio, ma i tuoi errori dovrai solo amarli e riconoscerli,
perché ti aiuteranno a diventare migliore.
29
Divertiti e non distrarti dal tuo obiettivo, vai forte e
colpisci. Quando finirai, se ti andrà, potrai venirmi a
raccontare come è andata.
Ciao bello, bella!
30
CCCCreditsreditsreditsredits
Tutte le immagini sono state prese da
https://www.pexels.com/ e hanno licenza d’uso “libera per tutti
gli usi”.
31
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  • 1. IV CUCINA B, A.F. 2017- Ricordi di StageRicordi di StageRicordi di StageRicordi di Stage Lettere dedicate a chi parte per il primo stage -18 Ricordi di StageRicordi di StageRicordi di StageRicordi di Stage a chi parte per il primo stage
  • 2. 2 Caro studente, l’esperienza dei più grandi a volte insegna, incoraggia e stimola, speriamo che questo libretto ti sia di aiuto per affrontare la tua prima esperienza di stage! I tuoi compagni di IVB
  • 3. 3 SommarioSommarioSommarioSommario La verità sempre e comunque! Pag 4 Far parte di un team pag 8 Rubare il lavoro con gli occhi pag 11 Nè il primo né l'ultimo pag 15 Gestire l'Ansia pag 18 La fiducia va guadagnata pag 22 L’importanza degli errori pag 25 Credits pag 30
  • 4. 4 La verità sempre e comunque!La verità sempre e comunque!La verità sempre e comunque!La verità sempre e comunque! Caro compagno/a, Ti scrivo questa lettera perché quest’anno farai il tuo primo stage ed entrerai per la prima volta nel mondo del lavoro. Provare emozioni come ansia e agitazione è una cosa normale, poiché anche io due anni fa, quando ero in seconda e si stava avvicinando il periodo di stage, ero molto agitato. Mi continuavo a domandare se fossi davvero pronto ad entrare in una realtà che non conoscevo, diversa da quella a cui ero solitamente abituato. A scuola mi sentivo protetto mentre il lavoro mi entusiasmava e spaventava allo stesso tempo. A distanza di due anni ti scrivo questa lettera con lo scopo di rassicurarti un po’, per quanto sia possibile.
  • 5. 5 Ti accorgerai da solo appena inizierai il tuo periodo lavorativo che le tue preoccupazioni saranno state esagerate, perché il datore di lavoro saprà che sei alle prime armi e ne terrà conto, quindi ti aiuterà e ti stimolerà ad apprendere il più velocemente possibile. Con queste parole non sto dicendo che sia tutto “rose e fiori”, stai assumendoti delle responsabilità, ma se ci metti impegno e passione alla fine del tuo percorso avrai imparato tante cose nuove che puoi apprendere solo in azienda, ti sentirai appagato e molto soddisfatto di te stesso. Ti raccontarò un breve episodio da cui ho imparato una lezione molto importante. Una mattina stavo facendo delle pizze di sfoglia e al loro interno oltre al sugo e alla mozzarella ci dovevo mettere anche le acciughe, solo che distrattamente me le sono dimenticate e me ne sono reso conto solo dopo averle già infornate.
  • 6. 6 Mi ha preso il panico: non volevo dire al mio datore di lavoro che avevo sbagliato, perché ero sicuro che mi avrebbe fatto “il cazziatone” e magari non si sarebbe più fidato di me. Ho deciso così di non dirgli nulla e sperare che nessuno se ne accorgesse, ma la speranza è durata poco: qualche ora dopo il capo pasticcere mi ha chiamato da parte, chiedendomi spiegazioni, e io ero imbarazzatissimo per la situazione. Ho trovato le parole per dire che era stato un mio errore e con mia sorpresa non ha reagito male: mi ha detto che è normale sbagliare ogni tanto, ma quando succede bisogna avvisare e non fare finta di nulla perché un rimedio si trova sempre e le conseguenze si gestiscono. Da questo episodio ho imparato che la sincerità è fondamentale quando si lavora in gruppo e anche che è più facile risolvere un problema se a trovare la soluzione ci pensano più persone piuttosto che una sola.
  • 7. 7 Concludo la mia lettere, augurandoti buona fortuna e che tu possa svolgere un buono stage. P.S. Mi raccomando non arrenderti alle prime difficoltà.
  • 8. 8 FarFarFarFar parte di un teamparte di un teamparte di un teamparte di un team Caro compagno/a, ti scrivo oggi un paio di consigli su come non farti prendere dal panico per l'imminente stage che dovrai affrontare. A grandi linee so come ti senti: inizi a chiederti se sarai all’altezza, come sarà il capo, se ti tratteranno bene, se avrai un buon voto ... Sarà molto difficile all’inizio ambientarsi e soprattutto instaurare un rapporto di fiducia con i colleghi, ma impegnarti a fare quello che ti dicono ti aiuterà a prendere il ritmo giusto per iniziare ad entrare in sintonia col gruppo di lavoro. Al mio primo stage, proprio il primo giorno, mi era stato ordinato dallo chef di pulire due scatole di gamberetti abbastanza in fretta, io ho impiegato cinquanta minuti andando al massimo della mia velocità. Quando ho finalmente detto allo chef che avevo finito mi ha fatto buttare tutto quanto perché, essendo passato troppo tempo, il pesce era andato a male e mi ha informato del fatto che
  • 9. 9 per fare un lavoro fatto bene non ci avrei dovuto impiegare più di un quarto d’ora. Allora, piano piano, con pazienza, giorno dopo giorno, ho provato a diventare sempre più veloce fino a farlo diventare un movimento e un ritmo quasi naturale. Quindi se all'inizio avrai delle difficoltà non temere: è normale, è questione di abitudine, di apprendere le tecniche corrette e di applicarle in ogni lavoro che ti chiederanno di eseguire. Un’altra cosa importante che volevo dirti è di essere sempre disponibile e rispettoso, senza mai farti mettere i piedi in testa ovviamente, perché per quanto puoi pensare di venire sfruttato sei un membro essenziale e insostituibile della brigata. Dal momento in cui inizierai a lavorare per un’azienda ricoprirai sempre un ruolo importante, non sarai subito al livello di altri dipendenti perché hai tanta strada da fare, ma sarai parte del team! Tuo compito non rovinare un equilibrio che in una cucina è essenziale e divenire un elemento prezioso.
  • 10. 10 Infine volevo salutarti dandoti un in bocca al lupo per questa tua nuova esperienza, che ti aiuterà a crescere professionalmente e come persona.
  • 11. 11 Rubare il lavoro con gli ocRubare il lavoro con gli ocRubare il lavoro con gli ocRubare il lavoro con gli occhichichichi 24 Marzo 2016 Il mio primo giorno di stage me lo ricordo benissimo. Erano le 7:00 di mattina e, dopo essermi alzato dal letto, ansioso e inconsapevole di come sarebbe andata la mia prima giornata di lavoro, mi preparai per iniziare questa nuova esperienza. Uscii di casa per andare al lavoro, fuori faceva freddo e soffiava un vento che quando ti trapassava il corpo, ti faceva gelare il sangue nelle vene. Dopo aver preso i mezzi, arrivai alla porta del locale, presi un lungo respiro ed entrai. Vicino al bancone del bar vidi un uomo, pensai: “sarà lui lo chef?” Mi avvicinai timidamente e gli dissi: “Buongiorno, sono il nuovo stagista”. Mi strinse calorosamente la mano e si presentò. Mi mandò a cambiare in uno stanzino, mi misi l’uniforme da aiuto-cuoco e andai in cucina. Per prima cosa lo
  • 12. 12 chef mi spiegò dov’erano le varie attrezzature e subito dopo iniziai a lavorare. Tagliai le melanzane a cubetti per la preparazione della pasta alla norma. Una volta finito incominciai a preparare il sugo. Poi passai a cucinare la pasta e una volta cotta la misi subito in abbattitore per mantenerla fino all’ora del servizio. Lo chef, mentre finiva di preparare il menù del giorno, mi mandò al bar per servire i clienti. Arrivò l’ora di pranzo e il locale iniziò a riempirsi, per cui rientrai in cucina per aiutare lo chef a preparare le varie ordinazioni. In quel momento fu un vero inferno, feci avanti e indietro per la cucina per andare a prendere i vari ingredienti per l’ordinazione, ero molto agitato … non sapevo più da che parte dividermi, lo chef mi disse di stare calmo e di preparare le varie comande una alla volta. Seguii il consiglio e dopo il caos tornò la serenità in cucina. I piatti vennero serviti tutti e degustati senza nessuna criticità da parte dei clienti.
  • 13. 13 Alla fine del servizio vidi i clienti lasciare il locale soddisfatti del cibo e del servizio ottenuto. Si fecero le 15:00 e incominciai a pulire la cucina e dopo un’ora e mezza finii. Finalmente la mia giornata era terminata e potevo tornare a casa. Salutai lo chef con una stretta di mano e andai via. Il mio primo giorno di stage si era concluso nei migliori dei modi. Ero riuscito a mantenere la calma, la voglia di fare e di imparare. Senza questi tre elementi sarei stato completamente perso. I consigli che ti lascio sono: di mettercela tutta, di essere curioso, di “rubare il lavoro con gli occhi” e infine di imparare il più possibile. Questi sono i 4 consigli più preziosi che un lavoratore deve tenere cari.
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  • 15. 15 NéNéNéNé il primo néil primo néil primo néil primo né l'ultimol'ultimol'ultimol'ultimo Caro compagno, ti scrivo… ho svolto il mio primo stage a Basilico&CO, una mensa aziendale. Un ambiente affollato, in cui la cucina era piena: c’erano il lavapiatti, tre cuoche e quattro stagisti, oltre a me. Prima di cominciare, ero molto agitata, visto che non avevo mai avuto esperienze, nemmeno a scuola, perché era il mio primo anno in Galdus ed ero da poco subentrata. Spaesata e con tante incertezze ero davvero in tensione ma, per mia fortuna, ho trovato persone coinvolgenti e che mi hanno “saputa prendere”, nel senso che sono stati capaci di farmi entrare nell’ottica che quel che avrei fatto, mi sarebbe solo servito e avrei accresciuto le mie capacità. Mi sono sentita accolta e accompagnata.
  • 16. 16 Prima di cominciare il secondo stage ero meno “sospettosa” e sulla difensiva, sapevo perfettamente che le tutor ci mandano in aziende che hanno a che fare giornalmente con stagisti, quindi conoscono le nostre lacune e difficoltà e hanno pazienza in caso di un nostro errore o per nostre lentezze. In azienda stai imparando, non sei il primo responsabile e questo ti permette di crescere e di affidarti, ma non sei nemmeno l’ultimo, perché sei un importante elemento del gruppo e i colleghi hanno voglia di insegnarti il mestiere. Ogni esperienza porta frutti e, tirocinio dopo tirocinio, si imparano tecniche, si apprendono conoscenze, si comprende come relazionarsi ai responsabili e ai clienti … Con affetto, buon lavoro!
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  • 18. 18 GestireGestireGestireGestire l'Ansial'Ansial'Ansial'Ansia Milano 7 Novembre 2017 Caro compagno, Mi hanno chiesto di scriverti questa lettera, per poter un po’ placare la tua ansia, per il primo stage, la prima avventura lavorativa che sperimenterai. Per ridurre questa paura che stai affrontando, ti racconterò del mio primo giorno e di due situazioni che mi sono successe nel secondo stage. Pur essendo la mia seconda esperienza lavorativa e formativa, ero teso, per colpa della mia timidezza e del mio timore di poter essere di impiccio. Il primo giorno ero in compagnia di un mio ex- compagno che, il giorno successivo, si sarebbe dovuto trasferire in un Hotel vicino, per proseguire il proprio stage.
  • 19. 19 L’Ansia salì non appena entrammo in cucina e ci trovammo di fronte ad uno spazio strettissimo e piccolissimo, con all’interno già 6 persone che lavoravano e si muovevano in ogni direzione. Dopo esserci presentati, il pasticcere ci chiese di fare l’impasto di una pasta frolla, utilizzando i burrini che servivano per colazione ai clienti; tutto questo per colpa di un mancato ordine precedente. La giornata finì quando sfornammo i biscotti. Il giorno dopo era un mercoledì ed il pasticciere aveva il giorno di riposo. Sarei rimasto da solo in cucina. Mi salì la paura di non portare a termine tutti i compiti, di non riuscire a trovare gli ingredienti necessari per le ricette o di confrontarmi con il personale che non conoscevo assolutamente.
  • 20. 20 La mia giornata andò invece benissimo e, pur avendo moltissime preoccupazioni, superai il tutto, facendo anche amicizia, e intessendo relazioni positive che sarebbero poi durate per tutti e tre i mesi successivi in quell’azienda (anzi, feci lì anche uno stage-estivo). Non presi molta confidenza con il pasticciere, con cui ho sempre legato poco, mantenendo comunque un rapporto corretto e formale. In questa lettera, volevo farti capire che avere Ansia è una cosa giustissima ed essendo la tua prima esperienza lavorativa, sarebbe comprensibile se tu avessi paura di sbagliare, di essere d'intralcio o di non riuscire a legare con i dipendenti, quindi non preoccuparti, ricorda solo di non farti soffocare (MAI) da queste emozioni o sensazioni.
  • 21. 21 Quindi in BOCCA AL LUPO, sii forte e fai vedere chi sei e chi vuoi diventare, a quello che sarà il tuo capo, ai tuoi amici, alla tua famiglia, ma soprattutto a te stesso. FIGHTING!
  • 22. 22 La fiducia vaLa fiducia vaLa fiducia vaLa fiducia va guadagnataguadagnataguadagnataguadagnata Caro compagno/a Comincio con il dirti che durante quest’esperienza ti sfrutteranno, ti chiederanno del lavoro gratis …. Scherzo!! Credo però che sia successo a tutti di pensare queste cose e di dover capire per primi che formarsi per il mondo del lavoro non è semplice. Inizialmente ti tratteranno tutti come “quello nuovo”, ti faranno fare le cose che nessuno vorrebbe fare, come pelare le patate, tagliare grandi quantità di verdure, ma soprattutto pulire l’ambiente in cui hai lavorato, riassettare la sala, riordinare. Bisogna fare tutto, con umiltà e spirito di servizio. Con il passare del tempo, quando prenderai più confidenza con i colleghi, ti faranno svolgere mansioni sempre più complicate (se te lo meriti). La fiducia del capo va meritata sul campo.
  • 23. 23 Qualche volta, anche se non hai voglia, ti verrà chiesto di fare degli “straordinari” e svolgerli ti aiuterà a dare una buona impressione allo chef o al responsabile di sala. I tuoi colleghi faranno di tutto affinché tu riesca a lavorare al meglio e a tuo agio, e sarai fortunato perché lavorerai in una squadra!. P.S. Cerca di imparare il più possibile da questa esperienza e sii curioso!
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  • 25. 25 L’importanza degli erroriL’importanza degli erroriL’importanza degli erroriL’importanza degli errori Ehi, caro o cara alunna di seconda, eccomi a te! Primo stage, prima volta, primo inizio. E’ strano, perché una volta a conoscenza del posto in cui si andranno a svolgere quei due mesi di tirocinio, diventa tutto più concreto e meno paralizzante. E’ normale essere insicuri. Poi se invece sei una “roccia”, buon per te! Ma oggi qui, io ti racconterò come è stato per me. Pasticceria in centro, zona Cadorna, molto piccola, con caffetteria e laboratorio situato al piano di sotto, scese le scale a chiocciola. Spazio ristretto, ma con poche persone a lavorare all’interno. Il pasticcere, anche proprietario, portava avanti il negozio insieme ai suoi colleghi al punto vendita. Qui, in questa “corsa” non ero sola, ma con un mio compagno di classe con cui non avevo legato molto. Avevo stretto amicizia con pochi a scuola.
  • 26. 26 La mattina cominciavo il turno alle 07.30 e per le 15.00 solitamente finivo. Al mio arrivo, in un post-it giallo erano segnate le preparazioni da svolgere e i dolci da rimpiazzare al piano superiore. Dato che era il periodo di Carnevale tutti i giorni stendevamo l’impasto delle chiacchiere precedentemente fatto. Tagliavamo la pasta a forma rettangolare e friggevamo. Andava tutto bene, provavamo a fare le cose al meglio delle nostre possibilità, scherzando anche qualche volta tra di noi, tutto nella normalità … Io e il mio compagno ci organizzavamo il lavoro e poi, in silenzio, senza troppo “rumore”, procedevamo. Non avevamo una grande intesa ma a noi sembrava sufficiente. A volte sbagliavamo, come tutti quelli che stanno imparando …
  • 27. 27 Secondo il parere del pasticciere però avremmo dovuto comunicare di più, fare in modo che ci fossero meno tensioni e, per quello che mi riguardava, fare in modo di essere io più sicura di me. Ce lo ripeteva spesso. Fino a che un giorno, dopo un errore di cottura in forno ci cacciò. Era ancora presto, le nove del mattino circa. Il giorno stesso, più tardi, per messaggio, ci scrisse che lo stage era finito, di non tornare più se non per prendere le nostre divise. Ora come ora non ho più difficoltà a raccontarlo, anche se per me è stato difficile accettarlo e capirlo. Penso che ogni fatto, vicenda, episodio o rimprovero serva, anche se al momento ci ferisce. Aiuta a “formarci” sia come persone che come lavoratori. Se non fosse per tutto ciò che abbiamo vissuto, oggi non saremmo così.
  • 28. 28 Ti chiederai come questo esempio possa incoraggiarti, ma mi sentivo di doverti dire proprio questo. Sii sempre te stesso al cento per cento, impara dai tuoi errori, viviti ogni singolo secondo, faticando per ottenere qualcosa o ricaricandoti dopo averla ottenuta. Non temere di fare domande, di pensare e agire a modo tuo, dopo aver ascoltato i consigli degli esperti. Sostieni sempre le tue idee, non far sì che le voci degli altri che ti stanno attorno siano troppo alte da sovrastare la tua. Non sprecarti, non limitarti, ascolta, rielabora e agisci! Ovunque andrai, non avrai niente da temere. Cerca di superarti giorno dopo giorno. Io ti dico già che ti pentirai di tante cose che potevi fare meglio, ma i tuoi errori dovrai solo amarli e riconoscerli, perché ti aiuteranno a diventare migliore.
  • 29. 29 Divertiti e non distrarti dal tuo obiettivo, vai forte e colpisci. Quando finirai, se ti andrà, potrai venirmi a raccontare come è andata. Ciao bello, bella!
  • 30. 30 CCCCreditsreditsreditsredits Tutte le immagini sono state prese da https://www.pexels.com/ e hanno licenza d’uso “libera per tutti gli usi”.
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