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Operatore della
ristorazione –
Preparazione pasti
ID-130133
II annualità sez. C
Anno Formativo
Giada Cidone
Presentazione azienda……………………………….Pag. 3
Prima dello stage…………………………………………Pag.5
Durante e dopo lo stage…………………………..…Pag.7
Commento fine stage………………………………..Pag.11
Ho svolto la mia prima esperienza di tirocinio formativo presso l’azienda
Atahotel situata a Pero in Via Keplero 12. Atahotel Expo Fiera è il più grande
albergo congressuale nelle immediate vicinanze del nuovo Polo fieristico di
Milano Rho/Pero e ai due principali scali aeroportuali milanesi. Per questo
l’hotel è particolarmente indicato per i soggiorni di affari e garantisce ampi
locali molto luminosi, dotati di ogni comfort. Non mancano le attrezzature
Fitness, bar e un grande parco ideale per i momenti di svago.
L’hotel è suddiviso in:
PIANO TERRA:1 sala plenaria da 1.120 m2 divisibile in 2, 1 sala a
cupola da 624 m2 e 1 Foyer da 700 m2 per esposizioni e cocktails.
SEMINTERRATO: 1 sala plenaria da 1.236 m2 divisibile in 4 e Foyer da
600 m2 .
SALE POLIFUNZIONALI: 2 sale open-air coperte e pavimentate, da 620
m2 l’una, ampi porticati perimetrali open air. Dehors vista parco
naturalistico di 76.000 m2 , perfetto per attività outdoor (8 Business
Suite da 50 mq). Può accogliere fino a 2900 persone.
Il Ristorante Magellano offre piatti della tradizione lombarda e ricette
internazionali. Accoglie i suoi Ospiti in una sala luminosa, arredata con
gusto, completa di una moderna cucina a vista. Annesse al ristorante,
la Sala per le colazioni, una Sala Polifunzionale e il Dehors.
La Sala Colazioni è costituita da un ampio spazio versatile, ideale per
ospitare anche piccoli e medi pranzi di lavoro.
La Sala Polifunzionale open air coperta è destinata anche a banchetti
mentre il Dehors affacciato sul parco verde dietro l'albergo è adatto
per ogni tipo di festa, cocktail e ricevimento durante la bella stagione.
Il Bar è il punto di ritrovo centrale in Hotel. Aperto dalle ore 10.00 alle
24.00 offre una ricca selezione di cocktail, bevande e snacks, per
piccoli o lunghi break, mai uguali, grazie al personale qualificato e
sempre disponibile.
Secondo il mio parere il suo punto di forza è la cucina perché è a vista
del cliente ed è una cosa positiva, La cucina offre piatti lombardi e
tradizonali. Dove lavoro io cioè in pasticceria ci si occupa di fornire
dolci ogni giorno, sia per le colazioni, pranzi e cene; si producono ogni
tipo di dolce, dolci per celiaci, dolci per vegetariani e molti altri…Le
attrezzature usate più frequentemente in cucina sono i forni, la piastra,
frigoriferi, congelatori, lavastoviglie…mentre in pasticceria sono forni,
le planetarie, frigoriferi, congelatori, lavastoviglie
Prima ancora di iniziare lo stage non mi ero fatta
molte idee e pensieri su essa, non avevo neanche
molta paura come molti altri ma semplicemente
voglia di intraprendere questa nuova esperienza
anche se con un po’ di ansia. Quando pensavo allo
stage subito mi sono venuti in mente i colleghi con
cui avrei dovuto lavorare, pensieri su come si
comporteranno con me, se mi accetteranno e
saranno disposti ad aiutarmi o meno. Molte
persone mi hanno parlato dello stage, alcuni con
pensieri negativi e altri positivi, man mano che
sentivo parlare persone accennando dello stage
una cosa negativa mi passava un po’ la voglia di
intraprendere questi due mesi di “lavoro” perché
da quello che dicevano non era poi una cosa bella,
mentre altri mi rassicuravano e mi
raccomandavano dicendo che molto
probabilmente è una esperienza faticosa ma
anche molto bella perché è una specie di inizio di
un possibile lavoro futuro, fattostà che nonostante
abbia ascoltato tutti i consigli e ciò che mi
dicevano, io ho voluto con grande voglia
incominciare questa esperienza per valutare se
davvero è come dicono.
La mia tutor quasi allo scadere dei giorni mi ha comunicato
che venerdì 11 marzo avrei dovuto affrontare il mio primo
colloquio di lavoro con il Signor Gualtiero Orsenigo
responsabile della ristorazione, arrivato quel famoso giorno
ero un po’ sottopressione per il colloquio anche se ero
perfettamente organizzata, ero vestita semplicemente con un
paio di jeans e un maglioncino bianco, appena sono arrivata
all’Atahotel in via Keplero 12, entrata nella reception non
sapevo esattamente dove andare e a chi poter chiedere,
quindi sono andata nella sala bar e ho chiesto a una ragazza
che avrei dovuto fare il colloquio per lo stage, e lei
gentilissima mi ha comunicato che il signor Gualtiero era in
malattia e mi ha chiamato e fatto fare il colloquio con un
collega, appena arrivato il responsabile avevo il cuore in gola
facevo fatica a parlare e in quel momento mi era arrivata tutta
l’ansia che prima non avevo, man mano mi sono calmata e
adeguata all’andatura del colloquio, gli ho consegnato i
documenti e abbiamo parlato di quante ore avrei dovuto
affrontare, quanto tempo sarei stata lì, mi ha comunicato che
avrei dovuto lavorare dal lunedì al sabato dalle 08.00 alle
14.30, poi mi ha detto che nei giorni seguenti mi avrebbe
munita del badge, e tutto il necessario, dopodiché mi ha fatto
fare un giro veloce di tutto l’hotel rassicurandomi che ci avrei
messo un po’ a imparare bene le stanze e in effetti è stato
così. Il colloquio me lo aspettavo più difficile ma nonostante
tutto io essendo stata preparata ho saputo rispondere bene a
tutto senza nessun problema. L’azienda e il responsabile mi
hanno fatto un bel effetto, tutte persone molto cortesi e
disponibili, proprio come degno di un hotel del genere. Dal
giorno del colloquio sono rimasta contentissima e non vedevo
l’ora di iniziare, i tre giorni dopo sono stati i più lunghi della
mia vita però nonostante tutto lunedì arrivò.
Come primo giorno ha deciso di accompagnarmi mio padre in macchina,
appena sono arrivata non avendo ancora il badge sono dovuta entrare dalla
porta principale e non dalla porta del personale e non sapendomi orientare
bene ho dovuto chiedere di accompagnarmi nello spogliatoio e in seguito in
cucina, sono arrivata con mezz’ora di anticipo, mi sono presentata ai
colleghi e loro gentilissimi mi hanno accolta e si sono presentati a loro volta
e mi hanno messa sotto subito facendo dei piccoli lavori per capire come
lavoro, lo chef dopo mi ha comunicato che io sarei dovuta stare in
pasticceria e passata un’ora, cioè alle 8.30 mi sono spostata insieme al
pasticcere al piano di sotto, per mia fortuna ho trovato un’altro stagista e ho
potuto imparare e collaborare un po’ anche con lui, abbiamo fatto insieme
le cordonate, a pranzo ci siamo riuniti tutti nella sala delle colazioni, dove
ognuno si prendeva ciò che voleva mangiare, essendo un po’ timida e
riservata stavo al tavolo solo con Yuri l’altro stagista e non parlavo molto con
gli altri colleghi. Finita la mezz’ora di pausa abbiamo ricominciato e in
seguito avendo finito il mio lavoro anche se con un po’ di difficoltà, sono
andata ad aiutare le persone del catering che nonostante erano in tre
lavoravano lentamente ed erano molto indietro. Alle 14.30 finì la mia prima
giornata, andai a cambiarmi e me ne andai a casa. Come primo giorno è
stato un po’ faticoso e soprattutto stancante, non sono stata ferma un
secondo anche perché essendoci stata una fiera il lavoro si era intensificato
ed era il doppio, ma dopo tutto non è stato male, ho subito capito che mi
sarei trovata bene e così è stato.
Il mio tutor di lavoro è il Signor Gualtiero, uomo di mezza età,
fisicamente è una persona robusta e per quel poco che sono riuscita
a conoscerlo è una persona molto determinata, gentile al tempo
stesso, e molto rispettoso verso i suoi dipendenti e ama il suo lavoro.
Le persone con cui ho lavorato sono parecchie: Adler, uomo di 45
anni circa, alto, magro, con un carattere forte, molto inflessibile
soprattutto se si tratta del suo lavoro ma nonostante tutto Adler è
quello con cui penso di aver legato di più e che penso di aver appreso
più cose. Massimo, uomo di 50 anni circa, altro, corporatura
normale, Massimo è colui che mi ha aiutata e fatta orientare il primo
giorno di stage, è una persona molto brava e silenziosa ma quando
c’è da comunicare e interagire con gli altri riguardante il suo lavoro,
lui è il primo. Paolo è uomo di mezza età, corporatura robusta, ha un
carattere simile a quello di Massimo, nonostante lui sia più tranquillo
e solitario. Antonio, uomo di 35 anni circa, alto, magro, è un po’
esibizionista, ha un carattere folle, lui forse è la persona con cui ho
lavorato meno perché non mi trovavo molto bene.
Giuseppe, con lui mi sono trovata bene anche se all’inizio avevo
l’impressione che mi guardasse male, lui è un uomo giovane di 30
anni, basso, magro, i primi giorni non ci parlavo molto ma passato un
po’ ho incominciato a interagire con lui anche perché facendo questo
lavoro non potevo fare altro, lui è il tipo di persona con cui ci puoi
scherzare e ridere al momento giusto. Pierpaolo, uomo di 30 anni
circa, basso e corporatura robusta, con lui ho avuto a che fare nel
momento in cui gli altri due stagisti della 2°A se ne sono andati e io
quando finivo il mio lavoro andavo a dargli una mano, ha un carattere
molto espansivo e pazzo. Poi c’è Luca ma con lui non ci ho lavorato
perché non è un dipendente fisso ma comunque lo vedevo e magari
scambiavamo qualche parola, lui è quel tipo di persona riservata ma
aperta con le persone giuste, il suo lavoro lo svolge molto bene ma
quando è irritato incomincia a fare lavori come capita senza metterci la
tesa. E infine c’è Mauro detto anche Pasticcio, colui con cui ho avuto
più a che fare e che in parte ci sono stati più problemi, il pasticcere,
uomo di mezza età, altezza e corporatura abbastanza normale, è molto
silenzioso, sempre ad ascoltare la radio e quasi mai che parlava.
Partiamo dal presupposto che mi hanno messa in pasticceria cosa
che io non volevo e cosa che nemmeno mi avevano detto che
dovevo fare; quello che ho imparato se devo essere sincera non è
molto anche perché il pasticcere non è in grado di fare le cose, e
per questo lo possono confermare anche Adler, Giuseppe,
Pierpaolo e gli altri, ciò che ho fatto in questi 2 mesi è veramente
poco, fare le cordonate, che poi dal nome sembra chissà che cosa
e invece è solo frutta tagliata grossolanamente e messa in una
determinata maniera, cosa che potevo benissimo imparare a casa
mia, ho fatto la macedonia, ho preparato dei piatti a base di frutta
che noi chiamiamo piatti vip per le camere, farcire le crostate sia
con la frutta che con le marmellate, farcire cannoli, decorazioni di
piatti e impiattamento a mia fantasia, poi cosa che nemmeno mi
aspettavo di fare di impellicolare tutte le torte e cose varie fatte
per poi scriverci la data del giorno di produzione e metterle nelle
apposite celle frigorifere.
Mentre su in cucina non dico di aver imparato tutto del
mestiere ma alcune cosa da Adler soprattutto le ho
imparate, ho fatto vari piatti a base di verdure, parmigiana,
varie cotture di pesci e carni, ho preparato insalatone con
vari ingredienti e cose varie, e per finire quelle volte in cui
andavo ad aiutare quelli del catering, facevo panini (dove poi
ci ho lasciato un pezzo del dito nell’affettatrice), focacce
farcite, pizze, vari piatti e preparazioni per i banchetti.
Quello che mi è piaciuto di più è quando il pasticcere stava di riposo
e io dovevo andare a lavorare su in cucina perché con gli altri mi
sentivo più a mio agio, mentre quello che mi è piaciuto di meno è
stare insieme a pasticcio perché appena finivo di fare il mio lavoro mi
metteva a pulire perché la pulizia non è una delle migliori e se non lo
facevo io lui andava avanti a lavorare nello sporco, in una giornata di
poco lavoro mi ha fatto pulire tutto il magazzino, ho trovato cose
scadute, appena le vedevo glielo comunicavo e lui mi diceva sempre
di metterle nel mobile apposito che poi le avrebbe usate per fare
torte o altre preparazioni e tutto questo vorrei che non accadesse
più o almeno in mia presenza anche perché non è un buon esempio
che mi da.
La cosa più importante che si dovrebbero fare per lavorare bene è
saper collaborare insieme, saper comunicare e quella più importante
deve essere tutto molto pulito cosa che in pasticceria fino a quando
non sono arrivata io non facevano, ogni giorno arrivavo e trovavo il
pavimento sporco proprio esattamente come lo avevo lasciato il
giorno prima. Il mio futuro penso di vederlo esattamente così, a fare
gli sbattimenti per una cosa che però ti piace e che lo fai con la
passione.
Le cose tra il primo giorno e l’ultimo sono cambiate parecchio io
essendo una ragazza riservata non avrei mai pensato di riuscire ad
aprirmi così tanto e altrettanto non avrei mai pensato di riuscire a
instaurare un rapporto del genere con i colleghi, sono persone
veramente brave e disponibili, pronte ad aiutarmi, ho accettato ogni
singolo consiglio e rimprovero che mi dicevano ed è proprio da questo
che ho imparato e che sto imparando tutt’ora e mi ricordo quella volta
in cui mi sono messa a tagliare i pomodori e Adler mi ha detto che stavo
facendo troppo scarto e mi ha detto che in una metà del pomodoro
dovevo fare cinque spicchi e da quel momento mi è rimasto impresso e
i pomodori li faccio sempre in quella maniera e non sbagliando più.
Concludo dicendo che nonostante tutto mi sono trovata bene sia con i colleghi,
con lo chef anche se non ci parlavo molto, mi sono trovata bene anche con i
ragazzi e le ragazze della sala, mi sono trovata bene in generale tranne che per
quei piccoli inconvenienti, è stata la mia prima esperienza di stage e sono rimasta
contenta e secondo il mio parere è andato tutto bene e all’ultimo giorno di stage
lo chef mi ha detto che mi sono comportata bene, è andato tutto bene e mi ha
anche detto che se ho voglia di andare là quest’estate o quando ho tempo per
lavorare. 25/05/2016 Giada Cidone

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Stage 2c2b0anno1

  • 1. Operatore della ristorazione – Preparazione pasti ID-130133 II annualità sez. C Anno Formativo Giada Cidone
  • 2. Presentazione azienda……………………………….Pag. 3 Prima dello stage…………………………………………Pag.5 Durante e dopo lo stage…………………………..…Pag.7 Commento fine stage………………………………..Pag.11
  • 3. Ho svolto la mia prima esperienza di tirocinio formativo presso l’azienda Atahotel situata a Pero in Via Keplero 12. Atahotel Expo Fiera è il più grande albergo congressuale nelle immediate vicinanze del nuovo Polo fieristico di Milano Rho/Pero e ai due principali scali aeroportuali milanesi. Per questo l’hotel è particolarmente indicato per i soggiorni di affari e garantisce ampi locali molto luminosi, dotati di ogni comfort. Non mancano le attrezzature Fitness, bar e un grande parco ideale per i momenti di svago. L’hotel è suddiviso in: PIANO TERRA:1 sala plenaria da 1.120 m2 divisibile in 2, 1 sala a cupola da 624 m2 e 1 Foyer da 700 m2 per esposizioni e cocktails. SEMINTERRATO: 1 sala plenaria da 1.236 m2 divisibile in 4 e Foyer da 600 m2 . SALE POLIFUNZIONALI: 2 sale open-air coperte e pavimentate, da 620 m2 l’una, ampi porticati perimetrali open air. Dehors vista parco naturalistico di 76.000 m2 , perfetto per attività outdoor (8 Business Suite da 50 mq). Può accogliere fino a 2900 persone.
  • 4. Il Ristorante Magellano offre piatti della tradizione lombarda e ricette internazionali. Accoglie i suoi Ospiti in una sala luminosa, arredata con gusto, completa di una moderna cucina a vista. Annesse al ristorante, la Sala per le colazioni, una Sala Polifunzionale e il Dehors. La Sala Colazioni è costituita da un ampio spazio versatile, ideale per ospitare anche piccoli e medi pranzi di lavoro. La Sala Polifunzionale open air coperta è destinata anche a banchetti mentre il Dehors affacciato sul parco verde dietro l'albergo è adatto per ogni tipo di festa, cocktail e ricevimento durante la bella stagione. Il Bar è il punto di ritrovo centrale in Hotel. Aperto dalle ore 10.00 alle 24.00 offre una ricca selezione di cocktail, bevande e snacks, per piccoli o lunghi break, mai uguali, grazie al personale qualificato e sempre disponibile. Secondo il mio parere il suo punto di forza è la cucina perché è a vista del cliente ed è una cosa positiva, La cucina offre piatti lombardi e tradizonali. Dove lavoro io cioè in pasticceria ci si occupa di fornire dolci ogni giorno, sia per le colazioni, pranzi e cene; si producono ogni tipo di dolce, dolci per celiaci, dolci per vegetariani e molti altri…Le attrezzature usate più frequentemente in cucina sono i forni, la piastra, frigoriferi, congelatori, lavastoviglie…mentre in pasticceria sono forni, le planetarie, frigoriferi, congelatori, lavastoviglie
  • 5. Prima ancora di iniziare lo stage non mi ero fatta molte idee e pensieri su essa, non avevo neanche molta paura come molti altri ma semplicemente voglia di intraprendere questa nuova esperienza anche se con un po’ di ansia. Quando pensavo allo stage subito mi sono venuti in mente i colleghi con cui avrei dovuto lavorare, pensieri su come si comporteranno con me, se mi accetteranno e saranno disposti ad aiutarmi o meno. Molte persone mi hanno parlato dello stage, alcuni con pensieri negativi e altri positivi, man mano che sentivo parlare persone accennando dello stage una cosa negativa mi passava un po’ la voglia di intraprendere questi due mesi di “lavoro” perché da quello che dicevano non era poi una cosa bella, mentre altri mi rassicuravano e mi raccomandavano dicendo che molto probabilmente è una esperienza faticosa ma anche molto bella perché è una specie di inizio di un possibile lavoro futuro, fattostà che nonostante abbia ascoltato tutti i consigli e ciò che mi dicevano, io ho voluto con grande voglia incominciare questa esperienza per valutare se davvero è come dicono.
  • 6. La mia tutor quasi allo scadere dei giorni mi ha comunicato che venerdì 11 marzo avrei dovuto affrontare il mio primo colloquio di lavoro con il Signor Gualtiero Orsenigo responsabile della ristorazione, arrivato quel famoso giorno ero un po’ sottopressione per il colloquio anche se ero perfettamente organizzata, ero vestita semplicemente con un paio di jeans e un maglioncino bianco, appena sono arrivata all’Atahotel in via Keplero 12, entrata nella reception non sapevo esattamente dove andare e a chi poter chiedere, quindi sono andata nella sala bar e ho chiesto a una ragazza che avrei dovuto fare il colloquio per lo stage, e lei gentilissima mi ha comunicato che il signor Gualtiero era in malattia e mi ha chiamato e fatto fare il colloquio con un collega, appena arrivato il responsabile avevo il cuore in gola facevo fatica a parlare e in quel momento mi era arrivata tutta l’ansia che prima non avevo, man mano mi sono calmata e adeguata all’andatura del colloquio, gli ho consegnato i documenti e abbiamo parlato di quante ore avrei dovuto affrontare, quanto tempo sarei stata lì, mi ha comunicato che avrei dovuto lavorare dal lunedì al sabato dalle 08.00 alle 14.30, poi mi ha detto che nei giorni seguenti mi avrebbe munita del badge, e tutto il necessario, dopodiché mi ha fatto fare un giro veloce di tutto l’hotel rassicurandomi che ci avrei messo un po’ a imparare bene le stanze e in effetti è stato così. Il colloquio me lo aspettavo più difficile ma nonostante tutto io essendo stata preparata ho saputo rispondere bene a tutto senza nessun problema. L’azienda e il responsabile mi hanno fatto un bel effetto, tutte persone molto cortesi e disponibili, proprio come degno di un hotel del genere. Dal giorno del colloquio sono rimasta contentissima e non vedevo l’ora di iniziare, i tre giorni dopo sono stati i più lunghi della mia vita però nonostante tutto lunedì arrivò.
  • 7. Come primo giorno ha deciso di accompagnarmi mio padre in macchina, appena sono arrivata non avendo ancora il badge sono dovuta entrare dalla porta principale e non dalla porta del personale e non sapendomi orientare bene ho dovuto chiedere di accompagnarmi nello spogliatoio e in seguito in cucina, sono arrivata con mezz’ora di anticipo, mi sono presentata ai colleghi e loro gentilissimi mi hanno accolta e si sono presentati a loro volta e mi hanno messa sotto subito facendo dei piccoli lavori per capire come lavoro, lo chef dopo mi ha comunicato che io sarei dovuta stare in pasticceria e passata un’ora, cioè alle 8.30 mi sono spostata insieme al pasticcere al piano di sotto, per mia fortuna ho trovato un’altro stagista e ho potuto imparare e collaborare un po’ anche con lui, abbiamo fatto insieme le cordonate, a pranzo ci siamo riuniti tutti nella sala delle colazioni, dove ognuno si prendeva ciò che voleva mangiare, essendo un po’ timida e riservata stavo al tavolo solo con Yuri l’altro stagista e non parlavo molto con gli altri colleghi. Finita la mezz’ora di pausa abbiamo ricominciato e in seguito avendo finito il mio lavoro anche se con un po’ di difficoltà, sono andata ad aiutare le persone del catering che nonostante erano in tre lavoravano lentamente ed erano molto indietro. Alle 14.30 finì la mia prima giornata, andai a cambiarmi e me ne andai a casa. Come primo giorno è stato un po’ faticoso e soprattutto stancante, non sono stata ferma un secondo anche perché essendoci stata una fiera il lavoro si era intensificato ed era il doppio, ma dopo tutto non è stato male, ho subito capito che mi sarei trovata bene e così è stato.
  • 8. Il mio tutor di lavoro è il Signor Gualtiero, uomo di mezza età, fisicamente è una persona robusta e per quel poco che sono riuscita a conoscerlo è una persona molto determinata, gentile al tempo stesso, e molto rispettoso verso i suoi dipendenti e ama il suo lavoro. Le persone con cui ho lavorato sono parecchie: Adler, uomo di 45 anni circa, alto, magro, con un carattere forte, molto inflessibile soprattutto se si tratta del suo lavoro ma nonostante tutto Adler è quello con cui penso di aver legato di più e che penso di aver appreso più cose. Massimo, uomo di 50 anni circa, altro, corporatura normale, Massimo è colui che mi ha aiutata e fatta orientare il primo giorno di stage, è una persona molto brava e silenziosa ma quando c’è da comunicare e interagire con gli altri riguardante il suo lavoro, lui è il primo. Paolo è uomo di mezza età, corporatura robusta, ha un carattere simile a quello di Massimo, nonostante lui sia più tranquillo e solitario. Antonio, uomo di 35 anni circa, alto, magro, è un po’ esibizionista, ha un carattere folle, lui forse è la persona con cui ho lavorato meno perché non mi trovavo molto bene. Giuseppe, con lui mi sono trovata bene anche se all’inizio avevo l’impressione che mi guardasse male, lui è un uomo giovane di 30 anni, basso, magro, i primi giorni non ci parlavo molto ma passato un po’ ho incominciato a interagire con lui anche perché facendo questo lavoro non potevo fare altro, lui è il tipo di persona con cui ci puoi scherzare e ridere al momento giusto. Pierpaolo, uomo di 30 anni circa, basso e corporatura robusta, con lui ho avuto a che fare nel momento in cui gli altri due stagisti della 2°A se ne sono andati e io quando finivo il mio lavoro andavo a dargli una mano, ha un carattere molto espansivo e pazzo. Poi c’è Luca ma con lui non ci ho lavorato perché non è un dipendente fisso ma comunque lo vedevo e magari scambiavamo qualche parola, lui è quel tipo di persona riservata ma aperta con le persone giuste, il suo lavoro lo svolge molto bene ma quando è irritato incomincia a fare lavori come capita senza metterci la tesa. E infine c’è Mauro detto anche Pasticcio, colui con cui ho avuto più a che fare e che in parte ci sono stati più problemi, il pasticcere, uomo di mezza età, altezza e corporatura abbastanza normale, è molto silenzioso, sempre ad ascoltare la radio e quasi mai che parlava.
  • 9. Partiamo dal presupposto che mi hanno messa in pasticceria cosa che io non volevo e cosa che nemmeno mi avevano detto che dovevo fare; quello che ho imparato se devo essere sincera non è molto anche perché il pasticcere non è in grado di fare le cose, e per questo lo possono confermare anche Adler, Giuseppe, Pierpaolo e gli altri, ciò che ho fatto in questi 2 mesi è veramente poco, fare le cordonate, che poi dal nome sembra chissà che cosa e invece è solo frutta tagliata grossolanamente e messa in una determinata maniera, cosa che potevo benissimo imparare a casa mia, ho fatto la macedonia, ho preparato dei piatti a base di frutta che noi chiamiamo piatti vip per le camere, farcire le crostate sia con la frutta che con le marmellate, farcire cannoli, decorazioni di piatti e impiattamento a mia fantasia, poi cosa che nemmeno mi aspettavo di fare di impellicolare tutte le torte e cose varie fatte per poi scriverci la data del giorno di produzione e metterle nelle apposite celle frigorifere. Mentre su in cucina non dico di aver imparato tutto del mestiere ma alcune cosa da Adler soprattutto le ho imparate, ho fatto vari piatti a base di verdure, parmigiana, varie cotture di pesci e carni, ho preparato insalatone con vari ingredienti e cose varie, e per finire quelle volte in cui andavo ad aiutare quelli del catering, facevo panini (dove poi ci ho lasciato un pezzo del dito nell’affettatrice), focacce farcite, pizze, vari piatti e preparazioni per i banchetti.
  • 10. Quello che mi è piaciuto di più è quando il pasticcere stava di riposo e io dovevo andare a lavorare su in cucina perché con gli altri mi sentivo più a mio agio, mentre quello che mi è piaciuto di meno è stare insieme a pasticcio perché appena finivo di fare il mio lavoro mi metteva a pulire perché la pulizia non è una delle migliori e se non lo facevo io lui andava avanti a lavorare nello sporco, in una giornata di poco lavoro mi ha fatto pulire tutto il magazzino, ho trovato cose scadute, appena le vedevo glielo comunicavo e lui mi diceva sempre di metterle nel mobile apposito che poi le avrebbe usate per fare torte o altre preparazioni e tutto questo vorrei che non accadesse più o almeno in mia presenza anche perché non è un buon esempio che mi da. La cosa più importante che si dovrebbero fare per lavorare bene è saper collaborare insieme, saper comunicare e quella più importante deve essere tutto molto pulito cosa che in pasticceria fino a quando non sono arrivata io non facevano, ogni giorno arrivavo e trovavo il pavimento sporco proprio esattamente come lo avevo lasciato il giorno prima. Il mio futuro penso di vederlo esattamente così, a fare gli sbattimenti per una cosa che però ti piace e che lo fai con la passione.
  • 11. Le cose tra il primo giorno e l’ultimo sono cambiate parecchio io essendo una ragazza riservata non avrei mai pensato di riuscire ad aprirmi così tanto e altrettanto non avrei mai pensato di riuscire a instaurare un rapporto del genere con i colleghi, sono persone veramente brave e disponibili, pronte ad aiutarmi, ho accettato ogni singolo consiglio e rimprovero che mi dicevano ed è proprio da questo che ho imparato e che sto imparando tutt’ora e mi ricordo quella volta in cui mi sono messa a tagliare i pomodori e Adler mi ha detto che stavo facendo troppo scarto e mi ha detto che in una metà del pomodoro dovevo fare cinque spicchi e da quel momento mi è rimasto impresso e i pomodori li faccio sempre in quella maniera e non sbagliando più. Concludo dicendo che nonostante tutto mi sono trovata bene sia con i colleghi, con lo chef anche se non ci parlavo molto, mi sono trovata bene anche con i ragazzi e le ragazze della sala, mi sono trovata bene in generale tranne che per quei piccoli inconvenienti, è stata la mia prima esperienza di stage e sono rimasta contenta e secondo il mio parere è andato tutto bene e all’ultimo giorno di stage lo chef mi ha detto che mi sono comportata bene, è andato tutto bene e mi ha anche detto che se ho voglia di andare là quest’estate o quando ho tempo per lavorare. 25/05/2016 Giada Cidone