2. Il corso
Questo corso di Catechesi Giovanile è incentrato su questioni particolari della fede.
A supporto del normale percorso catechesi, si affrontano qui tematiche più mature o particolari.
Naturalmente è da intendersi quindi non come un corso completo, ma un sussidio ad una formazione
cattolica già matura. Consigliato in particolare ai giovani che hanno terminato il normale ciclo di studi del
catechismo e vogliano affrontare tematiche più serie.
Questo in particolare per prepararli alle tentazioni proprie che si ricevono a questa età, in modo da poterli
formare meglio e dare loro maggior forza con cui combattere, la forza della conoscenza, ovviamente che è
qui tratta esclusivamente dalle scritture, dalla vita dei santi, dalle testimonianze religiose e dal magistero.
Corso posto sotto la protezione del Beato Carlo Acutis
3. Avvertenze
Questo per-corso non è in alcun modo legato alla chiesa, non è stato ne
commissionato ne visionato né approvato, ma è solo frutto di riflessioni
personali ed in linea teorica è rivolto ai miei figli, estendendone tuttavia a
tutti la visione per libera fruizione.
Non saranno accettate critiche, discussioni, commenti di alcun tipo per
tale motivo, ma rimarrà tutto esclusivamente rivolto alla sfera privata:
ciascuno ne tragga ciò che ritiene giusto
e ne disprezzi ciò che ritiene opportuno.
7. La Pasqua
Cosa significa la parola “Pasqua”?
Deriva dal greco pascha, a sua volta dall'aramaico pasah e significa
“passaggio”.
● Gli Ebrei ricordano il passaggio attraverso il mar Rosso dalla
schiavitù subita in Egitto alla liberazione.
● Per i cristiani invece è la festa del passaggio di Gesù dalla morte
alla vita.
La Pasqua Cristiana
NOTA: Il concetto di Agnello sacrificale che assume su di sé i peccati
ha inoltre una tradizione molto più antica, il concetto di sacrificio (umano
o animale) è presente anche in tutte le culture umane antecedenti a
quella Cristiana.
8. Tradizione ebraica
Uno dei simboli della Pasqua ebraica è il pane azzimo, ovvero pane
senza lievito. Questo rimanda ai sette giorni necessari ad attraversare il
deserto durante i quali l'uso del cibo era limitato a questo tipo di pane.
La traversata del mar Rosso verso una nuova terra promessa, abbandono
della condizione di schiavitù e verso la libertà.
Un'altro simbolo della Pasqua ebraica è l'agnello. L'ultima delle 10 piaghe
promesse da Dio al Faraone se questo non avesse liberato il suo
Popolo, era la morte dei primogeniti maschi. Le case dei fedeli che
avessero marchiato le loro porte col sangue dell'agnello sacrificale,
sarebbero state risparmiate da questa piaga.
La Pasqua Cristiana La Pasqua Ebraica
9. Tradizione Cristiana
La passione di Gesù rappresenta una evoluzione del concetto ebraico
di pasqua assumendo Egli stesso il ruolo di Agnello sacrificale. In
sostanza, Gesù è l'Agnello che tramite il Suo sacrificio ci libera dai nostri
stessi peccati, prendendoli lui su di sé.
La Pasqua Cristiana La Pasqua Cristiana
La Pasqua Cristiana si sviluppa su questi momenti:
1. Ingresso a Gerusalemme
2. Ultima Cena
3. Orto degli ulivi
4. Passione di Cristo
5. Veglia
6. Resurrezione
10. E contiene, al suo interno, (anche) questi tre concetti importanti:
1. Gesù come agnello che libera l'uomo dal peccato originale
dandogli così la possibilità di redimersi tramite esercizio di virtù
2. La Resurrezione di Cristo ci salva dalla morte, che viene
sconfitta da Gesù, aprendoci la strada alla resurrezione finale
3. La Parusia, ovvero il ritorno di Gesù su questa terra per dare il
giudizio finale. Dopo averci dato modo di riscattarci quindi, verrà a
portare a compimento le scritture.
La Pasqua Cristiana
La Pasqua Cristiana si sviluppa su questi elementi:
1. Palme / Ramoscelli di Ulivo
2. Eucarestia/Pane
3. Sangue ed Acqua
4. Luce / Candela
5. Agnello
11. Approfondimenti
In merito alla sua ultima venuta, sappiamo già quali saranno alcune condizioni:
Matteo 24
1 Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli
osservare le costruzioni del tempio. 2 Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico,
non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».
3 Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci
quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».
4 Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; 5 molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il
Cristo, e trarranno molti in inganno. 6 Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate
di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. 7 Si solleverà
popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 8 ma tutto
questo è solo l'inizio dei dolori. 9 Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati
da tutti i popoli a causa del mio nome. 10 Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e
odieranno a vicenda. 11 Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; 12 per il dilagare
dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. 13 Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. 14
Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa
testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.
15 Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel
luogo santo - chi legge comprenda -, 16 allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, 17 chi si
trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa,
La Pasqua Cristiana Parusia: La venuta di Cristo
12. 18 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 19 Guai alle donne
incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. 20 Pregate perché la vostra fuga non
accada d'inverno o di sabato. 21 Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai
avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. 22 E se quei giorni non fossero
abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno
abbreviati. 23 Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. 24
Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da
indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. 25 Ecco, io ve l'ho predetto.
26 Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete.
27 Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio
dell'uomo. 28 Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.
29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua
luce,gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
30 Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte
le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande
potenza e gloria. 31 Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i
suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.
32 Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano
le foglie, sapete che l'estate è vicina. 33 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose,
sappiate che Egli è proprio alle porte. 34 In verità vi dico: non passerà questa generazione
prima che tutto questo accada. 35 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non
passeranno. 36 Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli
del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
La Pasqua Cristiana
13. 37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 38 Infatti, come nei
giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino
a quando Noè entrò nell'arca, 39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e
inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. 40 Allora due uomini
saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. 41 Due donne macineranno alla mola:
una sarà presa e l'altra lasciata.
42 Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43 Questo
considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro,
veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44 Perciò anche voi state pronti,
perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.
45 Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici
con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? 46 Beato quel servo che il padrone al suo
ritorno troverà ad agire così! 47 In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi
beni. 48 Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire,
49 e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, 50
arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, 51 lo punirà con
rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.
La Pasqua Cristiana
EUCARESTIA: è al centro del mistero della pasqua.
SANGUE ED ACQUA (Gesù): è relativo alla PASSIONE
Questi due punti sono molto importanti, saranno approfonditi in altre lezioni.
14. Sul concetto di “l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele”,
vediamo un brano tratto dall'apocalisse:
Apocalisse 13
3 E io vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua piaga mortale fu sanata; e tutta
la terra maravigliata andò dietro alla bestia; 4 e adorarono il dragone perché avea dato il
potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: Chi è simile alla bestia? e chi può
guerreggiare con lei? 5 E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie
e le fu data potestà di agire per quarantadue mesi.
6 Ed essa apri la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome e il suo
tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. 7 E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli; e
le fu data potestà sopra ogni tribù e popolo e lingua e nazione. 8 E tutti gli abitanti della
terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita
dell’Agnello che è stato immolato, l’adoreranno. 9 Se uno ha orecchio, ascolti. Se uno
mena in cattività, andrà in cattività; 10 se uno uccide con la spada, bisogna che sia ucciso
con la spada. Qui sta la costanza e la fede dei santi. 11 Poi vidi un’altra bestia, che saliva
dalla terra, ed avea due corna come quelle d’un agnello, ma parlava come un dragone. 12
Ed esercitava tutta la potestà della prima bestia, alla sua presenza; e facea sì che la terra
e quelli che abitano in essa adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata
sanata. 13 E operava grandi segni, fino a far scendere del fuoco dal cielo sulla terra in
presenza degli uomini. 14 E seduceva quelli che abitavano sulla terra coi segni che le era
dato di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine
della bestia che avea ricevuta la ferita della spada ed era tornata in vita.
La Pasqua Cristiana
*42 mesi sono tre anni e mezzo
L’abominio della desolazione
15. 15 E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, onde l’immagine della
bestia parlasse e facesse sì che tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia
fossero uccisi. 16 E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi,
fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte; 17 e che nessuno potesse
comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero
del suo nome. 18 Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia,
poiché è numero d’uomo; e il suo numero è 666.
Prima di questa venuta ci saranno falsi profeti.
Ci sarà infine il culto dell'anticristo da cui dovremmo guardarci bene e rifiutarlo:
"Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà essere
rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra
ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio,
additando se stesso come Dio" (2 Tessalonicesi 2,3-4).
Solamente chi rimarrà fedele e accetterà di soffrire pur di non rinnegare Dio,
sarà salvato.
La sua venuta infine sarà nota a tutti il mondo:
"Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente,
così sarà la venuta del Figlio dell'uomo" (Mt 24,27)
La Pasqua Cristiana Falsi Profeti e culto dell’anticristo
16. La Veglia Pasquale
definita fa Sant'Agostino “la veglia madre di tutte le veglie” (Discorso 219),
si celebra nel silenzio dell'attesa.
Vediamo la sua liturgia perché è molto interessante:
Cero Pasquale
È il simbolo di luce, come il regno della luce promessoci da Dio ed
ottenuto grazie al sacrificio di Cristo.
I - LITURGIA DELLA LUCE (Lucernario)
La chiesa è in fase iniziale totalmente al buio.
Il sacerdote benedice il fuoco col quale poi sarà acceso il cero pasquale.
BENEDIZIONE DEL FUOCO NUOVO
Preghiamo. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della
tua gloria, benedici X questo fuoco nuovo, fa' che le feste pasquali accendano in noi il
desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno.
Per Cristo nostro Signore.
La Pasqua Cristiana Liturgia della veglia Pasquale
17. Sul cero vengono impresse le incisioni della croce, che simboleggia il Cristo,dell'Alfa e
dell'omega che simboleggiano l'inizio e la fine di tutto, ovvero Dio a cui "appartengono i
secoli".
PREPARAZIONE DEL CERO PASQUALE
Il sacerdote incide una croce sul cero pasquale per configurarlo a Gesù Cristo; poi incide
l'alfa e l'omega, prima e ultima lettera dell'alfabeto greco, per indicare che Cristo è il
principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell'anno per significare che Gesù -
Signore del tempo e della storia - vive oggi per noi. Nel compiere tali riti il sacerdote dice:
Si accende il cero e si recita: «La luce del Cristo che risorge glorioso
disperda le tenebre del cuore e dello spirito.»
La processione poi segue il cero pasquale verso l'altare.
Il celebrante recita: "Lumen Christi".
l'assemblea risponde: "Deo gratias"
Oppure:
Cristo, luce del mondo. R/. Rendiamo grazie a Dio.
A questo punto i celebranti dal cero accendono le loro candele e fanno diffondere la luce
fra i fedeli.
La Pasqua Cristiana Liturgia della veglia Pasquale
18. PROCESSIONE DI ENTRATA CON IL CERO
Il diacono porta in chiesa il cero acceso, simbolo di Gesù Cristo, mentre si canta tre volte:
Cristo, luce del mondo. R/. Rendiamo grazie a Dio.
Lumen Christi. R/. Deo grátias.
Ad ogni sosta, si accendono al cero successivamente le candele del sacerdote, quelle dei
ministri e poi quelle dei fedeli. In tal modo la chiesa è progressivamente illuminata, le
tenebre sono vinte dalla luce.
Le luci vengono accese nella chiesa.
Il celebrante recita "Exultet"
ANNUNCIO PASQUALE
Il diacono o lo stesso sacerdote proclama il preconio pasquale: tutti i presenti stanno in
piedi e tengono in mano la candela accesa. In caso di necessità un cantore può
proclamare il preconio pasquale; in questo caso, egli tralascia il saluto e l'ultimo periodo
dell'introduzione, collocati fra parentesi [ ]. Per la forma breve si tralasciano le parti
collocate fra le due parentesi ( ).
Esulti il coro egli angeli, esulti l'assemblea celeste:
un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.
Gioisca la terra inondata da così grande splendore;
la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo.
La Pasqua Cristiana Liturgia della veglia Pasquale
19. Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore,
e questo tempio tutto risuoni
per le acclamazioni del popolo in festa.
[...]
Seguono poi:
II - LITURGIA DELLA PAROLA
Seguono letture da AT e NT
III - LITURGIA BATTESIMALE
Il sacerdote con i ministri si reca al fonte battesimale se questi è in vista dei fedeli;
altrimenti si pone nel presbiterio un bacile con l'acqua.
La Veglia pasquale è vissuta in pienezza quando la comunità può presentare degli adulti o
dei bambini per la rinascita battesimale. Ma anche quando questo non è possibile, la
comunità ha coscienza che il suo rinnovamento pasquale esige un impegno più grande
nella attuazione delle promesse battesimali.
Il cero viene benedetto o immerso nell'acqua benedetta.
Questo dell'acqua rimanda al significato dell'acqua battesimale.
La Pasqua Cristiana Liturgia della veglia Pasquale
20. BENEDIZIONE DELL'ACQUA BATTESIMALE
RINNOVAZIONE DELLE PROMESSE BATTESIMALI
Dopo la benedizione dell'acqua lustrale, tutti, stando in piedi e con in mano la candela
accesa, rinnovano le promesse del battesimo.
Fratelli carissimi, per mezzo del battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale
del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova.
Ora, al termine del cammino penitenziale della Quaresima, rinnoviamo le promesse del
nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci
siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica.
Per paschále mystérium, fratres caríssimi, in baptísmo consepúlti sumus cum Christo, ut
cum eo in novitáte vitæ ambulémus. Quaprópter, quadragesimáli observatióne absolúta,
sancti baptísmatis promissiónes renovémus, quibus olim Sátanæ et opéribus eius
abrenuntiávimus, et Deo in sancta Ecclésia cathólica servíre promísimus. Quaprópter:
Rinunziate a satana? Rinunzio.
E a tutte le sue opere? Rinunzio.
E a tutte le sue seduzioni? Rinunzio.
Abrenuntiátis Sátanæ? Abrenúntio.
Et ómnibus opéribus eius? Abrenúntio.
Sacerdos: Et ómnibus pompis eius? Abrenúntio.
La Pasqua Cristiana Liturgia della veglia Pasquale
21. IV - LITURGIA EUCARISTICA
La celebrazione poi finisce con la consueta liturgia eucaristica.
La Pasqua Cristiana Liturgia della veglia Pasquale
Perchè è stata riportata la liturgia
della veglia pasquale?
In qualche modo la liturgia della veglia pasquale riassume molti
aspetti salienti del significato della pasqua, vediamoli:
● la chiesa è al buio all’inizio
● sul cero si incide l’alfa e l’omega, simbolo di Gesù
● si prepara “un fuoco nuovo”
● accensione graduale e “trasmissione” del fuoco
● annuncio
● la parola
● il battesimo e la rinuncia e Satana
● finalmente, l’eucarestia
Come si vede rappresenta un percorso spirituale, un passaggio
vero e proprio dalle tenebre alla luce.
22. DIGRESSIONE SU ABRAMO
Piccola digressione su Abramo: conoscete la storia, Dio chiede il figlio primogenito del
figlio, e testata la sua fede lo blocca prima del gesto, ed anzi in dono gli darà una
benedizione di tutte le numerose generazioni da lui discendenti.
Perché Dio chiede in sacrificio un figlio? Era così strano all’epoca? Era uso comune che si
desse il primogenito in sacrificio in altri culti pagani dell’epoca, con cui ottenere il perdono.
Dio prima chiede la stessa cosa degli altri culti, vede la fede di Abramo, e lo ferma.
Insomma è un Dio che a differenza dei falsi idoli, a cui erano destinati sacrifici umani, di
bambini e primogeniti, lui invece non li vuole, anzi dà in cambio la vita.
Abramo infatti ricevette una discendenza su cui si sarebbe esteso il patto salvifico con Dio.
In questa ottica è importante anche ricordare l'episodio di Abramo.
La Pasqua Cristiana è legata anche alla promessa salvifica fatta ad Abramo.
Ed è bene valutare come Dio abbia fermato la mano di Abramo prima di sacrificare
Isacco, per amore, e poi ha dato suo figlio Gesù in sacrificio per la salvezza eterna
del genere umano, sempre perché ci ama. Quindi questo episodio prefigura il
sacrificio del suo stesso figlio, ovvero Dio che sacrifica il suo figlio.
La Pasqua Cristiana
23. La Pasqua di risurrezione
Quindi per i cristiani il punto focale è rappresentato dalla resurrezione di
Gesù Cristo, e quindi si parla di Pasqua di resurrezione.
Il sentimento che accompagna la Pasqua è quello della gioia.
Gioia per la resurrezione di Gesù, e per la sua promessa mantenuta,
una promessa di nostra liberazione e di nostra stessa resurrezione alla
fine dei tempi ("siamo sepolti con Cristo" grazie al battesimo, come visto
nel capitolo sui sacramenti).
“Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e
giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le
bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le
bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che
era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette”. (Gv 21, 3 - 8)
La Pasqua Cristiana
25. Settimana Santa
La Domenica delle Palme commemora l'ingresso di Gesù a
Gerusalemme. In questa domenica il sacerdote benedice dei
rami di ulivo o di palma portati dai fedeli.
Triduo Pasquale
Il Giovedì Santo si ricordano l'Ultima Cena di Gesù (Messa in
Cena Domini), l'istituzione dell'Eucaristia, il comandamento
dell'amore e l'istituzione del sacerdozio.
La liturgia di questa giornata prevede la Lavanda dei piedi:
Il gesto richiama l'episodio della vita di Gesù, il quale "non è
venuto per essere servito, ma per servire e dare la Propria vita in
riscatto per molti" (Mc 10,45)
La Pasqua Cristiana
26. Il Venerdì Santo si celebra la passione di Gesù e la sua
morte in croce.
La Via Crucis, o VIa Dolorosa, è una processione dove si ripercorre
tutta la passione di Cristo nei suoi punti salienti. Questa tradizione
risale da Maria Vergine che fu la prima a dare il via alla chiesa con
questa rivisitazione. Gli storici collocano la sua istituzione alla
tradizione Francescana. Le visioni sulla vita di Maria di Anna Caterina
Emmerich collocano sin da subito questo evento da paret di Maria e
degli apostoli.
La Pasqua Cristiana
27. Stazioni della Via Crucis
1. Gesù nell'orto degli ulivi (Marco 14,32-36)
2. Gesù, tradito da Giuda, è arrestato (Marco 14,45-46)
3. Gesù è condannato dal sinedrio (Marco 14,55.60-64)
4. Gesù è rinnegato da Pietro (Marco 14,66-72)
5. Gesù è giudicato da Pilato (Marco 15,14-15)
6. Gesù è flagellato e coronato di spine (Marco 15,17-19)
7. Gesù è caricato della croce (Marco 15,20)
La Pasqua Cristiana
28. 8. Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce (Marco 15,21)
9. Gesù incontra le donne di Gerusalemme (Luca 23,27-28)
10. Gesù è crocifisso (Marco 15,24)
11. Gesù promette il suo regno al buon ladrone (Luca 23,39-42)
12. Gesù in croce, la madre e il discepolo (Giovanni 19,26-27)
13. Gesù muore sulla croce (Marco 15,33-39)
14. Gesù è deposto nel sepolcro (Marco 15,40-46)
Nota: alcuni inseriscono la 15 stazione, la risurrezione. Tuttavia non fa
parte della meditazione sulla Passione, quindi sarebbe da evitare.
La Pasqua Cristiana
29. Il Sabato Santo è privo di liturgia, ed è dedicato alla
meditazione della sepoltura di Cristo. È una giornata di attesa
e di silenzio.
Tra la notte tra il sabato e la domenica si celebra la Veglia
Pasquale.
La Pasqua Cristiana
30. Tempo Pasquale
Si celebra la resurrezione di Gesù, la vittoria sulla morte e la nostra
speranza. È il centro dell'anno liturgico, inteso come parte più
importante di tutte.
Simboli:
● cero pasquale
● acqua del fonte battesimale
● veste bianca
Colore liturgico: bianco.
La Domenica successiva si chiama "Domenica in Albis" e dal 2000 si
festeggia anche la Divina Misericordia come ufficializzato da papa
Giovanni Paolo II.
Quaranta giorni dopo la Pasqua si celebra l'Ascensione di Gesù.
La Pasqua Cristiana
31. Pentecoste
Colore liturgico: rosso.
Cinquanta giorni dopo la Pasqua si celebra la Pentecoste, che celebra
lo Spirito Santo.
Veni Sancte Spiritus è una importante invocazione dello Spirito che si recita
durante la messa di Pentecoste.
La Pasqua Cristiana
32. La Pasqua Cristiana
In definitiva, la Pasqua è il momento
centrale della vita di un cristiano,
è il giorno della luce, del rinnovo
battesimale, del rinnovo delle promesse
fatte a noi da Gesù per la nostra stessa
resurrezione e per la nostra vita
eterna.