1. CONFORMA LA TUA VITA
AL MISTERO DELLA CROCE
DI CRISTO SIGNORE
Parrocchia San Roberto Bellarmino Roma. 30-31 marzo e 1° aprile
Francesco Occhetta S.I.
2. Buber:
Sappi da dove vieni,
dove vai…
e davanti a Chi dovrai un
giorno rendere conto
3. Attraversare le crisi per rinascere a vita
nuova.
Che cosa è una crisi per me?
Come la vivo?
Dove la oriento?
E il Signore cosa c’entra in tutto
questo? E’ complice? Responsabile?
O solidale?
5. 1. Entro in preghiera:
mi raccolgo e pacifico:
– con un momento di silenzio mi faccio presente a me stesso;
– penso che incontrerò il Signore;
mi metto alla presenza di Dio:
– per qualche secondo mi guardo come Dio mi guarda;
– inizio la preghiera ascoltando il mio corpo;
2. Mi raccolgo e inizio la contemplazione del luogo attraverso i cinque sensi
- Leggo il brano del Vangelo… poi come se fosse un film proiettato nel tuo
mondo interiore:
- Immagino e vedo il luogo dove si svolge la scena…
– ascolto le voci…
– sento i profumi e gli odori…
– tocco gli ambienti…
– mi coinvolgo emotivamente
6. 3. Medito la scena
– uso la memoria per ricordare, l’intelligenza per capire, la volontà per
desiderare, gli affetti per chiedere, ringraziare, amare, adorare…
Non devo avere fretta. Scrive sant’Ignazio: “Non è il sapere molto che sazia e
soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare le cose interiormente”.
Sosto dove il mio cuore trova pace, poi inizio a parlare al Signore. È questo il
tempo del colloquio.
4. Concludo
Con un colloquio con il Signore da amico ad amico su ciò che ho meditato,
concludo con un Padre nostro, esco lentamente dalla preghiera.
7. 6. TACI (1,21-28)
21 Ed entrano in Cafarnao, e subito, di sabato, entrato nella sinagoga
insegnava.
22 E restavano scossi dal suo insegnamento; infatti stava insegnando loro
come uno che ha potere, e non come gli scribi.
23 E subito c'era nella loro sinagoga un uomo con uno spirito immondo.
24 E gridò dicendo: Che abbiamo a che fare noi con te,
Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?
Ti conosco chi sei: il Santo di Dio.
25 E Gesù lo sgridò dicendo: Taci,
ed esci da lui! 26
E, scuotendolo, lo spirito immondo e gridando a gran voce uscì da lui.
27 E furono stupiti tutti quanti, così che si chiedevano insieme l'un l'altro
dicendo:
Che è questo? Un insegnamento nuovo con potere; comanda anche agli
spiriti immondi e gli obbediscono! 28
E la sua fama uscì subito dappertutto nell'intera regione della Galilea.
8. SULLA SOFFERENZA nel pensiero di p.
de Chardin
Unirsi vuol dire emigrare e morire
nell’essere amato.
La Morte è incaricata di praticare, sin dal
nostro intimo, il varco necessario. Essa ci
farà subire la dissociazione attesa. Ci
porterà allo stato organico richiesto
perché si precipiti su di noi il fuoco divino.
(p. 73).
9. Nella desolazione cosa fare?
V regola: Quando sei desolato, non fare mai mutamenti. Resta
saldo nei propositi che avevi il giorno precedente a tale
desolazione, o nella decisione in cui eri nella precedente
consolazione. Infatti, mentre in questa ti guida di più lo spirito
buono, nella desolazione ti guida quello cattivo, con i consigli
del quale non puoi imbroccare nessuna strada giusta (Esercizi
spirituali, n. 318).
VI regola: Se nella desolazione non devi cambiare i primi
propositi, ti gioverà molto reagire contro di essa, restando per
esempio più tempo nella preghiera e nella meditazione,
allungando gli esami e facendo, secondo che sarà meglio,
qualche tipo di rinuncia volontaria (Esercizi Spirituali, n. 319).
10. II giornata
La famiglia luogo di vita e di
conflitti, di crescita e di
domande, di amore e di attimi
perduti
11. Spirito, fa’ che ogni giorno componga
una lode al mio Dio;
voce che raccolga
il gemito delle cose.
Voce per il silenzio …
Voce per chi non ha voce:
per il povero e il disperato,
per chi è solo,
per chi è nato ora
in ogni punto del globo …
Dio della vita,
sei tu che nasci,
che continui a nascere
in ogni vita.
Voce per chi muore ora:
perché non muore,
non muore nessuno:
niente e nessuno:
niente e nessuno muore
perché tu sei.
Tu sei
e tutto vive,
è il Tutto in te che vive:
anche la morte!
12. L’economia e la politica sono afflitti da 7
grandi mali:
Investimenti senza progettualità;
mercato senza responsabilità;
tenore di vita senza sobrietà;
efficienza tecnica senza coscienza (principi);
politica senza società;
privilegi senza ridistribuzione;
sviluppo senza lavoro.
Il cambiamento è quello che sostituisce i senza con altrettanti con
13. Un nuovo patto sociale
tra adulti
Si rischia di rimanere adolescenti, capricciosi,
ribelli, centrati su di sé, chiusi in un narcisismo
sociale che dimentica la vocazione di servire la
società attraverso la costruzione del bene
comune.
L’edizione del 2014 dello Zingarelli
ha coniato la parola «adultescenza».
14. A CHE PRO QUESTO SPRECO? (Mc 14,1-11)
L’inizio della passione secondo Marco
1 Ed era la Pasqua e gli Azzimi dopo due giorni. E cercavano i sommi sacerdoti e gli
scribi come impadronirsi con inganno e ucciderlo. 2 Dicevano infatti: Non nella
festa, perché non ci sia un tumulto del popolo. 3 E, mentre egli era in Betania, nella
casa di Simone il lebbroso, sdraiato a mensa, venne una donna che aveva un
alabastro di profumo di nardo puro, molto prezioso; infranse l’alabastro e lo versò
sul suo capo. 4 E c’erano alcuni irritati in se stessi: A che pro si è fatto questo spreco
di profumo? 5 Si poteva infatti vendere questo profumo a più di trecento danari e
darli ai poveri. 6 E fremevano contro di lei. Ma Gesù disse: Lasciatela! Perché le
date fastidio? Ha fatto un’opera bella in me. 7 Infatti sempre avete i poveri con voi,
e quando volete potete far loro del bene; me invece non sempre avete. 8 Ha fatto
quanto poteva, ha anticipato di profumare il mio corpo per la sepoltura. 9 Amen, vi
dico: ovunque sarà annunciato l’evangelo nel mondo intero, sarà raccontato
anche ciò che lei ha fatto, in ricordo di lei. 10 E Giuda Iscariota, uno dei Dodici, se
ne andò dai sommi sacerdoti per consegnare lui a loro. 11 Ora essi, udendo, si
rallegrarono, e promisero di dargli danaro. E cercava come consegnarlo a tempo
opportuno.
15. LÌ PREPARATE PER NOI (Mc 14,12-16)
12 E il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la pasqua, gli dicono i suoi discepoli:
Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu mangi la pasqua? 13 E invia due dei suoi
discepoli, e dice loro: Andate nella città, e vi verrà incontro un uomo che porta un vaso
d’acqua. Seguitelo; 14 e, dovunque egli entri, dite al padrone di casa: Il Maestro dice:
Dov’è il mio luogo di riposo, dove io possa mangiare la pasqua con i miei discepoli? 15 Ed
egli vi mostrerà una stanza superiore, grande, arredata, preparata; e lì preparate per noi.
16 E uscirono i discepoli, e vennero nella città, e trovarono come disse loro, e prepararono
la pasqua.
16. Custodire il tesoro del castello…
Scrive S. Ignazio:
Similmente, il nemico si comporta come un capo
militare: dopo aver piantato la tenda di comando
e osservato le postazioni o la posizione di un
castello, lo attacca dalla parte più debole. Così il
nemico ti osserva da tutte le parti ed esamina
tutte le tue virtù teologali, cardinali e morali, e ti
attacca e cerca di prenderti dove ti trova più
debole (E.S., n. 327).
18. Le sette parole di Gesù in croce
1) «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno» (Lc
23,34);
2) «In verità, io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso» (Lc 23,43);
3) «Donna, ecco tuo figlio!»; «Ecco tua madre!» (Gv 19,26-27);
4) «Elì, Elì, lemà sabachtanì, Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato?» (Mt 27,46; Mc 15,34);
5) «Ho sete» (Gv 19,28);
6) «È compiuto» (Gv 19,30);
7) «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23,46).
19. Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!
33 E, quando fu l’ora sesta, fu tenebra su tutta la terra
fino all’ora nona. 34 E, all’ora nona,
gridò Gesù con voce grande:
Eloi, Eloì, lamà sabachtáni,
che si traduce: Dio mio, Dio mio,
perché mi hai abbandonato? 35 E alcuni dei presenti, udendo, dicevano: Ecco,
chiama Elia.
36 Ora, correndo uno e imbevuta d’aceto una spugna, postala su una canna,
gli dava da bere dicendo: Lasciate, vediamo se viene Elia, a tirarlo giù. 37 Ma
Gesù,
emessa una voce grande, spirò. 38 E il velo del tempio si squarciò in due,
dall’alto in basso.
39 Ora vedendo il centurione, che stava lì davanti a lui, che così era spirato,
disse: Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!
20. Il desiderio…
Cosa è?
1. È qualcosa che non si spegne, arde senza consumarsi….
2. le difficoltà e gli ostacoli non lo fermano…
3. le grandi rinunzie per raggiungerlo non sono un peso irresistibile…
4. il desiderio mette in movimento e fa fare scelte (altrimenti si vive il
De-sidus mancanza della stella)….
5. è importante ascoltare il cuore dando nome ai sentimenti, alle
consolazioni e alle desolazioni interiori.
Come coltivarlo?
Ripercorrere la propria vita e imparare dagli errori commessi.
Raccontandosi la propria vita (nell’identità narrativa si disvela il
desiderio, direbbe Ricœur).
Farsi accompagnare, avere buoni amici con cui raccontarsi.
Essere disposti a sacrifici grandi… imitare i grandi uomini e le grandi
donne!
21. A grandi altezze cresce Dio –
Chi prega
Deve scalare orizzonti…
Emily Dickinson
22. Testi utili per approfondire:
La bussola della vita: il desiderio
http://www.francescoocchetta.it/wordpress/?p=60064
Dicci chi sei o morte?
http://www.francescoocchetta.it/wordpress/?p=59829
Il significato della croce per i romani
http://www.francescoocchetta.it/wordpress/?p=60133