Progetto di parere_commissione_nat_vito_santarsier
1. NAT-VI/020
14a
riunione della commissione del 1° e 2 giugno 2017
PROGETTO DI PARERE
Commissione Risorse naturali (NAT)
Una politica europea per la riqualificazione sismica del patrimonio edilizio
ed infrastrutturale
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Relatore: Vito Santarsiero (IT/PSE)
membro del consiglio regionale della Basilicata
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Il presente documento sarà discusso nella riunione della commissione Risorse naturali che si terrà
il 1° e 2 giugno 2017 a Palma di Maiorca, Spagna. Per consentire la traduzione degli
emendamenti nei termini richiesti, si prega di trasmetterli tramite l'apposito sistema online
(accessibile dal Portale dei membri: http://memportal.cor.europa.eu) entro le ore 15:00 (ora di
Bruxelles) del 10 maggio 2017. Una guida all'uso di tale sistema è disponibile all'indirizzo
https://memportal.cor.europa.eu/.
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IT
3. Progetto di parere della commissione Risorse naturali
Una politica europea per la riqualificazione sismica del patrimonio edilizio ed infrastrutturale
I. RACCOMANDAZIONI POLITICHE
IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI
1. osserva che recenti studi sulla pericolosità sismica in ambito europeo (i.e., progetto SHARE1
finanziato nel 7PQ), pur confermando che i livelli più elevati di pericolosità interessano paesi
come Italia, Grecia e Romania, indicano comunque livelli moderati anche per alcune aree di
paesi come Francia, Germania, Belgio, Spagna e Portogallo;
2. osserva che nei paesi membri dell'Unione europea (UE) è presente una grande quantità di edifici
ed infrastrutture che richiedono consistenti interventi di manutenzione per via delle loro
condizioni strutturali, del cambiamento delle condizioni ambientali e delle norme che regolano
il settore delle costruzioni; in particolare, per quanto riguarda il patrimonio edilizio, i dati
EUROSTAT e del Building Performance Institute Europe (BPIE)2
rivelano che dei circa 25
miliardi di m2
di superficie utile presenti nei paesi UE27 (più Svizzera e Norvegia), circa il
40 % è stato realizzato prima del 1960;
3. osserva che alcuni paesi dell'UE, in particolare nell'area del Mediterraneo, sono stati colpiti nel
corso della storia recente da eventi sismici devastanti con danni molto elevati sia sul piano
sociale che economico; particolarmente grave è il bilancio in Italia dove, nel corso degli ultimi
50 anni, vi sono stati numerosi terremoti che hanno causato complessivamente oltre 5 000
vittime ed un danno economico stimato di circa 150 miliardi di euro;
4. osserva che, dall'analisi degli eventi sismici passati effettuata su scala mondiale, il numero di
vittime e la distribuzione del danno sono maggiormente legati alla vulnerabilità delle
costruzioni e all'impreparazione delle comunità colpite più che all'intensità degli eventi;
5. sottolinea che, analizzando gli effetti di un sisma sui sistemi locali e sul tessuto abitativo,
infrastrutturale, nonché su quello economico e produttivo, si evidenzia un accentuato
rallentamento e spesso un vero e proprio blocco dei processi di crescita territoriale;
6. sottolinea che garantire la sicurezza del patrimonio edilizio ed infrastrutturale significa
interagire positivamente anche con le politiche regionali e di coesione e con gli obiettivi di
crescita urbana e rurale dell'Unione europea;
7. rileva che un intervento organico di prevenzione del rischio sismico rappresenti una esigenza
primaria per la UE al fine di tutelare la sicurezza dei propri cittadini, salvaguardare il proprio
patrimonio storico e culturale, contenere le spese derivanti da danni a persone e cose, preservare
le condizioni per lo sviluppo dei territori e degli investimenti per la crescita;
1 (www.share-eu.org).
2 BPIE, 2011. Europe's buildings under the microscope. A country-by-country review of the energy performance of buildings.
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4. 8. sottolinea che soprattutto gli enti locali e regionali hanno la responsabilità politica e istituzionale
di proteggere i propri cittadini, sia perché tali enti rappresentano il primo livello di governance
per garantire le operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione durante un'emergenza, sia
perché svolgono un ruolo importante nella fase di pianificazione dell'emergenza e nello sviluppo
di azioni di prevenzione strutturale (interventi) e non strutturale (informazione);
9. sottolinea, altresì, che gli enti locali e regionali, in quanto istituzioni più vicine ai cittadini,
possono favorirne una maggiore presa di consapevolezza nei confronti del diritto/dovere della
prevenzione dei rischi e del conseguente svilupparsi di comportamenti attivi per la mitigazione.
AZIONI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO
10. ritiene che, in considerazione dell'imponente quantità di edifici privati, pubblici e di
infrastrutture su cui intervenire, vadano definite specifiche procedure per l'identificazione delle
priorità d'intervento basate su criteri uniformi a livello europeo per la classificazione della
vulnerabilità sismica di edifici ed infrastrutture;
11. ritiene utile, al fine di favorire lo sviluppo di azioni di mitigazione attraverso una maggiore
consapevolezza delle comunità, definire e comunicare con chiarezza sia le conseguenze di
possibili eventi sismici che, soprattutto, i vantaggi derivanti dalla realizzazione di interventi di
riqualificazione in termini di riduzione dell'impatto sociale (in particolare perdita di vite umane)
ed economico;
12. osserva che, non essendo ancora disponibili metodi accurati e risultati trasferibili con chiarezza
agli stakeholder non tecnici (amministratori, cittadini, ecc.) sui grandi vantaggi che possono
derivare dalla realizzazione di interventi preventivi di riqualificazione, appare importante
approfondire questo tema attraverso il finanziamento di specifiche attività di studio;
13. osserva che esperienze di alcuni Stati membri - come l'Italia - segnalano la scarsa propensione
ad investire risorse per interventi nel caso di proprietari anziani o di "seconde case"; di
conseguenza appare utile attivare percorsi di sensibilizzazione a tali categorie oltre che forme di
incentivo non limitate alle sole "prime case";
14. osserva che è già in atto nei paesi europei una ampia opera di riqualificazione del patrimonio
edilizio pubblico e privato per garantire l'incremento dell'efficienza energetica, finanziata anche
con fondi europei, ma che tali interventi in generale non affrontano il tema della sicurezza
strutturale e sismica;
15. sottolinea, al contrario, la necessità che una efficace opera di riqualificazione debba essere
attuata attraverso interventi integrati e sostenibili in grado di conseguire, contemporaneamente e
nel modo meno invasivo possibile, sia la riduzione della vulnerabilità sismica che l'incremento
dell'efficienza energetica;
16. ritiene fondamentale che, a fianco di interventi di prevenzione strutturale, vengano sviluppate
azioni di prevenzione "non strutturale" finalizzate, in generale, ad un avanzamento delle
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5. conoscenze sul rischio sismico e, in particolare, ad incrementare la consapevolezza e i
comportamenti attivi dei cittadini;
17. ritiene che l'opera di prevenzione strutturale, oltre a mitigare il rischio, possa produrre un
impatto positivo sull'ambiente, attraverso il prolungamento della vita utile delle costruzioni e la
conseguente riduzione degli interventi di demolizione e ricostruzione post-sisma, obiettivo
sottolineato anche nel regolamento europeo sui prodotti da costruzione (CPR 305/2011/UE) cha
ha introdotto, rispetto alla versione precedente (CPD 89/106/CEE), un settimo requisito
essenziale per le costruzioni denominato "uso sostenibile delle risorse naturali";
18. riconosce che un programma di riqualificazione sismica, seppur richieda risorse ingenti e sia
particolarmente oneroso nelle regioni e negli Stati membri con livelli più elevati e diffusi di
rischio sismico, contribuisce ovunque alla occupazione e alla crescita economica con particolare
riferimento alla ripresa del mercato delle costruzioni;
19. ritiene importante che gli interventi di riqualificazione sismica siano regolati da un quadro di
norme tecniche moderno e omogeneo in ambito europeo, come gli Eurocodici di seconda
generazione che, in particolare, affrontano il tema dell'adeguamento sismico delle costruzioni
esistenti sulla base di un approccio olistico orientato a garantire sicurezza, robustezza e
durabilità;
20. ritiene utile l'avvio di una piattaforma della UE per lo scambio delle best practice ai diversi
livelli dei paesi della UE.
NUOVAPOLITICA EUROPEA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO
21. condivide e ribadisce quanto sottolineato nel parere sul quadro di Sendai3
, ossia che tutti i
progetti dell'UE relativi alla costruzione di nuove infrastrutture debbano garantire una adeguata
resistenza alle catastrofi, evidenziando, al tempo stesso, che tale obiettivo determina costi
maggiori nelle aree a più elevato rischio sismico;
22. propone che il parametro descrittivo del rischio sismico di un territorio, valutato secondo criteri
opportunamente definiti, possa essere considerato tra quelli di riferimento per la ripartizione dei
fondi SIE tra le regioni d'Europa;
23. propone che i regolamenti della UE possano prevedere l'utilizzo di fondi SIE per l'adeguamento
sismico di immobili sia pubblici che privati, nonché di quelle infrastrutture, sia di trasporto
viario che di servizio, strategiche per i paesi della UE;
24. invita la Commissione europea a proporre un piano d'azione per la riqualificazione sismica del
patrimonio edilizio ed infrastrutturale nello spirito dell'articolo 5, punto 5), lettera b) del
regolamento UE/1301/2013 sul Fondo europeo di sviluppo regionale;
3 Cfr. parere sul tema Piano d'azione concernente il quadro di Sendai per la riduzione dei rischi di catastrofi 2015-2030, NAT-
VI/015, relatore Adam Banaszak (ECR/PL).
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6. 25. propone che il piano d'azione invii un segnale forte per favorire investimenti, anche attraverso la
cooperazione tra il settore pubblico e privato, per la riqualificazione sismica di edifici ed
infrastrutture, con particolare accento sulla conservazione del patrimonio culturale e storico,
sulle infrastrutture strategiche e sulle costruzioni ed infrastrutture agricole e industriali;
26. richiede che il piano d'azione favorisca un aumento degli investimenti in ricerca e innovazione
nel campo della protezione sismica delle costruzioni, compreso lo sviluppo di ampi programmi
di informazione e formazione;
27. invita gli Stati membri a includere la riqualificazione sismica degli edifici esistenti quale priorità
nei loro programmi operativi per lo sviluppo regionale, sottolineando la necessità di destinare
risorse finanziarie anche attraverso adeguati strumenti di incentivazione per le attività di
prevenzione del rischio sismico;
28. ritiene che un piano di azione proposto dalla CE possa essere uno strumento appropriato per
promuovere ulteriormente la riqualificazione sismica delle costruzioni esistenti quale priorità
nei programmi operativi per lo sviluppo regionale degli Stati membri;
29. rileva che le azioni comuni in questo campo possono essere potenzialmente più efficaci di
misure frammentarie introdotte dai singoli Stati membri, e chiede pertanto uno sforzo unitario e
coordinato in materia di protezione e riqualificazione sismica delle costruzioni;
30. raccomanda di promuovere e sostenere, coerentemente con gli obiettivi previsti nella Priorità 1
del quadro di Sendai, le iniziative di divulgazione e informazione ai cittadini, svolte a livello sia
locale che nazionale, rivolte a favorire la diffusione della cultura della prevenzione.
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7. II. PROCEDURA
Titolo Una politica europea per la riqualificazione sismica del
patrimonio edilizio ed infrastrutturale
Riferimento/i
Base giuridica Art. 307, par. 4, del TFUE
Base regolamentare Parere di iniziativa
Data della consultazione da parte del
Consiglio/PE
Data della lettera della Commissione
europea
Data della decisione del Presidente/
dell'Ufficio di presidenza
07/02/2017
Commissione competente Risorse naturali
Relatore Vito Santarsiero (IT/PSE)
Nota di analisi 27/02/2017
Esame in commissione 30/03/2017
Data dell'adozione in commissione Prevista per il 1° giugno 2017
Esito del voto in commissione
(maggioranza, unanimità)
Data dell'adozione in sessione plenaria Prevista per il 10-11 ottobre 2017
Precedente/i parere/i del Comitato
Data della consultazione della rete di
controllo della sussidiarietà
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