1. L’esperienza del sisma del 2009 avvenuto nella Città dell’Aquila, ha segnato uno spartiacque tra un prima e
un dopo in merito alla consapevolezza che una qualsiasi catastrofe richieda un modello di gestione
dell’emergenza che non può essere lasciata all’improvvisazione o alla buona volontà.
L’Università degli Studi dell’Aquila ha intrapreso un percorso che attraverso il miglioramento di buone
pratiche, porti alla strutturazione di comportamenti adeguati in caso di emergenza post sisma e di
corrispondenti operatività utili come risposta immediata dopo una eventuale catastrofe.
Memoria e Responsabilità sono i due concetti chiave che sintetizzano meglio la motivazione ad avviare un
simile percorso. La memoria infatti aiuta a tenere sempre alta la guardia e ad assumere una costante
consapevolezza della necessità che il nostro territorio ha di convivere con le problematiche legate al suo
essere all’interno di una zona marcatamente sismica. Ma la memoria di quanto accaduto non sarebbe
produttiva se non innescasse una qualche reazione comportamentale che, guidata all’insegna della
Responsabilità gestionale, possa tradursi in azione amministrativa.
L’obiettivo è stato quello di strutturare la migliore forma di comunicazione rivolta all’utenza esterna in caso
di crisi o emergenza dopo un sisma, tenendo conto che tale fattore ha molta rilevanza se si considera
l’importanza che riveste quesa attività dedicata all’intera comunità accademica che, nel nostro caso, conta
circa 20000,00 iscritti e 1500 unità di personale docente e tecnico amministrativo.
La formazione ha preso avvio nel mese di aprile 2017 ed è stata affidata ad un esperto di livello nazionale
sulla comunicazione istituzionale in condizione di crisi ed è stata rivolta agli Uffici di Governance, ai Settori
della Sicurezza e a quelli tecnici, allo scopo di creare una Unità di Crisi con competenze e compiti specifici in
caso di emergenza a seguito di sisma.
Attualmente l’Unità di Crisi è formalmente costituita ed è stato approvato un vero e proprio Protocollo di
emergenza che stabilisce in modo preciso tempi e tipologie di reazione nonché le successive forme di
comunicazione rivolte all’esterno. L’Unità di Crisi ha quindi avviato un capillare programma di formazione
dedicato sia a docenti che studenti per diffondere una cultura della prevenzione e dei comportamenti da
assumere in caso di emergenza derivante da terremoto. L’azione didattica si è avvalsa di incontri di
formazione diretta a docenti e studenti, ma anche della produzione di video diffusi sui canali di
comunicazione ufficiali dell’Ateneo (sito web e canali social network istituzionali). La risposta a queste
iniziative è stata entusiastica e molto apprezzata anche da altre Istituzioni del territorio.
E’stato raggiunto l’obiettivo, apprezzato all’esterno, di una forma di risposta all’emergenza che fosse
strutturata e non lasciata all’improvvisazione o all’emotività del momento successivo ad una crisi derivante
da emergenza sismica.
Tuttavia, sulla base della consapevolezza che l’utenza vuole essere informata anche sugli aspetti tecnici
relativi alle strutture dove vive e opera, l’Amministrazione dell’Ateneo, anche anticipando alcune proposte
nate a livello nazionale, ha voluto realizzare la cosiddetta Carta degli Edifici, un documento nel quale, con
linguaggio accessibile e, per quanto possibile, lontano dai tecnicismi, sia possibile informare il
cittadino/utente sulla tipologia dell’edificio in cui si trova e sull’indice di vulnerabilità sismica. La Carta degli
Edifici, pubblicata e diffusa all’interno dell’Ateneo, vuole rappresentare la sintesi della comunicazione
quanto più diretta e trasparente, in tema di sicurezza e ha più in generale lo scopo di accrescere nel
cittadino la consapevolezza che la Pubblica Amministrazione, in questo caso universitaria, è costantemente
impegnata nella sfida che metta in campo concrete azioni in tema di prevenzione.