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l’Unità
Sabato, 29 Aprile 2017 l11
L’
avvicinarsi delle celebra-
zioni della Festa del Lavoro
non può che richiamarci
all’urgente compito di tra-
scinare l’Unione europea
fuori dalla più grave crisi
occupazionale dal secondo dopoguerra. Per
chi come me lavora all’in-
terno delle istituzioni eu-
ropee, l’impegno è in un
certo qual modo doppio,
non soltanto perché con l’azione parlamen-
tare si cerca quotidianamente di reindirizza-
re le politiche verso crescita sostenibile e
creazione di posti di lavoro, ma anche perché
si ha il dovere di difendere quell’Unione che
troppo spesso appare agli occhi dei cittadini
come distante, amorfa, incomprensibile. Un
allontanamento che è causa del sorgere di
populismi, che sfociano an-
che, nella loro più nera espres-
sione, in ritrovate spinte anti-
europee, nazionaliste, fasci-
ste. Forze alimentate da un
vento di nuova intolleranza,
proveniente d’oltreoceano e
d’oltralpe, nonché dalla sub-
dola propaganda della Russia
di Putin. Questa è una batta-
glia che riusciremo a vincere
nel momento in cui, final-
mente, si riuscirà a fare un de-
ciso cambio di passo nelle po-
litiche europee, che significa
rilanciare con forza l’agenda sociale. E pro-
prio nelle scorse ore, Jean-Claude Juncker
ha presentato il tanto atteso Pilastro dei dirit-
ti sociali, frutto di questa maturata consape-
volezza, seppur molto tardiva.
Il Pilastro è composto da un pacchetto di
documenti e proposte che mirano ad una ar-
monizzazione dei diritti dei lavoratori e dei si-
stemi di protezione sociale, partendo dall’ela-
borazione di venti principi e diritti fondamen-
tali che ne devono costruire l’architettura por-
tante. Si parla di istruzione, formazione e
apprendimento lungo tutto l’arco della vita,
parità di genere, pari opportunità, sostegno al-
l’occupazione, sicurezza e salute sul lavoro, e-
quilibrio tra vita sociale e vita lavorativa, assi-
stenza sociale e sanitaria, inclusione di perso-
ne con disabilità. Si tratta di principi, sotto for-
ma di raccomandazioni, che dovranno
guidare l’operato degli stati membri e saranno
lL’esecutivo comunitario ha proposto dei principi
che dovranno essere codificati nel diritto europeo
progressivamente codificati nella diritto euro-
peo, attraverso provvedimenti legislativi. A
partire da nuove e ambiziose norme sul con-
gedo parentale, che nella proposta della Com-
missione deve garantire ai neo-papà almeno
dieci giorni di copertura dal momento della
nascita e una maggiore flessibilità negli orari
di lavoro nei primi anni di vita, per permettere
un migliore equilibrio lavoro-vita privata. Una
misura importante in un’ottica di uguaglianza
di genere, che dovrà essere portata avanti e
difesa in fase negoziale, contro i paesi membri
più recalcitranti a concedere competenze al-
l’Unione sui temi di politica sociale e dagli at-
tacchi di quelle lobby che cercano di affossare
la proposta. Il Parlamento europeo vede con
favore l’apertura di questa nuova fase, pur in-
terrogandosi se quanto proposto dall’esecuti-
vo comunitario sia all’altezza della portata
delle sfide che stiamo affron-
tando, in particolar modo in
campo occupazionale. Nella
sua posizione sul pilastro dei
diritti sociali adottata lo scorso
gennaio, il Parlamento ha ri-
chiesto alla Commissione di
farsi carico dell’elaborazione di
una direttiva quadro sulle con-
dizioni di lavoro dignitose in
tutte le forme di occupazione.
Un atto che avrebbe come o-
biettivo quello di migliorare
l'applicazione del diritto del-
l'UE, accrescere la certezza giu-
ridica nell'ambito del mercato unico e preve-
nire la discriminazione, garantendo a tutti i
lavoratori un nucleo di diritti azionabili e tra-
sferibili.
Il Governo italiano sta giocando un ruolo
attivo in questa discussione, pubblicando un
ottimo documento di riflessione sul Pilastro
sociale. Equità sociale, convergenza e coerenti
politiche macroeconomiche, che non possono
prescindere da una riforma della governance
economica europea in grado di fornire agli sta-
ti membri gli incentivi adeguati, ma allo stesso
tempo uno spazio fiscale sufficiente per far
fronte a investimenti sul campo dell’'innova-
zione sociale, delle politiche di integrazione
nel posto di lavoro, in particolare per i giovani,
e la transizione verso l’economia verde e digi-
tale. Che questo Primo maggio dia la spinta
necessaria alla nostra Unione Europea a volta-
re finalmente pagina.
La Festa del Lavoro
e le proposte
della Commissione
sul pilastro sociale Ue
Sul congedo
parentale
si propone
di garantire
ai neo-papà
almeno
dieci giorni
D
omani, per la quarta
volta dalla sua
fondazione, il Partito
Democratico sceglierà il
suo leader con delle
primarie aperte a tutti.
Non si tratta solo di una campagna
elettorale per scegliere un nome, ma si
tratta prima di tutto di una festa della
democrazia e del marchio di fabbrica
del Pd. Apertura, trasparenza e
democrazia sono i valori fondanti del
Partito democratico e in Italia non esiste
nessun'altra forza politica dove la
leadership si può sfidare e conquistare
in modo così trasparente e con un
dibattito così civile e centrato sui
contenuti come quello che abbiamo
visto giovedì sera su Sky. Questa è la
nostra forza in Italia e la nostra forza in
Europa. Negli altri Paesi europei è
difficile trovare un partito politico delle
dimensioni del Pd che può essere
scalato dal basso da un giovane di 38
anni, quanti ne aveva Matteo Renzi
quando è diventato segretario nel 2013.
Domenica scorsa abbiamo gioito per la
vittoria del candidato europeista
Emmanuel Macron al primo turno delle
elezioni presidenziali francesi e oggi gli
auguriamo di battere con un grande
margine di vantaggio l'estrema destra di
Marine Le Pen al ballottaggio del 7
maggio. Sui giornali italiani si sono
versati fiumi d'inchiostro per lodare la
carica riformista e innovativa del
giovane candidato e per fare paragoni
con Matteo Renzi. Io condivido
l'entusiasmo ma penso che, nella tipica
esterofilia un po' provinciale di quando
si parla dei cugini d'oltralpe, non è stata
apprezzata a sufficienza una differenza
macroscopica tra l'esperienza francese e
quella italiana: lì il Partito Socialista non
ha mai avuto il coraggio di fare delle
primarie aperte anche ai non iscritti e
un innovatore come Macron ha finito
per creare il proprio movimento
politico: En Marche! mentre nelle
primarie socialiste il partito si chiudeva
in un ripiego identitario e utopista che
l'ha portato vicino a un risultato molto
deludente. In Italia invece il Partito
Democratico ha avuto il coraggio fin
dalla sua nascita di aprirsi alla società e
mettersi in discussione, e sappiamo
bene quanto è stato difficile. Il risultato
è che Macron, se come speriamo
diventerà presidente, a giugno dovrà
affrontare le elezioni legislative senza
un partito alle spalle. Noi da lunedì
mattina avremo il partito progressista
più grande d'Europa, almeno stando al
voto delle elezioni europee del 2014 che
determinano i rapporti di forza attuali a
Strasburgo, con un leader pienamente
legittimato. Alla Francia invidiamo al
stabilità del quadro istituzionale, ma
come Partito Democratico e come forza
progressista non abbiamo nulla da
invidiare a nessuno. La forza del Pd è
una grande risorsa per l'Italia, ma anche
per l'Europa. Infatti il Pd, grazie alle
primarie aperte e alla diversità delle
tradizioni politiche che vi sono
confluite, è oggi il partito più riformista
e più moderno all'interno delle forze
che compongono il Partito socialista
europeo. Nel quadro del Pse, in cui
siamo saldamente collocati, siamo la
linfa vitale e la speranza di
rinnovamento di una sinistra europea in
crisi. Ora è il momento di esportare la
formula delle primarie nel Partito
socialista europeo per la scelta del
candidato alla presidenza della
Commissione per il 2019. Sarebbe una
rivoluzione politica che darebbe forza e
vitalità al dibattito pubblico europeo e
sarebbe il primo passo verso l'obiettivo
di un presidente della Commissione
eletto e pienamente legittimato dalla
politica. Per questo anche da Bruxelles
voglio ringraziare in anticipo tutte le
donne e gli uomini che domani si
recheranno ai gazebo a votare per le
primarie, sfidando il qualunquismo
dilagante e il cinismo populista con il
loro impegno e la loro fiducia ostinata.
Domani sarà il momento della scelta,
lunedì quello dell'unità e della lealtà nei
confronti del partito e del segretario che
sarà stato eletto.
Patrizia
Toia
CAPODELEGAZIONE PD
Il Commento
Le primarie del Pd
e la politica europea
Carceri, migrazione e canili
Sistemi carcerari
In Commissione libertà civili del Parlamento
europeo è stata presentata la relazione sui
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di cui Caterina Chinnici è relatrice per il
gruppo S&D. “Con questo documento - ha
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Pd Cécile Kyenge “lo studio pone le basi per
un approccio diverso alla gestione dei flussi
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europea Michela Giuffrida, vicepresidente
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svolta un’iniziativa per chiedere che l'Ue attui
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  • 1. l’Unità Sabato, 29 Aprile 2017 l11 L’ avvicinarsi delle celebra- zioni della Festa del Lavoro non può che richiamarci all’urgente compito di tra- scinare l’Unione europea fuori dalla più grave crisi occupazionale dal secondo dopoguerra. Per chi come me lavora all’in- terno delle istituzioni eu- ropee, l’impegno è in un certo qual modo doppio, non soltanto perché con l’azione parlamen- tare si cerca quotidianamente di reindirizza- re le politiche verso crescita sostenibile e creazione di posti di lavoro, ma anche perché si ha il dovere di difendere quell’Unione che troppo spesso appare agli occhi dei cittadini come distante, amorfa, incomprensibile. Un allontanamento che è causa del sorgere di populismi, che sfociano an- che, nella loro più nera espres- sione, in ritrovate spinte anti- europee, nazionaliste, fasci- ste. Forze alimentate da un vento di nuova intolleranza, proveniente d’oltreoceano e d’oltralpe, nonché dalla sub- dola propaganda della Russia di Putin. Questa è una batta- glia che riusciremo a vincere nel momento in cui, final- mente, si riuscirà a fare un de- ciso cambio di passo nelle po- litiche europee, che significa rilanciare con forza l’agenda sociale. E pro- prio nelle scorse ore, Jean-Claude Juncker ha presentato il tanto atteso Pilastro dei dirit- ti sociali, frutto di questa maturata consape- volezza, seppur molto tardiva. Il Pilastro è composto da un pacchetto di documenti e proposte che mirano ad una ar- monizzazione dei diritti dei lavoratori e dei si- stemi di protezione sociale, partendo dall’ela- borazione di venti principi e diritti fondamen- tali che ne devono costruire l’architettura por- tante. Si parla di istruzione, formazione e apprendimento lungo tutto l’arco della vita, parità di genere, pari opportunità, sostegno al- l’occupazione, sicurezza e salute sul lavoro, e- quilibrio tra vita sociale e vita lavorativa, assi- stenza sociale e sanitaria, inclusione di perso- ne con disabilità. Si tratta di principi, sotto for- ma di raccomandazioni, che dovranno guidare l’operato degli stati membri e saranno lL’esecutivo comunitario ha proposto dei principi che dovranno essere codificati nel diritto europeo progressivamente codificati nella diritto euro- peo, attraverso provvedimenti legislativi. A partire da nuove e ambiziose norme sul con- gedo parentale, che nella proposta della Com- missione deve garantire ai neo-papà almeno dieci giorni di copertura dal momento della nascita e una maggiore flessibilità negli orari di lavoro nei primi anni di vita, per permettere un migliore equilibrio lavoro-vita privata. Una misura importante in un’ottica di uguaglianza di genere, che dovrà essere portata avanti e difesa in fase negoziale, contro i paesi membri più recalcitranti a concedere competenze al- l’Unione sui temi di politica sociale e dagli at- tacchi di quelle lobby che cercano di affossare la proposta. Il Parlamento europeo vede con favore l’apertura di questa nuova fase, pur in- terrogandosi se quanto proposto dall’esecuti- vo comunitario sia all’altezza della portata delle sfide che stiamo affron- tando, in particolar modo in campo occupazionale. Nella sua posizione sul pilastro dei diritti sociali adottata lo scorso gennaio, il Parlamento ha ri- chiesto alla Commissione di farsi carico dell’elaborazione di una direttiva quadro sulle con- dizioni di lavoro dignitose in tutte le forme di occupazione. Un atto che avrebbe come o- biettivo quello di migliorare l'applicazione del diritto del- l'UE, accrescere la certezza giu- ridica nell'ambito del mercato unico e preve- nire la discriminazione, garantendo a tutti i lavoratori un nucleo di diritti azionabili e tra- sferibili. Il Governo italiano sta giocando un ruolo attivo in questa discussione, pubblicando un ottimo documento di riflessione sul Pilastro sociale. 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Non si tratta solo di una campagna elettorale per scegliere un nome, ma si tratta prima di tutto di una festa della democrazia e del marchio di fabbrica del Pd. Apertura, trasparenza e democrazia sono i valori fondanti del Partito democratico e in Italia non esiste nessun'altra forza politica dove la leadership si può sfidare e conquistare in modo così trasparente e con un dibattito così civile e centrato sui contenuti come quello che abbiamo visto giovedì sera su Sky. Questa è la nostra forza in Italia e la nostra forza in Europa. Negli altri Paesi europei è difficile trovare un partito politico delle dimensioni del Pd che può essere scalato dal basso da un giovane di 38 anni, quanti ne aveva Matteo Renzi quando è diventato segretario nel 2013. Domenica scorsa abbiamo gioito per la vittoria del candidato europeista Emmanuel Macron al primo turno delle elezioni presidenziali francesi e oggi gli auguriamo di battere con un grande margine di vantaggio l'estrema destra di Marine Le Pen al ballottaggio del 7 maggio. Sui giornali italiani si sono versati fiumi d'inchiostro per lodare la carica riformista e innovativa del giovane candidato e per fare paragoni con Matteo Renzi. Io condivido l'entusiasmo ma penso che, nella tipica esterofilia un po' provinciale di quando si parla dei cugini d'oltralpe, non è stata apprezzata a sufficienza una differenza macroscopica tra l'esperienza francese e quella italiana: lì il Partito Socialista non ha mai avuto il coraggio di fare delle primarie aperte anche ai non iscritti e un innovatore come Macron ha finito per creare il proprio movimento politico: En Marche! mentre nelle primarie socialiste il partito si chiudeva in un ripiego identitario e utopista che l'ha portato vicino a un risultato molto deludente. In Italia invece il Partito Democratico ha avuto il coraggio fin dalla sua nascita di aprirsi alla società e mettersi in discussione, e sappiamo bene quanto è stato difficile. Il risultato è che Macron, se come speriamo diventerà presidente, a giugno dovrà affrontare le elezioni legislative senza un partito alle spalle. Noi da lunedì mattina avremo il partito progressista più grande d'Europa, almeno stando al voto delle elezioni europee del 2014 che determinano i rapporti di forza attuali a Strasburgo, con un leader pienamente legittimato. Alla Francia invidiamo al stabilità del quadro istituzionale, ma come Partito Democratico e come forza progressista non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. La forza del Pd è una grande risorsa per l'Italia, ma anche per l'Europa. Infatti il Pd, grazie alle primarie aperte e alla diversità delle tradizioni politiche che vi sono confluite, è oggi il partito più riformista e più moderno all'interno delle forze che compongono il Partito socialista europeo. Nel quadro del Pse, in cui siamo saldamente collocati, siamo la linfa vitale e la speranza di rinnovamento di una sinistra europea in crisi. Ora è il momento di esportare la formula delle primarie nel Partito socialista europeo per la scelta del candidato alla presidenza della Commissione per il 2019. Sarebbe una rivoluzione politica che darebbe forza e vitalità al dibattito pubblico europeo e sarebbe il primo passo verso l'obiettivo di un presidente della Commissione eletto e pienamente legittimato dalla politica. Per questo anche da Bruxelles voglio ringraziare in anticipo tutte le donne e gli uomini che domani si recheranno ai gazebo a votare per le primarie, sfidando il qualunquismo dilagante e il cinismo populista con il loro impegno e la loro fiducia ostinata. Domani sarà il momento della scelta, lunedì quello dell'unità e della lealtà nei confronti del partito e del segretario che sarà stato eletto. Patrizia Toia CAPODELEGAZIONE PD Il Commento Le primarie del Pd e la politica europea Carceri, migrazione e canili Sistemi carcerari In Commissione libertà civili del Parlamento europeo è stata presentata la relazione sui “sistemi carcerari e condizioni di detenzione” di cui Caterina Chinnici è relatrice per il gruppo S&D. “Con questo documento - ha spiegato - abbiamo la possibilità fornire agli stati membri dell’UE importanti linee guida. Un punto centrale è la valorizzazione delle misure alternative alla detenzione che, soprattutto nei confronti dei minori, hanno contribuito a ridurre i casi di recidiva”. Notizie dall’Europa Il 3 a Bruxelles, su iniziativa dell’on.Patrizia Toia, si terrà un dibattito sulle mutilazioni genitali femminili 1 2 Migrazione sostenibile Presentato il rapporto "Verso una migrazione sostenibile", dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo. Per l’eurodeputata Pd Cécile Kyenge “lo studio pone le basi per un approccio diverso alla gestione dei flussi migratori che dovranno essere amministrati tenendo conto delle opportunità che le diaspore sono in grado di offrire, sia ai Paesi di provenienza che di destinazione. Un'azione per cui l'Italia può porsi alla guida di un nuovo modello di cooperazione”. 3 Canili A Bruxelles su iniziativa della parlamentare europea Michela Giuffrida, vicepresidente dell´Intergruppo per il benessere animale, si è svolta un’iniziativa per chiedere che l'Ue attui una strategia per i cani e i gatti randagi che porti alla chiusura dei canili lager. “Gli animali che non hanno qualcuno che si occupa di loro soffrono sempre di più e rappresentano un alto costo economico per la società - ha detto Giuffrida - È urgente che la gestione dei canili in Europa coinvolga anche le associazioni”. Brando Benifei