2. Il Programma
Alberto Zambianchi
Presidente Camera di Commercio di Forlì-Cesena
Il posizionamento del sistema territoriale attraverso i principali indicatori della
Giornata dell’Economia
Giulio Ecchia
Preside Facoltà di Economia di Forlì - Università di Bologna
Riflessioni sulle prospettive di sviluppo della provincia nel contesto generale
Fabio Porcellini
Presidente Associazione Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
Delegazione di Forlì-Cesena
I punti di forza e le criticità del tessuto economico provinciale:
spunti di lettura e di analisi dal contatto diretto con imprese
Franco Napolitano
In rappresentanza di “Una Sola Voce per l’Economia”
Commenti e proposte
3. Il valore informativo
della Giornata dell’Economia
La Giornata dell'Economia:
è un evento nazionale annuale del Sistema Camerale
dedicato alla lettura e all’interpretazione delle dinamiche territoriali attraverso lo
strumento strategico dell'informazione statistica;
è caratterizzata dalla divulgazione di dati confrontabili per le singole realtà
territoriali e dall'approfondimento di contenuti specifici da parte di ciascuna
Camera di Commercio;
rappresenta un'occasione preziosa per proseguire le riflessioni avviate con la
presentazione del Rapporto sull'Economia provinciale.
Il Report Provinciale, che comprende numerose aree tematiche sociali ed economiche, e tutti i
materiali della Giornata dell’Economia
sono disponibili all’indirizzo:
http://www.fc.camcom.it/studiestatistica/prodotti/
4. L’andamento congiunturale dal
Rapporto sull’Economia 2010
Le dinamiche del Sistema economico provinciale confermano il perdurare di una situazione
difficile che però lascia intravedere segnali positivi e uno scenario per alcuni aspetti
“alleggerito”:
Tessuto imprenditoriale: sostanzialmente stabile con sofferenza più acuta per attività
manifatturiere, agricoltura, trasporti e costruzioni.
Performance delle imprese: i dati più aggiornati disponibili, riferiti alle società di capitale nel
periodo più critico (2007-2009), indicano un andamento del fatturato e del valore aggiunto
meno negativo della media regionale; si conferma però un peso superiore del debito
finanziario sul capitale proprio.
- Agricoltura: lieve contrazione delle quantità e ripresa dei prezzi dopo un pessimo 2009
- Attività manifatturiere: in netto miglioramento rispetto al 2009, ma i livelli produttivi pre crisi
sono lontani
- Edilizia: grande difficoltà
- Trasporti: continua la forte crisi del settore
- Commercio: continua a risentire del calo dei consumi
- Turismo: segnali di tenuta
- Scambi con l’estero: in ripresa
- Artigianato: sostanziale tenuta pur con difficoltà in alcuni comparti
- Cooperazione: nel complesso buona capacità di reazione
Lavoro: persistono aspetti di difficoltà
5. Il contributo informativo della
Giornata dell’Economia
Il Rapporto sull’economia è uno strumento informativo mirato alla
dinamica congiunturale dei settori,
il dati della Giornata dell’Economia sono invece finalizzati alla lettura
dei fenomeni in un‘ottica di confronto territoriale e consentono di
delineare il posizionamento della provincia nel contesto nazionale
Le aree tematiche più significative sono:
• il tessuto imprenditoriale
• gli scambi con l’estero
• la ricchezza prodotta e il reddito disponibile
• il mercato del lavoro
6. Il tessuto imprenditoriale
Imprese attive al 31/12/2010 40.538 Nel 2010 il tasso di variazione delle imprese
variazione rispetto al 2009 -0,3% registrate è stato particolarmente lento a livello
provinciale.
Posizione Tasso di La densità imprenditoriale che caratterizza
1 L’Aquila la nostra provincia si conferma però elevata
nella variazione
2 Roma (17° posto nella graduatoria crescente nazionale).
graduatoria Province 2010 delle
3 Terni
nazionale imprese
decrescente registrate
14 Rimini 1,81% Le “vere” nuove imprese
Abitanti per impresa rispetto a 100 imprese iscritte
58 Bologna 0,89%
45 sono vere nuove imprese,
60 Piacenza 0,88% 55 sono trasformazioni, scorpori,
9,7 in provincia
67 Ferrara 0,68% 10,2 in regione separazioni, filiazioni.
68 Ravenna 0,67% 11,5 in Italia Il profilo dei
80 Modena 0,48% “veri” nuovi imprenditori:
71% maschi
83 Parma 0,42%
37% 25-35 anni (classe di età prevalente)
93 Forlì-Cesena 0,23%
103 Reggio Emilia -0,27% 104 Sondrio I settori più “gettonati”:
105 Agrigento commercio e costruzioni.
ITALIA 1,19%
Movimentazione delle imprese:
Attrattività e delocalizzazione
Saldi al netto cancellazioni d’ufficio Il “bilancio” per la provincia si conferma positivo:
2007 +250 i posti di lavoro creati nel nostro territorio da imprese italiane con
2008 +143 sede fuori dalla provincia (attrattività)
2009 –256 superano quelli creati nel territorio nazionale da imprese con sede in
2010 +103 provincia (delocalizzazione).
7. Le principali caratteristiche
del tessuto imprenditoriale
Società di capitale 5.751 (+4,8%)
Il tessuto produttivo provinciale si conferma tuttora scarsamente strutturato:
l’incidenza delle società di capitale è il 14,2% rispetto al 17,9% regionale a al 17,6% nazionale
e la nostra provincia si posiziona solo al 46° posto nella graduatoria decrescente nazionale.
Imprese artigiane 13.751 (-1,7%)
Nel 2010 il tessuto imprenditoriale artigiano della provincia ha subito pesantemente gli effetti
della crisi: il tasso di variazione è risultato nettamente negativo nel confronto con le province
italiane (-1,76% rispetto al -0,34% rilevato a livello nazionale).
L’incidenza delle imprese artigiane sul totale delle imprese (33,9%) si conferma però molto
elevata rispetto alle province italiane (27,6% il dato medio).
Imprese cooperative 541 (+0,7%)
L’incidenza delle cooperative sul totale in termini di numerosità delle imprese (1,3%) è
leggermente superiore alla media regionale (1,2%), ma inferiore alla media italiana (1,5%).
Il fattore nettamente distintivo provinciale e regionale è invece la spiccata capacità di creare
occupazione del sistema cooperativo: 10,6% degli addetti alle imprese della provincia (11,9%
della regione e 6,5% dell’Italia).
8. Le principali caratteristiche
degli imprenditori
Imprese individuali con titolari stranieri 2.530 (+1,7%)
L’imprenditorialità straniera nel nostro territorio risulta mediamente diffusa rispetto alle province italiane:
il 10,2% delle imprese individuali ha un titolare straniero (percentuale uguale al dato medio nazionale)
Forlì-Cesena si posiziona al 49° posto della graduatoria nazionale decrescente
(al 1° posto Prato con il 37,7% al 105° Taranto con il 3%).
I paesi di nascita più ricorrenti sono:
Albania, Svizzera, Romania, Cina, Marocco e Tunisia.
I settori economici nei quali la presenza di stranieri è più rilevante sono:
edilizia, commercio, attività manifatturiere, alloggio e ristorazione, trasporto-magazzinaggio e agricoltura.
Imprese femminili 8.722 (+0,4%)
L’imprenditoria femminile (21,5% delle imprese) è meno diffusa della media nazionale (24,1%)
e la nostra provincia si posiziona all’87° posto della graduatoria nazionale decrescente.
I settori economici nei quali la presenza è più rilevante sono:
commercio, agricoltura, alloggio e ristorazione, altre attività dei servizi.
Persone con cariche in imprese con meno di 30 anni 3.058 -3,7%
I “titolari, soci etc..” giovani sono solo il 4,5% del totale rispetto ad una media nazionale del 5,7%.
La nostra provincia si posiziona al 96° posto della graduatoria nazionale decrescente
accanto alle province emiliano romagnole
9. Gli scambi con l’estero
Valore Il ritmo degli scambi con
var.%
2010 (migliaia di
sul 2009
l’estero è in ripresa
euro)
dopo i risultati nettamente
ESPORTAZIONI FORLI-CESENA 2.535.116 +14,8% negativi del 2009
EMILIA-ROMAGNA +16,1%
ITALIA +15,7%
IMPORTAZIONI FORLI-CESENA 1.546.658 +25,0%
EMILIA-ROMAGNA +21,5%
ITALIA +22,6%
Propensione all’export 2010 Grado di apertura dell’economia 2010
EXPORT/VALORE AGGIUNTO IMPORT + EXPORT / VALORE AGGIUNTO
Forlì-Cesena 22,2% Forlì-Cesena 35,7%
Emilia-Romagna 34,9% Emilia-Romagna 56,7%
Nord-Est 33,5% Nord-Est 57,9%
Italia 24,3% Italia 50,7%
Gli indicatori di struttura confermano un gap
negativo rispetto agli altri livelli territoriali che però
risente anche del nostro mix produttivo
10. Gli scambi con l’estero
CONTENUTO TECNOLOGICO DEI PRODOTTI ESPORTATI
Incidenza percentuale dei principali prodotti – 2010
Forlì- Emilia-
Italia
Cesena Romagna
Prodotti dell’agricoltura e materie prime (*) 9,4 2,0 2,0
Prodotti tradizionali e standard 55,6 50,0 56,0
Prodotti specializzati e “high tech” 35,0 48,0 42,0
(*) I prodotti dell’agricoltura sono considerati a parte,
poiché non è valutabile il contenuto tecnologico e innovativo che incorporano
I dati 2010 confermano la minore incidenza a livello provinciale
di prodotti specializzati e high tech
11. La ricchezza prodotta
Incidenza su Emilia-Romagna
PIL complessivo 2010
Provincia di FORLI’-CESENA
Forlì-Cesena (5°) 9,4%
12.725 milioni di euro correnti
Incidenza su Italia
(su 107 province)
Forlì-Cesena (34°) 0,8%
Variazione media annua dal
1995 al 2010 a prezzi correnti ai primi posti
Milano 9,3%
Roma 8,8%
Forlì-Cesena +5,5%
agli ultimi
Emilia-Romagna +4,1%
Medio Campidano 0,1%
Italia +4,2% Ogliastra 0,1%
L’unica variazione provinciale annua negativa della serie,
come prevedibile, è stata quella del 2009 sul 2008
che ha fatto registrare in termini correnti un -2,1% (-3,7% ER e -3% IT).
12. La ricchezza prodotta
La dinamica 2010 1 Milano 36.362
2 Bolzano 35.250
3 Aosta 33.874
posizione
PIL per abitante 2010 nella
graduatoria
differenza
province
PIL per
abitante
con il 1995
a prezzi correnti in euro nazionale
decrescente
4 = Bologna 33.118
7 +15 Forlì-Cesena 32.306
Forlì-Cesena 32.306 8 -5 Modena 31.999
17 -9 Parma 30.359
Emilia-Romagna 30.572
23 4 Piacenza 29.439 105 Medio
Nord-Est 30.240 26 +9 Ravenna 28.938 Campidano 15.285
Italia 25.615 29 -24 Reggio Emilia 28.727 106 Caserta 15.188
107 Crotone 14.096
39 2 Rimini 27.922
48 -9 Ferrara 26.961
La ricchezza per abitante prodotta dalla provincia nel 2010
è stata superiore sia a quella regionale, del Nord Est
e nettamente più elevata di quella italiana.
13. Il reddito disponibile
delle famiglie consumatrici
La dinamica 2009
Reddito disponibile posizione
reddito 1 Milano 25.069
nella
pro capite 2009 graduatoria
differenza
province
disponibile pro 2 Bologna 23.147
con il 2004 capite 3 Trieste 22.586
in euro correnti nazionale
decrescente
2 = Bologna 23.147
5 +5 Forlì-Cesena 20.988
Forlì-Cesena 20.988 8 -4 Modena 20.341
9 -1 Parma 20.327
Emilia-Romagna 20.353 15 3 Piacenza 19.461
Nord-Est 19.438 16 -2 Reggio Emilia 19.289 101 Enna 10.907
102 Agrigento 10.692
Italia 16.864 18 -2 Rimini 19.241
103 Caserta 10.612
25 -3 Ravenna 18.846
48 -6 Ferrara 16.923
Il reddito per abitante relativo alla provincia nel 2009
è stato superiore sia a quella regionale, del Nord Est
e nettamente più elevato di quella italiano.
14. La partecipazione al mercato del lavoro
Tassi di attività 15-64 anni La partecipazione al mercato del
lavoro a livello provinciale
Anno 2010
è elevata, nonostante i problemi
Posizione nella strutturali e le pesanti dinamiche
2009 2010
graduatoria 2010 congiunturali.
nazionale
decrescente
RAVENNA 71,7 73,5 1 Nel 2010 la nostra provincia
BOLOGNA 72,6 72,7 3 evidenzia un tasso di attività
FORLI'-CESENA 70,6 72,5 4 tra i più alti a livello italiano
e tra i migliori fra le province della
FERRARA 72,6 71,7 5
regione.
PARMA 71,8 71,4 7
MODENA 72,2 71,3 8
REGGIO EMILIA 73,6 71,0 10 Dal 2004 ad oggi
RIMINI 71,6 69,3 22 il livello di partecipazione al
mercato del lavoro
PIACENZA 69,5 68,3 37 ha fatto registrare
EMILIA-ROMAGNA 72,0 71,6 una costante progressione positiva.
ITALIA 62,4 62,2
Tasso di attività: rapporto tra le forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e oltre
15. I livelli occupazionali
I livelli occupazionali in provincia hanno tenuto
Tassi di occupazione 15-64 anni
nonostante la gravità della crisi.
Le stime comprendono, però, per tutti i livelli
Posizione nella territoriali, anche i lavoratori in cassa integrazione
graduatoria 2010
2009 2010 nazionale Nel 2010 la nostra provincia evidenzia un
decrescente
tasso di occupazione tra i più elevati a livello
BOLOGNA 70,1 69,0 2 italiano e occupa una posizione intermedia
RAVENNA 67,8 68,9 3 fra le province della regione.
PARMA 69,0 68,5 5
FORLI'-CESENA 66,3 67,9 7 Dal 2004 in poi il tasso di occupazione ha fatto
rilevare valori sostanzialmente stabili.
REGGIO EMILIA 69,8 67,1 10
FERRARA 67,8 66,3 11 Il settore che assorbe nettamente la quota
MODENA 68,4 66,3 12 maggiore di occupati è quello dei servizi.
PIACENZA 67,9 66,3 13
RIMINI 66,1 63,9 37 Nel 2010 (dato medio primi tre trimestri)
EMILIA-ROMAGNA gli occupati stranieri rappresentano l’11,1% del
68,5 67,4 totale degli occupati rispetto ad una media
ITALIA 57,6 56,9 dell’11,4% della regione e del 9% a livello italiano.
Tasso di occupazione: rapporto tra gli occupati
e popolazione 15-64 anni
Nel 2008 (ultimo dato) il tasso di irregolarità dell’occupazione interna della provincia
è stato stimato intorno al 10,2% rispetto ad una media regionale del 7,6% e uguale al dato medio nazionale
10,2% (nella graduatoria nazionale decrescente: 1° Crotone 25,4%; 107° Belluno 5,8%).
16. La disoccupazione
Tassi di disoccupazione Nel 2010 la nostra provincia evidenzia
un tasso di disoccupazione
Posizione nella
graduatoria 2010
più elevato di quello regionale
2009 2010 nazionale ma nettamente inferiore a quello nazionale.
crescente
PIACENZA 2,1 2,9 2
PARMA 3,8 4,0 5 Il tasso di disoccupazione 15-24 anni nel 2010
BOLOGNA 3,4 5,0 16 per la provincia è stimato al 22%
REGGIO EMILIA 5,0 5,4 24 rispetto al 21% del Nord e al 28% dato nazionale.
RAVENNA 5,3 6,1 38
FORLI'-CESENA 5,9 6,2 39
MODENA 5,2 6,8 50 Il livello della disoccupazione dal 2007 in poi
FERRARA 6,5 7,4 55 è stato in costante aumento.
7,6 7,8 58 Si è passati dalle 7.000 unità alle 12.000 del 2010.
RIMINI
EMILIA-ROMAGNA 4,8 5,7 L’aumento dei disoccupati tra il 2006 e il 2007
ha anticipato la crisi.
ITALIA 7,8 8,4
Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone
in cerca di occupazione e le forze di lavoro
Il tasso giovani 15-29 anni Neet (not in education employment or training) è stimato
al 13,6% per l’Emilia Romagna e al 21,2% a livello nazionale.
La regione con i dati migliori è il Trentino (10,5%) quella con le maggiori criticità è la Campania (33,5%).
17. Spunti di sintesi
I dati complessivamente a disposizione evidenziano la gravità della crisi e gli
effetti che ha prodotti nel territorio provinciale, ma anche la buona capacità di
tenuta del nostro Sistema, pur con elementi di fragilità che, per alcuni aspetti,
continuano a distanziarci dal modello di riferimento medio regionale.
In questa fase particolarmente complessa, risulta fondamentale il ruolo di tutte le
componenti del Sistema Territoriale per delineare azioni condivise e di lungo
respiro, mirate a cogliere i segnali di ripresa ed a valorizzare il rapporto sinergico
tra società ed economia che ci ha contraddistinto negli ultimi decenni.
Tali azioni devono essere quindi rivolte a promuovere i tanti fattori qualificanti del
nostro tessuto sociale ed economico e al superamento delle criticità.
Proseguiranno quindi anche nel 2011, e negli anni immediatamente successivi, le
nostre iniziative finalizzate ad alleviare le situazioni di difficoltà e quelle dirette ad
agganciare la ripresa attraverso l’innovazione e l’internazionalizzazione e tutto ciò
con particolare attenzione alle imprese più piccole che stanno ancora
soffrendo in misura maggiore.
18. Le principali linee di intervento
della Camera di Commercio e
dell’Azienda Speciale CISE
• Credito e finanza d’impresa
• Internazionalizzazione
• Identità e marketing territoriale, valorizzazione tipicità ed
eccellenze
• Innovazione, ricerca, sviluppo sostenibile e tutela
dell’ambiente, responsabilità sociale
• Sviluppo della cultura economica e delle competenze
• Regolazione del mercato, trasparenza e cultura conciliativa
• Semplificazione amministrativa
• Informazione statistica economica e sociale