Cambiamento strutturale della manifattura in Lombardia e Toscana: l'effetto della grande recessione su modelli produttivi diversi | Tommaso Rondinella, Sabina Giampaolo, Alessandro Valentini
MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015
Lombardia e Toscana sono regioni con una forte tradizione manifatturiera ma con specializzazioni settoriali diverse. In Lombardia il contributo principale alla formazione del valore aggiunto manifatturiero proviene dall’elettronica, i macchinari e la metallurgia; in Toscana dal tessile e l’abbigliamento e in misura minore dall’elettronica e macchinari. Il lavoro presenta un’analisi comparativa dell’andamento del comparto manifatturiero e dei relativi settori nelle due regioni al fine di indagare come la diversa struttura produttiva e specializzazione abbia contribuito alla performance produttiva e ad un aggiustamento strutturale negli anni, in particolare a seguito della grande recessione del 2008-2009. Dove le differenze di performance non sono attribuibili alla specializzazione produttiva, si individuano i fattori considerati determinanti, come la dimensione d’impresa, la produttività del lavoro, le caratteristiche del capitale umano. Al fine di rappresentare sinteticamente tale analisi, il lavoro propone anche una scomposizione della crescita del valore aggiunto in una componente strutturale ed una componente congiunturale per il complesso del settore manifatturiero.
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XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
Cambiamento strutturale della manifattura in Lombardia e Toscana: l'effetto della grande recessione su modelli produttivi diversi | Tommaso Rondinella, Sabina Giampaolo, Alessandro Valentini
1. Cambiamento strutturale della manifattura in Lombardia
e Toscana: l'effetto della grande recessione su modelli
produttivi diversi
Tommaso Rondinella, Sabina Giampaolo, Alessandro Valentini
Ufficio territoriale per la Toscana e l’Umbria | Istat
ISTAT | MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015
Milano | 2 ottobre 2015 | Camera di Commercio di Milano - Sala Consiglio
In collaborazione con:
2. Caratterizzazione e dinamica strutturale (quote sul v.a.)
Nel 1995 la quota di valore aggiunto
proveniente dall’industria escl. costruzioni
era del 30,8% in Lombardia, del 28,0 in
Toscana e del 23,9 in Italia.
Quasi venti anni dopo tutti i territori hanno
subito una progressiva terziarizzazione
dell’economia: nel 2013 la quota lombarda è
del 22%, la toscana del 18,7, l’italiana del
18,1.
La crisi del 2008 ha prodotto
un’accelerazione di questo processo,
soprattutto in Toscana.
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Conti economici territoriali
Industria Toscana Servizi Toscana
3. Struttura della manifattura (quote sul v.a.)
Macchinari Macchinari
Prodotti in
metallo
Metallurgia
Elettrodomestici
Gomma/plastica
Farmaceutica
Chimica
Alimentare
Prodotti in metallo
Pelle
Abbigliamento
Tessile
Alimentare
Minerali n.m.
Fonte: Istat, SCI-PMI
4. Le imprese lombarde sono più
grandi in quasi tutti i settori
economici con differenze a
volte molto significative, ad es.
Manifattura + 47,5%
Commercio +22,8%
Servizi alle imprese +35,7%
Le dimensioni d’impresa
Dimensione media delle Unità locali nella Manifattura - Addetti
Fonte: Istat, SCI-PMI
Lombardia Toscana
diff. %
Lom/Tos Lombardia Toscana
B - Estrazione 15,1 6,9 120,3 12,1 6,3
C - Manifattura 9,8 6,6 47,5 -1,1 -0,9
D - Energia 7,4 9,5 -22,0 -57,6 -57,0
E - Acqua e rifiuti 12,4 14,4 -13,5 9,9 3,4
F - Costruzioni 2,7 2,3 14,4 -7,6 -9,6
G - Commercio 3,4 2,7 22,8 1,8 0,2
H - Trasporto e magazzinaggio 7,0 6,5 8,0 6,3 3,7
I - Alloggio e ristorazione 4,3 4,1 6,1 3,6 -2,4
J - Informazione e comunicazione 5,2 3,8 38,4 1,3 4,9
L - Immobiliare 1,1 1,3 -11,5 -26,6 -15,7
M - Attività professionali 1,9 1,6 21,1 -4,6 -3,3
N - Servizi alle imprese 7,4 5,5 35,7 15,6 3,8
P - Istruzione 2,9 2,9 -0,2 1,2 4,6
Q - Sanità 2,7 2,6 6,2 4,6 -2,6
R - Intrattenimento 2,2 2,6 -15,2 -3,6 4,7
S - Altri servizi 2,3 2,3 -1,6 5,1 4,1
Dim 2012 2007-2012 %
Attraverso la crisi, la
manifattura vede diminuire la
dimensione media di circa
l’1% in entrambe le regioni.
Max Lombardia nel 2010,
Max Toscana nel 2009
Dimensione media delle Unità locali - Addetti
6. La Lombardia mostra un
andamento migliore rispetto alla
Toscana e alla media nazionale, in
particolare durante gli anni della
crisi e nel comparto dei servizi.
In Toscana il settore dei servizi
mostra minore dinamismo e il v.a.
soffre del debole contributo della
manifattura che subisce una
prima rilevante crisi già nel 2002-
2003, dove si perde quanto
guadagnato alla fine degli anni
‘90.
Dinamica del valore aggiunto
Valore aggiunto a prezzi costanti, 1995=100
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Conti economici territoriali
Totaleattività
economiche
ManifatturaServizi
7. Il vantaggio lombardo si deve alla buona
performance dei Servizi in particolare
nel 2008 (in grado di compensare il
rallentamento della manifattura allo
scoppio della crisi) e nel 2010.
Mentre il 2009 presenta un contributo
negativo di manifattura, servizi e
costruzioni.
Dinamica del valore aggiunto
Contributi alla crescita del valore aggiunto
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Conti economici territoriali
La performance dei
servizi toscani è invece
positiva nel 2009,
limitando la forte
caduta manifatturiera,
energetica ed edile.
8. La manifattura lombarda soffre nel ’99 la caduta del tessile/abbigliamento e
dell’elettronica, che però è trainante nel 2004 in un contesto di variazioni minime. La
ripresa del 2006/07 è trainata dalla metallurgia. La crisi 2008/09 e il rimbalzo 2010
vedono un movimento sincrono in tutti i settori.
La manifattura toscana è meno equilibrata e in balia delle alterne vicende del settore
tessile (vd 1999, 2000, 2002, 2011). Il rimbalzo 2010 non è generalizzato come in
Lombardia (e nella media Italia): nonostante l’ottima performance di Elettronica e Tessile
– molto caduti nel 2009- continuano a frenare Alimentari, Chimica, Plastica, Mezzi di
trasporto e Mobili.
Dinamica del valore aggiunto manifatturiero
Contributi alla crescita del valore aggiunto manifatturiero
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Conti economici territoriali
9. Lombardia e Toscana rappresentano la prima e la
quinta regione per valore di prodotti manifatturieri
esportati all’estero.
Esportazioni
Quota delle esportazioni nazionali - 2013.
Fonte: Istat, SCI-PMI e Statistiche sul commercio con l’estero
Esportazionidimerci,
2000-2015
• Il valore delle esportazioni lombarde è circa 3-4 volte superiore;
• nel medio periodo mostrano una performance simile;
• Le esportazioni toscane mostrano aggiustamenti più vistosi.
• La recessione del 2009 è più profonda in Lombardia, che però nel 2013 si
mantiene in terreno positivo.
10. La Toscana ha incrementato
fortemente la propensione
all’export attraverso la crisi
(da 39,3 a 53,1%).
La Lombardia solo leggermente
(da 37,2 a 39,7).
Propensione all’esportazione (export/fatturato)
Export su fatturato, anni 2008-2012
Fonte: Istat, SCI-PMI e Statistiche sul commercio con l’estero
Export su fatturato, totale 2008-2012
11. La Lombardia segna livelli di produttività più alti
in tutti i settori sia dell’industria che dei servizi.
Attraverso la crisi la produttività cresce quasi
ovunque con eccezione di Costruzioni e Attività
professionali.
Il divario aumenta nel Commercio e i Trasporti;
Si riduce per Comunicazioni, Costruzioni, Energia
e Manifattura.
Produttività a confronto: tutti i settori
Crescita della produttività per addetto 2008-2012.
Fonte: Istat, SCI-PMI
Valore aggiunto per addetto – migliaia di euro. 2012 (escl . Estrazioni ed energia)
12. • Bassa produttività del made in Italy (escl. Alimentari e Bevande).
• Eccezioni di alta produttività toscana nei Macchinari e l’Elettronica.
• Maggiore aumento della produttività toscana attraverso la crisi (i.e. crollo
degli occupati).
Produttività a confronto: la manifattura
Crescita della produttività per addetto 2008-2012.
Fonte: Istat, Rapporto competitività: Rilevazione sulle piccole e medie imprese; Rilevazione sul sistema dei conti delle imprese
Valore aggiunto per addetto, 2012
MadeinItaly
15. Isolando le variazioni legate alla componente strutturale (parità di tassi di
crescita ma pesi diversi dei settori) e alla componente congiunturale (crescite
diverse per lo stesso settore- «effetto bravura?») si nota che:
• gli effetti congiunturali caratterizzano le variazioni di trend,
ma
• gli effetti strutturali spiegano gran parte della differenza.
Differenza di V.A. = effetto struttura + effetto congiuntura
Valore aggiunto della MANIFATTURA e sue componenti.
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Conti economici territoriali
16. La manifattura Toscana con la
composizione lombarda e i tassi di
crescita settoriali originali, mostrerebbe
un andamento decisamente migliore
(anche della «Lombardia originale»),
mentre la Lombardia non potrebbe
riportare il v.a. ai livelli del 1995.
Valore aggiunto MANIFATTURA a strutture invertite
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Conti economici territoriali
Differenze in migliaia di euro (fake-originale)
Indici 1995=100 (originale e fake)
Per la Lombardia,
si riduce il peso di settori a crescita più
elevata e viceversa:
Metallurgia: w dal 5% al 2% ĝ: +2,4%
Elettronica: w dal 5% al 4% ĝ: +2,4%
Tessile: w dal 4% al 7% ĝ: -2,0%
17. Pre-crisi. In Lombardia aumento di produttività sostenuto (6.8%) e input di
lavoro in lieve flessione (-2.3% le ore lavorate). In Toscana la crescita della
produttività è molto minore e solo compensa la riduzione di ore lavorate.
Crisi. L’impatto sulla manifattura toscana è molto più violento: la produttività
aumenta di oltre l’8% in entrambe le regioni ma l’aggiustamento in termini di
input di lavoro (sia in termini di ore che di occupati) è molto più consistente in
Toscana.
Siamo in presenza di un cambiamento strutturale?
V.A. = produttività + input di lavoro + mix
MANIFATTURA
Valore aggiunto Produttività
oraria
Ore lavorate Occupati Ore x Occupato
MIX
2000-2008
Italia 3,8 6,6 -2,6 -0,5 -0,5 -0,2
Lombardia 4,4 6,8 -2,3 0,1 0,1 -0,2
Toscana 0,1 2,3 -2,1 -0,3 -0,3 0,0
2008-2011
Italia -8,6 5,6 -13,4 -9,1 -4,7 -0,7
Lombardia -4,8 8,4 -12,2 -8,3 -4,2 -1,0
Toscana -13,7 8,8 -20,7 -16,1 -5,5 -1,8
Scomposizione del valore aggiunto – variazioni percentuali
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Conti economici territoriali
18. Prima della crisi la
crescita è spiegata in
buona parte dalle
variazioni di
produttività (con
alcune eccezioni).
La crisi porta un forte
aggiustamento
dell’input di lavoro che
in Lombardia è almeno
parzialmente
compensato dalla
crescita di produttività:
completamente per
Alimentari, Carta e
Metallurgia.
V.A. = produttività + input di lavoro + mix
Scomposizione del valore aggiunto – variazioni percentuali
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Conti economici territoriali
19. Nuove risorse qualificate
Imprese attive con 3 e più addetti che hanno
acquisito nuove risorse ad elevata qualifica
professionale – 2011.
I driver della produttività: istruzione e formazione
Formazione professionale
Imprese attive con 3-9 addetti che hanno svolto
attività di formazione professionale – 2011.
Imprenditori istruiti
Imprese manifatturiere con 3-9 addetti con
imprenditore/titolare quale responsabile
della gestione e titolo di studio – 2011.
Fonte: Istat, Censimenti economici 2011
20. Innovazione
% imprese attive con 3-9 addetti che hanno
introdotto innovazioni (Prodotto/servizio;
processo; organizzativa; marketing)- 2011.
I driver della produttività: Innovazione
Fonte: Istat, Censimenti economici 2011
Ricambio generazionale
imprese manifatturiere con 3-9
addetti interessate da ricambio
generazionale- 2011.
21. Investimenti
Le imprese Lombarde tendono ad
investire più delle toscane, in
particolare nei settori «pesanti» come
macchinari e prodotti in metallo.
Notevoli eccezioni sono nella
metallurgia e la farmaceutica.
I driver della produttività: Investimenti
Fonte: Istat, SCI-PMI
Investimenti per addetto nei settori manifatturieri
(escl.Coke etc.) - Migliaia di euro - Media 2008-2012
22. Fatturato Retribuzioni Consumi Investimenti
Arezzo -5,5 -14,2 -14,8 -0,8
Firenze -3,5 -3,3 -5,3 -8,8
Grosseto -5,1 -9,1 -6,1 -4,7
Livorno -6,1 -10,1 2,5 -11,9
Lucca -5,7 0,8 -8,7 41,3
Massa 3,1 4,2 -2,9 59,3
Pisa -4,4 -15,8 -2,5 3,7
Prato -9,7 -7,5 -10,6 3,3
Pistoia -0,9 2,5 -2,9 -11,9
Siena -2,0 3,8 -0,9 -3,1
Toscana -4,4 -5,1 -5,7 -1,9
Indicatori per territori – var. % 2014/13
Drill-in: la collaborazione con CNA e il progetto TREND
Indicatori trimestrali per area vasta–
2013T1=100
Confronto con la manifattura totale
Unità d’analisi: micro e della
piccola impresa (fino a 10
addetti) attiva in costruzioni,
settori tipici della manifattura
toscana e un insieme
significativo di servizi (escl.
commercio e professioni).
23. La manifattura lombarda e quella toscana mostrano differenze significative in
termini strutturali e di performance.
Struttura:
• Diversa specializzazione settoriale: industria pesante vs tessile/abbigliamento,
• Diversa dimensione d’impresa.
Performance:
• Propensione all’esportazione più bassa ma stabile in Lombardia,
• Maggiore volatilità del valore aggiunto toscano (dipendenza dalle alterne
vicende del tessile),
• Produttività toscana più bassa (minore istruzione, formazione, innovazione e
investimenti).
Effetto della crisi:
La manifattura toscana, più fragile, vede:
• riduzione della dimensione media (in linea con la Lombardia),
• aggiustamento occupazionale maggiore,
• rafforzamento relativo dei settori tradizionali in termini di quote di v.a.,
• crescita della propensione all’export,
• aumento (permanente?) della produttività.
Conclusioni
24. Sessione 3 | Regioni a confronto:
Cambiamento strutturale della manifattura in Lombardia e Toscana: l'effetto della grande recessione
su modelli produttivi diversi.
Tommaso Rondinella, Sabina Giampaolo, Alessandro Valentini
Ufficio territoriale per la Toscana e l’Umbria | Istat
MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015
Milano | 2 ottobre 2015 | Camera di Commercio di Milano - Sala Consiglio
Grazie per l’attenzione!
rondinella@istat.it
In collaborazione con: