1. Grecia contro Cartagine: la battaglia di Hymera
1. LO SCENARIO INIZIALE: L’ESPANSIONE GRECA
I Greci si stabilirono in Sicilia per la prima volta nel 735 a.C., fondando Naxos (Giardini
Naxos). All’inizio del V secolo a.C., le colonie fondate dai Greci erano numerose, imponenti
e ben collegate.
In questo panorama, Gela era la città più potente, guidata dal tiranno Ippocrate. Pressoché
da solo, riuscì ad unificare quasi tutte le colonie sicule sotto il suo dominio. Venne ucciso a
Megara Hyblae (Megara Iblea).
Il posto di comandante non restò vacante a lungo: Gelone, cavaliere di
Ippocrate, prese il suo posto, favorito dal sostegno di tutti i suoi uomini.
Gelone portò a termine la conquista del suo predecessore,
aggiungendo Syracuse (Siracusa) e Megara Hyblae al suo dominio. La città
di Siracusa era sicuramente la più ricca e la meglio locata per
controllare tutto il regno: Gelone spostò qui la sua corte, facendone la
capitale. Nel frattempo, venne perso il dominio su Zancle (Messina).
2. Le mire espansionistiche di Gelone erano appena iniziate. Il prossimo tassello fu l’alleanza
con Terone di Akragas (Agrigento).
Tratto da Battles of Ancients e Wikipedia
3. 2. LO SCENARIO INIZIALE: L’ESPANSIONE CARTAGINESE
Durante lo stesso lungo periodo di tempo, dall’altra parte dell’isola, Cartagine stava
piantando i paletti per la sua espansione nel Mediterraneo. La prima colonia in terra “italica”
fu Motya (Mozia), nell’estremo Ovest.
Al momento del patto Gelone – Terone, Cartagine controllava tutte le coste rimanenti
della Sicilia e l’estremità meridionale della Calabria. Questo si tradusse,
inevitabilmente, in due grossi blocchi destinati a scontrarsi tra loro. Finora, comunque, i
rapporti tra i due mondi erano rimasti abbastanza cordiali, sebbene molto radi.
Per due volte i Greci provarono a fondare delle colonie in territorio cartaginese ma vennero
sempre respinti. Oltre questi due episodi, le acque erano, tutto sommato, tranquille.
Nel dominio cartaginese figurava Hymera, la più occidentale ed esposta delle colonie greche.
Hymera era un avamposto commerciale importantissimo sia per gli uni che per gli altri,
nonché una delle città più ricche dell’isola. L’unico esempio di città cosmopolita in cui le
due civiltà convivevano pacificamente.
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4. 3. IL “CASUS BELLI”
Tutto nacque da una sorta di “golpe”. All’apice del suo splendore, Hymera ospitava
almeno 20mila persone. Era stata costruita su due livelli, uno in collina e uno in pianura
e si estendeva per circa 130 ettari.
Agli inizi del V secolo a.C. il tiranno Terillo, che guidava la città di Hymera, fu cacciato
dal popolo e il comando passò al suo grande nemico Terone di Agrigento, che aveva sostenuto
la rivolta. Tuttavia, Terillo non si diede per vinto e chiese aiuto al marito di sua figlia,
Anassila di Reggio Calabria, che coinvolse i Cartaginesi. Convincerli fu facile, visto
che Terillo era anche amico di Amilcare, patriarca della famiglia dei Magonidi, la
famiglia cartaginese più influente dell’epoca. Questi ultimi videro ben presto l’occasione per
poter espandere i loro domini in Sicilia.
D’altro canto, il governo di Terone fu oscuro: il suo decennio di dominio fu
caratterizzato da una spietata dittatura e una furiosa repressione; il tiranno uccise
così tanti cittadini ribelli che dovette provvedere a ripopolare la città, ormai svuotata,
favorendo l’arrivo di genti doriche.
Narra Diodoro che Amilcare, salpò da Cartagine con un esercito non inferiore a 300mila
uomini, con più di 200 navi da guerra e fece marciare la sua cavalleria direttamente da
Panormos. Numeri sicuramente esagerati ma che lasciano intendere quanto i Cartaginesi
avessero preso sul serio la spedizione militare. Stime più attendibili parlano di 50mila
soldati per parte, ma è una supposizione che nasce solo dalla conoscenza che oggi abbiamo
delle armate dell’epoca. Selinus (Selinunte) decise di supportare la guerra dei punici
intimorita dalla loro forza.
Gli Imeresi non furono da meno. Inizialmente, supportati moralmente da Terone, si
barricarono nella loro città e tentarono di resistere all’assedio. Fu un totale fallimento e si
rivolsero, dunque, a Gelone e questi mise a disposizione la sua potente cavalleria. La
guerra era cominciata.
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5. 4. LA BATTAGLIA DI HYMERA
L’armata di Gelone pose l’accampamento alle spalle della
città, di fronte a quello di Amilcare. Era il settembre del
480 a.C. La cavalleria di Gelone ammontava a circa 5000
individui e il tiranno seppe che diversi cartaginesi stavano
setacciando i dintorni della città in cerca di provviste. Alla
vista dell’immensa cavalleria, tuttavia, decisero di
ritirarsi nell’accampamento. Gelone, comunque, riuscì
a fare 10mila prigionieri.
Una piccola vittoria che alzò il morale degli Imeresi.
Un colpo di fortuna favorì il greco: tra i catturati c’era un messaggero con una lettera
indirizzata ad Amilcare: “Selinunte invierà la cavalleria per il giorno stabilito da
Amilcare”. Gelone prese la palla al balzo e sfruttò
l’occasione: ordinò alla cavalleria di passare dietro
all’accampamento cartaginese e atterrare al campo
navale, dovendo sostenere che fossero i rinforzi da
Selinunte. I cavalieri greci misero a ferro e fuoco il campo
navale, presso cui sostava anche Amilcare, che venne
ammazzato.
Gelone, a questo punto, decise di segnare il colpo finale e
attaccare l’accampamento. La notizia della morte di
Amilcare non era ancora giunta: i cartaginesi avevano dalla
loro l’esperienza e i numeri ma non avevano più un comandante. La battaglia cominciò
al mattino ma per tutta la giornata si risolse con uno stallo. Solo la sera, quando
giunse la notizia, i Greci riuscirono a penetrare nelle linee nemiche e nell’accampamento.
Forti del vantaggio ottenuto, tuttavia, i Greci non videro
l’arrivo degli alleati veri di Cartagine, che riportarono in
pari la situazione. Fu in questo momento che Terone
decise di fare la sua mossa e intervenire. I
cartaginesi, attaccati su due fronti, non poterono far altro
che soccombere.
Correva il 23 settembre 480 a.C. A quasi 1000km a est,
nello stesso momento, Temistocle stava vincendo
la battaglia di Salamina contro i persiani.
Tratto da Battles of Ancients e Wikipedia
6. 5. EPILOGO
Conclusa la battaglia, i domini cartaginesi occidentali sull’isola restarono invariati, sebbene
furono costretti a pagare un’indennità di 2000 talenti d’argento (ovvero 52mila kg).
Anassila potè mantenere il suo dominio in Calabria, che venne esteso con la Sicilia nord-
orientale. Di Terillo, invece, non si ebbero più notizie. Terone entrò nella fase più
prosperosa del suo regno. Gelone e la sua Siracusa divenne il dominatore indiscusso dell’isola,
privo di rivali; uno status che venne mantenuto per i 200 anni successivi.
I Cartaginesi riuscirono a lavare l’onta solo (quasi) un secolo dopo: nel 407 a.C. sbarcarono
a Lilibeo (Marsala) e distrussero Selinunte e Hymera. Diodoro Siculo racconta che il
condottiero Annibale Magone, nipote di Amilcare, non abbia risparmiato nemmeno i
luoghi sacri, che furono saccheggiati e dati alle fiamme. Ciononostante i Cartaginesi
tentarono di stipulare un patto con gli Imeresi, secondo il quale questi avrebbero
potuto riabilitare la loro città ma senza cinta muraria. Loro rifiutarono e si
spostarono più a Ovest, fondando Termini Imerese.
Tratto da Battles of Ancients e Wikipedia
7. Fino al 2008 non c’era nessuna prova effettiva della battaglia: essa
veniva soltanto menzionata dallo storico Diodoro Siculo.
Finché, nel 2008 appunto, vennero trovate tre fosse comuni con 48
individui; emersero poi numerose sepolture singole che portarono
gli individui a, circa, un centinaio. Queste persone sembravano
dotate di una buona corporatura, erano alte circa 1.75m e non
dovevano aver avuto più di 18/20 anni. Alcuni di loro
avevano una punta di freccia ancora conficcata nel collo o nel
petto, o di lancia nel costato.
I dubbi vennero definitivamente fugati: erano i soldati morti
nel 480 a.C. La conferma l’avrebbe offerta una ceramica trovata
vicino i luoghi di sepoltura.
Cavalleria di Gelone che sorprende Amilcare, intento in un sacrificio. Verrà ucciso poco dopo.
[90 a.C. - 27 a.C.]
Storico greco autore di
una monumentale
enciclopedia di storia,
la "Bibliotheca
historica"
Diodoro Siculo
Tratto da Battles of Ancients e Wikipedia